Scusate. Dite “aiutiamoli a casa loro”… Poi attaccate in modo vergognoso una ragazza che è andata ad aiutarli a casa loro… Ma allora abbiate il coraggio di dirlo: siete razzisti, di loro non ve ne frega niente, li schifate e basta. Così almeno non se ne parla più…

 

aiutiamoli a casa loro

 

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Scusate. Dite “aiutiamoli a casa loro”… Poi attaccate in modo vergognoso una ragazza che è andata ad aiutarli a casa loro… Ma allora abbiate il coraggio di dirlo: siete razzisti, di loro non ve ne frega niente, li schifate e basta. Così almeno non se ne parla più…

Una valanga di insulti su Silvia…

E poi i due quotidiani fascio-leghisti, che quando si tratta di fare schifo vanno in tandem, pubblicano due titoli emblematici per capire chi sono quelli di destra: per Vittorio Feltri e Libero “Abbiamo liberato un’islamica”, mentre il Giornale di Alessandro Sallusti parla della volontaria come “Islamica e felice, Silvia l’ingrata”. Feltri, che su Twitter aveva già espresso concetti come “Pagare il riscatto per Silvia significa finanziare i terroristi islamici. Che sono amici della ragazza diventata musulmana. Bella operazione”, spiega in prima pagina il problema vero dell’operazione di liberazione di Silvia. “Si dice che Silvia si decise a partire animata dal desiderio di compiere del bene in favore dei bambini di pelle scura. Sono persuaso della sua sincerità, eppure vorrei ricordarle che l’Italia è piena di gente bisognosa di soccorso, visto che campa nella miseria. Oltre 50 mila clochard trascorrono le notti all’addiaccio e spesso ci lasciano le penne. Per aiutare i miserabili non è il caso di trasferirsi nella Savana, basta guardarsi in giro pure nel capoluogo lombardo per ravvisare numerosi individui conciati male e meritevoli di assistenza”, scrive il sedicente giornalista.

Per Sallusti è grave che Silvia sia tornata a casa indossando lo jilbab, l’abito delle donne somale. Così ne esce un paragone col nazismo: “È come se un internato in un campo di concentramento tedesco fosse tornato a casa, ricevuto con tutti gli onori dal suo presidente del Consiglio, indossando orgogliosamente la divisa dell’esercito nazista”. E alla fine, chiosa, “abbiamo quattro milioni in meno e, scommettiamo, un’eroina della sinistra in più”…

La miseria di questa gente è sputtanata perfino dalla rigida Chiesa Cristiana: dal teologo Silvia Romano che si scaglia contro i falsi cristiani che strepitano, ma che non conoscendo né l’abc del catechismo, né una riga di vangelo né cosa significhino le parole dialogo, misericordia e fratellanza. “cristiana o musulmana, è sempre una figlia di Dio nel senso che si riconosce nel rapporto filiale nei confronti di Dio” a Don Enrico Parazzoli, parroco di Casoretto, quartiere di Milano dove vivono i genitori della giovane cooperante liberata in Somalia che difende Silvia Romano dall’onda di odio: “Rispetto per ciò che ha vissuto e le sue scelte”

Don Enrico Parazzoli, parroco di Casoretto, quartiere di Milano dove vivono i genitori della giovane cooperante liberata in Somalia

Suvvia, ragazzi. Invece di arrampicarvi sugli specchi, invece di riempirvi la bocca con gli “aiutiamoli a casa loro” (per poi attaccate vergognosamente una ragazza che è andata ad aiutarli a casa loro), ammettetelo, siete razzisti, di quella gente non ve ne frega un cazzo, li schifate e basta. Almeno così non se ne parla più…

By Eles

Guardate che quando un quotidiano fa differenza tra un “marocchino” e un “guidatore” ubriaco sta speculando e facendo propaganda su una tragedia. Chi scrive queste cose è uno sciacallo, chi le legge è un idiota!

 

quotidiano

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Guardate che quando un quotidiano fa differenza tra un “marocchino” e un “guidatore” ubriaco sta speculando e facendo propaganda su una tragedia. Chi scrive queste cose è uno sciacallo, chi le legge è un idiota!

