Il PD in piazza contro la vendita di armi alla Turchia? – Caro Pd non c’è bisogno di protestare, basta applicare la legge: Legge 185 del 1990 – “L’esportazione ed il transito di materiali di armamento sono vietati verso i Paesi in stato di conflitto armato”

 

Turchia

 

 

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Il PD in piazza contro la vendita di armi alla Turchia? – Caro Pd non c’è bisogno di protestare, basta applicare la legge: Legge 185 del 1990 – “L’esportazione ed il transito di materiali di armamento sono vietati verso i Paesi in stato di conflitto armato”

Da Fanpage:

Caro Pd, non vuoi vendere armi alla Turchia? Applica la legge, senza scendere in piazza

C’è una legge, la 185 del 1990, che dice: “L’esportazione ed il transito di materiali di armamento sono altresì vietati verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite”. Ecco un primo passo per fare qualcosa di concreto contro l’attacco della Turchia ai territori curdi.

Forte il PD. Scende in piazza in difesa dei curdi per chiedere al governo (quindi al PD) di intervenire contro la Turchia in difesa dei curdi. In questo banalissimo gioco di annullare qualsiasi distanza tra popolo e istituzioni scendere per strada è visto come sintomo di vitalità politica, come se il partito a cui dovremmo affezionarci debba avere il pregio di essere come noi e non migliore di noi e con più strumenti a disposizione. Sulla vicenda dell’aggressione di Erdogan ai territori curdi (e badate bene che chiamarla “aggressione” dalle parti del sultano turco costa più o meno la galera) escono tutte le cinquanta sfumature di indignazione tipiche italiane: si convoca l’ambasciatore, si prepara qualche meme sui social, ci si dimentica volutamente degli errori passati, si inventa qualche hashtag funzionale, si fruga tr le foto che possano accendere empatia e si chiede sempre a altri di intervenire.

Eppure per dare un segnale a Erdogan e alla sua irresponsabile violenza travestita da missione di pace basterebbe applicare la legge, sì sì la legge italiana, che dice chiaramente (legge 185/1990)«L’esportazione ed il transito di materiali di armamento sono altresì vietati verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere». È già lì, bell’e scritta, pronta solo per essere usata. Usata come ha già fatto la Germania (la Germania che qualcuno continua a descrivere come sempre in bilico per non urtare i poteri forti), come ha fatto l’Olanda e come ha deciso la Norvegia.

Sia chiaro: interrompere l’esportazione di armi non è certo la soluzione definitiva a un problema molto più ampio (che forse nasce con la folle idea dell’Europa di poter normalizzare Erdogan pur di fungere da tappo nell’immigrazione) ma sarebbe un primo concreto passo verso una presa di posizione che sia qualcosa di più di semplice sdegno social e su carta bollata. Sarebbe anche una risposta “di legge” a un atto violento, illegale e irrispettoso dei diritti umani: cosa c’è di meglio di poter agire coperti dalla legge? Appunto.

Come dice chiaramente una nota di Rete Disarmo: “La Turchia è da molti anni uno dei maggiori clienti dell’industria bellica italiana e che le forze armate turche dispongono di diversi elicotteri T129 di fatto una licenza di coproduzione degli elicotteri italiani di AW129 Mangusta di Augusta Westland. “Negli ultimi quattro anni l’Italia ha autorizzato forniture militari per 890 milioni di euro e consegnato materiale di armamento per 463 milioni di euro” sottolinea Vignarca. In particolare nel 2018 sono state concesse 70 licenze di esportazione definitiva per un controvalore di oltre 360 milioni di euro. Tra i materiali autorizzati: armi o sistemi d’arma di calibro superiore ai 19.7mm, munizioni, bombe, siluri, arazzi, missili e accessori oltre ad apparecchiature per la direzione del tiro, aeromobili e software.”

