Ficarra e Picone smascherano Naomo Lodi, il vicesindaco leghista che minacciava “Quando governeremo vi faremo un c**o così”: vive in una casa popolare nonostante un reddito netto di 3.400 € al mese. Ha il contrassegno per disabili, ma corre, va in bici e solleva pesi. Questi sono i leghisti…!

 

Naomo Lodi

 

 

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Ficarra e Picone smascherano Naomo Lodi, il vicesindaco leghista che minacciava “Quando governeremo vi faremo un c**o così”: vive in una casa popolare nonostante un reddito netto di 3.400 € al mese. Ha il contrassegno per disabili, ma corre, va in bici e solleva pesi. Questi sono i leghisti…!

I due comici rilanciano una polemica dei mesi scorsi sul vicesindaco leghista di Ferrara. Anche sul pass per disabili di cui gode sebbene corra e vada in bici

Ficarra e Picone contro “Naomo” Lodi. Il duo comico siciliano attacca in un tweet il vicesindaco leghista di Ferrara, quello che aveva minacciato alla vigilia delle elezioni regionali “vi faremo un c… così” (salvo poi eclissarsi dopo la sconfitta elettorale): “Il vicesindaco leghista di Ferrara Naomo Lodi – scrivono i due attori – vive in una casa popolare nonostante un reddito netto di 3.400 euro al mese. Ha un contrassegno disabili tuttavia corre, va in bici e solleva pesi. Ma, purtroppo per noi, non è tunisino”.

La circostanza era già stata denunciata dal deputato Luigi Marattin di Italia Viva due mesi fa e l’ex barbiere Nicola Lodi si era difeso: tecnicamente può attendere più di un anno prima di traslocare perché le entrate del 2019 saranno dichiarate nell’Isee del 2021 e fino ad allora Naomo non può temere nulla.

Quanto al pass per disabili, vicenda rievocata da un servizio di Piazzapulita su La7 giovedì sera nel quale Lodi ha evitato di rispondere all’inviato, il vicesindaco si era già giustificato confermando il proprio diritto a mantenere il permesso a seguito di un incidente che gli ha provocato uno schiacciamento delle vertebre e aveva mostrato ai cronisti un certificato medico che indicava una invalidità del 46%. L’ex responsabile dell’Ufficio Benessere Ambientale del Comune di Ferrara, Fausto Bertoncelli, sostiene invece che quel contrassegno vrebbe già dovuto essere restituito: “Quando la tua deambulazione torna normale lo devi restituire, invece ce l’ha ancora. Quel certificato non dà titolo ad avere il pass per disabili” ha dichiarato a La7.

“Se tutto questo fosse vero, immagino che le dimissioni sarebbero in giornata. O no?”. Lo scrive su Twitter Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera

tratto da: https://bologna.repubblica.it/cronaca/2020/01/31/news/ficarra_e_picone_contro_naomo_lodi_viva_in_una_casa_popolare_nonostante_3_400_euro_di_stipendio_-247262376/

6 donne massacrate in una settimana, ma Libero si fa beffe dei femminidici. Care amiche, non ci fate caso: questo è il fascismo!

 

Libero

 

 

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6 donne massacrate in una settimana, ma Libero si fa beffe dei femminidici. Care amiche, non ci fate caso: questo è il fascismo!

Il giornale di Feltri usa in maniera strumentale il termine ‘maschicidi’ al posto di omicidi. Dimenticando che la maggior parte degli uomini non viene ucciso da mogli o fidanzate. In 4 giorni sei donne massacrate da chi diceva di amarle.

Questa è la prima pagina di Libero di mercoledì 29 gennaio.

Martedì 28 gennaio Andrea Pavarini ha ammazzato con calci e a pugni Francesca Fantoni, ha lasciato il corpo martoriato in un parco a Bedizzole (Brescia) ed è tornato a casa dalla moglie e dal piccolo figlio come se nulla fosse: solo un po’ di sangue sulla felpa. Giovedì 30, nella notte, a Mazara i carabinieri hanno portato in carcere Vincenzo Frasillo, 53 anni. Ha massacrato di botte, per tre giorni di seguito, la moglie Rosalia, fino ad ucciderla. Gli inquirenti parlano di una scena di violenza “indescrivibile”.

