Padre Alex Zanotelli: “Salvini non è al di sopra della legge, va processato”

 

Zanotelli

 

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Padre Alex Zanotelli: “Salvini non è al di sopra della legge, va processato”

Padre Zanotelli: “Salvini non è al di sopra della legge, va processato”

Il missionario: “se M5s negasse l’autorizzazione rinnegherebbe la sua storia. Il ministro ha usato poveri stremati per i suoi fini politici”.

Lui, il missionario pacifista, sente odore di inciucio e non ci sta: “Il discorso è chiarissimo: Salvini ha violato leggi nazionali e internazionali, utilizzando persone stremate per un suo scopo politico. E un ministro non è sopra la legge, per questo va processato”. E’ quanto afferma all’AdnKronos il padre missionario Alex Zanotelli, per il quale “il consenso popolare in forte crescita, di cui indubbiamente gode in questa fase il leader della Lega, non può cancellare i fatti e neanche la realtà sociale del nostro Paese, dove il problema non sono affatto i migranti, ma la povertà e la disoccupazione nonché l’incapacità dei politici di mettere mano alla situazione economica che sfugge ai loro interventi perché viene determinata dai grandi potentati economici e finanziari mondiali”.
Osserva il religioso comboniano: “Salvini ha voluto forzare l’Europa affinché cedesse al progetto di equa distribuzione dei migranti, che in sé e per sé è una cosa giusta, ma che non si può e non si deve ottenere sulla pelle degli stessi migranti, infliggendo a chi ha già tanto sofferto delle ulteriori sofferenze – accusa – Se la magistratura si è mossa, l’azione giudiziaria deve fare il suo corso, altrimenti la conseguenza è stabilire che chi è eletto può fare quel che cavolo vuole, senza rispondere delle sue azioni in base alle leggi ma soltanto all’elettorato”.
Questo, sottolinea padre Zanotelli, “in uno Stato democratico non è possibile, va contro la stessa Costituzione”. E a questo proposito, “se i Cinquestelle negassero l’autorizzazione a procedere, andrebbero in contraddizione con quanto hanno sempre predicato finora: M5s rinnegherebbe sé stesso e cancellerebbe tutto il percorso politico e di consenso elettorale costruito contro la ‘casta’, soprattuto quella politica, perdendo totalmente la faccia come persone e la stessa identità del movimento”.

fonte: https://www.globalist.it/news/2019/02/04/padre-zanotelli-salvini-non-e-al-di-sopra-della-legge-va-processato-2036949.html

Quando si dice La coerenza: “Chi è quel cogl…?” – “Facciamo capire a un cretino quanto si è cretini a lanciare uova” – Lo ha detto al contestatore armato di uova Matteo Salvini, condannato nel 1999 per lancio di uova contro D’Alema…!

 

Matteo Salvini

 

 

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Quando si dice La coerenza: “Chi è quel cogl…?” – “Facciamo capire a un cretino quanto si è cretini a lanciare uova” –  Lo ha detto al contestatore armato di uova Matteo Salvini, condannato nel 1999 per lancio di uova contro D’Alema…!

Da Fanpage:

Salvini ad Atri, lanciate uova contro il ministro: “Imbecille, che atto rivoluzionario”

Impegnato in un comizio ad Atri (Teramo), il ministro dell’Interno Matteo Salvini si è interrotto quando un uovo è stato lanciato da uno sconosciuto contro di lui è andato a infrangersi su una signora. “Chi è quel cogl…? Mia nonna mi faceva l’uovo sbattuto ma se ne avessi tirato uno mi avrebbe tirato due schiaffoni”, ha reagito il leader della Lega.

