La Francia solo negli ultimi 12 mesi ha ributtato in Italia qualcosa come 18.125 immigrati. Se avessimo un Ministro degli Interni serio, uno che non perde tempo a fare la guerra ad una ragazzina con 40 migranti, forse tutto questo non succederebbe…! …E forse ne parlerebbe anche qualcuno dei Tg ora “obbligati” a parlare solo delle Ong

 

Francia

 

 

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La Francia solo negli ultimi 12 mesi ha ributtato in Italia qualcosa come 18.125 immigrati. Se avessimo un Ministro degli Interni serio, uno che non perde tempo a fare la guerra ad una ragazzina con 40 migranti, forse tutto questo non succederebbe…! …E forse ne parlerebbe anche qualcuno dei Tg ora “obbligati” a parlare solo delle Ong

Le procedure sono procedure. E se un paese amico fa la cose per bene, non ci sarebbe motivo di dubitarne. Tuttavia i saggi sanno che in politica fidarsi è bene, ma non farlo è pure meglio. Anche se di mezzo c’è la Francia. Già, perché a quanto pare pur di respingere quanti più migranti possibili in Italia, i nostri cugini non si fanno problemi ad aggirare le norme o a taroccare i documenti. Dal lontano 2015 Parigi gestisce una sorta di “muro invisibile” al confine tra Ventimiglia e Mentone. Solo negli ultimi dodici mesi ha rispedito nel Belpaese qualcosa come 18.125 immigrati. E ogni giorno continua a mettere in atto riammissioni e respingimenti facendo leva sulla sospensione dell’accordo di Schengen prorogata (nel silenzio dell’Ue) ben oltre il limite dei due anni. Niente di assurdo, per carità. Anzi: la Francia fa quello che – a giudicare dalle elezioni – anche gli italiani desiderano. Ovvero sbarrare i luoghi d’ingresso ai clandestini. Solo che mentre i “porti chiusi” di Salvini indignano l’Europa intera, nessuno s’infiamma per le saracinesche calate da Macron o per i trucchetti della polizia d’Oltralpe.

Vediamo cosa accade. Quando Parigi trova un irregolare alla frontiera può “respingerlo” in Italia. Si tratta di una procedura molto rapida: i gendarmi pizzicano i clandestini sui treni e li portano a Ponte San Luigi. Qui li trattengono in container senza cibo né acqua, gli danno un foglio chiamato “refus d’entré” e poi li rimandano indietro. Tutto nella norma. O quasi. L’obiettivo della polizia francese, infatti, è quello di cacciare oltre confine i migranti prima possibile. E per riuscirci svolgono le pratiche in maniera più che sbrigativa, a volte calpestando i diritti degli stranieri. Facciamo qualche esempio. Per identificare gli immigrati si basano su un paio di domande su nome, cognome ed età senza approfondire le indagini. E se fosse un profugo? Se fosse in fuga dalla guerra? Pace. E ancora: i “refus d’entré” dovrebbero essere firmati dagli agenti specificando nome e grado, ma in quasi tutti i documenti appaiono solo scarabocchi e poco più. Infine, molti migranti hanno denunciato l’impossibilità di presentare richiesta di asilo: i poliziotti li ignorerebbero, evitando così di doversi far carico della domanda di protezione. Bel vantaggio.

«Alla maggior parte delle persone – spiega Emilie Pesselier, di Anafè – viene solo consegnato il “refus d’entre” e vengono rimandate in Italia». Di aneddoti su espedienti poco ortodossi ne esistono a bizzeffe. Capita pure che fermino gli stranieri ben oltre la frontiera e, violando gli accordi, provino a rispedirli a Ventimiglia. Le norme affermano che per giustificare il respingimento debbano beccare il clandestino al confine e presentare una “prova” della sua provenienza dall’Italia. Cosa fanno invece i transalpini? «A volte prendono un biglietto del treno Venitimiglia-Mentone e lo danno in mano al migrante», ci rivela un poliziotto italiano impegnato al confine. Poi ovviamente i nostri agenti domandano loro se sono davvero stati presi sul convoglio (come scritto sui documenti francesi) e «rispondono che erano già a Marsiglia». Cioè a tre ore d’auto dalla frontiera. Un piccolo trucco con cui «si stanno ripulendo la Francia». A discapito del Belpaese.

L’inventiva francese non ha limiti. «Quando ci presentano i documenti – aggiunge il poliziotto – sui fogli scrivono nome, cognome, data di nascita e provenienza del migrante. Ma spesso li compilano loro stessi». Sui “refus d’entré” gli agenti nostrani trovano «nomi o storie inventate» e «minori che diventano maggiorenni» per magia. L’artificio dei finti over 18 è stato per lungo tempo motivo di scontro: «Su quelli palesemente minori dicono: “Ha dichiarato di essere maggiorenne”. Ma poi quando verifichiamo le impronte digitali scopriamo che non ha 18 anni». A quel punto la polizia li riporta in Francia e i gendarmi “fanno gli stupidi”. «Ci dicono: “Ah, scusami, non me ne ero accorto”. Insomma, “ci provano”».