Oggi, 31 gennaio, ad Alghero è stato trovato il corpo senza vita di una donna scomparsa due mesi fa, si chiamava Speranza Ponti: è stato arrestato il convivente con l’accusa di omicidio. Ancora oggi sono scattate le manette per Z.F. il marito di una donna di 38 anni, incinta, trovata morta soffocata, nel loro appartamento a Versciaco, in Alto Adige. E sempre oggi a Mussomeli (Caltanissetta) Michele Noto 27 anni, ha sparato ed ucciso l’ex compagna Rosalia, la figlia di lei, Monica, poi si è tolto la vita. In paese hanno definito l’omicida-suicida come “un ragazzo normale”.

L’articolo di Libero, come annota Eliana Cocca sul Fatto, prende in esame i dati del Viminale. Ma dimentica di annotare che i 133 uomini uccisi non sono stati fatti fuori dalle loro fidanzate, compagne, moglie, amiche. Sono morti durante sparatorie, regolamenti di conti, incidenti di caccia, etc. Non sono cioè “maschicidi”, ma omicidi.

Femminicidi sono quelli che abbiamo elencato, la tragica litania che conosciamo, l’eterna Spoon River: Francesca, Rosalia, Speranza, e tutte le altre. Sei donne massacrate in quattro giorni. Così la tempistica paradossale di Libero è un’offesa ulteriore: per la memoria delle vittime, per la coscienza di un Paese civile e per una professione, quella di giornalista, dove almeno in talune circostanze le parole dovrebbero essere soppesate con immensa attenzione sul bilancino della verità, dello scrupolo, perfino della pietas. Soprattutto se a scrivere “la sorprendente verità”, ovvero che “non si assiste a mobilitazioni a favore del sesso forte, che in realtà è debole”, è una donna, una collega.

Ma il Tribunale del popolo, della bufala un tanto al chilo, dello scoop selvaggio non fa sconti. L’autrice dell’articolo di Libero, una giornalista, lo dovrebbe ben sapere visto che ha dovuto difendersi sulle pagine del suo quotidiano e poi davanti alle telecamere della peggiore tv dall’accusa di essere la fidanzata di Igor il Russo, aka Norbert Feher accusato di 5 omicidi tra Italia e Spagna. Questo solo perché ha tenuto una corrispondenza con il killer pur di intervistarlo.

E resta come minimo inquietante che laddove si tratti di minimizzare, ridicolizzare, attaccare i nostri pochi diritti, la nostra stessa vita, il direttore Feltri schieri dietro le mitraglie della “mala educación” informativa – donne versus donne – proprio le giornaliste.

Era già accaduto con lo stupro di Rimini, dove i particolari della violenza furono riportati sempre da una giornalista di Libero senza omissis (su Globalist ne aveva scritto, indignata, Claudia Sarritzu).

Eppure l’informazione dovrebbe riflettere su quelli che sono i ruoli: una direzione maschile e machista, volgare e spesso omofoba, a capo di croniste donne che mettono firme e faccia. Dovrebbe riflettere la Federazione Nazionale della Stampa con un intervento mirato a favore di chi, più che complice, sembra vittima di un ingranaggio.

Tanto dobbiamo a centinaia di donne e ragazze uccise, ma anche per la tutela di una professione, perché la morte, la violenza, il dolore non siano più, mai più, basso impero ideologico, sulla pelle di chi soffre. Di chi muore per mano di qualcuno che a vanvera parlava di amore.

tratto da: https://www.globalist.it/media/2020/01/31/francesca-rosalia-speranza-uccise-mentre-libero-si-fa-beffe-dei-femminidici-2052334.html

Come la prenderesti se ti imponessero di lavorare gratis per due mesi mentre altri vengono regolarmente pagati? È quello che accade alle donne in Europa – Ma quando il Parlamento Europeo chiede la parità di salario tra uomini e donne, LA LEGA VOTA NO…!

