Virginia Raggi a Roma ha tagliato le autoblu ed i pass speciali ZTL per i politici. Per loro sono a disposizione tessera bus e metro. Risparmio di almeno 3 milioni. Com’è che queste cose nessuno ce le fa sapere?

Virginia Raggi

 

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Virginia Raggi a Roma ha tagliato le autoblu ed i pass speciali ZTL per i politici. Per loro sono a disposizione tessera bus e metro. Risparmio di almeno 3 milioni. Com’è che queste cose nessuno ce le fa sapere?

 

Roma, giunta Raggi taglia auto blu e permessi Ztl. E dà tessera bus e metro ai consiglieri

Marcello De Vito su Facebook ha annunciato le disposizioni decise nella riunione del 25 luglio dell’ufficio di presidenza: “Abbiamo delineato gli indirizzi per realizzare una importante riduzione dei costi della politica”

Eliminate le auto blu in dotazione all’ufficio di presidenza del Campidoglio, via i permessi Ztl e tessera per gli autobus e la metro ai consigliere comunali. Sono questi i provvedimenti adottati nelle scorse ore a Roma e annunciati dal presidente M5s dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito. “Nella riunione del 25 luglio”, ha scritto su Facebook, “si sono delineati gli indirizzi per realizzare una importante riduzione dei costi della politica”.

Nello specifico: “E’ stata disposta l’eliminazione delle cinque auto blu a disposizione dell’Ufficio di Presidenza ed è stato espresso indirizzo per l’eliminazione di quella a disposizione dei presidenti dei gruppi (per questi ultimi servirà una ulteriore delibera)”. Saltano anche i permessi Ztl con diritto di sosta (euro 2.040 x 48). “Abbiamo chiesto”, ha continuato De Vito, “di utilizzare processi di centralizzazione degli acquisti da parte dei gruppi, che consentiranno forti risparmi di spesa sui loro fondi. Le auto blu inutilizzate saranno reimpiegate per finalità sociali”. Infine per incentivare l’uso dei mezzi pubblici i consiglieri avranno diritto alla tessera per autobus e metro. “Dopo il taglio di alcune commissioni speciali oggettivamente inutili”, ha concluso il presidente dell’Assemblea, “che ha già portato diversi milioni di euro nelle casse capitoline, questo rappresenta un altro segnale importante: dobbiamo riportare la politica al livello dei cittadini per far riavvicinare i cittadini alla politica”.

Sempre in queste ore la sindaca Virginia Raggi ha invece esultato per la stabilizzazione di 1121 tra educatrici dei nidi e insegnanti delle scuole dell’infanzia. L’annuncio però ha subito provocato le polemiche del Pd: “Provvedimento grazie dal decreto Enti locali voluto dal governo e contro cui hanno votato in Aula e in commissione i 5 stelle”. Secondo la Raggi invece, si tratta di una battaglia vinta dai grillini romani: “Da quando siamo entrati in Campidoglio”, ha scritto, “ci siamo attivati immediatamente per provvedere alla stabilizzazione delle educatrici dei nidi e delle insegnanti delle scuole dell’infanzia. Argomento a noi ben noto e per cui ci siamo battuti sin dalla scorsa consiliatura. D’altronde anche in campagna elettorale avevamo detto che ci saremmo impegnati al massimo per fare pressione al governo e alla Madia affinché si trovasse in tempi brevi una soluzione per tutte quelle lavoratrici che da anni versano in una situazione di estrema difficoltà”.

fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/26/roma-presidente-assemblea-m5s-de-vito-eliminate-auto-blu-e-permessi-ztl-tessera-bus-e-metro-per-i-consiglieri/2933985/

Per rinfrescarVi la memoria – Olimpiadi 2024: viaggi, contratti e consulenze (d’oro). Ecco come avevano già cominciato a mangiarsi i nostri soldi, senza fare i conti con la Raggi – Sfido che poi si sono incazzati!!

Olimpiadi 2024

 

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Per rinfrescarVi la memoria – Olimpiadi 2024: viaggi, contratti e consulenze (d’oro). Ecco come avevano già cominciato a mangiarsi i nostri soldi, senza fare i conti con la Raggi – Sfido che poi si sono incazzati!!

