Salvini rifiuta di mettere la mascherina in Senato, “Non la metto”… Come lui Trump (150.000 morti) e Bolsonaro (85.000 morti “ufficiali”)… qualcuno immagina quanti ne avrebbe ammazzato se fosse stato al governo al posto di Conte durante la Pandemia?

 

mascherina

 

 

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Salvini rifiuta di mettere la mascherina in Senato, “Non la metto”… Come lui Trump (150.000 morti) e Bolsonaro (85.000 morti “ufficiali”)… qualcuno immagina quanti ne avrebbe ammazzato se fosse stato al governo al posto di Conte durante la Pandemia?

Salvini rifiuta di mettere la mascherina in Senato, al convegno sul Covid: “Non la metto”!

Matteo Salvini partecipa a un incontro sul coronavirus alla biblioteca del Senato e si rifiuta di indossare la mascherina. I funzionari lo invitano più volte a mettere il dispositivo di protezione su naso e bocca. Il leader della Lega cerca la mascherina nelle tasche, ma poi sorride e sussurra: “Io non ce l’ho, non la metto”. Arriva un collaboratore che (invece di cacciarlo fuori a calci in culo, almeno per rispetto dei presenti) gliene porge una tricolore. Salvini la prende, ma la mette subito via rifiutandosi ancora di indossarla.

Ricordiamo che Salvini era quello che, quando il governo Conte aveva appena imposto il lockdown, era sui social (parliamo del 27 febbraio 2020) a urlare che si doveva riaprire tutto…

La domanda che tutti ci dovremmo fare: come Trump e Bolsonaro, quanti ne avrebbe ammazzati Salvini se fosse stato al governo al posto di Conte?

 

 

Salvini torna a Mondragone, ma stavolta città è blindata per evitare le contestazioni… Qualcuno ci spiega quanto ci costa la becera propaganda elettorale di questo individuo? Perchè gli consentono di andare in giro a sparare cazzate e poi il conto lo dobbiamo pagare noi?

 

Mondragone

 

 

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Salvini torna a Mondragone, ma stavolta città è blindata per evitare le contestazioni… Qualcuno ci spiega quanto ci costa la becera propaganda elettorale di questo individuo? Perchè gli consentono di andare in giro a sparare cazzate e poi il conto lo dobbiamo pagare noi?

Il leader della Lega Matteo Salvini sta per tornare a Mondragone, in provincia di Caserta, nella zona rossa dei palazzi ex Cirio dove si è sviluppato un focolaio di Coronavirus. A distanza di pochi giorni, Salvini torna dopo le contestazioni: il 29 giugno, infatti, a causa dei manifestanti contro di lui, il leader della Lega fu costretto a rimandare il suo comizio.

C’è grande schieramento di forze dell’ordine, polizia e carabinieri, a Mondragone, nella provincia di Caserta, dove è atteso l’arrivo di Matteo Salvini. Il leader della Lega, a distanza di pochi giorni, torna dunque nella zona rossa dei palazzi ex Cirio, dove è stato individuato un focolaio di Coronavirus, con circa 70 contagi. Lo scorso 29 giugno, infatti, l’ex ministro dell’Interno era arrivato a Mondragone, ma era stato fortemente contestato e, a causa dei manifestanti contro di lui, era stato costretto a rimandare il suo comizio. “Tra pochissimo sarò a Mondragone per incontrare, tra gli altri, alcuni rappresentanti delle realtà produttive del territorio e in particolare allevatori, agricoltori, balneari, albergatori. La città non può essere ricordata solo per lotte tra bande” ha scritto Salvini su Twitter pochi minuti fa.

In attesa che il leader del Carroccio arrivi in città, è massiccio lo spiegamento delle forze dell’ordine, per evitare che si verifichino le tensioni che lo scorso 29 giugno avevano portato a scontri tra polizia e manifestanti, causando il ferimento di uno di loro. Il leader leghista incontrerà, tra gli altri, alcuni rappresentanti delle realtà produttive del territorio e in particolare allevatori, agricoltori, balneari, albergatori. Presente anche il segretario regionale della Lega in Campania, Nicola Molteni. Mondragone è blindata, oltre che bloccata: vietato l’accesso alle automobili su tutto il lungomare cittadino, mentre gli accessi ai pedoni sono contingentati.