 

parità di salario

 

 

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Come la prenderesti se ti imponessero di lavorare gratis per due mesi mentre altri vengono regolarmente pagati? È quello che accade alle donne in Europa – Ma quando il Parlamento Europeo chiede la parità di salario tra uomini e donne, LA LEGA VOTA NO…!

Parlamento UE chiede parità di salario per uomini e donne, ma la Lega vota No

Le donne in Europa guadagnano in media il 16 per cento in meno degli uomini. Approvata a Bruxelles una risoluzione sulla differenza nelle retribuzioni a seconda del genere che chiede misure vincolanti per contrastare il problema. Conservatori e liberali rifiutano la proposta di sanzioni a chi non rispetta le norme.

Cosa faresti se ti imponessero di lavorare gratis per due mesi mentre i tuoi colleghi continuano a guadagnare? Non è fantascienza, ma quello che accade alle donne in Europa, colpa del cosiddetto gender pay gap, il “divario salariale di genere”. Per questo il Parlamento europeo ha votato oggi una risoluzione che chiede alla Commissione misure vincolanti per contrastarlo. La proposta ha raccolto il consenso bipartisan di tutte le forze, a eccezione della Lega e alcuni eurodeputati dell’est Europa che l’hanno bocciata.

Secondo l’Eurostat il divario retributivo in Europa è in media del 16 per cento, aumenta nel caso delle pensioni (37 per cento) e sale ancora se si prende in considerazione il tasso d’occupazione (40 per cento). Il dato italiano si ferma al 4 per cento, ma è un numero che non deve farci sorridere. La percentuale deve essere letta in controluce con l’accesso al mondo del lavoro, dove registriamo uno dei tassi più bassi d’Europa, con il nostro 53% ci fermiamo ben 15  punti sotto la media europea. Peggio di noi fa solamente la Grecia con il 49 per cento. Statistiche che dimostrano che il divario salariale deve essere affrontato alla radice, migliorando il welfare e le politiche sull’istruzione.

La Commissione europea al momento del suo insediamento ha promesso che avrebbe presentato un piano per affrontare la disuguaglianza di genere entro marzo 2020. Gli eurodeputati chiedono che sia “ambizioso” e nel testo approvato denunciano “l’urgente necessità di promuovere la parità tra uomini e donne a tutti i livelli del processo decisionale” insieme a sottolineare i legami tra la retribuzione e la violenza sulle donne: “Il rischio di povertà e la minore autonomia finanziaria rende più difficile sottrarsi a una relazione violenta”.

Motivi che non sono stati sufficienti a incontrare il favore della Lega, secondo la parlamentare europea Elena Lizzi “L’uguaglianza tra uomini e donne è un valore fondamentale dell’Unione europea, secondo solo ai diritti umani, ma non può essere certo risolto con l’intervento della Commissione europea sui salari”.

tratto da: https://www.fanpage.it/politica/parlamento-ue-chiede-parita-di-salario-per-uomini-e-donne-ma-la-lega-vota-no/

 

 

La cloaca leghista non ha proprio fondo – Filippo Frugoli, consigliere comunale leghista, si permette di insultare Pertini: “Era un assassino e un brigatista rosso”

 

Pertini

 

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La cloaca leghista non ha proprio fondo – Filippo Frugoli, consigliere comunale leghista, si permette di insultare Pertini: “Era un assassino e un brigatista rosso”

Il consigliere comunale leghista che insulta Pertini: “Era un assassino e un brigatista rosso”

Filippo Frugoli, giovane consigliere comunale di Massa appartenente alla Lega, è finito nella bufera per un suo post su Facebook nel quale ha preso di mira l’ex presidente della Repubblica, Sandro Pertini, accusandolo di aver “ucciso una marea di persone” e di aver ammesso di “essere un brigatista rosso”.

