La Mussolini contro la Segre “non fomenti pregiudizio contro il fascismo”. Come se la Segre non fosse stata espulsa da scuola, non fosse stata consegnata ai nazisti, non portasse sulla pelle i segni dell’orrore di Auschwitz… Per la Mussolini un solo pensiero: Stai zitta, cretina!

 

Mussolini

 

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La Mussolini contro la Segre “non fomenti pregiudizio contro il fascismo”. Come se la Segre non fosse stata espulsa da scuola, non fosse stata consegnata ai nazisti, non portasse sulla pelle i segni dell’orrore di Auschwitz… Per la Mussolini un solo pensiero: Stai zitta, cretina!

 

Almirante, Alessandra Mussolini: “Segre non fomenti pregiudizio”

“Non ho capito che c’entra la Segre. Non è quella della Commissione contro il pregiudizio? Quella che dovrebbe tutelare ed avere un po’ di rispetto? Perchè non vorrei che la ‘nonnina’ poi si trasformasse nella strega di Biancaneve”.

Con queste parole Alessandra Mussolini commenta le affermazioni di Liliana Segre riguardo all’intitolazione di una strada a Verona a Giorgio Almirante, che la senatrice a vita ha giudicato “incompatibile” con quella del conferimento a lei della cittadinanza onoraria.

“Concordo e condivido la scelta del sindaco di Verona. Ha perfettamente ragione”, prosegue la Mussolini che non vede alcuna contraddittorietà tra la mozione di una via a Verona intitolata ad Almirante ed il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita. Quindi conclude: “Se è contro l’odio e il pregiudizio poi non li può fomentare. O abbiamo una specie di ‘Santa Inquisizione’. Cosa insegniamo? L’odio strumentale per poi andare in giro a propagare vittimismo?”.
Perché per questa cretinetta è “vittimismo” essere stata prima emarginata e discriminata dalle “leggi razziali” e poi consegnata ai nazisti da quel grande pezzo di m…. di suo nonno. E’ vittimismo quel numero 75190 che porta tatuato sulla pelle. E’ vittimismo aver subito gli orrori di Auschwitz…
Un solo pensiero per Alessandra Mussolini: STAI ZITTA CRETINA!
Uno STAI ZITTA CRETINA da parte nostra e da parte di tutti quelli la cui memoria è insultata dalle sue parole ed in particolare:

I 42 fucilati nel ventennio su sentenza del Tribunale Speciale.

Coloro che subirono 28.000 anni di carcere e confino politico.

Gli 80.000 libici sradicati dal Gebel con le loro famiglie e condannati a morire di stenti nelle zone desertiche della Cirenaica dal generale Graziani.

I 700.000 abissini barbaramente uccisi nel corso della impresa Etiopica e nelle successive “operazioni di polizia”.

I combattenti antifascisti caduti nella guerra di Spagna.

I 350.000 militari e ufficiali italiani caduti o dispersi nella Seconda Guerra mondiale.

I combattenti degli eserciti avversari ed i civili che soffrirono e morirono per le aggressioni fasciste.

I 45.000 deportati politici e razziali nei campi di sterminio, 15.000 dei quali non fecero più ritorno.

I 640.000 internati militari nei lager tedeschi di cui 40.000 deceduti ed i 600.000 e più prigionieri di guerra italiani che languirono per anni rinchiusi tra i reticolati, in tutte le parti del mondo.

I 110.000 caduti nella Lotta di Liberazione in Italia e all’estero.

Le migliaia di civili sepolti vivi tra le macerie dei bombardamenti delle città.

Quei giovani che, o perché privi di alternative, o perché ingannati da falsi ideali, senza commettere alcun crimine, traditi dai camerati tedeschi e dai capi fascisti, caddero combattendo dall’altra parte della barricata.

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Liliana Segre alla piazza: “Parliamo d’amore, l’odio lasciamolo ad anonimi da tastiera”

 

Liliana Segre

 

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Liliana Segre alla piazza: “Parliamo d’amore, l’odio lasciamolo ad anonimi da tastiera”

Liliana Segre tra gli applausi al termine della marcia dei sindaci:

“È nell’oblio della nostra storia che passa il messaggio dell’indifferenza. Stasera non c’è indifferenza, ma c’è un’atmosfera di festa”

“Cancelliamo tutti insieme le parole odio e indifferenza”, ha dichiarato ancora Segre.