Fuoriprogramma per il ministro dell’Interno Matteo Salvini ad Atri (Teramo), dove è impegnato in un comizio per le regionali in Abruzzo. Il leader della Lega è stato costretto a fermarsi a causa di una contestazione da parte di una persona che gli ha lanciato contro un uovo. L’uomo lanciato in piazza del Duomo non ha però colpito il ministro ma è andato a infrangersi addosso a una signora. L’incidente è avvenuto in diretta streaming. Subito Matteo Salvini ha reagito alla provocazione rivolgendosi a colui che aveva lanciato l’uomo: “Chi è quel cogl…?”. Mia nonna mi faceva l’uovo sbattuto ma se ne avessi tirato uno mi avrebbe tirato due schiaffoni anche perché hai preso una signora”, ha detto il vicepremier che quindi, parlando ironicamente di “un atto rivoluzionario” da parte del contestatore, ha chiamato sul palco la signora colpita al suo posto, una casalinga di Atri, alla quale ha chiesto scusa per l’accaduto. “Facciamo capire a un cretino quanto si è cretini a lanciare uova contro una signora presente in una piazza ad ascoltare”, ha detto ancora il vicepremier chiedendo alla piazza un applauso per la donna colpita. Poco dopo il vicepremier ha concluso il suo comizio.

guarda QUI il video di Fanpage

Nulla da dire. Effettivamente il lancio di uova è un atto per niente civile. Avrebbe ragione il nostro Ministro degli Interni, avrebbe ragione se proprio lui non vantasse una condanna per lancio di uova.

Correva l’anno 1999 e il buon Matteo fu denunciato e condannato a 30 giorni per oltraggio a pubblico ufficiale (lancio di uova a D’Alema e qualche divisa sporcata)…

Ora la domanda sorge spontanea… Chi lancia le uova è Cogli…. e Imbecille…. e Cretino…? Ai posteri l’ardua sentenza…

By Eles

 

Ma davvero vi stupite che sia stata revocata la scorta a Sandro Ruotolo? Davvero?

 

 

Ruotolo

 

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Ma davvero vi stupite che sia stata revocata la scorta a Sandro Ruotolo? Davvero?

Ma davvero credete che questa lunga, logorante, incessante campagna di delegittimazione contro i giornalisti e il giornalismo alla fine non avrebbe prodotto danni, credevate che passasse come un semplice pour parler senza invece esporre a ulteriori rischi un’intera categoria, completamente bistrattata, tutta in un unico calderone in cui stanno i servi di qualche potere e le schiene dritte (come Sandro, appunto) senza nessuna distinzione?

Ma davvero vi stupite che sia stata revocata la scorta a Sandro Ruotolo? Davvero?

Davvero credevate che tutti questi mesi di melmosa propaganda sulle scorte come benefici e costi per gli italiani, utilizzata per colpire il nemico di turno e per alimentare l’indignazione che riempie le pance dei social e i voti di alcuni partiti alla fine sarebbero passati come uno scherzo?

Ma davvero avete credete che trattare le mafie come criminalità spiccia che si possa atterrire con un semplice colpo di ruspa non avrebbe delegittimato centinaia di giornalisti che lavorano meticolosamente sul tema rifuggendo dalle facili semplificazioni e ben consapevoli che non esiste mafia dove non c’è anche mala politica?

Ma davvero credete che questa lunga, logorante, incessante campagna di delegittimazione contro i giornalisti e il giornalismo alla fine non avrebbe prodotto danni credevate che passasse come un semplice pour parler senza invece esporre a ulteriori rischi un’intera categoria, completamente bistrattata, tutta in un unico calderone in cui stanno i servi di qualche potere e le schiene dritte (come Sandro, appunto) senza nessuna distinzione?

Ma davvero credete che il puerile scontro del ministro dell’interno Salvini contro Saviano e la sua scorta metta molto in pericolo i giornalisti che non hanno la visibilità di Saviano e ancora, nel 2019, devono giustificarsi del fatto di essere protetti?

Davvero c’è qualcuno che è ancora convinto che, nonostante le mille rassicurazioni di ogni benedetto governo, le scorte non siano figlie di determinate scelte politiche, tanto c’è sempre un modo per mettere le carte a posto come già disse Giovanni Falcone, Avete mai messo il naso nella disparità di atteggiamento tra i collaboratori di giustizia, tra i testimoni di giustizia e tra le personalità? Sapete che mentre veniva revocata la scorta a Sandro Ruotolo è uscita la notizia che la figlia di una nota show girl è scortata per le minacce di un fan?

Ma davvero credete che il continuo bullizzare i nemici di questo governo (con fare più da bamboccione ce da ministro) alla fine non si realizzerà in un boicottaggio appena gli sarà possibile? Davvero non avete capito che ormai non esiste un blocco sociale? È un noi contro di voi?

