Clochard morto a Milano, chiuso nella bara in un sacco della spazzatura. Nient’altro che una tristissima notizia di cronaca, sennonché un’altrettanta tristissima considerazione: ci pensate come ci avrebbero sguazzato i media se fosse successo nella Roma della Raggi?

 

Clochard

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Clochard morto a Milano, chiuso nella bara in un sacco della spazzatura. Nient’altro che una tristissima notizia di cronaca, sennonché un’altrettanta tristissima considerazione: ci pensate come ci avrebbero sguazzato i media se fosse successo nella Roma della Raggi?

Sì, nient’altro che una tristissima notizia di cronaca come tante altre che tutti i giorni leggiamo. E’ accaduto nella Milano di Sala, ma poteva accadere ovunque… Però la consideranzione, altrettanto triste, è che se fosse avvenuto nella Roma di Raggi la Tv avrebbero avuto materiale per aprire almeno una settimana di Tg…

Sì, è sciacallaggio. Ma non dotemi che non sarebbe andata così…

by Eles

Il clochard morto a Milano, chiuso nella bara dentro al sacco della spazzatura

La moglie denuncia l’ignobile gesto compiuto dal Comune di Milano nei confronti dell’ex marito.

Proviamo pena per loro, per i senzatetto, a volte repulsione, quando li vediamo distesi su cartoni che fanno le veci di un letto, rivestiti da stracci sporchi, coperte che han preso l’odore di tutti quelli che han transitato vicino a quei corpi, che di simile a noi han ben poco che resta. I #clochardsono un po’ dappertutto, cercano riparo lungo i corridoi delle stazioni, nelle gallerie del centro delle nostre città, e se è vero che ci sono i centri di ricovero disposti ad offrir loro un poco di cibo, un riparo, il più delle volte non ci vogliono andare. Sono persone che ad un certo punto della loro vita scelgono l’invisibilità, una gabbia dentro un ruolo inesistente, senza responsabilità, né obblighi alcuni, che magari si nutrono di alcool per stordirsi, che non hanno trovato la forza, in se stessi, di reagire a fatti, o dolori.

Così si muore per strada

Succede che la loro morte spesso avvenga per strada. Anche aMassimiliano è accaduto di andarsene al freddo, deceduto il 27 febbraio a Milano, sotto i portici di via Pisani. Era un senzatetto, uno dei tanti, che aveva una moglie, alla quale è stato chiesto di espletare le pratiche per il funerale dell’ex marito, e che ora si è arrabbiata e dispiaciuta per il trattamento riservato a quest’uomo. D’accordo con il Comune di Milano la donna, Katia Ferrati, ha firmato all’obitorio in piazzale Gorini, nella zona Città Studi, un documento che autorizzava il Comune alla vestizione di Max, il clochard, nel momento in cui il suo corpo si trovava lì, da ricomporre.

La moglie scrive al sindaco Sala

La moglie scrive una lettera aperta al Sindaco di Milano, ritenendolo responsabile di quanto accaduto, seppur conscia del fatto che Sala non ne fosse stato neppure a conoscenza.

Lo ritiene responsabile dell’ignobile gesto compiuto dagli addetti alla preparazione del morto nella bara, nei confronti dell’ex marito. Dopo aver portato i suoi abiti da casa e messi a disposizione del Comune, nel tornare all’obitorio il 3 marzo per dare l’estremo saluto, si è trovata davanti ad una immagine penosa e raccapricciante. L’uomo era ancora sporco, svestito, e avvolto nel sacco di plastica nel quale era stato rinchiuso al momento del trasporto. La donna inoltre contesta al Comune le parole spese a favore dei senzatetto e a quanto si faccia per loro, quando lei si è vista costretta a seppellire Massimiliano dentro ad un sacco nero, come un rifiuto umano, senza aver potuto ovviare a quella situazione, dal momento che ormai era troppo tardi, la bara stava per essere chiusa, e si doveva procedere alla sepoltura. Ora Katia si aspetta una risposta. Che comunque sia, arriverà troppo tardi per rimediare all’accaduto.
fonte: https://it.blastingnews.com/cronaca/2018/03/il-clochard-morto-a-milano-chiuso-nella-bara-dentro-al-sacco-della-spazzatura-002425831.html

Forse non ci avete fatto caso. A casa di Boschi & Renzi i fatti di Etruria hanno praticamente azzerato il Pd. A Roma il M5s stravince. Forse, allora, le cose non stavano proprio come Tg e stampa di regime ce le raccontavano…!?!