Fonte: https://napoli.fanpage.it/salvini-torna-a-mondragone-dopo-le-contestazioni/
https://napoli.fanpage.it/

Salvini definisce chiunque lo contesta, dal Trentino a Lampedusa, “Figli di papà”… Sì proprio quel Salvini figlio di un dirigente, che non ha mai lavorato in vita sua, fidanzato con la figlia di Verdini, cresciuto sotto l’ala di Berlusconi e da sempre culo e camicia con Confindustria…

Salvini

 

 

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Salvini definisce chiunque lo contesta, dal Trentino a Lampedusa, “Figli di papà”… Sì proprio quel Salvini figlio di un dirigente, che non ha mai lavorato in vita sua, fidanzato con la figlia di Verdini, cresciuto sotto l’ala di Berlusconi e da sempre culo e camicia con Confindustria…

Ma ci avete fatto caso? Sono sempre “figli di papà” quelli che contestano Salvini… Andate a fare un giro tra i titoli dei giornali, ne abbiamo tirato fuori solo qualcuno.

Salvini contestato ad Andria: fischi e cori. Lui risponde: “Grazie anche ai 4 figli di papà che ululano, vi meritate Azzolina e Bellanova”

Salvini: “A Mondragone centri sociali e figli di papà pagati da camorra”

Salvini ad Avezzano: gruppo di contestatori, ”solo figli di papà”

Salvini: “30 figli di papà dei centri a-sociali hanno lanciato uova e arance contro i cittadini di Ancona che hanno accolto la Lega”.

Salvini contestato a Napoli: “centri sociali? Figli di papà”

Le costanti sono 2: 1) ovunque vada Salvini viene contestato. 2) secondo Salvini a contestarlo sono sempre i figli di papà…

Che poi uno che, figlio di un dirigente, che non ha mai lavorato in vita sua, fidanzato con la figlia di Verdini, cresciuto sotto l’ala di Berlusconi e da sempre culo e camicia con Confindustria… tentare di sminuire la contestazione con un “figli di papà” è davvero patetico.

Le bufale di Matteo Salvini: accusa, per l’ennesima volta, Conte di aver approvato il Mes – Non è vero! Ma in pratica ammette di essere un cazzaro che tutte le altre volte ha preso per i fondelli i suoi elettori (non gli Italiani, perchè questi sono dotati di intelletto)…

 

bufale

 

 

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Le bufale di Matteo Salvini: accusa, per l’ennesima volta, Conte di aver approvato il Mes – Non è vero! Ma in pratica ammette di essere un cazzaro che tutte le altre volte ha preso per i fondelli i suoi elettori (non gli Italiani, perchè questi sono dotati di intelletto)…

Dal profilo di Matteo Salvini, 23 aprile 2020

Approvato il MES, una drammatica ipoteca sul futuro dell’Italia e dei nostri figli.
Di tutto il resto, come il Recovery Fund, si parlerà solo più avanti, ma già si delinea una dipendenza perenne da Berlino e Bruxelles.
Sconfitta, fallimento, disfatta, oltretutto avendo impedito al Parlamento di votare, violando la legge.
Le promesse del governo di non usare il MES?
Gli impegni, gli attacchi, le promesse di Conte?
Erano solo FAKE NEWS.
Ladri. Ladri di Futuro, di Democrazia, di Libertà.
Noi ci siamo e non ci arrendiamo, viva l’Italia libera e sovrana!

Oltre 50.000 reazioni, quasi 70.000 commenti e 10.000 condivisioni di questo post che dice nulla facendo intendere di dire tutto. Matteo Salvini, dopo la conferenza stampa di giovedì sera in cui Giuseppe Conte ha parlato delle decisioni prese dal Consiglio Europeo sulle misure economiche adottabili per la gestione dell’emergenza sanitaria, ha sparato la sua bufala contro il presidente del Consiglio.

Ora, basta avere un po’ di memoria per rendersi conto che tutto quello che dice questo individuo sono solo cazzate. Il Mes approvato il 23 aprile? O il 9 aprile? O il 4 aprile? O addirittura a settembre scorso? In pratica ammette che tutte le altre volte che lo ha annunciato ha preso per i fondelli i suoi elettori (non gli Italiani, perchè questi sono dotati di intelletto)…

Ma questi due domande non se le fanno?

Ma questi un po’ di dignità non ce l’hanno?

