Ma sono idioti o pensano veramente che lo siamo noi? Forza Italia propone ancora il ponte sullo stretto. L’ultima volta che il buffone di Stato, Silvio Berlusconi, ci costruì intorno la sua campagna elettorale, a noi ci è costato 1 miliardo di Euro di penali per non avere niente…!

 

ponte sullo stretto

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Ma sono idioti o pensano veramente che lo siamo noi? Forza Italia propone ancora il ponte sullo stretto. L’ultima volta che il buffone di Stato, Silvio Berlusconi, ci costruì intorno la sua campagna elettorale, a noi ci è costato 1 miliardo di Euro di penali per non avere niente…!

 

Per rinfrescarVi la memoria:

Amarcord – 6 giugno 2002, l’annuncio di Silvio Berlusconi della posa della prima pietra del ponte di Messina. Doveva essere pronto nel giro di 6 o 7 anni… La buffonata elettorale di Berlusconi ci è costata 1 miliardo di Euro di penali… E c’è ancora chi vota questo ciarlatano!

Ponte sullo Stretto di Messina: sono seri o ci prendono in giro?

Un comunicato della parlamentare nazionale di Forza Italia, Matilde Siracusano, riporta agli onori delle cronache il Ponte sullo Stretto di Messina. La simpatica deputata, che si picca di avere memoria di quanto avvenuto tra il 2001 e il 2013, in realtà salta alcuni passaggi. Guarda caso, i passaggi che dimostrano che sul Ponte di Messina (ma anche sul Casinò di Taormina e su altro ancora) il centrodestra ha sempre preso in giro la Sicilia, il Sud ed in generale tutto il Paese.

Che si torni a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina dopo quello che hanno combinato i signori del centrodestra è veramente incredibile. E che l’argomento sia approdato in Parlamento – con riferimento al Parlamento nazionale – è ancora più incredibile! La Regione siciliana è in sostanziale default non dichiarato; le ex Province siciliane sono combinate come la Regione, se non peggio; molti Comuni della nostra Isola annaspano; le autostrade e le strade siciliane sono a pezzi; le ferrovie siciliane sono un delirio: e a cosa pensano gli ‘scienziati’ del solito centrodestra? Al Ponte sullo Stretto di Messina!

Leggiamo un comunicato della deputata nazionale di Forza Italia, Matilde Siracusano:   

“Non mi sorprende – scrive la parlamentare – il parere contrario all’ordine del giorno che ho presentato, il quale invita il Governo a valutare l’opportunità di riaprire il cantiere del Ponte sullo Stretto di Messina. Non mi sorprende perché il Ministro Toninelli (Danilo Toninelli, Ministro per le Infrastrutture ndr) ha definito l’Opera come un enorme spreco di denaro pubblico, ritenendolo necessario solo ai grandi lobbisti. Il Ministro però che accusa i nostri governi non ha memoria storica, dimostrando di non conoscere i fatti. Il nostro Governo aveva avviato i lavori del Ponte sullo Stretto, con la realizzazione del progetto definitivo, stipulando i contratti e realizzando opere secondarie come la variante di Cannitello. Nel 2011, durante il Governo Monti, il Ponte sullo Stretto fu tolto dalle priorità e le risorse dirottate sull’alta velocità Milano-Genova. Ancora oggi paghiamo le conseguenze di una scelta immotivata e scellerata. Ancora oggi noi paghiamo le spese di tale scempio”.

In realtà, nemmeno l’onorevole Siracusano sembra avere esatta memoria storica: evidentemente non ricorda che il Ponte sullo Stretto è stato uno dei motivi conduttori della campagna elettorale di Berlusconi delle elezioni politiche del 2001. Anche grazie a questa promessa – oltre alla riapertura del Casinò di Taormina, alla definizione dei rapporti finanziari tra Stato e Regione siciliana e ad altre promesse di grandi opere pubbliche – che il centrodestra, nel 2001, vinse in Sicilia con il celebre 61 a zero.