E forse sarebbe anche più facile credere alla sincerità dello sdegno. No?

fonte: https://www.fanpage.it/politica/caro-pd-non-vuoi-vendere-armi-alla-turchia-applica-la-legge-senza-scendere-in-piazza/
http://www.fanpage.it/

Gino Strada: “Non vedo più la sinistra, ma solo comitati d’affari”

 

Gino Strada

 

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Gino Strada: “Non vedo più la sinistra, ma solo comitati d’affari”

A inizio anno ha vinto il premio “Sunhak Peace 2017”, assegnato a personalità e organizzazioni che si distinguano per il loro contributo alla pace e allo sviluppo umano. Il 10 febbraio, invece, ha posato con Renzo Piano la prima pietra per la costruzione di un centro di chirurgia pediatrica d’eccellenza in Uganda. Gino Strada è il fondatore di Emergency: “Oggi”, dice, “parlare di pace è considerato irreale e utopistico. Noi siamo contro la guerra in un mondo in cui non esiste più un partito, un’organizzazione internazionale che la ripudi davvero”.
Qual è l’ultima scommessa di Emergency?Stiamo lavorando per riprendere a operare nel nostro ospedale di Erbil, nel Kurdistan iracheno, che avevamo lasciato qualche anno fa alle autorità locali. Su richiesta del governo curdo e dell’Unione europea, riprenderemo a curare lì i feriti che arrivano da Mosul, dove si combattono l’esercito iracheno e gli uomini di Daesh, con attacchi indiscriminati alle aree abitate dai civili e i residenti in fuga usati come scudi umani.
Quali sono le attività di Emergency oggi nel mondo?Dalla sua fondazione, nel 1994, Emergency ha curato gratuitamente 8 milioni di persone. Le nostre attività sono soprattutto chirurgia di guerra, pediatria e maternità: in Afghanistan, per fare un esempio, abbiamo tre ospedali chirurgici, un centro maternità – che abbiamo dovuto raddoppiare perché non ci stavamo più dentro – e una quindicina di cliniche. In Sudan, abbiamo un centro di cardiochirurgia, un ospedale pediatrico per il trattamento del colera e una clinica pediatrica in un grosso campo di rifugiati che raccoglie dalle 600 alle 800 mila persone. E siamo anche in Sierra Leone e nella Repubblica Centrafricana.
Avete attività anche in Italia. A Milano si vedono i camion rossi di Emergency per l’assistenza agli stranieri.Siamo a Milano, a Marghera, a Palermo e in diversi posti della Sicilia. A Polistena, in Calabria, abbiamo un ambulatorio fisso. Poi ci sono gli ambulatori mobili che seguono i migranti che si spostano per i raccolti. Ce n’è uno a Ponticelli, Napoli, e uno sportello di assistenza a Sassari. Faccio fatica a star dietro a tutte le cose che apriamo.
In Italia non assistete più solo gli stranieri.Quando abbiamo cominciato, nel 2006, pensavamo di occuparci solo di migranti. Ora invece ci occupiamo anche di italiani poveri che non riescono più a curarsi come si deve perché la sanità, che dovrebbe essere gratuita, non lo è più. Il sistema sanitario sta diventando privato. Il paziente deve pagare. Magari non molto, ma quel non molto per tanti è troppo.
In Europa e nel mondo intanto si innalzano muri.Negare asilo ai rifugiati è vergognoso. Ma è anche la fine dell’Europa, che non era nata sull’idea dell’esclusione, della fortezza assediata. Ci riempiamo la bocca di parole come “globalizzazione”, diciamo che il mondo non ha più confini, quando in realtà i confini non ci sono solo per le merci. Soltanto gli imbecilli possono pensare di fermare migrazioni che nella storia non è mai stato possibile fermare. Ogni sera, una persona su nove va a dormire affamata. Come possiamo essere sorpresi che milioni di esseri umani lascino la loro casa e si mettano in viaggio per sfuggire alla povertà e alla guerra?
Anche la sinistra pensa a come “governare” i flussi migratori.Io non so che cosa sia la sinistra. Capisco cos’è destra e sinistra se si parla del codice stradale, se si parla di politica non lo capisco più. Del resto, anche in Italia, la miglior politica di destra l’ha fatta la sinistra. Bisognerebbe tornare a discutere di valori e di principi fondamentali, invece ormai i governi sono in modo spudorato semplicemente dei comitati d’affari delle multinazionali. Il primo problema che dovrebbero affrontare è quello della guerra, da rifiutare sempre e comunque, non “questa no”, “quella sì”. Questo atteggiamento ha fatto fallire anche le istituzioni internazionali: l’Onu fu creata per impedire la guerra, invece da allora nel mondo ci sono stati 160 conflitti. È finito: il suo Consiglio di sicurezza è diventato il consiglio degli armaioli del mondo, che producono e vendono armi per i conflitti. Se vogliamo sperare che l’umanità sopravviva, dobbiamo smettere di ammazzarci.
da: Il Fatto quotidiano, 19 febbraio 2017
fonte QUI

Di Maio di fuoco contro Matteo Renzi: “dice che gli faccio schifo, a me fa schifo il loro silenzio sul caso Bibbiano”

 

Di Maio

 

 

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Di Maio di fuoco contro Matteo Renzi: “dice che gli faccio schifo, a me fa schifo il loro silenzio sul caso Bibbiano”

“È veramente vergognoso il silenzio del Partito democratico. Renzi dice che gli faccio schifo, a me fa schifo il loro silenzio sul caso Bibbiano”.

