Ecco le dieci Multinazionali che aiutano Israele a massacrare i manifestanti di Gaza

 

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Ecco le dieci Multinazionali che aiutano Israele a massacrare i manifestanti di Gaza

 

Le dieci grandi società internazionali che aiutano Israele a massacrare i manifestanti di Gaza

“L’esercito israeliano fa affidamento su una rete di compagnie internazionali che forniscono di  tutto, dai fucili di precisione ai gas lacrimogeni, per portare a termine il massacro dei manifestanti a Gaza. Queste compagnie stanno consapevolmente sostenendo crimini di guerra e sono complici di omicidi orchestrati dallo Stato “. Tom Anderson, ricercatore per Corporate Occupation

by Joe Catron – 12 ottobre 2018

Foto di copertina: i parenti del Palestinese Muhammed al-Sadiq, 21 anni, piangono nella casa di famiglia durante i suoi funerali a Gaza City, il 25 settembre 2018. Al-sadiq è stato ucciso e almeno altri 10 feriti dai soldati israeliani durante una protesta nei pressi di Gaza. Khalil Hamra | AP

NEW YORK – Mentre nella Grande Marcia del Ritorno i soldati israeliani uccidono manifestanti palestinesi disarmati, le loro operazioni letali dipendono da una schiera di appaltatori e fornitori, molti dei quali con sede al di fuori di  Israele.

“L’esercito israeliano fa affidamento su una rete di compagnie internazionali che forniscono di  tutto, dai fucili di precisione ai gas lacrimogeni, per portare a termine il massacro dei manifestanti a Gaza”, ha detto a MintPress News Tom Anderson, ricercatore per Corporate Occupation. “Queste compagnie stanno consapevolmente sostenendo crimini di guerra e sono complici di omicidi orchestrati dallo Stato ”

Come affermato il 4 ottobre dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari nei Territori palestinesi Occupati, da quando la mobilitazione è iniziata, il 30 marzo 2018,  nella Striscia di Gaza le forze israeliane hanno ucciso 205 Palestinesi.

Ci sono stati 21.288 feriti, tra cui 5.345 da proiettili, con conseguenti 11.180 ricoveri. Trentotto dei morti e 4.250 dei feriti  sono bambini.

Un comunicato stampa che accompagna un rapporto del 25 settembre della Banca Mondiale ha avvertito: “L’economia a Gaza sta collassando”, aggiungendo che “il   problema principale è il blocco decennale “.

Corporate Occupation  e  l’American Friends Service Committee, il movimento  di Boicottaggo, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), e  Who Profits  hanno stilato elenchi completi di società che consentono i crimini di Israele contro i Palestinesi.

Eccone alcune:

Caterpillar, Inc.

Caterpillar è noto a livello internazionale per l’uso da parte di Israele dei suoi bulldozer per demolire le case palestinesi nella West Bank occupata e all’interno dello stesso Israele, così come per il suo ruolo nell’uccisione di Rachel Corrie, un’attivista dell’International Solidarity Movement  degli Stati Uniti, schiacciata a morte da una delle ruspe utilizzate da Israele nella parte meridionale della Striscia di Gaza il 16 marzo 2003. A Gaza, Caterpillar è noto per l’utilizzo delle sue attrezzature per rafforzare  la barriera militare attorno alla Striscia, oltre che per livellare i terreni agricoli palestinesi al suo interno. Queste operazioni di livellamento distruggono l’agricoltura palestinese, mantenendo Gaza come mercato vincolato per i produttori israeliani  oltre che mantenere  una linea di tiro libera per i soldati israeliani per sparare ai Palestinesi.

 

Bambini corrono ai ripari mentre i bulldozer Caterpillar dell’esercito israeliano D-9 demoliscono le case nel campo profughi di Rafah nel sud di Gaza, il 23 maggio 2004. Lefteris Pitarakis | AP

Combined Systems, Inc.

Industria di Jamestown, in Pennsylvania, di proprietà di Point Lookout Capital e Carlyle Group. Fornisce armi leggere e attrezzature di sicurezza, come gas lacrimogeni e granate flash, ai governi repressivi di tutto il mondo. A maggio, i ricercatori della Corporate Occupation hanno avvistato accanto alla barriera di Gaza un veicolo israeliano, con scritte della polizia ma ovviamente destinato all’uso militare, equipaggiato con il lanciatore di gas lacrimogeno “Venom” prodotto da questa  società.

 Ford Motor Company

Mentre anche altri produttori, come la General Motors, forniscono veicoli usati dall’esercito israeliano per schierare i propri soldati lungo la barriera di Gaza, quelli della Ford si distinguono per il loro uso creativo. Nel 2003, il costruttore israeliano di veicoli Hatehof iniziò a modificare gli autocarri Ford F550 come autoblindo. Nel 2016, Israele è passato allo F350, modificato dalla società di elettronica militare israeliana Elbit Systems come veicolo autonomo senza pilota in grado di controllare a distanza il fuoco.

Un veicolo Ford modificato appartenente alla polizia israeliana impedisce a pastori palestinesi di accedere alla loro terra vicino a un insediamento ebraico a Hebron. Foto | Ta’ayush

Monsanto

Insieme agli erbicidi della Dow Chemical Company e di ADAMA Agricultural Solutions, il settore israeliano della National Chemical Corporation (ChemChina) di proprietà statale della Cina, Israele spruzza diverse volte all’anno il famigerato glifosato della Bayer, sussidiaria di Monsanto (prodotto commercializzato come Roundup), sui campi palestinesi attraverso la barriera militare di  Gaza. Così come per l’utilizzo dei bulldozer Caterpillar per livellare i campi, lo spargimento aereo di queste sostanze, effettuatoda due compagnie civili israeliane sotto contratto con l’esercito, serve gli interessi sia economici che militari di Israele, impedendo l’autosufficienza palestinese in agricoltura e consentendo al contempo alle sue forze di individuare facilmente e di sparare ai contadini palestinesi e agli  altri civili che  utilizzano la propria terra.

G4S plc

Precedentemente uno dei più grandi contractors dell’ occupazione israeliana, G4S ha venduto la sua principale consociata, G4S Israel, nel 2016, ma ha mantenuto una partecipazione azionaria nella costruzione e nella gestione di Policity, l’accademia nazionale  di polizia israeliana, ora privatizzata. Israele afferma che la sua polizia gode di uno status civile, ma la utilizza abitualmente in operazioni militari contro i Palestinesi sia nella West Bank che nella Striscia di Gaza, compreso nell’uso combinato del lancio del  gas lacrimogeno “Venon” e dei droni armati per reprimere la Grande Marcia del Ritorno.

Protesta contro il sostegno di G4S alle violazioni dei diritti umani di Israele. Foto | Hilary Aked

Hewlett Packard

Composta da tre società che si intrecciano- HP Inc., Hewlett Packard Enterprise (HPE) e DXC Technology – HP fornisce i computer all’esercito israeliano e dal 2007 ha intrapreso contratti per “virtualizzare” le operazioni dell’IDF con un programma pilota per la marina Israeliana che mantiene il blocco di Gaza.

