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Tajani, il pupillo di Berlusconi, ci riprova con la solita cazzata: “Mussolini ha fatto anche cose buone” …tutte balle – Rinfrescatevi la memoria: “Quando c’era lui…” ecco i MITI DA SFATARE sul fascismo
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“Quando c’era lui…” ecco i MITI DA SFATARE sul fascismo
Mito: Devi ringraziare il Duce se esiste la pensione.Realtà: In Italia la previdenza sociale nasce nel 1898 con la fondazione della “Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai”, un’assicurazione volontaria integrata da un contributo di incoraggiamento dello Stato e dal contributo anch’esso libero degli imprenditori. Mussolini aveva in quella data l’età 15 anni. L’iscrizione a tale istituto diventa obbligatoria solo nel 1919, durante il Governo Orlando, anno in cui l’istituto cambia nome in “Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali”. Mussolini fondava in quella data i Fasci Italiani e non era al governo.
Tutta la storia della nostra previdenza sociale è peraltro verificabile sul sito dell’Inps. La pensione sociale viene introdotta solo nel 1969. Mussolini in quella data è morto da 24 anni.
Mito: Il Duce garantì l’assistenza sanitaria a tutti lavoratori.
Realtà: Con la legge dell’11 gennaio 1943, n. 138, con il nome di Ente mutualità fascista – Istituto per l’assistenza di malattia ai lavoratori, venne istituita la prima Cassa Mutua di Assistenza di Malattia che offriva tutele solo ai lavoratori del pubblico impiego. Tutti gli altri non ne avevano diritto.
Il diritto alla tutela della salute per tutti nasce il 13 maggio 1947, data in cui viene istituita l’INAM, Istituto Nazionale per l’assicurazione contro le malattie, riformato nel 1968, con la legge n. 132 (cosiddetta “legge Mariotti”), che assisteva tutti i lavoratori, anche coloro che dipendevano da imprese private.
Nel 1978, con la legge n. 833 del 27 dicembre, veniva estesa, oltre che l’indennità retributiva in caso di malattia, anche il diritto all’assistenza medica con la costituzione del Servizio Sanitario Nazionale, con decorrenza del 1º luglio 1980 (la cosiddetta “riforma sanitaria”). La norma era chiaramente ispirata al National Health Service (NHS) britannico.
Mito: La cassa integrazione guadagni è stata pensata e creata dal Duce.
Realtà: La cassa integrazione guadagni (CIG) è un ammortizzatore sociale per sostenere i lavoratori delle aziende in difficoltà economica. Nasce nell’immediato dopoguerra per sostenere i lavoratori dipendenti da aziende che durante la guerra furono colpite dalla crisi e non erano in grado di riprendere normalmente l’attività. Quindi la cassa integrazione nasce per rimediare ai danni causati dal fascismo e della guerra che hanno causato milioni di disoccupati.
Mito: Ai tempi del Duce eravamo tutti più ricchi.
Realtà: Mussolini permise agli industriali e agli agrari di aumentare in modo consistente i loro profitti, a scapito degli operai. Infatti fece approvare il loro contenimento dei salari.
Nel 1938, dopo 15 anni di suo operato, la situazione economica dell’italiano medio era pessima, il suo reddito era circa un terzo di quello di un omologo francese.
Già…proprio amore.
Mussolini amava talmente l’Italia che:
– ha instaurato una dittatura
– ha abbassato tutti i salari
– ha firmato i Patti Lateranensi
– ha portato il paese al collasso economico
– ha tolto la libertà ai cittadini italiani
– instaurando le leggi razziali ha scritto una delle pagine più infami e vili della storia italiana.
Voleva così bene al suo popolo da farlo sprofondare in una guerra civile quando fu esautorato dal potere creando la Repubblica Sociale Italiana. Un paese già allo sbando a causa dell’armistizio dell’8 settembre e provato dalla guerra (condotta da lui con esiti a dir poco disastrosi) venne dilaniato ancora di più tra cosiddetta” Repubblica di Salò” e Italia liberata.
Tra l’altro, non è vero neppure che che “quando c’era lui i treni arrivavano in orario”.
Come spiega questo articolo dell’Indipendent si tratterebbe infatti di un mito derivante dalla propaganda durante il Ventennio.
La puntualità dei treni era infatti per la propaganda fascista il simbolo del ritorno all’ordine nel paese ma, in realtà, è solo grazie alla censura sistematica delle notizie riguardanti incidenti e disservizi ferroviari che questa immagine si è potuta formare.
Cari nostalgici del fascismo, il mascellone è finito appeso a testa in giù con le persone che prendevano a calci il suo cadavere. Chiedetevi il perchè.