Secondo il regolamento di Dublino, i minori non accompagnati non potrebbero essere respinti. E così per evitare di farsene carico, nel tempo Parigi ne ha inventate di ogni: alcuni sono stati rimessi direttamente sul treno per Ventimiglia senza passare dagli uffici, altri sono stati “affidati” ad altri migranti maggiorenni anche se non erano parenti. E si sono verificate pure modifiche arbitrarie alle date di nascita pur di farli risultare maggiorenni. «Diverse missioni di osservazione – si legge nel rapporto di Anafé – hanno trovato prove del fatto che il cambio della data di nascita sarebbe avvenuta allo scopo di ingannare la polizia italiana». Non proprio quella che si può definire “correttezza istituzionale”. Perché respingere i clandestini sarà pure un diritto. Ma taroccare le carte no.

(Giuseppe De Lorenzo e Costanza Tosi, “La Francia falsifica i documenti per rimandare i migranti in Italia”, dal “Giornale” del 20 luglio 2019).

tratto da: https://www.libreidee.org/2019/07/la-francia-respinge-migranti-imbrogliando-la-polizia-italiana/

Di Maio di fuoco contro Matteo Renzi: “dice che gli faccio schifo, a me fa schifo il loro silenzio sul caso Bibbiano”

 

Di Maio

 

 

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Di Maio di fuoco contro Matteo Renzi: “dice che gli faccio schifo, a me fa schifo il loro silenzio sul caso Bibbiano”

“È veramente vergognoso il silenzio del Partito democratico. Renzi dice che gli faccio schifo, a me fa schifo il loro silenzio sul caso Bibbiano”.

Lo ha dichiarato il vicepremier M5S Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti a margine della sua visita a Napoli.

Nei giorni scorsi Renzi aveva affermato che «Cinque Stelle e Lega attaccano a testa bassa contro di noi attribuendoci le colpe di ciò che è avvenuto a Bibbiano. Incredibile! Non potendo parlare del governo cercano un diversivo per spostare l’attenzione: e dunque strumentalizzano questa tragedia».

E ancora: «Io dico che chi usa violenza contro i bambini deve andare in carcere e che chi strumentalizza politicamente la violenza sui bambini fa schifo! Con che faccia Di Maio e Salvini attaccano noi?».

…come dargli torto?

Due anni fa moriva Sergio Marchionne – L’altro volto del menager di cui oggi nessuno parla? Ce lo racconta un operaio della Maserati… Perchè non è che se muori, diventi automaticamente un santo…!

 

Marchionne

 

 

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Due anni fa moriva Sergio Marchionne – L’altro volto del menager di cui oggi nessuno parla? Ce lo racconta un operaio della Maserati… Perchè non è che se muori, diventi automaticamente un santo…!

 

L’altro volto di Marchionne: il racconto di un operaio della Maserati

Se subito dopo la morte in molti hanno lodato le indubbie capacità manageriali di Sergio Marchionne, c’è anche un altro lato, quello degli operai, da ascoltare con attenzione

In molti, subito dopo la morte, avvenuta il 25 luglio del 2018,  hanno sottolineato le indubbie capacità manageriali di Marchionne, del suo salvataggio della Fiat e della nascita della Fca, che ha dato un volto internazionale allo storico marchio italiano.

Ma questa trasformazione ha comportato una grande durezza sia nei rapporti dei lavoratori che con i sindacati, ben raccontata in questa lettera di un operaio della Maserati, pubblicata su InfoAut, che riportiamo: 

“Lavoro alla Maserati di Grugliasco Torino, ex officina Bertone, annessa dalla Fiat per produrre la nuova vettura. Ci lavorano circa 1000 operai su due turni (per adesso). Nel turno di notte ci sono pochi operai per recuperare qualche vettura e mettere a posto le postazioni e i magazzini. Si producono 35 vetture al giorno, ma molto probabilmente la produzione è destinata a salire fino a 50 vetture per turno.

Le condizioni lavorative sono da caserma, per noi della logistica (riforniamo le linee di produzione con il materiale) i carichi di lavoro sono a dir poco asfissianti. Nel turno di lavoro non si smette mai di lavorare, non esistono tempi morti, ci sono tre pause di 10 minuti, ma la gran parte degli operai della logistica le sfrutta per mettere a posto le postazioni per non rimanere indietro quando riparte la produzione. C’è mezzora di pausa mensa, ma tra lavarsi le mani, raggiungere la mensa e la lunga coda per prendere il vassoio e farsi servire dagli addetti… ci si gioca la metà del tempo, quindi si mangia di corsa. I primi tempi ho visto anche operai che iniziavano a mangiare in piedi prima di sistemarsi nei tavoli.

