ATTENZIONE – ATTIMI DI TERRORE IN PARLAMENTO: un folle (tale Di Maio Luigi) semina il panico minacciando i presenti con parole agghiaccianti: “Banche, risarcite i risparmiatori tagliandovi lo stipendio parlamentare”

Di Maio

 

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ATTENZIONE – ATTIMI DI TERRORE IN PARLAMENTO: un folle (tale Di Maio Luigi) semina il panico minacciando i presenti con parole agghiaccianti: “Banche, risarcite i risparmiatori tagliandovi lo stipendio parlamentare”

Banche, Di Maio attacca: “Risarcite i risparmiatori tagliandovi lo stipendio parlamentare”

“Nessun parlamentare del Pd, di Forza Italia e della Lega può sentirsi innocente di fronte a questo disastro sociale ed economico”, scrive il candidato premier del MoVimento 5 Stelle sul blog di Grillo.

Non accenna a placarsi il polverone sollevato dall’audizione in Commissione Banche del presidente Consob Giuseppe Vegas, che ha confermato di aver più volte incontrato l’allora ministro per i Rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi per parlare anche delle crisi degli istituti di credito, fra cui Banca Etruria. Il MoVimento 5 Stelle, infatti, continua a chiedere le dimissioni dell’attuale sottosegretario del Governo Gentiloni e attacca ancora a tutto campo il Partito Democratico e la maggioranza per la gestione delle crisi bancarie degli ultimi anni.

È Luigi Di Maio ad alzare il tiro, con due lunghi post pubblicati sul blog di Beppe Grillo nei quali affronta la questione e spara a zero sul PD e non solo. “Il Pd ufficialmente sta difendendo la Boschi a spada tratta, a costo di disintegrarsi completamente”, spiega Di Maio, coinvolgendo anche il Presidente del Consiglio in carica e il segretario del PD: “Addirittura Gentiloni, anziché chiedere un passo indietro, è accorso in sua difesa. Pur di coprire lo scandalo, Renzi si è schierato contro il taglio delle pensioni d’oro, che lui stesso proponeva qualche anno fa. Questo è incomprensibile, non solo a me, ma anche a molti insospettabili del Pd che come leggiamo sui giornali si lasciano andare a sfoghi e perplessità”.

La lettura del candidato premier del M5s è chiara: ci sono responsabilità chiare e condivise delle varie forze politiche, ma non c’è ancora nessuno che si prenda la responsabilità di “raccontare la verità agli italiani”:

C’è un filo rosso che lega Etruria, la Boschi, le banche venete, Verdini, Berlusconi e il patto del nazareno che va avanti manifesto o occulto da quasi 4 anni e che si protrarrà nella prossima legislatura? Migliaia di risparmiatori truffati, conflitti d’interesse, opacità a non finire. Pd e Forza Italia in questa legislatura hanno fatto i loro comodi sulla pelle dei risparmiatori ed è quello che vogliono continuare a fare anche dopo il 4 marzo. Non siete stufi? Perchè non ci raccontano la verità e chi ha sbagliato paga?

Oggi voglio rivolgere un appello a tutti gli esponenti attuali e passati del Pd: se qualcuno di voi sa, allora parli! Chi dovrebbe curarsi della cosa pubblica passa il tempo a difendere indifendibili da evidenti conflitti d’interesse, questo non è più tollerabile. Parlate per favore! Tutti siamo pronti ad ascoltarvi. Parlate per favore! I cittadini hanno il diritto di sapere. Parlate per favore! Chi starà zitto pur sapendo, sarà ritenuto parte di questo scandalo.

tratto da: https://www.fanpage.it/banche-di-maio-attacca-risarcite-i-risparmiatori-tagliandovi-lo-stipendio-parlamentare/

