Le bufale di Matteo Salvini: accusa, per l’ennesima volta, Conte di aver approvato il Mes – Non è vero! Ma in pratica ammette di essere un cazzaro che tutte le altre volte ha preso per i fondelli i suoi elettori (non gli Italiani, perchè questi sono dotati di intelletto)…

 

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Le bufale di Matteo Salvini: accusa, per l’ennesima volta, Conte di aver approvato il Mes – Non è vero! Ma in pratica ammette di essere un cazzaro che tutte le altre volte ha preso per i fondelli i suoi elettori (non gli Italiani, perchè questi sono dotati di intelletto)…

Dal profilo di Matteo Salvini, 23 aprile 2020

Approvato il MES, una drammatica ipoteca sul futuro dell’Italia e dei nostri figli.
Di tutto il resto, come il Recovery Fund, si parlerà solo più avanti, ma già si delinea una dipendenza perenne da Berlino e Bruxelles.
Sconfitta, fallimento, disfatta, oltretutto avendo impedito al Parlamento di votare, violando la legge.
Le promesse del governo di non usare il MES?
Gli impegni, gli attacchi, le promesse di Conte?
Erano solo FAKE NEWS.
Ladri. Ladri di Futuro, di Democrazia, di Libertà.
Noi ci siamo e non ci arrendiamo, viva l’Italia libera e sovrana!

Oltre 50.000 reazioni, quasi 70.000 commenti e 10.000 condivisioni di questo post che dice nulla facendo intendere di dire tutto. Matteo Salvini, dopo la conferenza stampa di giovedì sera in cui Giuseppe Conte ha parlato delle decisioni prese dal Consiglio Europeo sulle misure economiche adottabili per la gestione dell’emergenza sanitaria, ha sparato la sua bufala contro il presidente del Consiglio.

Ora, basta avere un po’ di memoria per rendersi conto che tutto quello che dice questo individuo sono solo cazzate. Il Mes approvato il 23 aprile? O il 9 aprile? O il 4 aprile? O addirittura a settembre scorso? In pratica ammette che tutte le altre volte che lo ha annunciato ha preso per i fondelli i suoi elettori (non gli Italiani, perchè questi sono dotati di intelletto)…

Ma questi due domande non se le fanno?

Ma questi un po’ di dignità non ce l’hanno?

Bisogna essere solo idioti a credere a quello che dice questo bufalaro!

Insomma, balle, bufale, cazzate… E c’è ancora chi gli crede.

DETTO QUESTO, NON RESTA CHE COSTATARE CHE SIAMO DI FRONTE ALL’ENNESIMA MENZOGNA!

Il leader della Lega parlando del Mes approvato da Conte, OMETTE dettagli che, di fatto, smontano i suoi stessi proclami sovranisti.

Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

«Approvato il MES, drammatica ipoteca sul futuro, i figli (ancora una volta tira in ballo ‘sti poveri figli), dipendenza perenne da Berlino e Bruxelles, sconfitta, fallimento, disfatta, impedito al Parlamento di votare, violando la legge, le promesse di Conte, fake news, ladri di Futuro Democrazia e Libertà, noi ci siamo (aggiungerei purtroppo), non ci arrendiamo, viva l’Italia libera e sovrana (immancabile)».

Mes approvato da Conte, il non detto di Salvini – Una cosa è vera: giovedì il Consiglio Europeo ha stabilito che Mes, Bei e Sure POTRANNO essere utilizzati dagli Stati Membri che lo richiederanno. Così come sono stati posti i paletti per l’istituzione del Recovery fund. La parola chiave è quel ‘potranno’.

Ogni singolo governo, infatti, potrebbe accedere al Fondo salva-Stati (o Meccanismo Europeo di Stabilità) che è stato ‘approvato’ dai 27 capi di stato e di governo passando per il Parlamento.

