Amarcord – 20 gennaio ’82, il Parlamento sancisce che la P2, vera e propria organizzazione criminale ed eversiva, è incompatibile con la Costituzione. 37 anni dopo il sig. Berlusconi, TESSETA P2 n. 1816, annuncia di voler scendere di nuovo in campo per il bene degli Italiani… Non trovate che c’è qualcosa che non quadra?

 

Berlusconi

 

 

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Amarcord – 20 gennaio ’82, il Parlamento sancisce che la P2, vera e propria organizzazione criminale ed eversiva, è incompatibile con la Costituzione. 37 anni dopo il sig. Berlusconi, TESSETA P2 n. 1816, annuncia di voler scendere di nuovo in campo per il bene degli Italiani… Non trovate che c’è qualcosa che non quadra?

20 gennaio 1982 – Per il Parlamento la loggia massonica P2 è incompatibile con la Costituzione. Ne facevano parte importanti personaggi della politica e del mondo industriale tra cui il sig. Berlusconi Silvio ed aveva a capo Licio Gelli il suo Gran Maestro Venerabile.

Con la legge numero 17 del 25 gennaio 1982 (“Norme di attuazione dell’articolo 18 della Costituzione in materia di associazioni segrete e scioglimento della associazione denominata Loggia P2”), anche nota come legge Anselmi, approvata dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica, promulgata dal Presidente della Repubblica, Sandro Pertini durante il governo Spadolini I viene messa fuorilegge la loggia massonica P2

V. Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 28 gennaio 1982, numero 27.

Sono passati 27 anni ed il sig. (a chiamarlo Cavaliere della Repubblica o Onorevole, sinceramente mi fa un po’ senso) Berlusconi Silvio (già pluriindagato, pluriprescritto, condannato per via definitiva nonchè frrequentatore abituale di prostitute, possibilmente minorenni), si candido alle Europee, dice lui “per responsabilità”…

“Alla bella età che ho, ho deciso per senso di responsabilità di andare in Europa dove manca il pensiero profondo del mondo”. Lo ha detto Silvio Berlusconi a Quartu, prima tappa del suo tour elettorale in Sardegna, annunciando la sua candidatura alle Europee del 26 maggio.

‘M5s come comunisti del ’94 ma incompetenti’ – “C’è bisogno di cambiare questo governo – ha aggiunto-, dove una parte è rappresentata dal Movimento Cinquestelle guidato da persone con nessuna esperienza e nessuna competenza. Sono come quei signori della sinistra comunista del ’94 in più hanno questo grande difetto”.

Sarete d’accordo che ogni commento è superfluo…

 

By Eles

M5S contro Berlusconi “imbarazzante: prima ci copia, poi ci attacca”

 

Berlusconi

 

 

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M5S contro Berlusconi “imbarazzante: prima ci copia, poi ci attacca”

 

“Oggi, come sempre, semplicemente imbarazzante.”

Così il Movimento 5 stelle in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook con riferimento alle dichiarazioni di Silvio Berlusconi sul reddito di cittadinanza.

“Questo individuo non si smentisce mai, – prosegue il post – prima prova a copiarci il Reddito di Cittadinanza e, ora che finalmente grazie al MoVimento 5 Stelle diventerà realtà, cambia improvvisamente idea e annuncia l’imminente ESPLOSIONE del bilancio dello Stato.”

“Adesso è ancora più chiaro che la sua non era altro che l’ennesima presa in giro elettorale. Solo a noi Berlusconi sembra sempre più imbarazzante?” si domandano i pentastellati.

Nel 2017, il leader di Forza Italia, ai microfoni di Radio101 aveva presentato il “reddito di dignità” ovvero una “misura drastica sul modello dell’imposta negativa sul reddito del premio Nobel Milton Friedman” che permette a chi è sotto una certa soglia di non pagare le tasse e “lo Stato dovrà versargli la somma necessaria per arrivare ai livelli di dignità garantita da Istat”.
Berlusconi individua la “soglia di dignità” in 1.000 euro mensili, ma può variare a seconda della zona del Paese in cui il cittadino vive e in base al numero di figli a carico.

Luigi Di Maio, contestualmente aveva dichiarato: “Quando saremo al governo ci ricorderemo questa dichiarazione. Lo chiama reddito di dignità per nascondere che ci copia.”