Varcato il cancello, prima di entrare in officina, hanno messo un tabellone digitale dove c’è scritta la data dell’ultimo infortunio (che se non erro è dicembre 2012) e sotto la data corrente con il numero zero _infortuni_, però anche lì ci sono forzature da parte dei capi e direttori sugli operai. In pratica, chi si fa male non deve denunciare l’infortunio, altrimenti finisce in cassa integrazione. Per l’azienda quel tabellone deve rimanere sullo zero per la bella figura del marchio FIAT.

In officina, durante le ore lavorative ci sono parecchie visite esterne di gentaglia vestita come manichini che osserva le lavorazioni e ci sono tantissime riunioni tra capi capetti ecc. ecc. per far funzionare meglio la lavorazione del prodotto.

Sono stato addetto alla meccanica. Il personale è carente e andando alla velocità’ che vogliono loro si rischiava di farsi male o, peggio, di far male a qualcuno. I capi fanno pressione per andare più veloce, per non rischiare di fermare la produzione. Praticamente, uscendo dal magazzino, per entrare in officina, bisogna attraversare una strada dove passano tir e furgoni che hanno lo stop, ma che raramente osservano: si rischia spesso di esser investiti. Ci sarebbe bisogno di semafori, ma, a quanto pare, l’azienda non vuole affrontare questa spesa, per il momento, sostiene che ci sono altre priorità! Quali, se l’azienda fa tanta pubblicità sia con il tabellone elettronico e sulle continue raccomandazioni per evitare gli infortuni?! Tutta ipocrisia! Esiste una vera e propria contraddizione: se si va a 6 chilometri orari sei a norma ma fermi la produzione, mentre se vai a 12 km orari non sei più a norma e superi la velocità consentita in officina, quello che fanno tutti, per non rischiare di fermare e prendere richiami dai capi.
Non esistono organizzazioni sindacali che si occupano veramente delle nostre condizioni. Fim Uil e Fismic sono latitanti e la Fiom che, aveva la maggioranza dei consensi, anzi praticamente erano tutti iscritti alla Fiom, è stata sfrattata; con essa sono rimasti fuori i delegati e molti operai loro simpatizzanti. D’altronde, la stessa Fiom, quando era presente in fabbrica, non ha mai portato avanti forme reali di lotta.

Molti operai sono rientrati dopo 10 anni di cassa integrazione, in officina ci sono molti operai e capi di Mirafiori che sostituiscono quelli del ex Bertone.
Questo è il sistema e il metodo Marchionne degli stabilimenti Fiat in Italia e all’estero. Chi si ribella veramente, chi fa mutua o va in infortunio dopo che si è fatto male lavorando, viene parcheggiato in cassa integrazione a disposizione dell’azienda per un eventuale prossima chiamata per rientrare a lavorare”.

 

 

Quando uno è un emerito… è emerito anche in vacanza. Napolitano, per i suoi miseri 45 giorni di vacanza, oltre alla sua scorta, richiede 4 Agenti di Polizia che facciano da autisti a lui ed alla moglie più altri due per la sicurezza… Per non farvi incazzare, non vi diciamo chi paga tutto questo…

 

Napolitano

 

 

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Quando uno è un emerito… è emerito anche in vacanza. Napolitano, per i suoi miseri 45 giorni di vacanza, oltre alla sua scorta, richiede 4 Agenti di Polizia che facciano da autisti a lui ed alla moglie più altri due per la sicurezza… Per non farvi incazzare, non vi diciamo chi paga tutto questo…

Sta scatenando polemiche la richiesta dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di avere quattro agenti di polizia per lui e per sua moglie, durante la loro vacanza a Marina di Cecina. Sindacati di Polizia già in protesta, considerata la carenza di personale in questo periodo.

Polemiche a non finire su Giorgio Napolitano e sua moglie Clio. L’ex presidente della Repubblica, in vacanza a Marina di Cecina in provincia di Livorno, ha richiesto la presenza di quattro agenti di polizia con il compito di portare i due coniugi in giro in tutta libertà. Napolitano, ormai 94enne, avrebbe richiesto anche la presenza di due agenti che possano garantire sempre la loro sicurezza, su turni di 6 ore, nella struttura militare in cui sono ospitati in questa vacanza. In questo caso a fare da scorta saranno uomini della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

Napolitano, in vacanza con la moglie Clio, ha richiesto quattro agenti di polizia per i propri spostamenti. Proteste fra i sindacati di Polizia

Giorgio Napolitano e la moglie Clio hanno a disposizione anche alcuni uomini della loro scorta personale, che alloggeranno con loro per 45 giorni, cioè per tutta la durata delle vacanze.

Non si sono fatte attendere le proteste dei sindacati di Polizia, vista la penuria di personale, specie in questo periodo estivo. Alcune sigle sindacali della Polizia di Stato hanno già preparato un documento di protesta per chiedere a cosa serva tutto questo dispiegamento di forze per la sicurezza di Napolitano e di sua moglie.

