Augurò lo stupro a una giornalista: per un leghista una cosa del genere fa curriculum, vale più di una medaglia al valore – Candidato sindaco a Merano!

 

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Augurò lo stupro a una giornalista: per un leghista una cosa del genere fa curriculum, vale più di una medaglia al valore – Candidato sindaco a Merano!

Augurare a una giornalista di essere stuprata cento volte? Per un leghista fa curriculum, una sorta di medaglia al valore.

Lo dimostra il caso di Sergio Armanini, esponente delle lega di Merano, in provincia di Bolzano, che nonostante le sue deliranti minacce a una cronista è stato appena scelto dal suo partito come candidato alla poltrona di sindaco per le prossime comunali previste per inizio maggio.

Armanini, che è già consigliere comunale del Carroccio, nel 2014 era arrivato alla ribalta delle cronache nazionali per un suo commento su Facebook rivolto a una giornalista, “colpevole” di aver intervistato un musulmano che aveva aperto una pagina sul social network dal titolo “Convertirsi all’Islam”.

«Ma perché non le mettiamo un burka e la facciamo andare in Nigeria? Forse, dopo il centesimo stupro si sveglierà»

Così aveva scritto Armanini alla cronista del Corriere dell’Alto Adige Silvia Fabbi, aizzandole contro un’ulteriore ondata di insulti.

Un’uscita per cui lo stesso Armanini, dopo essere finito su decine di giornali e siti, è stato poi costretto a scusarsi (solita marcia indietro di facciata).

Insomma un incidente di poco conto per i suoi referenti politici, anzi un punto di merito.

D’altra parte il suo leader Matteo Salvini, parlando del rapper Junior Cally che ha partecipato all’ultimo Sanremo, aveva commentato:

«Mi auguro che gli italiani, le donne e soprattutto le ragazze non debbano subire la vergogna di vedere salire sul palco qualcuno che inneggia allo stupro e alla violenza nei confronti delle donne»

Ma ben sappiamo che la coerenza non indossa felpe verdi. Se inneggi allo stupro di una donna non puoi andare a Sanremo, ma puoi fare il sindaco. Sembra essere questa la logica della lega.

Le notizie che ci fanno godere – Claudio Corradino, sindaco leghista di Biella che negò la cittadinanza a Segre offrendola a Greggio: che era un cretino già si sapeva (lo ha ammesso pure lui), ora anche indagato (per peculato)

 

Claudio Corradino

 

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Le notizie che ci fanno godere – Claudio Corradino, sindaco leghista di Biella che negò la cittadinanza a Segre offrendola a Greggio: che era un cretino già si sapeva (lo ha ammesso pure lui), ora anche indagato (per peculato)

Il sindaco leghista di Biella Claudio Corradino è indagato per peculato: avrebbe utilizzato l’auto blu per scopi privati. La giunta di centrodestra è ancora nella bufera: qualche settimana fa il comune leghista aveva negato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, per offrirla al comico Ezio Greggio.

La giunta di centrodestra di Biella è di nuovo sotto i riflettori. Dopo aver negato la cittadinanza onoraria negata alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo si sterminio di Auschwitz, e averla invece offerta all’artista Ezio Greggio – che l’ha rifiutata proprio per solidarietà alla senatrice

Lo schiaffo di Ezio Greggio: rifiuta la cittadinanza onoraria offerta dalla giunta leghista di Biella per solidarietà alla Segre a cui solo pochi giorni fa era stata negata dalla stessa giunta!

il comune piemontese ha un’altra grana da risolvere. Il sindaco di Biella Claudio Corradino è indagato per peculato: aveva utilizzato l’auto blu, fuori dagli orari di servizio previsti dal suo ruolo, per fini privati.

A far scattare l’indagine della procura di Biella, sono stati due consiglieri comunali storicamente avversari al primo cittadino leghista: Stefano Revello e Roberto Tomat, di Cossato, che già in passato avevano denunciato l’utilizzo improprio da parte dell’amministratore di mezzi comunali.

Giovedì scorso Corradino, come ha scritto ‘la Repubblica’, si è presentato al terzo piano del tribunale, accompagnato dal suo avvocato Carlo Boggio Marzet. Qui è stato ascoltato per un paio d’ore dal Procuratore capo in persona, Teresa Angela Camelio. Presente al colloquio il luogotenente dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, Tindaro Gullo.

I fatti contestati si riferiscono anche alla sua esperienza amministrativa nella città di Cossato, dove Corradino ha governato per ben dieci anni. Ma sotto i riflettori delle indagini della Procura ci sarebbero anche fatti accaduti a Biella, dove Corradino si è insediato la scorsa estate. Le segnalazioni dei due consiglieri di minoranza di Cossato non sono nuove, ma fino ad ora erano sempre cadute nel vuoto, ed erano sfociate solo in qualche polemica politica nelle aule del consiglio comunale o sui social.