Un consigliere comunale della Lega a Massa, Filippo Frugoli, è finito nella bufera dopo un suo post nel quale ha insultato l’ex presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Nel comune in cui è consigliere Frugoli si era avviata una discussione sull’intitolazione di un ponte a Pertini: lui si era opposto, soprattutto attraverso un post su Facebook che è stato poi rimosso da lui stesso. A denunciare quanto contenuto in quel post è stato il Pd di Massa. Frugoli, 21 anni, aveva accusato Pertini di aver “ucciso una marea di persone” e di aver ammesso “di essere un brigatista rosso”.

Il post del consigliere comunale contro Pertini:

Nel suo post Frugoli scriveva: “Ho appreso dalla stampa che un’associazione ha chiesto di intitolare un ponte a Sandro Pertini. Lo stesso Sandro Pertini che elogiò Stalin il giorno della morte, lo stesso Sandro Pertini che concesse la grazia al partigiano Toffanin che uccise molteplici persone, lo stesso Sandro Pertini capo partigiano che uccise una marea di persone accuse di essere fasciste o collaborazioniste con i fascisti (una sorta di caccia alle streghe, lo stesso Sandro Pertini che annunciò di essere un ‘brigatista rosso’. Ci vuole del coraggio a fare una richiesta simile! Se gli verrà dedicato un ponte chiederò di dedicare qualche via alle stragi partigiane, qualche via alle vittime dei partigiani e qualche via alle vittime delle brigate rosse. NO PERTINI”.

Le scuse del giovane leghista Frugoli – Il leghista, una volta finito al centro delle polemiche, ha deciso di scusarsi attraverso un altro post su Facebook… Una viscida marcia indietro forse impostagliu dall’alto, che comunque nulla toglie alla bassezza del suo pensiero:

Spero di mettere fine a ciò che si è sviluppato sui social in questi giorni, tra miei possibili errori, auguri di morte ed offese. Per quanto si possa rimediare visto che il sasso è lanciato. Chiedo SCUSA se qualcuno pensa io possa aver offeso la memoria di Sandro Pertini e ribadisco, probabilmente non avrei dovuto fare quel post. Chiedo SCUSA se ho sbagliato. Avevo cercato di rimediare subito, rimuovendo il post dopo 20 minuti ma era già stato fatto uno screen e quindi non ho potuto più rimediare.

Quando si fa un errore l’importante è rendersene conto ed andare avanti, se ho sbagliato me ne assumo le responsabilità e fine del discorso. Tutti sbagliano nella vita, a 21 anni forse è ancora più facile sbagliare e penso anche che esistano errori molto più gravi. Comunque, non cerco giustificazioni, sono una persona seria e non sono uno scemo, per questo mi assumo le mie responsabilità.

Concludo, ed il resto potrete leggerlo nell’articolo qui sotto, chiedendo scusa nel caso in cui questo post possa aver leso l’immagine dell’Amministrazione o del mio Partito, ma come detto la responsabilità va solo ed esclusivamente a me, Filippo Frugoli. Continuerò a lavorare con gli stessi principi, valori e serietà con cui ho lavorato fin’ora; pronto a sbagliare ancora, pronto a crescere ancora, ancora e ancora. Sbaglierò, come tutti, ma posso dire che non sarò mai come voi. Se qualcuno vuole continuare ad attaccarmi e/o offendere lo faccia pure, comprendo. Ho comunque le spalle larghe.

 

 

 

La Mussolini contro la Segre “non fomenti pregiudizio contro il fascismo”. Come se la Segre non fosse stata espulsa da scuola, non fosse stata consegnata ai nazisti, non portasse sulla pelle i segni dell’orrore di Auschwitz… Per la Mussolini un solo pensiero: Stai zitta, cretina!

 

Mussolini

 

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La Mussolini contro la Segre “non fomenti pregiudizio contro il fascismo”. Come se la Segre non fosse stata espulsa da scuola, non fosse stata consegnata ai nazisti, non portasse sulla pelle i segni dell’orrore di Auschwitz… Per la Mussolini un solo pensiero: Stai zitta, cretina!