Recentemente l’ex Cavaliere, alla convention di Forza Italia ha criticato fortemente la manovra economica proposta dall’esecutivo giallo-verde, affermando: “Il reddito di cittadinanza è una barzelletta, una bufala, una presa in giro per gli italiani.” E ha continuato: “I miliardi di sforamento, attribuiti al reddito di cittadinanza, sono nove”, perché dal suo punto di vista l’assegno da 780 euro al mese potrà andare “al massimo a un milione di persone”. “Eppure – ha ribattuto – l’hanno venduta come la fine della povertà”.

E ha sottolineato che a suo avviso: “Non ci sono misure per fare ripartire il Paese.”

fonte: https://www.silenziefalsita.it/2018/10/06/m5s-berlusconi-imbarazzante-prima-ci-copia-poi-ci-attacca/

“Noi rappresentiamo l’Italia seria, onesta” – Lo ha detto Silvio Berlusconi, noto puttaniere, pregiudicato con 40 processi alle spalle, che sovvenzionava la mafia tramite Dell’Utri e famoso in tutto il mondo per bunga bunga e barzellette.

 

Silvio Berlusconi

 

 

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“Noi rappresentiamo l’Italia seria, onesta” – Lo ha detto Silvio Berlusconi, noto puttaniere, pregiudicato con 40 processi alle spalle, che sovvenzionava la mafia tramite Dell’Utri e famoso in tutto il mondo per bunga bunga e barzellette.

 

Il nostro ineguagliabile Silvio Berlusconi a Fiuggi, nella giornata conclusiva della kermesse di Forza Italia del 23 settembre scorso, lancia il “Manifesto per la libertà”.

Niente di nuovo. Le solite baggianate, la solita retorica, il solito nemico (prima erano i comunisti, ora i cinque stelle).

Niente, niente di nuovo, solo e solamente le solite cazzate.

Rientra tra le “solite cazzate” la geniale conclusione del testo del manifesto. “Come nel 1994 è l’ora di una grande mobilitazione delle coscienze per noi che rappresentiamo l’Italia seria, onesta, concreta, fattiva”

E certo se lui rappresenta l’Italia seria ed onesta…

Non è il caso di continuare… Di serio, oltre il bunga bunga e le barzellette, per le qual cose per 20 anni ci ha preso per il culo tutto il mondo, non ci sovviene altro…

In quanto ad onestà… Da bocca di un pregiudicato… Che dava i soldi a Totò Riina tramite Dell’Utri… Che non sta a marcire in galera solo perchèà si èà fatto da solo la vergoigna della vergogna delle leggi… Beh, lasciamo stare…

Lasciamo che i soliti idioti gli diano il voto, tanto sti coglioni sopno sempre di meno…

 

By Eles

 

“Questo Governo è nemico della libertà” …Lo ha dichiarato Silvio Berlusconi, quello condannato in via definitiva per frode fiscale e che per 20 anni ha pagato Cosa Nostra…!

 

Berlusconi

 

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“Questo Governo è nemico della libertà” …Lo ha dichiarato Silvio Berlusconi, quello condannato in via definitiva per frode fiscale e che per 20 anni ha pagato Cosa Nostra…!

Non saremo certo noi a tessere le lodi di questa spece di Governo schiavo di Salvini. Ma che un delinquente come Silvio Berlusconi possa oggi ancora parlare, ci sembra uno dei più meschini paradossi della nostra povera Nazione…

Leggiamo sui giornali di oggi:

Berlusconi: “M5s è peggio della sinistra, è nemico della libertà” | “Da Salvini frasi sgradevoli e inaccettabili”

Il leader di Forza Italia, parlando dalla kermesse di Fiuggi, ha però ribadito come il centrodestra sia unito. E non ha escluso di potersi candidare alle europee

e ancora:

Conte risponde a Berlusconi: “L’Italia è in buone mani ci lasci lavorare”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte difende l’operato del governo dagli attacchi di Forza Italia: “Berlusconi stia tranquillo, l’Italia è un buone mani. Lui ha avuti tanti lustri per governare, ora ci lasci l’opportunità di lavorare”.

ma Vi ricordiamo anche:

Silvio Berlusconi e la mafia: vent’anni di soldi in nero (ma nessuno ne parla)

Le verità scomode sul leader di Forza Italia: dal patto con i boss per assumere ad Arcore il mafioso Vittorio Mangano, al lavoro sporco di Marcello Dell’Utri, condannato perché portava a Cosa Nostra le buste di denaro di Silvio, ogni sei mesi, dal 1974 al 1992. Fatti comprovati e accertati in tutti i gradi di giudizio, ma ignorati nella  campagna elettorale

…E questo delinquente deve fare la morale al Governo? Si permette ancora di parlare? Vuole ancora scendere in capo perché la gente glie lo chiede? E chi? Mafiosi e evasori fiscali che vogliono altri regali?

