Hanno vinto loro! – Dopo l’indignazione di qualche anno fa, è caduto il silenzio sui privilegi della casta. Ed alla Camera un idraulico continua a guadagnare 154mila euro…

 

privilegi della casta

 

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Hanno vinto loro! – Dopo l’indignazione di qualche anno fa, è caduto il silenzio sui privilegi della casta. Ed alla Camera un idraulico continua a guadagnare 154mila euro…

 

La casta della Camera? Gli idraulici,stipendi fino a 154mila euro | Montecitorio costa come lʼEuroparlamento di Strasburgo

“Il Giornale” fa le pulci al bilancio della Camera dei Deputati. E tornano alla luce i famosi stipendi dʼoro di tecnici, baristi e barbieri

Le elezioni europee si avvicinano e il M5s affila le armi. E tra i cavalli di battaglia del pentastellati c’è sempre il taglio agli sprechi della politica. Obiettivo? La sede francese dell’Europarlamento. Il palazzo di Strasburgo arriva a costare fino a 200 milioni l’anno. Ma forse, prima di arrivare a Strasburgo, bisognerebbe lavorare su Roma. E’ l’invito che arriva da Il Giornale che pubblica una scheda sugli stipendi d’oro non dei politici ma dei tecnici che “gestiscono” Montecitorio. Un esercito di dirigenti, commessi, tecnici documentaristi, interpreti e tecnici (dall’elettricista al barbiere) che arrivano a pesare fino a 179 milioni di euro l’anno.

Un’altra casta (termine tanto amato ai sovranisti) che sembra intoccabile. L’unico intervento riuscito negli scorsi anni è stato il tetto agli stipendi che però, il 1° gennaio del 2018, è decaduto facendo alzare nuovamente i limiti. E c’è da dire che stiamo parlando di “signori” stipendi anche di figure tecniche. Compensi, arriva a scrivere il quotidiano, “ben al di fuori del mercato”.

Ma andiamo con un po’ di numeri. Il totale dei dipendenti della Camera parla di 1.083 persone assunte a tempo indeterminato. Ed eccoli qui:

Operatore tecnico: sono i centralinisti, i baristi, i commessi e i famigerati barbieri (rimasti in quattro dopo la “sforbiciata” degli anni passati). Per loro lo stipendio massimo può arrivare a 137.368,28 euro

Assistente parlamentare: più volgarmente detto portaborse. Sono in 309 e arrivano a uno stipendio annuo di 137.368,28 euro

Collaboratore tecnico: stiamo parlando di elettricisti, idraulici, falegnami, insomma tutte quelle figure che in un palazzo sono necessari per i piccoli interventi di manutenzione. Qui lo stipendio massimo per i 93 artigiani è fissato a 154.071,42 euro

Segretario parlamentare: sono 276 i deputati che ne hanno almeno uno e per queste figure lo stipendio massimo è poco più alto di quello degli elettricisti, 157.628,73 euro

Documentarista tecnico ragioniere: qui la figura è un po’ più qualificata, sono tecnici (parliamo di 241 persone) che si occupano di molte “scartoffie” e di conseguenza il loro stipendio vola a 240.221,91 euro

Consigliere parlamentare: anche qui, stando alle carte, si tratta di figure molto selezionate. Sono 132 i consiglieri parlamentari a Montecitorio che dovrebbero avere grandi competenze giuridiche ma anche amministrative. Un posto a cui si arriva tramite concorso e che però porta in dote uno stipendio molto interessante, 361.389,92 euro

Tutte queste figure poi, hanno diverse rappresentanze sindacali (undici!) con cui la presidenza si deve interfacciare ogni volta che si parla di ipotetici tagli. Insomma, se dovessimo riportare in auge la metafora della “scatoletta di tonno” con cui veniva descritto il Parlamento al primo ingresso dei 5s, dovremmo dire ai grillini che il loro apriscatole in questo caso sembra un po’ inceppato.

fonte: https://www.tgcom24.mediaset.it/politica/la-casta-della-camera-gli-idraulici-stipendi-fino-a-154mila-euro-montecitorio-costa-come-l-europarlamento-di-strasburgo_3188667-201902a.shtml

Scusate, ma quella Prestigiacomo salita sulla Sea Watch 3 per solidarietà con i migranti, è mica la stessa che ha votato a favore del DL Sicurezza di Salvini? No, perchè se fosse così…

 

Prestigiacomo

 

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Scusate, ma quella Prestigiacomo salita sulla Sea Watch 3 per solidarietà con i migranti, è mica la stessa che ha votato a favore del DL Sicurezza di Salvini? No, perchè se fosse così…

Il 7 novembre 2018, con 163 sì e 59 no, il Senato della nostra Repubblica ha approvato il cosiddetto “Decreto Sicurezza”. “Giornata storica” l’ha definita il Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