Di tutte le promesse il centrodestra ne ha mantenuto solo mezza: lo scombicchierato completamento dell’autostrada Palermo-Messina: un mezzo disastro raffazzonato in frett’e furia, tant’è vero che, meno di un anno dopo, venivano fuori le magagne che sono visibili ancora oggi.

La riapertura del Casinò di Taormina è stata bloccato perché i signori del centrodestra, dopo essersi presi i voti, scoprirono che in Sicilia c’è la mafia…

La definizione dei rapporti finanziari Stato-Regione è finita a barzelletta: niente articolo 38, niente articolo 36, solo una sceneggiata volgare sull’articolo 37 (le imposte che le imprese non siciliane che operano in Sicilia dovrebbero pagare alla nostra Regione) bloccato dall’allora Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.

Quanto al Ponte sullo Stretto, dopo cinque anni di ‘annacamento’ il Governo Berlusconi, tra la fine del 2005 e il 2006, ha avviato i preliminari che sono serviti solo ai progettisti e a gruppi non meridionali.

Poi è arrivato il Governo Prodi 2006-2008, con Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro che non ha bloccato i lavori del Ponte.

Poi è arrivato di nuovo il Governo Berlusconi 2008-2011: nessun beneficio per Calabria e Sicilia, solo per i gruppi del Nord. Nel complesso, altri tre anni di ‘annacamento’.

Poi, è vero, è arrivato il Governo Monti e i soldi sono stati dirottati sulla Milano-Genova. Ma chi è che appoggiava il Governo Monti? L’onorevole Siracusano si informi…

 

tratto da: https://www.inuovivespri.it/2019/06/14/ponte-sullo-stretto-di-messina-sono-seri-o-ci-prendono-in-giro/?fbclid=IwAR1NuEZOz-3TQj0zSOfNiF-aC6OReZLiqrNc6Vhyl845kE9y60SEpbqHxUY#0dOzpmT8fyYLfO3j.99

Il post provocatorio (??) di Storace sui profughi con le ragazze in costume che conferma la regola: chi è fascista o razzista è perché ha un QI basso, molto, ma molto basso…!

 

Storace

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Il post provocatorio (??) di Storace sui profughi con le ragazze in costume che conferma la regola: chi è fascista o razzista è perché ha un QI basso, molto, ma molto basso…!

A volte l’ironia non è il modo giusto di affrontare determinati argomenti. Peggio ancora se quegli stessi argomenti sono proprio di stringente attualità. Francesco Storace, attuale direttore de Il Secolo d’Italia, da poco riavvicinatosi a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, ha utilizzato una delle card virali che circolano su Facebook per fare una battuta sul tema degli sbarchi.

Francesco Storace e il post provocatorio sugli sbarchi

Nell’immagine utilizzata da Storace si vedono due ragazze in costume che si tengono per mano sul bagnasciuga. Una fotografia tipica di questo principio d’estate. Peccato per il copy che accompagnava la foto; nella didascalia infatti si poteva leggere: “La foto che ha commosso l’intero web, due profughe appena sbarcate. La più forte tiene la più debole per mano come piccolo gesto di aiuto. Ora dobbiamo mettere da parte i pregiudizi: queste persone hanno bisogno d’aiuto”.

Storace, personaggio pubblico e d’opinione, ha dunque utilizzato una di quelle immagini stock che rimbalzano quotidianamente sul Facebook o sul WhatsApp di chi non ha particolare dimestichezza con i meccanismi dei social network. Il post non è originale, circola da tempo, ma se associato al ruolo pubblico di Storace assume un’altra dimensione.

Il successo del post di Francesco Storace

Non a caso, il contenuto ha avuto centinaia di condivisioni e commenti, con i followers di Storace che hanno fatto ironia. Non sono mancate ovviamente le voci fuori dal coro, che hanno criticato la scelta del giornalista e politico.