 

 

Olimpiadi 2024: viaggi, contratti e consulenze (d’oro). Come ha speso i soldi il comitato organizzatore del Coni

La cifra dei 20 milioni di danno erariale che l’organizzazione guidata da Malagò sarebbe pronta a chiedere alla Raggi non è ricostruibile nei dettagli. Ma nel bilancio del Coni 2015 e in quello di previsione 2016 si trovano tracce di almeno 10 milioni di spese già stanziate o effettuate: dal rifacimento degli uffici, a 450mila euro di supporto tecnico legale, fino alle diverse figure professionali arruolate con contratti biennali da 200mila euro più “quote variabili”. E ancora, 150mila euro di trasferte e 785mila euro di “altri costi per servizi”

Viaggi e campagne promozionali, nuovi uffici e convegni, contratti e consulenze d’oro. Anche da 200mila e passa euro all’anno. Vincere le Olimpiadi ha un prezzo. E per aggiudicarsi quelle di Roma 2024 il Comitato promotore ha già speso diversi milioni di euro. Su cui adesso che la candidatura sembra ormai arrivata a fine corsa, rischia di spostarsi la battaglia con il Campidoglio. Se il consiglio approverà la delibera di revoca della candidatura, Giovanni Malagò è intenzionato a rivolgersi alla Corte dei Conti per “danno erariale”: “Qualcuno dovrà rispondere del fatto che sono stati spesi dei soldi pubblici”. Già, ma come?


LA MINACCIA DEL DANNO ERARIALE
– È questa la domanda che è stata posta da più parti, specie dal Movimento 5 stelle: “Visto che il presidente Malagò ha tirato in ballo la sindaca dicendo che chiederà questi 20 milioni di euro di danni, vorrei sapere come sono stati spesi e se ha intenzione di rendicontare”, ha detto il deputato Simone Valente. “Il Coni è un ente pubblico e tutte le spese sono online”, la replica del numero uno dello sport italiano. A inizio 2016 il presidente Luca Cordero di Montezemolo aveva stimato il costo complessivo della candidatura in 24,9 milioni di euro, di cui 5 privati. Di qui la cifra dei 20 milioni di cui si parla. Alcuni progetti non vedranno mai la luce, altri sono già stati realizzati: difficile quantificare con esattezza il totale, che poi è la cifra che potrebbe essere eventualmente contestata davanti alla Corte dei Conti. Forse superiore ai 10 milioni di euro: una rendicontazione al dettaglio, infatti, ancora non è disponibile. Sicuramente non sul sito del Comitato promotore (che però è solo una branca della Coni Servizi Spa). Ma cercando fra le pieghe del bilancio Coni 2015 e della previsione per il 2016 è possibile farsi un’idea di come siano stati spesi i soldi per promuovere una candidatura ormai quasi fallita.spese-roma-2024-2015

LA SEDE AL FORO ITALICO E LE CONSULENZE D’ORO – Gli sforzi della Coni Servizi si sono mossi essenzialmente in tre direzioni: mettere a disposizione del Comitato una sede e uno staff, predisporre il dossier olimpico nelle sue varie fasi e step (lo stesso che è stato consegnato al Cio e bocciato dalla giunta M5s), realizzare le attività di comunicazione del progetto. Tutti e tre i punti hanno avuto i loro costi. Di viaggi in giro per il mondo per promuovere l’immagine di Roma e la sua candidatura, ad esempio, solo nel 2015 (ancora di rodaggio) se ne sono andati circa 150mila euro. Tra gli investimenti strutturali dello scorso anno ci sono anche 590mila euro, di cui una parte è servita per riqualificare l’immobile adibito a sede dell’unità operativa per Roma 2024. Malagò aveva promesso di fare tutto “in house”, e così è stato: la casa del Comitato è stata individuata all’interno del Parco del Foro Italico, già di proprietà del Coni. Uffici comunque nuovi di zecca. Ma a colpire l’attenzione sono soprattutto i costi del personale. Se Montezemolo ha svolto il suo incarico da presidente a titolo gratuito, lo stesso non si può dire degli altri rappresentanti e collaboratori vari del Comitato. La coordinatrice Diana Bianchedi, ad esempio, ha firmato un contratto biennale dal valore di 190mila euro (l’anno, ovviamente), a cui bisogna aggiungere altri 38mila euro di quota variabile. Per il direttore della Comunicazione Fabio Guadagnini, volto noto di Sky e Fox Sports, sono previsti 200mila euro, più 40mila di possibili premi (chissà se raggiunti, a questo punto). E ancora: 90mila euro per Roberto Daneo, advisor del dossier che aveva già svolto lo stesso incarico per Expo 2015; 100mila euro per il planning manager Simone Perillo, 45mila euro per il programma multimediale di valorizzazione artistico/sportiva della città. Ma anche 40mila euro per chi ha curato il progetto del bacino remiero, o 25mila euro per quello delle gare di vela (che non si disputeranno mai). Alcuni di questi contratti erano a progetto, altri sono già stati stipulati fino al 31 dicembre 2017. E salvo sorprese o rinunce dovranno essere onorati.