 

Almirante, Alessandra Mussolini: “Segre non fomenti pregiudizio”

“Non ho capito che c’entra la Segre. Non è quella della Commissione contro il pregiudizio? Quella che dovrebbe tutelare ed avere un po’ di rispetto? Perchè non vorrei che la ‘nonnina’ poi si trasformasse nella strega di Biancaneve”.

Con queste parole Alessandra Mussolini commenta le affermazioni di Liliana Segre riguardo all’intitolazione di una strada a Verona a Giorgio Almirante, che la senatrice a vita ha giudicato “incompatibile” con quella del conferimento a lei della cittadinanza onoraria.

“Concordo e condivido la scelta del sindaco di Verona. Ha perfettamente ragione”, prosegue la Mussolini che non vede alcuna contraddittorietà tra la mozione di una via a Verona intitolata ad Almirante ed il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita. Quindi conclude: “Se è contro l’odio e il pregiudizio poi non li può fomentare. O abbiamo una specie di ‘Santa Inquisizione’. Cosa insegniamo? L’odio strumentale per poi andare in giro a propagare vittimismo?”.
Perché per questa cretinetta è “vittimismo” essere stata prima emarginata e discriminata dalle “leggi razziali” e poi consegnata ai nazisti da quel grande pezzo di m…. di suo nonno. E’ vittimismo quel numero 75190 che porta tatuato sulla pelle. E’ vittimismo aver subito gli orrori di Auschwitz…
Un solo pensiero per Alessandra Mussolini: STAI ZITTA CRETINA!
Uno STAI ZITTA CRETINA da parte nostra e da parte di tutti quelli la cui memoria è insultata dalle sue parole ed in particolare:

I 42 fucilati nel ventennio su sentenza del Tribunale Speciale.

Coloro che subirono 28.000 anni di carcere e confino politico.

Gli 80.000 libici sradicati dal Gebel con le loro famiglie e condannati a morire di stenti nelle zone desertiche della Cirenaica dal generale Graziani.

I 700.000 abissini barbaramente uccisi nel corso della impresa Etiopica e nelle successive “operazioni di polizia”.

I combattenti antifascisti caduti nella guerra di Spagna.

I 350.000 militari e ufficiali italiani caduti o dispersi nella Seconda Guerra mondiale.

I combattenti degli eserciti avversari ed i civili che soffrirono e morirono per le aggressioni fasciste.

I 45.000 deportati politici e razziali nei campi di sterminio, 15.000 dei quali non fecero più ritorno.

I 640.000 internati militari nei lager tedeschi di cui 40.000 deceduti ed i 600.000 e più prigionieri di guerra italiani che languirono per anni rinchiusi tra i reticolati, in tutte le parti del mondo.

I 110.000 caduti nella Lotta di Liberazione in Italia e all’estero.

Le migliaia di civili sepolti vivi tra le macerie dei bombardamenti delle città.

Quei giovani che, o perché privi di alternative, o perché ingannati da falsi ideali, senza commettere alcun crimine, traditi dai camerati tedeschi e dai capi fascisti, caddero combattendo dall’altra parte della barricata.

By Eles

Caro Salvini, ma a questi li hai mai citofonato?

 

 

Salvini

 

 

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Caro Salvini, ma a questi li hai mai citofonato?

Salvini che si attacca al citofono a Bologna alla ricerca di presunti spacciatori non si può vedere…

Ma è lo stesso che da ministro combatteva il traffico di droga bevendo vino, birra, mojito e quant’altro?

Lo stesso Salvini che sorrideva beato mentre veniva immortalato a stringere le mani a Luca Lucci, ultrà del Milan che ha patteggiato 1 anno e 6 mesi per traffico di droga e ha subito un sequestro di un milione di euro?

Lo stesso Salvini che guida il partito che si è fottuto 49 milioni dalle nostre tasche?

Lo stesso Salvini amico di gente che ha sul groppone condanne per corruzione, peculato, truffa allo Stato, bancarotta etc?

Ma poi, il caro Salvini,  va a citofonare anche a tutti questi suoi amici?