Francesco Storace fa parte dell’universo sovranista della destra italiana e sappiamo come la pensa sui temi dell’immigraazione. Amplificare questo pensiero in maniera anche irrituale, facendo anche l’occhiolino a una logica maschilista, che fa battute sul corpo della donna, sa davvero di autogol.

fonte: https://www.giornalettismo.com/storace-post-ragazze-costume/

Sea Watch querela Salvini per diffamazione. Il Ministro ironizza: “Che paura” …Per la cronaca: ironizzò con “Che paura” anche per il caso Diciotti (sequestro di persona), poi però se la fece sotto e piagnucolò l’aiuto del Senato per evitare il processo.

 

Salvini

 

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Sea Watch querela Salvini per diffamazione. Il Ministro ironizza: “Che paura” …Per la cronaca: ironizzò con “Che paura” anche per il caso Diciotti (sequestro di persona), poi però se la fece sotto e piagnucolò l’aiuto del Senato per evitare il processo.

 

Dopo l’annuncio della querela per diffamazione a mezzo stampa fatta da Sea Watchnei confronti di Matteo Salvini, lo stesso ministro dell’interno ha voluto ironizzare, mostrando i muscoli, sui social rispondendo alla notizia della denuncia da parte della ong. L’ultima volta che disse di «non avere paura», però, fu per il caso della nave Diciotti. Le sue spalle larghe, alla fine, vennero coperte dal parere della Giunta per le Immunità al Senato (prima) e dal voto di Palazzo Madama (poi) che gli evitarono il processo davanti al Tribunale dei ministri.

«Gli abusivi della Ong mi querelano??? Uuuhh, che paura (con tanto di emoticon sorridente) – ha scritto Matteo Salvini sul suo profilo Twitter -. Per gli scafisti e i loro complici, i porti italiani sono e rimangono chiusi». Al netto della solita e atavica polemica contro le Ong, appare evidente come il modo scanzonato di comunicare di Matteo Salvini prosegua sempre sulla stessa linea, anche dopo la querela Sea Watch.

Il precedente della Diciotti

Anche lì fece il duro. Sfidò, a caldo, la magistratura e il pm di Agrigento Luigi Patronaggio. Disse di non aver alcuna paura di affrontare questo processo perché lui aveva «agito nell’interesse degli italiani». Poi la strategica ritirata: prima con il coinvolgimento di Conte, Di Maio e Toninelli che presentarono le loro memorie in cui si auto-accusavano di aver fatto una scelta in quanto governo; poi con la richiesta di immunità avanzata (e ottenuta) alla Giunta del Senato, prima del voto di Palazzo Madama che gli ha fatto evitare il processo.

Chissà come andrà a finire con la querela Sea Watch.

Il capitano è un guappo di cartone… Vedrete che se le cose si faranno serie, troverà il modo di nascondersi da qualche parte e in qualche modo…!

 

tratto da: https://www.giornalettismo.com/querela-sea-watch-salvini/?fbclid=IwAR14xslokkf15-dOLaXvgB6M2UDNAPHgxLA0xBOqf7RFdF4laWeNKXhnMS4

Andrea Camilleri durissimo contro Matteo Salvini: “Quando impugna il rosario mi dà un senso di vomito”

 

Camilleri

 

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Andrea Camilleri durissimo contro Matteo Salvini: “Quando impugna il rosario mi dà un senso di vomito”

Andrea Camilleri contro Matteo Salvini: “Quando impugna il rosario mi dà un senso di vomito”

Dure parole da parte dello scrittore Andrea Camilleri nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il creatore di Montalbano ha criticato la scelta del leader della Lega di usare il rosario in campagna elettorale. “Mi dà un senso di vomito”, ha detto Camilleri.

Pronta la replica (da bimbominkia) del ministro che ha risposto: “Scrivi che ti passa”.