In realtà è la prosecuzione delle leggi Turco-Napolitano (1998) e Bossi-Fini (2002) che già si erano occupate di immigrazione in Italia. L’approccio della nuova legge, ancora una volta, è di tipo emergenziale e razzista. Lo scopo è quello di tener pulite le città da tutti i problemi che i fenomeni dell’immigrazione procurano, dopo aver cercato di impedire, in prosecuzione del precedente governo, il flusso delle migrazioni, con molti morti che nessuno ha mai contato. I migrandi, gli stranieri trattati come spazzatura. Da nascondere, far sparire per tenere le nostre città “pulite”…

E tra i tanti che hanno votato questa porcheria c’è una tale che di cognome fa Prestigiacomo…

Ci auguriamo che sia solo una omonima di quella che è salita sulla Sea Watch 3 per solidarietà… Perchè se fosse così… sciacalli e avvoltoi gli farebbero un baffo…!

By Eles

Padova 28 gennaio, Ousmane Cissoko, 21enne senegalese arrivato in Italia con un barcone, non esita a gettarsi nelle acque gelide del Brenta per salvare un Italiano… Tra le tante cose che hanno da dire sui migranti, questa non ve la dicono. Non porta voti!

 

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Padova 28 gennaio, Ousmane Cissoko, 21enne senegalese arrivato in Italia con un barcone, non esita a gettarsi nelle acque gelide del Brenta per salvare un Italiano… Tra le tante cose che hanno da dire sui migranti, questa non ve la dicono. Non porta voti!

Padova, immigrato sfida il gelo per salvare aspirante suicida dal Brenta

Ousmane, arrivato con il barcone nel 2016: «Ho ascoltato il cuore. E sono abituato a lottare con il mare»

Dal corriere della sera

Si è spogliato dei vestiti e, incurante del gelo e dell’acqua con una temperatura prossima allo zero, si è buttato nel Brenta per salvare un uomo in difficoltà. Ousmane Cissoko, 21enne senegalese regolare residente a Torre, che nel 2016 era sbarcato in Sicilia con un barcone partito dalla Libia e che per otto mesi è stato ospite del centro di Bagnoli, lunedì mattina verso le 8 si stava dirigendo in bicicletta a Limena dove lavora come magazziniere, quando ha notato una ragazza sbracciarsi sulla passerella pedonale che collega Padova a Cadoneghe. Nelle acque sottostanti del fiume Brenta si era appena gettato un uomo di 68 anni che aveva deciso di togliersi la vita. Il giovane non ci ha pensato due volte, si è tuffato e con difficoltà ha riportato a riva il padovano ormai in ipotermia.

«Dovevo fare qualcosa»

Poco dopo un carabiniere si è tuffato per aiutarlo, l’anziano è stato preso in consegna dai sanitari del Suem che l’hanno trasportato in pronto soccorso in gravi condizioni. Cissoko è stato fatto sedere in auto, scaldato con una coperta e poco dopo si è recato lavoro. «Mi ha parlato il cuore- racconta- dovevo assolutamente salvare quell’uomo. L’acqua era gelida ma non mi importava. Dovevo fare qualcosa, io lavoro coi pesi, sono abituato a nuotare perché in Senegal sono nato vicino al mare. L’uomo era in centro al fiume, l’ho preso per mano e siamo tornati a riva dove un militare ci ha aiutato a uscire».

Luciana Littizzetto dice la sua sul titolo di Libero sui gay… Fantastica!

 

Luciana Littizzetto

 

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Luciana Littizzetto dice la sua sul titolo di Libero sui gay… Fantastica!

“Non so se avete letto il titolo di Libero sui gay. Hanno scritto ‘Calano fatturato e Pil, ma aumentano i gay’. Poi hanno aggiunto ‘C’è poco da stare allegri’ ed è proprio quello che ho pensato io leggendo quel titolo. Essendo Libero è già andata bene. Per loro poteva anche essere ‘Ai gay non piace il Pil’ o ‘I gay le entrate le vogliono tutte loro’.
Adesso aspetto Povia con una nuova canzone ‘Luca era gay e abbassava il Pil’.

Io non riesco a capire il nesso. Cosa vuol dire? Non ha nessun senso.Se aumentano i Cecchi Paone e i Tiziani Ferri o i Dolce e Gabbana (che non fanno cavolate con la Cina), per noi è solo un beneficio. – ha continuato Luciana Littizzetto –  A questo punto io esporterei i gay. Guarda che con un solo Malgioglio all’estero noi sistemiamo il deficit dell’Italia.