Ma davvero non avete capito che la scorta a Sandro Ruotolo (com altri, giornalisti e magistrati) è iniziata silenziandolo, delegittimandolo, non dando il giusto risultato a inchieste che in un Paese normale avrebbero dovuto aprire un dibattito politico e invece sono rimaste lì, come giornalismo di testimonianza?

Ma davvero credete che questo disamoramento sui temi delle mafie e dell’antimafia non renda infinitamente più semplice zittire le voci scomode? Ma davvero credete che banalizzare la mafia promettendo di sconfiggerla in qualche mese sia una frase accettabile in un Paese che con le mafie convive, tratta e converge da decenni?

Alla luce di questo, ma davvero vi stupite che sia stata revocata la scorta a Sandro Ruotolo? Davvero?

FONTE: FANPAGE

ARTICOLO DI Giulio Cavalli
Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche “Le uova nel paniere” e “L’eroe del giorno” e realizzando il format video “RadioMafiopoli”. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.

 

 

“Libero” attacca Fiorella Mannoia ospite a Sanremo: “È contro Salvini” …insomma una medaglia al merito! Un motivo in più per stimarla ed amarla sia come cantante che come persona…!

 

Fiorella Mannoia

 

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“Libero” attacca Fiorella Mannoia ospite a Sanremo: “È contro Salvini” …insomma una medaglia al merito! Un motivo in più per stimarla ed amarla sia come cantante che come persona…!

Beh, un motivo per cui la direzione del Festival di Sanremo è stata affidata a Baglioni e non a Feltri ci deve pur essere. E Libero se ne faccia una ragione; i  gionalettari di Feltri tornino a dilaniarsi quella manciata di neuroni che si ritrovano sul pil che cala per colpa dei gay… Non apprezzano la Mannoia? La Mannoia è contro Salvini? Tutte medaglie al merito che la nostra Fiorella potrà ostentare con orgoglio!

Da Globalist:

“Libero” attacca Mannoia ospite a Sanremo: “È contro Salvini”

Fiorella, oltre a Eros Ramazzotti e molti altri, invitata da Claudio Baglioni. Il quotidiano non gradisce

Claudio Baglioni ha invitato Fiorella Mannoia tra gli ospiti del 69esimo di Sanremo (martedì 5- sabato 9 febbraio). È una delle migliori interpreti di musica italiana, passata dal festival nel 2017 dove arrivò seconda (molti la davano per vincitrice), ha nelle radio e in digitale il singolo “Il peso del coraggio”, brano che prelude al nuovo album “Personale” in uscita in primavera e alla tournée da maggio tappa nei teatri della penisola.

Agli ospiti si è aggiunto il nome di Eros Ramazzotti che quindi si affianca al parterre che prevede Andrea Bocelli e suo figlio Matteo, Luciano Ligabue, Pierfrancesco Favino, Antonello Venditti, Elisa, Giorgia, Alessandra Amoroso, Marco Mengoni, Michelle Hunziker.
Ma è la Mannoia a far infuriare la destra: così titolava online il quotidiano Libero: “Sanremo 2019 sempre più contro Matteo Salvini: arriva anche Fiorella Mannoia”. Ai giornalisti del quotidiano, e al vicepremier, non va giù che la cantante sia “schieratissima contro la Lega” e attaccano Claudio Baglioni per averla invitata: “toh che caso”, scrive sarcastico online Libero. Perché non pensarla come Salvini è un peccato mortale.

Sempre su Sanremo, Enrico Nigiotti si aggiudica il Premio Lunezia per il testo di Nonno Hollywood, riconoscimento sui testi dei big in gara e dei 24 giovani che si sono sfidati a dicembre su Rai1.

fonte: https://www.globalist.it/musica/2019/02/02/libero-attacca-mannoia-ospite-a-sanremo-e-contro-salvini-2036880.html

“La Bestia di Salvini, ecco come la Lega e le destre controllano internet” – L’articolo inchiesta di Sandro Ruotolo che per poco non gli faceva “perdere” la scorta…!!