Per primo ha tuonato Roberto Saviano. Ora, a prendere la parola contro l’immagine del ministro dell’Interno Matteo Salvini che in campagna elettorale stringeva un rosario tra le mani, è un altro intellettuale: lo scrittore Andrea Camilleri che, su Radio Capital, ci va giù pesante scagliandosi contro il leader della Lega e la sua propaganda. Il creatore del commissario Montalbano non ha mezze misure e va dritto al punto sottolineando che “la politica sguazza in questo clima di aggressività” e spiegando che la vista di Salvini con in mano un rosario gli procura “un senso di vomito“.

Non credo in Dio, ma vederlo impugnare il rosario mi dà un senso di vomito. Tutto questo è strumentale, il Papa non ha bisogno di fare questi gesti. Sa che offenderebbe i Santi. Questo gesto di Salvini fa parte della sua volgarità.

Secca la replica del ministro dell’Interno che, in una diretta Facebook, risponde: “Scrivi che ti passa, io continuo a lavorare e, nel mio piccolo, a credere”… insomma, roba da bimbominkia o giù di lì…

Botta e risposta tra Andrea Camilleri e Matteo Salvini
Camilleri dice che lo faccio vomitare perché impugno il rosario? Mi dispiace perché io adoro Montalbano. Non pensavo che un rosario, parlare di Maria, di padre Pio o San Francesco potesse far vomitare o fosse sintomo di volgarità… Non capendo, o facendo finta di non capire che è vomitevole non è la fede, ma l’uso strumentale della stessa. Lo sfoggio plateale della fede al solo finbe di acccaparrarsi qualche voto in più…

Così ha ulteriormente replicato il  vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, rispondendo all’attacco dello scrittore Andrea Camilleri. Galeotto fu l’utilizzo del rosario da parte del vicepremier durante la campagna elettorale. Secondo lo scrittore si è trattato di un gesto fortemente criticabile, ma il leader della Lega non è dello stesso parere e già più di una volta si è giustificato, dicendo di essere semplicemente un credente e di affidarsi al “cuore immacolato di Maria” per compiere il suo dovere, cioè “salvare vite e risvegliare coscienze”. Critiche simili a quelle di Camilleri erano già arrivate da parte del mondo cattolico, che mal vedeva l’uso di un simbolo religioso così ricco di significato per meri fini politici. Anche in quel caso, Salvini non aveva avuto tentennamenti.

 

Ci avete fatto caso, tutte le battaglie di Salvini non toccano MAI le lobby… Un esempio: 80.000 morti all’anno in Italia per l’alcool. 30.000 per il tabacco. Ma il nemico è la cannabis!

 

Salvini

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Ci avete fatto caso, tutte le battaglie di Salvini non toccano MAI le lobby… Un esempio: 80.000 morti all’anno in Italia per l’alcool. 30.000 per il tabacco. Ma il nemico è la cannabis!

Salvini nel ’98 era un giovane comunista padano, e chiedeva la liberalizzazione delle droghe leggere. Poi ha capito che conviene stare dalla parte dei più forti.

E allora, dopo l’emergenza migranti, il crocifisso e il grembiule nelle scuole, il pericolo ora sono i cannabis shop.

E chissenefrega se ci sono cittadini che hanno investito legittimamente e nel rispetto delle leggi nei negozi di canapa legale. Se un negozio non rispetta la legge ok, va chiuso. Ma uno non può – per farsi pubblicità, per coprire i veri problemi e per fare campagna elettorale – creare un polverone inesistente sulla pelle di gente che su quell’attività si sta creando un futuro…

Ma poi, fateci caso: tutte le battaglie di Salvini non toccano mai le lobby, i poteri forti. Va a caccia del negozietto di cannabis (non c’è nella storia della medicina un solo caso di decesso attribuibile all’uso di cannabis) ma non tocca i veri assassini.