Signori, questa è l’Italia e questo è Silvio Berlusconi, prossimamente sui manifesti elettorali…!

Luigi Di Maio stronca Silvio Berlusconi: “Mi critica per i miei lavori umili? …Però io capisco cosa stanno passando i giovani”

 

Luigi Di Maio

 

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Luigi Di Maio stronca Silvio Berlusconi: “Mi critica per i miei lavori umili? …Però io capisco cosa stanno passando i giovani”

 

Luigi Di Maio contro Silvio Berlusconi: “Mi critica per i miei lavori umili? Io però capisco cosa stanno passando i giovani”

“Mi meraviglia che Berlusconi non riconosca lavori umili come lavori. Non credo di dovermi scusare per aver fatto lavori umili… Invece proprio quelle esperienze mi possono servire per aiutare tanti giovani che non trovano lavoro o sono disposti ad accettare anche senza essere pagati pur di avere un lavoro”, ha replicato Luigi Di Maio alle critiche di Silvio Berlusconi sul decreto dignità.

Luigi Di Maio torna a polemizzare con Silvio Berlusconi sulla questione lavoro. Pochi giorni fa, l’ex cavaliere ha criticato il decreto dignità voluto dal ministro del Lavoro, scagliandosi in particolare contro le norme a contrasto del precariato e della localizzazione: “Di Maio vuole regolare per decreto una cosa che non ha mai conosciuto, il mondo del lavoro. Non avendo idee originali, rispolvera ricette vecchieche sono fallite in tutto il mondo: sembra incredibile ma il ministro del Lavoro ripropone nel 2018 soluzioni vetero-comuniste già sconfitte nel ‘900 e alle quali non credono più nemmeno i sindacati seri”.

Di Maio, ospite a In Onda, ha risposto e attaccato il leader di Forza Italia per una serie di uscite relative ai lavori umili che l’attuale vicepremier ha svolto prima di diventare parlamentare: “Mi meraviglia che Berlusconi non riconosca lavori umili come lavori. Non credo di dovermi scusare per aver fatto lavori umili… Invece proprio quelle esperienze mi possono servire per aiutare tanti giovani che non trovano lavoro o sono disposti ad accettare anche senza essere pagati pur di avere un lavoro”.

Nel corso della campagna elettorale, l’ex cavaliere ha più volte attaccato Luigi Di Maio sostenendo fosse un candidato inadeguato in quanto prima di diventare parlamentare della Repubblica aveva svolto solamente lavori umili come il muratore o lo steward allo stadio San Paolo di Napoli. “Si è iscritto a legge e ha fallito e ha fatto un solo mestiere: lo stewardal San Paolo per vedere gratis le partite del Napoli”, disse lo scorso novembre.

fonte: https://www.fanpage.it/luigi-di-maio-contro-silvio-berlusconi-mi-critica-per-i-miei-lavori-umili-io-pero-capisco-cosa-stanno-passando-i-giovani/

Un’altro grande successo di Silvio Berlusconi – Vi ricordate la compravendita di Senatori? Reato prescritto! Insomma, ha visto più processi di Biscardi, ma ce l’ha messo a quel posto a tutti (o almeno alla Gente onesta)…!

 

Berlusconi

 

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Un’altro grande successo di Silvio Berlusconi – Vi ricordate la compravendita di Senatori? Reato prescritto! Insomma, ha visto più processi di Biscardi, ma ce l’ha messo a quel posto a tutti (o almeno alla Gente onesta)…!