2,2 MILIONI NEL 2015, PIÙ DEL TRIPLO NEL 2016 – Dal punto di vista tecnico, funziona più o meno così: il governo stanzia dei fondi, il Comitato promotore di Roma 2024 spende quei soldi attraverso la Coni Servizi (la società per azioni che rappresenta il braccio operativo economico del Comitato olimpico). E quest’ultima al termine delle operazioni si fa riaddebitare dall’Ente i costi sostenuti. Il tutto ovviamente al di fuori del contratto di servizio, che vale da solo 124 milioni di euro di contributi pubblici l’anno. Nel bilancio 2015, già approvato e pubblicato, si legge che lo scorso anno sono stati spesi 2,2 milioni di euro per le attività di Roma 2024. La voce più alta è tutt’altro che definita nel dettaglio: 785mila euro di “altri costi per servizi”. Ma ci sono anche 450mila euro di supporto tecnico legale, 485mila euro di collaborazioni e prestazioni professionali, 150mila euro di viaggi e di trasferte, più altre uscite minori riconducibili a catering, convegni, materiali, merci. Solo un anticipo delle spese ben più consistenti del 2016: nel budget per l’anno corrente, infatti, sono segnati 7,5 milioni di euro di costi previsti. Un +5,1 rispetto al 2015, visto che le attività “avranno particolare impulso considerando che si tratta dell’anno precedente a quello in cui il Cio designerà la città ospitante l’evento”. Quando verrà approvato il consuntivo 2016 si saprà cosa e quanto è stato speso con precisione. Al conto, poi, manca anche il 2017: nell’ultima legge di stabilità il governo aveva stanziato 8 milioni di euro con vincolo di destinazione per le attività del Comitato promotore nel prossimo anno. Almeno questi verranno recuperati, anche se una parte potrebbe essere già stata impegnata. Come più volte ribadito dal Coni, sono tutte spese lecite, autorizzate dalla legge e da quella mozione con cui proprio il Campidoglio aveva presentato domanda di candidatura. La stessa che ora la Giunta guidata da Virginia Raggi deve revocare per chiudere ogni discorso su Roma 2024. Nell’ottica del Comitato solo un investimento (inferiore rispetto a quello sostenuto da Los Angeles e Parigi) per vedersi assegnata la manifestazione (e con essa 1,7 miliardi di contributi dal Cio). Adesso, però, la candidatura di Roma 2024 se ne va, i costi restano. In fondo è proprio questa la tesi del danno erariale.

 

fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/22/olimpiadi-2024-viaggi-contratti-e-consulenze-doro-come-ha-speso-soldi-il-comitato-organizzatore-del-coni/3050980/

Tutti contro la Raggi per il NO alle Olimpiadi 2024…Però ora, dopo il no di Amburgo e Budapest, si scopre che nessuno le vuole. Troppi costi e nessun vantaggio! …E forse si comincia a capire che la Raggi non è così stupida come dicono…!

Olimpiadi

 

 

 

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Tutti contro la Raggi per il NO alle Olimpiadi 2024…Però ora, dopo il no di Amburgo e Budapest, si scopre che nessuno le vuole. Troppi costi e nessun vantaggio! …E forse si comincia a capire che la Raggi non è così stupida come dicono…!

 

Perché nessuno vuole ospitare le Olimpiadi 2024

Dopo Boston e Roma, anche Amburgo e Budapest rinunciano a ospitare i Giochi Olimpici del 2024. Alla base ci sono motivi economici e un modello imposto dal CIO non sostenibile

 

La notizia è passata sotto silenzio, ma pone una serie di riflessioni da fare.
Anche Budapest – dopo Boston, Roma e Amburgo – ha ritirato la propria candidatura per ospitare i Giochi Olimpici del 2024, a seguito dell’opposizione dell’opinione pubblica. Rimangono quindi in gara solamente Los Angeles (sostituto di Boston, candidato iniziale) e Parigi. La stessa cosa è accaduta per i Giochi Invernali del 2022: le uniche candidate rimaste erano Almaty in Kazakistan e Pechino in Cina (e quest’ultima se le è aggiudicata).

Insomma, fuor di metafora, c’è un gran fuggi-fuggi da quello che un tempo sembrava una benedizione per la città e la nazione che ospitava i Giochi di De Coubertin, l’aristocratico francese che fondò le moderne Olimpiadi.
Perché sta succedendo tutto questo? Il motivo principale riguarda i costi e il superamento endemico del budget. Uno studio condotto dalla Business School dell’Unviversità di Oxford rivela che nel periodo 1960-2016, il superamento del costo medio è stato del 156%.

Tale over budgeting è cresciuto esponenzialmente, al punto che per le prossime Olimpiadi di Tokyo (2020) i costi sono quadruplicati rispetto alle previsioni iniziali.