Vuole chiudere quel negozietto che vende cannabis (0 MORTI) che magari sta tra il tabaccaio (30.000 MORTI l’anno solo in Italia per tabagismo) e il negozio di liquori (80.000 MORTI l’anno in Italia per abuso di alcool)…

Ma veramente il problema che toglie il sonno agli Italiani è la cannabis?

By Eles

 

La verità sulla Cannabis in diretta Mediaset

Pensateci, idioti: uno Stato che concede ai cittadini di difendersi da soli è uno Stato che non è capace di difendervi!

 

Stato

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Pensateci, idioti: uno Stato che concede ai cittadini di difendersi da soli è uno Stato che non è capace di difendervi!

 

Premesso che il tanto accalorarsi per sostenere la legittima difesa ha il solo scopo di raccogliere facile consenso sfruttando la paura. Una paura inculcata da un’accurata propaganda. Come ci spiega Milena Gabanelli nel suo Dataroom la rivisitazione della legge sulla legittima difesa è nata da una percezione di insicurezza. Anche se in Italia diminuiscono i crimini: lo si sa da 10 anni, e continua ad accadere con diversi governi. Stando ai numeri siamo diventati uno dei Paesi più sicuri dell’Unione Europea. Omicidi volontari, quasi dimezzati: 611 denunciati nel 2008, 368 nel 2017. Rapine: 45.857 denunciate nel 2008, 30.564 nel 2017, un calo del 33,3%. Ad incidere di più sulla sfera personale sono i furti in casa, perché diffondono insicurezza: meno l’8,5%, nel 2017 rispetto al 2016.

Eppure cresce la paura, reale o favorita da politica e media: nel 2017 il tema «criminalità» è comparso nel 17,2% dei programmi della principale Tv francese, nel 26,3% di quella britannica, nel 18,2% di quella tedesca e nel 36,4% dei 5 principali telegiornali italiani.

Il 78% degli intervistati in un’indagine degli stessi mesi ritiene che la criminalità in Italia sia cresciuta rispetto a cinque anni prima. Questa opinione si concentra al 91% fra gli elettori della Lega. E il 39% della popolazione (nel 2015 era il 26%) chiede che sia più facile acquistare un’arma per difesa personale.

Atteso quindi che tutta la propaganda per la legittima difesa non è altro che ulteriore fumo negli occhi della gente, una domanda io me la faccio:

Delegare ai cittadini la propria difesa non è l’ammissione da parte dello Stato della sua incapacità di difendere i propri cittadini? Un’ammissione di incapacità eclatante e peraltro dalle possibili ripercussioni molto pericolose.

La nuova legge farà aumentare il numero delle armi da fuoco che circolano in Italia! Nel 2017, 1.398.920 licenze di porto d’armi sono state registrate a nome di civili, più 13,8% rispetto al 2016. Le licenze per caccia sono 738.602. In grande crescita quelle per il tiro al volo e al piattello: più 21,1% nel 2016-2017. Sono meno costose e più facili da ottenere, ma ugualmente efficienti (ne usò una Luca Traini, lo sparatore razzista di Macerata). In totale sono 584.978, ma circa 200.000 italiani, dal 2014, hanno messo piede in un poligono. Calano invece le armi per difesa personale: meno 4,8%, forse per le difficoltà burocratiche.

Secondo l’Osservatorio Internazionale «GunPolicy. Org», nel 2017 i privati italiani possedevano 8.007.920 armi da fuoco, un milione in più rispetto a 10 anni prima. Ma 6.609.000 erano le armi non registrate. Se si considera che una famiglia media è composta da 2,3 persone, calcola il Censis, 4,5 milioni di italiani fra cui oltre 700.000 minori hanno un’arma a portata di mano. In Italia, ci sono 12 armi da fuoco ogni 100 abitanti, negli Usa 88. Dice ancora il Censis: se avessimo le stesse regole permissive americane, le famiglie italiane con armi in casa «potrebbero lievitare fino a 10,9 milioni e i cittadini complessivamente esposti al rischio di uccidere o di rimanere vittima di un omicidio sarebbero 25 milioni».

