Ora che siamo noi ad aver bisogno, fa male vedersi sbattere le porta in faccia. Vero? …Ce l’ho con te che li volevi ributtare in mare, testa di cazzo!

 

migranti

 

 

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Ora che siamo noi ad aver bisogno, fa male vedersi sbattere le porta in faccia. Vero? …Ce l’ho con te che li volevi ributtare in mare, testa di cazzo!

Solo 10 giorni fa “Il Giornale” titolava “Stop all’export di mascherine: la Germania “soffoca” l’Italia” e in sottotitolo ricordava: “Altro che solidarietà europea. Dal governo tedesco è già attivo lo stop all’esportazione. L’Italia è sempre più sola”

Per lo stesso motivo Salvini si incazzava e twittava: “quando tutto questo sarà finito, ce ne ricorderemo”…

Calma ragazzi, calma. I tedeschi non sono cattivi. È solo che ci sarà stato uno stronzo che avrà detto “Prima i tedeschi”…

In questo periodo storico così difficile, ci guardiamo intorno e ci rendiamo conto che siamo noi gli appestati. E tutti ci evitano. Solidarietà dai nostri amici? Niente… è brutto quando hai bisogno e gli altri ti sbattono la porta in faccia.

Quello che (a qualcuno) fa più rabbia è che gli unici che ci porgono una mano sono le zecche rosse… Dai cinesi ai cubani…

È brutto essere gli appestati. Sia che tu sia vittima di una epidemia di dimensioni bibliche, che tu fugga da guerre, carestie, pestilenze varie…

Ma noi siamo sempre stati fieri di essere Italiani, perché essere Italiani significava soprattutto aver avuto il culo di essere nati dalla parte giusta del pianeta. Dalla parte dove non muori di fame e di sete. Dalla parte dove non ti cadono le bombe in testa mentre dormi, mentre stai a scuola, mentre stai in ospedale. Dalla parte dove la donna non viene sistematicamente stuprata o mutilata o venduta. Dalla parte dove non temi che il tuo bambino possa calpestare una mina (magari di fabbricazione italiana). Dalla parte dove hai ancora la speranza di morire di vecchiaia…

Ed è brutto quando hai bisogno di aiuto e gli altri ti sbattono la porta in faccia.

Sia che sia l’Unione Europea che si è girata dall’altra parte quando a subire il Coronavirus era solo l’Italia, sia quando il tuo barcone sta per affondare…

E per chi si incazza, ricordiamo che tra quelli che hanno bussato alla nostra porta, tra quelli che volevamo ributtare in mare, ci sono quasi 20.000 persone che non si sono incazzate. Che non si potranno più incazzare. Contro nessuno.

by Eles

 

 

Chiudere tutto? La lega ed i presidenti delle regioni leghiste lo hanno sempre chiesto? Le sporche bugie di Salvini mentre la gente muore… Leggete questo per rendervi conto con chi abbiamo a che fare…

 

Salvini

 

 

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Chiudere tutto? La lega ed i presidenti delle regioni leghiste lo hanno sempre chiesto? Le sporche bugie di Salvini mentre la gente muore… Leggete questo per rendervi conto con chi abbiamo a che fare…

Ormai la pazienza è finita. possibile che con 5000 morti ci sia ancora chi specula sul virus per qualche voto?

Possibile che ci sia gente che lo sta ancora a sentire?

Per qualcuno forse è solo una questione di memoria, e allo ra ve la vogliamo rinfrescare.

Salvini e la lega volevano chiudere tutto?

La verità che dalle prime avvisaglie del coronavirus le uniche battaglie della lega erano contro i barconi di immigrati che portavano in Italia gli “africati appestati” (???) e la quarantena prima del rientro a scuola dei bambini provenienti dalla Cina…

E questo è dire tutto su come Salvini & C. abbiano centrato dal primo momento il problema…

Ad esempio il 21 febbraio Salvini invitava ad ascoltare medici e scienziati (improvvisamente non più “professoroni”, detto con aria di scherno) che a suo dire avvertivano del pericolo imminente dell’arrivo di Covid-19 in Italia sui barconi.

Nota: All’epoca il Governo (primo al mondo) aveva già bloccato i voli da e per la Cina. Pochi giorni dopo sarebbero stati individuati in primi casi di trasmissione locale di coronavirus. Ma non nei centri di accoglienza dei migranti ma in Lombardia.