In questo caso ci sarebbero anche una serie di fotografie e di documentazioni video che testimonierebbero la condotta impropria del sindaco della Lega: gli scatti mostrano una Bmw di colore blu scuro, immortalata in luoghi non istituzionali ed in orari non legati al ruolo istituzionale del sindaco.

Che dire: che era un cretino già si sapeva (lo ha ammesso pure lui), ora è anche indagato…!

Leggi anche:

Maurizio Crozza massacra Matteo Salvini: “Liliana Segre verrà ricordata perché è sopravvissuta ad Auschwitz, tu perché non sei sopravvissuto al Papeete” – “La Segre è sotto scorta, ma lei scappava dalle SS mentre tu le corteggi”

Censura da parte dello Stato – La gravissima accusa del sindaco di Lampedusa Totò Martello: “La Rai ha ordinato ai suoi giornalisti di non intervistarmi per non dispiacere qualcuno”

 

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Censura da parte dello Stato – La gravissima accusa del sindaco di Lampedusa Totò Martello: “La Rai ha ordinato ai suoi giornalisti di non intervistarmi per non dispiacere qualcuno”

Il sindaco di Lampedusa denuncia: «La Rai impedisce ai suoi giornalisti di intervistarmi»

La denuncia del sindaco di Lampedusa è molto grave. Totò Martello ha rivelato che alcuni giornalisti della Rai hanno ricevuto l’indicazione da parte dei vertici della televisione pubblica (e dei loro telegiornali) di non intervistarlo per quel che riguarda la questione migranti e i continui sbarchi dei migranti sull’isola italiana. Il primo cittadino parla di atto di censura da parte dello Stato che, con il servizio pubblico, dovrebbe dare voce a tutti e non decidere a tavolino con chi e di cosa parlare nel corso dei servizi tg.

«Alcuni giornalisti Rai mi sono venuti a riferire che hanno ricevuto l’ordine di non intervistare Totò Martello per non dispiacere nessuno, perché disturbo la notizia del giorno – ha detto il sindaco di Lampedusa partecipando a una tavola rotonda nell’ambito del ‘Premio giornalistico Cristiana Matano’ -. In città queste cose si notano di meno. A Lampedusa dove il corpo a corpo è forte, diventa ancora più evidente. Una inaccettabile censura da parte dello Stato».

Totò Martello accusa la Rai di censura di Stato

Parole forti, come è forte l’accusa di Totò Martello che ha deciso di denunciare l’atteggiamento della Rai nei suoi confronti, soprattutto dopo le sue parole degli ultimi giorni sui continui sbarchi di migranti che non arrivano solamente con le navi di soccorso delle Ong, ma soprattutto con in cosiddetti barchini fantasma che sono come gocce cinesi che riempiono il vaso.

L’accusa a Salvini

«È normale che scendono 40 persone: questi hanno avuto la disgrazia di essere salvati dalla Ong, mentre contemporaneamente ci dono decine di sbarchi fantasmi – ha proseguito Totò Martello -. Ma il fatto è che deve passare la notizia che gli sbarchi non ci sono più, mentre io continuo a dire che continuano a esserci. E allora è vero che stampa non dice la verità per non disobbedire al governo. Questo turba la nostra tranquillità perché si ispira e monta una guerra per nulla. C’è tutta una campagna costruita sui tweet del ministro».

 

 

fonte: https://www.giornalettismo.com/toto-martello-lampedusa-rai/

Il Sindaco di Bagheria rifiuta intervista a Le Iene: “Non parlo di mafia con i dipendenti di Berlusconi”

 

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Il Sindaco di Bagheria rifiuta intervista a Le Iene: “Non parlo di mafia con i dipendenti di Berlusconi”

Sindaco rifiuta intervista a Le Iene: “Non parlo di mafia con i dipendenti di Berlusconi”

A rivelarlo è lo stesso primo cittadino di Bagheria, Patrizio Cinque, che guida un’amministrazione Cinque Stelle

Il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque ha fatto sapere di non aver voluto rilasciare un’intervista agli inviati di Le Iene di Italia Uno perché lui non parla “con dipendenti di Silvio Berlusconi, anche indiretti”, visto che “secondo una recente sentenza e attraverso le parole del pm Di Matteo è emerso che ‘è stato stipulato un patto con Cosa nostra, intermediato da Marcello dell’Utri, che è stato mantenuto dal 1974 fino al 1992 dall’allora imprenditore Silvio Berlusconi'”.