HSBC Bank plc

HSBC fornisce consistenti finanziamenti ad alcuni dei più famosi produttori di armi militari del mondo, molti dei quali Israeliani.

“HSBC detiene oltre £ 800 milioni di azioni, ed è coinvolta in prestiti sindacati del valore di oltre £ 19b a società che vendono armi e attrezzature militari al governo israeliano”, ha detto a MintPress Huda Ammori, responsabile delle campagne di Palestine Solidarity Campaign. “Questi investimenti includono Elbit Systems, la più grande società israeliana di sicurezza privata, che commercializza le sue armi come ” testate sul campo” in quanto  sperimentate sui civili palestinesi a Gaza”.

Importante produttore di droni, Elbit ha svolto un ruolo chiave negli attacchi aerei alla Grande Marcia del Ritorno.

Motorola Solutions Inc.

Motorola fornisce gli smartphone crittografati utilizzati dall’esercito israeliano per schierare i soldati, oltre a servizi di radio e di comunicazione per la polizia israeliana.

Remington

Tra le vittime della Grande Marcia del Ritorno, dichiara Amnesty International, alcune “ferite portano i segni distintivi dei fucili da cecchino M12 Remington fabbricati negli Stati Uniti che sparano munizioni da caccia da 7.62mm, che penetrano e si espandono all’interno del corpo”, così come i segni del fucile Tavor della Israel Weapon Industries. “Negli Stati Uniti questo fucile è venduto come arma da caccia per uccidere i cervi”, ha detto in aprile Brian Castner, uno specialista di armi per conto dell’organizzazione.

I manifestanti sventolano bandiere palestinesi davanti ai soldati israeliani ai confini di Gaza con Israele, a est di Beit Lahiya, striscia di Gaza, mercoledì 4 aprile 2018. (AP Photo / Adel Hana)

Sabra Dipping Company, LLC

White Plains, produttore alimentare di New York, comproprietà di PepsiCo e del foodmaker israeliano Strauss, ha donato pacchetti alimentari alla Brigata Golani dell’esercito israeliano, nota per le sue violazioni dei diritti umani a Gaza e in Cisgiordania.

 “Dobbiamo incanalare la nostra rabbia “

Mentre prosegue la Grande Marcia del Ritorno, giunta alla 29ª settimana, i partecipanti e i sostenitori affermano che prendere di mira le imprese complici della sua repressione è uno dei mezzi più efficaci per esprimere solidarietà.

“Dobbiamo incanalare la nostra rabbia contro le atrocità di Israele in azioni efficaci per  denunciare le sue responsabilità “, ha affermato il comitato nazionale BDS in una dichiarazione del 12 aprile. “Insieme, possiamo intensificare le campagne di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS)”.

“Israele sta affrontando i manifestanti palestinesi con le armi, massacrando oltre 190 palestinesi fino ad oggi”, ha detto Ammori a MintPress. “La discriminazione razzista di Israele e la sua brutale violenza sono evidenti e la campagna per porre fine alle complicità è vitale.”

Joe Catron è un giornalista di MintPress News che si occupa di Palestina e Israele. È anche un attivista e giornalista freelance, recentemente tornato a New York da Gaza, dove ha vissuto per tre anni e mezzo. Ha scritto spesso per Electronic Intifada e Middle East Eye e ha co-editato “The Prisoners ‘Diaries: Palestinian Voices from the Israeli Gulag” , un’antologia di resoconti di detenuti liberati nello scambio di prigionieri del 2011.

 

 

 

Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” Invictapalestina.org

Fonte: https://www.mintpressnews.com/meet-ten-corporate-giants-helping-israel-massacre-gaza-protesters/250617/?fbclid=IwAR12MgkzvruashEykYvU-g_-yfexgTCJQgoLOr_36-tM_yg1uhbsdWTi1KA
tratto da: https://www.invictapalestina.org/archives/34357

Chissà perché nessuno parla di questa colossale truffa tedesca da 55 miliardi di Euro

 

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Chissà perché nessuno parla di questa colossale truffa tedesca da 55 miliardi di Euro

 

(Dov’era  la vigilanza BCE?  Ah sì, deve dare ordini alle banche italiane. Deve far mancare i fondi alle banche nostre. . E la Bundesbank? Deve condannare il maggior debito italiano di 13 miliardi – e ne “perde” 55. Inpiena omertà – e complicità)

La mega truffa sui dividendi tocca Deutsche Bank e Santander

CumEx-Files è stata definita la più imponente investigazione in Germania dal secondo Dopoguerra: vede al centro la transazione di azioni tedesche, ma anche italiane. Secondo le tre procure è costata solo al fisco tedesco oltre 55 mld di euro. HVB (Unicredit) ha chiuso le pendenze con la magistratura e presentato ricorso per risarcimento nei confronti di tre ex dipendenti

Rischia di diventare la più importante inchiesta per frode in Germania dal Dopoguerra a oggi, giocata attorno a quella che le autorità hanno definito una truffa sui dividendi. E che pare sia già costata ai contribuenti tedeschi oltre 55 miliardi di euro. Ma il timore è che l’effetto dirompente si estenda a mezza Europa, Italia compresa.

Il fascicolo prende il nome di CumEx-Files e su questo vi stanno lavorando dall’aprile del 2013 (con una forte accelerazione negli ultimi mesi) tre procure su fatti avvenuti fra il 2006 e il 2009. Si tratta di Francoforte, Monaco e Colonia. Quest’ultima è fra l’altro specializzata in crimini fiscali internazionali. Nelle ultime ore stanno emergendo dai media tedeschi diversi particolari sulle indagini, grazie al lungo lavoro svolto in 12 nazioni da 19 gruppi editoriali riuniti nella newsroom Correctiv.

Secondo l’accusa, le banche coinvolte nella truffa avrebbero fuorviato lo Stato tedesco su due livelli: il primo accreditando il dividendo nella giornata di stacco a più soggetti, che risultavano tutti titolari dell’azione, e il secondo perché questi ultimi maturavano un credito fiscale dalla cedola. Oggi il Tagesschau scrive che alla fine dei conti si è trattato di danni per 55,2 miliardi nei confronti del Fisco di Berlino.

Ma non riguarderebbe solo la Germania, anzi.

Sempre il Tagesschau oggi riporta alcune rivelazioni fatte alla magistratura tedesca da alcune persone coinvolte nella truffa. “Abbiamo creato una macchina del demonio”, ha detto una fonte a conoscenza dei fatti agli investigatori. “Non abbiano transato solo azioni tedesche, ma anche di altre nazioni quali Francia, Spagna, Italia, Austria, Belgio, Danimarca”.

Come ha funzionato, di fatto, lo schema secondo le procure? Una banca accetta di vendere il titolo di una società quotata, per esempio a un fondo pensione, prima dello stacco della cedola e glielo consegna dopo che il dividendo viene pagato. Sia la banca che il fondo pensione fanno richiesta della ritenuta sui dividendi (witholding tax).