Il 24 febbraio Salvini su Twitter rincara la dose: «non è il momento delle mezze misure: servono provvedimenti radicali, serve l’ascolto dei virologi e degli scienziati, servono trasparenza, verità e un’informazione corretta, servono controlli ferrei ai confini su chi entra nel nostro Paese». Peccato che i virologi chiedessero altro: isolamento volontario e un invito ai cittadini italiani (non ai migranti) di evitare assembramenti e limitare i contatti sociali…

È durata poco la ferrea fermezza della Lega. Il 27 febbraio Salvini compie il triplo salto mortale. Che era successo? Niente, il Governo stava attuando i primi provvedimenti di blocco, e lui sentiva l’esigenza di aprire nuovamente la bocca (tanto poi quello che ne esce, esce…)… Il tutto in un celeberrimo video

Quando Salvini lo scorso 27 Febbraio , dopo la visita da Mattarella , chiede al popolo di sollevarsi e chiedere al Governo di aprire tutto…

Un concetto ribadito anche il 29 febbraio durante un’intervista mandata in onda da Porta a Porta dove Salvini disse: «il mondo deve sapere che venire in Italia è sicuro, perché siamo un Paese bello, sano e accogliente, altro che “lazzaretto d’Europa”, come qualcuno sta cercando di farci passare».

Nota: ad oggi i positivi al coronavirus in Italia sono oltre 50.000 con 5.000 decessi…

Salvini ha sempre detto di voler chiudere tutto? 29 febbraio, in un altro tweet se la prende con la proposta di rinviare Juventus-Inter a maggio. Che senso ha?? si chiede, «porte aperte o porte chiuse, per me si doveva giocare e offrire agli italiani qualche ora di serenità e al mondo un’immagine di tranquillità».

Che volete che sia, solo 40.000 persone tra piemontesi e lombardi assembrate… Una sciocchezza… E questo vorrebbe chiudere tutto?

Ma intanto il 24 febbraio Salvini aveva detto: “Superati i 100 contagi in Italia. Ma per qualche genio al governo fino a pochi giorni fa il problema erano Salvini e la Lega, odiatori e razzisti, che lanciavano allarmi senza motivo… Vergogna”.

Rincoglionimento? Schizzofrenia? Sciacallaggio? A voi l’ardua sentenza…

Oggi Salvini va dicendo che sin dal primo momento Lui e le Regioni a guida leghista lo hanno sempre detto che bisognava chiudere tutto…

Quello che diceva Salvini lo abbiamo visto, e i suoi compari?…

E Zaia? E Fontana?

Rassegna stampa per gli smemorati (e per chi ci sta ancora una volta prendendo per il culo)…

LUCA ZAIA

Luca Zaia lo vogliamo anche ricordare per le sue note posizioni ‘no vax’ che lo avevano portato a fare ricorso alla Consulta contro l’obbligo vaccinale nelle scuole del ministro Lorenzin.

1 febbraio

Coronavirus, Zaia: non è giustificata la chiusura delle scuole

3 febbraio

Coronavirus, Zaia: “Siamo pronti, ma nessun allarmismo”

24 febbraio

La Lega strilla sul coronavirus ma Zaia ha fermato il Carnevale troppo tardi

27 febbraio e la pandemia mediatica

Coronavirus, Zaia: “Penso di riaprire le scuole da lunedì 2 marzo”

Coronavirus, Zaia: «Revocare l’ordinanza, emergenza passata. Da lunedì riapro le scuole in Veneto».

Coronavirus, Zaia al governo: «Revocare l’ordinanza, emergenza passata. Da lunedì riapro le scuole in Veneto»

«Oggi in Veneto – ha aggiunto Zaia – abbiamo un incremento dei contagiati che è minimale, una decina di casi in più, di cui più della metà asintomatici e gli altri non sono gravi». Per Zaia «non c’è quindi questo picco esponenziale che giustifichi» il mantenimento delle misure previste nell’ordinanza in vigore fino all’1 marzo. «Spero che a livello nazionale si decida di revocare quel minimo di ordinanze che è stato fatto» ha proseguito Zaia. «Si tratta – ha concluso – di una pandemia mediatica che vive sui social. E ricordo che in Veneto nessuna attività commerciale è stata bloccata. Il Veneto non è bloccato»

28 febbraio

Coronavirus: Zaia,Veneto sotto controllo

29 febbraio

Coronavirus in Veneto, dal “siamo in guerra” alla “pandemia mediatica”: la marcia indietro di Zaia sotto le pressioni degli imprenditori

Dall’allerta massima per l’emergenza coronavirus alla retromarcia, nel giro di pochi giorni, sotto le pressioni del mondo produttivo del Nord-Est. Anche il presidente leghista del Veneto Luca Zaia si è affrettato a cambiare strategia per evitare l’effetto “boomerang”, preoccupato dalle accuse di decisioni depressive da un punto di vista economico e sociale. E allora ha attaccato quella che ha definito “pandemia mediatica” e “psicosi internazionale”, parlando di un’epidemia amplificata se non addirittura inventata dai mezzi di comunicazione di massa…

Coronavirus, Zaia: “Si tratta di un virus a bassa mortalità”

… del video dell’agenzia Vista, però, nessuna traccia: sparito!

