Scusate. Dite “aiutiamoli a casa loro”… Poi attaccate in modo vergognoso una ragazza che è andata ad aiutarli a casa loro… Ma allora abbiate il coraggio di dirlo: siete razzisti, di loro non ve ne frega niente, li schifate e basta. Così almeno non se ne parla più…

 

aiutiamoli a casa loro

 

 

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Scusate. Dite “aiutiamoli a casa loro”… Poi attaccate in modo vergognoso una ragazza che è andata ad aiutarli a casa loro… Ma allora abbiate il coraggio di dirlo: siete razzisti, di loro non ve ne frega niente, li schifate e basta. Così almeno non se ne parla più…

Una valanga di insulti su Silvia…

E poi i due quotidiani fascio-leghisti, che quando si tratta di fare schifo vanno in tandem, pubblicano due titoli emblematici per capire chi sono quelli di destra: per Vittorio Feltri e Libero “Abbiamo liberato un’islamica”, mentre il Giornale di Alessandro Sallusti parla della volontaria come “Islamica e felice, Silvia l’ingrata”. Feltri, che su Twitter aveva già espresso concetti come “Pagare il riscatto per Silvia significa finanziare i terroristi islamici. Che sono amici della ragazza diventata musulmana. Bella operazione”, spiega in prima pagina il problema vero dell’operazione di liberazione di Silvia. “Si dice che Silvia si decise a partire animata dal desiderio di compiere del bene in favore dei bambini di pelle scura. Sono persuaso della sua sincerità, eppure vorrei ricordarle che l’Italia è piena di gente bisognosa di soccorso, visto che campa nella miseria. Oltre 50 mila clochard trascorrono le notti all’addiaccio e spesso ci lasciano le penne. Per aiutare i miserabili non è il caso di trasferirsi nella Savana, basta guardarsi in giro pure nel capoluogo lombardo per ravvisare numerosi individui conciati male e meritevoli di assistenza”, scrive il sedicente giornalista.

Per Sallusti è grave che Silvia sia tornata a casa indossando lo jilbab, l’abito delle donne somale. Così ne esce un paragone col nazismo: “È come se un internato in un campo di concentramento tedesco fosse tornato a casa, ricevuto con tutti gli onori dal suo presidente del Consiglio, indossando orgogliosamente la divisa dell’esercito nazista”. E alla fine, chiosa, “abbiamo quattro milioni in meno e, scommettiamo, un’eroina della sinistra in più”…

La miseria di questa gente è sputtanata perfino dalla rigida Chiesa Cristiana: dal teologo Silvia Romano che si scaglia contro i falsi cristiani che strepitano, ma che non conoscendo né l’abc del catechismo, né una riga di vangelo né cosa significhino le parole dialogo, misericordia e fratellanza. “cristiana o musulmana, è sempre una figlia di Dio nel senso che si riconosce nel rapporto filiale nei confronti di Dio” a Don Enrico Parazzoli, parroco di Casoretto, quartiere di Milano dove vivono i genitori della giovane cooperante liberata in Somalia che difende Silvia Romano dall’onda di odio: “Rispetto per ciò che ha vissuto e le sue scelte”

Don Enrico Parazzoli, parroco di Casoretto, quartiere di Milano dove vivono i genitori della giovane cooperante liberata in Somalia

Suvvia, ragazzi. Invece di arrampicarvi sugli specchi, invece di riempirvi la bocca con gli “aiutiamoli a casa loro” (per poi attaccate vergognosamente una ragazza che è andata ad aiutarli a casa loro), ammettetelo, siete razzisti, di quella gente non ve ne frega un cazzo, li schifate e basta. Almeno così non se ne parla più…

By Eles

Feltri si unisce al gregge: “Quanto ci è costata Silvia Romano?” Caro Vittorio, meno dei 49 milioni che si è fottuto la lega di cui non parli, meno dei 21 milioni per l’inutile ospedale fiera di Milano di cui non parli. Meno di quelli che guadagni tu per scrivere queste cazzate…

 

Feltri

 

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Feltri si unisce al gregge: “Quanto ci è costata Silvia Romano?” Caro Vittorio, meno dei 49 milioni che si è fottuto la lega di cui non parli, meno dei 21 milioni per l’inutile ospedale fiera di Milano di cui non parli. Meno di quelli che guadagni tu per scrivere queste cazzate…

Ve lo avevamo ricordato solo ieri:

Ricordiamo Vittorio Feltri su Silvia Romano e sul concetto di solidarietà: “È da cretini andare in giro per il mondo a imitare il Samaritano caricandone poi le spese sulla collettività” – Ma quanto può essere squallido e misero l’animo di chi pensa queste cose su chi fa del bene?