Ma come funzionerà? – Quel che Salvini non scrive, nella sua accusa del Mes approvato da Conte, è che il governo italiano non potrà svegliarsi una mattina e decidere di attingere a quei 36 miliardi (senza condizionalità) autonomamente.

Infatti, dovrà accadere quel che lo stesso leader della Lega chiede da tempo: serve un lungo iter parlamentare con i passaggi tra Camera dei deputati e Senato della Repubblica che dovranno votare a maggioranza l’utilizzo di quei fondi. Insomma, il Mes è nelle mani del Parlamento italiano, dove siede anche il senatore Matteo Salvini che potrà votare il proprio no.

Ma tutto questo lo sanno anche i muri. Lo sanno tutti, tranne – forse – chi si ostina ancora a votarlo!

By Eles

Quando il Mes firmò la condanna a morte della Grecia

 

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Quando il Mes firmò la condanna a morte della Grecia

Alessandro Mangia, attento studioso di diritto e docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha lanciato l’allarme: firmare il ricorso al Meccanismo Europeo di Stabilità, per l’Italia, potrebbe essere un rischio spericolato. Il diritto dà ragione ai falchi del Nord Europa guidati dall’Olanda: il Mes, trattati europei alla mano, è applicabile solo sotto la condizione delle stringenti contropartite in termini di misure di austerità che i Paesi riceventi devono concordare nei memorandum d’intesa.

Per Roma, dunque, qualsiasi firma non garantita da una reale modifica delle clausole applicative del Mes e dei trattati europei, potrebbe essere un vero e proprio salto nel buio. Difficilmente un giudice europeo ricuserebbe una causa contro eventuali clausole “annacquate” applicate al Belpaese in crisi.

Ma il Mes nella sua forma estesa e più rigorosa cosa comporterebbe per un Paese che vi facesse ricorso. Giova, per avvertire dei rischi, ricordare che successe quando la “Troika“, nel 2011, appaltò al Fondo salva-Stati guidato, come oggi, dal tedesco Klaus Regling, l’individuazione delle condizionalità ritenute più efficaci per concedere alla Grecia un pacchetto di aiuti da otto miliardi di euro.
A recuperare questo capitolo di storia non entusiasmante del recente passato europeo è stato il quotidiano Italia Oggi, che ha segnalato cosa fu imposto ad Atene per dare via libera al piano di salvataggio. La Grecia barattò il “semaforo verde” agli aiuti con la firma di un accordo che la impegnava a:
  • Tagliare del 40% lo stipendio a 30mila dipendenti pubblici messi, di punto in bianco, in temporaneo congedo.
  • Licenziare coloro che tra i 30mila occupati dopo 12 mesi non avessero trovato un lavoro nel settore privato e applicare la stessa cura da cavallo a altri 120mila statali.
  • Abolire la tredicesima sulle pensioni e tagliare del 20% le pensioni superiori a 1.200 euro lordi. I tagli alle pensioni sarebbero continuati anche durante il governo di sinistra di Alexis Tsipras. Tra il 2010 e il 2018 le pensioni degli anziani greci sono state ridotte fra il 50-60% arrivando a circa 665 euro di media, spesso come unica fonte di sostentamento di interi nuclei familiari in un contesto di crescente disoccupazione.
  • Avviare la privatizzazione degli asset strategici. Dagli aeroporti al porto del Pireo, passando per le utility energetiche e le ferrovie Atene è diventata terra di conquista e svendita per capitali stranieri in cerca di facile rendimento.

Un uomo non sospettabile di euroscetticismo come Massimo D’Alema, in un’intervista a Sky Tg24 del 2015 divenuta molto celebre, ha sottolineato che questo bagno di sangue serviva a sbloccare finanziamenti al governo di Atene utili a ripagare i debiti col sistema finanziario franco-tedesco accumulati negli anni.