“Odio si combatte tenendo viva la memoria”

“Parliamo d’amore, l’odio lasciamolo ad anonimi da tastiera”

Niente bandiere o simboli di partito solo tante fasce tricolori. In marcia a Milano ‘L’odio non ha futuro’, la manifestazione di solidarietà indetta all’indomani delle minacce contro la senatrice a vita Liliana Segre. Una marcia da piazza Mercanti a piazza del Duomo che ha ottenuto 600 adesioni e 400 presenze certe. La marcia lanciata dal primo cittadino di Milano Giuseppe Sala e Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, sposata da Anci con il presidente e sindaco di Bari Antonio Decaro, Upi e Lega autonomie, vede fianco a fianco primi cittadini di diversi colori. Ad attenderli in Galleria la senatrice, l’unica a parlare dal palco allestito in piazza della Scala. La presenza dei sindaci di centrosinistra è la maggioranza, ma l’adesione è trasversale. Tra i presenti il sindaco di Firenze Dario Nardella e quello di Palermo Leoluca Orlando.

Liliana Segre ha poi stretto la mano al sindaco di Milano in rappresentanza dei primi cittadini. Segre li ha attesi circondata dalla scorta e da decine di cittadini. ‘Liliana’ è il grido che si è alzato più volte insieme a lunghi applausi. Il presidente dell’Anci ha quindi consegnato alla senatrice a vita una fascia tricolore. “In questi ultimi anni quando parlo alle scuole parlo a braccio ma stasera non volevo dimenticare niente e nessuno, ringrazio il sindaco di Milano Sala, quello di Pesaro Matteo Ricci, il presidente dell’Anci Antonio Decaro e tutti i più di seicento forse mille sindaci che hanno risposto all’appello. Sono qui con le fasce tricolori a rappresentare non un partito, ma un sentimento civico condiviso da più amministrazioni in un’alleanza trasversale”, ha commentato Segre intervenendo dal palco di piazza Scala. “Siamo qui – ha aggiunto – a parlare di amore non di odio, lasciamolo agli anonimi da tastiera”. E ancora: “L’odio si combatte anche tenendo viva una memoria condivisa delle tragedie che le generazioni passate hanno patito proprio per la predicazione dell’odio” che passa dall’indifferenza. “Stasera non c’è indifferenza, cancelliamo tutti insieme le parole odio e indifferenza e abbracciamoci in una catena umana di empatia. Grazie dal profondo del cuore”.

“Voi sindaci, con la vostra carica, avete una missione molto difficile e apprezzo molto che abbiate voluto lasciare per qualche ora i vostri compiti per questa stupenda occasione: il vostro impegno può essere decisivo per la memoria”, ha continuato Segre rivolta ai sindaci. “Nell’Italia degli 8 mila Comuni c’è un giacimento straordinario di storia che può essere tramandata alla comunità. Una storia che resta relegata a musei, istituti, vie, pietre di inciampo. Sta alla sensibilità delle amministrazioni comunali fare in modo che questo giacimento non venga abbandonato. Fare sì che quelle fredde lastre di pietra dei trasformino in occasioni antiretoriche per rinnovare un patto tra generazioni”, ha chiuso dal palco Segre.

La manifestazione si è conclusa con piazza Scala gremita che ha intonato l’Inno di Mameli e poi ”Bella Ciao”.

 

Le notizie che ci fanno godere – Claudio Corradino, sindaco leghista di Biella che negò la cittadinanza a Segre offrendola a Greggio: che era un cretino già si sapeva (lo ha ammesso pure lui), ora anche indagato (per peculato)

 

Claudio Corradino

 

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Le notizie che ci fanno godere – Claudio Corradino, sindaco leghista di Biella che negò la cittadinanza a Segre offrendola a Greggio: che era un cretino già si sapeva (lo ha ammesso pure lui), ora anche indagato (per peculato)

Il sindaco leghista di Biella Claudio Corradino è indagato per peculato: avrebbe utilizzato l’auto blu per scopi privati. La giunta di centrodestra è ancora nella bufera: qualche settimana fa il comune leghista aveva negato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, per offrirla al comico Ezio Greggio.

La giunta di centrodestra di Biella è di nuovo sotto i riflettori. Dopo aver negato la cittadinanza onoraria negata alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo si sterminio di Auschwitz, e averla invece offerta all’artista Ezio Greggio – che l’ha rifiutata proprio per solidarietà alla senatrice

Lo schiaffo di Ezio Greggio: rifiuta la cittadinanza onoraria offerta dalla giunta leghista di Biella per solidarietà alla Segre a cui solo pochi giorni fa era stata negata dalla stessa giunta!

il comune piemontese ha un’altra grana da risolvere. Il sindaco di Biella Claudio Corradino è indagato per peculato: aveva utilizzato l’auto blu, fuori dagli orari di servizio previsti dal suo ruolo, per fini privati.