E la cazzata di Vittorio Feltri non si fa attendere. Eccolo che si unisce al gregge: “Quanto ci è costata Silvia Romano?”, dimostrando ancora una volta la sua meschinità…

Era prevedibile, dato che Feltri è il maestro della provocazione. Fa comunque ribrezzo sapere che esiste chi alla vita di una ragazza che era andata ad aiutare i disperati mette un prezzo.

Nel giorno della liberazione di Silvia Romano si è nuovamemte scatenata la battaglia fascio-sovranista di chi si chiedeva ‘quanto abbiamo pagato’ per lberare la ragazza rapita nel 2018 da un gruppo di fondamentalisti islamici.

Battaglia che era iniziata violentemente proprio all’epoca del rapimento, con molti di questi account sovranisti che twittavano, spietati, che in fondo quella ‘buonista’ se l’era cercata.

E Vittorio Feltri non ha mancato di dare il suo appoggio al gregge, scrivendo su twitter semplicemente ‘quanto ci è costata?’.

Noi gli vogliamo solo ricordare che la VITA di questa ragazza è costata sicuramente meno dei 49 milioni che la lega si è fottuto e di cui non parla. Sicuramente meno dei 21 milioni buttati per ospedale della fiera di Milano, che non è servito a nulla se non a fare un po’ di propaganda e di cui non parla. Molto probabilmente meno di quelli che guadagna lui per scrivere cazzate del genere.

Quindi, per cortesia, Vittorio abbi il pudore di stare zitto.

Ricordiamo Vittorio Feltri su Silvia Romano e sul concetto di solidarietà: “È da cretini andare in giro per il mondo a imitare il Samaritano caricandone poi le spese sulla collettività” – Ma quanto può essere squallido e misero l’animo di chi pensa queste cose su chi fa del bene?

 

Feltri

 

 

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Ricordiamo Vittorio Feltri su Silvia Romano e sul concetto di solidarietà: “È da cretini andare in giro per il mondo a imitare il Samaritano caricandone poi le spese sulla collettività” – Ma quanto può essere squallido e misero l’animo di chi pensa queste cose su chi fa del bene?

Silvia Romano è stata liberata– Era stata rapita 18 mesi fa in Kenia dove svolgeva la sua attività umanitaria

Silvia Romano è stata liberata: “Sono stata forte, ho resistito” – «Sono stata forte e ho resistito. Sto bene e non vedo l’ora di ritornare in Italia». É il primo commento di Silvia Romano.

Ricordiamo quello che diceva su di lei quella misera specie di giornalista che è Feltri:

Vittorio Feltri, la brutale verità su Silvia Romano: “Vittima di miserabili indigeni, ecco quanto ci costerà”