Lo ha dichiarato il vicepremier M5S Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti a margine della sua visita a Napoli.

Nei giorni scorsi Renzi aveva affermato che «Cinque Stelle e Lega attaccano a testa bassa contro di noi attribuendoci le colpe di ciò che è avvenuto a Bibbiano. Incredibile! Non potendo parlare del governo cercano un diversivo per spostare l’attenzione: e dunque strumentalizzano questa tragedia».

E ancora: «Io dico che chi usa violenza contro i bambini deve andare in carcere e che chi strumentalizza politicamente la violenza sui bambini fa schifo! Con che faccia Di Maio e Salvini attaccano noi?».

…come dargli torto?

Ricordiamo le parole di Piercamillo Davigo: “I politici non hanno smesso di rubare, hanno solo smesso di vergognarsi”

 

Davigo

 

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Ricordiamo le parole di Piercamillo Davigo: “I politici non hanno smesso di rubare, hanno solo smesso di vergognarsi”

Ricordiamo le dure parole di Davigo. Era circa un anno e mezzo fa…

I politici “non hanno smesso di rubare; hanno smesso di vergognarsi. Rivendicano con sfrontatezza quel che prima facevano di nascosto. Dicono cose tipo: “Con i nostri soldi facciamo quello che ci pare”..

Ma non sono soldi loro; sono dei contribuenti”.

Lo afferma al Corriere della Sera,Piercamillo Davigo, presidente dell’Anm, spiegando che “prendere i corrotti è difficilissimo. Nessuno li denuncia, perché tutti hanno interesse al silenzio: per questo sarei favorevole alla non punibilità del primo che parla. Il punto non è aumentare le pene; è scoprire i reati. Anche con operazioni sotto copertura”.

Alla domanda se quindi si ruba più di prima, Davigo spiega: “Si ruba in modo meno organizzato.  La corruzione è un reato seriale e diffusivo: chi lo commette, tende a ripeterlo, e a coinvolgere altri. Questo dà vita a un mercato illegale, che tende ad autoregolamentarsi: se il corruttore non paga, nessuno si fiderà più di lui. Ma se l’autoregolamentazione non funziona più, allora interviene un soggetto esterno a regolare il mercato: la criminalità organizzata“.

Dopo Mani Pulite, prosegue Davigo, “hanno vinto i corrotti, abbiamo migliorato la specie predata: abbiamo preso le zebre lente, le altre sono diventate più veloci”.

A fermare quel pool “cominciò Berlusconi, con il decreto Biondi; ma nell’alternanza tra i due schieramenti, l’unica differenza fu che la destra le fece così grosse e così male che non hanno funzionato; la sinistra le fece in modo mirato. Non dico che ci abbiano messi in ginocchio; ma un pò genuflessi sì”.

Il governo Renzi? “Ha fatto le stesse cose – dice Davigo. Aumenta le soglie di rilevanza penale. Aumenta la circolazione dei contanti, con la scusa risibile che i pensionati non hanno dimestichezza con le carte di credito”.

Insomma, hanno vinto i corrotti

La flat tax è un imbroglio dei ricchi ai danni dei poveri… Dico a te, coglione, che guadagni € 15.000. Tu paghi già il 23%…! Chi guadagna € 200.000 paga il 43%! Hai capito, coglione, le tasse non le tolgono a te, ma ai ricchi! E quello che risparmiano i ricchi lo pagherai TU con l’aggravio dei costi sociali

 

flat tax

 

 

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La flat tax è un imbroglio dei ricchi ai danni dei poveri… Dico a te, coglione, che guadagni € 15.000. Tu paghi già il 23%…! Chi guadagna € 200.000 paga il 43%! Hai capito, coglione, le tasse non le tolgono a te, ma ai ricchi! E quello che risparmiano i ricchi lo pagherai TU con l’aggravio dei costi sociali

Ci scusiamo per epiteto coglioni che ovviamente è rivolto (a giusta ragione) per chi crede a quello che sostiene Salvini & C. Con questi ultimi ci dovremmo scusare anche per il termine “epiteto”, ma non abbiamo intenzione di farlo…

Sulla Flat Tax ci sarebbe tanto da dire… Ma vogliamo essere sintetici. Un unico semplice esempio per capire quanto ti stanno prendendo per i fondelli…

Reddito 1.000.000 di € anno.