Che pena… No, non Salvini, che pena per i dementi che lo votano…

 

by Eles

“Er nemico” – La poesia di Trilussa che dedichiamo a Matteo Salvini…

 

Trilussa

 

 

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“Er nemico” – La poesia di Trilussa che dedichiamo a Matteo Salvini…

 

Er nemico

Un Cane Lupo, ch’era stato messo
de guardia a li cancelli d’una villa,
tutta la notte stava a fa’ bubbù.

Perfino se la strada era tranquilla
e nun passava un’anima: lo stesso!
Nu’ la finiva più!

Una Cagnola d’un villino accosto
je chiese: – Ma perché sveji la gente
e dài l’allarme quanno nun c’è gnente? –
Dice: – Lo faccio pe’ nun perde er posto.
Der resto, cara mia,
spesso er nemmico è l’ombra che se crea
pe’ conserva’ un’idea:
nun ce mica bisogno che ce sia.

Trilussa

Insomma, puoi abbaiare, chiudere i porti, citofonare…

Fabio Volo in diretta contro il giustiziere del citofono Matteo Salvini: “Vai a citofonare ai camorristi se hai le palle str***o senza palle”

Fabio Volo

 

 

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Fabio Volo in diretta contro il giustiziere del citofono Matteo Salvini: “Vai a citofonare ai camorristi se hai le palle str***o senza palle”

Nel corso della sua trasmissione su radio Deejay, Il Volo del Mattino, il conduttore si è scagliato contro l’ex ministro dell’Interno

Fabio Volo attacca Salvini: “Vai a citofonare ai camorristi se hai le palle”

“Vai a suonare ai camorristi se hai le palle str***o, non da un povero tunisino che lo metti in difficoltà str***o, sei solo uno str***o senza palle. Fallo con i forti lo splendido, non con i deboli”.

Fabio Volo senza freni commenta il video di Matteo Salvini che citofona a un presunto spacciatore in un quartiere di Bologna.

Nel corso della sua trasmissione su radio Deejay, Il Volo del Mattino, il conduttore si è scagliato contro l’ex ministro dell’Interno.

Fabio Volo non ha utilizzato parole leggere e lo sfogo è diventato subito virale sui social. Le sue parole hanno raccolto commenti di approvazione ma anche lamentele. Come scrive un utente su Twitter: “Altissimi livelli di radio. Dovete vergognarvi”.

Ed è bufera su Radio DeeJay.

Salvini il giustiziere citofona allo spacciatore? Non Vi fate prendere per i fondelli… da ministro degli interni, quando non era in campagna elettorale, gli spacciatori (italiani) li abbracciava…!

 

Salvini

 

 

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Salvini il giustiziere citofona allo spacciatore? Non Vi fate prendere per i fondelli… da ministro degli interni, quando non era in campagna elettorale, gli spacciatori (italiani) li abbracciava…!

Salvini invece di citofonare ai tunisini poteva chiedere agli spacciatori (italiani) che abbraccia

Capitan Nutella a Bologna si mette a fare il giustiziere. Peccato che i trafficanti italiani lui quando era ministro li abbracciava.

Oggi poliziotto senza autorizzazione. Ieri il moralista travestito da buon cristiano e da papà che un giorno dovrà spiegare a figli e nipoti che era lui quello che metteva alla gogna social avversari, donne e perfino minorenni esponendole a minacce, insulti e commenti volgari e sessisti da parte dei suoi fans.

La sua nuova campagna contro la droga sfiora il ridicolo come dimostra la guerra alla cannabis.

L’Italia con questo tema ha un problema serio, dovuto in parte a una profonda ignoranza sul tema (è stato abbondantemente dimostrato che la cannabis legale non ha conseguenze mortali, non dà dipendenza – come al contrario fanno le sigarette, gestite dal monopolio di Stato – o l’alcool, e che nei paesi dove è legale il consumo è largamente diminuito), sia per una mai cessata confusione di confini tra lo Stato e quella criminalità organizzata che con la legalizzazione della cannabis andrebbe a perdere una vastissima fetta di mercato.