I 250 miliardi di piani di risanamento strutturale, inaugurati dalle condizionalità del Mes, hanno rappresentato il patibolo per l’economia e le prospettive di rinascita della Grecia. Il potere di acquisto in dieci anni (2008-2018) si è ridotto del 28%, la disoccupazione ha sfondato la soglia del 23% e anche il debito pubblico è esploso oltre il 180% del Pil senza che i cittadini greci avessero la prospettiva di un minimo sollievo dall’austerità che ha mandato al tappeto il Paese. Le proiezioni basate sui dati messi in campo dal Mes e dalla Troika, sottolineava nel 2018 Bloomberg in un articolo  ripreso da Voci dall’Estero“ assumono un livello di austerità impossibile: la Grecia deve realizzare un avanzo primario di bilancio (al netto degli interessi) del 3,4% del Pil per un decennio, e poi del 2,2% fino all’anno 2060 – qualcosa che nessun paese dell’area dell’euro con una così  precaria storia economica ha mai fatto”. Questo è la conseguenza della firma dell’adesione incondizionata al fondo salva-Stati. Una Caporetto che nessun Paese, oggigiorno può permettersi.

Fonte INSIDEOVER

Meloni e Salvini attaccano Conte sul Mes? parlano di “metodi da regime”? Si dichiarano innocenti? Mentono senza vergogna! Ecco la verità…

 

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Meloni e Salvini attaccano Conte sul Mes? parlano di “metodi da regime”? Si dichiarano innocenti? Mentono senza vergogna! Ecco la verità…

 

Dopo che, con toni accesi e di solito estranei ai suoi modi, Giuseppe Conte ha aspramente attaccato Giorgia Meloni e Matteo Salvini in diretta nazionale, accusandoli di ‘dire menzogne’ sul Mes che ‘non è stato approvato l’altro ieri, ma nel 2012’, i due leader dell’estrema destra, dopo aver fatto un piagnisteo sui “metodi da regime”

Un piagnisteo con tanto di bava alla bocca per l’invidia (non dimenticate le lodi tessute ad Orban solo qualche giorno fa, quando ha praticamente instaurato la dittatura in Ungheria, o la Russia di Putin tanto osannata da Salvini).

I due principi delle fake news hanno immediatamente messo le mani avanti facendo come le tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano: loro nel 2012 o erano assenti dall’Aula (cosa di cui veramente non c’è nulla di che vantarsi) o hanno votato contro il Mes. Addirittura Salvini ha fatto un video in cui spiega che ‘tutto è controllabile su Google’. E infatti, ricostruire il perché la loro ‘innocenza’ è del tutto inventata è facilissimo.

Cominciamo dall’inizio: è vero che il Mes è stato approvato in Italia otto anni fa dall’allora Governo Monti, con il voto contrario della Lega e l’assenza della Meloni (ricordatevelo, segnatevelo, ASSENZA. Essere assenti NON può essere un merito di un parlamentare. Se era contraria DOVEVA ESSERE IN AULA e votare contro!).

Ma è anche vero, come entrambi dovrebbero sapere, che una votazione è solo la tappa finale di un percorso.

La storia del Mes inizia almeno un anno prima, nel 2011, con il via libera all’Eurogruppo e l’approvazione del disegno di legge per la ratifica della decisione del Consiglio europeo del 25 marzo che cambiava il Trattato sul funzionamento unico dell’Ue e dava il via alla creazione del cosiddetto ‘Fondo salva-Stati’, ossia il Mes, come strumento di aiuto agli Stati membri dopo la crisi del 2008.

E A DARE QUESTO VIA LIBERA È STATO IL GOVERNO BERLUSCONI, DI CUI FACEVANO PARTE SIA GIORGIA MELONI CHE MATTEO SALVINI. 

Il 3 agosto del 2011 il Consiglio dei Ministri si riunisce a Palazzo Chigi e proprio in quel giorno viene approvato, su proposta dell’allora Ministro degli Esteri Franco Frattini, il disegno di legge per la ratifica e l’esecuzione della “decisione del Consiglio europeo 2011/199/Ue, che modifica l’articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea relativamente ad un meccanismo di stabilità (ESM – European Stability Mechanism, ossia proprio il Mes) nei Paesi la cui moneta è l’euro”. 