Oggi con l’aliquota al 43% pago 430.000 € (grossomodo, qualcosa in meno per gli scaglioni)

Domani – con flat tax al 23% pagherò 230.000 € di tasse.

Reddito di 15.000 € anno.

Oggi con l’aliquota al 23% pago 3.450 €

Domani – con flat tax  pagherò 3.450 € di tasse

Sulla Flat Tax il palazzo della politica sta dando il peggio di sé e come al solito la parola inglese serve a nobilitare la fregatura, come con il Jobsact.

Lega, Cinquestelle, PD, Forza Italia partono tutti dallo stesso punto di vista: bisogna ridurre le tasse. Nessuno di loro si pone la domanda di fondo: a chi va la riduzione delle tasse e chi la paga?

Non si pongono questa domanda perchè è scomoda. Tutte le principali forze politiche seguono l’ideologia liberista reazionaria di Ronald Reagan secondo la quale le tasse sono il male, quelle per i ricchi e le imprese il peggio, quelle che finanziano lo stato sociale il peggio del peggio.

La Flat Tax era il programma del presidente USA che negli anni 80 ha guidato e imposto, assieme alla Thatcher, quell’aggressione mondiale ai diritti sociali e del lavoro che oggi chiamiamo globalizzazione. Essa si fonda sulla teoria di uno dei più immeritati premi Nobel della storia, l’economista Laffer, che si era inventato una curva matematica secondo la quale meno tasse avessero pagato i ricchi, più lo stato avrebbe incassato per la crescita delle attività e la riduzione della evasione fiscale.

La riduzione delle tasse ai ricchi ha prodotto negli Stati Uniti privilegi fiscali scandalosi, basta guardare la misera quantità di imposte che oggi pagano i super miliardari e le loro imprese multinazionali. Nello stesso tempo i lavoratori ed i poveri hanno pagato dieci volte sul terreno dei servizi sociali quel poco che sono riusciti a ricevere come riduzione delle tasse.

In italia abbiamo una gigantesca evasione fiscale di 120 miliardi annui, agevolata da tutti i governi degli ultimi trent’anni, senza distinzione alcuna.

Casa, scuola, sanità, servizi sociali, queste sono oggi le voci di un bilancio sociale sempre più in passivo per la maggioranza della popolazione. Chi vuole abbassare le tasse a tutti vuole proseguire nella privatizzazione di tutto ciò che dovrebbe essere pubblico ed accessibile gratuitamente alla grande maggioranza della popolazione. Non a caso un vice ministro leghista si è “ricordato” che lo stato possiede 400 miliardi di edifici “non valorizzati”.

Oggi si promettono 50 euro al mese in meno di tasse a lavoratori e pensionati in cambio di un aggravio di dieci volte almeno di costi sociali.

Questo è il grande imbroglio verso i poveri della riduzione delle tasse: la mano che dà è piccola piccola, quella che riprende è enorme. E alla fine i soli che ci guadagnano davvero sono i ricchi.

Ora Salvini dice che la Flat tax sarebbe solo per chi ha meno di 50.000 euro annui di reddito. IMBROGLIA, vuole cominciare da lì, ma vuole arrivare molto più in alto, perché questo è lo scopo vero. Di Maio risponde che bisogna aiutare le famiglie, quindi parla d’altro e alla fine sarà d’accordo. Il PD dice che non ci sono i soldi, come sempre assieme a Forza Italia, ma non contesta la proposta in sé, anzi.

Tutte le posizioni del palazzo sulla Flat Tax sono solo diverse versioni della stessa destra liberista. Diverse versioni che assieme ignorano l’articolo 53 della Costituzione, che impone la PROGRESSIVITÀ del fisco.

Bisogna redistribuire la ricchezza con più tasse ai ricchi e meno ai poveri ai lavoratori e ai pensionati, con la lotta all’evasione fiscale, con il prevalere del pubblico sul mercato. Insomma con l’esatto contrario di ciò che si fa da trent’anni e che la Flat Tax vuole portare alle estreme e più feroci conseguenze…

Il Pd convoca conferenza stampa contro Salvini e si presenta la Digos… Vi sembra una cosa normale?

