Ecco Marc Gasol, il gigante del basket da 20 milioni di dollari all’anno, che – da volontario – salva i migranti dal mare, diventando l’eroe dei social…

 

Marc Gasol

 

 

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Ecco Marc Gasol, il gigante del basket da 20 milioni di dollari all’anno, che – da volontario – salva i migranti dal mare, diventando l’eroe dei social…

 

Il campione Marc Gasol, cestista da 20 milioni di dollari all’anno, volontario sulla Open Arms

E’ lui l’uomo che ha soccorso Josephine, donna rimasta 2 giorni in mare attaccata ad un pezzo di legno

Marc Gasol, campione di pallacanestro spagnolo e giocatore dei Memphis Grizzlies,  ha deciso di imbarcarsi sulla nave di Proactiva Open Arms, Ong catalana che salva i migranti nel Mediterraneo. La stessa nave che martedì aveva denunciato l’inefficienza della Guardia Costiera libica, accusandola di aver abbandonato Josephine e una mamma con il figlio piccolo (morti successivamente) al largo delle coste di Tripoli.

Gasol, che guadagna oltre 20 milioni di dollari all’anno, ha preso una decisione coraggiosa ed altruista: spendere la sua pausa estiva per fare il volontario e salvare i più bisognosi. La scelta ha portato il campione di basket a diventare protagonista del salvataggio simbolo di queste settimane: quello di Josephine, donna camerunense rimasta due giorni in mare attaccata ad un pezzo di legno prima che giungessero i soccorsi.

Marc Gasol ha postato sul suo profilo Twitter un’immagine che lo ritrae nel bel mezzo del salvataggio, commentando: “Frustrazione, rabbia, impotenza. È incredibile come così tante persone vulnerabili vengano abbandonate alle loro morti in mare. Profonda ammirazione per quelli che stavolta chiamo i miei compagni di squadra”.

 

Gasol, il gigante del basket che salva i migranti diventa l’eroe dei social

Nessuno poteva immaginare che la star dei Grizzlies di Memphis passasse le sue vacanze a bordo della Open Arms per fare volontariato. La sua pagina Twitter invasa dai fan: “Grazie Marc”

E’alto 2 metri e 16 centimetri ma è un gigante anche dentro Marc Gasol, star del basket spagnolo che sta usando le sue vacanze per aiutare Open Arms a salvare i naufraghi del Mediterraneo. Il suo profilo twitter è invaso dai fan che lo celebrano. “Ci sono giocatori forti, fortissimi. Poi ci sono UOMINI che sono dei fuoriclasse”, ha scritto un ragazzo sulla pagina del ‘centro’ catalano in forza ai Grizzlies di Memphis. “Marc Gasol non parla e agisce, adoperarsi per portare in salvo una donna vale ben piu’ di qualsiasi anello Nba. Mvp!”.
Gasol, che ha postato una foto che lo ritrae su un gommone con caschetto rosso e salvagente vicino a Josephine, la donna salvata da Open Arms, ha spiegato che avrebbe voluto fare il volontario in mare già l’anno scorso ma era impegnato con la Spagna agli europei.
“Frustrazione, rabbia e impotenza. E’ incredibile come tante persone vulnerabili siano abbandonate alla morte in mare. Profonda ammirazione per questi che chiamo i miei compagni di squadra in questo momento” ha twittato la star del basket professionistico Usa che insieme al fratello Pau ha messo la Spagna sulla mappa della Nba. “Ricordo che la foto del bimbo siriano morto sulla costa turca nel 2015 mi provocò un senso di rabbia, capii che tutti noi dobbiamo fare la nostra parte per fermare queste tragedie”, ha aggiunto, ” è stato allora che ho incontrato Oscar Camps di Open Arms: la sua convinzione mi ha impressionato”. Gasol ha spiegato di essersi messo, lui che ha due figli, nei panni di “un padre che deve affrontare viaggi come questi in cui si rischia tutto per raggiungere un paese dove poter vivere in pace e con dignità”. “Penso che se fossi al suo posto vorrei che qualcuno mi aiutasse mettendo a disposizione il suo tempo, i suoi soldi, dandomi una mano. Penso che dovremmo tutti contribuire in qualche modo”, ha concluso.

fonte:

https://www.globalist.it/world/2018/07/18/il-campione-marc-gasol-cestista-da-20-milioni-di-dollari-all-anno-volontario-sulla-open-arms-2028071.html

https://www.globalist.it/sport/2018/07/18/gasol-il-gigante-del-basket-che-salva-i-migranti-diventa-l-eroe-dei-social-2028099.html

“Sua moglie ha 77 anni, è anziana, giusto che muoia” …Ma siccome questa puttanata l’oncologa l’ha detta ad un negro, in questo paese di m…da (i puntini sono solo per non farci censurare), non fa notizia…!

 

oncologa

 

 

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“Sua moglie ha 77 anni, è anziana, giusto che muoia” …Ma siccome questa puttanata l’oncologa l’ha detta ad un negro, in questo paese di m…da (i puntini sono solo per non farci censurare), non fa notizia…!