Renzi

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Forse non ci avete fatto caso. A casa di Boschi & Renzi i fatti di Etruria hanno praticamente azzerato il Pd. A Roma il M5s stravince. Forse, allora, le cose non stavano proprio come Tg e stampa di regime ce le raccontavano…!?!

Dopo tutti i guai che la Raggi (secondo la propaganda dei Tg) aveva combinato nella Capitale, non vi aspettavate la disfatta totale dei 5stelle a Roma?

E forse proprio non vi aspettavate che la Toscana, che ha dato i natali a cotanti aspiranti Padri Costituenti tra cui in primis Renzi e Boschi, per la prima volta in 70 anni non fosse più una regione rossa?

Vi stupite? Se sì è perchè siete solo degli ingenui che credono ancora alla propaganda che le Tv ed i giornali di regine fanno a favore dei loro padroni…

Sveglia Gente…

By Eles

Tanto per informarvi…

Da Il Secolo D’Italia:

La vendetta dei risparmiatori: a casa Boschi lo scandalo “Etruria” fa crollare il Pd

Laterina Pergine Valdarno, il paese di Maria Elena Boschi,  il Pd paga a caro prezzo lo scandalo di Banca Etruria. I candidati del centrosinistra non sfondano e sono battuti dai candidati del centrodestra e dai pentastellati. Alla tornata elettorale il M5S si laurea primo partito con una percentuale intorno al 30% fra Camera e Senato. Anche nei collegi uninominali di Camera i candidati dem sono stati superati da Felice Maurizio d’Ettore del centrodestra (ha ottenuto il 31,35%) e dall’esponente di 5 Stelle Lucio Bianchi (30,81%). Il Pd si è fermato al 27,15. Stesso cliché al Senato: al primo posto la candidata del centrodestra Tiziana Nisini (31,35), seguita da Riccardo Nencini  del centrosinistra (30,65), ma il Pd ha ottenuto solo il 28,60.

Il collegio di Banca Etruria non perdona il Pd

Un dato che si replica anche nell’intera provincia di Arezzo. Analizzando il voto alla Camera dei deputati si nota che nel 2013, il Pd a guida bersaniana in provincia di Arezzo arrivò 10 punti oltre la media nazionale, attestandosi al 35,92%. Quello a trazione renziana il 4 marzo 2018 si è fermato al 28,34%. Ovvero 7 punti e mezzo percentuali in meno. E i motivi sono chiari. «Non ci dilunghiamo − scrive su Arezzo Notizie Robero Maruffi − sullo scippo dei nostri risparmiatori della vecchia Banca Etruria, dove una non chiara operazione ha anche comportato l’incredibile esproprio della banca. Dunque risultati elettorali nazionali, e a caduta locali, previsti e prevedibili: chi non sa tutelare gli interessi nazionali perde le elezioni»

 

Da Tg24.sky

Elezioni 2018, a Roma exploit della Lega ma M5S è primo partito

l partito di Matteo Salvini ha quasi triplicato i consensi rispetto alle comunali del 2016. Il Movimento del sindaco Virginia Raggi si conferma alla guida della capitale: “Abbiamo punte del 38-39% di voti sul litorale di Ostia”, ha detto Ferrara.

A Roma, città guidata dalla pentastellata Virginia Raggi, le elezioni politiche del 4 marzo non hanno deluso il Movimento che, seguendo la tendenza nazionale, si conferma il primo partito della Capitale: “I cittadini hanno riconosciuto il lavoro fatto nei comuni a 5 Stelle e soprattutto a Roma, dove il Movimento ha ottenuto punte del 38-39% di voti sul litorale di Ostia”, ha detto il capogruppo del M5S in Campidoglio Paolo Ferrara. Ma degno di nota è anche l’exploit della Lega di Matteo Salvini, che ha superato i numeri di Fratelli d’Italia, partito di centrodestra storicamente più forte nella Capitale.

Vorremmo ricordare a tutti i Tg che per mesi ci hanno aperto le loro edizioni, che l’indagine su Virginia Raggi per il caso Romeo è stata ARCHIVIATA. E senza che Di Maio abbia promosso alcun giudice!