Bisogna essere solo idioti a credere a quello che dice questo bufalaro!

Insomma, balle, bufale, cazzate… E c’è ancora chi gli crede.

DETTO QUESTO, NON RESTA CHE COSTATARE CHE SIAMO DI FRONTE ALL’ENNESIMA MENZOGNA!

Il leader della Lega parlando del Mes approvato da Conte, OMETTE dettagli che, di fatto, smontano i suoi stessi proclami sovranisti.

Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

«Approvato il MES, drammatica ipoteca sul futuro, i figli (ancora una volta tira in ballo ‘sti poveri figli), dipendenza perenne da Berlino e Bruxelles, sconfitta, fallimento, disfatta, impedito al Parlamento di votare, violando la legge, le promesse di Conte, fake news, ladri di Futuro Democrazia e Libertà, noi ci siamo (aggiungerei purtroppo), non ci arrendiamo, viva l’Italia libera e sovrana (immancabile)».

Mes approvato da Conte, il non detto di Salvini – Una cosa è vera: giovedì il Consiglio Europeo ha stabilito che Mes, Bei e Sure POTRANNO essere utilizzati dagli Stati Membri che lo richiederanno. Così come sono stati posti i paletti per l’istituzione del Recovery fund. La parola chiave è quel ‘potranno’.

Ogni singolo governo, infatti, potrebbe accedere al Fondo salva-Stati (o Meccanismo Europeo di Stabilità) che è stato ‘approvato’ dai 27 capi di stato e di governo passando per il Parlamento.

Ma come funzionerà? – Quel che Salvini non scrive, nella sua accusa del Mes approvato da Conte, è che il governo italiano non potrà svegliarsi una mattina e decidere di attingere a quei 36 miliardi (senza condizionalità) autonomamente.

Infatti, dovrà accadere quel che lo stesso leader della Lega chiede da tempo: serve un lungo iter parlamentare con i passaggi tra Camera dei deputati e Senato della Repubblica che dovranno votare a maggioranza l’utilizzo di quei fondi. Insomma, il Mes è nelle mani del Parlamento italiano, dove siede anche il senatore Matteo Salvini che potrà votare il proprio no.

Ma tutto questo lo sanno anche i muri. Lo sanno tutti, tranne – forse – chi si ostina ancora a votarlo!

By Eles

Mentana ha ragione a lamentarsi di Conte che ha fatto nomi e cognomi: queste cose DOVREBBERO farle i giornalisti… Cari Giornalisti, caro Mentana, fate il vostro lavoro, così Conte non dovrà essere lui a fare nomi e cognomi.

 

Mentana

 

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Mentana ha ragione a lamentarsi di Conte che ha fatto nomi e cognomi: queste cose DOVREBBERO farle i giornalisti… Cari Giornalisti, caro Mentana, fate il vostro lavoro, così Conte non dovrà essere lui a fare nomi e cognomi.

Io non riconosco l’uso personalistico della conferenza stampa che Mentana rimprovera a Conte, perché ho visto – INVECE –  una difesa, non del Governo, ma della corretta informazione ai cittadini in un periodo così delicato.

È vero, non dovrebbe essere Conte a fare nomi e cognomi. Dovrebbero essere i giornalisti.

Chi intervista questa gentaglia…

Quando Salvini dice “noi della lega abbiamo sempre chiesto al governo di chiudere tutto”, il “giornalista” di turno non deve stare a guardarlo con sguardo ebete, deve rispondere : “Salvini, non dica puttanate, non prenda per il culo la gente”

Quando quei due sparano fake tipo il virus nato in laboratorio in Cina, o degli accrediti di 500.000 euro in Svizzera firmando un foglio, o del Senato chiuso (quando invece era regolarmente aperto), o dei 550 miliardi di Euro stanziati dal governo tedesco, o del caos provocato dal mercato ortofrutticolo di Palermo aperto (quando invece era chiuso), o che le Ong che latitavano (mentre erano e sono in prima linea in tutta la Lomberdia)… I giornalisti DOVE SONO?

Quando quei due dicono che Conte ha firmato il Mes, un giornalista dovrebbe dire “Guardi, sig. Salvini, Guardi Sig.ra Meloni, il Mes lo ha trattato in Europa il VOSTRO governo tramite Belusconi e Tremonti nel 2011, ed è stato firmato nel 2012 quando al governo c’era Monti…

E se la Meloni obietta che al momento del voto non era in aula, un “giornalista” dovrebbe ribattere “E lo dice così? Non se ne vergogna?”