 

Compravendita di senatori, ve la ricordate? Per Berlusconi reato prescritto

Al centro di quello scandalo tra il 2006 e il 2008 il caso De Gregorio, senatore dell’Idv passato a Forza Italia per tre milioni di euro pur di far cadere il governo Prodi

Va confermata la prescrizione del reato contestato a Silvio Berlusconi per la ‘compravendita’ di senatori tra il 2006 e il 2008. Lo ha chiesto il sostituto pg della Cassazione Luigi Orsi, sollecitando il rigetto del ricorso del leader di Forza Italia che, invece, si è rivolto alla Suprema Corte per ottenere un’assoluzione piena.
Il pg, davanti alla sesta sezione penale della Cassazione, ha quindi chiesto una sostanziale conferma della sentenza emessa il 20 aprile 2017 dalla Corte d’appello di Napoli, che aveva dichiarato prescritto il reato di corruzione contestato a Berlusconi e all’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola. La prescrizione è stata confermata dalla Suprema corte.

In primo grado, nel 2015, entrambi gli imputati erano invece stati condannati a 3 anni di reclusione nonchè all’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.
Al centro del processo c’è la cosiddetta “Operazione libertà”, ovvero una ‘sottrazione’ di senatori alla maggioranza di centrosinistra che, tra il 2006 e il 2008, sosteneva il governo Prodi a Palazzo Madama. All’ex senatore Sergio De Gregorio – che ha patteggiato una condanna a 20 mesi nel luglio del 2013 – secondo la ricostruzione degli inquirenti, furono versati tre milioni di euro. Nel settembre 2006, De Gregorio lasciò l’Italia dei Valori, che faceva parte dello schieramento di centrosinistra, fondò il movimento Italiani nel Mondo e aderì a Forza Italia.

fonte: https://www.globalist.it/politics/2018/07/02/compravendita-di-senatori-ve-la-ricordate-per-berlusconi-reato-prescritto-2027206.html

Marco Travaglio contro Salvini: “Tra domenica e lunedì è successo qualcosa che non ci viene raccontato”

 

Travaglio

 

 

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Marco Travaglio contro Salvini: “Tra domenica e lunedì è successo qualcosa che non ci viene raccontato”

Duro attacco di Marco Travaglio contro Salvini a Di Martedì.

Il direttore del Fatto Quotidiano, collegato con lo studio della trasmissione di La7, ha commentato gli sviluppi della trattativa tra M5S e Lega per la formazione del governo, che sembra essersi arenata ad un passo dalla chiusura dell’accordo.

M5s-Lega, Travaglio: “Salvini? Se non si sgancia da Berlusconi è un fanfarone. Promette ma chiede permesso a papi”

“Cosa sta succedendo tra M5s e Lega? Accade quello che era facile prevedere che succedesse quando una trattativa inizia nell’ambiguità. Prima di sedersi al tavolo con Salvini bisogna sapere se ha appeso per i testicoli Berlusconi, cioè se ha le mani libere. Se non si scioglie questo nodo, è inutile sedersi al tavolo”. Sono le parole del direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, nel corso di Dimartedì (La7). “Già è difficile mettere d’accordo Lega e M5s per l’eterogeneità dei loro programmi” – continua – “e il volume di fuoco che produrrebbe la realizzazione di flat tax, blocco della legge Fornero e reddito cittadinanza. Se poi devi tener conto anche di Berlusconi, non puoi occuparti di corruzione, di evasione fiscale, di mafia, di conflitto d’interessi, cioè non puoi fare praticamente nulla di quello che serve a questo Paese”. E aggiunge: “Sembrava quasi tutto fatto tra Salvini e Di Maio, anche sul nome del premier, poi Salvini è andato ad Arcore ed è uscita un’altra persona. Berlusconi ha letto il contratto di governo e il leader della Lega improvvisamente ha cambiato idea su giustizia e grandi opere. Poi Salvini ha dichiarato al Quirinale che lui deve tenere unito il centrodestra. In più, tra Lega e M5s c’era una intesa di massima sul nome del premier, cioè il professor Conte” – prosegue – “Anche in questo caso, dopo che è stato fatto quel nome, sia pure informalmente, al presidente della Repubblica, si è tornati a zero, il che significa che tra domenica e lunedì è successo qualcosa che non ci viene raccontato. E ce lo deve raccontare Salvini”. Il direttore del Fatto chiosa: “Il leader della Lega ha cambiato le carte in tavola, quindi non so quanto esca bene da questa situazione. E’ stato Salvini a richiamare i 5 Stelle, dopo che questi ultimi lo avevano salutato perché lui non si sganciava da Berlusconi. Se ora Salvini è di nuovo agganciato a Berlusconi, ne uscirà come un fanfarone, che promette, promette, promette, ma poi al dunque deve sempre chiedere il permesso a papà o a papi”

 

fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/16/m5s-lega-travaglio-salvini-se-non-si-sgancia-da-berlusconi-e-un-fanfarone-che-promette-ma-poi-chiede-permesso-a-papi/4358941/

 

Marco Travaglio: “Anche da riabilitato Berlusconi delinquente era e delinquente rimane”…!!

