Leonardo Sciascia, uno che aveva capito tutto già 30 anni fa: “Quando tra gli imbecilli ed i furbi si stabilisce una alleanza, state bene attenti che il fascismo è alle porte”

 

Sciascia

 

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Leonardo Sciascia, uno che aveva capito tutto già 30 anni fa: “Quando tra gli imbecilli ed i furbi si stabilisce una alleanza, state bene attenti che il fascismo è alle porte”

Diceva Leonardo Sciascia: “Il più grande difetto della società italiana è quello di essere senza memoria…”

Ma soprattutto diceva:

“Credo che se sono diventato un certo tipo di scrittore, lo devo alla passione antifascista.

La mia sensibilità al fascismo continua ad essere assai forte, la riconosco ovunque ed in ogni luogo, persino quando riveste i panni dell’antifascismo, e resto sensibile all’eternamente possibile fascismo italiano.

Il fascismo non è morto.

Quando tra gli imbecilli ed i furbi si stabilisce una alleanza, state bene attenti che il fascismo è alle porte.”

Leonardo Sciascia in M. Padovani, La Sicilia come metafora, 1989, p. 85

30 anni fa aveva già previsto tutto quello che sarebbe poi capitato nella nostra politica…

Che fine hanno fatto i Gilet Gialli? Sono ancora lì a protestare. È dai nostri Tg che sono spariti… Sarebbe un brutto esempio per un popolo di pecoroni come noi… potrebbero risvegliare le coscienze di qualcuno.

 

Gilet Gialli

 

 

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Che fine hanno fatto i Gilet Gialli? Sono ancora lì a protestare. È dai nostri Tg che sono spariti… Sarebbe un brutto esempio per un popolo di pecoroni come noi… potrebbero risvegliare le coscienze di qualcuno.

“Gilet Gialli” – 33ma settimana di protesta – 200 delegazioni a Saône-et-Loire: “Come resistere vittoriosamente alla repressione politica che assume forme giudiziarie e di polizia”

Queste domande saranno al centro degli scambi previsti per il raduno di 200 delegazioni di Giubbotti gialli, che si terranno in questo fine settimana a Montceau-les-Mines, Saone-et-Loire.

Una manifestazione di è tenuta oggi a Parigi, partita alle 12:30 Porte de Clichy ed a cui hanno partecipato dai 15 ai 20.000 manifestanti.

Certo, sono numeri che non reggono il confronto con i circa 250mila che parteciparono ai cortei nelle prime settimane della protesta, scatenata da un aumento delle imposte sul carburante nell’ambito del programma del governo per ridurre l’inquinamento, ma la Gente in Francia, dopo 9 mesi, ancora scende in piazza…

Signori, 9 mesi!

Ma cosa ne vogliamo sapere noi, stravaccati sul nostro divano di casa con le palette in mano a dare i voti alle proteste degli altri…

by Eles

Osho – La società ha bisogno di persone stupide.

 

persone stupide

 

 

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Osho – La società ha bisogno di persone stupide

Per essere felici bisogna essere intelligenti e l’uomo viene educato a non sviluppare la propria intelligenza.
La società non vuole che nell’uomo sbocci l’intelligenza.
La società non ha bisogno di intelligenza:
di fatto ha paura dell’intelligenza.

La società ha bisogno di persone stupide.

Come mai?
Perché gli stupidi possono essere manipolati.
Le persone intelligenti non sono necessariamente obbedienti –
possono obbedire o possono non obbedire.
Ma la persona stupida non può disobbedire:
è sempre pronta a ricevere ordini.
La persona stupida ha bisogno che qualcuno le dia degli ordini …
perché non ha l’intelligenza sufficiente per vivere in modo personale.
Vuole che qualcuno la diriga …
è costantemente alla ricerca del proprio tiranno.

I politici non vogliono che l’intelligenza accada nel mondo …
neppure i preti lo vogliono e neppure i generali.