Ma voi vi sentite fieri di essere Italiani? Vi sentite veramente superiori perchè avete la pelle bianca? Veramente pensate che fottersene degli altri sia la giusta filosofia di vita?

Io invece mi sto rendendo conto di stare in un paese di m..da (con i puntini che servono solo a non farmi censurare) dove una massa di coglioni si fa comandare da parassiti che, pur di poter poggiare il loro Onorevole culo su di una ricca poltrona, non disdegnano di sporcarsi le mani di sangue…

L’oncologa al marito della malata: sua moglie ha 77 anni, è anziana, giusto che muoia

E’ accaduto al San Raffaele. L’uomo ha sporto denuncia alla Procura che ha aperto un’indagine e ha scritto anche a Mattarella per denunciare il maltrattamento. La donna è morta a marzo.

Parole che un medico non solo non dovrebbe mai pronunciare, ma neppure pensare. Parole pesanti come macigni, irricevibili. “Sua moglie ha 77 anni, è anziana, le basta la vita che ha vissuto”, così una onncologa dell’ospedale San Raffaele di Milano ha annunciato a un uomo di origini tunisine che per sua moglie, una signora italiana con cui viveva a Como e gravemente malata di tumore, non c’era più niente da fare. Vicenda per cui l’uomo, 15 anni più giovane di lei, non solo ha sporto diverse denunce ritenendo che la donna, mancata lo scorso marzo, non fosse stata curata adeguatamente ma ha scritto una lettera indirizzata persino al presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando di “malasanità”.
Sul caso il pm di Milano Luisa Baima Bollone ha aperto una indagine per omicidio colposo a carico di ignoti in seguito alle varie denunce firmate dal 63enne, assistito dall’avvocato Giovanni Pizzo, e presentate tutte ai carabinieri di Crescenzago, centro nell’hinterland milanese. Il primo esposto risale a un paio di mesi dopo il ricovero in ospedale della signora, già gravemente malata dal 2013: a settembre 2017 l’uomo ha messo nero su bianco che il personale medico si era, a suo dire, rifiutato di consegnargli la cartella clinica della moglie. Nei mesi successivi più di una volta ha sporto denuncia agli uomini dell’Arma della stazione del paese non molto lontano dal San Raffaele, sostenendo che la salute della moglie stava “peggiorando giorno dopo giorno” a causa del “cattivo operato dei medici” del reparto. E poi che una delle dottoresse, ai primi di gennaio di quest’anno, era arrivata al punto da proferire parole che lo hanno lasciato quasi pietrificato: “Sua moglie – sarebbe la frase dell’oncologa riportata nel verbale – ha 77 anni, è anziana e le basta la vita che ha vissuto”. Frase a cui lui, sconvolto, in quanto aveva capito che non c’era più nulla da fare, aveva replicato che “in tutto questo tempo in cui è stata ricoverata (…) non è mai stata sottoposta a nessuna terapia che potesse in qualche modo guarirla o quanto meno migliorare le sue condizioni di salute”.

tratto da: https://www.globalist.it/news/2018/07/18/l-oncologa-al-marito-della-malata-sua-moglie-ha-77-anni-e-anziana-giusto-che-muoia-2028103.html

Tagliati i vitalizi alla Camera… E al Senato? Per la pupilla di Berlusconi, la nuova paladina della Casta, non se ne parla proprio…

 

vitalizi

 

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Tagliati i vitalizi alla Camera… E al Senato? Per la pupilla di Berlusconi, la nuova paladina della Casta, non se ne parla proprio…

 

Tagliati i vitalizi ai deputati, i senatori si adegueranno?

Il presidente della Camera si dice sicuro sulla tenuta del provvedimento: “Non sono preoccupato dai ricorsi, perché la delibera è forte e sostanziale e ripara a un’ingiustizia”. Cosa deciderà ora la presidente del Senato?

“Non sono preoccupato dai ricorsi, perché la delibera è forte e sostanziale e ripara a un’ingiustizia e poiché la Costituzione dispone che tutti i cittadini sono uguali renderli tutti uguali” equivale ad agire “come dispone la Costituzione”. Roberto Fico, presidente Cinquestelle della Camera, ‘padre’ della delibera con cui ieri sono stati tagliati i vitalizi agli ex deputati, non sembra temere nulla, non i ricorsi contro il provvedimento annunciati da diversi ex onorevoli. “Agli ex parlamentari dico che non è un provvedimento punitivo, ma un provvedimento che ripara a un’ingiustizia e finalmente colmiamo il solco e il burrone” che c’era fino ad ora tra le istituzioni e i cittadini. “Sono certo che il Senato farà le sue valutazioni e sono convinto che arriverà alle stesse decisioni”.

In attesa di conoscere il pensiero della presidente del Senato (allinearsi o non allinearsi al provvedimento di Montecitorio) portano acqua al mulino degli ex parlamentari due illustri costituzionalisti, presidenti emeriti della Consulta.