In alcuni casi le banche vendono azioni che non posseggono e concordano di acquistarle più avanti nel tempo secondo il metodo dello short selling. Il titolo viene rapidamente trattato all’interno di un gruppo sindacato di istituti di credito, investitori ed hedge fund per creare l’impressione che vi siano molti possessori (ma l’azione è una solo). I profitti da questa operazione (illegale) vengono poi divisi fra i soggetti.

Secondo l’agenzia Reuters, i nomi degli istituti coinvolti nell’operazione sono diversi: in primis lo spagnolo Santander, ma anche Deutsche Bank  e l’australiana Macquarie Bank. Quanto ad HVB, la controllata di Unicredit , il gruppo guidato dall’ad Jean Pierre Mustier ha chiuso le pendenze con la magistratura e presentato ricorso per risarcimento nei confronti di tre ex dipendenti. La specifica è contenuta nel bilancio semestrale della banca al 30 giugno 2018.

Secondo il documento, il Supervisory Board del gruppo ha concluso le indagini interne scoprendo che la controllata tedesca, Ucb AG, “ha subito perdite a causa di passate azioni/omissioni attribuibili a singole persone. A tal proposito, il Supervisory Board ha presentato un ricorso per risarcimento danni nei confronti di tre singoli ex componenti del consiglio di gestione non ritenendo opportuno intraprendere alcuna azione nei confronti dei componenti dello stesso attualmente in carica”. Sono state poi condotte “indagini penali nei confronti di attuali o ex dipendenti in Germania da parte delle Procure di Francoforte, Colonia e Monaco con lo scopo di verificare presunti reati di evasione fiscale da parte loro”. La banca ha collaborato e sta collaborando con i magistrati.

Il procedimento di Colonia si è chiuso nel novembre 2015 con il pagamento di una sanzione di 9,8 milioni di euro. Le indagini della Procura di Francoforte sono state invece chiuse a febbraio 2016 con una sanzione di 5 milioni. L’indagine del procuratore di Monaco è stata a sua volta chiusa ad aprile 2017, con il versamento di 5 milioni di euro. “Allo stato, tutti i procedimenti contro Ucb AG sono stati definiti”, si legge in bilancio.

Sempre la semestrale aggiunge che “le autorità fiscali di Monaco stanno regolarmente effettuando verifiche fiscali nei confronti di Ucb AG, in relazione agli anni dal 2009 al 2012, che inter alia, includono l’analisi di altre operazioni di negoziazione di azioni in prossimità delle date di pagamento dei dividendi… Non è ancora chiaro se, e a quali condizioni, crediti fiscali o rimborsi di imposte possano essere applicati ai diversi tipi di operazioni concluse in prossimità della data di distribuzione dei dividendi”. Non è poi possibile “stabilire se Ucb AG possa essere esposta a pretese fiscali da parte dei competenti uffici oppure a pretese da parte di terzi in base alle norme civilistiche”. La controllata tedesca “ha predisposto accantonamenti ritenuti dalla stessa congrui a coprire il rischio di causa”.

Il Fisco tedesco ha scritto agli inquirenti di Colonia che ci sono “concrete indicazioni” che, per esempio, il Santander abbia operato nel ruolo di short seller, venditore allo scoperto. Tre fondi pensione hanno invece usato linee di credito da Macquarie, aggiunge poi Reuters. La banca australiana ha spiegato “che continuerà a cooperare con le autorità tedesche”. Macquarie ha calcolato che dovrà sborsare 100 milioni di euro in dispute legali, metà dei quali già pagati.

Quanto al Santander, gli inquirenti hanno scritto agli avvocati della banca spagnola dicendo che l’istituto e la sua controllata inglese Abbey National Treasury Services, sono state coinvolte “in un ampio numero” di operazioni che riguardano lo short selling, una fase importante della truffa che riguarda il possesso di una singola azione da parte di più soggetti. Il gruppo spagnolo ha ribattuto che “alla data di oggi non abbiamo identificato alcuna evidenza che le attività sotto investigazione abbiano coinvolto manager senior, la banca o sue controllate”.

In relazione a Deutsche Bank , un portavoce del gruppo tedesco ha riferito a Reuters che la banca non ha partecipato “al mercato cum-ex organizzato”, ma che è stata “coinvolta in alcune transazioni di tipo cum-ex riguardanti taluni clienti”. Ha poi aggiunto di stare cooperando con le autorità inquirenti.

(Grazie, Milano Finanza!)

https://www.milanofinanza.it/news/la-mega-truffa-sui-dividendi-tocca-deutsche-bank-e-santander-201810180905037836

https://cumex-files.com/en/

Tratto da maurizioblondet.it

Alessandra Mussolini minaccia querele per chi offende il Duce? Forse è il caso che legga questo: ecco i telegrammi con cui Benito Mussolini (criminale, assassino e vigliacco) ordina le stragi in Etiopia

 

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Alessandra Mussolini minaccia querele per chi offende il Duce? Forse è il caso che legga questo: ecco i telegrammi con cui Benito Mussolini (criminale, assassino e vigliacco) ordina le stragi in Etiopia

 

Mussolini il criminale assassino: i telegrammi del Duce in cui si ordinano le stragi in Etiopia

Raccolti nel volume “I gas di Mussolini”, sono la perfetta risposta ad Alessandra Mussolini che minaccia la denuncia per chiunque parli male del nonno

Al di là del nostro attuale Governo simpatizzante del fascismo, la storia di Alessandra Mussolini che si è permessa di avallare la denuncia per tutti coloro che insultano il nonno fascista è davvero un sintomo dei nostri tempi. Perché se è vero che la signora Mussolini, che di certo non ha colpe del cognome che porta – così come Alexander Stuart-Houston, ultimo nipote vivente di Adolf Hitler, che vive in America e vota contro Donald Trump -, è anche vero però che si è sentita in dovere di difendere la memoria del nonno e legittimata a proporre il castigo penale per chi, a ragione, sostiene che Benito Mussolini altro non fosse che un volgare criminale. E questo vuol dire che ovunque fosse un ragionevole limite, ovunque si trovasse una linea, seppure immaginaria, che separasse la nostalgia da bar dall’insulto alla memoria di tutti coloro che il Duce ha sterminato nel suo ventennio di terrore, l’Italia l’ha ampiamente e impunemente superata.

Per questo la memoria è importante. È importante non dimenticare neanche per un istante che Mussolini non era un uomo forte come lo descrive la letteratura anche antifascista, ma un vigliacco assassino, colpevole di innumerevoli morti italiane e non. E per questo che vale la pena dare una lettura ai telegrammi che il Duce in persona inviava ai suoi gerarchi, tra cui il macabro Badoglio, raccolti dal volume di Angelo Del Boca, “I gas di Mussolini. Il fascismo e la guerra d’Etiopia” (Roma, Editori Riuniti, 2007).

MINISTERO DELLE COLONIE

TELEGRAMMA  IN  PARTENZA

Roma, li 28 dicembre 1935-XIV

Segreto M.P.A.