Augias su Di Maio: “E’ un ragazzo molto simpatico, ma non gli affiderei nemmeno il mio condominio” …Ma fateci caso, tutti quelli che difendono il proprio vitalizio sono contro i grillini. (per farvi capire, Augias, vitalizio 2.200 euro al mese per 1 anno di mandato, a cui NON HA VOLUTO RINUNCIARE)

 

Augias

 

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Augias su Di Maio: “E’ un ragazzo molto simpatico, ma non gli affiderei nemmeno il mio condominio” …Ma fateci caso, tutti quelli che difendono il proprio vitalizio sono contro i grillini. (per farvi capire, Augias, vitalizio 2.200 euro al mese per 1 anno di mandato, a cui NON HA VOLUTO RINUNCIARE)

 

Sì, fateci caso… tutti quelli che difendono il proprio vitalizio dichiarano in tv che i grillini sono incapaci.

Augias sostiene che Di Maio “E’ un ragazzo molto simpatico, ma non gli affiderei nemmeno il mio condominio”…?

Sappiate che Augias prende un vitalizio 2.200 euro al mese per 1 anno di mandato nel 1994.

Vitalizio a cui NON ha mai voluto rinunciare…

Cominciate a capire…?

Io ho detto tutto…

by Eles

 

Ricapitoliamo: Renzi promette 80 Euro, Berlusconi rilancia con 1000 euro di pensione e aspettativa di vita a 125 anni, ma il populista è Di Maio…

populista

 

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Ricapitoliamo: Renzi promette 80 Euro, Berlusconi rilancia con 1000 euro di pensione e aspettativa di vita a 125 anni, ma il populista è Di Maio…

 

Ma la campagna elettorale, quanto ci costa? O almeno quando ci dovrebbe costare secondo le “loro” promesse?

L’escalation di promesse nella preparazione del voto di primavera è davvero pirotecnico e fantasioso. Difficile persino fare il totale del costo delle varie proposte.

Renzi vuol dare 80 euro alle famiglie a basso reddito con figli, e il costo oscilla tra 5 e 10 miliardi raggiungendo una platea che può arrivare a 10 milioni di persone.

Ma ben più fantasioso è Berlusconi, che promette dentiere ma previdentemente anche cure dentistiche ai giovani, e soprattutto mette sul piatto la pensione minima a 1.000 euro. Riguardasse davvero tutti costerebbe anche 20 miliardi. Restringendo la platea a 800 mila dei 6 milioni di persone interessate, e cioè agli ultrasettantenni al minimo senza altri redditi, scenderebbe a 4 miliardi.

Resterebbe poi da spiegare a chi già percepisce 1.000 euro, avendo versato per una vita i relativi contributi, perché mai non bisognerebbe aumentare in proporzione anche quella pensione.

Viene poi il bollo da abolire per la prima auto, abbattendo della metà l’introito attuale di 6 miliardi, al netto della furbizia italiana di intestare a mogli e figli la seconda, azzerando del tutto la riscossione, che è indirizzata a strade e scuole provinciali, cioè alle buche da riempire e ai tetti da riparare.

E poi c’è l’aspettativa di vita a 125 anni. Ma qui crediamo i costi siano nulli o quasi, avendo il buon Silvio già fatto accordi con il Padreterno…

L’alleato Salvini vuole invece cancellare la legge Fornero, che nacque per creare un risparmio di 88 miliardi in dieci anni (11 se ne sono già andati per rimediare allo svarione degli esodati).

Quanto inciderebbe la legge numero 1 della nuova legislatura a guida centrodestra nessuno comunque lo spiega. Ci si ferma alla parola «abrogazione». Un totem. Un dogma della fede.

Come in tutti gli spettacoli pirotecnici che si rispettano, vengono infine i gran botti. Salvini parla di flat tax unica al 15%, ma previsioni più moderate, al 25%, già comporterebbero una caduta di gettito di circa 45 miliardi.

Se si aggiungesse per coerenza l’abolizione dell’Irap, sarebbero altri 22 miliardi.