A far scattare l’indagine della procura di Biella, sono stati due consiglieri comunali storicamente avversari al primo cittadino leghista: Stefano Revello e Roberto Tomat, di Cossato, che già in passato avevano denunciato l’utilizzo improprio da parte dell’amministratore di mezzi comunali.

Giovedì scorso Corradino, come ha scritto ‘la Repubblica’, si è presentato al terzo piano del tribunale, accompagnato dal suo avvocato Carlo Boggio Marzet. Qui è stato ascoltato per un paio d’ore dal Procuratore capo in persona, Teresa Angela Camelio. Presente al colloquio il luogotenente dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, Tindaro Gullo.

I fatti contestati si riferiscono anche alla sua esperienza amministrativa nella città di Cossato, dove Corradino ha governato per ben dieci anni. Ma sotto i riflettori delle indagini della Procura ci sarebbero anche fatti accaduti a Biella, dove Corradino si è insediato la scorsa estate. Le segnalazioni dei due consiglieri di minoranza di Cossato non sono nuove, ma fino ad ora erano sempre cadute nel vuoto, ed erano sfociate solo in qualche polemica politica nelle aule del consiglio comunale o sui social.

In questo caso ci sarebbero anche una serie di fotografie e di documentazioni video che testimonierebbero la condotta impropria del sindaco della Lega: gli scatti mostrano una Bmw di colore blu scuro, immortalata in luoghi non istituzionali ed in orari non legati al ruolo istituzionale del sindaco.

Che dire: che era un cretino già si sapeva (lo ha ammesso pure lui), ora è anche indagato…!

Leggi anche:

Maurizio Crozza massacra Matteo Salvini: “Liliana Segre verrà ricordata perché è sopravvissuta ad Auschwitz, tu perché non sei sopravvissuto al Papeete” – “La Segre è sotto scorta, ma lei scappava dalle SS mentre tu le corteggi”

Anche il sindaco di Sesto San Giovanni (Forza Italia) rifiuta la cittadinanza onoraria per Liliana Segre… Forse quando capiremo che questo significa schierarsi apertamente dalla parte di chi gli ebrei li bruciava, sarà troppo tardi!

 

Liliana Segre

 

 

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Anche il sindaco di Sesto San Giovanni (Forza Italia) rifiuta la cittadinanza onoraria per Liliana Segre… Forse quando capiremo che questo significa schierarsi apertamente dalla parte di chi gli ebrei li bruciava, sarà troppo tardi!

Dare la cittadinanza onoraria ad una reduce dell’olocausto è solo un atto simbolico, è schierarsi contro certi orrori. Ma anche rifiuitarla è un simbolo. E’ lo schierarsi apertamente, senza se e senza ma, dalla parte di chi gli ebrei li bruciava. Insomma dalla parte della peggiore feccia che l’umanità sia mai riuscita a partorire. E questo è la destra Italiana!

Cittadinanza onoraria a Liliana Segre, Sesto San Giovanni dice di no alla proposta del M5s

Il consiglio comunale di Sesto San Giovanni ha deciso di bocciare la proposta avanzata dal M5s di dare la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre.

La mozione appoggiata dal Pd è stata considerata dal sindaco Di Stefano una strumentalizzazione politica: “La senatrice a vita non ha nulla a che fare con la storia della nostra città”

C’è altro da aggiungere?

 

La proposta: Liliana Segre prima donna Presidente della Repubblica

 

Liliana Segre

 

 

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La proposta: Liliana Segre prima donna Presidente della Repubblica

 

La proposta è stata lanciata da Lucia Annunziata e condivisa da Carlo Verdelli di Repubblica. Anche Nicola Zingaretti ha approvato.

Liliana Segre Presidentessa della Repubblica? Per Nicola Zingaretti non è una possibilità da scartare: “è una grandissima personalità, che si presenta benissimo per un ruolo come questo” ha detto il segretario del Pd, che ha continuato definendo la senatrice a vita “un faro e un punto di riferimento della democrazia del nostro Paese. Se non fossi qui oggi” ha detto Zingaretti da New York, “probabilmente sarei stato a Milano”, in riferimento alla manifestazione ‘Milano non odia’ in solidarietà con Liliana Segre organizzata davanti al Memoriale della Shoah.
La proposta è stata avanzata da Lucia Annunziata dal palco del convegno “Metamorfosi. Le conseguenze del cambiamento”. La giornalista spiega che sarebbe un gesto “per togliere il Quirinale dalla partigianeria della politica”. Anche Repubblica, per voce del direttore Carlo Verdelli, ha appoggiato la proposta, definendola “alta e nobile”: “Ha scosso il mondo il fatto che in Italia sia stato ritenuto necessario un servizio di sorveglianza per mettere al riparo una donna così anziana e provata, subissata di minacce e insulti sulla rete. Ogni giorno c’è un atto di antisemitismo – ha concluso Verdelli – In Danimarca ieri ottanta tombe sono state profanate nel cimitero ebraico: sottovalutarlo è gravissimo”.

