Elezioni 2018 i primi Exit Poll: come previsto i 5stelle hanno stravinto. Ma soprattutto ha vinto la legge elettorale truffa voluta da Renzi, Berlusconi & C. per annullare la volontà degli Italiani e non consentire ai 5stelle di governare!

 

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Elezioni 2018 i primi Exit Poll: come previsto i 5stelle hanno stravinto. Ma soprattutto ha vinto la legge elettorale truffa voluta da Renzi, Berlusconi & C. per annullare la volontà degli Italiani e non consentire ai 5stelle di governare!

Elezioni 2018 LIVE: i primi Exit Poll alla chiusura delle urne

Il primo partito sarebbe il Movimento a 5 Stelle con una forchetta dal 29% al 32. Il Pd dal 20.5 al 23.5, Lega e Forza Italia dal 13 al 16%.

23.15 — Secondo gli exit poll del Consorzio Opinio per la Rai, il M5S è il primo partito con una forbice tra il 29 e il 32%. Seguono: Pd 20,5-23,5%; Forza Italia 13-16%; Lega 13-16%; Fdi 4-6%; LeU 3-5%; +Europa 2,5-4,5%; Noi con l’Italia 1-3%. Infine rischiano di non passare la soglia del 3%, Civica Popolare, Insieme, Svp e le altre che sono date allo 0,0-2%.
23.14 — È il Movimento 5 Stelle il primo partito secondo gli Instant Poll di Swg per La7, con un risultato tra il 28,8 e il 30,8%. Come coalizione a primeggiare è il centrodestra, con questi risultati: Forza Italia 13,5-15,5%, Lega 12,3-14,3%, Fratelli d’Italia 4.4-5,4%, Noi con l’Italia-Udc 1,8-2,4%. Questo il risultato nel centrosinistra: Pd 21-23%, +Europa 2,8-3,4%, Civica Popolare 0,4-1%, Insieme 0,5-1,1%. Liberi e Uguali è tra 5,2 e 6,2%. Il campione dell’instant poll è di 5000 elettori.
23-13 — Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 23 secondo i primi dati ha votato il 71,48% degli aventi diritto. Alle ore 19 l’affluenza registrata è stata pari al 58,42%. Lo rende noto il Ministero dell’Interno.
23.10 — Gli Exit Poll delle Coalizioni: sono queste Il Centro destra fra il 33 e il 36.5%, il Movimento Cinque Stelle fra il 29 e il 32%, il Centro Sinistra fra 25 e 28%.
23.00 — Primi Exit Poll Movimento 5 Stelle fra il 29 al 32%, il Pd dal 20.5 al
23.5, Forza Italia e Lega fra il 13 e il 16, Fratelli d’Italia dal 4 e il 6%. Questa le proiezioni del Senato. Abbastanza simili per la Camera.
L’Italia va al voto per eleggere i parlamentari della prossima legislatura, i seggi resteranno aperti fino alle ore 23. Dalle 7 di questa mattina si vota per Camera e Senato e, in Lazio e Lombardia, per scegliere governatore e consigli regionali. Gazzetta.it vi aggiornerà in tempo reale su exit poll, proiezioni e risultati a partire dalla fine delle operazioni di voto.
LO SPOGLIO — Le prime schede a essere scrutinate saranno quelle del Senato: lo spoglio partirà al termine delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti. Si passerà poi alla Camera e, dalle ore 14 di lunedì 5 marzo, si procederà allo spoglio delle schede per le elezioni regionali.

Vergognoso – Può succedere solo in Italia – Uccise la compagna con 51 coltellate: sconterà la pena ai domiciliari perché, poverino, è depresso!

femminicidio

 

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Vergognoso – Può succedere solo in Italia – Uccise la compagna con 51 coltellate: sconterà la pena ai domiciliari perché, poverino, è depresso!

Uccise la compagna con 51 coltellate: sconterà la pena ai domiciliari perché è depresso.

Paolo Rao, condannato per l’omicidio della compagna, è stato dichiarato incompatibile al carcere perché gravemente depresso.