 

Sandro Ruotolo

 

 

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Gli avevano tolto la scorta. Sandro Ruotolo, il cronista impegnato in inchieste contro la mafia… Ma soprattutto (suo malgrado) quello che con un articolo-indagine mise a nudo “La Bestia” di Salvini…

Coincidenze…? Non lo sappiamo. Resta il fatto che dopo qualche giorno di ribellione sul web, dopo l’indignazioni della gente, di colleghi e di una parte della stampa, è stato “perdonato” e la scorta, bontà loro, gli è stata generosamente lasciata…

Ma torniamo alla Bestia di Salvini…

Da Fanpage:

“La Bestia” di Salvini, ecco come la Lega e le destre controllano internet

“La Bestia” è il nome che Luca Morisi, lo spin-doctor digitale di Matteo Salvini, ha dato al software utilizzato per la comunicazione social della Lega che è in grado di analizzare in tempo reale l’orientamento dei commenti e delle reazioni ad un post e ‘suggerisce’ su quali temi puntare nei post successivi cavalcando paure e aspettative degli utenti. Alex Orlowski, uno dei primi hacker italiani e fondatore della società “Water on Mars” che si occupa di comunicazione digitale, ci mostra inoltre da un analisi di Twitter i segreti grazie ai quali Salvini riesce a essere sempre Trend topic grazie al sostegno esterno di gruppi americani che fanno capo a Alana Mastrangelo, una italoamericana membro della NRA, la National Rifle Association, la lobby americana della armi.

fonte: https://youmedia.fanpage.it/video/aa/W7TSzuSwIns2y2sX

“È pieno di odio”… Lo ha detto Salvini, quello che lascia affogare i migranti, rivolgendosi a padre Zanotelli, una vita in aiuto della gente in Sudan e Kenia e sempre dalla parte dei più deboli… Non trovate anche voi che c’è qualcosa che proprio non quadra…?

 

Zanotelli

 

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“È pieno di odio”… Lo ha detto Salvini, quello che lascia affogare i migranti, rivolgendosi a padre Zanotelli, una vita in aiuto della gente in Sudan e Kenia e sempre dalla parte dei più deboli… Non trovate anche voi che c’è qualcosa che proprio non quadra…?

l ministro dell’Interno Matteo Salvini ha postato su facebook una foto dove compare padre Alex Zanotelli insieme a una citazione attribuita al missionario pacifista: “Salvini va processato anche per la Sea Watch”.
Il vicepremier commenta: “Dopo avermi definito razzista, ‘genio malefico’, criminale (e altri complimenti che al momento mi sfuggono), questo prete sostiene che dovrebbero processarmi non solo per la Diciotti ma anche per la Sea Watch. Olè!”.

Nel post scriptum, il vicepremier conclude: “Ma, mi chiedo, un uomo di chiesa può essere sempre così pieno di risentimento e di odio?”.

Lasciaci indovinare, caro Matteo… Sarà forse perché ti fai i selfie mangiando pane e Nutella, mentre per colpa tua la gente crepa in mare…? Pensaci, Mattei, pensaci…

Scusate, ma quella Prestigiacomo salita sulla Sea Watch 3 per solidarietà con i migranti, è mica la stessa che ha votato a favore del DL Sicurezza di Salvini? No, perchè se fosse così…

 

Prestigiacomo

 

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Scusate, ma quella Prestigiacomo salita sulla Sea Watch 3 per solidarietà con i migranti, è mica la stessa che ha votato a favore del DL Sicurezza di Salvini? No, perchè se fosse così…

Il 7 novembre 2018, con 163 sì e 59 no, il Senato della nostra Repubblica ha approvato il cosiddetto “Decreto Sicurezza”. “Giornata storica” l’ha definita il Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

In realtà è la prosecuzione delle leggi Turco-Napolitano (1998) e Bossi-Fini (2002) che già si erano occupate di immigrazione in Italia. L’approccio della nuova legge, ancora una volta, è di tipo emergenziale e razzista. Lo scopo è quello di tener pulite le città da tutti i problemi che i fenomeni dell’immigrazione procurano, dopo aver cercato di impedire, in prosecuzione del precedente governo, il flusso delle migrazioni, con molti morti che nessuno ha mai contato. I migrandi, gli stranieri trattati come spazzatura. Da nascondere, far sparire per tenere le nostre città “pulite”…

E tra i tanti che hanno votato questa porcheria c’è una tale che di cognome fa Prestigiacomo…

Ci auguriamo che sia solo una omonima di quella che è salita sulla Sea Watch 3 per solidarietà… Perchè se fosse così… sciacalli e avvoltoi gli farebbero un baffo…!