Ah, dimenticavamo. Però il populista è Di Maio…

 

By Eles

 

Fanno ironia idiota su Di Maio ed i 5stelle, ma ecco quello che tutti pensavano solo qualche mese fa: “Impreparati, incompetenti, immaturi: non abbiamo mai avuto politici tanto ignoranti”…!

 

politici

 

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Fanno ironia idiota su Di Maio ed i 5stelle, ma ecco quello che tutti pensavano solo qualche mese fa: “Impreparati, incompetenti, immaturi: non abbiamo mai avuto politici tanto ignoranti”…!

Vi riproponiamo questo articolo pubblicato solo qualche mese fa…

Impreparati, incompetenti, immaturi: non abbiamo mai avuto politici tanto ignoranti!

Non si è mai visto un ceto politico così ignorante. Laureati compresi. Colpa della scuola? O di una selezione al contrario? La democrazia rischia di non funzionare se conferisce responsabilità di comando a persone palesemente impreparate.

Nel governo Gentiloni più di un ministero è presidiato da non laureati e non laureate: istruzione e salute, lavoro e giustizia. Se questa non è forse la “prevalenza del cretino” preconizzata da Fruttero e Lucentini, è di certo la prevalenza dell’ignorante.

Infatti la legislatura attuale ha una percentuale di laureati tra le più basse della storia: di poco sopra il 68 per cento, un dato che mette tristezza a confronto col 91 per cento del primo Parlamento repubblicano… Qualche settimana fa la Repubblica ha offerto lo sfondo a questo spettacolo, mostrando con tanto di tabelle che la riforma universitaria detta “del 3+2”, testardamente voluta nel 2000 dai non rimpianti ministri Berlinguer e Zecchino al grido di “l’Europa ce lo chiede!”, è stata un fiasco. I laureati sono pochi, non solo nel ceto politico ma nel paese, in calo perfino rispetto a quelli del 2000, ultimo anno prima della riforma. L’età media del laureato italiano è superiore ai 27 anni e la laurea triennale non serve (salvo che per gli infermieri) a nulla. I giovani che concludono il ciclo di 5 anni (il “3 + 2”) sono addirittura meno del totale di quelli che vent’anni fa si laureavano coi vecchi ordinamenti (durata degli studi 4, 5 o 6 anni). Per giunta, per completare la laurea triennale ci vogliono 4,9 anni, per quella quinquennale più di 7,4! Quindi, l’obiettivo principale della riforma, che era quello di aumentare il tasso di laureati, è mancato.

Le cause? Certamente non sono quelle che ha suggerito, nel suo intervento a Cernobbio agli inizi di settembre, la non laureata ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli: la colpa dei pochi laureati, ha suggerito (lei ex sindacalista!), è delle «famiglie a basso reddito», che non trovano più buoni motivi per spingere i figli a laurearsi. Non ha pensato, non avendolo frequentato, che invece è tutto il sistema universitario che andrebbe, come le case abusive, abbattuto e riprogettato. Quindi, se il paese è conciato così, come possiamo pretendere che il personale politico sia meglio?

Ma non è finita. Un altro guaio, più serio, sta nel fatto che il ceto politico attuale, e ancor più (si suppone) quello che gli subentrerà al prossimo turno, ha un record unico nella storia d’Italia, di quelli che fanno venire i brividi: i suoi componenti, avendo un’età media di 45,8 anni (nati dunque attorno al 1970), sono il primo campione in grandezza naturale di una fase speciale della nostra scuola, che solo ora comincia a mostrare davvero di cosa è capace. Perché dico che la scuola che hanno frequentato è speciale? Perché è quella in cui, per la prima volta, hanno convissuto due generazioni di persone preparate male o per niente: da una parte, gli insegnanti nati attorno al 1950, formati nella scassatissima scuola post-1968; dall’altra, quella degli alunni a cui dagli anni Ottanta i device digitali prima e poi gli smartphone hanno cotto il cervello sin dall’infanzia.