 

 

Digos

 

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Il Pd convoca conferenza stampa contro Salvini e si presenta la Digos… Vi sembra una cosa normale?

Modena, Pd convoca conferenza stampa contro Salvini e si presenta la Digos

Durante una conferenza stampa convocata dai parlamentari del Pd Piero Fassino e Giuditta Pini, a Modena, in cui si annunciava la presentazione di un’interrogazione contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini, è arrivata nella sede del partito anche la Digos. Una presenza inconsueta, definita come un “brutto segnale”.

L’occasione è quella di una conferenza stampa, convocata da due parlamentari del Pd, per annunciare la presentazione di un’interrogazione al ministro dell’Interno, Matteo Salvini. La particolarità è che a partecipare a questa conferenza stampa, all’interno della sede del partito di Modena, è anche la Digos, arrivata senza essere ‘invitata’. La vicenda viene raccontata da Democratica, parlando della conferenza stampa convocata da Piero Fassino e Giuditta Pini. L’intenzione dei due era quella di chiedere conto a Salvini dei dati errati forniti sui reati relativi alla città di Modena, diffusi dal Viminale. Ma per la conferenza è arrivata anche la Digos, come riportano anche alcuni siti locali.

Democratica, organo d’informazione del Pd, parla di “presenza inconsueta, quella di poliziotti che entrano in una sede di partito e assistono a una conferenza stampa che ha per oggetto critiche al loro ministro. Non un bel segnale, sicuramente”. E sempre Democratica sottolinea ancora: “La vicenda, che a questo punto verrà chiarita dalla risposta ad un’altra interrogazione (se il ministro avrà la bontà di rispondere al termine di questo infinito tour elettorale), è solo l’ultima di una serie di episodi a metà tra l’intimidatorio e il muscolare”.

Gli episodi ricordati dal segretario provincia del Pd modenese, Davide Fava, sono vari: dal signore di oltre 70 anni di Carpi che è stato “fatto scendere da un tetto e ammanettato” perché protestava contro Salvini, ai giovani segnalati che contestavano a Modena e Sassuolo. I due parlamentari dem presenti a Modena, Fassino e Pini, spiegano ancora la loro interrogazione: “Il ministro Salvini avvelena ogni giorno il clima elettorale, usando l’aggressività come cifra della sua campagna elettorale, senza alcuna attenzione al merito delle questioni. I dati sui reati evocati da Salvini non hanno avuto riscontri nella realtà, anzi la stessa questura ha poi certificato che i reati nella città di Modena sono in calo costante da alcuni anni. Presenteremo una interrogazione perché il Viminale deve certificare i risultati veri. È inaccettabile questo modo di usare i dati per fare campagna elettorale”.

continua su: https://www.fanpage.it/modena-pd-convoca-conferenza-stampa-contro-salvini-e-si-presenta-la-digos/
http://www.fanpage.it/

Negli ultimi 7 anni: Pd 1043 ARRESTI. Centrodestra 978 ARRESTI. M5s 1 ARRESTO… Ma di cosa vogliamo ancora parlare?

 

ARRESTI

 

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Negli ultimi 7 anni: Pd 1043 ARRESTI. Centrodestra 978 ARRESTI. M5s 1 ARRESTO… Ma di cosa vogliamo ancora parlare?

 

La questione morale

Dopo la bufera giudiziaria che si è abbattuta sulla sanità in Umbria e sul Partito Democratico, ieri il segretario del PD Nicola Zingaretti ha detto di voler condurre una battaglia etica e morale per selezionare la classe politica. Bene. Allora inizi già oggi stesso a mandare via dal suo partito gli arrestati e i condannati.

Tutta la storia del Pd è piena di questi episodi. Inchieste per reati gravissimi: corruzione, associazione a delinquere, appalti e concorsi pubblici truccati, favoreggiamento.

Nei 1043 arresti (!!) che hanno travolto il Partito Democratico negli ultimi 7 anni, quante volte sono state cacciate le persone coinvolte? Sappiamo bene che il gioco mediatico prende sempre di mira il MoVimento 5 Stelle. Ma parliamoci chiaro: il MoVimento, dalla sua nascita, ha avuto un solo arresto per corruzione. Uno. E nel giro di un’ora ha mandato via la persona arrestata, libero di difendersi dove e come meglio crede ma lontano dal MoVimento. Lontano.