 

Travaglio

 

 

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Marco Travaglio: “Anche da riabilitato Berlusconi delinquente era e delinquente rimane”…!!

“Possiamo tranquillamente concludere che anche da riabilitato Berlusconi delinquente era e delinquente rimane”.

Così Marco Travaglio al Salone del Libro di Torino nel corso della presentazione del suo ultimo libro sul leader di Forza Italia intitolato “B come Basta”.

“Non vorrei deludere Sallusti e gli altri fan – ha detto Travaglio – ma la riabilitazione non significa che i giudici hanno detto di essersi sbagliati a condannarlo”.

La riabilitazione di Berlusconi, ha spiegato il direttore del Fatto Quotidiano, “nel sistema giudiziario è un fatto puramente tecnico”.

“Quando un pregiudicato ha scontato la pena – ha proseguito – in Italia se ti becchi 4 anni sconti 10 mesi in un ospizio, questo è il massimo a cui si può arrivare, e tieni buona condotta, dopo la condanna definitiva e un certo numero di anni ti tolgono la sentenza di condanna dalla fedina penale e quindi cancellano tutti gli effetti della sentenza”.

E ha precisato: “Non è che se il Mostro di Firenze a un certo punto ottiene la riabilitazione vuol dire che lui non era il Mostro di Firenze. Vuol dire che era il Mostro di Firenze e che poi si è comportato bene e ha espiato la pena”.

“Quindi – ha concluso – anche da riabilitato Berlusconi delinquente era e delinquente rimane”.

Nel suo editoriale di domenica 13 maggio, Travaglio ha scritto che “sapevamo tutti” della riabilitazione di Berlusconi a partire dal 2019, così come sapevamo che, nel caso in cui la legislatura fosse proseguita, B. “avrebbe preso uno a caso dei suoi eletti nell’uninominale e l’avrebbe “convinto” a dimettersi per candidarsi al suo posto alle elezioni suppletive in quel collegio”.

Ora pare che B. si appresti a tornare in Parlamento, ma, ha osservato il giornalista “all’atto pratico, non cambierà nulla” in quanto l’ex Cav “in Parlamento non ha quasi mai messo piede neppure quand’era deputato e continuerà a non mettercelo neanche se sarà rieletto”.

 

 

tratto da: https://www.silenziefalsita.it/2018/05/14/travaglio-anche-da-riabilitato-berlusconi-delinquente-era-e-delinquente-rimane/

Berlusconi con disprezzo: “I 5stelle nelle mie aziende potrebbero solo pulire i cessi” …Ma viene umiliato dalla fiera lettera di un figlio: “Caro Berlusconi, sono orgoglioso di mia madre che puliva i cessi per farci crescere”

Berlusconi

 

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Berlusconi con disprezzo: “I 5stelle nelle mie aziende potrebbero solo pulire i cessi” …Ma viene umiliato dalla fiera lettera di un figlio: “Caro Berlusconi, sono orgoglioso di mia madre che puliva i cessi per farci crescere”

 

Caro Berlusconi, sono orgoglioso di mia madre che puliva i cessi per farci crescere

Lettera aperta di un figlio che ha vissuto in una famiglia umile e che ringrazia per i sacrifici fatti per la famiglia.