“Sarebbe stato più ‘opportuno’ intervenire sulla materia dei vitalizi con una legge: in questo modo “si sarebbe assicurata una maggior trasparenza nel dibattito parlamentare e si sarebbe approfondito un problema non rimettendolo alla cerchia ristretta dell’ufficio di presidenza”, ha detto all’Agi Cesare Mirabelli, rilevando inoltre che “se il Senato non delibera allo stesso modo si crea una palese disparità di trattamento”.

“Il fondamento di questo tipo di trattamento – spiega Mirabelli – è la natura largamente previdenziale, connessa con l’indennità parlamentare con la quale si assicura che possano svolgere queste funzioni non solo coloro che hanno possibilità economiche”. In alcuni casi evidenti – aggiunge il giurista – può “apparire che tale trattamento abbia costituito un privilegio, ma nella maggior parte delle situazioni, per chi ha svolto con onore per lungo tempo funzioni in Parlamento, non è cosi'”. Inoltre, il ‘nodo’ è anche la retroattività dell’intervento: “È vero – spiega il presidente emerito della Consulta – che la Costituzione vieta la retroattività solo per le leggi penali, ma vale il principio di affidamento nel rapporto tra Stato e cittadini; un intervento del genere deve avere una forte giustificazione per incidere su una situazione consolidata”.

Quanto ai ricorsi, che potrebbero essere presentati sul taglio dei vitalizi, Mirabelli sottolinea: “Il problema che si porrà sarà quello della competenza. A decidere su queste controversie potrebbe essere un organismo interno alla Camera in base al principio dell’autodichia, ma anche il giudice ordinario potrebbe dirsi competente perché si tratta di un diritto di ex parlamentari”.

Sulla stessa lunghezza d’onda un altro presidente emerito della Corte Costituzionale, Sabino Cassese. “La misura adottata è illegittima e ingiusta”, ha detto Cassese a Repubblica. “È dubbio che l’ufficio di presidenza avesse competenza. È illegittimo il procedimento. Priva i destinatari del diritto di difesa davanti a una corte indipendente”. La posizione del costituzionalista appare netta:

“L’assegno vitalizio per i parlamentari non esiste più dal 2012. Strano che si gioisca tanto. Per quel che si sa (la Camera non ha ancora messo sul sito la delibera), l’ufficio di presidenza della (sola) Camera dei deputati ha ora soltanto stabilito di ricalcolare con il metodo contributivo gli assegni vitalizi percepiti da coloro che non erano più deputati nel 2011 (1240 percettori, età media di 76,5 anni). Una decisione che presta il fianco a molti dubbi. Si può dire giusta una giustizia retroattiva?”

“Non crea ingiustizie un provvedimento preso per gli ex deputati, ma non per tutti gli altri ex rappresentanti che godono di assegni detti vitalizi, come i consiglieri regionali e i senatori? Che succede a coloro che in passato sono stati prima deputati, poi senatori, o viceversa? È giusto il ricalcolo anche delle pensioni di reversibilità, spettanti a familiari degli ex deputati (per lo più in età avanzata)? È legittimo un provvedimento regolamentare dell’ufficio di presidenza adottato senza istruttoria in contraddittorio, non impugnabile davanti a un giudice e sottratta al sindacato costituzionale diretto?”.

“I diritti acquisti vanno rispettati, e possono essere limitati solo in maniera che sia ragionevole e proporzionale, al verificarsi di una situazione nuova che giustifichi il nuovo intervento. Se l’intervento è sproporzionato e non trova una spiegazione obiettiva in una situazione economica nuova, come può essere ritenuto legittimo?”

In attesa di conoscere i nomi dei firmatari dei primi ricorsi, la palla passa a Palazzo Madama. Cosa farà il Senato? Si adeguerà alla delibera Fico o no? E in questo secondo caso, cosa succederà ai vitalizi degli ex senatori e a quei politici che sono stati sia deputati che senatori in legislature diverse? Non c’è dubbio che se il Senato non assumerà le stesse decisioni, ravvedendo dubbi di legittimità o persino costituzionalità della ‘delibera Fico’ anche il taglio varato con tanto di brindisialla Camera vacillerebbe, dando forza ai ricorrenti.

“La questione per me non ha una valenza politica, le mie perplessità sono di carattere tecnico-giuridico”, aveva detto Casellati qualche giorno fa. “Quando il presidente Fico ha iniziato a trattare il tema dei vitalizi  ho chiesto ai nostri questori del Senato di lavorare insieme a loro, proprio per arrivare a una decisione che fosse condivisa anche al Senato, in una prospettiva di accelerazione di tempi e di condivisione di contenuti”.