Il Mes è un’evoluzione del Fesf (Fondo europeo per la stabilità finanziaria) ed entrambi gli strumenti sono stati preparati e decisi a livello europeo tra il 2010 e il 2011. A rappresentare l’Italia c’erano Silvio Berlusconi (Consiglio Europeo) e Giulio Tremonti (Ecofin ed Eurogruppo). Il governo Berlusconi si basava su un’alleanza, quella tra Pdl e Lega. Giorgia Meloni all’epoca era parte di Pdl come Ministro della Gioventù e Matteo Salvini era europarlamentare della Lega.

Molto semplice: chi ora parla di ‘alto tradimento’ sedeva al tavolo che questo tradimento l’ha ordito, per citare il premier Conte, ‘col favore delle tenebre’. E che ora, approfittando della difficoltà della materia, della memoria corta dell’elettorato e della paura per l’emergenza Coronavirus, sta cercando di gettare fumo negli occhi agli italiani.

 

Tratto da:  https://www.globalist.it/news/2020/04/11/meloni-e-salvini-innocenti-nel-2011-erano-ministra-e-deputato-del-governo-che-decise-il-mes-2056055.html

Voroufakis: “L’Italia è stata piegata. Accettando il Mes si è condannata alla depressione permanente”

 

Voroufakis

 

 

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Voroufakis: “L’Italia è stata piegata. Accettando il Mes si è condannata alla depressione permanente”

Commentando su twitter l’accordo Caporetto per l’Italia raggiunto all’Eurogruppo pochi minuti fa, Yanis Varoufakis, ex ministro della Grecia ai tempi del primo governo Tsipras e il protagonista durante la trattativa per il rinnovo del famigerato memorandum così commenta su twitter:

“E eccoci qui: Italia e gli altri piegati. Hanno accettato i prestiti del Mes che porteranno a austerità stringente il prossimo anno, pietosi prestiti per le imprese della Bei, uno pseudo schema federale di assicurazione sulla disoccupazione, più qualche pillola di filantropia.  In cambio si sono impegnati a depressione permanente”.

 

Signore e Signori questo è Salvini: sul MES vuole denunciare Conte per alto tradimento, ma non sa neanche di cosa sta parlando… Il video che lo consacra il politico più ridicolo della storia Italiana…!

 

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Signore e Signori questo è Salvini: sul MES vuole denunciare Conte per alto tradimento, ma non sa neanche di cosa sta parlando… Il video che lo consacra il politico più ridicolo della storia Italiana…!

“Chi non sa fare insegna” dice il detto, ma nel caso di Matteo Salvini potrebbe essere declinato come “chi non sa, spiega e distrugge”.

Il leader del Carroccio, impegnatissimo in una grande battaglia contro il fondo salva stati, da giorni ne dice di ogni sul MES. Tanto che nella mente di molti italiani è sorta la domanda: “Cos’è il Mes?”.

Salvini, prontissimo a cogliere la palla al balzo, allora organizza una serie di eventi in cui verrà spiegato agli italiani in cosa consiste il fondo salva stati europei e perché sia una carognata contro gli italiani.

Ma deve aver perso gli appunti per strada perché, interrogato da Fanpage, non passa l’esame….

Ecco il video di Fanpage che (se ce ne fosse ancora bisogno) consacra Salvini come il politico più ridicolo della storia Italiana…!

Quella contro la riforma del Meccanismo Europeo di stabilità è ormai la battaglia principale del leader della Lega Matteo Salvini, che è arrivato ad accusare il premier Conte di alto tradimento perché avrebbe avvallato “di nascosto” le modifiche al trattato che regola il cosiddetto “fondo monetario europeo”.