Paolo Rao, l’uomo che più di cinque anni fa ha assassinato la fidanzata Erica Ferazza, 28 anni, dovrà rimanere agli arresti domiciliari. A stabilirlo il Tribunale di Sorveglianza di Padova dopo la riduzione della pena da 16 a 12 anni. L’uomo, figlio dell’ex direttore dell’Usl 16 Fortunato Rao, dovrà rimanere nella struttura residenziale “La Casa gialla” di Camposampiero fino al 28 febbraio 2020. Nei suoi confronti sono state certificate le condizioni di incompatibilità con il regime carcerario. Rao  il 7 ottobre 2012 massacrò con più di cinquanta coltellate quella che fino a qualche settimana prima era stata la sua compagna. “Nel 2020 sarà valutata nuovamente la sua condizione di salute”, ha spiegato l’avvocato Giovanni Chiello, che lo difende.

Nel 2016 la Corte d’Appello ha ridotto da 16 anni e 8 mesi a 12 anni e 4 mesi la pena detentiva. I giudici hanno stabilito di dover ridimensionare la pena sulla base di una perizia psichiatrica che certifica una depressione più grave rispetto a quella prospettata in primo grado. Diminuita anche l’entità del risarcimento che deve alla mamma di Erica Ferazza: da 250 mila euro a 200 mila. A Rao, ingegnere, è stata confermata la sospensione della potestà genitoriale per la durata della pena.

Erica Ferazza, psicologa, venne massacrata una mattina di cinque anni fa. Secondo gli investigatori, il movente del delitto è stata la sua intenzione di troncare la relazione con Rao, da tempo in crisi. La ragazza venne massacrata con 51 coltellate inferte al collo, alla schiena e al torace con ferite mortali al cuore, ai polmoni e al fegato. Dopo l’omicidio l’uomo si affacciò sul terrazzo di casa, facendo sedere la figlia sul parapetto e minacciò di lanciarla nel vuoto. Infine si tagliò le vene di collo e polsi, impiccandosi con un lenzuolo alla scala a chiocciola nel tentativo, non riuscito, di togliersi la vita.

tratto da: https://www.fanpage.it/uccise-la-compagna-con-51-coltellate-scontera-la-pena-ai-domiciliari-perche-e-depresso/

Che dire: questo poverino è depresso. Già gli avevano rodotto la pena. Ora ottiene anche i domiciliari… Domani chissà, uscità fuori cjhe la compagna rompeva le palle e quindi ha fatto bene ad ammazzarla. E siccome era una grande rompiballe, per stare tramquillo non una o due, ma 51 cortellate…

Signori miei (e non dico anche Signore perché, da uomo, mi vergogno a rivolgermi alle donne) questa è l’italia…

By Eles

Altra notizia che i TG hanno dimenticato di dare: la Pinotti annuncia euforica: “L’Italia avrà altri due sommergibili per un investimento di un miliardo di euro”! …Vi ricordiamo Gino Strada che si chiedeva: “A chi cazzo dobbiamo fare la guerra?” …Aggiungerei, ma un miliardo non poteva essere speso meglio?

 

sommergibili

 

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Altra notizia che i TG hanno dimenticato di dare: la Pinotti annuncia euforica: “L’Italia avrà altri due sommergibili per un investimento di un miliardo di euro”! …Vi ricordiamo ” …Aggiungerei, ma un miliardo non poteva essere speso meglio?

 

Pinotti: «L’Italia avrà altri due sommergibili»

Riva Trigoso – L’Italia avrà altri due sommergibili per un investimento di circa un miliardo di euro. Lo ha annunciato questa mattina il ministro della Difesa Roberta Pinotti durante il varo nei cantieri Fincantieri di Riva Trigoso della fregata “Antonio Marceglia”

 

iva Trigoso – L’Italia avrà altri due sommergibili per un investimento di circa un miliardo di euro. Lo ha annunciato questa mattina il ministro della Difesa Roberta Pinotti durante il varo nei cantieri Fincantieri di Riva Trigoso della fregata “Antonio Marceglia”. «Il programma prevedeva sei sommergibili – ha detto Pinotti – quattro li abbiamo già consegnati, due li abbiamo deliberati nel bilancio 2018».

fonte: http://www.themeditelegraph.com/it/shipping/shipyard-and-offshore/2018/02/03/pinotti-italia-avra-altri-due-sommergibili-HCUAac89XmPOtp4q9h5uwL/index.html

 

Leggi:

Il grande sfogo di Gino Strada: “Mi piacerebbe che un Ministro della Difesa, un anno dopo aver comprato un F35, venisse qui a dirci che cazzo ha fatto quell’F35″ !!