 

Virginia Raggi

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Vorremmo ricordare a tutti i Tg che per mesi ci hanno aperto le loro edizioni, che l’indagine su Virginia Raggi per il caso Romeo è stata ARCHIVIATA. E senza che Di Maio abbia promosso alcun giudice!

Abbiamo atteso qualche giorno prima di pubblicare la notizia… Volevano vedere se la dava qualche Tg… Gli stessi Tg che sul caso Romeo ci hanno ricamato un mese…

L’inchiesta su Virginia Raggi è stata archiviata

Il gip ha accolto la richiesta della procura, che non ha trovato prove della volontà di Raggi di favorire Salvatore Romeo

L’inchiesta sulla sindaca di Roma Virginia Raggi per la nomina di Salvatore Romeo a capo della sua segreteria è stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della procura di Roma, che non aveva trovato prove sufficienti per sostenere l’accusa di abuso di ufficio che era stata formulata. Raggi era accusata di abuso di ufficio per aver scelto Romeo come capo della sua segreteria in modo arbitrario e avergli attribuito uno stipendio molto maggiore di quello che aveva per il suo precedente lavoro al Dipartimento partecipate.

Romeo stesso era indagato con l’accusa di concorso in abuso di ufficio, e anche per lui la procura ha chiesto e ottenuto l’archiviazione dell’indagine. Questa indagine è quella collegata alla famosa storia delle polizze vita intestate da Romeo a Raggi, ma non è l’unica inchiesta sul conto della sindaca di Roma, che dal prossimo 21 giugno sarà a processo per l’accusa di falso per la nomina di Renato Marra a un altro incarico comunale.

Dall’inizio, in breve
Poche settimane dopo la sua elezione a sindaco di Roma, nell’estate del 2016 Virginia Raggi nominò Salvatore Romeo a capo della sua segreteria, un ruolo di aiuto al lavoro del sindaco per sua natura basato su un rapporto fiduciario con il sindaco stesso. Romeo era già dipendente dell’amministrazione comunale romana e lavorava al Dipartimento partecipate con uno stipendio di 39.000 euro l’anno.

La promozione temporanea di dipendenti comunali a ruoli maggiormente “politici” è una prassi di tutte le amministrazioni ed è regolata dall’articolo 90 del Testo unico per gli enti locali (TUEL), che però ha un problema. Il TUEL prevede infatti una differenza di stipendio per i dipendenti dell’amministrazione comunale chiamati a incarichi speciali temporanei dal sindaco: se fanno parte delle stessa amministrazione comunale mantengono il loro stipendio normale, se fanno parte di un’altra amministrazione comunale possono essere inquadrati con uno stipendio da dirigenti.

Questa regola può però creare grosse disparità di stipendio tra persone che fanno di fatto lavori simili: Romeo, per esempio, avrebbe dovuto mantenere il suo stipendio da dipendente comunale pur facendo un lavoro di maggior impegno e responsabilità. Per questa ragione era prassi consolidata delle amministrazioni comunali applicare a tutti i casi simili l’eccezione prevista per gli incaricati chiamati da amministrazioni di altre città, e così fece anche Raggi con Romeo, a cui venne attribuito uno stipendio da dirigente di fascia III, ovvero di circa 111 mila euro all’anno.

Per arrivare alla nomina e all’attribuzione dello stipendio, Raggi aveva chiesto il parere dell’avvocatura comunale di Roma e dell’ANAC, l’autorità anticorruzione: l’avvocatura aveva confermato la possibilità di inquadrare Romeo con uno stipendio da dirigente, l’ANAC aveva però indicato che lo stipendio fosse quello di un dirigente di fascia I, di circa 93.000 euro all’anno. Lo stipendio di Romeo era quindi stato abbassato.

L’accusa
Secondo l’accusa della procura, la scelta di attribuire a Romeo uno stipendio da dirigente era illegittima e per questo Raggi era stata accusata di abuso di ufficio, avendo procurato a Romeo un ingiusto vantaggio patrimoniale. Secondo la procura, inoltre, la nomina era stata approvata con un iter procedurale errato ed era quindi illegittima. Romeo era stato accusato di concorso in abuso di ufficio e si era dimesso nel dicembre 2016 dal suo incarico di capo della segreteria della sindaca Raggi. Erano i primi e molto turbolenti mesi della nuova amministrazione del Movimento 5 Stelle a Roma e Romeo era anche stato accusato dalla ex capo di gabinetto del comune di aver agito per estromettere dall’amministrazione comunale tutte le persone considerate “nemiche” della nuova sindaca.