C’è da dire che gli sponsor non mancano, come pure i diritti di trasmissione tv. Recentemente Comcast, la società madre di NBC Universal, ha pagato l’enorme cifra di 7,75 miliardi di dollari per l’esclusiva televisiva per il periodo 2022-2032: c’è però da dire che oggi solo il 30% dei ricavi televisivi vanno al paese ospitante, tutto il resto se lo prende il CIO (Comitato Olimpico Internazionale).

L’ultima città ad essersi accaparrata il 69% dei ricavi tv è stata nel 1992 Barcellona; da allora il Comitato Olimpico ha cambiato le regole, rendendo sempre meno sostenibile il modello economico per la città ospitante.

In realtà una situazione simile si era già presentata negli anni ’70: allora gli attacchi terroristici, il debito paralizzante e i boicottaggi continui avevano lasciato solo Los Angeles come unica candidata a ospitare i Giochi del 1984: ci pensò Peter Ueberroth, uomo d’affari promotore dell’evento che chiese un grosso aiuto ai contribuenti e impose condizioni spartane ai partecipanti, come ad esempio far dormire gli atleti nei dormitori universitari. Risultato? Un profitto per la città di 215 milioni di dollari che rilanciò l’istituzione dei Giochi Olimpici.

Ma torniamo ad oggi. Il CIO accusa le amministrazioni delle città che non si vogliono prendere la responsabilità dell’organizzazione dei giochi, però i dati dicono chiaramente che il problema non è politico, ma principalmente economico. Quali sono le soluzioni che si prospettano per risolvere questa fuga delle città?

Innanzitutto modificare il modello esistente del Comitato e concedere una quota maggiore degli introiti alla città ospitante o, quantomeno, la promessa di coprire una parte del superamento dell’over budget. Inoltre molti propongono una sorta di “decentramento diffuso” per cui gli eventi olimpici si svolgono in tutto il mondo, a seconda dell’infrastruttura sportiva più adatta, ma a questa opzione si oppongono chi si occupa della produzione tv che vedrebbe un aumento pazzesco dei costi.

Ma in molti, tra cui Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, propendono per la soluzione più radicale, ovvero quello di designare un paio di città che ospitino le Olimpiadi permanentemente, così che le strutture sportive possano avere una vita al di là delle spegnimento della fiamma olimpica. Certo, si perderebbe un po’ la “magia” delle Olimpiadi ogni quattro anni in un luogo diverso, ma ci sarebbe una grande ottimizzazione dei costi e benefici sul risultato finale.

 

tratto da: https://www.wired.it/economia/business/2017/03/27/nessuno-vuole-ospitare-olimpiadi-2024/

Per rinfrescarVi la memoria – Roma, la Raggi risparmia 3.000.000: taglia auto blu e permessi Ztl e dà la tessera bus e metro ai Consiglieri!! Com’è che nessuno, né in Parlamento né in alcuna altra amministrazione, in 70 anni di Repubblica, ci ha mai pensato??

 

Raggi

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Per rinfrescarVi la memoria – Roma, la Raggi risparmia 3.000.000: taglia auto blu e permessi Ztl e dà la tessera bus e metro ai Consiglieri!! Com’è che nessuno, né in Parlamento né in alcuna altra amministrazione, in 70 anni di Repubblica, ci ha mai pensato??

 

ROMA, GIUNTA RAGGI TAGLIA AUTO BLU E PERMESSI ZTL. E DÀ TESSERA BUS E METRO AI CONSIGLIERI.

Marcello De Vito su Facebook ha annunciato le disposizioni decise nella riunione del 25 luglio dell’ufficio di presidenza: “Abbiamo delineato gli indirizzi per realizzare una importante riduzione dei costi della politica”

Eliminate le auto blu in dotazione all’ufficio di presidenza del Campidoglio, via i permessi Ztl e tessera per gli autobus e la metro ai consigliere comunali. Sono questi i provvedimenti adottati nelle scorse ore a Roma e annunciati dal presidente M5s dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito. “Nella riunione del 25 luglio”, ha scritto su Facebook, “si sono delineati gli indirizzi per realizzare una importante riduzione dei costi della politica”.

Nello specifico: “E’ stata disposta l’eliminazione delle cinque auto blu a disposizione dell’Ufficio di Presidenza ed è stato espresso indirizzo per l’eliminazione di quella a disposizione dei presidenti dei gruppi (per questi ultimi servirà una ulteriore delibera)”. Saltano anche i permessi Ztl con diritto di sosta (euro 2.040 x 48). “Abbiamo chiesto”, ha continuato De Vito, “di utilizzare processi di centralizzazione degli acquisti da parte dei gruppi, che consentiranno forti risparmi di spesa sui loro fondi. Le auto blu inutilizzate saranno reimpiegate per finalità sociali”. Infine per incentivare l’uso dei mezzi pubblici i consiglieri avranno diritto alla tessera per autobus e metro. “Dopo il taglio di alcune commissioni speciali oggettivamente inutili”, ha concluso il presidente dell’Assemblea, “che ha già portato diversi milioni di euro nelle casse capitoline, questo rappresenta un altro segnale importante: dobbiamo riportare la politica al livello dei cittadini per far riavvicinare i cittadini alla politica”.

