Mentana ha ragione a lamentarsi di Conte che ha fatto nomi e cognomi: queste cose DOVREBBERO farle i giornalisti… Cari Giornalisti, caro Mentana, fate il vostro lavoro, così Conte non dovrà essere lui a fare nomi e cognomi.

 

Mentana

 

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Mentana ha ragione a lamentarsi di Conte che ha fatto nomi e cognomi: queste cose DOVREBBERO farle i giornalisti… Cari Giornalisti, caro Mentana, fate il vostro lavoro, così Conte non dovrà essere lui a fare nomi e cognomi.

Io non riconosco l’uso personalistico della conferenza stampa che Mentana rimprovera a Conte, perché ho visto – INVECE –  una difesa, non del Governo, ma della corretta informazione ai cittadini in un periodo così delicato.

È vero, non dovrebbe essere Conte a fare nomi e cognomi. Dovrebbero essere i giornalisti.

Chi intervista questa gentaglia…

Quando Salvini dice “noi della lega abbiamo sempre chiesto al governo di chiudere tutto”, il “giornalista” di turno non deve stare a guardarlo con sguardo ebete, deve rispondere : “Salvini, non dica puttanate, non prenda per il culo la gente”

Quando quei due sparano fake tipo il virus nato in laboratorio in Cina, o degli accrediti di 500.000 euro in Svizzera firmando un foglio, o del Senato chiuso (quando invece era regolarmente aperto), o dei 550 miliardi di Euro stanziati dal governo tedesco, o del caos provocato dal mercato ortofrutticolo di Palermo aperto (quando invece era chiuso), o che le Ong che latitavano (mentre erano e sono in prima linea in tutta la Lomberdia)… I giornalisti DOVE SONO?

Quando quei due dicono che Conte ha firmato il Mes, un giornalista dovrebbe dire “Guardi, sig. Salvini, Guardi Sig.ra Meloni, il Mes lo ha trattato in Europa il VOSTRO governo tramite Belusconi e Tremonti nel 2011, ed è stato firmato nel 2012 quando al governo c’era Monti…

E se la Meloni obietta che al momento del voto non era in aula, un “giornalista” dovrebbe ribattere “E lo dice così? Non se ne vergogna?”

La verità è che questi si sentono in diritto di prendere per i fondelli il popolo Italiano. Sono spalleggiati da giornalisti di parte o senza palle che, in modo vergognoso, avallano qualunque stronzata quesi due si sentono in diritto di partorire, senza fiatare…

E poi Salvini che per oltre un anno ha monopolizzato le televisioni senza neanche essere il presidente del consiglio, non dovrebbe neanche parlare…

Cari Giornalisti, caro Mentana, fate il vostro lavoro, così Conte non dovrà essere lui a fare nomi e cognomi.

P.S. – A qualcuno vogliamo dire, parafrasando un vecchio politico: I pieni poteri logorano chi non ce li ha…

P.S. bis – A quella povera creatura che chiede al padre “perché quel signore in tv ce l’ha con te e ti insulta?”, credo che sia giunto il momento che qualcuno le dica la verità…

P.S. ter – Ma quanto deve essere disperato uno per tirare in ballo pure la figlia in questa storia? Ma un po’ di dignità no?

 

By Eles

 

Conte ha rimesso il mandato da Presidente del Consiglio, quasi sicuramente si torna al voto. Mattarella irremovibile sul veto a Savona – Proprio non se l’è sentita di dare questo dispiacere ai Padroni tedeschi.

 

Conte

 

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Conte ha rimesso il mandato da Presidente del Consiglio, quasi sicuramente si torna al voto. Mattarella irremovibile sul veto a Savona – Proprio non se l’è sentita di dare questo dispiacere ai Padroni tedeschi.

Poverino Mattarella, proprio non se l’è sentita di dare un sidpiacere ai Padroni tedeschi. Veto ad oltranza su Savona e Conte, coerentemente, rimette il mandato.

Probabilmente niente governo e presto al voto (con spese a carico dei fessi Italioti).