Ancora la presidente del Senato: «Solo attraverso un provvedimento tecnicamente ineccepibile potrà andare in porto. I dubbi che avevo presentato di una possibile incostituzionalità, che ho prospettato non solo io ma anche dei giuristi, potrebbero portare a vanificare lo sforzo che stiamo facendo per eliminare i privilegi”.

fonte: https://www.globalist.it/politics/2018/07/14/tagliati-i-vitalizi-ai-deputati-i-senatori-si-adegueranno-2027863.html

Manifesti errati, “no vax” condannati per procurato allarme… Perchè come in ogni DITTATURA il “no vax” viene condannato, mentre un Ministro della Sanità che più volte in Tv inventa inesistenti epidemie di morbillo con centinaia di bambini morti, portando tanti bei soldini a Big Pharma, non procura allarme…

 

procurato allarme

 

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Manifesti errati, “no vax” condannati per procurato allarme… Perchè come in ogni DITTATURA il “no vax” viene condannato, mentre un Ministro della Sanità che più volte in Tv inventa inesistenti epidemie di morbillo con centinaia di bambini morti, portando tanti bei soldini a Big Pharma, non procura allarme…

 

 

Manifesti errati: «no vax» condannati per procurato allarme a Modena

Il dato dei bambini «danneggiati» nei mega poster era sbagliato: la responsabile delle affissioni dovrà pagare 400 euro di multa. Si tratta della prima volta.

Condanna penale per una esponente «no vax» a Modena per «procurato allarme». Il motivo? L’affissione, lo scorso febbraio, in città di una serie di manifesti con la scritta: «Non speculate sui bambini, vogliamo la verità sui vaccini: 21.658 danneggiati nel triennio 2014-16 secondo i dati Aifa». Ma il dato era errato, come dovettero ammettere gli stessi «no vax»: quella cifra è riferibile solo alle segnalazioni arrivate all’Aifa.

Ora, guardate questi video e giudicate se non si tratta di un caso molto più grave…

 

Durissimo attacco di Giampaolo Pansa – “Salvini è un fascista: verso i giudici nemmeno Berlusconi osò tanto”

Giampaolo Pansa

 

 

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Durissimo attacco di Giampaolo Pansa – “Salvini è un fascista: verso i giudici nemmeno Berlusconi osò tanto”

 

«Salvini è un fascista: verso i giudici nemmeno Berlusconi osò tanto». Parla Giampaolo Pansa

In una intervista esclusiva a L’Espresso in edicola da domenica, il giornalista e scrittore boccia il governo gialloverde «arrogante e impreparato», e spiega l’addio a La Verità
DI GOFFREDO PISTELLI
Giampaolo Pansa“Salvini è fascista”, parola di uno che, dell’antifascismo e di una certa retorica resistenziale, è stato un fustigatore: Giampaolo Pansa.

Nel numero de L’Espresso in edicola domenica, il giornalista e scrittore, intervistato da Goffredo Pistelli, spiega che ha lasciato La Verità di Maurizio Belpietro, proprio per l’endorsement del quotidiano al ministro degli Interni: «Non ci sto in un giornale che vedo in preda a una deriva salviniana pazzesca» e, ancora, riferito al direttore, aggiunge che «non si può concludere un editoriale scrivendo ‘Viva Salvini’».

Secondo Pansa, il ministro degli Interni «è muscolare, è accentratore, è fascista nei modi, nelle cose», è uno cui «si legge in volto la prepotenza» e parla di «arroganza e impreparazione, che si accoppiano con quella del M5s».

Pansa, classe 1935, uno dei decani del giornalismo italiano ancora in attività, dice la sua anche sull’inchiesta della Procura di Genova, sui milioni di finanziamento pubblico della Lega che oggi non si trovano più nelle casse del partito di Via Bellerio: «Salvini – dice il Pansa – ha fatto numeri terribili, fino a chiedere l’intervento di Sergio Mattarella. Ma andiamo! Senza dimenticare che quei soldi, sono danari del finanziamento pubblico, vengono dalle nostre tasche». «Neppure Silvio Berlusconi – prosegue Pansa – osò tanto».

Quanto al futuro politico del leader leghista, il giornalista dubita della prospettiva trentennale che lo stesso Salvini ha avanzato per sé : «Lo vedo incamminato lungo una strada che sarà disastrosa, per lui e per noi».

L’autore de Il sangue dei vinti, peraltro, non risparmia nemmeno l’omologo grillino di Salvini, definendo Luigi Di Maio «finto pauperista», aggiungendo che il vicepremier pentastellato sarebbe «istigato da Beppe Grillo, uno che pensa di estrarre a sorte i senatori, capisce?».

E su uno dei pochi atti del governo gialloverde che si deve proprio a Di Maio, il decreto ‘Dignità’, Pansa è sibillino: «Una parola che trasuda moralismo. Siamo alla morale fatta per legge».

fonte: http://espresso.repubblica.it/attualita/2018/07/13/news/salvini-e-un-fascista-verso-i-giudici-nemmeno-berlusconi-oso-tanto-giampaolo-pansa-1.324798

Chi è Kemi Seba: l’attivista che vuole liberare l’Africa ed è perseguitato dalla Francia

 

Kemi Seba

 

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Chi è Kemi Seba: l’attivista che vuole liberare l’Africa ed è perseguitato dalla Francia

 

Kemi Seba, un nome che in Italia dice poco o nulla ma che sta facendo, al tempo stesso, sperare gli africani e passare notti complicate alla Francia, ancora determinata a difendere con tutti i mezzi le sovrastrutture neo-coloniali con le quali continua a dominare le ex colonie dell’Africa nera. Un attivista giovane, di appena 35 anni, che vanta già quasi vent’anni di militanza, prima nella Nation of Islam, l’organizzazione che fu di Malcom X, e poi nel New Black Panthers Party.