A proposito di elezioni – Ecco un interessante disquisizione su “Da che parte si infilano le supposte?” – Leggetela, presto Vi tornerà utile…!

supposte

 

 

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A proposito di elezioni – Ecco un interessante disquisizione su “Da che parte si infilano le supposte?” – Leggetela, presto Vi tornerà utile…!

 

Da che parte si infilano le supposte?

Pensavo che fosse intuitivo, cioè le ho sempre infilate con la punta in avanti, ma mia moglie fa il contrario e adesso mi ha fatto venire dei dubbi: insomma da che parte è meglio infilare le supposte li’ dove vanno messe? E perchè?

apneo

Pubblicata il 20/02/2018, ore 15:31

Risposte Geniali

  • pettolina

    pubblicato il 20/02/2018, ore 15:47

    questa del verso mi mancava proprio… non si finisce mai di imparare!!!

    Una cosa che forse non sapete è che le supposte non vanno mai tagliate a metà: cioè se devo dare 500mg di tachipirina a mio figlio e ho solo una supposta da 1000mg non va bene tagliare a metà la supposta perché la medicina non è distribuita in modo uniforme al suo interno!!

    …e scommetto che anche questo non lo sapevate

    ………………

    pibolo

    pubblicato il 20/02/2018, ore 15:44

    Il modo giusto sarebbe dal retro (se fosse ben lavorato ossia liscio e semitondo), in modo che lo sfintere si richiuda rapidamente sulla punta spingendola in su.

    C’e’ un pero’: in Italia, non so perché, il retro delle supposte non è affatto liscio ma frastagliato e “tagliuzza”, perciò sconsiglio questo tipo di inserimento.

    A questo punto conviene inserirle con la punta ma facendo bene attenzione a spingere a fondo in modo da evitare il riflesso di espulsione, sopratutto se il paziente è un bambino

    ………………..

    vittoriadelrusc

    pubblicato il 20/02/2018, ore 15:37

    Secondo la teoria del medico che me lo ha suggerito (e secondo la mia esperienza), la supposta va infilata con la parte piatta in avanti, in modo che l’ano si richiuda sulla punta arrotondata e la spinga verso l’intestino. Se si infila dalla punta invece, l’ano non si richiude attorno e la supposta fa più fatica ad entrare e sopratutto i movimenti naturali della muscolatura dell’intestino la fanno uscire.

fonte: http://genio.virgilio.it/domanda/611020/che-parte-si-infilano-supposte

Ecco chi è Tajani, l’aspirante premier del centrodestra: cercò di affossare Giovanni Falcone, è vicino a Silvio Berlusconi ma è soprattutto molto ma molto vicino alle grandi lobby!

Chi è Antonio Tajani

Il nuovo presidente del Parlamento europeo è un politico che conosce molto bene l’Europa, ma è accusato di essere troppo vicino a Silvio Berlusconi e alle grandi lobby

Tajani

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Ecco chi è Tajani, l’aspirante premier del centrodestra: cercò di affossare Giovanni Falcone, è vicino a Silvio Berlusconi ma è soprattutto molto ma molto vicino alle grandi lobby!

Da Fanpage:

M5s attacca Tajani: “Si schierò chiaramente contro Giovanni Falcone”

Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, ha annunciato di aver accettato la candidatura a presidente del Consiglio in caso di vittoria elettorale del centrodestra e di Forza Italia. Il MoVimento 5 Stelle è passato all’attacco in un post su Facebook dal titolo: “Ecco chi è veramente Tajani e cosa diceva su Giovanni Falcone”. Il M5s riporta un articolo scritto da Tajani nel 1988 in cui si schierò “chiaramente contro Giovanni Falcone”, secondo il MoVimento.