Ma a questo punto voglio dare dei titoli io a Libero, così non si sforzeranno la prossima volta. “Allarme polveri sottili a Milano, ma è pieno di lesbiche”, “Matera capitale della cultura, ma aumentano le ascelle pezzate sul tram”, “Spaventosa eruzione del Fujiyama, l’Atalanta in zona Champions”, “Piove, colpa dei neri”, “Gli extraterresti sbarcano a Viterbo, gli zingari vanno in giro con le Mercedes”, “Meno sbarchi, meno tasse, Saviano si f*tta”, “Export giù del 3,6%, ma Renzi ce l’ha piccolo”, “Il principe Harry sposa Meghan e i vegani hanno rotto le pa**e”.

Questo è un titolo cretino e omofobo, oppure chi l’ha scritto è incapace di intendere e volere. Ma chi li scrive i titoli di Libero? Diabolik?”

Lo sfogo della Bilotti (M5S): nel vergognoso silenzio della stampa, il Parlamento nega l’autorizzazione delle intercettazioni di Luigi Cesaro alias “Giggin a purpètt” – Chi è? È l’ex autista del camorrista Cutolo, ora Senatore della Repubblica Italiana, grazie a Forza Italia…

 

Luigi Cesaro

 

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Lo sfogo della Bilotti (M5S): nel vergognoso silenzio della stampa, il Parlamento nega l’autorizzazione delle intercettazioni di Luigi Cesaro alias “Giggin a purpètt” – Chi è? È l’ex autista del camorrista Cutolo, ora Senatore della Repubblica Italiana, grazie a Forza Italia…

“Ieri abbiamo dichiarato che voteremo a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro Salvini. Sono partite le mille interpretazioni della stampa, che ipotizza chissà quale fine ci sia dietro la nostra scelta. Voglio tranquillizzare tutti dicendo che si tratta soltanto di coerenza e rispetto per gli elettori. Intanto, sempre ieri, Giggin a purpètt l’ha scampata ancora. I giornaloni, però, questa notizia hanno scelto di non darla. Gli sarà sfuggita! Eppure ho cercato sul sito di Repubblica, che dedica spazio anche alle primi liti sull’isola dei famosi ma non all’ex autista di Raffaele Cutolo”.

Lo scrive la deputata del Movimento 5 Stelle Anna Bilotti su Facebook.

“Tornando alla notizia” spiega “volevo dirvi che la Giunta del Senato grazie al no di Lega, FI, LeU e all’astensione del PD, ha stabilito che i magistrati di Napoli dovranno attendere chissà quanto tempo per poter utilizzare (forse) intercettazioni ritenute fondamentali per provare le accuse di voto di scambio nei confronti di Giggino. Inutile dire che il MoVimento 5 Stelle ha votato si”.

“Magari” aggiunge “se Pietro Grasso (che ha votato no) e il Senatore De Falco (che non si è presentato in Giunta) avessero votato si, forse avremmo autorizzato un atto di decenza”.

“Ci sentiamo al prossimo congiuntivo sbagliato da parte di un Parlamentare 5 Stelle che, sono sicura, guadagnerà almeno la prima pagina de L’Espresso,” conclude.

Ecco chi è Giggin ’a Purpett: già autista di Raffaele Cutolo (fondatore e capo della Nuova Camorra Organizzata) Luigi Cesaro fu condannato e salvato dal giudice Carnevale in Cassazione. Poi folgorato da Silvio Berlusconi (probebilmente per il curriculum di tutto riguardo) diviene prima Deputato poi Senatore della Repubblica Italiana. Insomma, il vanto del nostro Parlamento…

By Eles

La Giornata della Memoria è andata. Abbiamo riflettuto sui crimini dei nazisti? Ora vogliamo pensare ai nostri? Quelli commessi negli oltre 150 lager in Libia, Eritrea ed Etiopia? Come, non ne sapete niente…?

 

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La Giornata della Memoria è andata. Abbiamo riflettuto sui crimini dei nazisti? Ora vogliamo pensare ai nostri? Quelli commessi negli oltre 150 lager in Libia, Eritrea ed Etiopia? Come, non ne sapete niente…?
La Giornata della Memoria selettiva: ricordiamo i lager tedeschi ma non quelli italiani

La Giornata della Memoria selettiva: ricordiamo Auschwitz, la Shoah e i lager tedeschi ma non conosciamo la storia dei nostri campi di concentramento italiani in Libia, Eritrea ed Etiopia. Una giornata della Vergogna per i crimini coloniali fascisti sarebbe doverosa nell’epoca di “Prima gli Italiani”

La Senatrice a vita Liliana Segre ha ancora una cicatrice sotto l’ascella. È il ricordo lasciatole da un’infermiera ad Auschwitz. Con delle grosse forbici le tagliò un enorme ascesso purulento senza anestesia né medicazioni. L’unica raccomandazione fu quella di non svenire lì “altrimenti non so che fine fai.” Liliana, nonostante fosse una bambina, non svenne. Tornò alla sua baracca così mal ridotta, che una prigioniera di cui non seppe mai neppure la nazionalità, tirò fuori da una tasca di tela lurida una fettina di carota cruda e gliela donò.
Conobbe episodi peggiori, ma quel gesto di umanità fu così grande da non poter essere dimenticato. Dei 776 bambini italiani ad Auschwitz ne sopravvissero solo 25. Tra cui lei.