S. E. Maresciallo BADOGLIO

MACALLE’

15081 –  Dati sistemi nemico di cui a suo dispaccio n. 630 autorizzo V. E. all’impiego anche su vasta scala di qualunque gas et dei lanciafiamme (.)

Mussolini

 

MINISTERO DELLE COLONIE

TELEGRAMMA  IN  PARTENZA

Roma, li  2  gennaio  1936

Segreto

S. E. GRAZIANI

MOGADISCIO

029 -Approvo pienamente bombardamento rappresaglia et approvo sin da questo momento i successivi. Bisogna soltanto cercare di evitare le istituzioni internazionali croce rossa.

Mussolini

 

MINISTERO DELLE COLONIE

TELEGRAMMA  IN  PARTENZA

Roma, li 19 gennaio 1936-XIV

M.P.A. su tutte le MM. PP. AA.

Maresciallo BADOGLIO

MACALLE’

790 – Manovra est ben ideata et riuscirà sicuramente stop Autorizzo V. E. a impiegare tutti i mezzi di guerra – dico tutti – sia dall’alto come da terra stop. Massima decisione (.)

Mussolini

 

MINISTERO DELLE COLONIE

TELEGRAMMA  IN  PARTENZA

Roma, li  3/5/1936-XIV

Segreto

S. E. BADOGLIO

DESSIE’

Occupata Addis Abeba V. E. dara’ ordini perche’: 1°siano fucilati sommariamente tutti coloro che in citta’ aut dintorni siano sorpresi colle armi alla mano 2° siano fucilati sommariamente tutti i cosiddetti giovani etiopi, barbari crudeli e pretenziosi, autori morali dei saccheggi  3° siano fucilati quanti abbiano partecipato a violenze, saccheggi incendi  4° siano sommariamente fucilati quanti trascorse 24 ore non abbiano consegnato armi da fuoco e munizioni. Attendo una parola che confermi che questi ordini saranno – come sempre – eseguiti.

Mussolini

 

MINISTERO DELLE COLONIE

TELEGRAMMA  IN  PARTENZA

Roma, li 29 marzo 1936-XIV

Segreto

M.P.A. su tutte le MM. PP. AA.

S. E. BADOGLIO

MACALLE’

3652 Segreto. Dati metodi guerra nemico le rinnovo autorizzazione impiego gas qualunque specie et su qualunque scala.

Mussolini

MINISTERO DELLE COLONIE

TELEGRAMMA  IN  PARTENZA

Roma, li  5 giugno 1936

Segreto

S. E. GRAZIANI

ADDIS ABEBA

Tutti i ribelli fatti prigionieri devono essere passati per le armi.

Mussolini

 

MINISTERO DELLE COLONIE

TELEGRAMMA  IN  PARTENZA

Roma, li  8  giugno  1936

Segreto

S. E. BADOGLIO

ABA

6595 – Segreto. Per finirla con i ribelli come nel caso Ancober, impieghi i gas.

Mussolini

 

MINISTERO DELLE COLONIE

TELEGRAMMA  IN  PARTENZA

Roma, li  8 luglio 1936

Segreto

S. E. GRAZIANI

ABA

Autorizzo ancora una volta V.E. a iniziare e condurre sistematicamente politica del terrore et dello sterminio contro i ribelli et le popolazioni complici stop. Senza la legge del taglione ad decuplo non si sana la piaga in tempo utile. Attendo conferma.

Mussolini

 

 

tratto da: https://www.globalist.it/culture/2018/10/19/mussolini-il-criminale-assassino-i-telegrammi-del-duce-in-cui-si-ordinano-le-stragi-in-etiopia-2032523.html

Per la serie “Facce di bronzo da Record” – Elsa Fornero contro il governo: “Manovra contro il popolo” …Sì, lo ha detto proprio la Fornero, quella che ha buttato in mezzo alla strada 200.000 persone e ci ha tolto la speranza di andare in pensione…

Elsa Fornero

 

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Per la serie “Facce di bronzo da Record” – Elsa Fornero contro il governo: “Manovra contro il popolo” …Sì, lo ha detto proprio la Fornero, quella che ha buttato in mezzo alla strada 200.000 persone e ci ha tolto la speranza di andare in pensione…

 

Oltre al danno la beffa: Elsa Fornero ha ancora il coraggio di parlare.

Nonostante la sua riforma abbia prodotto circa 200mila esodati, e abbia costretto i cittadini ad andare in pensione a 67 anni, l’ex ministro sostiene che la Manovra del Popolo, che prevede tra le altre cose il superamento della legge che porta il suo nome, sia una “Manovra contro il Popolo”.

Oggi in un editoriale per Il Foglio, quotidiano per pochi intimi costato più di 50 milioni di euro ai contribuenti in 17 anni, Fornero, con riferimento all’introduzione della “quota 100” scrive:

“Questa è, a ben vedere, una vera e propria dichiarazioni d’impotenza: poiché non siamo in grado di creare nuovo lavoro, redistribuiamo quello che c’è. Logica perversa, contraria a quella promessa di cambiamento finora millantata del governo gialloverde”.

“Infatti” continua l’economista “il ricorso al pensionamento anticipato – sostanziale reintroduzione della pensione di anzianità – è stato alla base delle politiche di prepensionamento del passato che hanno deresponsabilizzato il governo e le imprese dal compito principale di promuovere il lavoro per tutti: giovani, donne, e lavoratori non più giovani ma in buona salute e disponibili a lavorare”.

“Anche stavolta” aggiunge “ci si avvita in una spirale negativa che incoraggia il pensionamento invece del lavoro, o che incentiva il sommerso”.

Non si sa se nella manovra – conclude Fornero – ci sia “coerenza tra strumenti e obiettivi” e “sotto questo profilo non può che ritenersi inadeguata”.

Leggi l’articolo di Elsa Fornerno sul Foglio…

 

Tratto da: https://www.silenziefalsita.it/2018/10/19/elsa-fornero-attacca-il-governo-manovra-contro-il-popolo/

 

 

Ma quale Europa? La sociologa Ida Magli aveva già previsto e denunciato tutto 20 anni fa…

 

Ida Magli

 

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Ma quale Europa? La sociologa Ida Magli aveva già previsto tutto 20 anni fa…

Europa – Ne parla determinata, sicura, convinta. Le sue parole, i suoi libri ed i suoi discorsi contro questo “disegno Europeo” non sono certamente paragonabili a quelli di tutti quegli intellettuali che oggi osano criticare senza aver prima mai mosso un dito per frenare tutto ciò.

Le denunce di Ida Magli, antropologa e saggista italiana deceduta il 21 febbraio 2016, sorgevano già nel 1997 quando nel suo libro “Contro l’Europa – tutto quello che non vi hanno detto di Maastricht”  parlava di rinuncia alla sovranità nazionale, del  rischio della frammentazione dello Stato e di tutto ciò che in Italia, come in altri paesi dell’Unione Europea, costituiva indubbiamente motivo di censura. Ma cosa sarebbe cambiato se un po’ tutti, politici e giornalisti compresi, avessimo ascoltato le sue parole, prendendole come le predilezioni di un indovino? O forse, più che indovino, di uno studioso che accompagna ogni discorso con documentazioni attendibili?