Chiunque è in grado di capire che i motivi per cui in Italia è tabù addirittura parlare di legalizzazione della cannabis pochissimo hanno a che fare con il timore reverenziale della vecchia, moralista e bigotta classe politica nei confronti del consumo di marijuana e più invece afferiscono a un mondo oscuro fatto di commistioni, spaccio e denaro sporco che chissà in quali tasche va a finire.

Ma al di là di quelle che sono semplici illazioni, una cosa rimane certa: vedere Matteo Salvini fare una tirata contro la droga (che fa il bis con quel ‘la droga fa male’ come commento alla condanna dei carabinieri che hanno ucciso Stefano Cucchi) e dare la caccia agli spacciatori fa indignare e ridere.
Esiste la polizia, esiste la magistratura. E ad ogni modo senza andare a rompere le scatole citofonando alle persone se volevi informazioni su chi spaccia droga poteva chiedere a Luca Lucci, capoultrà del Milan al quale – fresco di patteggiamento per 18 mesi proprio spaccio di droga – aveva calorosamente dato la mano e poi pubblicamente abbracciato. Mentre era ministro.

fonte: https://www.globalist.it/news/2020/01/22/salvini-invece-di-citofonare-ai-tunisini-poteva-chiedere-agli-spacciatori-italiani-che-abbraccia-2051920.html

Il 22 gennaio del 1891 nasceva Antonio Gramsci – Un ricordo con il suo celebre discorso alla Camera del 1925 che racchiude tutto il suo pensiero: “Ecco cos’è davvero il fascismo”

Antonio Gramsci

 

 

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Il 22 gennaio del 1891 nasceva Antonio Gramsci – Un ricordo con il suo celebre discorso alla Camera del 1925 che racchiude tutto il suo pensiero: “Ecco cos’è davvero il fascismo”

Gramsci: ecco cos’è davvero il fascismo – La ‘rivoluzione’ fascista è solo la sostituzione di un personale amministrativo ad un altro personale. Il discorso alla Camera a 77 dalla morte di Antonio Gramsci

di Antonio Gramsci (16 maggio 1925)

Il problema è questo: la situazione del capitalismo in Italia si è rafforzata o si è indebolita dopo la guerra, col fenomeno fascista? Quali erano le debolezze della borghesia capitalistica italiana prima della guerra, debolezze che hanno portato alla creazione di quel determinato sistema politico-massonico che esisteva in Italia, che ha avuto il suo massimo sviluppo nel giolittismo?

Le debolezze massime della vita nazionale italiana erano in primo luogo la mancanza di materie prime, cioè la impossibilità per la borghesia di creare in Italia una sua radice profonda nel paese e che potesse progressivamente svilupparsi, assorbendo la mano d’opera esuberante. In secondo luogo la mancanza di colonie legate alla madre patria, quindi la impossibilità per la borghesia di creare una aristocrazia operaia che permanentemente potesse essere alleata della borghesia stessa. Terzo, la questione meridionale, cioè la questione dei contadini, legata strettamente al problema della emigrazione, che è la prova della incapacità della borghesia italiana di mantenere…

[Interruzioni].

Il significato dell’emigrazione in massa dei lavoratori è questo: il sistema capitalistico, che è il sistema predominante, non è in grado di dare il vitto, l’alloggio e i vestiti alla popolazione, e una parte non piccola di questa popolazione è costretta ad emigrare… Noi abbiamo una nostra concezione dell’imperialismo e del fenomeno coloniale, secondo la quale essi sono prima di tutto una esportazione di capitale finanziario. Finora l’imperialismo italiano è consistito solo in questo: che l’operaio italiano emigrato lavora per il profitto dei capitalisti degli altri paesi, cioè finora l’Italia è solo stata un mezzo dell’espansione del capitale finanziario non italiano.