Perché per noi le istituzioni, cioè la “cosa pubblica“, non possono essere lasciate nelle mani di presunti criminali o delinquenti, di corrotti o di corruttori o di chi tenta di perseguire fini privati e non pubblici. Il bene collettivo deve rimanere integro. A prescindere dalle sentenze. Tutti hanno il diritto e la possibilità di difendersi nei Tribunali, nel frattempo però gli interessi dello Stato e dei cittadini devono essere salvaguardati.

E questo spetta solo ai partiti che hanno una grande responsabilità. L’inchiesta che sta mettendo in luce un “sistema criminale” in Umbria, purtroppo, non è una novità. È consuetudine! Pochi mesi fa il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, anche lui del Partito Democratico, è finito ai domiciliari per casi di corruzione nella Sanità. Un’altra volta. Un altro scandalo sulla pelle dei cittadini.

Qual è il motivo per cui i partiti davanti a fatti gravissimi come questi, davanti a prove e intercettazioni, davanti ad evidenti squallide condotte non cacciano le persone coinvolte? Cosa aspetta Zingaretti a ripulire il Pd umbro o quello lucano?

Qual è la missione di una forza politica se non quella di fare l’interesse pubblico?

Noi lo facciamo. Non vi accorgerete della differenza?

 

fonte: https://www.ilblogdellestelle.it/2019/04/la-questione-morale.html

Come si fa a portare un partito (Il Pd) dal 40% a meno del 20%…? Oltre alle porcate di Renzi, alle banche della Boschi ed ai delinquenti in doppio petto, basta avere gente tipo LUIGI ZENDA, che in un momento così critico, PROPONE L’AUMENTO DEGLI STIPENDI DEI PARLAMENTARI…!

 

ZENDA

 

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Come si fa a portare un partito (Il Pd) dal 40% a meno del 20%…? Oltre alle porcate di Renzi, alle banche della Boschi ed ai delinquenti in doppio petto, basta avere gente tipo LUIGI ZENDA, che in un momento così critico, PROPONE L’AUMENTO DEGLI STIPENDI DEI PARLAMENTARI…!

 

Zanda suicida il Pd: alziamo gli stipendi dei parlamentari

IL NUOVO TESORIERE – PRIMA HA PROPOSTO DI RIPRISTINARE IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI, ORA DI FAR SALIRE GLI ASSEGNI. E ZINGARETTI RINGRAZIA

(di Ilaria Proietti – Il Fatto Quotidiano) – Ma quale casta e casta. Il neo tesoriere del Pd, Luigi Zanda, ha le idee chiare: bisogna ribellarsi alle pulsioni della pancia del Paese che si ostina a ritenere indennità e vitalizi parlamentari come un odioso privilegio della politica. E allora per scongiurare che vengano messe ancora le mani nelle tasche degli eletti, bisogna agganciare i loro stipendi a quelli dei parlamentari europei. Che sono più alti anche di 5 mila euro rispetto ai 14 mila che di media spettano in Italia.

Senza timore di sollevare polemiche, Zanda ha presentato un progetto di legge che, se approvato, arricchirà le buste paga dei colleghi di Camera e Senato dove siede da anni. Del resto, per Zanda, sono in ballo i sacri principi, più che gli onorevoli portafogli: “In tutti gli ordinamenti democratici di stampo liberale ai membri del Parlamento è riconosciuto uno status volto a garantire la dignità e l’indipendenza dovute a chi rappresenta il popolo sovrano”, ha scritto nel testo depositato a Palazzo Madama a fine febbraio, pochi giorni prima di assumere il nuovo incarico a cui lo ha chiamato Nicola Zingaretti.

Un documento in cui stigmatizza i tagli e i tagliuzzi intervenuti negli ultimi anni. E adottati “in nome di un’impropria e allarmante identificazione del trattamento economico dei parlamentari con un odioso privilegio”. Poco più che “pulsioni” che, a suo dire, bisogna avere il coraggio di ignorare in nome della Costituzione. Perchè i ritocchi agli stipendi degli eletti hanno contribuito a una “sistematica erosione della credibilità della funzione parlamentare”. Proprio così. E del resto era stato lo stesso Zanda a rilanciare l’idea di un tesoretto da 90 milioni da distribuire ai partiti per limitare i danni connessi alla fine del finanziamento pubblico.