Le polizze
La vicenda della nomina di Romeo era quella collegata alla storia delle due polizze vita che Romeo stesso aveva stipulato e di cui Raggi era beneficiaria. La storia era stata raccontata da un’indagine dell’Espresso a inizio 2017: si era scoperto che Romeo aveva circa 10 polizze vita i cui beneficiari erano membri del Movimento 5 Stelle e c’era il sospetto che queste polizze avessero in qualche modo a che fare con la sua nomina a capo della segreteria della sindaca. Raggi aveva sempre detto di non sapere niente delle polizze, che avevano un valore complessivo di circa 60.000 euro e che potevano essere liquidate solo in caso di morte di Romeo.

L’archiviazione
Il giudice per le indagini preliminari di Roma Annalisa Marzano ha accolto la richiesta di archiviazione della procura per Raggi e Romeo per “infondatezza della notizia di reato”. Secondo le conclusioni di Marzano, la nomina di Romeo e l’ammontare del suo stipendio erano stati scelti seguendo una prassi che esisteva da tempo nell’amministrazione comunale e Raggi – avendo chiesto pareri all’avvocatura e all’ANAC – aveva agito in buonafede e nella convinzione di non violare nessuna legge.

Il decreto di Marzano ha anche escluso che le polizze stipulate da Romeo possano aver avuto un ruolo nella sua nomina, dicendo che è del tutto credibile che Raggi non ne sapesse niente fino a che della loro esistenza non aveva parlato l’Espresso.

Raggi ha commentato la notizia dell’archiviazione con un messaggio su Facebook.

Infondatezza della notizia di reato. Con queste parole il Tribunale di Roma ha cancellato più di un anno di schizzi di fango, ricostruzioni fantasiose e insulti perché avevo nominato Salvatore Romeo a capo della mia segreteria politica.

Oltre un anno di accuse da parte di politici e dei tanti “soloni” che, dalle loro comode poltrone negli studi e salotti tv, pontificavano su materie che evidentemente non conoscono.

Il giudice sottolinea la trasparenza e la bontà del mio operato grazie alle richieste di pareri legali che, prima della nomina, ho fatto all’avvocatura del Campidoglio e all’Autorità Nazionale Anti Corruzione di Raffaele Cantone. E, soprattutto, definisce falso che io possa aver nominato Salvatore Romeo per beneficiare di tre polizze assicurative di cui io non sapevo assolutamente nulla. Ancora fango e facile ironia sulle “polizze a mia insaputa”.

Eppure avevo ragione: sono stata accusata ingiustamente da tanti che ora taceranno o faranno finta di nulla. Invece, voglio ringraziare i miei avvocati, la magistratura che ha fatto chiarezza e tutti voi che avete creduto in me, certi che mi sia sempre comportata correttamente. Andiamo avanti a testa alta.

 

 

tratto da: https://www.ilpost.it/2018/02/20/virginia-raggi-salvatore-romeo-archiviazione/

L’applauso del Codacons a Virginia Raggi e alla sua scelta di garantire che i bambini non vaccinati la tutela dei loro diritti fondamentali, lesi dagli errori della Legge Lorenzin

 

Codacons

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

L’applauso del Codacons a Virginia Raggi e alla sua scelta di garantire che i bambini non vaccinati la tutela dei loro diritti fondamentali, lesi dagli errori della Legge Lorenzin

 

ROMA, VACCINI: PIENO APPOGGIO DEL CODACONS AL SINDACO RAGGI

ORA TUTTI I SINDACI ADOTTINO PROVVEDIMENTI ANALOGHI. DIRITTO AD ISTRUZIONE DEVE ESSERE GARANTITO, LEGGE LORENZIN PRESENTA ERRORI E LACUNE