I primi sono cresciuti in una scuola costruita attorno al cadavere dell’autorità (culturale e di ogni altro tipo) e della disciplina e all’insofferenza verso gli studi seri e al fastidio verso il passato; i secondi sono nati in un mondo in cui lo studio e la cultura in genere (vocabolario italiano incluso) contano meno di un viaggio a Santorini o di una notte in discoteca.

Prodotta da una scuola come questa, era forse inevitabile che la classe politica che governa oggi il paese fosse non solo una delle più ignoranti e incompetenti della storia della Repubblica, ma anche delle più sorde a temi come la preparazione specifica, la lungimiranza, la ricerca e il pensiero astratto, per non parlare della mentalità scientifica. La loro ignoranza è diventata ormai un tema da spot e da imitazioni alla Crozza. I due fattori (scarsità di studi, provenienza da una scuola deteriorata), mescolati tra loro, producono la seguente sintesi: non si è mai visto un ceto politico così incompetente, ignorante e immaturo.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti, nelle parole, le opere e le omissioni. Si dirà, come al solito, che il grande Max Weber lo aveva profetizzato già nel famoso saggio sulla Politica come professione (1919): «lo Stato moderno, creato dalla Rivoluzione» spiega «mette il potere nelle mani di dilettanti assoluti […] e vorrebbe utilizzare i funzionari dotati di preparazione specialistica solo come braccia operative per compiti esecutivi». Ma il povero Max non poteva prevedere le novità cool dei nostri tempi: per dirne una, la rabbiosa spinta che il movimento di Beppe Grillo avrebbe dato alla prevalenza dell’incompetente.

tratto da: http://m.espresso.repubblica.it/palazzo/2017/09/27/news/impreparati-incompetenti-immaturi-il-ceto-politico-non-e-mai-stato-cosi-ignorante-1.310776?ref=RHRR-B

Di Maio è una nullità assoluta: lo ha detto Silvio Berlusconi, noto puttaniere, condannato per frode fiscale in via definitiva e amico di Dell’Utri, condannato perchè gli faceva da tramite con la mafia!

Silvio Berlusconi

 

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Di Maio è una nullità assoluta: lo ha detto Silvio Berlusconi, noto puttaniere, condannato per frode fiscale in via definitiva e amico di Dell’Utri, condannato perchè gli faceva da tramite con la mafia!

Ebbene sì, ne sentivamo la mancanza.

La mancanza di una delle sentenze che escono fuori dalla bocca di Silvio Berlusconi, che sanno così tanto di puttanata e che dovrebbero solo far sbellicare dalle risate, se non fosse che qualcuno ci crede ancora.

Di Maio è una nullità assoluta!

E detto da uno così, è quasi una medaglia al merito.

Ecco, giusto per rinfrescarvi la memoria, un breve riassunto dei Procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi redatto da quei comunisti di Wikipedia…

Esito Procedimenti e capi di imputazione
Sentenze di condanna
Sentenze
di non doversi
procedere
Prescrizione
Intervenuta
amnistia
Sentenze
di assoluzione
Il fatto
non costituisce
più reato
Il fatto non
costituisce reato
  • Processo Ruby
    Prostituzione minorile, assolto perché il fatto non costituisce reato.
Il fatto
non sussiste
Procedimenti archiviati

E POI CHE È SUCCESSO? 10 aprile scorso. Servizio di fuoco di Report contro Renzi: “scambio tra salvataggio Unità e appalti in Kazakistan”. Il Fatto rincara la dose. Di Maio ha pronto un dossier per arrestare Renzi. Renzi minaccia querele a destra e a manca. E poi cosa è successo?

 

Renzi

 

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E POI CHE È SUCCESSO? 10 aprile scorso. Servizio di fuoco di Report contro Renzi: “scambio tra salvataggio Unità e appalti in Kazakistan”. Il Fatto rincara la dose. Di Maio ha pronto un dossier per arrestare Renzi. Renzi minaccia querele a destra e a manca. E poi cosa è successo?