Il suo racconto è prezioso perché si può ancora sentire dalla viva voce di una diretta protagonista.
La memoria sopravvive finché se ne portano addosso le cicatrici.
Ma se quelle cicatrici invece si nascondessero, cosa accadrebbe domani?

“Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi sarò contento,
a che serve essere tristi, a che serve.
Perché soffia un vento cattivo.
Perché dovrei dolermi, oggi, del domani.
Forse il domani è buono, forse il domani è chiaro.
Forse domani splenderà ancora il sole.
E non vi sarà ragione di tristezza.
Da domani sarà triste, da domani.
Ma oggi, oggi sarò contento,
e ad ogni amaro giorno dirò,
da domani, sarà triste,
Oggi no.”

Questa è una meravigliosa poesia anonima trovata su un muro del Ghetto di Varsavia nel 1941. Chissà che fine ha fatto il suo autore.
In fondo ci illudiamo di sapere tutto di quelle cataste di occhiali, dei corpi ammucchiati come legna secca, dei capelli usati per farne tessuti.

Ma dei nostri campi di concentramento italiani in Libia, cosa sappiamo?
A scuola e in tv non se ne parla.
I film vengono censurati, i documenti messi in discussione. E così ancora oggi gli italiani dubitano che in Libia possano esistere lager, ignorando che quella cultura l’abbiamo esportata noi ormai cento anni fa.
I fascisti ne costruirono sedici in Libia, e altre decine – tra campi di concentramento, di prigionia e di “punizione” – in Eritrea ed Etiopia
I più grandi a Soluch (a sud di Bengasi), a Sidi el Magrum (a ovest di Bengasi), ad Agedabia, a Marsa el Brega, ad El Abiar, ad El Agheila.
Nomi dimenticati, che non ci dicono nulla.
Ospitavano oltre centocinquanta mila internati, comprese molte migliaia di donne e di bambini.

“Dovevamo sopravvivere con un pugno di riso o di farina e spesso si era troppo stanchi per lavorare. Ricordo la miseria e le botte, le esecuzioni avvenivano al centro del campo e gli italiani portavano tutta la gente a guardare. Ci costringevano a guardare mentre morivano i nostri fratelli. Ogni giorno uscivano 50 cadaveri.”
Questa e altre testimonianze sono contenute nel libro di Gustavo Ottolenghi, “Gli Italiani e il colonialismo” ma esistono migliaia di documenti nella storiografia mondiale.

Se cercate “Libia” nel sito dell’Istituto Luce troverete 68 pagine di filmati di invasione e colonizzazione.
Oppure guardate il film “Il leone nel deserto”, girato a Hollywood nel 1981 e censurato per oltre trent’anni, che racconta la storia dei crimini di guerra italiani e la resistenza del patriota libico Omar al-Mukhtar.
Magari ricorderete l’enorme foto sulla divisa con cui si presentò all’aeroporto di Ciampino nel 2009 il leader libico Gheddafi, accolto da Berlusconi. Molti pensarono a una pagliacciata. Invece è la stessa fotografia di questo articolo, che ritrae l’arresto di Omar al-Mukhtar. Da quel viaggio in Italia Gheddafi tornò con 5 miliardi di euro di risarcimenti per i nostri misfatti coloniali. Soldi che ancora dobbiamo dare.

Oggi, dunque non siate tristi, ma adesso sapete cosa fare da domani: andate con coraggio in cerca della verità. Una giornata della Vergogna per i crimini coloniali fascisti sarebbe doverosa nell’epoca di “Prima gli Italiani”.
Solo tenendo vivo il ricordo delle nostre atrocità saranno irripetibili.
Andateci con in tasca una poesia piccola come una fettina di carota:

“Sappiamo tutto dei peccati altrui
e nulla dei nostri:
dai buchi della memoria
riemergeranno i mostri”

Fonte: https://www.fanpage.it/la-giornata-della-memoria-selettiva-ricordiamo-i-lager-tedeschi-ma-non-quelli-italiani/

Roma, anno Domini 2019: un fascista sputa in faccia a una donna perché pensa sia ebrea… Ma allora cosa cavolo stiamo commemorando?

 

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Roma, anno Domini 2019: un fascista sputa in faccia a una donna perché pensa sia ebrea… Ma allora cosa cavolo stiamo commemorando?