Canadair – Uno dei più grandi scandali della storia Italiana di cui non si può e non si deve parlare! …E ci meravigliamo che ci sia gente che salta di gioia ad ogni nuovo incendio…!!!

 

Canadair

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Canadair – Uno dei più grandi scandali della storia Italiana di cui non si può e non si deve parlare! …E ci meravigliamo che ci sia gente che salta di gioia ad ogni nuovo incendio…!!!

 

Che fine faranno gli aerei Canadair in Italia? un altro scandalo di cui non si può / non si deve parlare

L’aereo Canadair tecnicamente e operativamente è una buona macchina e i piloti che lo fanno volare sono seri professionisti, ma la “gestione” fatta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento ProCiv. – è stata ed è scandalosa: non è più accettabile.

Comperati, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile – con soldi pubblici ma dati da gestire dal 1997 fino al 21 Ottobre 2010 (giorno del suo arresto) al Sig. Spadaccini, società Sorem, una società privata che non aveva mai fatto quel mestiere. Quando ha preso l’appalto a trattativa privata, non aveva nemmeno un pilota, non aveva tecnici e la Presidenza Consiglio dei Ministri per potergli affidare l’incarico nel 1997 dovette addirittura modificare il Bando di Gara (già depositato in Comunità Europea) perché, nel precedente Bando di Gara era richiesto il possesso della Licenza da almeno tre anni.

Dal 1997 dieci Governi di centro-destra e/o di centro-sinistra, hanno voluto e tollerato che questo scandalo cominciasse e continuasse ancora oggi: hanno creato e “ingrassato” un monopolista “privato”, pagandolo più di 30/40 milioni €/Euro ogni anno, “solo” per far volare quegli aerei.
Spadaccini, gestore privato, tramite la sua società Sorem per oltre 13 anni di quegli “aerei di Stato” grazie agli “strani” appalti del Dipartimento ProCiv., ha nascosto in un paradiso fiscale 90 milioni €/Euro. E’ stato scoperto, arrestato (la sua prima dichiarazione è stata: “… pagavo il faccendiere Lavitola per garantirmi gli appalti del Dipartimento ProCiv…”) indagato e ora è sotto processo per frode fiscale, ma nessuno ne deve parlare! Il processo al Sig. Spadaccini è cominciato a Pescara il 9 luglio 2013, ma nessuno ne parla; nessuno racconta della truffa di 90 milioni di €/euro a danno dei cittadini italiani permessa e tollerata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

E’ stata la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento ProCiv. – a metterglieli in tasca tutti quei milioni di €/euro per gestire quegli aerei. Il Dipartimento ProCiv. non sapeva e non sa quanto costa gestire una “compagnia aerea”! Non l’ha mai fatto! Non ha mai avuto i piloti, non ha mai avuto i tecnici e non ha mai avuto nemmeno la licenza per far volare degli aerei ! In base a cosa hanno deciso che il Bando di Gara doveva essere di 50 milioni €/Euro ogni anno e non di 30 milioni oppure di 70 milioni? Ma perché li hanno comperati quegli aerei se poi, per farli volare hanno dovuto far nascere e dipendere da un “monopolista privato” che ha dovuto imparare un mestiere che nemmeno lui aveva mai fatto, utilizzando tra l’altro “aerei di Stato”? La Corte dei Conti non ha nulla da dire in proposito?
Nel 2011, dopo l’arresto del sig. Spadaccini (avvenuto il 21 Ottobre 2010 ) e la rescissione del contratto con la società Sorem, la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento PropCiv. – (in “panico istituzionale”: aveva gli aerei ma non poteva farli volare! Se fosse successo nel mese di Luglio invece che ad Ottobre?) ha ricreato la stessa identica situazione precedente: per farli volare hanno affidato gli aerei “statali” Canadair ad una nuova società privata.

Martedì 3 Luglio 2012 il Capo Dipartimento della Protezione Civile (Prefetto Gabrielli) dichiara: “…l’anno prossimo se non si troveranno nuovi fondi, i Canadair dovranno restare a terra…“ poche settimane dopo precisa ulteriormente: “… abbiamo la più grande flotta aerea di Canadair al mondo ma io mi domando: ce li possiamo permettere? Io non lo so …”. Lo Stato deve comperare altri aerei per darli ad una ditta privata per farli volare?

Visto che soldi non ce ne sono più, il Governo Monti ha deciso e il Governo Letta ha reso esecutivo che quegli aerei siano “tolti” alla Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento ProCiv.- e “dati” al Ministero dell’Interno (VV.FF.), ma qualcosa di strano da quel momento ha avvolto il “capitolo di spesa Canadair”! Forse in qualche sottoscala del Ministero dell’Interno si sta organizzando qualche operazione sui velivoli Canadair che è meglio tenere riservata? Operazioni magari tenute segrete che, con assurde motivazioni di “sicurezza nazionale”, vengono gestite in modo sospetto, anomalo e/o in deroga alla legge? Non sarebbe la prima volta !