1 marzo

Coronavirus, Zaia: «Chiesta la riapertura di cinema, teatri e chiese. Nei bar serviti solo i clienti seduti»

Coronavirus, Zaia al governo: “Riaprire cinema, teatri e chiese con distanze fra le persone”

8 marzo

Zaia: «Il Veneto non deve essere isolato, ecco i dati che lo dimostrano»

Coronavirus, la ribellione di Zaia: “Sbagliato isolare anche noi: lo dicono gli scienziati

Coronavirus, Zaia: “Decreto del governo è sproporzionato, fuori province venete da zone rosse”

Coronavirus, il Veneto si oppone alla creazione delle tre zone rosse a Venezia, Padova e Treviso. A dirlo a chiare lettere è il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

9 marzo

Coronavirus, Zaia non ci sta e scrive al governo: “Misure sproporzionate per la regione Veneto”

 

ATTILIO FONTANA

29 gennaio

Coronavirus, Fontana: “La Lombardia è pronta, ma niente allarmismi”

31 gennaio

«Niente panico, in Lombardia nessun caso» Coronavirus, Fontana rassicura

24 febbraio

Coronavirus, Fontana: “Misure sono giuste. Massima collaborazione con governo. Credo che in pochi giorni si ridurrà diffusione virus”

25 febbraio

Coronavirus, 240 positivi in Lombardia. Fontana: “Situazione stabile”

Fontana: “Il coronavirus è poco più di una normale influenza”

 

Questo avevamo da dirvi…

E se qualche leghista ora Vi dirà che il Capitano e i Presidenti delle Regioni Leghiste lo avevano sempre detto, siete autorizzati a sputargli in faccia.

 

By Eles

Barbara Palombelli e la sua uscita sui meridionali: “Come mai il 90 per cento delle morti avviene sempre al Nord, forse sono persone ligie, che vanno tutte a lavorare?”… La puntuale risposta di un meridionale…

 

Barbara Palombelli

 

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Barbara Palombelli e la sua uscita sui meridionali: “Come mai il 90 per cento delle morti avviene sempre al Nord, forse sono persone ligie, che vanno tutte a lavorare?”… La puntuale risposta di un meridionale…

Riportiamo la risposta a Barbara Palombelli inviataci da L. S., che riportiamo integralmente

Barbara Palombelli durante “Stasera Italia” di Rete4, ieri sera ancora una volta ha aperto la bocca per dare sfogo alla merda di cui ha la testa piena…

Ha detto la Barbara, anzi si è chiesta:

“Come mai il 90 per cento delle morti avviene sempre al Nord, forse sono persone ligie, che vanno tutte a lavorare?”.

Come se, in questi giorni di paura, al Sud l’unico pensiero fosse stato quello di non andare a lavorare.

Come se il dramma fosse solo del nord. Al sud è una festa… E i morti del sud, morti di serie B, niente di importante…

Ma la Palombelli è tanto cretina che probabilmente non si è proprio resa conto di quello che ha detto.

La domanda con risposta incorporata della Palombelli, figlia di ignoranza, stupidità, idiota malvagità, di malcelata invidia non ha bisogno di risposte, ma permettetemi una considerazione…

Diciamocelo: pure in questo momento così difficile vedi in giro tante teste di cazzo che cercano solo di dividere il Paese…

E spesso, anzi sempre sono voci che vengono dal nord…

Ai meridionali ne hanno dette di tutti i colori.

Pensate che i Napoletani sono ancora i “colerosi”… Per un epidemia di 50 anni fa, venuta da fuori, dall’estero, che i napoletani (istituzione, medici e popolo) hanno affrontato con scrupolosità e coscienza portando avanti una battaglia vinta brillantemente nel giro di sole tre settimane, con un numero di vittime contenuto (una quindicina).

Di contro in oltre un mese di emergenza non ho sentito mai parlare un meridionale di “lombardi appestati”.

Non ho sentito definire i settentrionali “untori”, sebbene la loro a dir poco ridicola gestione dell’emergenza ha provocato la fuga di decine di migliaia di persone potenzialmente infette verso il sud.

Non ho sentito nessun abitante di Napoli (dove, e se la Palonbelli non ci crede venga a vedere, le regole vengono rispettate con coscienza) aizzarsi contro l’idiozia di molti milanesi che ancora affollano tram, bus e metropolitane. Gli idioti ci sono ovunque, ma non si fa di tutta l’erba un fascio.

E non ho sentito commenti divisivi contro i settentrionali su presidenti di regione che minacciano di far curare negli ospedali solo i conterranei, su aziende che per lucro vendono presidi medici essenziali all’estero mentre gli ospedali arrancano, su capi politici che non si vergognano di sciacallare neanche dopo 4.000 morti, su una classe dirigente demente che, in piena crisi, ha fatto assembrare 45.000 persone in uno stadio per una partita di calcio…

Non è il momento di dividere il paese. Ma mentre i meridionali non lo fanno…

Mentre scrivo, sento che al bando per la richiesta di 300 medici appena emanato, hanno già risposto in 7.000, buona parte del sud… È il più bel vaffanculo che si potesse dedicare alla Palombelli, per cui non ho altro da dire…

L.S.