Hanno vinto ancora la Gemania ed i loro fantocci infiltrati nello Stato Italiano.

Ma se gli italioti non sono proprio coglioni, alle prossime elezioni ne vedremo delle belle!

Da Il Fatto Quotidiano:

Governo M5s-Lega, diretta – Conte ha rimesso il mandato da presidente del Consiglio. Prima Di Maio e Salvini da Mattarella: resta il veto del capo dello Stato su Savona

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rimesso il mandato ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E’ il fallimento del capo di un possibile governo sostenuto da M5s e Lega. E’ l’esito dello scontro istituzionale senza precedenti tra il capo dello Stato e i due partiti che si è consumato quasi esclusivamente su un nome, quello di Paolo Savona, l’economista indicato dalla Lega per il ruolo di ministro dell’Economia. Dopo 84 giorni dalle elezioni politiche, tutto finisce sul confronto frontale tra il Quirinale e i due leader di una maggioranza che probabilmente non si formerà più.

CRONACA ORA PER ORA

20.15 – Conte: “Grazie per aver indicato il mio nome”
“Come vi è stato anticipato ho rimesso il mandato a formare il governo di cambiamento” e “ringrazio il Presidente della Repubblica e gli esponenti delle due forze politiche per aver indicato il mio nome”. Lo ha detto Giuseppe Conte al termine del suo colloquio con il Capo dello Stato.

20.14 – Atteso intervento di Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella farà un intervento a breve al Quirinale.

20.10 – Conte: “Lavoro in clima di collaborazione con i partiti”
Il lavoro compiuto è stato fatto “in un clima di piena collaborazione con gli esponenti delle forze politiche che mi hanno designato”. Lo ha dichiarato Giuseppe Conte, parlando al Quirinale al termine del colloquio con il Capo dello Stato.

20.07 – Salvini: “Qualcuno ha detto no, ora al voto”
“Prima gli italiani, il loro diritto al lavoro, alla sicurezza e alla felicità. Abbiamo lavorato per settimane, giorno e notte, per far nascere un governo che difendesse gli interessi dei cittadini italiani. Ma qualcuno (su pressione di chi?) ci ha detto No. Mai più servi di nessuno, l’Italia non è una colonia. A questo punto, con l’onestà, la coerenza e il coraggio di sempre, la parola deve tornare a voi!”. Lo scrive il leader della Lega Matteo Salvini dopo che Giuseppe Conte ha rimesso l’incarico di formare il nuovo governo.

20.00 – CONTE HA RIMESSO IL MANDATO DA PRESIDENTE INCARICATO
Il presidente incaricato Giuseppe Conte ha rimesso l’incarico al presidente Mattarella. Lo ha annunciato il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti.

19.58 – Fonti del Colle: “Nessun veto, irrigidimento dei partiti”
In Costituzione non ci sono veti ma in questo caso è meglio parlare di irrigidimento delle forze politiche. E’ quanto sottolineano fonti del Colle.

19.50 – Salvini: “Con me al governo, Savona ministro”
“Se il professor Savona non può fare il ministro perché ha il difetto di difendere i cittadini italiani mettendo in discussione le regole europee, allora io se vado al governo ci porto il prof Savona”. L’ha detto Matteo Salvini in un comizio a Terni. E ha aggiunto: “Mai servi di nessuno, mai”.

19.44 – Salvini: “Se qualcuno non vuole il governo, lo spieghi agli italiani”
“Se avessi dovuto seguire la convenienza mia e del partito avrei detto, non ci provo neanche”. Così Matteo Salvini parlando, da Terni, dell’ipotesi di governo con M5S. “Ce l’abbiam messa tutta – aggiunge – se qualcuno si prenderà la responsabilità di non far nascere un governo, lo vada a spiegare a sessanta milioni di italiani”.

19.38 – Salvini: “Siamo un Paese a sovranità limitata”
“Mi sto convincendo che non siamo un paese libero. Siamo un paese a sovranità limitata”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, da Terni.