Pieno appoggio del Codacons all’iniziativa del sindaco di Roma Virginia Raggi, che ha scritto ieri al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli per informarli della mozione approvata all’unanimità dall’Assemblea Capitolina, riguardo alla necessità di rispettare la continuità didattica ed educativa per tutti gli alunni non ancora vaccinati.
Si tratta di una iniziativa lodevole perché tesa a garantire non solo il rispetto delle leggi vigenti, ma anche il diritto all’istruzione dei bambini, che non può essere messo a rischio da norme lacunose – spiega il Codacons – Chiediamo oggi a tutti i sindaci d’Italia di adottare misure analoghe a quelle della Raggi, attivandosi per garantire che i bambini non vaccinati ma regolarmente iscritti a scuole e asili siano pienamente tutelati nei loro diritti fondamentali, lesi dagli errori contenuti nella Legge Lorenzin, e in nessun caso siano allontanati dalle strutture educative e scolastiche.

fonte: https://codacons.it/roma-vaccini-pieno-appoggio-del-codacons-al-sindaco-raggi/

Roma – La foto che dimostra il fallimento dei 5stelle: Spelacchio, l’albero di natale costato ben 30.000 Euro… Ah no, scusate, è la Vela di Calatrava del Pd da 700.000.000 Euro, rimasta incompiuta… E allora non ne parliamo più…!

 

Vela di Calatrava

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Roma – La foto che dimostra il fallimento dei 5stelle: Spelacchio, l’albero di natale costato ben 30.000 Euro… Ah no, scusate, è la Vela di Calatrava del Pd da 700.000.000 Euro, rimasta incompiuta… E allora non ne parliamo più…!

Non lo critica nessuno?
Il progetto venne avviato nel 2005 dall’amministrazione dell’allora sindaco di Roma Walter Veltroni, il fondatore del PD.

Ci pensate se uno scempio del genere fosse stato fatto dalla Raggi?

Ma “loro”sono competenti e quelli del M5s sono incompetenti…

Rinfrescatevi la memoria:

Si tratta di un progetto risalente al 2005 e che avrebbe dovuto portare ad uno degli impianti da utilizzare per i Mondiali di nuoto del 2009. Annunciata dall’allora sindaco Veltroni, l’opera aveva un costo iniziale di 60 milioni di euro e sarebbe dovuta essere completata nel 2008. Ma già nel 2006, ad una presentazione del progetto da parte dell’autore, l’architetto spagnolo Santiago Calatrava, l’importo dei lavori risulta raddoppiato, per poi arrivare alla cifra monstre di 260 milioni a fine 2006.

Da notare che la gestione dei fondi del progetto viene delegata alla Protezione Civile guidata al tempo da Guido Bertolaso, che che a sua volta affida l’amministrazione dei capitali ad Angelo Balducci (il funzionario pubblico al centro di diverse vicende giudiziarie per il reato di corruzione nella gestione di alcune grandi opere).

Tornando all’importo complessivo dell’opera, nel 2009 si arriverà all’astronomica cifra di oltre 607 milioni di euro, comprensivo di tutto, ma di cui mancherà in gran parte la copertura.

Intanto nel 2009 si svolgono i Mondiali di nuoto a Roma e chiaramente l’impianto non poté essere utilizzato; lo stesso anno si fermano i lavori del cantiere, essendo finiti i soldi e non avendo idea nessuno di dove trovare le ingenti somme ulteriori necessarie. Nel 2011 il cantiere viene riaperto, con la prospettiva di utilizzare l’opera per le Olimpiadi del 2020 (a cui Roma si era in un primo momento candidata), ma poi definitivamente chiuso a giugno dello stesso anno, con il preventivo totale arrivato a circa 660 milioni!?!

Per trovare notizie dell’impianto bisognerà aspettare il 2014, quando l’assessore Caudostudia insieme all’università di Tor Vergata ed al progettista Calatrava la possibilità di suddividere il progetto in fasi. Stante infatti l’impossibilità pratica di trovare i circa 400 milioni necessari per terminare l’opera, l’idea è di completare la prima vela, a cui manca essenzialmente solo la copertura a vetri, e di utilizzarla per aule e laboratori universitari. Per fare ciò servirebbero 50-60 milioni che potrebbero provenire dai fondi per l’università. Caduta però la giunta Marino anche questa strada sembra essersi interrotta.

L’ultima notizia sull’opera risale ad un convegno tenutosi proprio all’interno del cantiere della “vela” nel gennaio 2015, intitolato “Opere incompiute: quale futuro? Esigenze ed opportunità per il Paese”. In quell’ambito non è stato individuato un futuro per l’opera ma l’arch. Calatrava, presente al convegno, ha affermato di essere sicuro che essa verrà prima o poi completata.