 

“È la soluzione alla veneta per un problema cruciale in tutta Italia”, così Zaia ha presentato gli inutili straccetti che qualcuno con molta fantasia ha chiamato “mascherine” …Ma è proprio idiota o crede che lo sia la gente?

 

Zaia

 

 

 

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“È la soluzione alla veneta per un problema cruciale in tutta Italia”, così Zaia ha presentato gli inutili straccetti che qualcuno con molta fantasia ha chiamato “mascherine” …Ma è proprio idiota o crede che lo sia la gente?

«È la soluzione alla veneta per un problema cruciale in tutta Italia», così il Presidente del Veneto Luca Zaia ieri ha presentato in conferenza stampa dalla sede della Protezione Civile di Marghera le mascherine “contro” il coronavirus SARS-CoV2. Contro è tra virgolette perché le mascherine made in Veneto non sono dispositivi di protezione individuale. A scanso di equivoci è scritto proprio sulla mascherina, dove c’è stato il tempo anche di stampare il logo della Regione Veneto, giusto per ribadire chi ha avuto l’idea.

Cosa sono le “mascherine” di Luca Zaia

A stampare e donare le mascherine è la ditta Grafica Veneta di Trebaseleghe (PD) di proprietà di Fabio Franceschi. L’azienda è una società famosa per essere quella che stampa – tra gli altri – i libri della saga di Harry Potter. Franceschi invece è noto alle cronache per essere stato socio (con il 4%) della Società Editoriale il Fatto Quotidiano, per essersi candidato alle politiche 2018 con Forza Italia (non eletto) e per una spassosa polemica circa il fatto che non riusciva a trovare operai da assumere alimentando la saga

Sulla pagina Facebook di Grafica Veneta non si parla di mascherine ma di “schermi filtranti” realizzati in base all’articolo 16 comma 2 del decreto del 17 marzo che autorizza «l’utilizzo di mascherine filtranti prive del marchio CE e prodotte in deroga alle vigenti norme sull’immissione in commercio». Zaia su Facebook spiega che la mascherina è realizzata con un “tessuto non tessuto” e che «ha tutte le caratteristiche per fornire un’ottima protezione per circa l’80% della popolazione, ad esclusione dell’uso prettamente sanitario e chirurgico».

Perché non c’è dubbio che le 800 mila mascherine già prodotte (ma si conta di arrivare ad 1,5 milioni di pezzi al giorno entro una decina di giorni) non servono per medici, infermieri, operatori sanitari. Non sono infatti del tipo FFP2 o FFP3. E non sono nemmeno mascherine chirurgiche propriamente dette. Servono, pare di capire, per andare a fare la spesa o per le attività quotidiane che richiedono di uscire di casa. Due milioni di pezzi saranno forniti gratuitamente, per tutti gli altri non è ancora stato fissato un prezzo di vendita.

Ma che differenza c’è tra gli “schermi filtranti” di Zaia, le mascherine che non piacevano a Gallera e le bandane di stoffa?

Impossibile non notare però che quella che Zaia definisce «una mascherina dall’aspetto inedito» è molto simile come concetto e realizzazione (sui materiali non è possibile dirlo perché ad oggi non sono ancora state distribuite) a quelle fatte arrivare in Lombardia dalla Protezione Civile che fecero infuriare l’assessore al Welfare Giulio Gallera che le definì  «un fazzoletto o un foglio di carta igienica che viene unito» paragonandole al noto panno cattura-polvere.

Mascherine, quelle lombarde, destinate al personale sanitario e quindi assolutamente non idonee perché oltre alle necessarie certificazioni – scriveva il Sole 24 Ore –  «mancano gli elastici intorno alla bocca, si attaccano alle orecchie non con dei lacci ma grazie a dei fori, si spostano facilmente, devono essere tenute vicino alla bocca».

Dal punto di vista del design le innovative mascherine alla veneta sono identiche: non hanno elastici o lacci ma si attaccano alle orecchie tramite dei tagli verticali. In questo modo però non aderiscono bene al volto e c’è sempre il rischio che si possano levare accidentalmente. Se si pensa di usarle per far visita alle persone in ospedale (non ai pazienti ricoverati per Covid-19) sono completamente inutili: immaginate che il paziente è steso a letto e voi state in piedi.

Non è chiaro nemmeno che differenza ci sia tra utilizzare questo genere di mascherine e una semplice bandana o un fazzoletto di tessuto ripiegato un paio di volte. Se lo scopo è quello di impedire che le famigerate droplet potenzialmente infette raggiungano la persona che vi sta vicino allora non è necessario ricorrere agli schermi filtranti di Zaia.