Ve ne avevamo già parlato: La querela di Di Maio sull’acquisto dell’Unità. Ed ora Renzi rischia seriamente 10 anni di carcere…!

Non è una domanda retorica. Veramente non lo sappiamo. E poi cosa è successo?

Sembrava lo scandalo del secolo. Per dieci giorni sono volate accuse minacce e controminacce. Poi il silenzio generale.

Cosa è successo?

Ci nascondono qualcosa? Tutto è finito a tarallucci e vino?

Se qualcuno ha notizie, informateci… grazie.

Per rinfrescarVi la memoria:

Il Fatto Quotidiano

L’Unità, “scambio tra salvataggio e appalti in Kazakistan”. E Renzi minaccia Report

Report, guerra Pd dopo la puntata su L’Unità: ‘Chiederemo danni al programma Rai e al Fatto. Brutta pagina giornalismo’

Il Giornale

“Scambio Unità-appalti Eni”: report incastra Renzi. L’ex Premier minaccia querele

Metodo Di Maio: un dossier per fare arrestare Renzi

Libero

La querela di Di Maio sull’acquisto dell’Unità: “Renzi rischia 10 anni di carcere”

Huffpost 

Pd contro Report e M5S. Pronti esposti contro la trasmissione e il blog di Grillo

Corriere della Sera

La festa all’Unità: l’inchiesta di Report e lo scontro con Renzi

…E poi cosa è successo?

by Eles

Ricapitoliamo: quello che nel 2014 a firmato l’accordo con Bruxelles per far approdare tutti i migranti del Mediterraneo in Italia, ora invoca il “Pugno di ferro” … Faccia di bronzo forse è troppo poco?

migranti

 

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Ricapitoliamo: quello che nel 2014 a firmato l’accordo con Bruxelles per far approdare tutti i migranti del Mediterraneo in Italia, ora invoca il “Pugno di ferro” … Faccia di bronzo forse è troppo poco?

Luigi Di Maio:

“Pugno di ferro? Faccia di bronzo! L’ipocrisia di Matteo Renzi non ha eguali.

Oggi dice che bisogna usare il “pugno di ferro” contro le Ong che hanno contatti con gli scafisti, peccato però che quando sollevai io il tema in aprile si mise a sparare a zero sul MoVimento 5 Stelle e sulla mia persona.

“Faccia di bronzo”, altro che “pugno di ferro”.

Prima mi attaccava, oggi fa il pappagallo e ripete principi che noi abbiamo già messo nero su bianco in una proposta di legge a prima firma Alfonso Bonafede. Invece di rilasciare interviste qua e là si chiami il suo partito e gli chieda di portare in aula la nostra proposta di legge, che prevede di attribuire alle unità nel Mediterraneo i poteri dell’autorità giudiziaria.

Solo in questo modo riusciremo a supportare il lavoro delle Procure che stanno lavorando.

Poi un’altra considerazione, visto che Renzi ha anche bollato come una “bufala pazzesca” quel che invece è ormai una verità appurata (e confermata anche da ex ministri del Pd come la Bonino e Mauro), ovvero che è stato lui, nel 2014, a stringere un accordo con Bruxelles per far approdare tutti i migranti del Mediterraneo in Italia.

Dà la colpa agli altri Stati membri che non stanno facendo la propria parte.

Ma fatemi capire: Renzi il patto con Bruxelles l’ha stretto sulla fiducia?

Senza sapere o immaginare che poi gli altri Paesi Ue ci avrebbero voltato le spalle appellandosi a Dublino?  E ci voleva tanto a prevederlo?

Il punto è che Renzi altro non sa fare che dare la colpa agli altri, su ogni cosa. Vede gufi ovunque, fin da quando è salito a Palazzo Chigi.