Secondo quanto riporta il post, in un articolo sul Giornale Tajani “decise di schierarsi chiaramente contro Giovanni Falcone”.

“I toni di Tajani – secondo il M5s – sono a sostegno di Meli e il logoramento ai danni di Falcone è a tratti smaccato”, con riferimento alla contesa sulla successione ad Antonino Caponnetto come capo dell’ufficio istruzione del tribunale di Palermo.

fonte: https://www.fanpage.it/live/elezioni-politiche-4-marzo-2018-l-ultimo-giorno-di-campagna-elettorale/2/

Da Il Post:

Chi è Antonio Tajani

Il nuovo presidente del Parlamento europeo è un politico che conosce molto bene l’Europa, ma è accusato di essere troppo vicino a Silvio Berlusconi e alle grandi lobby

Martedì 17 gennaio Antonio Tajani è stato eletto presidente del Parlamento europeo al quarto scrutinio con 351 voti, battendo il candidato del Partito Socialista Europeo (PSE) Gianni Pittella che ha ottenuto 282 voti. Tajani, che era il candidato del Partito Popolare Europeo, è un politico esperto dei meccanismi istituzionali europei e dei suoi equilibri: è stato eletto quattro volte al Parlamento ed è stato Commissario europeo tra il 2008 e il 2014. È apprezzato per i suoi modi affabili e la sua capacità di stringere buoni rapporti con gli altri parlamentari, ma è anche criticato per la sua mancanza di carisma, per la sua vicinanza a Silvio Berlusconi e a molte lobby.

Tajani ha 64 anni, è stato ufficiale dell’aeronautica militare e membro del Partito Monarchico (qui trovate una sua breve biografia sul sito Cinquantamila). Ha lavorato come giornalista e inviato per Radio Rai e per Il Giornale. Nel 1994 venne scelto da Silvio Berlusconi come portavoce del suo primo governo. Nello stesso anno fu eletto per la prima volta al Parlamento europeo, dove è stato rieletto in tutte le elezioni successive (1999, 2004, 2000 e 2013).

Nel 2008 fu al centro di uno scontro politico tra il presidente del Consiglio uscente Romano Prodi e Silvio Berlusconi, che aveva appena vinto le elezioni. In quei mesi al governo italiano spettava fornire alla Commissione l’indicazione di un commissario italiano. Prodi e Berlusconi non riuscirono a trovare un candidato comune e si scontrarono per decidere a chi spettasse la nomina. Alla fine, grazie all’aiuto del presidente della Commissione, José Manuel Barroso – membro del PPE come Berlusconi – Tajani riuscì a ottenere la nomina, prima a commissario ai Trasporti e poi, dal 2010, all’Industria.

Secondo alcuni documenti pubblicati lo scorso autunno, durante il suo mandato di commissario ai Trasporti, Tajani ignorò gli avvertimenti sulle emissioni eccessive di alcuni motori diesel prodotte da importanti aziende automobilistiche europee. Secondo alcuni, il fatto che Tajani non abbia fatto pressione sul settore affinché venissero introdotti maggiori controlli sulle emissioni ha contribuito direttamente allo scandalo Dieselgate, che ha portato al ritiro di migliaia di automobili Volkswagen, soprattutto dal mercato degli Stati Uniti, e ha coinvolto molti altri produttori.

Anche per questa ragione, ha detto un anonimo funzionario della Commissione al giornale Politico.eu, Tajani è considerato vicino a lobby e gruppi di interesse. Lo stesso funzionario descrive Tajani come un politico dotato di istinto e in grado di comprendere problemi concreti, ma senza visione e prospettiva storica: «Non è un intellettuale». Tajani è considerato da molti parlamentari europei troppo vicino a Berlusconi e il sito Politico.eu lo ha definito un “leale consigliere” dell’ex presidente del Consiglio italiano. Tajani è stato anche criticato per le posizioni avute in passato sulle unioni tra persone dello stesso sesso. Nel 1996 fu autore di un’interrogazione parlamentare in cui scriveva che i figli di genitori omosessuali subiscono «gravi problemi psicologici e di inserimento nella società».