Forse nulla o forse tanto: direte, col senno del poi è facile parlare. Fatto sta che ieri come oggi, a regnare in questo clima sempre più “politicamente corretto” è la rassegnazione, lo status di passività di chi è stato introdotto in un circolo vizioso senza essere stato interpellato: d’altronde, ci hanno mai chiesto se questa “Europa delle banche” la volevamo anche noi? Siamo come quella rana immersa in un pentolone d’acqua messa a bollire che si accorge di essere sopra il fuoco solamente in punto di morte, quando le sue forze sono state ormai lobotomizzate dall’effetto inizialmente piacevole del calore.

“L’introduzione dell’euro ha sferrato il colpo di grazia all’economia degli Stati. Se viceversa si fosse trattato davvero di un errore, allora perché, invece di metterli alla gogna, continuiamo a farci governare da quegli stessi banchieri ed economisti che non sopportano la minima critica all’euro? – si chiedeva Ida Magli – Dunque la situazione economica continuerà ad essere gravissima e il solerte Distruttore si prepara a consegnarci all’Europa sostenendo che mai e poi mai potremo mancare agli impegni presi e che per far funzionare l’euro bisogna unificarsi sempre di più. Questa è la meta cui si vuole giungere”.

E poi ancora, per l’antropologa “i governanti ci vogliono uccidere, lavorano esclusivamente a questo scopo, obbligandoci a fornire loro le armi per eliminarci il più in fretta possibile. Questo è il ‘modello culturale’ in cui viviamo”. Come darle torto? Come confutare l’affermazione  secondo cui troppi trattati europei sono stati “ratificati senza che i cittadini ne siano stati informati”? Se fosse stato così, anche gli italiani possibilmente avrebbero avuto la possibilità di dire No.

Ne parlano in pochi, forse i meno ascoltati, ma il trasferimento del potere di governo dai politici ai banchieri sembra proprio lo scopo principale di quelle decine di persone che detengono in mano la vita dell’intero popolo europeo. Sono riusciti a trasformare un’Europa dei popoli in Europa delle banche, dei finanzieri, delle borse in prima pagina e dei crolli incostanti dei mercati come mezzo fondamentale per l’instaurazione di quella “Shock economy” si cui ha parlato il giornalista canadese Naomi Klein nel suo saggio pubblicato nel 2007.

Quella di Ida Magli continua ancora oggi ad essere una posizione fortemente critica verso quel progetto di “distruzione dell’Europa come entità politica, economica e culturale”, come la stessa lo definisce, un disegno il cui obiettivo sembrerebbe quello di “giungere al Nuovo Ordine mondiale: una sola lingua, una sola moneta, una sola religione, una sola cultura”.

E se i politici italiani, come quelli di ogni Stato membro, rappresenterebbero quei “ladri” (termine usato nelle comuni discussioni popolari per indicare il politico disonesto) che abbracciano i bambini per rubar loro le caramelle, i massoni dei più grandi club come Bilderberg, la Commissione Trilaterale, l’Aspen Institut, di certo non si accontentano di poco ma vogliono direttamente il controllo delle nostre vite, del nostro intimo e della nostra quotidianità.

“Apri un conto corrente” e se non lo fai, pensa un po’, dovrai fare le file per andare a ritirare i soldi, pagare le bollette, rischiando di imbatterti con un comune mortale come te pronto a raccontarti delle sue difficoltà per arrivare a fine mese. Anche questo è un disturbo per il sistema: noi cittadini non dobbiamo incontrarci, non dobbiamo unirci per lottare anche semplicemente discutendo, non siamo chiamati ad associarci per creare qualcosa che possa opporsi a quel disegno. Il cittadino, secondo chi controlla il mondo, è chiamato a lavorare come uno schiavo per poi tornare stanco la sera e rifilarsi poi tutta la serie di messaggi subliminali proiettati nei nostri cervelli dalle tv.

Insomma, dove arriveremo di questo passo? Fuori da questa visione e da questi loschi disegni, ci sono giovani pronti a lottare per un paese diverso, un’Europa nuova, un mondo dove l’uomo vale più di un contratto.

 

 

tratto da: https://www.ilfarosulmondo.it/quale-europa-avessimo-ascoltato-ida-magli-2/

Alessandra Mussolini minaccia querele per chi offende il Duce… La risposta dell’AMPI non sui fa attendere: “suo nonno era un criminale, si rassegni”

 

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Alessandra Mussolini minaccia querele per chi offende il Duce… La risposta dell’AMPI non sui fa attendere: “suo nonno era un criminale, si rassegni”

Dal profilo Twitter della ducetta Alessandra Mussolini:

+++ Avviso ai naviganti +++ legali a lavoro per verificare il “politically correct” di FB e altri social nei confronti di immagini e/o frasi offensive nei confronti di Benito Mussolini: monitoraggio e denuncia a Polizia Postale.

L’Anpi alla Mussolini: suo nonno era un criminale si rassegni

Associazione partigiani: “Non è un’offesa Onorevole Alessandra Mussolini, ma storia. La peggiore che abbia attraversato il nostro Paese. E ora ci denunci pure”

L’Anpi ha rilasciato questa dichiarazione dopo le affermazioni della nipote del Duce. “Benito Mussolini è stato un criminale. Leggi razziali, deportazioni nei campi di concentramento, stragi di donne e bambini in combutta con i nazisti.
Non è un’offesa Onorevole Alessandra Mussolini, ma storia. La peggiore che abbia attraversato il nostro Paese.
E ora ci denunci pure”

Ecco cosa è accaduto ieri. Chi è stato Benito Mussolini? Un dittatore ha privato il popolo italiano della libertà, ha perseguitato e mandato al confino o costretto all’esilio gli oppositori politici, ha promosse le schifose Leggi Razziali contro gli ebrei italiani che hanno rappresentato l’antefatto della successiva deportazione campi di sterminio nazista. Da capo della repubblichetta fantoccio di Salò ha spalleggiato l’orrore e la barbarie nazista che l’Italia ha drammaticamente conosciuto alle Fosse Ardeatine, a Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto e decine e decine di altre stragi.
E’ stato il mandante politico dell’eccidio di Piazzale Loreto con i corpi del partigiani trucidati lasciati in mostra come monito per chi avesse reclamato libertà e giustizia.Ha portato l’Italia nel disastro della guerra, mandato giovani italiani a morire nella spedizione in Russia e altri nella guerra d’Africa.
E infine, come il peggiore dei vigliacchi, ha cercato di scappare in Svizzera travestito da soldato tedesco.
Si potrebbero aggiungere tante altre cose ma basti ricordare che (fino a prova contraria, anche se ultimamente tanti ci stanno provando…) l’Italia è una repubblica nata dalla Resistenza nella quale l’antifascismo è un valore richiamato nella Costituzione.
E adesso Alessandra Mussolini si permette di minacciare querele:
+++ Avviso ai naviganti +++ legali a lavoro per verificare il “politically correct” di FB e altri social nei confronti di immagini e/o frasi offensive nei confronti di Benito Mussolini: monitoraggio e denuncia a Polizia Postale.
Non esiste una frase che possa essere offensiva verso Benito Mussolini, perché è stato Benito Mussolini la più grande offesa e vergogna del popolo italiano.
Il fascismo non passerà. E non sarà il vento nero che spira (con i maggiordomi grillini al servizio dell’estrema destra) a fermare chi ha lottato per fare dell’Italia un paese democratico dopo la dittatura fascista.