Da Libero, 25 novembre 2018

Siamo tutti ansiosi di sapere se Silvia Costanza Romano tornerà presto tra noi. È stata, come noto, rapita da delinquenti di dubbia origine, mentre svolgeva una attività benefica nei confronti degli africani del Kenya, ed ora si ignora in quali mani sia finita. Ci auguriamo non le sia fatto alcun male. Gli italiani in blocco sono dispiaciuti che una brava ragazza di 23 anni, desiderosa di rendersi utile agli indigeni, aiutandoli a superare i disagi della miseria e dell’ignoranza, anziché essere premiata debba subire il torto di un sequestro. Non abbiamo dubbi: i nostri cittadini sono pronti a qualsiasi sacrificio pur di salvarla. Non si può abbandonare Silvia in un momento tanto tragico per lei, la quale in verde età ha lasciato la sua città allo scopo di soccorrere i disgraziati del continente nero, rinunciando alle comodità di casa. Il suo spirito umanitario va elogiato. Ciò detto però occorre proporre un ragionamento approfondito, benché possa apparire cinico. Leggi anche: “Silvia è viva, è stata localizzata”. Droni e cani a caccia dei rapitori È encomiabile dedicarsi al bene, tuttavia quando si parte dalla patria per recarsi nella savana bisogna sapere a quali rischi si va incontro. Pericoli che solo una persona incosciente affronta a cuor leggero. Su questo punto, evidentemente, Silvia non ha riflettuto. Ha riempito le valigie e si è messa in viaggio nella convinzione di fare cosa buona e giusta. È l’errore che ella ha commesso: pensare di trovare da quelle parti un’ottima accoglienza e di poter offrire agli abitanti la propria entusiastica solidarietà umana. Non ha preso in considerazione gli incidenti che le sarebbero potuti accadere. Li ha trascurati, e ne è rimasta vittima. Non è la prima volta che alcune fanciulle, animate dal desiderio di soccorrere le popolazioni dei luoghi più sfigati, si lasciano alle spalle la propria nazione onde raggiungere territori dove la gente campa male e necessita di sostegni. Ma costoro spesso hanno dovuto poi fare i conti con le difficoltà locali: banditi, terroristi, islamici invasati. I quali puntano a raccattare denaro in qualsiasi modo, perfino quello di incatenare benefattori conclamati ben sapendo di ottenere agevolmente i soldi del riscatto. Episodi di tale tipo non si contano: ricordo le Vispe Terese in Iraq e molte altre. Per farcele restituire dai criminali siamo stati costretti a sborsare montagne di quattrini. Naturalmente lo Stato ha sempre negato di aver sganciato milioni al fine di riconsegnarle ai loro famigliari, ciononostante è ovvio che il prezzo delle operazioni relative è stato sborsato dalla comunità. Il che dimostra: è da cretini andare in giro per il mondo a imitare il Samaritano caricandone poi le spese sulla collettività. Se le nostre giovanette piene di sacro fuoco vanno per il globo a spargere amore a vantaggio dei miserabili, noi siamo orgogliosi di loro, ma lo saremmo di più qualora esse, in caso di rapimento assai probabile, non ci obbligassero ad attingere al portafogli. Anche perché l’Italia è piena di indigenti meritevoli di non essere snobbati. Chi vuole fare beneficenza è ricco di materia su cui esercitarsi, e non corre l’obbligo di trasferirsi in Africa per dimostrare la propria vicinanza al prossimo.

Ma quanto può essere squallido e misero l’animo di chi pensa queste cose su chi fa del bene?

Perché fare petizioni per la radiazione di Feltri dall’ordine dei giornalisti? Molto più semplice non guardare le trasmissioni che lo ospitano… è semplice, basta togliere visibilità a questo essere inutile e sparirà per sempre…!

 

Feltri

 

 

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Perché fare petizioni per la radiazione di Feltri dall’ordine dei giornalisti? Molto più semplice non guardare le trasmissioni che lo ospitano… è semplice, basta togliere visibilità a questo essere inutile e sparirà per sempre…!

Non si placano le polemiche per le parole di Vittorio Feltri a “Fuori dal coro”. Lo sciame di proteste deriva da uno schema trito e ritrito che rientra nelle più consumate logiche televisive, dalle quali ci lasciamo puntualmente risucchiare. Ma se Feltri è così spesso in Tv è perché i luoghi che lo accolgono sono consoni al suo linguaggio. E, cosa più importante, hanno pubblico.