By Eles

Salvini deride il tunisino morto a Empoli durante un “controllo” della polizia: “gli dovevano offire cappuccio e brioche?” …Dopo l’epilessia di Stefano Cucchi, ecco un’altra geniale presa di posizione dei nostri politici

 

Salvini

 

 

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Salvini deride il tunisino morto a Empoli durante un “controllo” della polizia: “gli dovevano offire cappuccio e brioche?” …Dopo l’epilessia di Stefano Cucchi, ecco un’altra geniale presa di posizione dei nostri politici

Salvini deride il tunisino morto a Empoli: gli dovevano offrire cappuccio e brioche?

Il ministro ha preventivamente assolto i poliziotti dicendo che la vittima era un pregiudicato tunisino, il Siulp mostra vicinanza agli agenti ma l’ex senatore Manconi chiede indagini accurate.

A togliere i dubbi ci ha pensato il solito Salvini che non ha mancato occasione per deridere le sofferenze altrui e ironizzare su una persona morta in circostanze ancora da chiarire.

Ma la deriva autoritaria del paese ormai semi-forcaiolo avvenuta per mano della Lega e con la complicità degli ex francescani grillini è evidente: se i poliziotti non possono usare le manette per fermare un violento, che cosa devono fare? “Rispondere con cappuccio e brioche?”

Purtroppo non lo ha detto un fesso qualsiasi, ma il nostro(?) ministro dell’Interno, Matteo Salvini, maglia della Polizia indosso, nel corso di una diretta Facebook durante la quale è tornato sulla morte del 32enne Arafette Arfaoui, italiano di origini tunisine, morto a Empoli mentre era ammanettato e legato ai piedi durante una perquisizione della Polizia.

“Buon sabato ai poliziotti che, a Empoli, facendo il loro lavoro, hanno ammanettato un violento che purtroppo è stato colto da arresto cardiaco”.
Il Siulp solidale con i poliziotti

“Esprimo solidarietà, vicinanza e fiducia ai colleghi che hanno operato nel rispetto dei protocolli, tant’è che è stato fatto avvicinare anche un medico poiché l’uomo, di origine tunisina ma cittadino italiano, si trovava in uno stato estremamente confusionale, ed era aggressivo. Abbiamo piena fiducia nella magistratura. Aspettiamo che l’autorità giudiziaria faccia il suo iter a dimostrazione della legittimità e della correttezza dell’operato dei nostri colleghi”.

Così Felice Romano, segretario generale del Siulp

Manconi chiede indagini accurate
Luigi Manconi, direttore dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, appreso della morte a Empoli del giovane tunisino Arafet Arfaoui, si è rivolto alla Procura di quella città per chiedere che siano svolte indagini tempestive e accurate su una tragedia che presenta ancora molti lati oscuri.
“La vittima – afferma Manconi – aveva, oltre che le manette ai polsi, le caviglie legate e si trovava, di conseguenza, in una condizione di totale incapacità di recare danno ad altri e a sé. Come è potuto accadere, dunque, che in quello stato abbia perso la vita e che non sia trovato modo di prestargli soccorso? Sappiamo che le forze di polizia dispongono di strumenti per limitare i movimenti della persona fermata, ma mi chiedo se la corda usata per bloccargli le gambe sia regolamentare oppure occasionale, se fosse in quel momento strettamente indispensabile o se non vi fossero altri strumenti per contenere l’uomo. In altre parole, non si può consentire che vi siano dubbi sulla legittimità di un fermo o sulle modalità della sua applicazione. Tanto più qualora riguardi chi si trovasse, secondo testimoni, in uno stato di agitazione dovuto all’abuso di alcol, e tanto più che, negli ultimi dieci anni, sono state numerose le circostanze che hanno visto perdere la vita persone fermate in condizioni simili e con metodi analoghi. Peraltro, vi è qualche testimone che parla di una condizione di relativa calma del giovane tunisino e anche quest’ultimo fatto impone una indagine, la più rapida e incisiva”, conclude Manconi.