Tanto più che non essendo certificate per uso sanitario non sono sicuramente in grado di fare da barriera contro il coronavirus. E ci sarebbero pure delle domande da fare sul confezionamento – visto che viene utilizzata una linea di produzione non sterile e non è chiaro quali precauzioni abbiano adottato gli addetti alla stampa (Padova è pur sempre la provincia del Veneto con il maggior numero di casi positivi di Covid-19) – e sull’utilizzo degli inchiostri su un prodotto che va indossato sulla bocca.  Un vademecum diffuso dall’Associazione Asso.Forma invita ad esempio la cittadinanza ad utilizzare “quelle fatte in casa con tessuti pesanti che assorbano l’esalazione e l’umidità trattenendola e non rilasciandola”. La soluzione fatta in casa ha anche il vantaggio di non essere monouso e di essere lavabile e disinfettabile tutte le volte che si vuole.

Mentre Zaia si faceva pubblicità con le mascherine ai comuni non era stata data alcuna indicazione

La “soluzione cruciale” non sembra poi tale insomma. E allora a cosa servono? Un indizio ce lo dà il fatto che Luca Zaia si è premurato di fare la conferenza stampa e gli annunci sui social prima di aver avviato la distribuzione delle mascherine con il logo della sua regione. Come riporta il Gazzettino di oggi infatti mentre il Presidente faceva il suo annuncio in diretta Web i sindaci della regione sono stati immediatamente assediati dalle domande dei cittadini che volevano le mascherine usa e getta made in Veneto.

 

 

 

fonte: https://www.nextquotidiano.it/mascherine-venete-contro-il-coronavirus-di-luca-zaia-non-sono-quelle-giuste/?fbclid=IwAR04Uf-ANFXa-1x3Q9C370o2s5cALEF9ynsO-dmkeMJ6cljYgLnpQl_NGoA

Eccolo il vostro “capitano” – Assenza assoluta di senso civico e rispetto degli altri – Passeggia amabilmente per le strade di Roma mano nella mano con la compagna. Senza mascherina, senza alcuna cautela e soprattutto senza vergogna!

 

 

capitano

 

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Eccolo il vostro “capitano” – Assenza assoluta di senso civico e rispetto degli altri – Passeggia amabilmente per le strade di Roma mano nella mano con la compagna. Senza mascherina, senza alcuna cautela e soprattutto senza vergogna!

È lui. Sempre lui, Matteo Salvini e, come al solito, si fa beffa delle leggi e del buon senso.

Matteo Salvini a passeggio per il centro di Roma con la fidanzata Francesca Verdini. I due si tengono per mano, non portano la mascherina e non mantengono la distanza di sicurezza di almeno un metro.

L’immagine è stata scattata in via del Tritone ed è stata pubblicata dal quotidiano Il Messaggero.

Lui si difende:

Sì, confesso. Ieri sono andato a piedi a fare la spesa sotto casa con la mia fidanzata. Possono andarci solo quelli di sinistra? Confesso di aver comprato pane, pasta, latte e formaggio. Italiani.

Credergli o no? Conoscendolo neanche un po’.

Ma poi: la mascherina? Serve solo per gli spot di propaganda? E

perché andare in due a fare la spesa? Nella mia famiglia siamo in sei, la per la spesa ne esce solo uno… ma noi non siamo coglioni…

E poi ricordiamo che la notizia dell’agente di scorta al leader della Legarisultato positivo al tampone del coronavirus è di poche giorni fa…

Un po’ di rispetto per gli altri non guasterenne…

Ma il capitano agli altri ha solo parole, parole, parole per coccolare gli idioti che lo stanno a sentire…

 

By Eles

 

 

Boris Johnson un folle? No, solo un neoliberista… “Abituatevi a perdere i vostri cari” era rivolto ai poveri. I ricchi il modo di curarsi lo trovano…!

 

Boris Johnson

 

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Boris Johnson un folle? No, solo un neoliberista… “Abituatevi a perdere i vostri cari” era rivolto ai poveri. I ricchi il modo di curarsi lo trovano…!

Abituatevi a perdere i vostri cari” è una frase raggelante in sé.

Ma è il pronome sottinteso, quel voi in luogo del noi, a mettere ancora più angoscia.

I giornali britannici giudicano “solenne” benché “cupa” la frase con la quale il premier Boris Johnson ha annunciato il suo modello di intervento: lasciar correre il virus, pagare il dazio di una infezione fino al 60 per cento della popolazione e uscirne fuori, quando sarà, con la cosiddetta “immunità di gregge”.

Ha dunque annunciato il sacrificio di migliaia di suoi connazionali. Annunciandolo, con una irresponsabilità che sembra senza pari, ha già immaginato chi sarà buttato dalla rupe Tarpea: i più fragili e sfortunati… i più poveri, insomma!