Il dibattito sulle uscite scomposte di Feltri si ripropone quasi a cadenza mensile. L’effetto schematico di azione-reazione si riproduce, sempre uguale, come una catena di montaggio: le offese di Feltri in Tv e il conseguente sciame di protesta sui social, ogni volta giunto a un limite di sopportazione massima che, però, si rinnova puntualmente. Prevedibile susseguirsi di eventi che svilisce qualsiasi argomentazione laterale a quella del tifo

Il punto centrale della questione è il contesto. Programmi condotti da filofascisti e filoleghisti, dal quoziente intellettivo pari od inferiore di gran lunga alla media, che incanta la parte intellettualmente debole del Paese. Vittorio Feltri si incastra alla perfezione in questo puzzle sparando minchiate che quanto più rumore fanno, tanto più danno visibilità a lui, povero vecchio rincoglionito, ed al becero spettacolo che lo ospita.

La soluzione? Usare i neuroni. Li cogliete così alla sprovvista. Perchè questi teatrini sono dedicati a chi di neuroni ne ha ben pochi…

Usare i neuroni ed il telecomando.

Se vedete la faccia da vecchio idiota che elemosina un po’ di visibilità insultando chi, più debole, non si può difendere, basta cambiare canale.

Dategli visibilità zero, ed a questo povero Cristo non resterà altro che meditare su come tutto quello che ha scritto per i posteri servirà solo, al massimo, per incartare il pesce al mercato…

 

By Eles

 

Il razzismo di Feltri: “I meridionali sono esseri inferiori” …Ora, forse non lo ricordate, ma qualcuno lo voleva come Presidente della Repubblica… Noi non facciamo nomi, lasciamo a Voi indovinare chi possa essere tanto ignobile…

 

Feltri

 

 

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Il razzismo di Feltri: “I meridionali sono esseri inferiori” …Ora, forse non lo ricordate, ma qualcuno lo voleva come Presidente della Repubblica… Noi non facciamo nomi, lasciamo a Voi indovinare chi possa essere tanto ignobile…

Il direttore di Libero: “Perché vorremmo andare in Campania, per fare i parcheggiatori abusivi?”

Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del Coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che evidentemente ha un senso di invidiadi rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di senso di inferiorità. Io non credo ai sensi di inferiorità: credo che i meridionali in molti casi siano inferiori.

Ignobile vero? E allora, avete indovinato chi lo voleva Presidente della repubblica?

Correva l’anno 2015, precisamente il 28 gennaio. Di lì a sei giorni – precisamente il 3 febbraio – il Presidente della Repubblica sarebbe diventato Sergio Mattarella. Nel toto nomi che precede la nomina della massima carica dello Stato erano stati interpellati anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni che, durante un’intervista, hanno fatto il nome del candidato ideale secondo loro, un nome per chi non vota sinistra. La scelta del leader leghista e della guida di Fratelli d’Italia è ricaduta proprio su Vittorio Feltri.

«In attesa che Renzi ci sia indicazione su cosa votare abbiamo scelto di proporre un uomo come Vittorio Feltri, persona libera, abituata a dire quello che pensa, coraggiosa. Perché all’Italia serve una persona così», diceva la Meloni cinque anni fa. La palla passa poi a Salvini che, alla domanda su cosa dicesse il diretto interessato rispetto alla candidatura, affermava che «è d’accordo perché noi vogliamo risvegliare l’Italia che non è di sinistra. L’Italia che produce, che lavora, che contesta l’Europa delle banche e dell’euro, della finanza, che vuole bloccare gli immigrati clandestini, che non è politicamente corretta, allineata, serva. L’Italia renziana». Nel 2015 per Salvini l’Italia che produce non era l’Italia che votava sinistra, così come ieri sera per Feltri i meridionali sono «in molti casi sono inferiori».

 

 

Feltri: “Da Lombardo devo ammettere che invidio i napoletani che hanno avuto solo il colera, roba piccola in confronto al Corona” – La risposta di un Napoletano: “Ma questo è niente caro Vittorio: pensa che da noi gente come te al massimo potrebbe scrivere sui muri dei cessi degli autogrill”

 

Feltri

 

 

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Feltri: “Da Lombardo devo ammettere che invidio i napoletani che hanno avuto solo il colera, roba piccola in confronto al Corona” – La risposta di un Napoletano: “Ma questo è niente caro Vittorio: pensa che da noi gente come te al massimo potrebbe scrivere sui muri dei cessi degli autogrill”