In realtà nessuno lo vuole!

La gente vuole che tutti rimangano nella stupidità:
in modo che tutti rimangano obbedienti
e conformisti …
in modo che nessuno esca dal seminato e faccia sempre parte della massa – affinché tutti si lascino controllare … manipolare e gestire.

La persona intelligente è ribelle. L’intelligenza è ribellione.
La persona intelligente sceglie in modo autonomo se dire sì o se dire no.
La persona intelligente non può essere legata alle tradizioni …
non può vivere nella venerazione del passato;
non trova niente da venerare nel passato.

La persona intelligente vuole creare un futuro … vuole vivere nel presente. Vivere nel presente è il suo modo per creare il futuro.
La persona intelligente non si aggrappa al passato … a qualcosa di morto …
non porta dentro di sé dei cadaveri.
Per quanto siano stati magnifici e preziosi …
non porta dentro di sé dei cadaveri.

La persona intelligente ha chiuso con il passato; se n’è andato …
è finito per sempre.

Invece la persona sciocca è tradizionalista.
È pronta a seguire i preti e qualsiasi politico stupido …
è pronta a eseguire ogni ordine …
è pronta a cadere ai piedi di qualsiasi autorità costituita.

La felicità non può esistere senza l’intelligenza.
L’ uomo può essere felice solo se è intelligente …
assolutamente intelligente.

La meditazione è lo stratagemma per far espandere la tua intelligenza.
Più diventi meditativo e più diventi intelligente.
Ma ricorda …
dicendo intelligenza non intendo dire intellettualismo.
L’intellettualismo fa parte della stupidità.

L’intelligenza è un fenomeno totalmente diverso …
non ha niente a che fare con la testa. L’intelligenza è qualcosa che proviene dal centro stesso del tuo essere.
Affiora in te e comincia a far crescere molte cose in te.
Diventi felice e creativo …
diventi ribelle e avventuroso …
cominci ad amare l’insicurezza e a muoverti nell’ignoto.

Cominci a vivere pericolosamente … perché questo è l’unico modo per vivere.

Per gli sciocchi esistono le superstrade … percorse dalle masse.
Le hanno percorse per secoli e secoli – non arrivando in nessun luogo …
girando in circoli viziosi.
In questo caso si ha il conforto di essere in compagnia di tanta gente …
di non essere soli.

L’intelligenza ti dà il coraggio di essere solo e ti fa vedere come puoi essere creativo.
Fa sorgere in te una grande urgenza …
una grande fame di essere creativo.
Solo così – come conseguenza – potrai essere felice … potrai essere beato … estatico.

OSHO

Gino Strada, un’osservazione che deve far riflettere: “Prima gli italiani? Idea di Hitler” – Tutte le atrocità del nazismo sono state compiute perché venivano prima gli ariani tedeschi… Non vi sembra che siamo sulla stessa strada?

GINO STRADA

 

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Gino Strada, un’osservazione che deve far riflettere: “Prima gli italiani? Idea di Hitler” – Tutte le atrocità del nazismo sono state compiute perché venivano prima gli ariani tedeschi… Non vi sembra che siamo sulla stessa strada?

Il fondatore di Emergency ha detto la sua sul caso della nave Sea Watch, sferrando un attacco al ministro dell’Interno Matteo Salvini

“Sono solidale con la capitana della nave e avrei agito esattamente come lei. Salvini è un criminale e deve capire che queste persone non sono merci”, parola di Gino Strada.

Il fondatore di Emergency ha voluto esprimere la sua solidarietà a Carola Rackete, capitana della nave Sea Watch. “Quando c’era la guerra in Afghanistan nessuno si permetteva di fermare un’ambulanza. Oggi invece ci sono persone nel nostro Parlamento che si permettono di dire ‘affondiamo la nave’”, ha aggiunto Strada durante la festa per i 25 anni dalla nascita della sua organizzazione presso il Teatro Dal Verme a Milano.