Johnson col suo incredibile e raccapricciante messaggio alla nazione, ha consegnato al popolo inglese una sentenza senza appello. La classica sentenza neoliberista: si salveranno i più forti.

E per più forti, troppo spesso si intende i più ricchi.

Il ricco si può curare, magari in una clinica privata. Il ricco, vista la mala parata, può fuggire, magari in una villa di Nizza…

Il povero NO, deve combattere il virus con le proprie forze.

I poveri saranno costretti ad attendere la decimazione. Saranno costretti ad abituarsi a perdere i propri cari.

Cari miei questo è il neoliberismo…

 

 

 

Mentre tutti ci hanno voltato le spalle, quelli che mangiano topi, quelli che abbiamo disprezzato, insultato e picchiato per strada, ci stanno dando una mano… Ricordiamocelo, e ricordiamoci anche la miseria morale dei fascio-leghisti…

 

 

mangiano topi

 

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Mentre tutti ci hanno voltato le spalle, quelli che mangiano topi, quelli che abbiamo disprezzato, insultato e picchiato per strada, ci stanno dando una mano… Ricordiamocelo, e ricordiamoci anche la miseria morale dei fascio-leghisti…

Mentre Christine Lagarde ha fatto perdere all’Europa 825 miliardi in una giornata, da Shangai è atterrato un aereo pieno di macchinari sanitari e un team di medici per aiutarci contro il Coronavirus.

Solo ieri con 11 parole, esattamente 11 (“Non siamo qui per ridurre gli spread, non è compito nostro”) Christine Lagarde alla guida della Bce ha fatto perdere all’Europa 825 miliardi in una giornata.

Sempre ieri, in serata, all’aeroporto di Fiumicino è atterrato un Airbus A-350 della China Eastern proveniente da Shanghai. A bordo 9 medici e 31 tonnellate di dispositivi per combattere il Coronavirus: 9 bancali con ventilatori, materiali respiratori, elettrocardiografi, decine di migliaia di mascherine e altri dispositivi sanitari inviati dalla Croce Rossa cinese a quella italiana.

In base a quello che scrive Il Foglio è materiale che abbiamo comprato ma non era detto che finisse qui, da noi, nel nostro Paese che ieri per il mondo era pizza e mandolino, oggi uno Stivale di untori.

La Cina in questo momento ci è più vicina dell’Europa. Se lo ricordino quelli che hanno insultato la Repubblica Popolare invocando pranzi con topi vivi, hanno picchiato persone con gli occhi a mandorla (perfino due poveri e malcapitati filippini), hanno minacciato ristoratori e commercianti che con maggiore senso di responsabilità di noi hanno tirato giù le serrande da tempo.

Grazie 谢谢

 

 

tratto da: https://www.globalist.it/world/2020/03/13/la-cina-ci-e-vicina-e-ci-aiuta-se-lo-ricordino-chi-invocava-topi-vivi-o-li-insultava-in-strada-2054422.html

Coronavirus, “fuga di notizie” per il decreto. Mentre il Governo era ancora al lavoro la Cnn ne avrebbe ricevuto bozza dalla Regione Lombardia ed i contenuti sono stati anticipati sul profilo Twitter ufficiale della Lega di Salvini – Incoscienza, idiozia o sabotaggio?

 

fuga di notizie

 

 

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Coronavirus, “fuga di notizie” per il decreto. Mentre il Governo era ancora al lavoro la Cnn ne avrebbe ricevuto bozza dalla Regione Lombardia ed i contenuti sono stati anticipati sul profilo Twitter ufficiale della Lega di Salvini – Incoscienza, idiozia o sabotaggio?

La Lega ha pubblicato la bozza del decreto sul Coronavirus alle 20.46 di sabato

La diffusione della bozza Dpcm sul Coronavirus inviata agli organi di stampa nella sua versione non definitiva e ancor prima della firma di Palazzo Chigi sta portando a numerose polemiche, anche politiche.

Si è alla ricerca del responsabile che ha inviato il documento prima della sua approvazione – con il caos tra i cittadini scaturito nel giro di poche ore, come quanto accaduto alle stazioni ferroviarie di Milano -, ma sui social la notizia era stata diffusa anche dalla Lega attraverso i suoi canali, contestualmente a quanto stava uscendo su molte testate nazionali.

Alle 20.46 di sabato 7 marzo, sul profilo Twitter ufficiale della Lega Salvini Premier (con il post ancora online) è comparsa ‘l’ultim’ora’ con il testo del primo articolo della bozza Dpcm Coronavirus che si stava ancora discutendo a Palazzo Chigi. Anche il profilo del Carroccio ha riportato la notizie del divieto di ingresso e uscita dalle nuove zone rosse, compresa la Lombardia, postando l’immagine del documento provvisorio (quello che indicava 11 e non 14 province).