tratto da: https://www.globalist.it/politics/2018/10/18/l-anpi-alla-mussolini-suo-nonno-era-un-criminale-si-rassegni-2032447.html

 

La “ducetta” si permette di minacciare gli anti-fascisti: querele per chi offende il Duce… D’altra parte come si può offendere uno che ha fatto crepare in guerra 500.000 Italiani, ha trucidato 80.000 libici e 700.000 abissini e ha creato le leggi razziali?

 

Duce

 

 

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La “ducetta” si permette di minacciare gli anti-fascisti: querele per chi offende il Duce… D’altra parte come si può offendere uno che ha fatto crepare in guerra 500.000 Italiani, ha trucidato 80.000 libici e 700.000 abissini e ha creato le leggi razziali?

Dal profilo Twitter della ducetta Alessandra Mussolini:

+++ Avviso ai naviganti +++ legali a lavoro per verificare il “politically correct” di FB e altri social nei confronti di immagini e/o frasi offensive nei confronti di Benito Mussolini: monitoraggio e denuncia a Polizia Postale.

Chi è stato Benito Mussolini? Un dittatore ha privato il popolo italiano della libertà, ha perseguitato e mandato al confino o costretto all’esilio gli oppositori politici, ha promosse le schifose Leggi Razziali contro gli ebrei italiani che hanno rappresentato l’antefatto della successiva deportazione campi di sterminio nazista. 
Da capo della repubblichetta fantoccio di Salò ha spalleggiato l’orrore e la barbarie nazista che l’Italia ha drammaticamente conosciuto alle Fosse Ardeatine, a Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto e decine e decine di altre stragi.
E’ stato il mandante politico dell’eccidio di Piazzale Loreto con i corpi del partigiani trucidati lasciati in mostra come monito per chi avesse reclamato libertà e giustizia.
Ha portato l’Italia nel disastro della guerra, mandato giovani italiani a morire nella spedizione in Russia e altri nella guerra d’Africa.
E infine, come il peggiore dei vigliacchi, ha cercato di scappare in Svizzera travestito da soldato tedesco.
Si potrebbero aggiungere tante altre cose ma basti ricordare che (fino a prova contraria, anche se ultimamente tanti ci stanno provando…) l’Italia è una repubblica nata dalla Resistenza nella quale l’antifascismo è un valore richiamato nella Costituzione.
E adesso Alessandra Mussolini si permette di minacciare querele:
+++ Avviso ai naviganti +++ legali a lavoro per verificare il “politically correct” di FB e altri social nei confronti di immagini e/o frasi offensive nei confronti di Benito Mussolini: monitoraggio e denuncia a Polizia Postale.
Non esiste una frase che possa essere offensiva verso Benito Mussolini, perché è stato Benito Mussolini la più grande offesa e vergogna del popolo italiano.
Il fascismo non passerà. E non sarà il vento nero che spira (con i maggiordomi grillini al servizio dell’estrema destra) a fermare chi ha lottato per fare dell’Italia un paese democratico dopo la dittatura fascista.

Giusto per rinfrescarVi la memoria, ecco alcuni dei motivi per cui la “ducetta” si deve sentire fiera di portare il cognome del famigerato “nonno”…

I 42 fucilati nel ventennio su sentenza del Tribunale Speciale.

28.000 anni di carcere e confino politico agli avversari politici.

80.000 libici sradicati dal Gebel con le loro famiglie e condannati a morire di stenti nelle zone desertiche della Cirenaica dal generale Graziani.

700.000 abissini barbaramente uccisi nel corso della impresa Etiopica e nelle successive “operazioni di polizia”.

I combattenti antifascisti caduti nella guerra di Spagna.

350.000 militari e ufficiali italiani caduti o dispersi nella Seconda Guerra mondiale.

combattenti degli eserciti avversari ed i civili che soffrirono e morirono per le aggressioni fasciste.

45.000 deportati politici e razziali nei campi di sterminio, 15.000 dei quali non fecero più ritorno.

640.000 internati militari nei lager tedeschi di cui 40.000 deceduti ed i 600.000 e più prigionieri di guerra italiani che languirono per anni rinchiusi tra i reticolati, in tutte le parti del mondo.

110.000 caduti nella Lotta di Liberazione in Italia e all’estero.

Le migliaia di civili sepolti vivi tra le macerie dei bombardamenti delle città.

Quei giovani che, o perché privi di alternative, o perché ingannati da falsi ideali, senza commettere alcun crimine, traditi dai camerati tedeschi e dai capi fascisti, caddero combattendo dall’altra parte della barricata.

…E tanti altri ancora…

By Eles

Fonti:

https://www.globalist.it/news/2018/10/17/la-mussolini-si-permette-di-minacciare-gli-anti-fascisti-querele-per-chi-offende-il-duce-2032407.html

E altre al web

 

Taglio dei Vitalizi: quelli di Pd e Forza Italia se ne vanno dall’aula al momento del voto… Ricordatevelo quando sarete VOI a dover votare…!


zzz

 

 

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Taglio dei Vitalizi: quelli di Pd e Forza Italia se ne vanno dall’aula al momento del voto… Ricordatevelo quando sarete VOI a dover votare…!

 

Vitalizi, M5S: ‘Pd e Forza Italia se ne vanno al momento del voto’

“Forza Italia e Pd se ne vanno al momento del voto per il taglio dei vitalizi: vergogna”.

Così il Movimento 5 Stelle in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook condividendo un’immagine che mostra un gatto e una volpe e la scritta sovrapposta “sempre in società”.

“Oggi al momento della votazione per il taglio dei vitalizi al Senato, una vittoria del MoVimento 5 Stelle dopo anni di battaglie, Forza Italia e Pd hanno abbandonato il Consiglio al momento del voto,” denunciano i pentastellati.

In un post della pagina Facebook del M5S Camera si legge:

“NON SI SMENTISCONO MAI
Mentre eliminavamo per sempre l’assurdo privilegio dei vitalizi, Forza Italia e Partito Democratico, indignati e offesi, hanno lasciato il Senato astenendosi dal voto!
OGGI I CITTADINI HANNO DEMOLITO LA VECCHIA POLITICA. MASSIMA CONDIVISIONE!”.