Gino Strada ha proseguito sferrando un attacco al ministro dell’Interno Salvini: “Prima gli italiani o la fortezza Europa è un’idea di Hitler”. “Le istituzioni repubblicane hanno sdoganato il fascismo e contro questa tendenza mi sento in guerra. Ma sento sibilare il vento, non lo sento ancora fischiare ma sono ottimista, perché reputo che gli italiani non siano così fascisti”, ha concluso il fondatore di Emergency.

 

Erri De Luca: “Lo sbruffoncello in carica ha di nuovo calato le brache”

 

Erri De Luca

 

 

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Erri De Luca: “Lo sbruffoncello in carica ha di nuovo calato le brache”

Erri De Luca “festeggia” lo sbarco di Sea Watch 3 a Lampedusa con un tweet in cui chiama in causa un certo “sbruffoncello in carica” che “ha di nuovo calato le braghe”. Stanotte Carola Rackete è stata arrestata dopo aver violato l’alt della Guardia di Finanza e aver portato la nave nel porto speronando una motovedetta delle Fiamme Gialle. Rackete era già indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione dell’articolo 1099 del codice della navigazione contestato al comandante che non obbedisca all’ordine di una nave da guerra nazionale. Sull’isola è giunto il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella. Per l’interrogatorio è necessaria la presenza del Gip. I migranti sono stati trasferiti, dopo le formalità di rito, nel centro d’accoglienza di contrada Imbriacola.

Salvini: “Non darò l’autorizzazione di sbarco a quella comandante sbruffoncella, mi sono rotto le palle” – Meloni: “Adesso affondiamo la Sea Watch” …ma veramente Vi sentiti rappresentati da questa gente? …Sveglia, questi stanno parlando di esseri umani!

 

Sea Watch

 

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Salvini: “Non darò l’autorizzazione di sbarco a quella comandante sbruffoncella, mi sono rotto le palle” – Meloni: “Adesso affondiamo la Sea Watch” …ma veramente Vi sentiti rappresentati da questa gente? …Sveglia, questi stanno parlando di esseri umani!

La Sea Watch è a Lampedusa, Carabinieri sul molo: Salvini vuole arrestare tutti. La nave della Ong è davanti Lampedusa e i Carabinieri sono in attesa sul molo. Salvini: “venga emesso subito un ordine d’arresto”

Aveva appena detto “Non darò l’autorizzazione di sbarco a quella comandante sbruffoncella, mi sono rotto le palle” (v. video a fine articolo)

Nel suo intervento ha detto pure “chi sbaglia paga” (ha dimenticato di dire “se non hai l’immunità”, perchè poi lui dal processo è scappato) e poi la chiosa “fa politica (la comandante di Sea Watch) sulla pelle degli immigrati… E lo ha detto senza neanche ridere!

Gli fa eco quella ridicola parodia si una fascista che risponde al nome di Meloni “Adesso affondiamo la Sea Watch”…

In tutta questa farsa, però, sembra sfuggire che questi stanno parlando di esseri umani…

…ma veramente Vi sentiti rappresentati da queste nullità umane e politiche?

by Eles

 

Nella foto: il Presidente del Consiglio comunale di Piacenza, di Fratelli d’Italia, quello che “i migranti a calci fuori dall’Italia perché delinquono” – Per la cronaca, arrestato per ‘Ndrangheta! …Ops…!!!!

 

migranti

 

 

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Nella foto: il Presidente del Consiglio comunale di Piacenza, di Fratelli d’Italia, quello che “i migranti a calci fuori dall’Italia perché delinquono” – Per la cronaca, arrestato per ‘Ndrangheta! …Ops…!!!!

 

Nella foto… (No, quello a sinistra, quella a destra è solo una povera idiota) è il Presidente del Consiglio comunale di Piacenza. Fratelli d’Italia, per capirci. Praticamente la parodia di quello che fu la pagliacciata del fascismo.