Roma, 2019: un fascista sputa in faccia a una donna perché pensa sia ebrea

La vicenda è raccontata da Alessandra Veronese, docente di storia medievale ed ebraica all’Università di Pisa: “prove di antisemitismo, che schifo”

Alessandra Veronese, professoressa di Storia medievale ed ebraica all’Università di Pisa, ha raccontato in un post su Facebook una storia sconcertante di antisemitismo, che sembra provenire direttamente dai bui anni ’40. La vicenda risale allo scorso 17 gennaio, ma solo in questi giorni ha acquisito una risonanza nazionale a causa della denuncia alla digos.
Scrive la docente su facebook: “Oggi a Roma: sono ferma davanti a Feltrinelli, aspettando una persona. Un tizio, con croce uncinata sul braccio, mi si avvicina e mi sputa in faccia. Io sono rimasta così allibita che non ho neppure reagito. Ho poi capito cha probabilmente lo ha fatto perché avevo una borsa di tela del corso di yiddish fatto a Tel Aviv. Prove di antisemitismo. Che schifo”.
Intervistata, la docente ha spiegato che ha raccontato quanto accaduto perché “volevo si sapesse, mi è sembrato un gesto grave, enorme.” Secondo i testimoni l’uomo aveva una svastica tatuata, è un fascista conosciuto nella zona non nuovo a simili aggressioni”.

tratto da: https://www.globalist.it/news/2019/01/25/roma-2019-un-fascista-sputa-in-faccia-a-una-donna-perche-pensa-sia-ebrea-2036544.html

LATITANTI E CONTENTI. Tutti gli “altri” Battisti di cui ci siamo dimenticati (e sono tanti) – Il caso di Claudio Lavazza, condannato per gli stessi quattro omicidi compiuti da Battisti e il caso della Francia, tanto, ma proprio tanto generosa con il nostro terrorismo…

 

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LATITANTI E CONTENTI. Tutti gli “altri” Battisti di cui ci siamo dimenticati (e sono tanti) – Il caso di Claudio Lavazza, condannato per gli stessi quattro omicidi compiuti da Battisti e il caso della Francia, tanto, ma proprio tanto generosa con il nostro terrorismo…

Latitanti e contenti. Gli “altri” Battisti

Non c’è soltanto Cesare Battisti, l’ex esponente dei Proletari armati per il comunismo condannato per quattro omicidi (il gioielliere Pierluigi Torregiani, il macellaio Lino Sabbadin, il maresciallo della polizia penitenziaria Antonio Santoro e l’agente della Digos Andrea Campagna), e latitante per 26 dei suoi 64 anni. Gli anni di piombo italiani, purtroppo, hanno lasciato molte altre scorie in giro per il mondo.

La lista è lunga e davvero mortificante, per la giustizia italiana. Tra gli esponenti più significativi del terrorismo impunito ci sono Alvaro Lojacono e Alessio Casimirri, due vecchi brigatisti rossi (oggi hanno 63 e 67 anni) che non si sono mai formalmente pentiti. Facevano parte del commando che il 16 marzo 1978 entrò in azione a Roma, in via Fani, uccidendo i cinque uomini della scorta dell’ex presidente della Dc. Sette mesi dopo, insieme, avevano anche colpito mortalmente alla testa il magistrato Girolamo Tartaglione, direttore generale degli affari penali. La nostra Corte di cassazione, in contumacia, li ha condannati all’ergastolo ma sono riusciti a fuggire e in Italia non hanno mai scontato un giorno di pena.

Oggi, però, nessuno dei due è estradabile perché Lojacono ha preso la cittadinanza svizzera, mentre Casimirri ha ottenuto quella nicaraguense. Lojacono, che in Italia era stato condannato a 16 anni di galera anche per l’omicidio di Nikis Mantekas, un simpatizzante di estrema destra ucciso a Roma nel 1975, era stato arrestato in Corsica nel giugno 2000, ma è stato subito liberato dalla giustizia francese che non riconosce le condanne in contumacia. In Svizzera, Lojacono ha cambiato cognome in Baragiola, e nel 1989 è stato condannato per l’omicidio Tartaglione a 17 anni di reclusione (ne ha scontati solo 11 per buona condotta). Dal 1988 anche Casimirri si fa scudo di un’altra cittadinanza: si è sposato a Managua, dove di recente il quotidiano La Verità ha ricordato che gestisce un ottimo ristorante di pesce, El buzo («Il subacqueo») frequentato anche da reduci dell’estremismo rosso italiano.

Si era rifugiato in Spagna, invece, Claudio Lavazza, 63 anni: anche lui faceva parte dei Proletari armati per il comunismo, ed è stato condannato all’ergastolo per gli stessi quattro omicidi compiuti da Battisti. Lavazza è detenuto in Spagna dal 1996 per reati commessi in quel Paese: Madrid non ha mai dato seguito alla richiesta di estradizione italiana.