Tajani ha vinto soprattutto grazie all’alleanza con i liberali dell’ALDE, guidati dall’ex primo ministro belga Guy Verhofstadt (lo stesso gruppo con cui, poche settimane fa, aveva cercato di allearsi il Movimento 5 Stelle). In cambio del suo appoggio, Verhofstadt sarà nominato presidente della Conferenza dei presidenti di commissione, un importante organo interno del Parlamento. Nella prima votazione Tajani ha ottenuto 274 voti (Pittella 183), nella seconda 287 (contro i 200 di Pittella) e nella terza 291 (mentre Pittella 199). Al quarto scrutinio, come prevede il regolamento, hanno partecipato solo Tajani e Pittella, cioè i più votati nel turno precedente.

Il presidente appena eletto ha pronunciato un breve discorso; ha ringraziato tutti i deputati e ha detto che il confronto è stato democratico: «Sarò il presidente di tutti, rispetterò tutti i gruppi. Potrete contare sulla mia totale disponibilità». Ha dedicato la sua vittoria alle persone colpite dal terremoto in centro Italia («Fa molto freddo, non tutti sono riusciti a risolvere i loro problemi») e ha ricordato «le vittime del terrorismo e coloro che soffrono: sia coloro che non hanno casa, sia coloro che non hanno lavoro». Infine, ha chiuso la seduta. Era dal 1979 che un italiano non veniva eletto presidente del Parlamento europeo (l’ultimo fu Emilio Colombo, eletto nel 1977).

 fonte: https://www.ilpost.it/2017/01/18/antonio-tajani/

 

Nella foto – Stefania Federici – ex assessore leghista di Cassano Magnano paese natale di Bossi. Arrestata per aver sottratto oltre un milione di euro ai malati gravi di cui era amministratrice. Ma non ci pensate e votate Lega…!

 

Stefania Federici

 

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Nella foto – Stefania Federici – ex assessore leghista di Cassano Magnano paese natale di Bossi. Arrestata per aver sottratto oltre un milione di euro ai malati gravi di cui era amministratrice. Ma non ci pensate e votate Lega…!

 

Lei è Stefania Federici – ex assessore leghista del comune natale di Umberto Bossi, Cassano Magnano – mentre, solo pochi mesi fa, abbracciava Salvini.

Bene.
È stata arrestata per aver sottratto oltre un milione di euro a diverse decine di malati gravi di cui era amministratice.

Prima gli italiani.
Prima in cu*o, agli italiani.

 

Da: Il Fatto Quotidiano

Varese, ex assessore della Lega in manette per aver derubato soldi ai malati di cui era tutore

Stefania Federici, già assessore ai Servizi Sociali a Cassano Magnago (2007-2012) e candidata sindaco del Carroccio nel 2012, è accusata di peculato. Ai domiciliari anche una funzionari a della Procura di Busto Arsizio.

Era il tutore di oltre 60 persone, alcune delle quali gravemente malate, e grazie alla sua funzione, su nomina del giudice tutelare di Varese, le ha derubate. Stefania Federici, già assessore ai Servizi Sociali a Cassano Magnago (2007-2012) e candidata sindaco della Lega Nord nel 2012, come riporta Varesenews, è stata arrestata per peculato dagli uomini dell Guardia di Finanza di Gallarate nell’ambito dell’inchiesta del pm Francesca Parola. Secondo gli accertamenti delle Fiamme Gialle con i soldi rubati, oltre un milione e 200mila euro, si era pagata il mutuo della casa. Il denaro sarebbe stato speso anche per giocare alle slot machine e comprasi una automobile. Alla donna è anche l’abuso d’ufficio – per essersi intestata una polizza vita dle valore di 350mila euiro del proprio “amministrato”. La polizza è stata sequestrata come anche altri beni per quasi 600 mila euro, conti correnti e 78 quadri, alcuni di valore e altri da valutare.