Comunque quello nella foto è quello che “i migranti a calci fuori dall’Italia perché delinquono”.

Vi segnaliamo che sempre quello nella foto (sempre quello a sinistra, quella a destra resta solo una povera idiota), giusto per la cronaca, è stato ARRESTATO PER ‘NDRANGHETA!

‘Ndrangheta: arrestato presidente del consiglio comunale di Piacenza …Il politico di FdI sarebbe (il condizionale è solo per la forma, se un politico viene arrestato…) agli ordini della cosca Grande Aracri, che era penetrata in Emilia Romagna partendo da Brescello (si, il paese di don Camillo e Peppone).

Giuseppe Caruso, l’esponente di Fratelli d’Italia presidente del Consiglio comunale di Piacenza, è stato arrestato martedì mattina nell’ambito dell’operazione Grimilde contro presunti appartenenti alla ‘ndrangheta legate alla cosca Grande Aracri. Caruso, 58 anni, secondo gli investigatori della Polizia, sarebbe parte integrante dell’organizzazione criminale che operava tra le province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza e che aveva al vertice Francesco Grande Aracri e i suoi figli Salvatore e Paolo. Per l’accusa grazie al suo ruolo di funzionario delle Dogane avrebbe favorito il clan di Cutro in una truffa all’Unione europea.

by Eles

 

La Sea Watch 3 è entrata in acque italiane, Carola Rackete da vero capitano: “So cosa rischio, ma non ho scelta” …mica come certi quaquaraquà che si fanno chiamare “capitano”, ma poi davanti al processo se la fanno sotto e si appellano all’immunità…!

 

Sea Watch

 

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La Sea Watch 3 è entrata in acque italiane, Carola Rackete da vero capitano: “So cosa rischio, ma non ho scelta” …mica come certi quaquaraquà che si fanno chiamare “capitano”, ma poi davanti al processo se la fanno sotto e si appellano all’immunità…!

La capitana della Sea Watch 3 annuncia di aver deciso di forzare il blocco: la nave è ora in acque territoriali italiane, diretta verso Lampedusa. Solo poche ore fa, il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva ribadito la linea dura del governo italiano, attaccando duramente proprio il comandante della Sea Watch 3.

La Sea Watch naviga da ormai 14 giorni con a bordo 42 migranti, soccorsi nel Mediterraneo. Non avendo ricevuto il permesso per sbarcare in un porto italiano, dopo aver violato la direttiva del Viminale, l’imbarcazione ha deciso di dirigersi ugualmente verso Lampedusa.

La situazione a bordo è drammatica. Molti sono esausti, sfiniti, con lo sguardo perso nel vuoto. In tanti sono buttati a terra, si muovono il meno possibile. E tutti attendono un segnale, con la speranza di poter sbarcare a Lampedusa. L’imbarcazione dovrebbe attraccare nel porto italiano in serata, ma il trasferimento dei migranti potrebbe avvenire già prima attraverso le motovedette della capitaneria.

Intanto il capitano della nave Carola Rackete, da vero capitano, si assume le proprie responsabilità: “So cosa rischio, ma non ho scelta”

…vorremmo solo ricordate a taluni elettori che quando uno vuole essere chiamato “capitano”, se ne deve assumere onori e oneri. Deve avere le palle di affrontare le conseguenze delle proprie scelte e non fare prima lo sbruffone “non ho paura del processo” per poi farsela sotto e nascondersi piagnucolante dietro all’immunità…!

by Eles

Pignorare i beni tedeschi in Italia per il risarcimento delle vittime del nazismo, che la Germania si è sempre guardata bene di pagare: il caso – sollevato da un avvocato tedesco che risiede in Italia – è ora arrivato in Cassazione

 

Germania

 

 

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Pignorare i beni tedeschi in Italia per il risarcimento delle vittime del nazismo, che la Germania si è sempre guardata bene di pagare: il caso – sollevato da un avvocato tedesco che risiede in Italia – è ora arrivato in Cassazione

Pignorare i beni tedeschi in Italia per risarcire le vittime del nazismo: il caso in Cassazione

A tentare la strada è Joachim Lau, avvocato tedesco residente in Italia. Il caso nasce all’inizio degli anni ’90 in Grecia e oggi è arrivato fino alla Cassazione italiana.