Vedere su Internet:

Appalti al Viminale, tutto da archiviare. Silenzio su gare segretate per 600 milioni

Per quale motivo i 20 aerei Canadair, già di proprietà Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione- Civile sono stati ceduti, volturati, intestati al Ministero dell’Interno – Vigili del Fuoco? Perché si fanno questi “strani” passaggi di proprietà?
Ci hanno detto che il Dipartimento della Protezione Civile non ha più soldi per far volare questi aerei, quindi diamoli ai Vigili del Fuoco -Ministero dell’Interno ma, i Vigili del Fuoco pare che non abbiano nemmeno i soldi per pagare eventuali infortuni al proprio personale.
Vedere su internet alcune Interrogazioni Parlamentari a proposito delle scarse risorse finanziarie dei VV.FF.:

Vigili del fuoco senza copertura assicurativa per malattie e infortuni

Interrogazione On. Rosato la Uil PA Vigili del Fuoco inerente la mancanza di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni

Pompieri umiliati, intervenga Alfano

Come faranno i Vigili del Fuoco a pagare la ditta privata che dovrà far volare i Canadair?
Se i soldi li troveranno per i VV.FF., tanto valeva darli al Dipartimento ProCiv. visto che comunque gli uni e/o gli altri per far volare quegli aerei “statali” debbono pagare una ditta privata.
Cosa si vuole nascondere, cosa si sta preparando : un nuovo “schiaffo” ai cittadini italiani?
Si sta organizzando un altra “svendita” come la grande operazione Alitalia voluta da Berlusconi e i suoi capitani coraggiosi?

L’ex Governo Monti prima e l’attuale Governo Letta pensano forse di “svendere” quegli aerei antincendio a qualche “amico” del momento, magari ad un nuovo Colaninno o forse Toto, a qualche nuovo “capitano coraggioso” , o magari a qualche operatore finanziario pronto per “ i saldi”, garantendogli “contratti sicuri” per i prossimi 10/15 anni come già avvenuto con Mr. Spadaccini , contratti talmente “grassi” da non poter rifiutare?
Visto che il Governo/Ministero della Difesa ha deciso di comperare gli aerei F35, cercheranno una ditta privata per far volare anche quelli, come hanno fatto e stanno facendo per far volare gli aerei Canadair ? Perché i Vigili del Fuoco non danno anche i loro automezzi ad una ditta privata per farli circolare ? Perché la GdF, i Carabinieri, la Polizia, i Vigili del Fuoco, il CfS non danno i loro elicotteri a qualche ditta privata per farli volare?
Perché la Marina Militare non da le sue navi a qualche armatore privato per farle navigare?

Vedere su Internet, quello che ha combinato un “monopolista privato” (forse amico di qualche “pezzo grosso” nelle stanze del Potere ? ) nel gestire degli aerei di Stato:

Arrestati Giuseppe Spadaccini, il notaio D’Ambrosio ed ex manager Delverde, Valenti, per maxievasione

Spadaccini: evasione fiscale da 90 milioni di Euro

Abruzzo/Maxievasione da 90mln: Spadaccini rinviato a giudizio, notaio D’Ambrosio assolto

Eppure nel Dipartimento della Protezione Civile, sono anni, che succedono cose strane e/o perlomeno da chiarire, ma rimaste sempre senza risposte.

Fin dal 1996 Guido Bertolaso, già Capo Dipartimento Protezione Civile., dopo pochi giorni in quegli uffici, con una ufficiale lettera di dimissioni denunciò : “…mai mi ero trovato in una situazione così imbarazzante sotto il profilo Istituzionale… esiste un Dipartimento Ombra a fianco di quello ufficiale, che opera in disprezzo delle regole fondamentali della Pubblica Amministrazione …”
firmato Guido Bertolaso -CapoDipart.ProCiv. 18 Settembre 1996

Pochi anni dopo, nell’anno 2001 un altro Capo Dipartimento (Prefetto Anna Maria D’Ascenzo) sostituto di Franco Barberi (n.b.: cacciato per lo scandalo Arcobaleno!) concludendo la sua breve esperienza nello stesso ufficio, in una intervista al settimanale Panorama chiude l’intervista dichiarando : “… d’altra parte, un’inchiesta sull’ attività di questo Dipartimento e sui miliardi spesi è assolutamente necessaria.”
settimanale Panorama 27/09/2001 pag.106 Oggi : 2012 , dopo dieci anni del Dipartimento ProCiv. dei “Grandi Eventi” , dei “Grandi Scandali”, del “Grande Spreco” di denaro pubblico, il nuovo Capo Dipartimento ( Prefetto Gabrielli ) in una intervista al Corriere della Sera dichiara: “… se l’anno prossimo non si troveranno nuovi soldi i Canadair dovranno restare a terra !… Abbiamo la più grande flotta di aerei Canadair al mondo ma io mi domando: ce li possiamo permettere ? Io non lo so ! … … “
Io, lo sapevo fin dal 1993 che il Dipartimento non poteva permetterseli; per quindici anni l’ho detto e spiegato al Dipart. ProCiv. quello che stavano rischiando ma, facevano finta di non capire!
Visto che il Dipartimento ProCiv. non ha più soldi per pagare chi fa volare i Canadair e siccome la Corte dei Conti aveva suggerito e consigliato di dare tutte le competenze anti/incendi boschivi in capo ad un unico Ente ( C.f.S ? ), il Governo Monti ha deciso ed il Governo Letta rende esecutivo che gli aerei Canadair vengano tolti al Dipartimento ProCiv. e siano “dati”, non al CfS ( come raccomandato dalla Corte dei Conti ), ma aiVV.FF. (Ministero dell’Interno) che, come fatto dal Dipartimento ProCiv. nei precedenti 16 anni, li darà nuovamente da gestire ad una società privata! Lo scandalo continua ma : nessuno ne può parlare! Nessuno deve sapere! Perché?