Nato a Strasburgo, oggi vive in Senegal, dove nonostante gli ostacoli posti alla sua attività da parte del governo, continua a guadagnare consensi tra le masse, ispirate dalle sue teorie sul panafricanismo (ovvero l’unità che tutti i popoli africani devono avere nella ricerca della giustizia, del progresso e dell’indipendenza dalle potenze mondiali), l’autodeterminazione dei popoli e la necessità di una re-immigrazione, ovvero di convincere i tanti giovani neri emigrati nel mondo a rientrare in Africa per portare avanti la lotta.

Un leader carismatico che pone le sue basi teoriche nel nazionalismo africano e nell’antimperialismo, colpito da parte dei media da critiche di antisemitismo e razzismo verso i bianchi. Accuse pretestuose mosse verso un intellettuale d’azione, capace di vedere, soffrire e denunciare le violenze fisiche ed economiche prodotte da secoli nei confronti dell’Africa, degli africani e dei loro figli sfruttati nei sobborghi delle grandi città occidentali.

Ma non sono le sue idee in senso teorico a preoccupare tanto le élite, quanto una sua battaglia molto concreta, portata avanti da alcuni anni. Kemi Seba lotta infatti per l’abolizione del Franco CFA, ovvero la moneta imposta tutt’oggi dalla Francia a 14 ex colonie africane: Mali, Benin, Camerun, Costa d’Avorio, Ciad, Niger, Burkina Faso, Repubblica Centrafricana, Congo, Gabon, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Senegal e Togo. Secondo Kemi Seba questa moneta, in vigore dalla fine della II guerra mondiale, è il mezzo principale attraverso il quale la potenza francese continua a soggiogare l’economia delle ex colonie.

In base agli accordi stipulati infatti, il valore del Franco CFA è ancorato a quello dell’euro, e quindi impedisce agli stati africani di svalutare la propria moneta per rilanciare l’economia e la produzione attraverso le esportazioni. Inoltre, tra i vicoli di adesione è prevista anche “la partecipazione delle autorità francesi nella definizione della politica monetaria della zona CFA”. Una pratica coloniale pura, ancora in vita a ormai mezzo secolo dalla fine formale del colonialismo.

Kemi Seba nelle sue denunce pubbliche contro il neocolonialismo si è spinto fino ad un atto simbolico, apparentemente di poco conto, ma prontamente utilizzato per fermarlo: ha bruciato una banconota da 5000 franchi CFA. La Francia ne ha chiesto l’arresto e il governo senegalese ha prontamente eseguito. Per questo Seba è stato rinchiuso e detenuto per diverse settimane, prima di essere rilasciato. La banconota bruciata è evidentemente solo un pretesto: il mezzo usato per fermare un uomo che lotta per cambiare il sistema che opprime il proprio continente. Come avvenne a Thomas Sankara, e tanti altri leader africani del passato diventati scomodi, le potenze mondiali cercheranno ancora di fermarlo. Di certo non si darà per vinto.

 

tratto da: http://www.dolcevitaonline.it/chi-e-kemi-seba-lattivista-che-vuole-liberare-lafrica-ed-e-perseguitato-dalla-francia/

 

Incassavano 35 euro al giorno per l’accoglienza dei rifugiati, ma li sfruttavano nei campi a 0,90 centesimi l’ora. Qualcuno spieghi al nostro Ministro degli Interni che questi sono i criminali che deve far arrestare!

 

 

rifugiati

 

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Incassavano 35 euro al giorno per l’accoglienza dei rifugiati, ma li sfruttavano nei campi a 0,90 centesimi l’ora. Qualcuno spieghi al nostro Ministro degli Interni che questi sono i criminali che deve far arrestare!

 

Incassavano 35 euro al giorno per l’accoglienza dei rifugiati sfruttati nei campi a 0,90 centesimi l’ora

 

I gestori incassavano 35 euro al giorno per dar loro accoglienza. In realtà venivano sfruttati nei campi e picchiati se ritenuti ‘troppo lenti’

Di Maria Teresa Improta

Riportiamo da QuiCosenza.it:

Accoglienza e caporalato in provincia di Cosenza. Si è tenuta oggi l’udienza preliminare a carico dei 13 indagati per abuso d’ufficio, tentata truffa aggravata per il conseguimento di fondi pubblici, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Una vicenda sulla quale la Procura di Cosenza ha acceso i riflettori dopo una denuncia sporta da un nigeriano ospite del centro di accoglienza Villa Letizia di Camigliatello Silano. L’uomo ha raccontato agli investigatori di essere stato costretto a firmare il foglio delle presenze nel Cas, mentre in realtà era costretto a lavorare dalle 6:00 alle 17:00 nei campi a raccogliere fragole e patate per 0,90 centesimi l’ora. Nelle intercettazioni captate nel corso delle investigazioni e dalle testimonianze raccolte è poi emerso uno scenario definito dal colonnello Fabio Ottaviani del comando provinciale di Cosenza “una vera e propria tratta degli schiavi che andava avanti da tempo”. I rifugiati, per ciascuno dei quali i gestori incassavano 35 euro al giorno al fine di garantire la loro sussistenza, venivano selezionati in base al carattere mite e il fisico prestante. In tutto erano una trentina tra ghanesi, somali, nigeriani e senegalesi prelevati dal Cas Santa Lucia del Centro giovanile universitario jonico suddiviso in due strutture a Camigliatello Silano e Spezzano Piccolo.