19.36 – Fonti M5s: “Rischia di saltare tutto, si torna al voto”
C’è pessimismo nei vertici M5S mentre al Quirinale è in corso il colloquio del premier incaricato Giuseppe Conte con il presidente Sergio Mattarella. “Qui rischia di saltare tutto e allora si torna al voto”, è il refrain che, a quanto si apprende, filtra dai vertici del Movimento alla luce del veto posto, secondo fonti M5S, dal capo dello Stato alla scelta di Paolo Savona a capo del Tesoro.

19.33 – Estremo tentativo di Conte per proseguire trattativa
Con il no di Sergio Mattarella a Paolo Savona e l’irrigidimento di M5s e Lega su questo fronte rischiano di far saltare qualsiasi possibilità di chiudere positivamente la partita per un governo giallo verde, si sottolinea in ambienti politici che fanno anche riferimento all’estremo tentativo di Giuseppe Conte per andare comunque avanti. Il Capo dello Stato, si apprende sempre in ambienti politici, avrebbe già pronta l’exit strategy del governo tecnico.

19.32 – Salvini: “Se il governo deve partire sotto minaccia dell’Ue, non parte”
“Per il governo che ha in mano il futuro dell’Italia decidono gli italiani, se siamo in democrazia. Se siamo in un recinto dove possiamo muoverci ma abbiamo la catena perché non si può mettere un ministro che non sta simpatico a Berlino, vuol dire che quello è ministro giusto e vuol dire che se ci sono ministri che si impegnano ad andare ai tavoli europei” a difendere gli interessi italiani “parte il governo, se il governo deve partire condizionato dalle minacce dell’Europa il governo con la Lega non parte”. Così Matteo Salvini a Terni.

19.32 – Salvini: “Se un ministro è sgradito ai poteri forti, è quello giusto”

19.32 – Salvini: “Per l’Italia decidono solo gli italiani”

19.12 – Fonti M5s: “Mattarella ha posto il veto su Savona”
Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari del M5s, Mattarella nel corso dei colloqui di questo pomeriggio con Matteo Salvini e Luigi Di Maio avrebbe posto un veto sulla scelta di Paolo Savona a capo del Ministero dell’Economia. Scelta che, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari leghiste, Salvini nel corso dell’incontro avrebbe invece confermato. 

19.09 – Di Maio e Salvini in colloqui separati al Quirinale
Due lunghi colloqui al Quirinale per i leader di M5S e Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno preceduto l’arrivo al Colle del premier incaricato Giuseppe Conte. Di Maio e Salvini hanno visto il presidente Sergio Mattarella per cercare di sbloccare in extremis l’impasse sul governo giallo-verde, e in particolare sulla presenza alla guida del ministero del Tesoro di Paolo Savona. Mattarella ha visto i due leader separatamente: al Quirinale è salito prima Salvini – che poi si è diretto a Terni dove ha in programma dei comizi elettorali – e poi, alle 18 circa, Di Maio.

19.05 – Fonti M5s: “Sta per saltare tutto”
Autorevoli fonti pentastellate dicono all’Adnkronos che “sta per saltare tutto”. La salita al Quirinale del capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, dunque, non avrebbe avuto gli effetti sperati per sbloccare lo stallo legato alla formazione del nuovo governo.

18.59 – Conte al Quirinale
Il presidente del consiglio incaricato, Giuseppe Conte, è arrivato al Quirinale dove alle 19 è previsto l’incontro con il capo dello Stato, Sergio Mattarella.

18.59 – Anche Salvini a colloquio con Mattarella nel pomeriggio
Pure il leader della Lega, Matteo Salvini, a quanto si apprende, è stato a colloquio nel pomeriggio con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

18.57 – Conte ha lasciato la Camera per recarsi al Quirinale
Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha lasciato la Camera per recarsi al Quirinale dove è atteso dal Capo dello Stato.