Altri latitanti delle Br per i quali la giustizia italiana ha inutilmente chiesto la consegna alla Francia sono Sergio Tornaghi, 61 anni, legato alla colonna milanese Walter Alasia; la «primula rossa» Simonetta Giorgieri, 64 anni, che apparteneva al Comitato rivoluzionario toscano; e Carla Vendetti, 60 anni, arrestata, scarcerata e quindi entrata in clandestinità. Le due donne sono state condannate anche perché coinvolte negli omicidi dei giuslavoristi Marco Biagi, nel 2002, e Massimo D’Antona, nel 1999. 

La Francia, va detto, è sempre stata generosa con il nostro terrorismo rosso, e non soltanto con Battisti, che ha allegramente ospitato fino al 2004: dal 1982 dà rifugio anche all’ex Br Enrico Villimburgo, condannato all’ergastolo in una delle troppe appendici del processo Moro e per i tre omicidi dei giuristi Vittorio Bachelet e Girolamo Minervini, e del generale dei Carabinieri Enrico Galvaligi. A Parigi vive anche Giorgio Pietrostefani, 75 anni, l’ex dirigente di Lotta continua che la giustizia italiana ha condannato definitivamente a 22 anni di carcere per l’omicidio del commissario Luigi Calabresi.

Si dice sia residente in Perú Oscar Tagliaferri, condannato per la strage organizzata dai terroristi rossi di Prima linea in via Adige, a Milano, il 1° dicembre 1978. Tagliaferri è ricercato per omicidio, associazione sovversiva, partecipazione a banda armata, rapina. È uno degli autori della strage milanese di Prima linea anche Maurizio Baldasseroni, 68 anni, a sua volta espatriato in Sud America: nel 2013 si pensava fosse morto, ma l’anno successivo un giudice ha ordinato alla Procura di Milano che fossero riprese le sue ricerche.

Il terrorista nero Vittorio Spadavecchia, 56 anni, si nasconde invece a Londra da oltre 36 anni, per l’esattezza dall’agosto 1982: membro dei Nar, i Nuclei armati rivoluzionari, è stato condannato per l’omicidio di alcuni poliziotti, tra i quali il commissario della Digos Franco Straullu, e per una serie di rapine. Oggi fa l’agente immobiliare. Sette richieste di estradizione da parte dell’Italia sono finite nel nulla.

fonte: http://thepolloweb.blogspot.com/2019/01/latitanti-e-contenti-gli-battisti.html

L’altro olocausto che, neanche oggi, possiamo dimenticare: Gaza – Ospedali, anche pediatrici, chiusi a causa del blocco israeliano…

 

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L’altro olocausto che, neanche oggi, possiamo dimenticare: Gaza – Ospedali, anche pediatrici, chiusi a causa del blocco israeliano…

Pubblichiamo il comunicato della Onlus NWRG di Genova relativo alla situazione nella Striscia di Gaza dove si fa particolarmente grave la situazione nelle strutture sanitarie a causa della mancanza di carburante

Roma, 21 gennaio 2019, Nena News – Secondo informazioni ricevute direttamente da colleghi medici della Striscia di Gaza, i due ospedali pediatrici della Striscia, Nasser e Rantissi, hanno dovuto chiudere domenica 20 per mancanza del carburante necessario a produrre l’energia elettrica senza la quale le strutture sanitarie non possono funzionare (nella Striscia l’erogazione di corrente tramite rete è da anni estremamente saltuaria). Allo stato attuale sei ospedali su tredici, Beit Hanoun e Najjar e 2 strutture specialistiche, gli Ospedali Psichiatrico e quello Oculistico, hanno chiuso oltre a quelli pediatrici.

Le strutture sanitarie ancora in funzione hanno un’autonomia di pochissimi giorni prima di dover chiudere anch’esse.

Questa nuova grave crisi è dovuta al blocco, da parte del governo israeliano, di fondi destinati alle strutture sanitarie della Striscia da donatori internazionali. Questo passaggio era parte dell’accordo negoziato a metà novembre con la cessazione dei bombardamenti e rotto unilateralmente da Israele.

In calce a questo comunicato riportiamo l’appello ufficiale del 15 gennaio del Ministero della Salute di Gaza. Purtroppo le previsioni di chiusura sono state necessarie.

Come associazione lavoriamo da anni, in collaborazione con le strutture sanitarie della Striscia, per valutare gli effetti dei continui eventi bellici sulla salute riproduttiva degli abitanti di questo territorio, da 12 anni sottoposto ad un blocco quasi totale, contribuendo, per quanto le nostre poche forze lo permettano, a fornire a tali strutture attrezzature e strumentazioni diagnostiche mancanti o insufficienti e contribuendo alla qualificazione del personale medico ed infermieristico locale.

Siamo quindi particolarmente preoccupati per il continuo peggiorare delle condizioni in cui operano le strutture sanitarie e di conseguenza di quelle in cui vivono tutti i 2 milioni di abitanti della Striscia ed in particolare i bambini.