«Tutto quello che sappiamo sulla vicenda di Arafet Arfaoui, l’uomo di 32anni, italiano di origini tunisine, è che è morto nelle mani dello Stato. Legato mani e piedi. In una stanza, l’unica senza telecamere, di un negozio. Alla presenza di soli poliziotti. Siamo in uno stato di diritto e le sentenze le fanno i tribunali, questo vorremmo ricordarlo al ministro dell’Interno Salvini: i suoi tweet non sostituiscono indagini, referti medici, e decisioni dei giudici. Soprattutto su una questione così delicata, soprattutto nel paese di Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva e altri morti per mano dello Stato». Lo dichiarano Silvja Manzi e Antonella Soldo, rispettivamente segretaria e tesoriera di Radicali Italiani.

Inevitabilmente, l’episodio richiama l’attenzione dei familiari di altre vittime, come Stefano Cucchi, Riccardo Magherini, Federico Aldrovandi, che ravvisano analogie con le loro vicende. Dura Lucia Uva, sorella di Giuseppe, morto dopo essere stato portato in caserma a Varese nel 2008: «Questo è il metodo delle forze dell’ordine. Con l’appoggio di Salvini, ora, hanno la licenza di uccidere». Per gli altri c’è una specie di copione che si ripete. «Dava in escandescenza? Questi fatti sono tutti uguali e sappiamo già come andrà a finire. La quarta sezione della Cassazione dirà che non c’è nessun colpevole», dice Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, morto in seguito alle percosse dopo essere stato arrestato.
fonti:

https://www.globalist.it/news/2019/01/19/salvini-deride-il-tunisino-morto-a-empoli-gli-dovevano-offire-cappuccio-e-brioche-2036264.html

https://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/morto_controllo_polizia_empoli_salvini-4242144.html

Migranti, Roberto Fico ora accusa: “Una società sana salva vite”

Roberto Fico

 

 

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Migranti, Roberto Fico ora accusa: “Una società sana salva vite”

Il presidente della Camera si schiera apertamente contro Salvini. Non è la prima volta che lo fa e incarna i mal di pancia dei grillini ribelli

In un momento difficile per il governo, chiamato in causa dalla sinistra per l’ennesima strage di disperati nel Mar Mediterraneo, è ancora una volta il presidente della Camera Roberto Fico a fare l’opposizione più netta alla linea dettata da Matteo Salvini per arginare l’immigrazione clandestina.

Gli è bastato un tweet in cui prendeva le distanze dalla linea dura dei porti chiusi per agitare nuovamente la folta schiera di grillini “di sinistra” che non tollerano l’alleanza con il leader leghista. “Salvare vite umane – ha scritto il grillino su Twitter – è quello che fa una società sana”.

L’ennesima strage di immigrati al largo della Libia, con ben 117 morti, scuote le istituzioni. Nonostante il presidete della Repubblica Sergio Mattarella abbia espresso “profondo dolore” e il premier Giuseppe Conte si sia detto “scioccato” per la tragedia di ieri, Salvini ha ribadito che la politica del governo italiano non cambierà. “Il naufragio è la dimostrazione che se riapri i porti ritornano i morti. Cuori aperti per chi scappa dalla guerra ma porti chiusi per Ong e trafficanti”, ha scandito il vicepremier leghista puntando il dito verso l’Unione europea e accusandola di lasciare l’Italia sola nella gestione di un’emergenza che dovrebbe essere affrontata tutti insieme. Sebbene all’interno del governo non siano sorti dei distinguo, a fare opposizione interna ci ha pensato (ancora una volta) Fico che mal tollera la deriva di destra che ha preso il Movimento 5 Stelle da quando si è alleato con la Lega. “Dolore, rabbia e tristezza – ha scritto in serata su Twitter – salvare vite umane è quello che fa una società sana. Se non ci riusciamo è un terribile fallimento per tutti noi”.

Roberto Fico

@Roberto_Fico

Dolore, rabbia e tristezza.

Salvare vite umane è quello che fa una società sana. Se non ci riusciamo è un terribile fallimento per tutti noi.