Un uno-due in puro stile Tafazzi, destinato a mette a dura prova il Pd. Di cui peraltro al Nazareno non sentivano il bisogno dopo gli ultimi tracolli elettorali: ovunque si sia votato nell’ultimo anno è stato un bagno di sangue. Ma evidentemente si punta a fare di più: in fondo a maggio ci sono pure le Europee, meglio non correre il rischio di vincerle. Ora la fortuna del neo-segretario Zingaretti è che è già di suo sulla via della calvizie. Ma sicuramente gli è andato di traverso il dileggio del capogruppo del Movimento 5 Stelle, che ieri ha festeggiato l’ok al decretone brindando alla buvette del Senato con un prosecco di cittadinanza con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Cosa dice Zingaretti su questo? È d’accordo con le proposte del suo tesoriere? Perché mentre il suo partito vuole dare più soldi ai partiti e ai politici, rigetta un confronto con Di Maio sul salario minimo orario e critica il reddito di cittadinanza?”, ha scritto su Facebook, Stefano Patuanelli. Contento come una Pasqua non solo per le misure appena approvate, ma pure per il regalo inatteso che gli ha fatto Zanda per la prossima campagna elettorale.

Ma che prevede la sua ricetta di revisione? Sostanzialmente l’aggancio degli stipendi dei parlamentari italiani a quelli dei loro colleghi dell’Europarlamento. D’altronde se l’orizzonte politico è continentale non c’è niente di strano: solo che l’europeismo, a livello di stipendi, facendo due conti significa un discreto aumento. Se, infatti, l’indennità lorda è più bassa (motivo per cui Zanda sostiene che con la sua legge lo stipendio “è leggermente inferiore), salgono assai sia la diaria per le spese di soggiorno che “un’indennità erogata a titolo di rimborso delle spese generali”: entrambe voci esentasse e, nella nuova formulazione, la seconda esente pure dalla fastidiosa incombenza di essere decurtata per pagare i cosiddetti “portaborse” (a quelli si provvede in un altro comma, in cui – grazie a Zanda – si stabilisce che il rimborso sia concesso solo in presenza di spese “effettive”, così come per i viaggi, oggi pagati invece a forfait).

Quanto al resto, a parte l’ incasso mensile che – a stare alla media dell’Europarlamento oscillerebbe tra i 16 e i 19mila euro contro gli attuali 14mila – il nuovo tesoriere del Pd si preoccupa di prevedere anche un’indennità transitoria a carattere temporaneo, il cui diritto matura allo scadere del mandato parlamentare (una sorta di liquidazione); una pensione di sostegno in caso di invalidità insorta nel corso del mandato; infine un trattamento differito per garantire agli ex parlamentari una meritata serenità al compimento del 63esimo anno di età: insomma un vitalizio non di natura previdenziale, ma assicurativa, calcolato sul metodo contributivo e non con il sistema retributivo come per gli europarlamentari, ma, del resto, non si può avere tutto dalla vita.

M5S, Paola Taverna: “Pd e Forza Italia sempre uniti, anche contro il reddito di cittadinanza. Ma come si fa a sedere in Parlamento ed a contrastare l’unica misura che può contrastare le disuguaglianze sociali…?”

Paola Taverna

 

 

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M5S, Paola Taverna: “Pd e Forza Italia sempre uniti, anche contro il reddito di cittadinanza. Ma come si fa a sedere in Parlamento ed a contrastare l’unica misura che può contrastare le disuguaglianze sociali…?”

“Oggi si chiude un cerchio. Un cerchio che si è aperto circa sei anni fa, quando prendevo la parola in quest’Aula per raccontare la fine di un’impietosa storia italiana, che ha contribuito al declino morale ed economico del Paese. Stavolta invece intervengo a nome di tutto il MoVimento 5 Stelle, del quale mi onoro e sono fiera di far parte, per segnare l’inizio di una nuova storia”.

Lo ha detto la senatrice del M5S Paola Taverna intervenendo in aula al Senato.

“Una storia” ha proseguito “che affonda le proprie radici nella nostra Costituzione e che abbatte finalmente quegli ostacoli economici e sociali che, per colpa dell’ignavia e del menefreghismo di una vecchia politica, hanno fin qui impedito ai cittadini di essere uguali e liberi allo stesso modo”.

“Oggi la nostra Costituzione,” ha affermato l’esponente pentastellata “quella che il Pd voleva ridurre a brandelli, riceve attuazione. Oggi lo Stato guarda a chi è stato lasciato indietro, molto indietro, in un angolo, a chi è stato messo nelle condizioni di credere di essere un fallito, di smettere di sperare nel futuro”.