Voi vi sciacquate sempre la bocca con le affermazioni puerili di una pretesa superiorità demografica dell’Italia sugli altri paesi; voi dite sempre, per esempio, che l’Italia demograficamente è superiore alla Francia. È una questione questa che solo le statistiche possono risolvere perentoriamente ed io qualche volta mi occupo di statistiche; ora una statistica pubblicata nel dopoguerra, mai smentita, e che non può essere smentita, afferma che l’Italia di prima della guerra, dal punto di vista demografico, si trovava già nella stessa situazione della Francia dopo la guerra; ciò è determinato dal fatto che l’emigrazione allontana dal territorio nazionale una tal massa di popolazione maschile produttivamente attiva, che i rapporti demografici diventano catastrofici.

Nel territorio nazionale rimangono vecchi, donne, bambini, invalidi, cioè la parte di popolazione passiva che grava sulla popolazione lavoratrice in una misura superiore a qualsiasi altro paese, anche alla Francia. È questa la debolezza fondamentale del sistema capitalistico italiano, per cui il capitalismo italiano è destinato a scomparire tanto più rapidamente quanto più il sistema capitalistico mondiale non funziona più per assorbire l’emigrazione italiana, per sfruttare il lavoro italiano, che il capitalismo nostrale è impotente a inquadrare.

I partiti borghesi, la massoneria, come hanno cercato di risolvere questi problemi? Conosciamo nella storia italiana degli ultimi tempi due piani politici della borghesia per risolvere la questione del governo del popolo italiano. Abbiamo avuto la pratica giolittiana, il collaborazionismo del socialismo italiano con il giolittismo, cioè il tentativo di stabilire una alleanza della borghesia industriale con una certa aristocrazia operaia settentrionale per opprimere, per soggiogare a questa formazione borghese-proletaria la massa dei contadini italiani specialmente nel Mezzogiorno. Il programma non ha avuto successo.

Nell’Italia settentrionale si costituisce difatti una coalizione borghese-proletaria attraverso la collaborazione parlamentare e la politica dei lavori pubblici alle cooperative: nell’Italia meridionale si corrompe il ceto dirigente e si domina la massa coi mazzieri…

[Interruzione del deputato Greco]

Voi fascisti siete stati i maggiori artefici del fallimento di questo piano politico, poiché avete livellato nella stessa miseria l’aristocrazia operaia e i contadini poveri di tutta l’Italia. Abbiamo avuto il programma che possiamo dire del Corriere della Sera, giornale che rappresenta una forza non indifferente nella politica nazionale: ottocentomila lettori sono anch’essi un partito. 

[Voci “Meno…”. Mussolini “La metà! E poi i lettori dei giornali non contano. Non hanno mai fatto una rivoluzione. I lettori dei giornali hanno regolarmente torto!]

Il Corriere della Sera non vuole fare la rivoluzione.

[Farinacci: Neanche l’Unità!].

Il Corriere della Sera ha sostenuto sistematicamente tutti gli uomini politici del Mezzogiorno, da Salandra ad Orlando, a Nitti, ad Amendola; di fronte alla soluzione giolittiana, oppressiva non solo di classi, ma addirittura di interi territori, come il Mezzogiorno e le isole, e perciò altrettanto pericolosa che l’attuale fascismo per la stessa unità materiale dello Stato italiano, il Corriere della Sera ha sostenuto sempre un’alleanza tra gli industriali del Nord e una certa vaga democrazia rurale prevalentemente meridionale sul terreno del libero scambio. L’una e l’altra soluzione tendevano essenzialmente a dare allo Stato italiano una più larga base di quella originaria, tendevano a sviluppare le “conquiste” del Risorgimento.
Che cosa oppongono i fascisti a queste soluzioni? Essi oppongono oggi la legge cosiddetta contro la massoneria; essi dicono di volere così conquistare lo Stato. In realtà il fascismo lotta contro la sola forza organizzata efficientemente che la borghesia capitalistica avesse in Italia, per soppiantarla nella occupazione dei posti che lo Stato dà ai suoi funzionari. La “rivoluzione” fascista è solo la sostituzione di un personale amministrativo ad un altro personale”.