Migranti, naufragio al largo della Libia, affondati due barconi: si temono 150 morti – Ora vediamo se Salvini respinge anche i cadaveri che la corrente porterà verso i nostri porti…

 

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Migranti, naufragio al largo della Libia, affondati due barconi: si temono 150 morti – Ora vediamo se Salvini respinge anche i cadaveri che la corrente porterà verso i nostri porti…

Si teme che ci possano essere circa 150 migranti dispersi a seguito di un naufragio nel Mediterraneo centrale, al largo delle coste della Libia. A comunicarlo è l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) con un tweet, spiegando che altre 145 persone sono state recuperate e portate in salvo.

Tragedia nel mare, ancora una volta nel Mediterraneo centrale, al largo delle coste della Libia. Secondo quanto riferisce l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) sarebbe avvenuto un naufragio nel Mediterraneo e si teme che ci siano almeno 150 persone disperse. “Notizie di un possibile naufragio nel Mediterraneo centrale. I dispersi potrebbero essere circa 150”, è la notizia fornita attraverso un tweet dall’Oim e, in particolare, dalla sua sezione libica. La stessa Organizzazione fa sapere che seguiranno aggiornamenti appena si avranno notizie più precise su quanto successo. Allo stesso tempo viene comunicato anche che altri 145 migranti, invece, sono stati recuperati e portati in salvo a terra. Secondo quanto riferito dalla Guardia costiera libica sono due i barconi affondati e capovolti nelle acque davanti a Khoms: a bordo ci sarebbero state circa 300 persone e i migranti recuperati sono stati 137.

La notizia viene confermata anche dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) in Libia, anche in questo caso attraverso un tweet: “Tragiche notizie di un mortale naufragio al largo di Khoms”, città che si trova sulla costa libica. Sulla base delle prime notizie, spiega l’Unhcr, ci sarebbero “più di 100 persone che potrebbero aver perso la vita, mentre altre 140 sono state salvate e fatte sbarcare, ricevendo assistenza medica e umanitaria dall’International medical corps (Imc), partner dell’Unhcr”. Poco dopo un portavoce dell’agenzia Onu ha rettificato i numeri, confermando quanto affermato dall’Iom e parlando della possibilità che i morti siano 150. Allo stesso tempo, ha ribadito che il barcone sarebbe partito da Khoms, a circa 100 chilometri da Tripoli. Secondo quanto raccontano i sopravvissuti, a bordo dell’imbarcazione si trovavano circa 300 migranti.

Sempre su Twitter, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, definisce quello di oggi come la “più grande tragedia del Mediterraneo quest’anno”. Ciò che ora va fatto, secondo Grandi, è “ripristinare il salvataggio in mare, mettere fine alla detenzione dei migranti in Libia, aumentare i percorsi sicuri fuori dalla Libia subito, prima che sia troppo tardi per tante persone disperate”.

 

Tratto da: https://www.fanpage.it/politica/migranti-naufragio-al-largo-della-libia-si-temono-150-morti/

 

Padova 28 gennaio, Ousmane Cissoko, 21enne senegalese arrivato in Italia con un barcone, non esita a gettarsi nelle acque gelide del Brenta per salvare un Italiano… Tra le tante cose che hanno da dire sui migranti, questa non ve la dicono. Non porta voti!

 

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Padova 28 gennaio, Ousmane Cissoko, 21enne senegalese arrivato in Italia con un barcone, non esita a gettarsi nelle acque gelide del Brenta per salvare un Italiano… Tra le tante cose che hanno da dire sui migranti, questa non ve la dicono. Non porta voti!

Padova, immigrato sfida il gelo per salvare aspirante suicida dal Brenta

Ousmane, arrivato con il barcone nel 2016: «Ho ascoltato il cuore. E sono abituato a lottare con il mare»

Dal corriere della sera

Si è spogliato dei vestiti e, incurante del gelo e dell’acqua con una temperatura prossima allo zero, si è buttato nel Brenta per salvare un uomo in difficoltà. Ousmane Cissoko, 21enne senegalese regolare residente a Torre, che nel 2016 era sbarcato in Sicilia con un barcone partito dalla Libia e che per otto mesi è stato ospite del centro di Bagnoli, lunedì mattina verso le 8 si stava dirigendo in bicicletta a Limena dove lavora come magazziniere, quando ha notato una ragazza sbracciarsi sulla passerella pedonale che collega Padova a Cadoneghe. Nelle acque sottostanti del fiume Brenta si era appena gettato un uomo di 68 anni che aveva deciso di togliersi la vita. Il giovane non ci ha pensato due volte, si è tuffato e con difficoltà ha riportato a riva il padovano ormai in ipotermia.

«Dovevo fare qualcosa»

Poco dopo un carabiniere si è tuffato per aiutarlo, l’anziano è stato preso in consegna dai sanitari del Suem che l’hanno trasportato in pronto soccorso in gravi condizioni. Cissoko è stato fatto sedere in auto, scaldato con una coperta e poco dopo si è recato lavoro. «Mi ha parlato il cuore- racconta- dovevo assolutamente salvare quell’uomo. L’acqua era gelida ma non mi importava. Dovevo fare qualcosa, io lavoro coi pesi, sono abituato a nuotare perché in Senegal sono nato vicino al mare. L’uomo era in centro al fiume, l’ho preso per mano e siamo tornati a riva dove un militare ci ha aiutato a uscire».