Sempre in queste ore la sindaca Virginia Raggi ha invece esultato per la stabilizzazione di 1121 tra educatrici dei nidi e insegnanti delle scuole dell’infanzia. L’annuncio però ha subito provocato le polemiche del Pd: “Provvedimento grazie dal decreto Enti locali voluto dal governo e contro cui hanno votato in Aula e in commissione i 5 stelle”. Secondo la Raggi invece, si tratta di una battaglia vinta dai grillini romani: “Da quando siamo entrati in Campidoglio”, ha scritto, “ci siamo attivati immediatamente per provvedere alla stabilizzazione delle educatrici dei nidi e delle insegnanti delle scuole dell’infanzia. Argomento a noi ben noto e per cui ci siamo battuti sin dalla scorsa consiliatura. D’altronde anche in campagna elettorale avevamo detto che ci saremmo impegnati al massimo per fare pressione al governo e alla Madia affinché si trovasse in tempi brevi una soluzione per tutte quelle lavoratrici che da anni versano in una situazione di estrema difficoltà”.

Da Il Fatto Quotidiano

fonte: http://zapping2015.altervista.org/1338-2/

 

ANCORA GRAZIE AL MOVIMENTO 5 STELLE! VIRGINIA RAGGI HA RISPARMIATO 3 MILIONI DI EURO ! I TG NON LO DIRANNO MAI!

Roma – Tre miioni di euro circa di risparmi in cinque anni: li realizzerà l’Assemblea capitolina decretando il taglio delle auto blu a disposizione della presidenza dell’Assemblea e dei capigruppo d’aula e dei permessi Ztl a tutti i consiglieri del Comune di Roma.
Nella seduta di questa mattina, ha spiegato il presidente Marcello De Vito, “l’ufficio di presidenza dell’Assemblea capitolina ha ratificato il taglio delle 5 auto blu dell’ufficio stesso e delle 8 dei capigruppo, oltre all’eliminazione dei permessi Ztl con facoltà di parcheggio per i 48 consiglieri, che avranno a disposizione la tessera per il trasporto pubblico. Considerando che ogni auto costa al Comune circa 40mila euro all’anno, il risparmio stimato è di oltre 500mila euro annui”.
“Per i permessi Ztl, dal costo di 2mila euro l’uno, il risparmio è di quasi 100mila euro all’anno”, ha concluso. A tutti i consiglieri verrà, comunque, garantita una tessera Atac per permettere loro di lavorare per la città utilizzando i mezzi pubblici.
Fonte: asknews.it

45 filobus costati 20 milioni fermi in un deposito dal 2009, con tutti i costi connessi. Arriva la Raggi e ora sono in strada… Ma ai Tg hanno ordinato di parlare solo di polizze, firme e della temperatura della patata della Raggi!

filobus

 

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45 filobus costati 20 milioni fermi in un deposito dal 2009, con tutti i costi connessi. Arriva la Raggi e ora sono in strada… Ma ai Tg hanno ordinato di parlare solo di polizze, firme e della temperatura della patata della Raggi!

 

 

Da La Repubblica del 22 febbraio 2017

Roma, Raggi a Tor Pagnotta: “Quarantacinque filobus abbandonati”

La sindaca nel deposito Atac con l’assessore alla Mobilità Meleo. E sul blog di Grillo scrive: “Uno schiaffo per i cittadini romani che vogliono nuovi bus per le strade della capitale”

“Quarantacinque filobus nuovi di zecca, Pagati con i soldi dei cittadini, fermi da quasi due anni in un deposito a prender polvere. Siamo venuti qui a farveli vedere: ecco cosa ci ha lasciato in eredità chi ha governato Roma”. Lo scrive sul blog di Beppe Grillo la sindaca di Roma Virginia Raggi, in un post dal titolo “Basta sprechi a Roma”. Raggi oggi ha visitato il deposito Atac di Tor Pagnotta con l’assessore alla mobilità Linda Meleo.

“Non è una storia solo di sprechi ma anche di malaffare- aggiunge-. Perchè i filobus acquistati nel 2009 per il corridoio della mobilità Laurentina-Tor Pagnotta sono al centro di un’inchiesta per una presunta tangente da 600mila euro. Un’inchiesta finita poi in quella di Mafia Capitale. Questi 45 filobus – spiega Raggi – sono mezzi già collaudati ed immatricolati ma mai utilizzati. Uno spreco doppio: non solo perchè sono stati spesi 20 milioni di euro per acquistarli ma anche perchè si continuano a buttare altri soldi per la manutenzione di mezzi fermi. Uno schiaffo per i cittadini romani che vogliono nuovi bus per le strade della capitale per un trasporto pubblico più efficiente”.