E’ una vera e propria ossessione la sua, come quella che prova verso il MoVimento 5 Stelle!

La smetta di pensare ai fantasmi e porti la nostra proposta in Aula!”

tratto da: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1430812706955271&id=522391027797448

Quando il saggio indica la luna, gli imbecilli guardano il dito… Di Maio non sarà certo un saggio, ma solo in Parlamento paghiamo (NOI, di tasca nostra) 40 milioni l’anno di vitalizi a Parlamentari MORTI…!!!

Di Maio

 

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Quando il saggio indica la luna, gli imbecilli guardano il dito… Di Maio non sarà certo un saggio, ma solo in Parlamento paghiamo (NOI, di tasca nostra) 40 milioni l’anno di vitalizi a Parlamentari MORTI…!!!

 

Il vitalizio dei politici non finisce mai: va in eredità a coniugi, figli e fratelli

Le Camere spendono 43 milioni l’anno, solo a Montecitorio 652 assegni. Consigli regionali, record in Sicilia e Campania

«Se ci saranno interventi sulle pensioni di reversibilità, saranno solo per evitare sprechi e duplicazioni, non per fare cassa in una guerra tra poveri» assicura Palazzo Chigi.

 Si potrebbe magari iniziare proprio dalle pensioni di reversibilità di cui godono gli eletti in politica, parlamentari e consiglieri regionali. Mogli, mariti, figli, fratelli che per anni o decenni campano con il vitalizio dell’ex onorevole trapassato. Un assegno, nella maggioranza dei casi, ottenuto con una contribuzione minima, una sola legislatura, o un solo mese, addirittura un solo giorno in Parlamento (il mitologico deputato Luca Boneschi, dei Radicali, ventiquattrore alla Camera nel febbraio dell’82, pensione a vita). Con 945 parlamentari (più i senatori a vita, adesso sono cinque) per ogni legislatura e relativo parentado, gli assegni da pagare sono parecchi, e per parecchio tempo. Nel bilancio 2015 compare una voce, «Assegni vitalizi di reversibilità», e un numero: 25,3 milioni di euro, la cifra complessiva sborsata da Montecitorio per le pensioni de parenti di ex deputati defunti, solo nel 2015. Per il Senato, che ha un numero minore di componenti, la spesa per le pensioni di reversibilità è più bassa ma sempre milionaria: 18 milioni di euro (in un anno). Significa che gli assegni di reversibilità dei due rami del Parlamento costano ogni anno oltre 40 milioni di euro.Abbiamo chiesto alla Camera quanti siano gli onorevoli parenti che godono del trattamento previdenziale di reversibilità, è la risposta è 652. Le regole sono stabilite dall’ufficio di presidenza della Camera («Regolamento per il trattamento previdenziale dei deputati»), e prevedono che il vitalizio del parlamentare vada al coniuge superstite (nella misura del 60%, più 20% per ogni figlio), oppure in mancanza di vedovi ai figli superstiti, oppure in mancanza di prole a fratelli e sorelle «che risultino fiscalmente a carico del deputato deceduto». I consigli regionali non si sono certo lasciati sfuggire la cuccagna. Solo la Regione Sicilia paga ogni anno 117 assegni di reversibilità che pesano sul bilancio regionale 6 milioni di euro. Il caso più spettacolare è quello di Anna Maria Cacciola, figlia di Natale Cacciola, messinese che si candidò all’assemblea sicula con il partito Monarchico. Nel 1947. Dopo solo tre anni l’onorevole (titolo che spetta ai consiglieri regionali in Sicilia) finì il suo mandato, e in base a quei tre anni passati lì maturò il vitalizio di attuali 2mila euro al mese. Passato a miglior vita, l’assegno è stato trasferito per «reversibilità» alla suddetta figlia Anna Maria, che lo incassa da ben 41 anni, senza aver mai neppure messo piede all’assemblea regionale. Così pure gli eredi del marsalese Ignazio Adamo, eletto nel 1955, defunto nel 1973. Da quell’anno, cioè da 43 anni, l’assegno di 3.900 euro è stato versato prima alla vedova, e ora – dopo la scomparsa della signora Adamo – alla figlia. Anche in Abruzzo i congiunti di 34 ex consiglieri regionali ricevono ogni mese un assegno di reversibilità pari al 50% dell’importo che spettava ai loro cari, mentre la Campania spende un milione e 700 mila euro per mantenere in tutto 184 coniugi, figli e parenti di ex consiglieri defunti. Vitalizi infiniti, anche dopo la morte.
fonte: http://www.ilgiornale.it/news/politica/vitalizio-dei-politici-non-finisce-mai-va-eredit-coniugi-fig-1225224.html