 

fonti varie dal Web

By Eles

Ricapitoliamo: grande clamore dei media per “Spelacchio”, l’albero che “IMBARAZZA” la Raggi (albero di Natale ricevuto in DONAZIONE). NESSUN IMBARAZZO, invece, per gli alberi per i quali il sindaco Pd SALA è indagato. E parliamo di una TRUFFA da TRE MILIONI di Euro!

Spelacchio

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Ricapitoliamo: grande clamore dei media per “Spelacchio”, l’albero che “IMBARAZZA” la Raggi (albero di Natale ricevuto in DONAZIONE). NESSUN IMBARAZZO, invece, per gli alberi per i quali il sindaco Pd SALA è indagato. E parliamo di una TRUFFA da TRE MILIONI di Euro!

 

Ridono per un albero ricevuto IN DONAZIONE AL COMUNE DI ROMA, e stanno zitti sulla TRUFFA DI CIRCA TRE MILIONI DI EURO per la quale è indagato il sindaco SALA DEL PD DI MILANO !

Queste non sono fake news, sono molto peggio ! Voi come le chiamereste ?

Vedi:

Expo, il sindaco Sala indagato anche per turbativa d’asta per la maxi-gara sugli alberi strapagati alla Mantovani

 

 

Ricapitoliamo: i dati sulla salute di Roma sbandierati contro la Raggi da Lorenzin, Governo, Istat, Ansa, Stampa e Tg si riferiscono a quando la Raggi non c’era. Però “loro” sono preoccupati delle Fake News della rete… Tipo sputtanare menzogne come questa…!!

Raggi

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Ricapitoliamo: i dati sulla salute di Roma sbandierati contro la Raggi da Lorenzin, Governo, Istat, Ansa, Stampa e Tg si riferiscono a quando la Raggi non c’era. Però “loro” sono preoccupati delle Fake News della rete… Tipo sputtanare menzogne come questa…!!

 

Giornaloni – Le statistiche e i numeri sulla “salute malata” attribuiti alla giunta M5S da “Messaggero” e altre testate.

Più si avvicina la campagna elettorale, più aumentano gli scontri sui dati: Pil, occupati, sanità, con titoli di giornale e dichiarazioni indignate. Il caso del presunto degrado sanitario della Capitale è un utile esempio di quello che ci attende: “Caso salute, Roma, peggiora”, era il titolo di apertura del Messaggero di ieri, quotidiano sempre ostile alla giunta M5s di Virginia Raggi.

Il lettore subito pensa a un recente tracollo. Tutto parte da un convegno che si è tenuto proprio a Roma venerdì: “Crescita vs Crisi”. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin (Ncd) ha chiesto a Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto superiore di sanità di elaborare una sintesi della situazione sanitaria della capitale. Tra i dati che Ricciardi cita ce n’è uno molto ripreso dai giornali, attinto da un monitoraggio dell’associazione di medici di famiglia Simg, Health Search 2016: nelle Asl romane si registra un tasso di diabete pari al 6-7% della popolazione residente, “mentre a livello nazionale, secondo i dati Istat, si attesta al 5,3%”.

Nelle 7 slide proiettate da Ricciardi si legge quello che gli italiani, anche i non residenti nel Lazio, sanno bene: a Roma la sanità funziona poco e male. La percentuale di persone soddisfatte del servizio sanitario nazionale si attesta tra l’8 e il 10% a seconda delle Asl, in molte province del Veneto e dell’Emilia Romagna il dato è sopra il 30. Tutti gli altri dati di Ricciardi sono presi dal rapporto Istat 2015 oppure da Urbes, un altro progetto sempre dell’Istat sulle principali città. Tra questi i dati sull’aspettativa di vita, più bassa nella Capitale che in altre grandi città. Anche se, osserva il direttore del dipartimento di Oncologia medica dell’ospedale Regina Elena Francesco Cognetti sul Messaggero, sono numeri da maneggiare con cautela perché “gli ospedali ospitano il 40%o dei pazienti che arrivano da altre Regioni”.