“In Campidoglio – dice ancora – si sta cercando di voltare pagina da quella stagione di illegalità e sprechi. Si lavora affinchè questi filobus possano essere finalmente utilizzati dai cittadini. Vogliamo metterli in servizio per collegare la periferia nord di Roma con la stazione Termini. Nel frattempo abbiamo stanziato oltre 15 milioni di euro per completare finalmente i lavori dei corridoi della mobilità Laurentina-Tor Pagnotta ed Eur-Tor de Cenci”. Sulla sua pagina Facebook aggiunge: nel deposito di Tor Pagnotta dove sono abbandonati da quasi due anni 45 nuovi filobus. Li restituiremo ai cittadini”.

 

Virginia Raggi OGGI

Lo scorso mese siamo andati nel deposito Atac di Tor Pagnotta dove 45 filobus nuovi di zecca sono stati abbandonati per anni a prender polvere. Oggi noi li restituiamo ai cittadini.

Lavoriamo ogni giorno per trasformare Roma in una Capitale moderna ed efficiente, in una città sempre più in movimento. Chi ha governato prima di noi ci ha lasciato una situazione drammatica: ci sono pochi autobus, molti sono vecchi, altri sono fermi perché hanno bisogno di manutenzione. E di fronte a questo cosa si è fatto in passato? Hanno pensato bene di tenere fermi dei filobus nuovi e in grado di funzionare, costati milioni di euro e pagati con i soldi dei cittadini.

Oggi mettiamo finalmente in strada i primi 15 dei 45 filobus che abbiamo trovato inutilizzati. Questi mezzi erano diventati un vero e proprio simbolo degli sprechi e del malaffare: tanto da finire anche al centro di un’inchiesta per tangenti poi confluita in quella di Mafia Capitale.

Ora voltiamo pagina mettendo in servizio questi filobus su un itinerario che collega la periferia al centro, lungo la filovia che si sviluppa tra Porta Pia e Largo Labia. Le linee 90 e 60 Express sono utilizzate ogni giorno da migliaia di romani che ora potranno viaggiare su vetture nuove e quindi più confortevoli. Ma facciamo anche una cosa buona per la salute dei cittadini perché aumentiamo il numero di mezzi a trazione elettrica che circolano a Roma. Vogliamo un trasporto pubblico più green, con vetture eco-sostenibili.

A chi ci accusa di non fare niente per Roma rispondiamo con i fatti: potenziamo il trasporto pubblico e lo rendiamo più sostenibile per l’ambiente, senza ulteriore impiego di fondi ma rimediando agli sprechi delle precedenti amministrazioni. Oggi abbiamo restituito ai cittadini romani quello che gli è stato tolto in precedenza.

A Roma Virginia Raggi funziona, ma non per i politici… perchè non magnano chiù…!!

Virginia Raggi

 

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A Roma Virginia Raggi funziona, ma non per i politici… perchè non magnano chiù…!!

E’ così, cari amici, che piaccia o no. La Raggi a Roma funziona eccome. Ma questo sta facendo schiattare i politici che, checchè la stampa di regime ne dica, vedono Roma rinascere.

E questo a loro fa tanto ma tanto male, perchè la Raggi è la dimostrazione che a Roma (ed in Italia) si possono fare cose buone e addirittura senza rubare!

Una testimonianza:

Io sono nato a Napoli, ma sono 15 anni che vivo a Roma per lavoro. E sempre per lavoro giro molto in città, con la mia auto, con i bus, con la metro. E devo dire che ultimamente e’ diventato faticoso girare per la capitale. Voi direte per le buche? Per il traffico … i cinghiali? NO ! Perche’ non si era mai vista a Roma tanta gente per strada a lavorare. A rifare strade, a tagliare piante, a bonificare terreni. UNA COSA MAI VISTA A ROMA.
E questa cosa sta facendo SCHIATTARE gli avversari politici PD della Raggi e fa FELICI i 5 stelle ! Ma la cosa piu bella sapete qual e’? I ROMANI CHE PENSANO AL BENE DELLA LORO CITTA’ e che se ne fregano dei colori politici, giorno dopo giorno stanno vedendo RINASCERE ROMA come mai era accaduto prima.
E Virginia Raggi (dopo qualcuno che storceva il naso influenzato dalle tv) sta entrando nel cuore del popolo romano.
Mi fermo nei bar e ascolto persone dire ” pero’ a Raggi sta a fa le strade, ma quanno mai l’amo viste”….
E mi rendo conto di come sia alla fine sempre la gente a giudicare.
Non Myrta Merlino o qualche altro leccapiedi del potere.
Si, Roma sta tornando ad essere una citta’ DIGNITOSA.
Grazie Virginia Raggi !
Alessandro Bertone