Ai domiciliari, invece, su ordine del gip. è finita una funzionaria della Procura di Busto Arsizio. All’indagata sono contestati l’accesso abusivo al sistema informatico della Procura in tre occasioni, rivelazione di segreti d’ufficio, corruzione, abuso d’ufficio, ricettazione, reato elettorale. L’indagata, invece, che avrebbe ricevuto incarichi pubblici in cambio di informazioni riservate, “avrebbe favorito il datore di lavoro del proprio coniuge in un’operazione immobiliare – si legge in una nota degli investigatori –  facendo sottostimare un immobile amministrato” dalla Federici per conto di un suo assistito, che poi sarebbe stato alienato e venduto all’imprenditore. La funzionaria, che alle ultime elezioni si era presentata in una lista di sole donne, si sarebbe anche sostituita nella votazione ad altra persona, senza alcun titolo legittimante e “col solo scopo di ottenere a proprio vantaggio il voto elettorale”. In totale sono cinque gli indagati.

FONTE: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/28/varese-ex-assessore-della-lega-in-manette-per-aver-derubato-soldi-ai-malati-di-cui-era-tutore/4193803/

I soldati italiani in Niger a proteggere l’uranio dei francesi… Ma “loro” Vi prendono per i fondelli chiamandola “missione di pace”…!

 

Niger

 

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I soldati italiani in Niger a proteggere l’uranio dei francesi… Ma “loro” Vi prendono per i fondelli chiamandola “missione di pace”…!

 

Soldi e uranio, col rischio di finire in mezzo a una guerra. L’Italia in Niger con 500 soldati, su invito della Francia? Motivo ufficiale: fermare, nel Sahel, la tratta dei migranti e il fondamentalismo islamico. Ma attenzione: il Niger ha appena ottenuto, dalla conferenza parigina dei donatori, un super-finanziamento da 23 miliardi di dollari. Un pacchetto di aiuti, come si dice in gergo, “allo sviluppo e alla sicurezza”, i cui appalti sono destinati a imprese europee. «Di sicuro vedremo quindi imprese italiane su quel campo, per non parlare della fornitura di armi necessaria alla “stabilizzazione”», scrive il blog “Senza Soste”, che mette a fuoco anche l’altra possibile motivazione della strana missione italiana, annunciata da Gentiloni dal ponte di una portaerei. «Il punto è che in Niger, oltre ai 23 miliardi di dollari in aiuti che andranno trasformati in appalti, c’è qualcosa che vale, come sempre, una spedizione militare: qualcosa di serio, come quel tipico prodotto da green economy che è l’uranio». Non è certo una novità: proprio per l’uranio destinato al nucleare fu montato, nel 2002, il caso Nigergate. «In poche parole, si scrive Niger e si legge uranio. Stiamo parlando del quinto produttore di uranio al mondo ma con una popolazione, di venti milioni di persone, stimata tra le dieci più povere del pianeta».

In Niger c’è anche Arlit, una delle capitali mondiali della produzione di uranio impoverito, continua il newsmagazine. E’ proprio il pericolosissimo materiale «che provocò la morte dei soldati italiani al ritorno dalle missioni coloniali in Kosovo, Afghanistan e Jugoslavia (340 morti, 4000 malati, una strage silenziata al massimo dai media, con D’Alema e Mattarella, all’epoca ministro della difesa, che in materia negarono l’impossibile)». Ma in Niger, continua “Senza Soste”, «se si scrive uranio si legge Areva, una multinazionale francese a proprietà pubblica, con un proprio distinto grattacielo al quartiere parigino della Défense». Il campo si fa quindi più chiaro: resta in mano francese lo sfuttamento e l’export dell’uranio del Niger, i cui proventi non vanno certo ad una popolazione ben al di sotto del livello di povertà. «L’export di uranio del Niger, oltre a non fruttare niente per il popolo di quel paese e inquinarne pesantemente le acque, fornisce energia per il 50 per cento della popolazione francese». E’ evidente quindi che «lo sviluppo drammaticamente ineguale in Niger è un affare interno della Francia». Ma anche esterno, «perchè nella fornitura di energia atomica in Ue, che è circa un terzo di quella complessiva, l’uranio permette alla Francia di essere la principale produttrice di energia del continente, con una quota del 17,1% sulla produzione totale Ue e davanti a Germania (15,3%) e Regno Unito (in calo, ma al 13,9%)».