Poco dopo il voto, i 5Stelle hanno scritto sempre su Facebook:

“CE L’ABBIAMO FATTA! ABBIAMO TAGLIATO I VITALIZI ANCHE AL SENATO
Promesso, detto e fatto. Abbiamo tagliato i vitalizi anche al Senato. È crollato un muro che separava la politica e le istituzioni dai cittadini. Abbiamo riportato a galla due valori che la vecchia politica aveva dimenticato: l’equità e la giustizia sociale.
Per quanto tempo la rabbia dei cittadini è rimasta inascoltata? Mentre le riforme delle pensioni si susseguivano, peggiorando sempre di più la condizione di chi ha lavorato una vita, i politici continuavano a incassare ricchi assegni per nulla giustificati dai contributi che avevano versato. Un privilegio che la politica si inventò agli albori della Repubblica e che finirà il 31 dicembre del 2018. Da gennaio questi signori incasseranno in base a quello che hanno versato. Funziona così per gli altri cittadini, quelli che non sono passati per qualche anno dai Palazzi di Camera e Senato. Sarà così anche per gli ex parlamentari.
Il Movimento 5 Stelle i privilegi li combatte e li cancella!”

 

 

tratto da: https://www.silenziefalsita.it/2018/10/16/vitalizi-m5s-pd-e-forza-italia-se-ne-vanno-al-momento-del-voto/

Fondo Monetario Internazionale, Commissione Europea, Banca Centrale Europea, Banca D’Italia, Confindustria – Si schierano tutti contro l’abolizione della legge Fornero… Non vi sembra un motivo in più per cancellarla per sempre?

legge Fornero

 

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Fondo Monetario Internazionale, Commissione Europea, Banca Centrale Europea, Banca D’Italia, Confindustria – Si schierano tutti contro l’abolizione della legge Fornero… Non vi sembra un motivo in più per cancellarla per sempre?

 

Una levata di scudi di portata impressionante si erge minacciosa contro l’abolizione della legge Fornero

Perché i poteri forti, supportati da PD, FI (di nascosto) e giornaloni, vogliono bloccare a tutti i costi l’abolizione della legge Fornero?

Facciamo l’elenco dei poteri forti che hanno dichiarato guerra totale al Governo Conte con l’obbiettivo di bloccare questa riforma, orgogliosa e giusta bandiera di M5S e Lega.

Si tratta di:

1) – Fondo Monetario Internazionale, il famigerato (FMI) presieduto dalla francese Lagarde, messa lì da Obama;

2) – Commissione Europea (presieduta dal “sobrio” Juncker, e coadiuvato dal patriota francese Moscovici e dal bollito Dombrovskis, che i lettoni hanno cacciato a furor di popolo nelle ultime elezioni);

3) – Banca Centrale Europea (BCE) presieduta dall’italiano Mario Draghi, che dall’alto della sua competenza professionale non è riuscito a impedire il più grande scandalo bancario italiano costato ai cittadini italiani non meno di 20 miliardi di euro, circa 4 volte il costo del l’abolizione della Legge Fornero, quello che ha gestito le prime privatizzazioni italiane sul Panfilo Britannia.

Seguono a ruota i poteri forti (?) italiani asserviti a quelli internazionali:

1) – Banca D’Italia , presieduta da Ignazio Visco, responsabile insieme a Draghi della vigilanza bancaria sulle banche italiane, compito che, come Draghi, non ha svolto a un livello professionale adeguato tanto che non è stato in grado di prevenire e stroncare sul nascere il più grande disastro bancario italiano, che ha defraudato migliaia di italiani dei propri risparmi e che è costato ai cittadini italiani 20 miliardi di euro;

2) – Confindustria, l’associazione imprenditoriale composta prevalentemente da finti imprenditori che fanno politica, prenditori, politici che si camuffano da imprenditori, (persino Marchionne li aveva mandati a quel paese, facendo uscire la FIAT dall’associazione);

3) – La super burocrazia dei ministeri e delle cosiddette autorità indipendenti (da chi e da che cosa?), che hanno come unico scopo di proteggere i loro privilegi

I soldati armati a tutto punto e schierati a difesa dei poteri forti internazionali e nazionali ad essi asserviti, in assetto di combattimento all’ultimo sangue contro l’abolizione della Legge Fornero sono prima di tutto i giornaloni, controllati dagli stessi poteri forti, a seguire il PD e di nascosto spezzoni cosiddetti ‘de sinistra’ che gravitano attorno al PD perché senza il PD conterebbero meno di nulla, e, sempre di nascosto, FI di stretta obbedienza di Berlusconi, non perché ami la Fornero ma in odio ai 5Stelle.

Ma perché combattono fino allo stremo il Governo e le forze parlamentari di maggioranza che lo sostengono, in pratica la massima istituzione della nostra democrazia che è il Parlamento, per impedire che diventi legge dello Stato l’abolizione della Fornero?

Come mai una guerra totale di questa portata?

Come mai una mobilitazione di eserciti nazionali e internazionali di queste impressionanti proporzioni?

Il motivo è che è in gioco il cuore degli interessi della parte più che straricca della cerchia ristrettissima degli oligarchi globali.

Essi hanno bisogno di gente così disperata e debole da accettare qualsiasi condizione pur di sopravvivere.

Una massa enorme di persone ridotte a puri strumenti per un lato di produzione e per l’altro di consumo.

Oggetti più che persone!

Una persona ‘esodata’ o comunque estremamente indebolita dalla Fornero per loro è l’ideale: l’hanno in pugno per pochi spiccioli per farne quello che vogliono.

Così come, per effetto collaterale della Fornero, una massa enorme di giovani senza nulla di proprio e senza neanche speranza sono disponibili a tutto per la propria sopravvivenza.

In aggiunta, per avere eserciti enormi a disposizione, come nuovi servi della gleba, gli schiavi dei ‘tempi moderni’, ecco la migrazione- indotta, voluta, e organizzata dagli oligarchi globali con il loro braccio armato delle grandi e miliardarie ONG globali dotate di naviglio di primissimo livello (aspetto di progetto oligarchico che sfugge persino a Papa Francesco) – in Italia e in Europa di disperati, essi più che mai disposti a tutto.

Cosa ci può essere di meglio per questi oligarchi globalisti di una massa enorme di persone da utilizzare per i loro scopi, dando loro un letto e cibo spazzatura che li renda obesi ma sempre affamati?

Con questo metodo i faraoni hanno fatto le piramidi.

Con questo metodo sono stati costruiti i grandi latifondi.

Con questo metodo sono stati ridotti a pura merce gli operai della prima e seconda rivoluzione industriale.

Possiamo fare qualcosa per arrestare questa deriva devastante?

Certo che possiamo!

Dobbiamo fare di tutto per far vincere il Governo Conte in questa terribile sfida!