L’avvocato tedesco ma residente in Toscana Joachim Lau ta muovendo guerra al suo paese per assicurare che Berlino paghi i risarcimenti alle famiglie delle vittime della strage nazista di Distomo: oggi Lau ha portato la causa in Cassazione per portare avanti la procedura esecutiva per i risarcimenti, instaurata presso il tribunale civile di Roma.
Berlino finora è sempre riuscita a evitare i risarcimenti; adesso i parenti delle vittime cercano una sponda dai giudici italiani, tentando l’esecuzione forzata. Tutto comincia con una sentenza del tribunale della città di Livadia (in Grecia), che alla fine degli anni ’90 aveva condannato la Germania a risarcire i familiari di 218 vittime della strage di Distomo, commessa dalla Wehrmacht nel giugno 1944. Quella vittoria in tribunale è però rimasta lettera morta.
“La sentenza – spiega infatti l’avvocato Lau – non era eseguibile in Grecia, in quanto la legge lì prevede che una tale azione debba essere autorizzata dal governo, che però ha fermato l’esecuzione” per questioni attinenti ai rapporti tra i due Paesi e in relazione al forte debito pubblico greco. Un avvocato ha allora portato tutto davanti alla corte di Strasburgo, ma senza successo.
“Nella decisione europea, però” spiega Lau, “c’era scritto che la sentenza di risarcimento poteva essere eseguita in un altro Paese. Abbiamo indagato e abbiamo chiesto e ottenuto il riconoscimento del titolo esecutivo greco in Italia e con questo titolo abbiamo pignorato i crediti della ferrovia tedesca Deutsche Bahn nei confronti delle ferrovie italiane, milioni che le due società ripartiscono dalla vendita dei biglietti”.
Si è scelto l’Italia perché la Corte costituzionale nel 2014 ha dichiarato incostituzionale la legge che (recependo una decisione della Corte internazionale dell’Aia) aveva bloccato ogni esecuzione contro la Germania, aprendo alla causa per risarcimento. In gioco ci sono 50 milioni di euro e Lau ha seguito la strada della procedura esecutiva presso il tribunale di Roma, ora interrotta perché la Deutsche Bahn ha presentato ricorso in Cassazione, ritenendo illegittimo il procedimento.
Nell’udienza, tenuta questa mattina davanti alla Terza sezione civile della Cassazione, fa sapere il legale, la procura generale ha chiesto di respingere il ricorso tedesco. E se la Suprema Corte dovesse decidere allo stesso modo, non sarebbe la vittoria finale ma significherebbe che il procedimento di esecuzione può continuare. Un nuovo piccolo colpo per abbattere il muro. Il verdetto si conoscerà solo nelle prossime settimane, con le motivazioni.
“Questo è un processo pilota – osserva Lau – ci sono altre sentenze in attesa del procedimento esecutivo, ma è difficile individuare il patrimonio tedesco in Italia e una delle possibilità è la Deutsche Bahn, perché secondo la Costituzione tedesca, le ferrovie fanno parte del patrimonio della Germania federale”.
A Roma è venuto anche il neo sindaco di Distomo, Iannis Stathas, ex deputato di Syriza, a testimoniare l’importanza dei risarcimenti per la sua comunità: “Vogliamo che sia resa giustizia alle vittime contro tutti quelli che hanno perpetrato crimini contro l’umanità, a prescindere da quanto tempo sia passato. Siamo cresciuti nel ricordo di queste stragi e diciamo ‘mai più fascismo, mai più nazismo’. Vogliamo che la sentenza sia positiva anche per dare un segnale a nuovi rigurgiti fascisti”.