Sebbene Fico eviti accuratamente di fare nomi, è a Salvini che stava pensando mentre postava il tweet. Non è la prima volta che il presidente della Camera tuona contro l’alleato di governo. È già successo, per esempio, quando si è schierato al fianco delle Ong messe al bando da Salvini. “Lo Stato deve stare vicino a chi aiuta gli ultimi, perché la loro sofferenza è la mia sofferenza, la loro ricerca di una dignità è la mia ricerca, non solo in tema di migranti ma in generale di diritti”, ha detto lo scorso giugno al termine dell’incontro con i responsabili di Medici senza frontiere e Amnesty International. Nel suo modo di vedere le inchieste, che hanno portato alla luce i rapporti criminosi tra Ong e scafisti, non contano nulla. Per questo, l’estate scorso, si è schierato apertamente contro la decisione di Salvini di chiudere i porti per fermare una volta per tutte gli sbarchi. In autunno, poi, lo scontro si è spostato sul fronte del decreto Sicurezza. Anche in quella occasione Fico non ha fatto mancare il proprio parere negativo.

Quando il decreto Sicurezza è arrivato al vaglio del parlamento, Fico ha potuto anche toccare con mano il piccolo esercito di grillini che non amano l’alleanza con Salvini. la fronda più copiosa è sicuramente alla Camera, ma anche al Senato può contare su diversi malpancisti. Con il ritorno di Alessandro Di Battista dal Centro America, poi, può contare su un’altra voce critica che trova ampi consensi nella frangia più movimentista dei Cinque Stelle. E, mentre Luigi Di Maio collezione nuovi record negativi nei sondaggi, loro studiano la strategia per rompere, una volta per tutte, con la Lega e dirottare il movimento a sinistra.

Costei nella foto è Francesca Mambro. Lei è in libertà nonostante sia stata condannata per 96 omicidi… E voi ancora pensate a Battisti…!

 

Francesca Mambro

 

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Costei nella foto è Francesca Mambro. Lei è in libertà nonostante sia stata condannata per 96 omicidi… E voi ancira pensate a Battisti…!

E’ di questi giorni la lamentela di Cesare Battisti sul trattamento in carcere: “poco cibo e di pessima qualità” e la perentoria risposta di Salvini: “Ti lamenti del menù nel carcere? Taci e digiuna, vigliacco”…

Giusto? Forse, ma non troppo… Ma il buon padano cuor di leone potrebbe togliere i paraocchi e guardarsi intorno. Mica c’è solo Battisti, peraltro anche in carcere.

C’è tanto più schifo in giro… Pensiamo a Francesca Mambro. In libertà nonostante sia stata condannata per 96 omicidi… Ma lei, per il padano, l’attenuante ce l’ha: è fascista!

Terrorista italiana ed esponente di spicco del gruppo eversivo d’ispirazione neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari.

Arrestata a Roma il 5 marzo 1982 e processata, é stata ritenuta colpevole di diversi reati e dell’omicidio di 96 persone. NOVANTASEI OMICIDI.

Condannata complessivamente a nove ergastoli, 84 anni e 8 mesi di reclusione. È LIBERA, la sua pena si è estinta dal 2013, dopo essere stata messa in libertà condizionale nel 2008.

Dal 1985 è sposata con il terrorista Valerio Fioravanti, suo compagno sin dagli anni settanta e da cui, nel 2001, ha avuto una figlia, Arianna.

Come Fioravanti, si è assunta la responsabilità morale di tutti i delitti dei NAR.

Fioravanti e Mambro sono stati condannati in primo grado nel 2014 a risarcire 2 miliardi, 134 milioni e 273 mila euro, da versare alla Presidenza del Consiglio e al ministero dell’Interno.

Risarcimento che non pagheranno mai, risultando incapienti (cioè nullatenenti).

Questa é la Giustizia in ITALIA… NOVANTASEI MORTI, 2 MESI DI GALERA PER OGNI MORTO.

E non ci pare che gli “amici” fascisti abbiano fatto tanto clamore per questa criminale assassina in Libertà.

Bisognerebbe veramente vergognarsi di essere Italiani…

E qualcuno si dovrebbe vergognare ancora di più…