 

tratto da: https://www.globalist.it/politics/2019/11/12/la-proposta-liliana-segre-prima-donna-presidente-della-repubblica-2048898.html

La Meloni telefona alla Segre: “ci siamo astenuti perché noi difendiamo la famiglia”. La risposta: “io difendo così tanto la mia famiglia che sono stata sposata per sessant’anni con lo stesso uomo. Qualcuno mi dovrà spiegare cosa c’entri questo con la commissione contro l’odio.”

 

 

Segre

 

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La Meloni telefona alla Segre: “ci siamo astenuti perché noi difendiamo la famiglia”. La risposta: “io difendo così tanto la mia famiglia che sono stata sposata per sessant’anni con lo stesso uomo. Qualcuno mi dovrà spiegare cosa c’entri questo con la commissione contro l’odio.”

Giorgia Meloni mi ha telefonato l’altra sera: sa, ci siamo astenuti perché noi difendiamo la famiglia. Le ho risposto: cara signora, io difendo così tanto la mia famiglia che sono stata sposata per sessant’anni con lo stesso uomo. Qualcuno mi dovrà spiegare cosa c’entri tutto questo con la commissione contro l’odio.
Liliana Segre

Nulla da aggiungere. Proprio un altro livello.

“Il mio era un appello etico che parlava alle coscienze, alle anime e ai cervelli dell’intero ceto politico italiano, senza distinzione tra destra e sinistra. Davo per scontato che il Senato della Repubblica l’avrebbe accolto come si accoglie un principio fondamentale di civiltà.

Il mio sentimento davanti alle astensioni? Stupore”

Liliana Segre

E forse qui la Segre ha peccato di ingenuità misto ad ottimismo… Cara Sig.ra Segre, purtroppo Lei dovrebbe saperlo più degli altri che cercare coscienza, anima e cervello nei fascisti è solo tempo sprecato…

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25 aprile, Liliana Segre contro Matteo Salvini: “Chi fa politica non può ignorare la storia – Con ognuna di queste dichiarazioni chi ha dato la vita muore una volta di più”.

 

25 aprile

 

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25 aprile, Liliana Segre contro Matteo Salvini: “Chi fa politica non può ignorare la storia – Con ognuna di queste dichiarazioni chi ha dato la vita muore una volta di più”.

E’ il 25 aprile, la festa della liberazione dell’Italia dal nazifascismo. La ricorrenza sta animando da settimane una dura polemica soprattutto nella maggioranza di governo. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha annunciato da tempo che domani non parteciperà a nessun evento di commemorazione, ma sarà a Corleone, in Sicilia, per “combattere la mafia”. La senatrice a vita Liliana Segre è intervenuta sulla questione in un’intervista pubblicata dal Corriere e a proposito delle dichiarazioni di Salvini sul 25 aprile, si è espressa duramente: “Chi fa politica non può ignorare la storia. Deve averla studiata. Con ognuna di queste dichiarazioni chi ha dato la vita muore una volta di più. Non penso solo ai partigiani – ha continuato la senatrice – ma anche ai militari italiani, morti di stenti, malattie, in un campo di concentramento, pur di non aderire alla Repubblica Sociale”.

Liliana Segre ha commentato anche l’incendio doloso, appiccato nella notte di domenica, alla statua dedicata a Giulia Lombardi, partigiana uccisa dai fascisti nel 1944: “Non possiamo sempre ridurre tutto all’ignoranza. È il bisogno di odiare che muove certa gente. Appena messo piede in Senato – ha continuato – mi sono battuta per una legge contro l’hate speech. L’odio torna a galla in contesti molto diversi. Per strada, su Internet soprattutto”. La senatrice ha raccontato di sentirsi “stanca”, e per questo trascorrerà questo 25 aprile a casa: “Mi hanno invitato in tv, ma ho davvero bisogno di staccare. Forse non ho più l’età per andare in corteo. Devo cominciare a delegare”.

In un intervento su Repubblica, Liliana Segre aveva ribadito l’importanza di conoscere la storia per “comprendere cosa è stato il depauperamento mentale di masse di italiani e tedeschi indottrinate dai totalitarismi fascista e nazista. Chi ignora il passato è più facilmente plasmabile. E non oppone resistenza – ha continuato la senatrice – Leggo con preoccupazione che alla festa della Liberazione si preferisca una cerimonia di altro genere. Rimango esterrefatta, ma non importa se qualche ministro resterà a casa. Sono sicura che domani saremo in tanti a provare la stessa emozione civile”.

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