Vittorio Feltri e la macabra ironia sul coronavirus: «Invidio i napoletani che hanno avuto solo il colera»

Una brutta uscita, l’ennesima ormai, di chi prova a fare sarcasmo e ironia su una situazione grave in Italia con cittadine ‘chiuse’ nel tentativo di controllare il contagio. Vittorio Feltri ironizza su Coronavirus e se l’altro giorno ha fatto lo stesso paragonando gli effetti della malattia che ha messo in ginocchio la Cina e allarmato il Mondo ai porti chiusi di salviniana memoria, ora fa riferimento anche al colera a Napoli. L’ennesima battuta fuori luogo del direttore di Libero che, ormai, più che un giornalista è diventato un provocatore da social.

Concetti sparsi e senza senso, credendo di sollevare risate popolari. Il problema è che, scorrendo sotto al suo tweet, si trovano utenti – che, spesso e volentieri, hanno il nome corredato dall’immancabile bandierina tricolore a mo’ di status symbol – rilasciano attestati di stima nei suoi confronti. Anche per questo accostamento che non fa ridere nessuno.

Feltri ironizza su Coronavirus

«Da Lombardo devo ammettere che invidio i napoletani che hanno avuto solo il colera, roba piccola in confronto al Corona». La comicità è tutta sua, come le pacche sulle spalle che ha ricevuto per questo ennesimo vergognoso post. Perché, occorre ricordarlo, Vittorio Feltri non è un influencer social, ma direttore editoriale di una testata e giornalista iscritto all’ordine dei giornalisti che prevede il rispetto di determinate regole deontologiche.

L’apprezzamento sui social

C’è da dire che in molti hanno criticato il Vittorio Feltri ironizza sul Coronavirus, ma sono anche tante le persone che hanno riso per quella che hanno considerato una battuta. Ma non è sarcasmo, né ironia e nemmeno satira. Si tratta dell’ennesima uscita fuori luogo di un personaggio che, ultimamente, ha un solo obiettivo: fare il provocatore.

La risposta migliore giunge proprio da un Napoletano su Twitter:

Feltri: “Da Lombardo devo ammettere che invidio i napoletani che hanno avuto solo il colera, roba piccola in confronto al Corona” – Ma questo è niente caro Vittorio: pensa che da noi a Napoli gente come te al massimo potrebbe scrivere sui muri dei cessi degli autogrill

Vittorio Feltri sempre più ignobile e ripugnante, gongola per il primo caso di contagio in Africa: “Se il Coronavirus dilaga in Africa finalmente potremo chiudere i porti”

 

Vittorio Feltri

 

 

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Vittorio Feltri sempre più ignobile e ripugnante, gongola per il primo caso di contagio in Africa: “Se il Coronavirus dilaga in Africa finalmente potremo chiudere i porti”

Non tutti i mali vengono per nuocere. Il Coronavirus se dilaga in Africa finalmente sarà possibili in Italia chiudere i porti per motivi sanitari senza scomodare il razzismo.

V. Feltri

Ora, se noi ci augurassimo che il Coronavirus faccia strage nella redazione di Libero, come minimo ci verrebbero a chiudere il blog, come minimo … Ma noi non lo facciamo perché siamo uomini e non viscidi insetti… Però a questo essere immondo lasciano dire qualunque infamia…

Quando si parla di Vittorio Feltri ormai si è abituati ad aspettarci il pezzo.

La sua cattiveria mascherata da provocazione è ormai diventata un fenomeno di costume, e se fosse un singolo account intriso di crudele razzismo come tanti ce ne sono su Twitter la cosa non sarebbe più di tanto rilevante.

Ma il punto è che Feltri, inspiegabilmente, continua ad avere un seguito. E quando scrive una cosa atroce come questa, inevitabilmente i nazi-fascisti sono attirati come mosche (e ben sapete da cosa sono attirate le mosche).

Quel che ha avuto il coraggio di scrivere è un commento al fatto che c’è stato un primo caso di Coronavirus in Africa: “Non tutti i mali vengono per nuocere. Il Coronavirus se dilaga in Africa finalmente sarà possibili in Italia chiudere i porti per motivi sanitari senza scomodare il razzismo”.