La verità è che questi si sentono in diritto di prendere per i fondelli il popolo Italiano. Sono spalleggiati da giornalisti di parte o senza palle che, in modo vergognoso, avallano qualunque stronzata quesi due si sentono in diritto di partorire, senza fiatare…

E poi Salvini che per oltre un anno ha monopolizzato le televisioni senza neanche essere il presidente del consiglio, non dovrebbe neanche parlare…

Cari Giornalisti, caro Mentana, fate il vostro lavoro, così Conte non dovrà essere lui a fare nomi e cognomi.

P.S. – A qualcuno vogliamo dire, parafrasando un vecchio politico: I pieni poteri logorano chi non ce li ha…

P.S. bis – A quella povera creatura che chiede al padre “perché quel signore in tv ce l’ha con te e ti insulta?”, credo che sia giunto il momento che qualcuno le dica la verità…

P.S. ter – Ma quanto deve essere disperato uno per tirare in ballo pure la figlia in questa storia? Ma un po’ di dignità no?

 

By Eles

 

Meloni e Salvini attaccano Conte sul Mes? parlano di “metodi da regime”? Si dichiarano innocenti? Mentono senza vergogna! Ecco la verità…

 

Mes

 

 

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Meloni e Salvini attaccano Conte sul Mes? parlano di “metodi da regime”? Si dichiarano innocenti? Mentono senza vergogna! Ecco la verità…

 

Dopo che, con toni accesi e di solito estranei ai suoi modi, Giuseppe Conte ha aspramente attaccato Giorgia Meloni e Matteo Salvini in diretta nazionale, accusandoli di ‘dire menzogne’ sul Mes che ‘non è stato approvato l’altro ieri, ma nel 2012’, i due leader dell’estrema destra, dopo aver fatto un piagnisteo sui “metodi da regime”

Un piagnisteo con tanto di bava alla bocca per l’invidia (non dimenticate le lodi tessute ad Orban solo qualche giorno fa, quando ha praticamente instaurato la dittatura in Ungheria, o la Russia di Putin tanto osannata da Salvini).

I due principi delle fake news hanno immediatamente messo le mani avanti facendo come le tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano: loro nel 2012 o erano assenti dall’Aula (cosa di cui veramente non c’è nulla di che vantarsi) o hanno votato contro il Mes. Addirittura Salvini ha fatto un video in cui spiega che ‘tutto è controllabile su Google’. E infatti, ricostruire il perché la loro ‘innocenza’ è del tutto inventata è facilissimo.

Cominciamo dall’inizio: è vero che il Mes è stato approvato in Italia otto anni fa dall’allora Governo Monti, con il voto contrario della Lega e l’assenza della Meloni (ricordatevelo, segnatevelo, ASSENZA. Essere assenti NON può essere un merito di un parlamentare. Se era contraria DOVEVA ESSERE IN AULA e votare contro!).

Ma è anche vero, come entrambi dovrebbero sapere, che una votazione è solo la tappa finale di un percorso.

La storia del Mes inizia almeno un anno prima, nel 2011, con il via libera all’Eurogruppo e l’approvazione del disegno di legge per la ratifica della decisione del Consiglio europeo del 25 marzo che cambiava il Trattato sul funzionamento unico dell’Ue e dava il via alla creazione del cosiddetto ‘Fondo salva-Stati’, ossia il Mes, come strumento di aiuto agli Stati membri dopo la crisi del 2008.

E A DARE QUESTO VIA LIBERA È STATO IL GOVERNO BERLUSCONI, DI CUI FACEVANO PARTE SIA GIORGIA MELONI CHE MATTEO SALVINI. 

Il 3 agosto del 2011 il Consiglio dei Ministri si riunisce a Palazzo Chigi e proprio in quel giorno viene approvato, su proposta dell’allora Ministro degli Esteri Franco Frattini, il disegno di legge per la ratifica e l’esecuzione della “decisione del Consiglio europeo 2011/199/Ue, che modifica l’articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea relativamente ad un meccanismo di stabilità (ESM – European Stability Mechanism, ossia proprio il Mes) nei Paesi la cui moneta è l’euro”. 