A Roma il Movimento Cinque stelle governa dal giugno 2016, tutta la fotografia della situazione sanitaria della città si basa su dati più vecchi (come inevitabile per tutte queste analisi quantitative che non sono mai in tempo reale). Gli esponenti locali M5s vivono la presentazione dei numeri come un attacco del ministro Lorenzin per il tramite del professor Ricciardi: “La sanità è di competenza regionale”, ricorda un comunicato del M5s Roma, e le statistiche riguardano “le amministrazioni precedenti di centrodestra e centrosinistra”. Se proprio bisogna criticare qualcuno, dicono i Cinque stelle, il bersaglio è Nicola Zingaretti, Pd, governatore del Lazio. Per esempio: nel 2015 il consiglio regionale ha approvato la proposta di matrice M5s di istituire un registro tumori, utile a monitorare meglio le malattie più gravi e i rischi per la salute, ma due anni dopo ancora non è partito.

Tratto da il Fatto Quotidiano del 03/10/2017.

 

Fateci capire: Roma ha peggiorato gli indicatori di salute e quelli che stando al Governo negli ultimi anni 3 anni hanno TAGLIATO LA SANITÀ di 10 miliardi, dicono che è colpa della Raggi? Abbiamo capito bene, è così?

 

salute

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Fateci capire: Roma ha peggiorato gli  indicatori di salute e quelli che stando al Governo negli ultimi anni 3 anni hanno TAGLIATO LA SANITÀ di 10 miliardi, dicono che è colpa della Raggi? Abbiamo capito bene, è così?

ANSA: Roma “è l’unica tra le 28 Capitali dell’Ue che ha peggiorato i suoi indicatori di salute negli ultimi anni. Tutti gli indicatori, da quello più solido che è l’aspettativa di vita e la mortalità infantile a quello per patologie tumorali, fanno riscontrare un peggioramento della situazione dei cittadini romani rispetto al resto di Italia”.

Siamo di fronte all’ennesima Fake News di Stato.

Non che i dati su Roma siano inventati. E’ il modo ed il sistema con cui sono stati resi pubblici che sottintendono una vergognosa truffa del Governo e dei media di regime.

I dati relativi a Roma sono stati mandati in pasto al pubblico in concomitanza di altri problemi di altro genere della Raggi, facendo intendere che della situazione sanitaria della Capitale fosse responsabile il Sindaco.

La truffa si concretizza nascondendo 2 dati che renderebbero chiara la situazione:

1 – il problema sanitario non è solo di Roma, ma di TUTTI i comuni italiani. Gli indicatori di salute sono peggiorati dappertutto, non solo a Roma. Anche a Napoli, Torino, Milano, Venezia. In tutta Italia.

2 – Il Governo, questo Governo, quello che vorrebbe far passare la situazione di Roma come la prova dell’inefficienza della Raggi, è il Governo che in 3 anni ha tagliato 10.000.000.000 alla Sanità pubblica!

Ricapitolate e rendetevi conto se non ci stanno prendendo, ancora una volta, per il culo!

Riflettete gente, riflettete…

By Eles

Cartabianca sui rifiuti di Roma: “stiamo vedendo una foto significativa…” …sì, di quanto siete caduti in basso pur di lecchinare i padroni… La foto dei “rifiuti della Raggi” è precedente alla sua elezione… Signori, ma proprio non Vi è rimasta un po’ di dignità?

 

Cartabianca

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Cartabianca sui rifiuti di Roma: “stiamo vedendo una foto significativa…” …sì, di quanto siete caduti in basso pur di lecchinare i padroni… La foto dei “rifiuti della Raggi” è precedente alla sua elezione… Signori, ma proprio non Vi è rimasta un po’ di dignità?

 

Giornalismo italiano:
Domanda alla Raggi (eletta a giugno 2016) sui rifiuti a Roma… 
…ma a Cartabianca mostrano una foto del maggio 2016!

Sono idioti o in malafede?

In entrambi i casi andrebbero cacciati a calci in culo… Andrebbero, perchè sbagliano, ma dalla parte “giusta” quella dei loro padroni…

C’era una volta la dignità…

By Eles

Olimpiadi Roma. Ricordate quelli che gettavano fango sulla Raggi perchè non le ha volute? Indagati dalla Corte dei Conti per danno erariale! Ora capite perchè per “loro” le Olimpiadi erano così importanti e perchè poi si sono tanto incazzati?

Olimpiadi Roma

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Olimpiadi Roma. Ricordate quelli che gettavano fango sulla Raggi perchè non le ha volute? Indagati dalla Corte dei Conti per danno erariale! Ora capite perchè per “loro” le Olimpiadi erano così importanti e perchè poi si sono tanto incazzati?