Così è tutto più chiaro, scrive “Senza Soste”: «Gli scafisti di un paese senza sbocco al mare c’entrano poco, se non come fake news all’amatriciana». L’Italia? Forse potrebbe ricavarne, in cambio, anche una quota di energia. Ma, al netto degli eventuali appalti per Roma – una possibile fetta dei 23 miliardi concessi in “aiuti” – il blog segnala che le nostre truppe saranno inserite in un disegno, interamente francese, di ristrutturazione “coloniale” dell’area, dopo la crisi apertasi nel 2011 per Areva, costretta a rivedere una serie di reattori dopo il disastro giapponese di Fukushima. Il 2011, ricorda la “Bbc”, è anche l’anno del cosiddetto “uranium-gate”, che coinvolge l’Areva in fenomeni di corruzione in Niger, con fondi neri finiti in Russia e in Libano, fuori dal controllo di Parigi. Altro obiettivo, per la Francia: contrastare la presenza della Cina sul terreno: «E visto che in Africa i cinesi non esistono, sul piano militare, non c’è niente di meglio che ristrutturare Areva dall’interno e far valere la propria presenza sul campo in termini di truppe, con l’aiuto dell’Italia». Il rischio? La guerriglia: dopo la sollevazione dei Tuareg che ha minacciato proprio le miniere di uranio, si è già fatta sentire una guerriglia definita “islamista”, che ha già colpito siti francesi nel 2013.

«Secondo fonti africane in lingua inglese, la guerra dell’uranio in Niger sembra essere appena cominciata: una guerra con gli Usa che forniscono i droni, mentre la Francia e l’Italia sono sul campo – la prima a difendere i propri interessi diretti, la seconda a supporto», cercando di rimediare appalti o magari una posizione privilegiata nella produzione di energia. Gruppi islamisti? In un articolo seguito all’uccisione di quattro soldati americani nell’area, il “Guardian” parla di gruppi in grado di colpire ma difficili da identificare, «in una delle più remote e caotiche zone di guerra del pianeta». Ed è in questo tipo di zona che la Francia vuol rimettere ordine, con l’aiuto italiano, anche per fronteggiare la minacciosa concorrenza del Kazakhstan, super-produttore di uranio. «Se ne può stare certi: le mosse legate al Niger vedranno un piano di decisione politico, su più capitali dell’Occidente, e uno legato alla situazione sui mercati finanziari. Poi si potrà raccontare degli scafisti, dei progressi contro la guerriglia islamista», a beneficio dei grandi media e del loro pubblico ignaro. Non a caso, è già partito il ritornello degli “aiuti” per fronteggiare la devastante emergenza-siccità che sta flagellando l’area. «Per evitare tragedie nel Sahel, legate alla fuga dai territori, basterebbe intervenire sulle crisi idriche, favorendo le naturali economie locali, e non immaginare di creare fortezze da fantascienza».

Se però andiamo a vedere la vastità della crisi idrica che tocca il Niger, aggiunge “Senza Soste”, vediamo che non comprende solo quel paese ma anche tutta la grande fascia sub-sahariana, dalla Mauritania all’Eritrea. E spesso, le zone toccate dalla crisi idrica coincidono con quelle interessate dalla cosiddetta guerriglia islamica: è il caso del Mali, oggetto di intervento francese a inizio 2013. «Parigi interviene, quando la crisi economica e politica precipita, per “stabilizzare” economia e situazione politica del paese e far valere gli interessi francesi. La novità è che, stavolta, interviene anche l’Italia», coinvolta anche nell’intricato dopoguerra in Libia. Riusciranno a pesare sulla crisi, i maxi-appalti in arrivo? «A essere cinici – scrive “Senza Soste” – con 150 milioni annui, e qualche cerimonia militare, l’Italia si dovrebbe garantire un po’ di appalti, per una cifra magari 20 o 30 volte superiore, per le proprie imprese dal settore infrastrutture a quello della fornitura». Secondo Gianandrea Gaiani di “Analisi Difesa”, non è né garantito l’affrancamento dalla subalternità militare a Parigi, già evidenziatosi con la crisi libica del 2011, né il processo di razionalizzazione dei flussi migratori. La politica italiana? Considera “naturale” «l’assenza di qualsiasi visione strategica sull’Africa, continente la cui sinergia tra miseria e boom demografico è ottima candidata ad essere un futuro problema per l’Europa».