Di Maio: “Sui Migranti non cerco voti, ma chiarezza su chi ci mangia”

 

Di Maio

 

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Di Maio: “Sui Migranti non cerco voti, ma chiarezza su chi ci mangia”

Luigi Di Maio – Il vicepresidente della Camera: “Bisogna fare luce sulle Ong. Saviano ci accusa, ma è disinformato sul tema”

Gli ipocriti sono loro, la verità è che del business dell’immigrazione non si deve parlare perché ci mangiano in tanti. Ma noi cerchiamo chiarimenti, non voti”. Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e candidato premier in pectore dei Cinque Stelle, accusa e rilancia. Da giorni, lui e il blog di Grillo tuonano contro “i taxi del Mediterraneo”, ovvero le imbarcazioni delle Ong che lucrerebbero sul traffico di migranti. E ieri proprio Di Maio e Roberto Saviano hanno ingaggiato un lungo corpo a corpo su Facebook, con lo scrittore che morde: “È da irresponsabili lanciare accuse vaghe e schizzi di fango su chi ogni giorno salva vite”.

Perché questo accanirsi sulle Ong?

Nessun accanimento. Abbiamo sollevato il tema per i tanti allarmi ricevuti sui morti in mare e sull’aumento degli sbarchi. Vogliamo fare chiarezza su certe disfunzioni, come la vogliono fare la procura di Catania, che ha aperto un’inchiesta, e come Frontex, l’agenzia europea che si occupa del tema.

Quali sono i problemi?

Due rapporti di Frontex, pubblicati dal Financial Times, raccontano che tra i finanziatori di queste organizzazioni ci sarebbe gente come il magnate americano George Soros. E oggi (ieri, ndr) su La Stampa il procuratore di Catania parla “di contatti tra le ong e gli scafisti” e di “gruppi finanziati da personaggi discutibili”.

Sono accuse, non certezze. E lo stesso procuratore parla di “Ong buone e cattive”.

Io non ho mai detto che tutte queste organizzazioni sono cattive, e non le voglio certo cancellare. Voglio fare luce.

L’espressione “taxi del Mediterraneo” è orrenda.

Ma non l’abbiamo mica inventata noi, sta nel rapporto del 2017 di Frontex. Basta conoscerlo, e leggerlo. Io non ho nulla contro Saviano, ma è chiaramente disinformato sul tema.

Potevate precisare meglio.

Ci si perde sulla forma, ma a contare è la sostanza.

Saviano vi accusa di cercare “i voti di chi i migranti li vuole in fondo al mare”.

Lui e altri non sanno di cosa parlano, e strumentalizzano. Questa è la levata di scudi degli ipocriti. Sono gli stessi che si indignavano quando si metteva in dubbio il lavoro di certe cooperative. E poi si è visto con Mafia Capitale cosa c’era in quel mondo.

Queste polemiche sono rischiose: se le Ong perdono i fondi privati che le alimentano lavoreranno molto di meno, e in mare morirà molta più gente.

Nessuno vuole generalizzare. Però proprio le buone Ong ci devono dare una mano. Noi non sappiamo quali siano sotto inchiesta a Catania, o sotto osservazione da parte di Frontex. Vengano allo scoperto, ci aiutino a capire.