“L’Uragano Raggi” travolge anche l’Acea. Rottamata tutta la vecchia amministrazione…

Raggi

 

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“L’Uragano Raggi” travolge anche l’Acea. Rottamata tutta la vecchia amministrazione…

Acea, Raggi prepara il ribaltone
Via l’ad Irace, in pole Donnarumma

La sindaca nell’assemblea di aprile intende azzerare l’attuale vertice aziendale. In uscita anche la presidente Tomasetti. Per la carica di amministratore delegato il candidato favorito è l’attuale direttore Reti della milanese A2A

L’onda pentastellata arriva anche in Acea. Virginia Raggi, che in campagna elettorale aveva annunciato l’azzeramento dei vertici, ha aspettato la scadenza dei mandati. La fretta di Ignazio Marino, che diede il benservito ai manager nominati senza molta eleganza da Gianni Alemanno subito prima del voto, è costata cara alla municipalizzata, condannata dal Tribunale a versare 840 mila euro all’ex presidente Giancarlo Cremonesi, spedito a casa prima del tempo. L’attuale board però è in scadenza e il 27 aprile, all’assemblea degli azionisti, secondo quanto trapela dal Campidoglio la sindaca darà il via al turn over: non sarà confermato l’amministratore delegato Alberto Irace, renziano Doc e ex sindaco del Pd a Castellammare (al quale è stato riconosciuto da più parti un ottimo lavoro): per prendere il suo posto in pole position c’è Stefano Donnarumma, già presidente di Acea Distribuzione e oggi direttore Reti della milanese A2a. La scelta ancora non è definitiva. Dopo i tutti i pasticci nelle nomine dei mesi scorsi, Virginia Raggi non vuole commettere altri passi falsi e sta valutando con grande attenzione tutti gli aspetti. Ancora in alto mare invece la selezione per la presidenza. In un primo momento era stata anche ventilata la conferma di Catia Tomasetti, ma ormai il divorzio sembra inevitabile, dopo l’incidente dei giorni scorsi, quando l’assessore alle Politiche Andrea Mazzillo si è presentato chiedendo di partecipare, ma è stato messo alla porta. La supervisione del dossier nomine Acea, riferiscono in Campidoglio, è stata affidata a Massimo Colomban, assessore alle Partecipate che gode di piena fiducia dalla Casaleggio. E intanto proprio la settimana scorsa – come risulta dai report sull’Internal Dealing (cioè sulle operazioni sui titoli da parte degli amministratori) – Catia Tomasetti ha ceduto le 19.500 azioni Acea che deteneva (incassando 228.500 euro).

La strategia grillina

La partita sui vertici di piazzale Ostiense è particolarmente delicata. Da un lato l’azienda, controllata al 50,1 per cento dal Comune, è una piccola cassaforte che genera utili importanti per le disastrate casse capitoline. Al tempo stesso però opera in settori sensibili per i romani (elettricità e acqua oltre a gas e parzialmente rifiuti), e scelte sbagliate rischiano di avere ripercussioni molto negative dal punto di vista politico. Per la Raggi in realtà l’occasione per cambiare è quanto mai favorevole: i precedenti sindaci hanno dovuto fronteggiare negli ultimi anni la presenza ingombrante come primo socio privato di Francesco Gaetano Caltagirone. L’imprenditore e editore però da pochi mesi è sceso dal 15,8 al 5%, avendo ceduto un parte della propria quota al colosso francese Engie-Suez (che è invece salito dal 12,5 al 23%), in cambio del 3,6% del gruppo transalpino. Una scelta che focalizza gli interessi di Caltagirone su una dimensione finanziaria sempre più internazionale. In questo quadro, il Campidoglio – pur dovendo garantire la redditività degli investimenti ai francesi (ma anche a Caltagirone e a tutti gli altri azionisti) – può rivedere alcune scelte strategiche, a cominciare dall’impegno nel settore dei rifiuti, adesso marginale: il know how e i mezzi finanziari di Acea potrebbero infatti tornare utili per studiare nuove sinergie per fronteggiare l’eterna emergenza della Capitale in questo settore. Inoltre, il Campidoglio potrà ampliare la funzione «sociale» nella gestione dei sistemi idrici (che riguarda 8,5 milioni di persone in tutto il centro Italia), con un’attenzione maggiore alla qualità del servizio. La giunta grillina, secondo quanto trapela, punta a dimostrare ai romani che l’azienda, pur quotata in Borsa, può essere amministrata nell’interesse prima dei cittadini, rispetto a quello degli azionisti.