Io ho frequentato ( per mia disgrazia ) quei palazzi / uffici di via Ulpiano (sede Dipartimento della Protezione Civile) fin prima del 1993, quando l’allora Governo Ciampi ordinò l’acquisto dei primi 4 aerei Canadair CL415 e ho frequentato quegli uffici per i quindici anni successivi, vedendo e documentando “tante cose” sulla strana gestione dei mezzi aerei antincendio (tutti, non solo i Canadair), da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile – e i Super-elicotteri del CfS (altro scandalo gigantesco).

La Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile, mi ha già “ucciso civilmente” facendo fallire la mia azienda nel 2004 (n.b.: oggi 2013 mi debbono ancora pagare il lavoro regolarmente fatto nel 1999 ) e, nonostante la Presidenza del Consiglio dei Ministri sia stata condannata dalla Corte di Appello di Torino a pagare il dovuto, non pagano!

Oggi ci sentiamo dire che le aziende falliscono perché la Pubblica Amministrazione paga in ritardo: io l’ho vissuto sulla mia pelle ma, dire “ la Pubblica Amministrazione” è troppo generico. Chi non mi ha pagato e mi ha fatto fallire è statala Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ho tenuto il diario di tutti quegli incontri in via Ulpiano e nei vari Ministeri competenti (con date, ore e nominativi) e ora, visto che le Istituzioni mi hanno fatto diventare un “cittadino inutile”, ho deciso di rendere pubblico come le Istituzioni (Presidenza Consiglio dei Ministri) hanno operato, perché è ora che gli italiani sappiano come stanno veramente le cose nel merito della “scandalosa gestione” dei mezzi aerei anti/incendio e, capiscano perché da anni l’unica razza in via di estinzione nel nostro Paese è : la razza imprenditoriale.
In questo nostro Paese tutti, troppi parlano (senza aver mai provato a farlo) di come creare nuovi posti di lavoro, ma gli unici che creano “veri” posti di lavoro da sempre sono gli imprenditori (piccolissimi artigiani, piccoli o grandi imprenditori), ma nel nostro Paese fare l’imprenditore è diventato impossibile.
Io ho provato, lo facevamo bene, avremmo creato oltre un centinaio di nuovi posti di lavoro facendo risparmiare molte risorse finanziarie ma non solo, allo Stato. Ma le Istituzioni me lo hanno impedito.

Carlo Gaiero 

Fonte italiachebrucia.wordpress.com

via NincoNanco

Cambiare l’Europa dalla poltrona di casa. L’ambizioso programma di Matteo Salvini, sempre assente ai vertici UE sui migranti

 

Matteo Salvini

 

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Cambiare l’Europa dalla poltrona di casa. L’ambizioso programma di Matteo Salvini, sempre assente ai vertici UE sui migranti

 

Cambiare l’Europa dalla poltrona di casa: anche oggi Salvini è assente al vertice UE sui migranti

Cambia la tua vita con un click’ è il titolo di un film del 2006 con protagonista l’attore americano Adam Sandler. La trama racconta di un uomo a cui viene donato un telecomando universale in grado di modificare la realtà con la sola pressione di un tasto. Forse proprio da quel film – ma con gli effetti prodotti ben diversi – ha preso ispirazione Matteo Salviniche ha deciso, ancora una volta, di non partecipare al vertice UE sui migranti tra i 28 ministri dell’Interno dell’Unione Europea. La sua decisione era stata comunicata nei giorni scorsi al suo parigrado transalpino (la riunione si tiene oggi in Francia) nei giorni scorsi con una lettera in cui si accusava l’asse franco-tedesco di fare fronte comune contro l’Italia.

Eppure si voleva cambiare l’Europa, ma è meglio farlo dal più confortevole salotto di casa propria (intesa come l’Italia), piuttosto che mettere il naso oltreconfine dove l’opinione che i suoi colleghi hanno di lui non è la stessa che hanno i suoi elettori in Italia. Al posto di Matteo Salvini, come di consueto, il Viminale ha inviato una delegazione tecnica che porterà avanti la linea guida del ministro dell’Interno. Ma è l’assenza che pesa più dell’idea che si vuole portare avanti.