La bozza Dpcm Coronavirus pubblicata sul profilo della Lega

Sui social, in molti, hanno attaccato il mondo dell’informazione che ha diffuso la notizia arrivata – evidentemente, visto anche il documento – da fonti interne e certe. Anche la Lega Salvini Premier, però, non ha voluto tacere questa informazione, rendendola pubblica nonostante si trattasse di una bozza Dpcm. Sta di fatto che qualcuno abbia inviato quel documento parziale e lo abbia reso pubblico, dando vita a tutto quel che stiamo raccontando da alcune ore. La politica ha una responsabilità, anche nella comunicazione.

Il comunicato della Lega

La Lega, come già scritto all’interno del primo paragrafo di questo articolo, ha sottolineato come la notizia pubblicata sui loro canali social sia arrivata dopo la diffusione da parte dei quotidiani. Nel nostro pezzo, infatti, non è mai stata negata questa circostanza, ma è stato sottolineato come il profilo Twitter della Lega, abbia voluto diffondere quel che stava trapelando.

Ma non finisce qui.

E’ saltato poi fuori un altro fatto sconcertante.

La CNN, che ha pubblicato la notizia del decreto quando il Governo ci stava ancora lavorando, sostiene che avrebbe ricevuto la bozza del decreto stesso dall’ufficio stampa della Regione Lombardia guidata dalla Lega.

La diffusione della bozza Dpcm Coronavirus prima che fosse approvato e reso pubblico da Palazzo Chigi ha provocato un grande confusione, compresa la presa d’assalto delle stazioni ferroviarie milanesi con cittadini che hanno provato a lasciare il capoluogo lombardo prima che le disposizioni diventassero effettive e ancor prima della conferenza stampa di Giuseppe Conte sul decreto.

In Italia si cerca la fonte che ha diffuso in anteprima il documento (ancora incompleto) e dalla Cnn fanno sapere di aver ricevuto il testo dall’ufficio stampa della Regione Lombardia.

Negli Stati Uniti la notizia è stata pubblicata dopo la mezzanotte e la prima testimonianza sul sito della Cnn risale intorno alle ore 1.30 della notte tra sabato e domenica 8 marzo. In quella prima news si parla delle disposizioni che in Italia stavano circolando già da alcune ore, dopo la diffusione della bozza Dpcm (quella che parlava di 11 province incluse nelle zone rosse e non 14 come indicato nel documento finale). All’inizio non si fa riferimento ad alcuna fonte, ma si parla di tema in discussione.

Poi, intorno alle 5 di questa mattina, viene pubblicata la notizia definitiva dei provvedimenti comunicati da Giuseppe Conte in conferenza stampa: dalle 14 province inserire nell’elenco delle zone rosse alla ‘chiusura’ dei confini della Regione Lombardia. Nello spiegare tutto ciò viene riportato anche il testo della bozza Dpcm circolata in Italia qualche ora prima, con questa annotazione: «Sent to CNN by the press office of the Lombardy regional authority» (‘Inviato alla Cnn dall’ufficio stampa della Regione Lombardia’).

L’ufficio Stampa della Regione Lombardia

Si fa espresso riferimento alla bozza Dpcm sul Coronavirus di cui Giuseppe Conte ha parlato solo qualche ora dopo, con tutte le indicazioni (alcune errate, come il caso delle province zona rossa) previste dal decreto del governo italiano. Nel nostro Paese la notizia è iniziata a circolare qualche ora prima rispetto agli Stati Uniti, ma non è ancora chiara la fonte che abbia diffuso il documento in anteprima. Nel frattempo, alle 22.30 di ieri sera, Attilio Fontana aveva scritto su Facebook:

Avete visto, in queste ore, le notizie trapelate sul nuovo decreto per il contenimento del Coronavirus. La collaborazione tra i nostri tecnici e quelli del governo è costante. È importante che cittadini e categorie sociali abbiano le giuste indicazioni per fronteggiare l’emergenza. Fermiamolo insieme.

La replica dell’ufficio stampa

«L’ufficio stampa della regione Lombardia ha appreso i contenuti del DPCM dell’8 marzo dai principali quotidiani online – si legge in una nota -. Pertanto, da parte nostra, non è stata fatta alcuna anticipazione. Sono quindi del tutto infondate le ricostruzioni giornalistiche di un broadcaster internazionale a cui è stata chiesta l’immediata rettifica». Si attende, dunque, la replica della Cnn.

Se tutto ciò fosse confermato, sarebbe roba da non crederci. E meno male che questa è gente che doveva “liberare” le regioni e l’Italia intera…

 

Fonte articolo:

https://www.giornalettismo.com/bozza-dpcm-lega-twitter/

https://www.giornalettismo.com/bozza-dpcm-cnn-lombardia/

Fonte immagine: 

https://www.trendsmap.com/twitter/tweet/1236614256679845888

Coronavirus, “I cinesi mangiano topi vivi e non si lavano” – Zaia: “mi scuso se ho offeso qualcuno” …Nooo, coglione, mica “qualcuno”, solo un miliardo e mezzo di persone…!