Il Giornale e la differenza tra un “marocchino” e un “guidatore” ubriaco

Ieri notte Stefan Lechner ha ucciso sei persone e ne ha ferite 11 a Lutago mentre era alla guida della sua Audi TT  con un tasso alcolemico di 1,97 grammi per litro, mentre il limite di legge è dello 0,5. In questa bella fotoricostruzione che circola su Facebook si fa notare la differenza che il Giornale di Alessandro Sallusti comunica ai suoi lettori sulla questione degli incidenti stradali provocati dagli ubriachi. Ovvero quando accade che il guidatore sia di nazionalità marocchina, questo viene riportare nel titolo dell’articolo (come è successo per un fatto di cronaca accaduto a L’Aquila a causa di un sorpasso azzardato).

Quando invece la strage in Alto Adige non è commessa da un “africano” – come direbbero loro, ma si capisce al volo che il problema non è la nazionalità… – ma da una persona nata nella provincia autonoma di Bolzano (e quindi un italiano), ecco che non è più importante la nazionalità e a uccidere è un anonimo “guidatore ubriaco”.

E anche oggi dal Sudafrica dell’apartheid è tutto.

E ricordate sempre che non sono loro a essere razzisti!

Tratto da: https://www.nextquotidiano.it/il-giornale-e-la-differenza-tra-un-marocchino-e-un-guidatore-ubriaco/?fbclid=IwAR1zN0KpN8wLB5lhEleGyE8lDlcCdoZGHydE1k6dc702VCMZjVSuf1gWarw

Sallusti ci regala un’altra perla di grande giornalismo: “Fico e Di Maio sono Napoletani, Salvini occhio al Rolex” …(Per non urtare la vostra suscettibilità, invece di quella di Sallusti abbiamo optato per una foto di ben più simpatici topini di fogna)

Sallusti

 

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Sallusti ci regala un’altra perla di grande giornalismo: “Fico e Di Maio sono Napoletani, Salvini occhio al Rolex” …(Per non urtare la vostra suscettibilità, invece di quella di Sallusti abbiamo optato per una foto di ben più simpatici topini di fogna)

 

“Fico e Di Maio napoletani, Salvini occhio al Rolex”: bufera sull’editoriale del Giornale

L’accusa, mossa ad Alessandro Sallusti da “Pressing – Osservatorio campano sul giornalismo”, è quella di aver usato “le trattative di governo” come “metafora per i peggiori luoghi comuni contro i napoletani”

Criticatissimo editoriale di Alessandro Sallusti quello apparso oggi su Il Giornale. L’accusa, che viene da “Pressing – Osservatorio campano sul giornalismo”, è quella di aver usato “le trattative di governo” come “metafora per i peggiori luoghi comuni contro i napoletani. Zero deontologia, giornalismo al servizio della politica, razzismo. Tutto in queste poche righe”.

E già dal titolo del pezzo di Sallusti appare chiaro a cosa faccia riferimento l’Osservatorio: “Salvini, occhio al Rolex”.

“Non so che tipo di orologio sia uso portare Matteo Salvini – scrive Sallusti – ma se per caso fosse un Rolex al suo posto prenderei qualche precauzione, viste le pericolose frequentazioni di questi giorni”. Il riferimento è a Roberto Fico e Luigi Di Maio, entrambi pentastellati, entrambi napoletani.

 “Un milanese (Salvini) non può trattare con due napoletani (Di Maio e Fico) senza perdere al gioco delle tre carte”, racconta Sallusti di aver sentito da un suo amico napoletano. Il giornalista e ex compagno di Daniela Santanché aggiunge: “Per raggiungere l’obiettivo Di Maio si comporta appunto come i truffatori del gioco delle tre carte che appaiono e scompaiono per illudere e spellare il pollo di turno. Io non penso che Salvini sia un pollo, ma sicuramente Di Maio è un guappo che tra giochi di prestigio e inganni sta cercando di truffare i giocatori della partita politica”. “ln breve ti si svuota il portafoglio e alla fine te ne vai scornato lasciando in pegno il Rolex”, riassume Sallusti.

 

Tratto da: http://www.napolitoday.it/blog/i-media-e-napoli/sallusti-rolex-salvini-di-maio-fico.html