Un grazie di cuore a Salvini & C.

Post scriptum: il caso di  Marcellino Jachi Bovin tabaccaio di Pavone Canavese. che ha ucciso a colpi di pistola un giovane moldavo che aveva forzato il suo negozio insieme con due complici doveva essere simbolicamente il varo della nuova normativa sulla legittima difesa…

«Ha tutta la mia solidarietà – ha detto il ministro Salvini –. Mi auguro che la nuova legge riconosca che questo 67enne ha fatto quello che è stato costretto a fare. Il ladro, se avesse fatto un altro mestiere, a quest’ora sarebbe a casa sua. Ne abbiamo le palle piene, la gente ha diritto di difendersi, sono orgoglioso di questa legge».

Ma poi ti accorgi che il sig. Tabaccaio ha sparato dal balcone di casa 7 colpi alle spalle di un uomo in fuga…

Gino Strada: “Salvini? Ha l’elemento più caratteristico del fascismo, cioè il razzismo. Sinistra? Non ha nulla da dire”

 

GINO STRADA

 

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Gino Strada: “Salvini? Ha l’elemento più caratteristico del fascismo, cioè il razzismo. Sinistra? Non ha nulla da dire”

Salvini? Mi sembra che in lui ci sia l’elemento più caratteristico del fascismo, che è il razzismo. Come scriveva Umberto Eco, non esiste fascismo senza razzismo. La sua politica, ciò che dice e ciò che ha fatto rispetto ai migranti, sono lì a testimoniarlo”.  Dopo la polemica del 25 aprile, così Gino Strada ribadisce il suo pensiero su Salvini.

E aggiunge: “Una persona che non ha nessuna considerazione per la vita umana e per i diritti altrui è un fascista e un razzista, perché in questo momento tutto si focalizza sulla questione migranti, creando poi delle falsità. Adesso è saltato fuori che i 600mila migranti da rimpatriare sono diventati 90mila. Però nessuno è stato rimpatriato. E allora che è successo? Sono morti di vecchiaia? E sorvolo su tutte le sciocchezze e le bugie finalizzate a creare questo clima di odio e di paura“.

Il fondatore di Emergency sottolinea: “Tutto questo non mi sembra bello. E mi riferisco anche alla legittima difesa e all’insistere sulle armi. Forse perché ho vissuto 30 anni della mia vita in posti dove intorno c’erano tante e troppe armi, ma io non mi sento sicuro in un Paese pieno di armi. Mi sento più sicuro in un Paese pieno di asili nido, di scuole, di conferenze, di concerti“.

Strada, infine, si sofferma sullo stato della sinistra: “C’è un silenzio molto preoccupante. Credo che la ragione di quel silenzio stia nel fatto che a sinistra non hanno nulla da dire, perché non credono più a quello a cui i loro padri credevano. In questo Paese per molti anni c’è stata una voglia di uguaglianza, di giustizia sociale, di democrazia vera e non di giochini. Ed era un sentimento molto bello e profondo su cui poi costruire una società solidale. Adesso quali sono i valori? L’uguaglianza, la giustizia sociale, la pace sono ancora valori della sinistra?”.

 

Tratto da Il Fatto Quotidiano del 27 aprile 2019

 

Cremona, 3 giugno 2019, Anno II dell’era Salvini – Pestato durante il comizio per aver contestato (una sciarpa con scritto “Ama il prossimo tuo”) mentre dal palco Salvini lo prendeva in giro – Insomma, siamo arrivati a questo!

 

Salvini

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Cremona, 3 giugno 2019, Anno II dell’era Salvini – Pestato durante il comizio per aver contestato (una sciarpa con scritto “Ama il prossimo tuo”) mentre dal palco Salvini lo prendeva in giro – Insomma, siamo arrivati a questo!