“L’Italia solo 5 anni fa si ritrovava un condannato che sedeva ancora in Parlamento, dopo essere stato per 20 anni al Governo a suon di leggi ad personam; era appena finito un Governo tecnico che scriveva le leggi solo per l’Europa e ne stava per iniziare un altro che le leggi le faceva per amici e banche, banche degli amici e amici delle banche.
E poi, e poi siamo arrivati noi che dall’opposizione abbiamo iniziato subito dando battaglia in Parlamento per una misura di lotta alla povertà.
Ora i ruoli sono invertiti noi siamo il governo e voi opposizione. Pd e Fi sempre uniti, anche contro il reddito di cittadinanza.
Come si fa a sedere in Parlamento e a contrastare l’unica misura che può abbattere le disuguaglianze sociali nel nostro Paese???
Per tanti, troppi anni questo grande Paese è stato svilito, umiliato, mangiato pezzo per pezzo da quella destra e da quella sinistra che, senza un briciolo di vergogna, oggi vanno sbandierando l’intenzione di raccogliere le firme per un referendum contro il Reddito di Cittadinanza. Non gli è bastato distruggere lo Stato sociale creando un abisso tra ricchi e poveri,” ha detto ancora Taverna, che ha concluso: “noi del Movimento abbiamo tanti difetti, ma due cose nessuno ce le può negare: abbiamo un cuore grande e la testa dura. Perché a noi hanno insegnato che bisogna cominciare a fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso ci siamo sorpresi a fare l’impossibile”.

Guarda il video:

 

fonte: https://www.silenziefalsita.it/2019/02/27/m5s-taverna-pd-e-fi-sempre-uniti-anche-contro-il-reddito-di-cittadinanza-contrastano-lunica-misura-che-puo-abbattere-le-disuguaglianze-sociali/?fbclid=IwAR23BbjkBnwC_jszDLr8sgg2J8FfMxc4d3869RVAfDBUfk_MsJe0MU6ueEI

Il Pd contro Taglio Parlamentari: “Assassinio della democrazia” …Perchè per loro “democrazia” è assicurarsi una poltrona d’oro ciascuno. Anche a costo di presentare una cretina a Bolzano, a 400km da casa (dove l’avrebbero presa a randellate)…

 

Taglio Parlamentari

 

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Il Pd contro Taglio Parlamentari: “Assassinio della democrazia” …Perchè per loro “democrazia” è assicurarsi una poltrona d’oro ciascuno. Anche a costo di presentare una cretina a Bolzano, a 400km da casa (dove l’avrebbero presa a randellate)…

Non ci basta tagliare le poltrone di Camera e Senato, vogliamo andare oltre: tagliare lo stipendio di tutti i parlamentari”, scrive su Facebook Manlio Di Stefano, sottosegretario M5s agli Esteri. “Stop ai mega stipendi, conditi da preziose indennita’ e innumerevoli benefit, da 15-20 mila euro al mese. Con quale coraggio – domanda – le vecchie forze politiche parlano di piu’ lavoro, meno tasse e rispetto dei cittadini quando in tutti questi anni non hanno saputo rinunciare nemmeno a mezzo privilegio. Ripeto: con quale coraggio?”. “A differenza loro, noi ce lo dimezziamo gia’ da 6 anni e siamo abituati a mantenere le promesse come abbiamo dimostrato in questi mesi di governo. Dunque – conclude – se diciamo che taglieremo lo stipendio di tutti i parlamentari… potete crederci! I privilegi della politica, grazie al Movimento 5 stelle, hanno le ore contate”.

Ma non tutti sono daccordo. Per il Pd, ad esempio, la riforma voluta dal M5s è un’arma di “distrazione di massa” e, per dirla con le parole della deputata Debora Serracchiani, “il vero obiettivo dei 5 stelle è il taglio della democrazia” – “Si sta portando a termine l’assassinio della democrazia”

Ma poverini, lo sapete: per loro la democrazia è avere ognuno una bella poltrona d’oro sotto il sedere. E se la gente a dir poco ti schifa che fai? Te ne vai in un collegio ultrablindato, magari di Bolzano, lontano da chi ti prenderebbe volentieri a randellate sui denti ed essere eletto in barba alla volontà della gente…

Ora, ripeto poverini, con meno poltrone a disposizione, qualcuno prenderà freddo al culetto…

By Eles