Carissimo Presidente Silvio Berlusconi,
chi Le scrive è un figlio orgoglioso (in maiuscole, ndr)di avere una madre che con umiltà e dignità, nella vita “ha pulito i cessi” (uso una Sua triste frase) pur di crescere una famiglia con sacrifici.
Perché vede Presidente, quando non si ha la fortuna di nascere e crescere in una famiglia come la Sua per esempio, tocca rimboccarsi le maniche e darsi fa fare soprattutto quando ci sono dei figli da sfamare.
Vede Presidente, “pulire i cessi” non è cosa di cui vergognarsi, è semplicemente un umile ed onesto lavoro, che centinaia di persone nel nostro Paese ogni giorno con dignità svolgono. 
Presidente, forse durante la Sua triste frase, per un attimo ha probabilmente dimenticato che se non ci fosse chi pulisse “i cessi”, Lei, sarebbe costretto ad entrare non nei bagni dorati come forse è abituato, ma al contrario in ambienti ripugnanti. 
Tanto quanto la Sua frase.
Forse rimarrà deluso nell’apprendere che in passato l’ho votato, io e tutta la mia famiglia, compresa mia madre, la stessa Donna che ha “pulito i cessi”.
Non mi pare Presidente che Lei abbia rifiutato il voto. 
Non mi pare di aver sentito in campagna elettorale parole del tipo: “non voglio i voti di chi pulisce i cessi”. 
Da persona educata che mi reputo, può notare il modo elegante e rispettoso con cui mi sono rivolto a Lei, chiamandola Presidente. 
Le assicuro che questa volta ho fatto molta fatica, ma io non sono Lei, peso le parole e soprattutto i termini perché ho rispetto anche di chi non mi rispetta.
Spero che avrà il coraggio di chiedere scusa Presidente, perché in fondo una battutaccia può scappare a chiunque, l’importante è rendersene conto. 
La Saluto Presidente, e laddove Vorrà sarò disponibile ad insegnarLe come pulire un “cesso”, Le garantisco che non nuoce gravemente alla salute, anzi, insegna l’umiltà ed il rispetto per il prossimo, quello che forse Lei ha dimenticato.
La Saluto.
Ferdinando Tripodi

tratto da: http://www.globalist.it/politics/articolo/2018/04/21/caro-berlusconi-sono-orgoglioso-di-mia-madre-che-puliva-i-cessi-per-farci-crescere-2023091.html

Agghiacciante dichiarazione del Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia Nino Di Matteo (insomma, non un coglione qualsiasi): “Patto Berlusconi-mafia per 18 anni” …Parole che dovrebbero scatenare un terremoto, ma i nostri Tg, non potendo parlare della Raggi, ci informano con dovizia di dettagli delle beghe sull’Isola dei famosi…!

Di Matteo

 

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Agghiacciante dichiarazione del Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia Nino Di Matteo (insomma, non un coglione qualsiasi): “Patto Berlusconi-mafia per 18 anni” …Parole che dovrebbero scatenare un terremoto, ma i nostri Tg, non potendo parlare della Raggi, ci informano con dovizia di dettagli delle beghe sull’Isola dei famosi…!

Signore e Signori questa è l’Italia: il Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia Nino Di Matteo (insomma, non proprio un coglione qualsiasi) senza peli sulla lingua dichiara: “Patto Berlusconi-mafia per 18 anni”…

Parole che avrebbero dovuto scatenare un terremoto. Come minimo il sedicente Presidente della Repubblica Italiana si sarebbe dovuto rifiutare di programmare il futiro del Paese con un amico della mafia…

Ma Signore e Signori, siamo in Italia.

Persino i nostri Tg, non potendo parlare della Raggi, hanno ritenuto prioritario informano con dovizia di dettagli delle beghe sull’Isola dei famosi…!

Signore e Signori, siamo in Italia…!

By Eles

Da Il Fatto Quotidiano:
Ivrea, Nino Di Matteo: “Patto Berlusconi-mafia per 18 anni”. Standing ovation di Di Maio e Bonafede. Poi il piano giustizia.

Il sostituto procuratore nazionale antimafia parla dal palco del convegno organizzato dall’associazione Gianroberto Casaleggio. Applausi quando attacca il leader di Forza Italia ed ex Cavaliere, poi lancia le sue proposte di intervento. Tra cui: ampliamento dell’uso delle intercettazioni e uso degli agenti sotto copertura. Alla politica si rivolge per la garanzia dell’indipendenza della magistratura. Chiede poi verità sulle stragi e parla di un sistema che ha interesse che la giustizia non funzioni