Il Mes è un’evoluzione del Fesf (Fondo europeo per la stabilità finanziaria) ed entrambi gli strumenti sono stati preparati e decisi a livello europeo tra il 2010 e il 2011. A rappresentare l’Italia c’erano Silvio Berlusconi (Consiglio Europeo) e Giulio Tremonti (Ecofin ed Eurogruppo). Il governo Berlusconi si basava su un’alleanza, quella tra Pdl e Lega. Giorgia Meloni all’epoca era parte di Pdl come Ministro della Gioventù e Matteo Salvini era europarlamentare della Lega.

Molto semplice: chi ora parla di ‘alto tradimento’ sedeva al tavolo che questo tradimento l’ha ordito, per citare il premier Conte, ‘col favore delle tenebre’. E che ora, approfittando della difficoltà della materia, della memoria corta dell’elettorato e della paura per l’emergenza Coronavirus, sta cercando di gettare fumo negli occhi agli italiani.

 

Tratto da:  https://www.globalist.it/news/2020/04/11/meloni-e-salvini-innocenti-nel-2011-erano-ministra-e-deputato-del-governo-che-decise-il-mes-2056055.html

Salvini vuole le chiese aperte a Pasqua? Chieda a Fontana e Zaia un’ordinanza… La verità è che vuole solo rompere i coglioni a chi lavora, il tutto nella speranza di raschiare qualche voto…!

 

Salvini

 

 

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Salvini vuole le chiese aperte a Pasqua? Chieda a Fontana e Zaia un’ordinanza… La verità è che vuole solo rompere i coglioni a chi lavora, il tutto nella speranza di raschiare qualche voto…!

Salvini chiede le chiese aperte per Pasqua

«Sostengo le richieste di coloro che chiedono, in maniera ordinata, composta e sanitariamente sicura, di farli entrare in chiesa. Far assistere per Pasqua, anche in tre, quattro o in cinque, alla messa di Pasqua. Si può andare dal tabaccaio perché senza sigarette non si sta, per molti è fondamentale anche la cura dell’anima oltre alla cura del corpo. Spero che si trovi il modo di avvicinare chi ci crede. C’è un appello mandato ai vescovi di poter permettere a chi crede, rispettando le distanze, con mascherine e guanti e in numero limitato, di entrare nelle chiese come si entra in numero limitato nei supermercati. La Santa Pasqua, la resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, per milioni di italiani può essere un momento di speranza da vivere».

Ora, chi non completamente rimbambito, può rilevare chiaramente quanto questa affermazione sia idiota dai dati che lo stesso Salvini ci dà: “far assistere, anche in tre, quattro o in cinque, alla messa di Pasqua” e “per milioni di italiani può essere un momento di speranza da vivere”…

Mettiamo di aprire le chiese a Pasqua. Mettiamo che in chiesa ci vada il minimo sindacale, diciamo un Italiano su dieci (qualcosa come 6.000.000 di persone)…

In cinque alla volta, si dovrebbero celebrare 1.200.000 messe…

Diciamo magari che un prete ne riesce a celebrare una decina al giorno: ci vorrebbero 120.000 chiese e altrettanti preti (forse qualcuno in più, perchè con un tour de force del genere, qualcuno schiatta)…

Quindi Salvini ha detto una puttanata… Sapendo di dire una puttanata (escludiamo che sia tanto cretino da crederci veramente)…

E perché? Solo per rompere i coglioni a chi lavora veramente.

Se ci tiene tanto alle chiese aperte, perchè non fa dare l’esempio alle eccellenze leghiste? Fontana e Zaia potrebbero fare un’ordinanza specifica…

Mi ricorda tanto la barzelletta che vanno raccontando che loro (i leghisti) avevano chiesto sin da subito di chiudere tutto. Non è vero!

Salvini a fine febbraio sbraitava contro il governo che bisognava aprire tutto (il video è ormai virale). Dal primo momento si sono solo scagliati contro gli immigrati (che portavano le malattie) e i bambini cinesi che non dovevano frequentare, per precauzione, le scuole…

Ma ammesso che avessero intuito sin dal primo momento che andava chiuso tutto, perchè non l’hanno fatto? Bastava una semplice ordinanza di Fontana o Zaia e quelle regioni sarebbero state al sicuro.