Se ritenuti troppo lenti venivano percossi con calci, schiaffeggiati e insultati se chiedevano il motivo per il quale non gli veniva corrisposto il misero salario. Molti di loro invece di dormire nei centri in cui risultavano domiciliati vivevano nei pressi dei terreni in cui lavoravano, in stanze fredde e sporche. Questo quanto emerso dalle dichiarazioni rese alla polizia giudiziaria che oggi sono risultate essere diverse da quelle proposte dalla difesa degli indagati. Il Procuratore della Repubblica Aggiunto Marisa Manzini ha quindi chiesto che il giudice attivasse quelli che sono i poteri istruttori che gli competono per sentire direttamente alcuni rifugiati. Nello studio del fascicolo il Pm infatti si è resa conto che l’attività difensiva, consistita nell’assumere informazioni da alcuni migranti, ha determinato che negli atti vi siano dichiarazioni rese alla polizia giudiziaria (che li ha interrogati con un interprete madre lingua inglese) di contenuto diverso da quello che hanno detto ai legali degli indagati. Un’incongruenza generata dal fatto che i teste sono stati sentiti in italiano senza la presenza di un mediatore, quindi potrebbe darsi che le domande non siano state comprese a pieno e per questo le risposte risultino sommarie.

Si è quindi chiesto al giudice, prima di decidere, di ascoltarli per avere l’immediata percezione del contenuto delle loro dichiarazioni. Ciò è stato fatto sia per valutare la posizione dei due imputati che hanno scelto di essere giudicati in abbreviato (Fulvio Serra e Gianpaolo Serra titolari della società agricola La Sorgente Srl dove lavoravano i migranti) sia di altri per i quali è in corso l’udienza preliminare. Solo Corrado Scarcelli (responsabile del Cas Santa Lucia) dopo essere finito in carcere ha patteggiato la pena, mentre le altre persone coinvolte nell’operazione del maggio 2017 attendono la pronuncia sull’eventuale rinvio a giudizio. Si tratta di Vittorio Imbrogno ritenuto l’uomo che aveva il compito di reclutare i rifugiati e portarli nei campi, Luca Carucci lo psicologo presidente dell’associazione Centro giovanile universitario jonico, Giorgio Luciano Morrone responsabile Cas Santa Lucia, Franco Provato, Gianluca Gencarelli, Renato Gabriele,  Giuseppe Gabriele, Giorgio Gabriele, Vincenzo Perrone, Salvatore Perrone e Vincenzo Pasqua. Rinviata alla prossima settimana sia la discussione dell’udienza preliminare, sia del processo con rito abbreviato, dopo che il giudice avrà sciolto la riserva in merito alla richiesta di ascoltare i migranti affiancati da un interprete. Se la richiesta istruttoria del Procuratore della Repubblica Aggiunto Marisa Manzini verrà accolta i migranti testimonieranno, se invece l’istanza non verrà accolta si discuterà direttamente delle responsabilità da imputare ai 13 uomini accusati di essere caporali travestiti da volontari.

 

 

tratto da: http://www.politicamentescorretto.info/2018/07/11/incassavano-35-euro-al-giorno-per-laccoglienza-dei-rifugiati-sfruttati-nei-campi-a-090-centesimi-lora/

Taglio dei vitalizi, Luigi Di Maio: “Risparmio di 200 milioni di Euro per ogni legislatura” …Vi sembrano pochi?

 

vitalizi

 

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Taglio dei vitalizi, Luigi Di Maio: “Risparmio di 200 milioni di Euro per ogni legislatura” …Vi sembrano pochi?

 

Taglio dei vitalizi, Luigi Di Maio: “Risparmio di 200 milioni di euro per ogni legislatura”

Luigi Di Maio annuncia l’approvazione della delibera su Facebook: “Da qui si parte per mettere mano alle pensioni d’oro con una legge. Ringrazio Roberto Fico tutti i membri dell’ufficio di presidenza. La delibera mi risluta che sia stata votata da tutti, tranne che da due astenuti”.