L’applauso quando Nino Di Matteo parla della “compenetrazione tra mafia e potere” in Italia, a Ivrea, davanti alla platea dei 5 stelle, fa più rumore del solito. “Cito le sentenze, è stato stipulato un patto con Cosa nostra, intermediato da Marcello dell’Utri, che è stato mantenuto dal 1974 fino al 1992 dall’allora imprenditore Silvio Berlusconi”. In prima fila batte le mani il Capo politico M5s Luigi Di Maio, al suo fianco Alfonso Bonafede, ministro designato alla Giustizia in un ipotetico governo a 5 stelle. Quando finisce di parlare c’è la standing-ovation del pubblico di Sum02#, l’evento organizzato dall’associazione Gianroberto Casaleggio. Non finisce più. La frase su Berlusconi, il sostituto procuratore nazionale antimafia, l’ha detta simile anche pochi giorni in Campidoglio, ma questa volta il segnale è importante: nel bel mezzo delle trattative per la formazione del governo, i 5 stelle riuniti per parlare di “futuro” ribadiscono la loro distanza dall’ex Cavaliere e leader di Forza Italia. E non solo. Perché il magistrato Nino Di Matteo va avanti e attacca con la sua proposta per riformare la giustizia in Italia. “Serve una riforma copernicana delle norme per la prescrizione”, dice. E qui Di Maio e Bonafede alzano le mani in alto e applaudono per farsi vedere da tutta la platea. “Li avete visti?”, dicono dalla folla rivolti ai giornalisti. Il magistrato va oltre e, mentre legge a braccio i suoi appunti, elenca gli interventi secondo lui necessari per ridare credibilità alla giustizia in Italia. Tra cui: “l’ampliamento dell’uso delle intercettazioni e la previsione dell’uso degli operatori sotto copertura anche per i reati di corruzione”. E alla politica si rivolge per “la garanzia dell’indispensabile autonomia della magistratura”. Chiude chiedendo “la verità sulle stragi” perché “non ci possiamo accontentare di verità parziali”. Ma soprattutto dice: “Nel nostro Paese è ancora forte il partito di chi ha interesse che il sistema giustizia non funzioni”.

Video: Ivrea, Nino Di Matteo: “Patto Berlusconi-mafia per 18 anni”.

Siamo alle Officine H a Ivrea, tempio dell’evento dedicato al fondatore Gianroberto Casaleggio, oggi arrivato alla seconda edizione. Per tutto il giorno, il figlio e padrone di casa Davide ha ribadito che “qui non si parla di politica”. Ma il momento è caldissimo e ogni frase pronunciata tra un intervento e l’altro sposta gli equilibri giù a Roma. Nino Di Matteo sale sul palco nel pomeriggio, ospite tra i più attesi anche perché già semi-annunciato l’anno scorso e poi cancellato per evitare un’eccessiva esposizione. Oggi è diverso. E a lui viene affidato il più politico degli interventi: parla della sua idea per riforma la giustizia e quelle parole entrano in una difficile fase di trattative in vista della formazione del governo. Parla sotto gli occhi vigili del Capo politico M5s, inchiodato in prima fila dall’inizio dei lavori, e dei suoi uomini più fidati, Bonafede in primis poi i membri della commissione Rousseau Max Bugani Pietro Dettori e pure Giulia Sarti, già in commissione antimafia nella scorsa legislatura. Intorno una folla di parlamentari M5s, simpatizzanti, ma anche imprenditori e curiosi venuti qui solo per ascoltare gli interventi degli esperti.

Il sostituto procuratore antimafia, chiamato per parlare di giustizia, parte dalla situazione italiana. “Il sistema mafioso è il più grave fattore di inquinamento e compromissione nella nostra democrazia”, attacca. “La questione mafiosa riguarda tutto il Paese e riguarda la nostra classe dirigente. E’ ormai evidente la compenetrazione tra la mafia e il potere, anche istituzionale e politico”. In “un desolante silenzio dei partiti sulla mafia”. L’attacco è al sistema politica in generale: “Ancora oggi gran parte della politica non capisce o finge di non capire la gravità della questione perché accerta il sistema mafioso come parte necessaria, per certi perfino utile, del sistema Paese. Nell’ultima campagna elettorale c’è stato un desolante silenzio da parte dei partiti sul tema mafia e Giustizia a due velocità, forte e spietata con i deboli, timida e timorosa con i forti. Su oltre 50mila detenuti pochissimi stanno scontano una pena detentiva per corruzione”.