Invitiamo quindi a portare a conoscenza dell’opinione pubblica italiana e internazionale quest’ennesima emergenza in cui è costretto a vivere il popolo palestinese.

Contatti:

Paola Manduca (Presidente NWRG onlus)

NWRG (NEWWEAPONS RESEARCH GROUP) ONLUS Genova (Italy)http://onlus.newweapons.org/

Tel.: 389 5753198 – Email: paolamanduca@gmail.com

Ulteriori informazioni:

https://www.middleeasteye.net/news/catastrophic-situation-imminent-gazas-children-hospitals-nearly-out-fuel-1608991770

http://www.mezan.org/en/post/23352

COMUNICATO STAMPA MINISTRO DELLA SALUTE; GAZA

Tue, Jan 15, 7:45 PM

MOH in Gaza appeals to all concerned parties to intervene immediately to end the fuel crisis hitting the governmental hospitals in Gaza Strip as the generators of the Emirati Maternity hospital in Rafah will stop within hours, this crises will expand to involve the entire health facilities within days.

The Palestinian Health Ministry warns from an alarming crisis that hits the healthcare system in the besieged Gaza Strip due to the shortage of fuel supplies which provide power for hospitals.

The fuel crisis which hit the Emirates Crescent Hospital and health facilities began after the end of November 2018 with the depletion of the remaining fuel quantities due to power outages and increased electricity loads due to the cold winter.

We have not been supplied by any quantities of fuel from the donors, we reached a state of severe shortage and we are counting down to stop many hospitals’ generators in the coming hours, which will lead to stopping the health service of additional hospitals and health facilities and therefore we appeal to all the concerned parties to provide our hospitals with fuel to ensure the continuity of health services for thousands of patients in Gaza strip.

The monthly consumption of fuel is 300,000 liters per month.

Al-Aqsa Martyrs Hospital in the middle zone of Gaza Strip transferred 2500 liters of fuel from its own tanks to save the UAE Crescent Maternity Hospital in Rafah city, which is about to halt operation because of fuel shortage, noting that the transferred amount will be enough for two days in the maternity hospital and the remaining fuel in Al-Aqsa hospital will be finished in 5 days only.

Continuing crisis of fuel depletion in health facilities will have catastrophic consequences for patients in the Gaza Strip when the generators stop within a few days.

 It will threaten the lives of 800 patients with renal failure who attend for 128 dialysis machines 3 times a week, including 30 children.

  40 operation rooms will be interrupted in which 250 operations are being operated per day.

 The lives of hundreds of pregnant women who require caesarean sections will be threatened when the operation rooms in the delivery sections stop.

 The health situation of thousands of patients who require laboratory tests and blood units will be exacerbated every day when 50 medical laboratories and 10 blood banks are suspended at Ministry of Health facilities.

 The lives of 120 new born premature babies will be threatened as their lives are directly dependent on electricity supply to the nurseries in the Gaza Strip hospitals

 The lives of 100 patients in the intensive care units will be threatened as their lives are linked to the continuous electricity that run life saving medical devices.

 Halting the oxygen concentrators, sterilization units, laundries and other supportive services in Gaza Strip hospitals.

 The health situation of thousands of patients will be at risk as they  will be deprived of diagnostic services in the radiology departments of the Gaza Strip hospitals.

  • Dozens of patients every day will be denied of therapeutic and diagnostic cardiac catheterization services.

Fonte QUI

 

Oggi, 26 gennaio, è una data importantissima per tutti i seguaci di Silvio Berlusconi. È il 42° compleanno della sua tessera P2… Una tessera che tutti quelli che amano Legalità e Onestà non possono non avere in tasca…!

 

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Oggi, 26 gennaio, è una data importantissima per tutti i seguaci di Silvio Berlusconi. È il 42° compleanno della sua tessera P2… Una tessera che tutti quelli che amano Legalità e Onestà non possono non avere in tasca…!

Il numero di tessera della P2 assegnata al Cavalier Berlusconi è: tessera 1816, codice E.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, data di affiliazione 26 gennaio 1978.

Nella relazione finale della Commisione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2 si legge: “…alcuni operatori (Genghini, Fabbri, Berlusconi) trovano appoggi e finanziamenti al di la’ di ogni merito creditizio…”. Le due grandi banche, infatti, che danno credito a Berlusconi sono la Banca Nazionale del Lavoro e il Monte dei Paschi di Siena, dove durante gli anni ‘70 la P2 è più attiva. Il Monte dei Paschi concede tra il ‘70 e il ‘79 70 miliardi di mutui fondiari a Berlusconi a tassi fra il 9 e il 9,5%.