Siamo oltre il razzismo, oltre la stupidità.

Qui parliamo di malvagità, perché stanno morendo delle persone. E anziché mostrare un briciolo di umana compassione, ci sono persone – come Feltri – che si divertono dal loro angolino oscuro di Internet, a spargere odio sulle macerie.

Che schifo!

 

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Feltri dice che stuprare una donna fa schifo e “comporta una fatica bestiale” – Suvvia donne, lasciatevi stuprare senza fare tante storie, non fate stare in pena ‘sto misero rincoglionito tormentato per quei poveri disgraziati di stupratori che devono fare “una fatica bestiale”…

 

Feltri

 

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Feltri dice che stuprare una donna fa schifo e “comporta una fatica bestiale” – Suvvia donne, lasciatevi stuprare senza fare tante storie, non fate stare in pena ‘sto misero rincoglionito tormentato  per quei poveri disgraziati di stupratori che devono fare “una fatica bestiale”…

Si poteva fermare a un giudizio legittimo, dovuto e sacrosanto: lo stupro fa schifo.

Invece no, Vittorio Feltri non si limita a questa valutazione sulle violenze sessuali nei confronti delle donne e ha dovuto scrivere un’aggiunta che non ha nulla a che fare con il dolore che provoca una molestia fisica (ma anche psicologica). Anzi, è la solita misogina presa di posizione contro le donne. Un modo colorito per camuffare il classico “se l’è cercata”. Lo stupratore da carnefice diventa vittima che, poverino, è costretto a fare una “fatica bestiale”

Con un tweet, per fare polemica con David Parenzo, Feltri ha deciso di portare avanti il tema della “fatica bestiale”.

Il riferimento è a una dichiarazione fatta da David Parenzo che è stata decontestualizzata: il giornalista, infatti, ha detto che stuprare una donna è molto facile. Non solo in Italia, ma in tutto il mondo. E non si parla del concetto fisico dell’atto, ma di tutto quel che accade a una donna indifesa nelle mani di un uomo senza scrupoli che compie su di lei una violenza sessuale. Non si tratta di un’invenzione, ma di storie che, purtroppo, ritroviamo quotidianamente sulle pagine di cronaca. Ma Vittorio Feltri ha fatto polemica anche su questo.

D’altra parte, Parenzo è un giornalista, mentre Feltri se la gioca con quelli che scrivono sui muri dei cessi degli autogrill…

E poi la colpa non è di Feltri, poverino, ormai sconfitto dalla demenza senile… La colpa è di chi lo prende sul serio e dell’ordine dei giornalisti che ancora non l’ha cacciato a calci nel sedere…

Feltri attacca Repubblica per il titolo “Cancellare Salvini”: “è una frase minacciosa che incita al linciaggio”… Dimentica però quando su Libero lui titolava “Per stendere Renzi bisogna sparargli” …Ipocrita o ormai completamente rincoglionito?

 

Feltri

 

 

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Feltri attacca Repubblica per il titolo “Cancellare Salvini”: “è una frase minacciosa che incita al linciaggio”… Dimentica però quando su Libero lui titolava “Per stendere Renzi bisogna sparargli” …Ipocrita o ormai completamente rincoglionito?

Cari colleghi dell’Ordine, stamane il quotidiano Repubblica reca in prima pagina il seguente titolone di apertura: ‘Cancellare Salvini’. Non credo che l’intenzione del titolista fosse quella di cancellare con la gomma il capo della Lega. È una frase minacciosa che incita al linciaggio – scrive Vittorio Feltri nel suo editoriale di oggi -. Cosa sarebbe successo se Libero avesse scritto a caratteri cubitali: ‘Cancellare Segre’? Segnalo a voi, che non leggete i giornali ma processate i giornalisti politicamente scorretti, questa perla democratica e antifascista. Sono curioso di vedere se sanzionerete Carlo Verdelli che pure è un direttore stimabile”.