 

Olimpiadi Roma, dopo il No della giunta M5s la Corte dei conti indaga sulle spese del Coni: ipotesi danno erariale

L’indagine nasce da un esposto firmato dall’Adusbef di Elio Lannutti, in passato senatore dell’Italia dei Valori, oggi più volte consulente 5 stelle. Nel mirino proprio il Comitato olimpico e la coppia Malagò-Montezemolo

Giovanni Malagò lo spauracchio del danno erariale lo aveva agitato più volte: nei giorni convulsi di settembre in cui Virginia Raggi si preparava ad affossare definitivamente la candidatura di Roma 2024, era stata una delle ultime carte con cui il Coni aveva provato (invano) a far cambiare idea al Movimento 5 stelle, paventando la possibile responsabilità dei consiglieri che avessero votato per una mozione contraria. Ora, a distanza di nove mesi, l’indagine della Corte dei Conti è arrivata davvero. Ma a innescarla è stato un esposto firmato dall’Adusbef di Elio Lannutti, in passato senatore dell’Italia dei Valori, oggi amico e consulente di Beppe Grillo e i suoi. Che ovviamente non attacca l’amministrazione capitolina, ma mette nel mirino proprio il Comitato olimpico e la premiata coppia Malagò-Montezemolo.

A riportare la notizia sono l’edizione romana del quotidiano la Repubblica e il Tempo: la procura del Lazio della Corte dei Conti ha aperto un fascicolo sul bilancio del comitato promotore di Roma 2024, affidato al pm Bruno Tridico. L’organo di vigilanza indagherà per capire se effettivamente c’è stato danno erariale per i tanti milioni di euro di soldi pubblici spesi a sostegno del progetto olimpico. Quanti non è possibile dirlo con precisione: per lavorare in house a Coni Servizi spa (la vera cassa dello sport italiano), non è mai stato costituito un vero e proprio Comitato promotore autonomo, solo una “unità operativa” della società, senza un bilancio completo. Solo rovistando fra i conti del Coni, ilfattoquotidiano.it era stato in grado di ricostruire una parte delle spese sostenute in questi due anni di candidatura: viaggi e campagne promozionali, nuovi uffici e convegni, appalti, contratti e consulenze d’oro anche da 200mila e passa euro all’anno. Altre tracce sono contenute nell’ultima relazione della Corte dei Conti sulla Coni Servizi (relativa però ancora al 2015), che si conclude sottolineando che “ad oggi in relazione all’attività di chiusura del progetto di candidatura non si è verificato alcun tipo di contenzioso”. Il totale dovrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro.

Proprio gli articoli de ilfatto.it sono al centro dell’esposto dell’Adusbef da cui si origina l’inchiesta, datato al 27 settembre 2016. Sono i giorni della mozione del M5s contro il progetto olimpico, che avrebbe poi costretto il Coni a staccare la spina. Sancendo che tutti quei milioni sono stati sprecati per nulla. La tesi del Comitato è sempre stata che loro i soldi li avevano spesi sulla base di precisi atti amministrativi, e che di un eventuale danno erariale avrebbe dovuto rispondere chi ha cambiato le carte in tavola; ovvero la Raggi e la sua giunta, che hanno annullato la delibera di Ignazio Marino. Ora, però, l’Adusbef mette in discussione non tanto il perché, ma il come siano stati utilizzati quei fondi pubblici: l’associazione “chiede – si legge nel documento – di verificare se le condotte del Comitato Promotore di Roma 2024 nella scelta dei beneficati dei contratti di consulenza, spese per il personale, collaborazioni e prestazioni professionali, ecc., siano state effettuate secondo le vigenti normative volte alla trasparenza ed alla pubblica evidenza”. I ruoli di accusato e accusatore, insomma, sembrano ribaltati. E infatti Malagò ha commentato: “È una storia surreale, una cosa divertente e per certi versi curiosa”. Dalle parti del Foro Italico, comunque, la notizia del fascicolo (aperto per il momento come semplice atto dovuto), non è stata accolta del tutto negativamente: in fondo quello che il Coni minacciava qualche mese fa era proprio di portare le carte del Comitato alla Corte dei Conti. Ed è quello che succederà adesso, anche se la ragione forse non è proprio quella che si aspettavano.