Luigi Di Maio ha dato l’annuncio sul suo profilo Facebook dell’approvazione della delibera che autorizza il taglio dei vitalizi:

“Per cinque o sei anni ci hanno detto che non si poteva fare, ma abbiamo finalmente abolito i vitalizi agli ex parlamentari della Repubblica. Alla fine abbiamo tolto quest’ingiustizia. D’ora in poi i parlamentari che hanno versato i contributi per tre anni in Parlamento prenderanno quei contributi nella pensione se avranno raggiunto la pensione che spetta a tutti i cittadini italiani. Immaginate l’emozione per me e per Riccardo Fraccaro: ci hanno tolto la parola in Aula quando chiedevamo di discutere l’abolizione di questo odioso privilegio. Da qui si parte per mettere mano alle pensioni d’oro con una legge. Ringrazio Roberto Fico tutti i membri dell’ufficio di presidenza. La delibera mi risluta che sia stata votata da tutti, tranne che da due astenuti. In questi anni si è sempre impedito che si arrivasse alla discussione di questo tema. Risparmieremo circa 200 milioni di euro a legislatura, che sono soldi vostri. Li togliamo ai privilegiati per ridarli a voi. Questo è il primo capitolo del taglio agli sprechi, un regalo agli italiani nei primi 100 giorni di governo”.

La delibera prevede un ricalcolo dei vitalizi sulla base del sistema contributivo. La nuova misura dovrebbe entrarà in vigore dal primo gennaio 2019, come ha spiegato il presidente della Camera Roberto Fico al termine dell’ufficio di presidenza della Camera. Precedentemente l’entrata in vigore prevista era stata fissata al primo novembre di quest’anno.

Secondo le stime la cifra che lo Stato risparmierebbe sarebbe di circa 40 milioni di euro l’anno. Il totale dei vitalizi erogati ammonta a 1.405, il ricalcolo varrà per 1.338 assegni che verranno abbassati. Gli altri 67 non verranno ritoccati in quanto riguardano parlamentari con almeno 4-5 legislature alle spalle e che hanno quindi versato più contributi e per questo con il nuovo sistema di calcolo andrebbero a guadagnare di più di adesso. Per questo motivo i loro vitalizi rimarranno invariati. Nella delibera è stato inserito anche un tetto minimo di 980 euro al mese per chi ha fatto solo una legislatura.

A proposito di un’eventuale bocciatura da parte della Corte Costituzionale, il presidente della Camera Roberto Fico ha detto: “Non sono preoccupato. Ho scritto una delibera forte, sostanziale e sostanziosa che ripara un’ingiustizia” facendo proprio un principio “costituzionale per cui tutti i cittadini sono uguali”.

Il provvedimento al Senato è ancora in fase di studio: “Il Senato farà le sue valutazioni e andrà avanti e arriverà a una conclusione simile”, ha spiegato Fico.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto su Twitter: “Grande soddisfazione per l’abolizione dei vitalizi. È un bel segnale per il Paese che si aspettava da tanto tempo. Avanti così!”.

Le reazione dell’opposizione
“Il Pd ha votato a favore: è una delibera giusta, che incide sui dei privilegi non più tollerabili anche se i vitalizi non li aboliamo oggi: li abbiamo aboliti nel 2011”, ha detto il vice presidente della Camera ed unico esponente in ufficio di presidenza per il Pd Ettore Rosato – “Lo strumento utilizzato non è dei migliori ed è debole perché riguarda un solo ramo del Parlamento. Credo ci sia un retropensiero: quando la Consulta boccerà la delibera si stracceranno le vesti e così potranno parlarne ancora”.

“Fratelli d’Italia ha votato l’abolizione dei vitalizi: un privilegio inaccettabile e fuori dal tempo. Abbiamo combattuto per anni, spesso in totale solitudine, la battaglia per il ricalcolo dei vitalizi e delle pensioni d’oro sulla base dei contributi versati, e siamo contenti che ora sia patrimonio di tutti. La proposta del M5S contiene purtroppo delle lacune ma ci auguriamo che, per questo motivo, la riforma non venga bloccata”, ha dichiarato la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Critica Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia: “Oggi i Cinquestelle stappano champagne in piazza, ma il conto lo pagheranno gli italiani. Noi di Forza Italia siamo i primi nemici dei vitalizi ed è facile dimostrarlo: li abbiamo aboliti nel 2011. Ci siamo astenuti sulla delibera proposta oggi dal Movimento 5 stelle perché siamo d’accordo sul principio, ma non sul metodo di ricalcolo adottato nel provvedimento, che non risponde a criteri di legittimità costituzionale. Non è una questione astratta: si tratta di denaro pubblico. Quando arriveranno gli inevitabili ricorsi i costi saranno salati, ben più alti del risparmio che stanno festeggiando i Cinquestelle. Nel corso della riunione dell’Ufficio di presidenza ho segnalato alla maggioranza il paradosso di voler eliminare un privilegio proteggendosi dietro un altro privilegio, ovvero l’insindacabilità del parlamentare, ultimo scudo che gli rimane di fronte al rischio di poter rispondere in solido di questo errore tecnico”.