Quasi fosse lui a dover scrivere il programma, Di Matteo fa un elenco di interventi che ritiene prioritari per un intervento sulla giustizia in Italia: “Vi confesso che non ho alcuna certezza e non mi sento di prevedere nulla, ma a 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione ci troviamo di fronte  a un bivio”, dice. “Bisogna restituire al sistema giustizia la credibilità che sta perdendo. Sogno una giustizia che muova in questa direzione”. Ovvero: “Rafforzamento degli strumenti investigativi più efficaci e quindi ampliamento dei mezzi per consentire le intercettazioni; previsione dell’utilizzo degli operatori sotto copertura anche per i reati di corruzione; depenalizzazione di condotte che dovrebbero essere sanzionate con una pena amministrativa”. Poi un intervento sulla velocità dei procedimenti: “Serve impegno affinché i processi si possano celebrare in tempi ragionevoli, che si concludano con un intervento nel merito”. E sulla prescrizione appunto, dice: “Serve una riforma copernicana delle norme sulla prescrizioneche prevede che il decorso del termine cessi nel momento in cui lo Stato azioni la sua pretesa”. E ancora: “Parallelamente penso alla necessità di un affievolimento del processo accusatorio. Innalzamento delle pene del sistema sanzionatorio dei reati di corruzione, del voto di scambio e di tutti i delitti tipici della criminalità dei colletti bianchi. E non si tratta di essere manettari o giustizialisti”. “Sogno una svolta per un rafforzamento delle tutele processuali delle vittime dei reati, per tutelare chi ha il coraggio di denunciare. Infine penso alla certezza della pena. Il nostro non può continuare a essere il Paese delle amnistie e degli indulti mascherati”. Il sostituto procurato non si è risparmiato un passaggio sull’autonomia della magistratura: “L’indispensabile difesa dell’autonomia della magistratura, non privilegio di casta deve partire dalla politica. Vado in controtendenza, non considero un buon segno pochi magistrati in parlamento. Abbiamo bisogno di politici che hanno a cuore l’indipendenza della magistratura”.

Di Matteo si rivolge infine direttamente alla politica, quella del primo partito politico italiano intanto e i cui esponenti lo ascoltano in prima fila: “In questa strada, questo sogno per recupero della credibilità della giustizia, c’è un elemento che non riguarda i cambi legislativi. Mi riferisco al recupero della primizia della politica nella lotta ai sistemi criminali. Nel solco di Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Tina Anselmi, persone che hanno anticipato la forza della magistratura. Non stando a rimorchio, ma anticipando l’azione dei giudici”. Questo perché, dice: “Ci sono condotte che dovrebbero costituire il presupposto per attivare quei meccanismi che invece nel nostro Paese restano perennemente disattesi”.

Il magistrato conclude chiedendo la “verità sulle stragi”: “Il governo”, dice, “deve fare tutto il possibile per completare il percorso di verità sulle stragi e su tanti delitti eccellenti. Non ci possiamo accontentare di verità parziali. Dobbiamo dare un nome a quelle entità che hanno condiviso con i mafiosi l’esecuzione delle stragi. Uno Stato autorevole, un governo libero, una commissione antimafia decisiva non possono fermarsi temendo che sia troppo scomoda e scabrosa. La sfida che ci attende va molto al di là. Non ne posso più di sentire parlare solo di produttività e statistiche”. Una partita che lui stesso sa quasi impossibile. “La strada è piena di insidie e tranelli. Nel nostro Paese è ancora forte il partito di chi ha interesse che il sistema giustizia non funzioni. A questi soggetti, che sono tanti e spregiudicati e trasversalmente presenti, dobbiamo, dovete saper contrapporre con tenacia il suono della giustizia”. E’ una standing-ovation. Il pubblico di Ivrea si alza in piedi e acclama quello che è il suo ministro mancato, ma resta uno dei personaggi simbolo più importanti per il Movimento. Per tutto il giorno la stampa e i partecipanti hanno cercato a fatica le risposte politiche nei corridoi e nei discorsi a margine del convegno. Ma la parole capaci di influenzare un’intesa per il prossimo governo, sono arrivate, persino un po’ a sorpresa, da Nino Di Matteo. A destra del palco Davide Casaleggio ha voluto mettere una scala contro un muro con un cartello dalla scritta “futuro”. Prima di salutare spiega che quella è la direzione, ma ora dipende tutto da chi accetterà di salire sulla scala insieme al M5s.

Video: Nino Di Matteo – Italia 2030, una giustizia da (ri)scrivere?

Fonti:

  • https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/07/ivrea-nino-di-matteo-patto-berlusconi-mafia-per-18-anni-standing-ovation-di-di-maio-e-bonafede-poi-il-piano-giustizia/4278470/
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