Le navi ora si avvicinano molto di più alle coste libiche. Ma è anche un’esigenza operativa, talvolta.

Innanzitutto c’è un numero, quello fornito dalla Procura di Catania. E ci spiega che la percentuale di vittime in questi anni non è calata, nonostante l’intervento di queste organizzazioni. Qui il punto è un altro: è capire se davvero queste imbarcazioni talvolta vadano in acque libiche, e se si mettono d’accordo con gli scafisti, addirittura prestando loro le navi. E questo crea un indubbio incentivo ai flussi verso l’Europa.

Secondo organizzazioni come Medici senza Frontiere il vero incentivo sono i guai sui territori africani. E il richiamo dell’Europa.

Sono elementi che pesano. Ma il tema rimane sempre quello: capire se e chi fa business. Chiederemo chiarimenti anche al ministro dell’Interno Minniti, con un’interrogazione in Parlamento.

Se andaste al governo, cosa fareste?

Il problema non lo risolvi solo presidiando il Mediterraneo. Innanzitutto, bisogna stabilizzare la Libia. Minniti la deve smettere di andare a parlare solo con un premier fantasma come Al Sarraj, non ricosciuto dalle comunità locali. Sulla Libia serve una conferenza internazionale di pace.

Soluzione a medio termine.

Ma è un processo da avviare, fondamentale. E poi è prioritaria la creazione di agenzie dell’Unione europea nei Paesi più stabili del Nordafrica, che facciano da vero filtro ai flussi migratori.

Il M5S sente aria di Politiche, e vuole i voti della Lega e della destra.

Sciocchezze. La verità è che in Italia in questi ultimi 20 anni ci sono stati due generi di sfruttamento dell’immigrazione. Il primo è quella della Lega, che ha lucrato elettoralmente sul problema, senza mai risolverlo. L’altro invece è quello del centrosinistra, che ha anche preso soldi dalle cooperative che sfruttavano il business dei migranti. Non a caso Salvatore Buzzi finanziò una cena elettorale di Matteo Renzi. Destra e sinistra hanno già fallito.

 

di

fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/sui-migranti-non-cerco-voti-ma-chiarezza-su-chi-ci-mangia/

La querela di Di Maio sull’acquisto dell’Unità. Ed ora Renzi rischia seriamente 10 anni di carcere…!

 

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La querela di Di Maio sull’acquisto dell’Unità. Ed ora Renzi rischia seriamente 10 anni di carcere…!

 

La querela di Di Maio sull’acquisto dell’Unità: “Renzi rischia 10 anni di carcere”

Un dossier che potrebbe mandare in galera Matteo Renzi. Ipotesi estrema, ma non campata in aria perché la querela di decine di pagine presentata da Luigi Di Maio alla Procura di Napoli sui presunti appalti facili finiti all’imprenditore Massimo Pessina dopo l’acquisto del quotidiano del Pd L’Unità, sottolineava il Giornale, si basa su accuse pesantissime che chiamano in causa direttamente l’ex premier e segretario democratico.

Il vicepresidente della Camera nonché candidato premier del Movimento 5 Stelle individua reati come istigazione alla corruzione, corruzione internazionale, induzione indebita, turbativa della libertà degli incanti e traffico di influenze illecite. Il conto se accolte? Una decina di anni di carcere. La “segnalazione” di Di Maio rientra nell’inchiesta napoletana (e romana) sull’imprenditore Alfredo Romeo e Consip (con Tiziano Renzi, padre di Matteo, formalmente indagato insieme all’attuale ministro dello Sport ed ex sottosegretario Luca Lotti), ed è stata girata anche all’Anac del commissario Cantone.

 

fonte: http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/12364838/consip-querela-di-maio-m5s-matteo-renzi-acquisto-unita-pessina-.html