È quanto afferma il direttore di ‘Libero’, Vittorio Feltri, in un editoriale pubblicato sul quotidiano

“La mia denuncia non intende colpire il direttore Verdelli, che sul suo giornale ha il diritto di adoperare il linguaggio che ritiene più opportuno. A me importa soltanto stabilire la fondatezza di un concetto: la deontologia o la si rispetta tutti, anche se discutibile, oppure che venga archiviata fra le cose inutili, o meglio dannose,” ha sottolineato Feltri.

Ipocrita o ormai completamente rincoglionito?

 Il problema è sempre il pulpito da cui arriva la predica. Perché se è legittimo criticare la scelta fatta da La Repubblica nella sua edizione del 15 gennaio 2020, è opportuno anche ricordare come chi oggi si scaglia contro il quotidiano di  Verdelli non sia esente di colpe.

Il classico “bue che dice cornuto all’asino”…

Insomma, l’indignazione ci poteva anche stare. Ma che ad indignarsi sia Vittorio Feltri… Sì, Feltri, quello che titolò così.

«Per stendere Renzi bisogna sparargli»

Era l’8 novembre del 2017 e su Libero campeggiava il titolone: «Per stendere Renzi bisogna sparargli». Titolo ancor più inequivocabile di quel «Cancellare Salvini» apparso su La Repubblica.

Chi è senza peccato scagli la prima pietra, certamente. Ma il percorso storico del quotidiano diretto da Vittorio Feltri non consente di salire sul pulpito a dire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.

La storia è viva nella memoria di tutti, soprattutto quando viene stampato su carta.

Lunedì ritorna in Tv il Commissario Montalbano – Ci dispiace per Feltri, ma quello che ci ha lasciato Camilleri è immortale – mica come i suoi articoli che saranno cancellati dal tempo come scritte nei cessi degli autogrill…

 

 

Feltri

 

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Lunedì ritorna in Tv il Commissario Montalbano – Ci dispiace per Feltri, ma quello che ci ha lasciato Camilleri è immortale – mica come i suoi articoli che saranno cancellati dal tempo come scritte nei cessi degli autogrill…

 

Come dimenticare il grande pezzo di giornalismo del nostro Vittorio Feltri su Camilleri morente:

“Se muore mi consolerò pensando che finalmente non vedremo più in Tv Montalbano, un terrone che ci ha rotto i coglioni”…

“Poi quando vedo Montalbano mi viene in mente l’altro Zingaretti, che non è il massimo della simpatia”, ha aggiunto il direttore di Libero

«L’unica consolazione per la sua eventuale dipartita è che finalmente non vedremo più in televisione Montalbano, un terrone che ci ha rotto i coglioni almeno quanto suo fratello Zingaretti, segretario del Partito democratico, il peggiore del mondo»

Andrea Camilleri? Non l’ho mai conosciuto, però è chiaro che la sua capacità di applicare criteri matematici ai suoi racconti mi ha sempre sorpreso e ne sono ammirato. Mi dispiace, quando un uomo vecchio muore c’è sempre un certo dolore. Però mi consolerò pensando che Montalbano non mi romperà più i coglioni. Basta, mi ha stancato”. A dirlo senza troppi peli sulla lingua è Vittorio Feltri ai microfoni de I Lunatici su Rai Radio2, dove ha commentato la notizia del ricovero in rianimazione di Andrea Camilleri, colpito da un arresto cardiaco lunedì.

“Poi quando vedo Montalbano mi viene in mente l’altro Zingaretti, che non è il massimo della simpatia – ha proseguito il direttore di Libero -. Questa comunque è una opinione personale e scherzosa, in me Camilleri suscita ammirazione, è un grande scrittore, e bisogna ricordare che la lingua italiana è nata in Sicilia, solo dopo abbiamo adottato quella Toscana. E i siciliani parlano meglio di qualunque altro italiano. E scrivono meglio degli altri italiani”.

…Ci dispiace per Feltri, ma lunedì prossimo riprende in TV la serie de Il Commissario Montalbano…!

Ma la verità è che quello che ci ha lasciato Camilleri è immortale – mica come i suoi articoli, che saranno cancellati dal tempo come scritte nei cessi degli autogrill…

 

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