 

fonte: http://www.libreidee.org/2018/01/soldati-italiani-in-niger-a-proteggere-luranio-dei-francesi/

 

Breve lettura molto istruttiva per prepararVi al voto: “Se in Italia”…

Italia

 

 

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Breve lettura molto istruttiva per prepararVi al voto: “Se in Italia”…

In Italia, se in ospedale non trovate il defibrillatore, e vostro padre muore, non è colpa di un extracomunitario, ma di italiani che per decenni hanno rubato ogni risorsa, di altri italiani che hanno evaso le tasse, devastando i servizi.

In Italia, se siete incastrati in una burocrazia indecente, da diventarci pazzi, la colpa non è di un extracomunitario, ma delle migliaia di italianissimi che timbrano il cartellino e poi vanno a farsi i cazzi loro senza fare mezzo minuto di lavoro a settimana, delle migliaia di italianissimi parassiti, imboscati, falsi invalidi che affliggono questo paese.

Se in estate fate il bagno in acque piene di colibatteri, se vi mettete a nuotare in un mare che fa sempre più schifo, in un lago che prima era meraviglioso e da cui ora uscite con dermatiti immediate e violente, la colpa non è degli extracomunitari, è degli italianissimi responsabili delle navi dei veleni, degli sversamenti illegali, di livelli di inquinamento sempre più drammatici, combattuti solo a colpi di decreti che alzano di volta in volta i livelli massimi consentiti di inquinanti (dunque il mare è sempre più inquinato ma torna miracolosamente balneabile perché cambiano i parametri di ciò che è tollerabile).

Se in Italia non trovate lavoro, se a 40 anni siete ancora precari, a stipendi da fame, se in gran parte dell’Europa per lavorare ti basta mandare un curriculum e qui devi conoscere l’amico dell’amico dell’amico, se in Italia a 45 anni sei un “giovane giornalista”, un “giovane sceneggiatore”, un “giovane ricercatore”, e quindi ti si può offrire “una grande occasione di visibilità non retribuita”, mentre in Inghilterra a 25 puoi dirigere un giornale o una delle più prestigiose riviste culturali, non è colpa degli extracomunitari, ma di un sistema baronale e clientelare che costringe i nostri giovani più capaci a scappare all’estero e non tornare mai più.
E se non siete tra i più capaci, e appena messo piede fuori di qui scoprite che non siete adatti al mercato del lavoro di nessun paese, la colpa non è di un extracomunitario, ma di chi ha distrutto il nostro sistema scolastico, rendendovi mediamente tre volte meno istruiti di un vostro pari età inglese o francese o tedesco.

In Italia, quando mangiate una mozzarella piena di diossina, la colpa non è di un extracomunitario, ma di un camorrista italiano che ha sversato rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi e in altre decine di luoghi, in combutta con altri rispettabilissimi imprenditori italiani che preferiscono smaltire così i loro veleni, perché costa meno. Intanto voi morite di malattie terribili, ma a quanto pare non è importante, nel frattempo avrete sempre modo di prendervela con qualche nigeriano o senegalese o bengalese, aizzati da Feltri o Salvini o qualche sito di fake news.

Se in Italia un politico può farvi le stesse promesse per 23 anni consecutivi, senza mai mantenerle, e voi siete pronti a votarlo di nuovo, la colpa non è di un extracomunitario.
La colpa è solo vostra e delle smisurate teste di cazzo che tenete sopra il collo.

(web)