Insomma, Salvini apre bocca solo per rompere i coglioni a chi lavora… Il tutto per racimolare un po’ di voti (le vecchine, per esempio, che darebbero chissà cosa pur di andare a messa e che diranno “quanto è bravo questo figliolo”).

Ma Salvini non sta solo rompendo i coglioni a chi lavora. Non sta prendendo per i fondelli le predette vecchine…

Oggi abbiamo superato i 15.000 morti. Ed è a questi, ai loro parenti che sta mancando di rispetto, oltre che a tutti gli Italiani…

Se non si può chiamare sciacallaggio questo, ditemi voi come si può chiamare…

By Eles

 

 

 

 

Matteo Salvini si traveste da medico, ma un operatore sanitario – nauseato – glie ne dice quattro: “È una porcata questa, è una gran porcata. Non è un comportamento da essere umano – Non è possibile prendersi gioco della disperazione di un popolo…”

 

Matteo Salvini

 

 

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Matteo Salvini si traveste da medico, ma un operatore sanitario – nauseato – glie ne dice quattro: “È una porcata questa, è una gran porcata. Non è un comportamento da essere umano – Non è possibile prendersi gioco della disperazione di un popolo…”

Giovanni Tommasini è un Tecnico Animatore Socio Educativo presso la Cooperativa Sociale Genova Integrazione a marchio Anffas Onlus. Sul suo profilo Facebook e sul giornale L’Ingrato ha pubblicato un video in cui spiega perché è indignato per la mascherina e il maglioncino dello stesso colore delle divise degli operatori sanitari sfoggiati da Matteo Salvini durante un collegamento con Sky Tg 24 qualche giorno fa.

Su Facebook Tommasini ha poi aggiunto: “Probabilmente il mio messaggio, le mie parole, il tono proposto, era già presente in un sentimento forte sentito in tutte quelle persone che vivono nella verità della realtà e non ne possono più di illusionismi, in particolare modo in questo drammatico momento storico. Caro Matteo, non è un bel comportamento…”

Ecco il messaggio a Salvini

Questo video è un messaggio a Matteo Salvini…

Perché io adesso sto finendo il turno di lavoro e andrò a casa stanco, preoccupato, con la paura – stanotte – di sentire la febbre che sale, come tutti.

Stiamo passando un periodo storico drammatico, siamo tutti molto stanchi e preoccupati.

Sono anch’io un padre e ho paura che mi succeda qualcosa. Io lavoro nel socio sanitario, ho appena finito il turno, tutti i giorni vengo a lavorare.

E l’altra sera sono tornato a casa, ero stanco come stasera, e alla televisione ho visto un’immagine che mi sembrava uno di quegli operatori sanitari che vengono intervistati, a cui si chiede e si spera di sentir dire che sta finendo, stanno calando i contagi, stanno calando i morti.

Invece eri tu travestito, da operatore sanitario, con un maglioncino dello stesso colore delle divise infermieristiche, con un’ambientazione tipo ambulatorio, con dietro i cuoricini, come se ti avessero mandato dei messaggi pazienti, con le cuffiette ha modo di fonendoscopio, la mascherina ha tirato giù come se avessi anche tu finito un turno.

Io ti volevo dire una cosa, sei abituato – naturalmente – a cavalcare le onde emotive, ti travesti e cerchi di entrare in queste situazioni di grande emotività.  Ma non abbiamo vinto il Campionato del Mondo, non abbiamo vinto Campionato del Mondo, siamo tutti disperati, siamo tutti preoccupati. E cavalcare quest’onda, selfare su questo dramma, sui morti, sui malati, sui feriti sul lavoro (nel senso che oggi han dato la notizia sono morti 31 dottori, 31 medici e sono migliaia di operatori sanitari contagiati)…

Per favore non è il momento di prendere in giro le persone che non sanno se domani potranno vedere loro figli. Siamo tutti padri come te, siamo tutti i genitori, siamo tutti preoccupati.

E l’altra sera non avevo capito… poi ho capito dopo un po’ che eri tu! Ma ormai l’immagine era passata. E la maggior parte della gente, probabilmente nella tua speranza, ha pensato che fossi tu l’angelo della salvezza, che fossi tu chi risolve le cose… ED È UNA PORCATA QUESTA È UNA GRAN PORCATA NON È UN COMPORTAMENTO DA ESSERE UMANO.

Ti chiedo per il momento di smetterla. Quelli che voteranno te, voteranno te, quelli che non sopportano te, non sopporteranno te, non cambia niente.