 

Zaia

 

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Coronavirus, “I cinesi mangiano topi vivi e non si lavano” – Zaia: “mi scuso se ho offeso qualcuno” …Nooo, coglione, mica “qualcuno”, solo un miliardo e mezzo di persone…!

 

Coronavirus, Zaia: “I cinesi mangiano topi vivi e non si lavano” …La domanda dovrebbe nascere spontanea: ma davvero si può essere tanto idioti al punto di votare uno così?

 

“Sono stato massacrato per una frase uscita male”.

Così Luca Zaia cerca di tornare sui suoi passi, dopo aver detto in una intervista di aver visto dei video nei quali cittadini cinesi mangiavano topi vivi e evidenziando la mancanza di igiene di quel popolo.

“Se qualcuno si è sentito offeso mi scuso”, aggiunge il governatore del Veneto, dopo le pesanti critiche dall’ambasciata cinese, che definisce le frasi di Zaia calunnie e offese gratuite.

Ma è quel “qualcuno” su cui ci dovremmo soffermare: non è “qualcuno” un miliardo e mezzo di persone. Non è qualcuno l’economia più forte del mondo. Non è qualcuno il popolo con uno dei QI più alto del mondo  (secondo solo a Singapore). Non è qualcuno gente che vanta una cilviltà millenaria…

“Quella frase mi è uscita male, d’accordo. Se qualcuno si sente offeso, mi scuso. Non era mia intenzione fare il qualunquista e tanto meno generalizzare”, ribadisce Zaia che, al Corriere della Sera, aggiunge: “Intendevo fare una riflessione più compiuta. Volevo parlare delle fake news e dei video che hanno girato prima che l’epidemia arrivasse da noi. Hanno preparato la culla per il neonato. Qui non è arrivato il virus, ma il virus della Cina”.

E, sull’igiene e le abitudini del popolo cinese, Zaia precisa: “Volevo solo dire che le certificazioni sul fronte della sicurezza alimentare e sanitaria variano da Paese a Paese. Era una riflessione a 360 gradi su un Paese che ha metropoli moderne e altre zone che sono il loro esatto opposto.

Signori, che dire, Zaia tra i leghisti è considerato “quello intelligente”…

Coronavirus, Zaia: “I cinesi mangiano topi vivi e non si lavano” …La domanda dovrebbe nascere spontanea: ma davvero si può essere tanto idioti al punto di votare uno così?

 

Zaia

 

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Coronavirus, Zaia: “I cinesi mangiano topi vivi e non si lavano” …La domanda dovrebbe nascere spontanea: ma davvero si può essere tanto idioti al punto di votare uno così?

Coronavirus, Zaia tocca l’apice del razzismo: “I cinesi mangiano topi vivi e non si lavano”

Parlando a una trasmissione del Triveneto, Zaia ha affermato che il Coronavirus attecchisce di più in Cina perché i cinesi non si lavano quanto gli italiani e mangiano topi vivi…

I leghisti possono essere persone a modo per un delimitato periodo di tempo. Poi scatta qualcosa, devono dire una fesseria, se infarcita di razzismo e xenofobia ancora meglio. Luca Zaia, governatore del Veneto, aveva stupito tutti con la sua calma e la ferrea organizzazione in questi giorni di emergenza, ma dobbiamo ricrederci: chi nasce tondo non può morire quadrato, e chi è leghista è leghista per sempre.

“Diciamoci la verità” dice Zaia ad Antenna Tre, Tv del Triveneto, “abbiamo visto tutti i cinesi mangiare topi vivi”. Ecco qui: ora la colpa del Coronavirus è dei cinesi e di quello che mangiano. Zaia insomma dimostra di ragionare come un ubriaco arrabbiato al bar. E rincara la dose: “Io penso che sa perché noi abbiamo solo 28 in ospedale? Perché l’igiene che ha il nostro popolo, i veneti, gli italiani, e la nostra formazione culturale prevede di farci la doccia, di lavarsi, di lavarsi spesso le mani, di un regime di pulizia personale che è particolare. Anche l’alimentazione, la pulizia, le norme igieniche, il frigorifero, le scadenze degli alimenti… Lei dice: cosa c’entra? C’entra che è un fatto culturale. Io penso che la Cina abbia pagato un grande conto di questa epidemia che ha avuto perché comunque li abbiamo visti tutti mangiare topi vivi e altre robe del genere. È anche un fatto di corredo, perché il virus non deve trovare un ambiente che diventa un substrato. Il virus deve trovare pulizia, quasi un ospedale. Noi siamo un po’ maniaci per questo, infatti diciamo sempre che i bambini ormai non mangiano più qualsiasi roba che cade per terra”.

Non solo mangiano topi vivi, ma addirittura non si lavano. Un’ottima pubblicità per l’Italia all’estero.