18.48 – Fonti del Fatto: “Senza Savona, Conte non ha maggioranza”

18.35 – Fonti TgLa7: “La situazione è gravissima”
Il direttore del TgLa7 Enrico Mentana ha dichiarato che, secondo fonti autorevoli della Lega, la “situazione è gravissima” e questi minuti sono “decisivi per la nascita del nuovo governo”.

18.20 – Fonti SkyTg24: “Di Maio al Colle”

16.40 – Toninelli: “Auspico chiusura entro sera”
“L’auspicio è che entro stasera si possa chiudere la squadra e finalmente far partire il governo del cambiamento. Siamo a buon punto”. Lo ha dichiarato il capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato Danilo Toninelli a margine dell’Open Day Rousseau di Ivrea.

16.30 – Conte convocato al Quirinale per le 19
Il premier incaricato Giuseppe Conte è stato convocato ufficialmente al Quirinale alle 19 per sciogliere la riserva sulla formazione del governo e per presentare la lista dei ministri. Nel comunicato rilasciato dal Colle si specifica che la sala stampa sarà aperta dalle 17.30.

Il Codacons si schiera con Giuseppe Conte – “Vogliamo parlare di Conte? Ok, ma diciamo tutto. Difese i diritti dei cittadini vessati in importanti occasioni. E questo, noi, ce lo ricordiamo”.

Giuseppe Conte

 

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Il Codacons si schiera con Giuseppe Conte – “Vogliamo parlare di Conte? Ok, ma diciamo tutto. Difese i diritti dei cittadini vessati in importanti occasioni. E questo, noi, ce lo ricordiamo”.

 

GOVERNO, CODACONS RIVELA: GIUSEPPE CONTE DIFESE I DIRITTI DEI CITTADINI IN UNA CAUSA CONTRO L’AGENZIE DELLE ENTRATE E IN UNA CONTRO LE VESSAZIONI DELLA RAI

IMPRECISIONI SU CURRICULUM E BUFALE SUL WEB NON POSSONO CANCELLARE AZIONI SVOLTE A TUTELA DEI PIU’ DEBOLI

Giuseppe Conte, Premier indicato da Lega e M5S per guidare il nuovo governo, difese i diritti degli utenti in due importante cause che vedevano coinvolti in modo diretto i cittadini.
La rivelazione arriva dal Codacons, che ricorda come Conte in due diverse occasioni affiancò in qualità di avvocato l’associazione dei consumatori prendendo le parti dei cittadini vessati.
“La prima vicenda risale al 2008, quando scoppiò il caso dei redditi dei contribuenti pubblicati online dall’Agenzia delle Entrate – ricorda il co-presidente Codacons ed esperto di privacy, Avv. Gianluca Di Ascenzo – Una violazione delle norme sulla privacy degli utenti che venne sanzionata dall’Autorità garante e che finì in tribunale, dove Conte difese il Garante per la privacy e i cittadini dal grave errore commesso dall’Agenzia”.
Ma il Premier indicato da Lega e M5S intervenne al fianco del Codacons anche in un’altra azione, quella contro la Rai quando l’azienda, in totale spregio delle leggi vigenti, si fece fornire dai rivenditori di televisori i dati sensibili di chi acquistava un nuovo apparecchio televisivo, allo scopo di intimare il pagamento del canone. I rivenditori che collaboravano ricevevano un premio in denaro dalla Rai. Anche in quel caso Giuseppe Conte difese i diritti degli utenti vincendo assieme al Codacons la causa in tribunale – ricorda Di Ascenzo.
E’ evidente che imprecisioni del curriculum e le tante bufale sul conto del futuro Premier circolate in queste ore non possono in alcun modo cancellare le giuste e importanti battaglie avviate da Conte a tutela dei cittadini vessati dalle istituzioni – afferma il Codacons – Per tale motivo riteniamo che il Presidente Mattarella debba assegnare l’incarico a Giuseppe Conte, che sarà valutato sulla base dell’azione di governo e per ciò che sarà in grado di fare.