Matteo Salvini assente (di nuovo) al vertice UE sui migranti

Matteo Salvini, infatti, sembra sfuggire sempre dal dibattito europeo sui migranti, sugli sbarchi, sulle espulsioni e sui ricollocamenti. Questa è l’ottava volta consecutiva che il leader della Lega, dopo aver alzato (e continuato ad alzare) continui polveroni in Italia, decide che sia meglio non partecipare a questi vertici UE. Chiede di superare il trattato di Dublino, senza però andare nelle sedi opportune e portare le proprie rimostranze. Si limita a scrivere tweet, post su Facebook indicando la luna e facendo credere di star combattendola.

Dire di risolvere i problemi, non facendo nulla per trovare soluzioni

In realtà quando si tratta di affrontare de visu la questione, c’è sempre un buon motivo per non varcare il confine italiano. Oggi si dice si stato assente per protesta: la bozza d’accordo Italia-Malta sembra non piacere agli altri Paesi Europei. Ma la politica, in special modo quella sovranazionale, non può sopravvivere con la storia «il pallone è mio e se non mi piacete non gioca nessuno», perché alla fine questo atteggiamento porta gli altri a decidere per noi. Ma l’importante è far credere di voler veramente risolvere la questione migranti e sbarchi in Italia.

 

 

fonte: https://www.giornalettismo.com/matteo-salvini-no-vertice-migranti/

Cari amici Cristiani, una domanda: veramente credete che il vostro Dio possa essere tanto ignobile da concedere il Paradiso ad uno così?

 

Cristiani

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Cari amici Cristiani, una domanda: veramente credete che il vostro Dio possa essere tanto ignobile da concedere il Paradiso ad uno così?

Fondamentalista Cattolico – Mario Adinolfi e le sue sparate omofobe… “Fatemi capire bene: sono obbligato ad affittare il mio appartamento ai gay, non posso scegliere?”

Il post è di qualche anno fa, ma – in un momento in cui qualcun’altro da una parte ostenta “Cristianità” e dall’altra specula sulla pelle della gente – ci piace riproporlo con una domanda agli amici Cristiani:

Veramente credete che il vostro Dio sia tanto ignobile da concedere il paradiso ad uno così?

 

by Eles

Auguri Matteo Salvini. La sua promessa elettorale “NON MI ALZO DAL TAVOLO FINO A QUANDO IL LATTE DI PECORA NON PASSA DA 60 CENTESIMI AD 1 EURO AL LITRO!” compie oggi 5 mesi.

 

Auguri

 

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Auguri Matteo Salvini. La sua promessa elettorale “NON MI ALZO DAL TAVOLO FINO A QUANDO IL LATTE DI PECORA NON PASSA DA 60 CENTESIMI AD 1 EURO AL LITRO!” compie oggi 5 mesi.

Per rinfrescarVi la memoria – 14 febbraio 2019, Matteo Salvini: Latte, Salvini: non mi alzo da tavolo se prezzo non è un euro

Le promesse elettorali fatte ai pastori sardi non sono state mantenute

L’aumento del prezzo del latte a un euro al litro non c’è stato, e ora le proteste potrebbero ricominciare

Sono passati cinque mesi dalle proteste degli allevatori sardi contro il crollo del prezzo del latte di capra e di pecora: se ne era parlato molto, lo scorso febbraio, perché in alcuni casi le proteste erano state particolarmente aggressive e vistose, con blocchi stradali, manifestazioni e minacce verso chi non protestava, e perché la questione del latte era diventata centrale anche per le elezioni regionali, poi vinte da Christian Solinas, di centrodestra e sostenuto dalla Lega.

Durante la campagna elettorale, a seguito delle proteste, il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, entrambi leghisti, avevano incontrato a Roma una delegazione di pastori insieme a rappresentanti di consorzi, imprenditori, cooperative e industriali. Salvini aveva promesso che avrebbe trovato «una soluzione entro 48 ore per restituire dignità e lavoro ai sardi», e che non si sarebbe alzato dal tavolo delle trattative finché il prezzo del latte non fosse passato da 60 centesimi a 1 euro al litro. Non è successo.

Poiché le promesse non sono state mantenute, i pastori hanno fatto sapere di essere pronti a riprendere la protesta.

Dopo le manifestazioni dello scorso febbraio e l’incontro con Salvini, in prefettura a Sassari era stata avviata una trattativa tra pastori e industriali ed era stato trovato un accordo sul prezzo del latte: 74 centesimi al litro come forma di acconto, con l’impegno di un conguaglio a novembre in base al prezzo di mercato del Pecorino.