Oltre a dare battaglia in parlamento, la Lega ha organizzato una serie di banchetti in tutta Italia con l’obbiettivo di illustrare i contenuti della riforma e raccogliere le firme per bloccarla.

Salvini quindi, si prepara a spiegare il MES nelle piazze, ma quanto ne conosce il funzionamento?

Fanpage ha provato a chiedere al senatore leghista cosa sono le Cacs. Si tratta di uno dei punti chiave del dibattito. Proprio le modifiche riguardanti le Clausole di Azione Collettiva, infatti, secondo i critici della riforma, sarebbero uno degli elementi che renderebbe più facile arrivare alla ristrutturazione del debito pubblico in caso di richiesta di aiuto finanziario al MES da parte dell’Italia o di un altro Paese dell’eurozona.

Salvini lo sa? I risultati dell’intervista sono esilaranti…!

 

Ecco come il MES ha “aiutato” la Grecia: il 95% degli oltre 200 miliardi stanziati sono stati usati per salvare le banche greche e soprattutto i loro creditori: le banche francesi e tedesche. Ed il paese è stato abbandonato nel dramma…!

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Ecco come il MES ha “aiutato” la Grecia: il 95% degli oltre 200 miliardi stanziati sono stati usati per salvare le banche greche e soprattutto i loro creditori: le banche francesi e tedesche. Ed il paese è stato abbandonato nel dramma…!

NEWS DALLA GRECIA
Ovvero i miracoli dell’Ue.

In questi giorni si parla tanto del MES e di come questo meccanismo fraudolentemente definito “fondo salva Stati’ abbia “aiutato” la Grecia ad uscire dalla crisi.

Ebbene, durante una seduta parlamentare, il ministro delle Finanze ellenico Staikouras ha illustrato quelli che saranno i parametri del governo per identificare il nuovo ceto medio greco uscito da 10 di austerità e tagli drammatici a stipendi e pensioni.

Con la legge di bilancio 2020 saranno considerati classe media, e quindi benestanti, i nuclei familiari così composti:

– singolo individuo, reddito annuo di almeno 6.294 euro. Che significa uno stipendio di 524 € al mese;
– famiglie di due persone, un reddito complessivo di almeno 8.901 l’anno. 741 € al mese;
– tre persone, un reddito annuo totale di almeno 10.901 €. Che fanno 908 euro al mese.

Una vera esplosione di benessere se consideriamo che il salario minimo di un lavoratore greco è fissato a 650€ al mese.

E la soglia di povertà è fissata dall’Ue a 6.000€ annui.

Questi sono i numeri, che notoriamente hanno la testa dura.

L’unione europea per salvare le banche franco-tedesche ha raso al suolo l’intera classe media greca.

E noi, continuando a credere alle criminali bugie dei nostri governanti, ci avviamo baldanzosi verso lo stesso drammatico destino.

A un Paese ormai esangue – tartassato da un’asuterità che ha fatto esplodere la disoccupazione e ucciso l’economia reale – si è chiesto di donare ancora più sangue e al contempo di correre ancor più veloce. Questo non è stato un salvataggio, questa è stata solo una tortura, è stata depauperazione programmata e deliberata, talmente illogica che persino il FMI all’epoca invocava una ristrutturazione del debito, a cui, come al solito, la Germania, con assurda protervia, si è oppone.

Le cifre sono impressionanti: più del 95% dei 215,9 miliardi stanziati per pagare i debiti di Atene sono stati usati per salvare le banche greche. E per salvare i loro creditori: le banche francesi e tedesche. Con i soldi dei contribuenti europei e rifiutando una logica fondamentale del capitalismo, quella secondo cui è giusto far fallire gli insolventi. La Grecia era insolvente e doveva fare default, dunque occorreva che le banche facessero fronte a queste perdite. Ma non si è voluto e non perché alla troika importasse un granché il destino della Grecia e del suo popolo. Contava – e conta – solo proteggere i banchieri dai loro colossali errori di valutazione.