 

fonte: https://www.silenziefalsita.it/2018/10/14/una-levata-di-scudi-di-portata-impressionante-si-erge-minacciosa-contro-labolizione-della-legge-fornero/

Black Power, quando alle olimpiadi gli atleti si ribellarono al razzismo – Esattamente 50 anni fa, il 16 ottobre del ’68, la storica protesta di Tommy Smith e John Carlos…

 

olimpiadi

 

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Black Power, quando alle olimpiadi gli atleti si ribellarono al razzismo – Esattamente 50 anni fa, il 16 ottobre del ’68, la storica protesta di Tommy Smith e John Carlos…

Black Power, quando alle olimpiadi gli atleti si ribellarono al razzismo

Sono passati 50 anni dal gesto di Tommy Smith e John Carlos che alzarono il pugno con il guanto nero. Mentre Peter Norman aveva un distintivo per i diritti civili. Furono discriminati e cacciati.

Certo che ci emozioniamo ancora nel vedere questa foto di 50 anni fa. Era il 16 ottobre del 1968, in quegli anni le Olimpiadi non erano soltanto quella cosa che sognano Malagò ed altri, erano un momento in cui etica, sport e politica scendevano in campo. Ecco perché questa foto è importante. Perché Dopo aver vinto la finale del 200 metri con un record mondiale stratosferico, Tommy Smith, con il suo compagno di squadra e compagno delle Black Power, John Carlos, cambiò per sempre la storia alzando il pugno nero chiuso al cielo. Il pugno destro Smith, quello sinistro Carlos. Le conseguenze repressive per loro furono furionde. Cacciati dalla squadra americana, la loro carriera finì con quella meravigliosa testimonianza politica.
E grandissimo fu anche Norman, che appoggiò i due colleghi americani e fu punito duramente dalla repressiva squadra austrraliana. Anche lui finì la sua carriera all’omnbra di quei pugni chiusi.

In una immagine simbolica la storia di tre uomini coraggiosi, non solo campioni dello sport. Etica, coraggio e ribellione al sistema ingiusto: Tommy Smith, John Carlos e Peter Norman.

Leggete questo pezzo straordinario di Gianni Mura su quella premiazione che ha cambiato la storia.

Bisogna sforzarsi di non guardare i due a testa bassa, il pugno chiuso alzato in un guanto nero, calze nere e niente scarpe, sul podio. Bisogna concentrarsi sull’ atleta di sinistra, bianco, lo sguardo dritto, le braccia lungo i fianchi. Bisogna ricordare alcune cose, di quel 1968 perennemente associato al Maggio francese. Il 16 marzo il massacro di My Lai, il 4 aprile l’ assassinio di Martin L. King, il 5 giugno tocca a Bob Kennedy.

Aggiungiamoci il Biafra, i carri armati sovietici sulla primavera di Praga, la strage di piazza delle Tre Culture poco prima che cominci l’ Olimpiade messicana. Bisogna sapere che la finale dei 200 metri la vince Tommie Smith in 19″83 (primo a scendere sotto i 20″) davanti a Norman (20′ 06″)e Carlos (20′ 10″). Carlos parte forte, troppo forte. Smith lo passa a 30 metri dalla linea e corre gli ultimi 10 a braccia alzate. Norman ai 100 metri è solo sesto, viene fuori nel finale, supera Carlos negli ultimi metri. Bisogna sapere che nel ‘ 67 Harry Edwards, sociologo a Berkeley, voce baritonale, discreto discobolo, ha fondato l’ Ophr, Olympic program for human rights. L’ idea è che gli atleti neri boicottino i Giochi, ma è difficile da realizzare. Chi aderisce porta il distintivo, una sorta di coccarda, ed è libero di manifestare la sua protesta come crede. Smith e Carlos, accolti alla San José perché bravi atleti, a loro volta studenti di Sociologia, portano il distintivo e vogliono manifestare.

Bisogna anche avere un’ idea sull’ età dei tre sul podio. Tutti nati nel mese di giugno. Smith nel Texas, settimo di undici figli. Ha 24 anni. Suo padre raccoglie cotone. Norman è il più anziano, ha 26 anni, suo padre è macellaio, famiglia molto credente e vicina all’ Esercito della salvezza. Carlos ha 23 anni,è figlio di un calzolaio, natoe cresciuto ad Harlem. Appena giù dal podio la loro carriera sarà finita, bruciata, e la vita un inferno. Ma loro non lo sanno e, se lo sanno, non gliene importa. Nel sottopassaggio che va dagli spogliatoi al podio Norman assiste ai preparativi dei due americani. Tutto è fortemente simbolico, dalla mancanza di scarpe (indica la povertà) alla collanina di piccole pietre che Carlos mette al collo (ogni pietra è un nero che si batteva per i diritti ed è stato linciato). Smith e Carlos spiegano. E Norman dice: «Datemi uno dei distintivi, sono solidale con voi. Si nasce tutti uguali e con gli stessi diritti». Così anche Norman sistema la coccarda sulla sinistra della tuta. C’ è un problema, Carlos ha dimenticato i suoi guanti neri al villaggio, mentre Smith ha con sé quelli comprati da Denise, sua moglie. «Mettetevene uno tu e l’ altro tu», consiglia Norman. Così fanno. Smith alza il pugno destro e Carlos il sinistro. 
«Se ne pentiranno tutta la vita», dice Payton Jordan, capodelegazione Usa. Vengono cacciati dal villaggio, Smith e Carlos. Uno camperà lavando auto, l’ altro come scaricatore al porto di New York e come buttafuori ad Harlem. Sono come appestati. A casa di Smith arrivano minacce e pacchi pieni di escrementi, l’ esercito lo espelle per indegnità. A casa di Carlos minacce telefoniche a ogni ora del giorno e della notte. Sua moglie si uccide. Solo molti anni dopo li riprenderannoa San José, come insegnanti di educazione fisica. E nel 2005 Norman sarà con loro, per l’ inaugurazione di un monumento che ricorda quel giorno in Messico. Norman in Australia viene cancellato. Supera 13 volte il tempo di qualificazione per i 200 e 5 quello per i 100, ma a Monaco ‘ 72 non lo mandano. Nessuna spiegazione. Gioca a football ma smette per un infortunio al tendine d’ Achille, rischia l’ amputazione di una gamba. Insegna educazione fisica, svolge attività sindacale, arrotonda in una macelleria. Il più grande sprinter australiano non è coinvolto in Sydney 2000 né tantomeno invitato (col suo 20″06 avrebbe vinto l’ oro). 
Sofferente di cuore, muore il 3 ottobre 2006. Smith e Carlos vanno a reggere la bara, il 9 ottobre. La banda suona “Chariots of fire”. Il 9 ottobre diventa, su iniziativa Usa, la giornata mondiale dell’atletica. Il nipote Matt ha girato un lungometraggio sul nonno, intitolato “Salute”, trovando pochi finanziatori in patria («È una storia che riguarda due atleti neri»). Non erano due neri e un bianco a chiedere rispetto e giustizia su quel podio, erano tre esseri umani. «Sono affari vostri», poteva dire Norman, ma non lo disse e non si pentì mai, e gli altri due nemmeno. Tutte cose che la foto non dice.

 

tratto da: https://www.globalist.it/life/2016/10/16/black-power-quando-alle-olimpiadi-gli-atleti-si-ribellarono-al-razzismo-206908.html