La deputata del Pd Raffaella Paita ha attaccato LeU: “E’ proprio vero, in politica l’aria cambia in fretta. La conferma, in questo caso, la fornisce Luca Pastorino, segretario d’Aula di Liberi e Uguali, annunciando che non prenderà parte al voto sulla delibera sul ricalcolo dei vitalizi in Ufficio di Presidenza alla Camera. La coerenza, evidentemente, non è la sua qualità principale. Certo, i tempi sono forzati e la delibera è imperfetta, tutto vero. Ma quando si tratta di dare un segnale ai cittadini che vada nella direzione della riduzione dei costi e dei privilegi della politica, il Pd c’è, mentre quella che si erge a vera sinistra fa un passo indietro. Noi abbiamo cominciato questo percorso con Matteo Richetti nella scorsa legislatura, Pastorino e i suoi compagni l’hanno sempre intrapreso solo a parole. E quando si deve passare dalle parole ai voti, fatalmente, non se la sentono”.

fonte: https://www.fanpage.it/taglio-dei-vitalizi-luigi-di-maio-risparmio-di-200-milioni-di-euro-per-ogni-legislatura/
http://www.fanpage.it/

 

Milano – Morire a 70 anni, facendo l’operaio appeso in aria mentre maledici la Fornero…!

 

 

Fornero

 

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Milano – Morire a 70 anni, facendo l’operaio appeso in aria mentre maledici la Fornero…!

 

Ennesimo incidente sul lavoro. Sembrerebbe una notizia di cui non occuparsi più, tante ne dobbiamo registrare (circa tre morti al giorni, più una decina di feriti, quando va tutto, ma proprio tutto bene).

Ma in quello che è avvenuto a Milano, a Palazzo Reale, c’è quel dettaglio in più che ha costretto molte testate ad occuparsene: l’operaio aveva 70 anni.

La vergogna mostruosa della normativa sul lavoro e la pensione, in questo paese, lo registra come “libero professionista e titolare di una ditta individuale”. Una partita Iva, insomma, per poter continuare a lavorare visto che la pensione non può bastare.

A questa giovane età l’operaio ballava su una scala a cinque metri d’altezza, durante gli ultimi lavori di allestimento della mostra dedicata ad Agostino Bonalumi.

Attendiamo con pazienza che l’ex ministro Elsa Fornero sia chiamata in qualche trasmissione televisiva a spiegare che, in fondo, è giusto così, che i conti dello stato ne trarranno giovamento (con la morte cessa anche l’erogazione di quella miseria di pensione), magari mostrando una lacrima tra un ditino alzato e un sorrisetto sprezzante.

Cara Elsa, anche questo ce l’hai sulla coscienza…

 

by Eles

 

Luigi Di Maio stronca Silvio Berlusconi: “Mi critica per i miei lavori umili? …Però io capisco cosa stanno passando i giovani”

 

Luigi Di Maio

 

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Luigi Di Maio stronca Silvio Berlusconi: “Mi critica per i miei lavori umili? …Però io capisco cosa stanno passando i giovani”

 

Luigi Di Maio contro Silvio Berlusconi: “Mi critica per i miei lavori umili? Io però capisco cosa stanno passando i giovani”

“Mi meraviglia che Berlusconi non riconosca lavori umili come lavori. Non credo di dovermi scusare per aver fatto lavori umili… Invece proprio quelle esperienze mi possono servire per aiutare tanti giovani che non trovano lavoro o sono disposti ad accettare anche senza essere pagati pur di avere un lavoro”, ha replicato Luigi Di Maio alle critiche di Silvio Berlusconi sul decreto dignità.

Luigi Di Maio torna a polemizzare con Silvio Berlusconi sulla questione lavoro. Pochi giorni fa, l’ex cavaliere ha criticato il decreto dignità voluto dal ministro del Lavoro, scagliandosi in particolare contro le norme a contrasto del precariato e della localizzazione: “Di Maio vuole regolare per decreto una cosa che non ha mai conosciuto, il mondo del lavoro. Non avendo idee originali, rispolvera ricette vecchieche sono fallite in tutto il mondo: sembra incredibile ma il ministro del Lavoro ripropone nel 2018 soluzioni vetero-comuniste già sconfitte nel ‘900 e alle quali non credono più nemmeno i sindacati seri”.

Di Maio, ospite a In Onda, ha risposto e attaccato il leader di Forza Italia per una serie di uscite relative ai lavori umili che l’attuale vicepremier ha svolto prima di diventare parlamentare: “Mi meraviglia che Berlusconi non riconosca lavori umili come lavori. Non credo di dovermi scusare per aver fatto lavori umili… Invece proprio quelle esperienze mi possono servire per aiutare tanti giovani che non trovano lavoro o sono disposti ad accettare anche senza essere pagati pur di avere un lavoro”.

Nel corso della campagna elettorale, l’ex cavaliere ha più volte attaccato Luigi Di Maio sostenendo fosse un candidato inadeguato in quanto prima di diventare parlamentare della Repubblica aveva svolto solamente lavori umili come il muratore o lo steward allo stadio San Paolo di Napoli. “Si è iscritto a legge e ha fallito e ha fatto un solo mestiere: lo stewardal San Paolo per vedere gratis le partite del Napoli”, disse lo scorso novembre.

fonte: https://www.fanpage.it/luigi-di-maio-contro-silvio-berlusconi-mi-critica-per-i-miei-lavori-umili-io-pero-capisco-cosa-stanno-passando-i-giovani/