Però cavalcare la disperazione di un popolo, la preoccupazione, e travestirsi da chi e in questo momento il simbolo della possibile salvezza non è un bel comportamento. NON È UN COMPORTAMENTO UMANO.

Questo ti chiedo: di smetterla, perché chi va a lavorare come tutti i giorni, che ha paura di tornare a casa e dover dire al proprio figlio ho la febbre, vado in quarantena, vado in ospedale, vedere una cosa così ti fa uscire il sangue dalle mani – non è possibile prendersi gioco della disperazione di un popolo…

 

 

Focolai di poltronavirus – Ceppo virale autoctono e mai debellato dalla politica nostrana. I focolai sono i due mattei.

 

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Focolai di poltronavirus – Ceppo virale autoctono e mai debellato dalla politica nostrana. I focolai sono i due mattei.

Vogliono sfruttare la psicosi collettiva per fare un’ammucchiata governativa. Dilaga il sempiterno poltronavirus.

Ceppo virale autoctono e mai debellato dalla politica nostrana. I focolai sono i due mattei.

Per quello fiorentino gli italiani han sviluppato gli anticorpi, ma lui non si vuole rassegnare ed unge lo scibile nella speranza di attecchire di nuovo.

Quello milanese invece sa di aver superato il picco della sua influenza e vuole incassare prima che gli italiani trovino un vaccino e lo scarichino malamente come il suo omonimo. Dietro di lui le truppe del sovranismo nero con l’acquolina alla bocca nascosta sotto la mascherina. La diagnosi non lascia dubbi. Poltronavirus.

Scoppiata la psicosi collettiva Salvini non ha esitato un secondo a sciacallare. Specialità della casa. Da agosto non fa altro che sputare su chi lavora per tenere il centro della scena.

Quando gli han detto che in piena psicosi lo sciacallaggio era mal digerito perfino dai suoi fans, Salvini ha cambiato copione bruscamente. Ha indossato la maschera da statista padano e i panni del Padre della Patria spingendosi a proporre un governo di unità nazionale che traghetti l’Italia fuori dalla crisi. Ad una sola condizione. Che il traghettatore non sia Conte.

Tipico. Salvini vuole sfruttare l’emergenza per colpire Conte facendolo passare per un incapace e poi incassare politicamente. Vuole colpire Conte per vendicarsi e per rimpiazzarlo.

Poltronavirus. Acuto.

Prima Salvini accusava Conte di aver sottovalutato l’epidemia. Poi di averla esasperata. Classica sintomatologia. Aprire la bocca ad cazzun di canem. Solo per farsi notare, solo per logorare i nemici. Ma questa volta i due untori rischiano grosso. I cittadini sono alla finestra. Spaventati. Disorientati. Mettersi a fare giochetti di palazzo mentre la psicosi scatena contraccolpi addirittura globali, rischia di rivelarsi un boomerang letale.

L’Italia si sta riscoprendo più fragile che mai di fronte a questa inedita emergenza. E questo anche per colpa di decenni di devastante poltronavirus. Di futili divisioni. Di sterili protagonismi. Di meschini egoismi.

Se i due mattei proprio non vogliono dare una mano, che almeno si mettano in quarantena. Togliendosi dalla testa le ammucchiate governative e lasciando in pace chi sta lavorando per il bene del paese.

Tommaso Merlo

 

 

 

“Er nemico” – La poesia di Trilussa che dedichiamo a Matteo Salvini…

 

Trilussa

 

 

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“Er nemico” – La poesia di Trilussa che dedichiamo a Matteo Salvini…

 

Er nemico

Un Cane Lupo, ch’era stato messo
de guardia a li cancelli d’una villa,
tutta la notte stava a fa’ bubbù.

Perfino se la strada era tranquilla
e nun passava un’anima: lo stesso!
Nu’ la finiva più!

Una Cagnola d’un villino accosto
je chiese: – Ma perché sveji la gente
e dài l’allarme quanno nun c’è gnente? –
Dice: – Lo faccio pe’ nun perde er posto.
Der resto, cara mia,
spesso er nemmico è l’ombra che se crea
pe’ conserva’ un’idea:
nun ce mica bisogno che ce sia.

Trilussa

Insomma, puoi abbaiare, chiudere i porti, citofonare…