Il 10 Aprile 1978 Berlusconi inizia una collaborazione come editorialista sul maggior quotidiano italiano, il Corriere della Sera, proprio quando la loggia P2 acquisisce, come dice la commissione parlamentare d’inchiesta “il controllo finanziario e gestionale del gruppo Rizzoli.”

Interpellato su Licio Gelli, Berlusconi risponde: “Anch’io come 50 milioni di italiani, sono sempre in curiosa attesa di conoscere quali fatti o misfatti siano effettivamente addebitati a Licio Gelli. Anni di inchieste sono serviti solamente ad offrire alle varie fazioni politiche un terreno di lotta e di calunnie facile quanto strumentale.”

FALSA TESTIMONIANZA SULLA P2

Nel 1990 la corte d’appello di Verona denuncia Silvio Berlusconi con la seguente motivazione: “…Ritiene il collegio che le dichiarazioni dell’imputato non corrispondano a verità. In sostanza infatti secondo il Berlusconi la sua definita adesione alla P2 avvenne poco prima del 1981 e non si trattò di vera e propria iscrizione, perchè non accompagnata da pagamenti di quote appunto di iscrizione, peraltro mai richiestegli. Tali asserzioni sono smentite:

A) Dalle risultanze della commissione Anselmi.
B) Dalle stesse dichiarazioni rese dal prevenuto avanti al G.I. di Milano, e mai contestate, secondo cui la sua iscrizione alla P2 avvenne nei primi mesi del 1978.
C) Dagli atti della commissione parlamentare ed in particolare dagli elenchi degli affiliati, sequestrati in Castiglion Fobocchi figura il nominativo del Berlusconi (numero di riferimento 625) e l’annotazione del versamento di lire 100.000 come eseguito in contanti in data 5 maggio 1978, versamento la cui esistenza risulterebbe comprovata anche da un dattiloscritto proveniente dalla macchina da scrivere di proprietà di Gelli
…”.

Nel 1990 la Corte d’appello di Venezia condanna Silvio Berlusconi per aver giurato il falso davanti ai giudici, a proposito della sua affiliazione alla loggia massonica P2.

A proposito il Piano di Rinascita democratica diceva:

a) acquisire alcuni settimanali di battaglia;
b) coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una agenzia centralizzata;
c) coordinare molte TV via cavo con l’agenzia per la stampa locale;
d) dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di antenna ex art. 21 Costit.

Da notare che Silvio Berlusconi è soltanto l’affiliato n°104; questo la dice lunga sul suo ruolo secondario all’interno dell’organizzazione. La prima fase della P2 infatti prevedeva che:

3) Primario obiettivo e indispensabile presupposto dell’operazione è la costituzione di un club (di natura rotariana per l’etereogenità dei componenti) ove siano rappresentati, ai migliori livelli, operatori, imprenditoriali e finanziari, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati, nonché pochissimi e selezionati uomini politici, che non superi il numero di 30 o 40 unità.

La data di fondazione della P2 è sconosciuta: Gelli entra nella società nel 1965. Visto che Berlusconi è 104°, significa che il “club” dirigente era già ampiamente formato e operativo: i 40 avevano già affiliato altre 60 persone influenti prima del Cavaliere.
La sigla che appare sopra la tessera (A.:G.:D.:G.:A:D.:U.:) significa “Alla Gloria del Grande Architetto Dell’Universo” e indica che Propaganda 2 è una loggia che si rifà alla Gran Loggia d’Inghilelterra, o che comunque si discosta dalla Grande Oriente di Francia.
Lo scisma tra frammassoni francesi e massoni inglesi avvenne nel 1877, in quanto i primi cominciarono ad accettare al proprio interno atei e agnostici. La massoneria “tradizionale”, per così dire, sostiene invece che un Massone non dovrà mai essere uno stupido Ateo né un Libertino senza religione se comprende l’Arte correttamente. La sola religione richiesta era quella religione in cui tutti gli Uomini concorrono, tenendo per sé le loro particolari Convinzioni.

Dopo lo scisma i francesi tolsero i riferimenti al Grande Architetto dell’Universo.
In questo senso si potrebbe dire che esiste una massoneria di “sinistra” francese e una conservatrice inglese o comunque non francese. In realtà parlare di destra e sinistra per la massoneria significa sbagliare in partenza, in quanto le finalità ultime dei massoni atei potrebbeo essere anche peggiori……
Alla luce dell’attuale ricomposizione politica italiana con due partiti, uno democratico e uno conservatore, è bene ricordare che Il Piano di Gelli prevedeva:

d) in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l’immediata nascita di due movimenti: l’uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l’altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale). Tali movimenti dovrebbero essere fondati da altrettanti clubs promotori composti da uomini politici ed esponenti della società civile in proporzione reciproca da 1 a 3 ove i primi rappresentino l’anello di congiunzione con le attuali parti ed i secondi quello di collegamento con il mondo reale.