Cremona, ragazzo pestato dai sostenitori di Salvini. E il ministro lo deride

A Cremona lunedì scorso, durante un comizio elettorale di Salvini, a sostegno del candidato di centrodestra Malvezzi, un giovane è stato malmenato per aver innalzato un piccolo striscione di protesta in cui compariva la scritta ‘Ama il prossimo tuo’. Il ministro lo ha dileggiato dal palco: “Lasciatelo da solo poverino, un applauso a un comunista”.

Un ragazzo stava manifestando pacificamente il suo dissenso a Cremona, in piazza Roma, sollevando una sciarpa bianca su cui era stampato il messaggio ‘Ama il prossimo tuo’. Ma il gesto non è piaciuto ai sostenitori del ministro degli Interni Matteo Salvini: lo hanno considerato una provocazione inaccettabile e lo hanno quindi attaccato, colpendolo violentemente con calci, schiaffi e pugni. La notizia è stata diffusa con un video da una tv locale di Cremona. Nella città della Lombardia oggi si vota per il secondo turno delle elezioni comunali. La sfida è tra Galimberti (Pd) e Malvezzi (FI).

L’episodio risale a lunedì 3 giugno. Il ragazzo, che partecipa alle attività di un oratorio cremonese, invece di essere difeso dal vicepremier leghista, che stava tenendo un comizio elettorale in quel momento, è stato poi deriso pubblicamente: “Lasciatelo da solo poverino, un applauso a un comunista”, ha detto dal palco Salvini. I fan del leader del Carroccio in un primo momento hanno intimato al ragazzo di abbassare “quel cazzo di scritta”, “quel pezzo di carta igienica”. Poi hanno circondato il giovane che, a braccia alzate e in silenzio, reggeva in alto la scritta, e gli hanno tolto con forza la sciarpa dalle mani. Il ragazzo non ha reagito, ha cercato di proteggersi dal pestaggio, raggomitolandosi per terra. Sono quindi intervenute le forze dell’ordine che hanno tratto in salvo il giovane. Il piccolo striscione è caduto per terra, ed è stato calpestato dai presenti.

“Mentre un ragazzo, per aver sollevato una sciarpa bianca con scritto #amailprossimotuo, viene preso a calci e pugni dai sostenitori di Salvini, il ministro dell’Interno, dal palco, gli dà del comunista e lo dileggia. Salvini infanga le istituzioni e la Costituzione. Si dimetta”, ha dichiarato in una nota Giuseppe Civati, fondatore di Possibile. Civati ha anche pubblicato sul suo profilo Facebook un video, girato con il telefonino da un cittadino che si trovava nelle vicinanze, che testimonia l’accaduto.

Fonti:

https://www.fanpage.it/cremona-ragazzo-pestato-dai-sostenitori-di-salvini-e-il-ministro-lo-deride/

https://www.facebook.com/watch/?v=300073517537491

Ancora accuse pesanti di Papa Francesco all’Europa ed a Salvini: “Porti aperti allearmi e chiusi alle persone” – “Lʼira di Dio si scatenerà su chi parla di pace e vende munizioni”

 

Papa Francesco

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Ancora accuse pesanti di Papa Francesco all’Europa ed a Salvini: “Porti aperti allearmi e chiusi alle persone” – “Lʼira di Dio si scatenerà su chi parla di pace e vende munizioni”

Il Papa striglia l’Europa (e Salvini) “Porti aperti alle armi e chiusi alle persone”

Il jʼaccuse del Pontefice: “Lʼira di Dio si scatenerà su chi parla di pace e vende munizioni”. Poi rivela: “Il prossimo anno voglio andare in Iraq”