 

Nuovo scoop di Libero: Carola sotto la maglietta non porta il reggiseno… Non è uno scherzo. E questo è quello che succede quando recluti i giornalisti tra quelli che scrivono sui muri dei gabinetti degli autogrill…

 

Libero

 

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Nuovo scoop di Libero: Carola sotto la maglietta non porta il reggiseno… Non è uno scherzo. E questo è quello che succede quando recluti i giornalisti tra quelli che scrivono sui muri dei gabinetti degli autogrill…

Testuale da Libero:

Sea Watch, Carola Rackete senza reggiseno in Procura: sfrontatezza senza limiti, il dettaglio sfuggito a molti

Sfrontatezza politica e sfrontatezza personale. Carola Rackete, che fonti tedesche riferiscono essere tornata in Germania subito dopo l’interrogatorio ad Agrigento, giovedì si è presentata in Procura con il sorriso stampato sul volto, accompagnati dai suoi legali. Non paga di nuove sprezzanti dichiarazioni contro Matteo Salvini (che ha querelato) e il governo italiano, la 31enne capitana della Sea Watch indagata per favoreggiamento di immigrazione clandestina per lo sbarco effettuato a fine giugno a Lampedusa ha sfoggiato una maglietta aderente nera a metà tra il marinaretto e il kombat, in perfetto stile Ong.

Sobria sì, ma con un dettaglio decisamente fuori luogo: niente reggiseno. Un po’ di decenza in più in un luogo pubblico non avrebbe guastato, anche se per chi venera il concetto di libertà anche in spregio alla legge o l’autorità militare, in fondo, quella del seno è l’ultimo dei pensieri.

Ogni commento è superfluo. questo è quello che succede quando recluti i giornalisti tra quelli che scrivono sui muri dei cessi degli autogrill…

20 luglio 2001 – G8 Genova, l’assassinio Carlo Giuliani. Vogliamo solo ricordare un grande esempio di giornalismo: ALESSANDRO SALLUSTI: “HANNO FATTO BENE A SPARARGLI”

 

Carlo Giuliani

 

 

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20 luglio 2001 – G8 Genova, l’assassinio Carlo Giuliani. Vogliamo solo ricordare un grande esempio di giornalismo: ALESSANDRO SALLUSTI: “HANNO FATTO BENE A SPARARGLI”

ERA IL 2014
Cecilia Strada:

“succede che un ragazzo viene ucciso, il 20 luglio 2001. Succede che il direttore di un giornale, Alessandro Sallusti, lo diffama e aggiunge “hanno fatto bene a sparargli”.

Succede che si becca una denuncia e succede che, rinviato a giudizio, decide di risarcire la famiglia con 35mila euro e chiuderla lì.

Succede che la mamma, il papà, gli amici di Carlo decidono che quei soldi vanno impiegati in qualche cosa di buono, di giusto, che a Carlo sarebbe piaciuto.

Succede che il Comitato piazza Carlo Giuliani dona a EMERGENCY 40mila euro: li useremo per il nuovo Poliambulatorio di Ponticelli, Napoli.

Che cosa posso dire, se non un “grazie” emozionato? Grazie a Haidi, Giuliano, a tutti gli amici del Comitato.

Da un articolo del 2015:

Per Sallusti la polizia aveva fatto bene ad uccidere Carlo Giuliani, ora pagherà € 35 mila alla famiglia.

Sono passati ormai 14 anni dai fatti di Genova, da quel G8 che in cui perse la vita Carlo Giuliani e che portò lunghissimi strascichi di polemiche, spaccature, processi ai danni sia dei black block sia delle forze dell’ordine accusate per gli abusi tra cui quelli della caserma di Bolzaneto

Per Sallusti la polizia aveva fatto bene a sparare a Carlo Giuliani

Nel tourbillon di polemiche non si era fatto mancare il proprio contributo il vulcanico Alessandro Sallusti, direttore di Libero, ovviamente fascista nell’anima, che nel 2012 a Matrix per diverse volte aveva affermato che la polizia aveva fatto bene ad uccidere e sparare al 23 enne Carlo Giuliano, anche perchè questi stava per colpire un poliziotto con una spranga.

In realtà come tutti sanno si trattava di un estintore, ma la famiglia non c’è stata, ha denunciato il giornalista per diffamazione.

Non si è però giunti a un giudizio finale, il tribunale di Genova ha dichiarato il non luogo a procedere, visto che lo stesso Sallusti si era già accordato per un risarcimento di 35 mila€

I soldi di Sallusti ad Emergency

La famiglia Giuliani ha già annunciato che non terrà i soldi donati da Sallusti, ma ha già donato 40 mila€ in gran parte provenienti da questo risarcimento, all’ospedale di Emergency a Ponticelli, Napoli.

“Poca cosa” hanno affermato i genitori di Carlo Giuliani riferendosi al risarcimento” ma, come si dice, è il gesto che conta. Per questa ragione abbiamo deciso di accettare, con la soddisfazione di vedere un’offesa immotivata tradotta in un’iniziativa di solidarietà nei confronti di persone immigrate o che vivono in difficoltà. Siamo sicuri che Carlo avrebbe approvato”.