 

fonte: https://codacons.it/governo-codacons-rivela-giuseppe-conte-difese-i-diritti-dei-cittadini-in-una-causa-contro-lagenzie-delle-entrate-e-in-una-contro-le-vessazioni-della-rai/

Chi è Giuseppe Conte, il futuro presidente del Consiglio del governo Lega-M5S

 

Giuseppe Conte

 

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Chi è Giuseppe Conte, il futuro presidente del Consiglio del governo Lega-M5S

Matteo Renzi: Giuseppe Conte? Votava Pd, era renziano ed è amico della Boschi… Cioè, avete capito bene cosa ha detto? Anche lui ormai si è reso conto che se vuoi screditare una persona, basta dire che era uno di LORO…

Giuseppe Conte è la figura che Di Maio e Salvini hanno indicato a Mattarella come futuro presidente del Consiglio di un esecutivo giallo-verde. Conte, 54 anni, insegna diritto privato all’Università di Firenze.

Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno presentato a Mattarella, di comune accordo, il nome del futuro premier. Si tratta di un profilo “tecnico”: di Giuseppe Conte, 54 anni, si era già parlato: il suo nome era uscito quando il M5S aveva presentato la sua squadra di governo, durante la campagna elettorale, ed era stato indicato come il possibile ministro per la Pubblica Amministrazione. Luigi Di Maio gli aveva affidato la stesura del programma elettorale sulla giustizia e lo ha assunto come suo legale di fiducia. Come fonti politiche avevano già anticipato, il giurista fiorentino otterrà senza ostacoli il via libera del presidente della Repubblica. Ma chi è Giuseppe Conte?

Nato a Volturara Appulla, un piccolo centro in provincia di Foggia, 54 anni, sposato e poi separato, un figlio di dieci anni, Conte vive a Roma, dove dirige un grande studio legale, e insegna a Firenze diritto privato.

Nella sua formazione c’è una laurea in Giurisprudenza all’Università di Roma La Sapienza, con una votazione di 110 e lode, poi una sfilza di master e perfezionamenti in giro per il mondo (Yale, Vienna, Sorbona, New York University). Nel 1988 (l’anno della laurea), era già stato inserito nella commissione istituita a Palazzo Chigi per la riforma del codice civile. Non si contano le collaborazioni con riviste giuridiche, università di paesi stranieri, i libri e gli articoli pubblicati. Ha insegnato poi diritto civile e commerciale in diversi atenei italiani. Oggi è docente di diritto provato all’Università di Firenze.

E’ stato vicepresidente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, incarico che ha lasciato quando Di Maio lo ha voluto tra i suoi ministri.

Conte conosce bene la Pubblica amministrazione. Per conoscere la sua posizione, che è orientata verso una sburocratizzazione della macchina statale, basta ripercorrere alcune sue recenti dichiarazioni: “Primo: bisogna drasticamente abolire le leggi inutili, che sono molte più delle 400 indicate da Luigi Di Maio. Secondo: bisogna rafforzare la normativa anti-corruzione prevedendo quelle iniziative che si muovono nello spazio oscuro che precede la corruzione. Terzo: bisogna rivedere, pressoché integralmente, la riforma della cattiva scuola”. Prima di avvicinarsi al Movimento, Conte è stato un elettore della sinistra, con spiccate simpatie renziane, come lui stesso ha dichiarato: “In passato ho votato a sinistra. Oggi penso che gli schemi ideologici del ‘900 non siano più adeguati. Credo sia più importante valutare l’operato di una forza politica in base a come si posiziona sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali. E sulla sua capacità di elaborare programmi utili ai cittadini”. Lo stesso Matteo Renzi aveva commentato con una battuta la notizia, diffusa nei giorni scorsi, che il governo giallo-verde potesse essere guidato da lui: “Il M5S vuole fare premier Conte l’amico di Maria Elena Boschi?”.

tratto da: https://www.fanpage.it/chi-e-giuseppe-conte-il-possibile-presidente-del-consiglio-del-governo-lega-m5s/p1/
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