“Gridano le persone in fuga ammassate sulle navi, in cerca di speranza, non sapendo quali porti potranno accoglierli, nell’Europa che pero’ apre i porti alle imbarcazioni che devono caricare sofisticati e costosi armamenti, capaci di produrre devastazioni che non risparmiano nemmeno i bambini”. Lo ha detto il Papa all’udienza con la Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali.
“Non posso qui non menzionare i migranti e i profughi che raggiungono i maggiori aeroporti con la speranza di poter chiedere asilo o trovare un rifugio, o che sono bloccati in transito”. Lo ha detto Papa Francesco ai partecipanti all`Incontro mondiale dei Cappellani dell`Aviazione civile. “Invito sempre le Chiese locali alla dovuta accoglienza e sollecitudine nei loro confronti, pur se si tratta di una responsabilità diretta delle Autorità civili. Fa parte anche della vostra cura pastorale vigilare che sia sempre tutelata la loro dignità umana e siano salvaguardati i loro diritti, nel rispetto della dignità e delle credenze di ciascuno. Le opere di carità nei loro confronti costituiscono una testimonianza della vicinanza di Dio a tutti i suoi figli”.
L’Iraq – ha detto il Papa nell’udienza alla Roaco, la Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali – “possa guardare avanti attraverso la pacifica e condivisa partecipazione alla costruzione del bene comune di tutte le componenti anche religiose della societa’, e non ricada in tensioni che vengono dai mai sopiti conflitti delle potenze regionali”. “E non dimentico l’Ucraina – ha aggiunto il Papa ripercorrendo le aree piu’ ‘calde’ del pianeta -, perche’ possa trovare pace la sua popolazione, le cui ferite provocate dal conflitto ho cercato di lenire con l’iniziativa caritativa alla quale molte realta’ ecclesiali hanno contribuito. In Terra Santa – ha proseguito il pontefice -, auspico che il recente annuncio di una seconda fase di studio dei restauri del Santo Sepolcro, che vede fianco a fianco le comunita’ cristiane dello Statu quo, si accompagni agli sforzi sinceri di tutti gli attori locali ed internazionali perche’ giunga presto una pacifica convivenza nel rispetto di tutti coloro che abitano quella Terra, segno per tutti della benedizione del Signore”

fonte: https://www.globalist.it/news/2019/06/10/il-papa-striglia-l-europa-e-salvini-porti-aperti-alle-armi-e-chiusi-alle-persone-2042658.html

Cos’è il fascismo? Ce lo spiega la prof sospesa: “Ora i ragazzi mi chiedono se possono scrivere ciò che pensano”…!

 

fascismo

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Cos’è il fascismo? Ce lo spiega la prof sospesa: “Ora i ragazzi mi chiedono se possono scrivere ciò che pensano”…!

La prof sospesa: “Ora i ragazzi mi chiedono se possono scrivere ciò che pensano”

Maria Rosa Dell’Aria è intervenuta Una Marina di Libri a Palermo: “Ll web sta veicolando tanto odio, si cercano nemici, con offese gravissime”

Una brutta storia che non è finita e che ha degli strascichi anche psicologici.
“Mi dispiace che ora i miei studenti mi chiedano se possono scrivere o dire cose che pensano. Anche miei colleghi si pongono delle domande. E questo mi dispiace molto”.

Così Maria Rosa Dell’Aria, la docente palermitana sospesa dal Provveditore per un video dei suoi alunni che paragonavano le leggi razziali al decreto sicurezza.

“Il web sta veicolando tanto odio, si cercano nemici, con offese gravissime. Anche questa vicenda nasce da una manifestazione di odio, da un tweet in cui si dice che io avrei paragonato Salvini a Hitler. Con una sottosegretaria che dice che io dovevo essere cacciata ‘con ignominia’. E’ bene che io non le abbia lette, perché non sono sui social. Ma sono stata molto ferita da questa vicenda”.

Ha aggiunto la professoressa Maria Rosa Dell’Aria intervenendo a Una Marina di Libri a Palermo.

fonte: https://www.globalist.it/news/2019/06/09/la-prof-sospesa-ora-i-ragazzi-mi-chiedono-se-possono-scrivere-cio-che-pensano-2042642.html