fonte: https://www.globalist.it/economy/2019/06/25/pignorare-i-beni-tedeschi-in-italia-per-risarcire-le-vittime-del-nazismo-il-caso-in-cassazione-2043403.html

La petizione lanciata da Sandro Ruotolo: radiazione di Vittorio Feltri dall’Ordine dei Giornalisti – Già raggiunte quasi 90.000 firme. Manca la TUA, cosa aspetti?

 

 

Vittorio Feltri

 

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La petizione lanciata da Sandro Ruotolo: radiazione di Vittorio Feltri dall’Ordine dei Giornalisti – Già raggiunte quasi 90.000 firme. Manca la TUA, cosa aspetti?

La raccolta firme online per chiedere la radiazione di Vittorio Feltri dall’Ordine dei giornalisti ha raccolto in quattro giorni quasi 90mila firme. A lanciare l’iniziativa sulla piattaforma Change.org sono stati i giornalisti Sandro Rutolo e Paolo Borrometi, che non hanno gradito le parole di Feltri su Andrea Camilleri e che si sono a loro volta autosospesi dall’albo.

Tra i firmatari dell’appello ci sono Susanna Camusso, ex segretaria della Cgil, Salvatore Borsellino, fratello del pm ucciso da Cosa Nostra nel 1992, e il vignettista Vauro Senesi.

Ecco la lettera di proteste di Ruotolo e Borrometi rivolta al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti. In fondo, il link per la TUA firma.

Caro Presidente Verna,
abbiamo deciso di autosospenderci dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti perché ci consideriamo incompatibili con l’iscrizione all’albo professionale di Vittorio Feltri. Proprio noi, che più di altri, ci battiamo per la difesa dell’articolo 21 della Costituzione, riteniamo gli scritti e il pensiero del direttore Feltri veri e propri crimini contro la dignità del giornalista.

Le parole di Vittorio Feltri su Andrea Camilleri e le sue opere hanno rappresentato per noi la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ne va della credibilità di ognuno di noi e della nostra categoria. Adesso basta. O noi o lui. Quel “terrone che ci ha rotto i coglioni” per noi figli del Sud è inaccettabile.

Non è in gioco la libertà di pensiero. Sono in gioco i valori della nostra Costituzione. Ogni suo scritto trasuda di razzismo, omofobia, xenofobia.

Dopo la miseria portano le malattie” (rivolto ovviamente ai migranti), l’ormai tristemente celebre “Bastardi islamici” o, uscendo dal seminato delle migrazioni, robaccia come “Più patate, meno mimose” in occasione dell’8 marzo (e le diverse varianti dedicate anche a Virginia Raggi, con il “patata bollente”) o “Renzi e Boschi non scopano”. Poi gli insulti a noi del sud con il celebre “Comandano i terroni” e infine il penultimo, di qualche mese fa, “vieni avanti Gretina” (dedicato alla visita a Roma di Greta Thunberg).

L’idea che Vittorio Feltri offre è che si possa, impunemente, permettersi questo avvelenamento chirurgico. E non è un problema solo suo. Almeno, non lo è più. A lui non frega niente: il limite, la deontologia, la misura, il buon senso, diremmo perfino la dignità sembrano saltate da tempo. Noi siamo convinti che resti intatta la bellissima frase che recita “Non condivido le tue idee ma darei la vita per permetterti di esprimerle”. Continuiamo a batterci contro la censura e gli editti, ma non possiamo accettare tra noi chi istiga all’odio. Ne va della nostra credibilità.

Le chiediamo per questo di attivarsi per radiare Vittorio Feltri dall’Ordine dei Giornalisti.

Sandro Ruotolo
Paolo Borrometi

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