 

Giunta Raggi – La vera rivoluzione è questa, ma i Tg non ne parlano: Parentopoli Atac, chi è stato assunto illegittimamente, fregando il posto a chi ne aveva diritto perchè amico di Alemanno & C., sarà licenziato. Altro che tarallucci e vino, come ci hanno abituato i vecchi partiti…!!

 

Giunta Raggi

 

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Giunta Raggi – La vera rivoluzione è questa, ma i Tg non ne parlano: Parentopoli Atac, chi è stato assunto illegittimamente, fregando il posto a chi ne aveva diritto perchè amico di Alemanno & C., sarà licenziato. Altro che tarallucci e vino, come ci hanno abituato i vecchi partiti…!!

Niente più tarallucci e vino come siamo stati abituati con gli altri partiti. Ti senti furbo? Hai fregato il posto a chi ne aveva diritto grazie alle tue amicizie? LICENZIATO

Mi sembra che questa sia giustizia… Finalmente non va avanti solo chi è più furbo… Finalmente!

 

di Linda Meleo, assessore alla mobilità di Roma

Atac ha vissuto nel recente passato il suo periodo più buio. Noi vogliamo scacciar via le ombre portando sempre più trasparenza e legalità. E gli assunti di Parentopoli saranno ora licenziati. Chi è stato assunto illegittimamente in azienda, senza rispettare nessun criterio di merito, andrà a casa.

Abbiamo preso atto delle motivazioni della sentenza di condanna in capo a due ex amministratori delegati e due ex direttori del personale di Atac coinvolti in Parentopoli. Adesso l’azienda avvierà tutte le azioni dovute, nessuna esclusa, che potranno derivare dall’eventuale coinvolgimento dei dipendenti nei fatti.

Le assunzioni di Parentopoli sono avvenute esclusivamente per logiche clientelari, in modo illegittimo e illecito. Quest’amministrazione e l’attuale governance di Atac ha voltato completamente pagina dai tempi di Parentopoli. E non saranno disponibili ad accettare il mantenimento di situazioni che si fondano sull’irregolarità.

 

Da Il Messaggero:

Atac, l’assessore Meleo: «Chi assunto con Parentopoli sarà licenziato»

«Stiamo ripristinando legalità e trasparenza ovunque. Abbiamo preso atto delle motivazioni della sentenza di condanna in capo a due ex amministratori delegati e due ex direttori del personale di Atac coinvolti in Parentopoli. Adesso l’azienda avvierà tutte le azioni dovute, nessuna esclusa, che potranno derivare dall’eventuale coinvolgimento dei dipendenti nei fatti: chi è stato assunto illegittimamente in Atac, senza rispettare nessun criterio di merito, sarà licenziato». Così in una nota l’Assessora alla Città in Movimento di Roma Capitale Linda Meleo. «Le assunzioni di Parentopoli sono avvenute esclusivamente per logiche clientelari, in modo illegittimo e illecito. Quest’amministrazione e l’attuale governance di Atac ha voltato completamente pagina dai tempi di Parentopoli. E non sono disponibili ad accettare il mantenimento di situazioni che si fondano sull’irregolarità», conclude.

 

 

 

Ferdinando Imposimato (Magistrato, e Presidente Onorario della Suprema Corte di Cassazione, giusto per ricordarvelo): “Cantone ha sabotato la giunta Raggi per sostenere l’amico Renzi”

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Ferdinando Imposimato

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Ferdinando Imposimato (Magistrato, e Presidente Onorario della Suprema Corte di Cassazione, giusto per ricordarvelo): “Cantone ha sabotato la giunta Raggi per sostenere l’amico Renzi”

Roma, Imposimato: “Cantone ha sabotato la giunta Raggi”

Spiace che Raffaele Cantone abbia sabotato la giunta di Roma con una balla a sostegno di Matteo Renzi. Ed è grave che Virginia Raggi abbia chiesto a Raffaele Cantone, che già aveva dato pareri sbagliati, un parere che poteva essere chiesto al Consiglio di Stato”.

Lo scrive in un post su Facebook Ferdinando Imposimato, presidente onorario della Corte di Cassazione. Il post è stato condiviso sul proprio profilo social dall’ex assessore al Bilancio della giunta Raggi Marcello Minenna.

Cosimato aveva già commentato ieri, con un altro post su Facebook, l’intervento di Cantone in merito alla crisi capitolina. “Cari amici Raffaele Cantone ha preso un abbaglio dicendo che la nomina del Capo di gabinetto Raineri è irregolare”, ha scritto il presidente della Corte di Cassazione, “la scelta è avvenuta in base al potere discrezionale del Sindaco di Roma nella scelta degli organi di supporto agli organi di direzione politica. E’ l’ennesimo errore di Raffaele Cantone”.