A spiegarlo è lo stesso primo cittadino del comune in provincia di Palermo, a guida di un’amministrazione Cinque Stelle, in un post su Facebook. Il motivo della visita a Bagheria degli inviati del programma di Italia 1, ha riassunto Cinque, “riguardava un bene confiscato alla mafia che da circa un anno è stato occupato abusivamente da delle famiglie”. Cinque ricorda di essersi “immediatamente mosso di concerto con la Prefettura e le Forze Dell’Ordine per un intervento mirato allo sgombero. Tenendo presente che all’interno dell’immobile sono presenti anche dei minorenni”, considerano che “la volontà chiara, di tutte le pubbliche istituzioni coinvolte nella vicenda, è quella di liberare l’immobile e poterlo riconsegnare, una volta riqualificato, alla collettività. Tutto è assolutamente documentabile e riscontrabile”.

Citando la sentenza sulla trattativa Stato-Mafia, Cinque si è quindi rifiutato di “trattare l’argomento mafia con dipendenti di Berlusconi per rispetto dei morti uccisi dalla mafia e per rispetto di chi ha lottato contro la mafia, giornalisti inclusi”.

Il post ha ricevuto più di quattrocento commenti di utenti divisi tra chi loda la decisione di Cinque (“Bravissimo!!!! così avrebbe dovuto fare il presidente della Repubblica!… da notare che solo il M5S ha preso le distanze da chi ha collaborato con i mafiosi”, scrive uno di loro) e chi invece lo critica (“Non condivido il messaggio inviato alle Iene, messaggio che offende le tantissime famiglie che vivono grazie al lavoro che le aziende di Berlusconi danno! Alle domande dei giornalisti non bisognerebbe mai sottrarsi e le scuse sono pessime!”).

 

 

fonte: http://www.today.it/politica/patrizio-cinque-sindaco-bagheria-rifiuta-intervista-iene-berlusconi.html

Notizie di oggi: candidato 5stelle indagato e sindaco Pd di una grande città arrestato. Ora, provate ad indovinare quale delle due notizie il Tg si è “dimenticato” di dare?

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Notizie di oggi: candidato 5stelle indagato e sindaco Pd di una grande città arrestato. Ora, provate ad indovinare quale delle due notizie il Tg si è “dimenticato” di dare?

 

Ho guardato il tg stasera.

Tra una pubblicità, una marchetta ed una leccata hanno dato la notizia che Salvatore Caiata, candidato M5s in Basilicata, risulta indagato per riciclaggio…

Per la cronaca, Caiata si difende sostenendo “Storia vecchia del 2016 che credevo fosse stata archiviata”. Per Di Maio è fuori dai 5stelle avendo omesso i suoi guai giudiziari

Quello che però al Tg non hanno detto è che sempre oggi è stato arrestato il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, oltre ad altri membri del Pd.

E c’è di più. Nei vari giornali online che ho “sfogliato” solo alcuni dicono chiaramente che Barbagallo è del Pd.

Anzi, cosa ancora più misteriosa, andate a cercare Roberto Barbagallo su Wikipedia… sorpresa: pagina vancellata nelle ultime 24 ore (controlla QUI).

Insomma, Roberto Barbagallo sindaco Pd di Acireale non esiste per i Tg e non esiste più per Wikipedia.

Roberto Barbagallo sindaco Pd di Acireale arrestato non esiste e non è mai esistito…

Siamo in Italia, no?

By Eles

 

Lettera di un cittadino di Como al sindaco che ha VIETATO di distribuire latte caldo ai senza dimora che sono SOPRAVVISSUTI ad una gelida notte d’inverno.

 

Como

 

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Lettera di un cittadino di Como al sindaco che ha VIETATO di distribuire latte caldo ai senza dimora che sono SOPRAVVISSUTI ad una gelida notte d’inverno.

L’avete guardatela bene? Questa bella faccia sorridente è quella del sindaco di Como, Mario Landriscina, sostenuto da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, che ha VIETATO di DISTRIBUIRE LATTE CALDO ai SENZA DIMORA che SONO SOPRAVVISSUTI ad una GELIDA NOTTE D’INVERNO.

Loro dignità non ne hanno. Abbiatene voi quando andrete a votare!

Da Fanpage.it:

Lettera al sindaco di Como che ha vietato di distribuire latte caldo ai senza dimora

Caro sindaco, le ordinanze che vietano il latte caldo la mattina, a chi è sopravvissuto a una notte d’inverno, mi tolgono la voglia di comprare e un po’ anche quella di vivere. La sua ordinanza è la più grande mancanza di decoro per chi voglia, ancora oggi, provare a specchiarsi nell’umanità.

Caro sindaco di Como Mario Landriscina,
ho letto la sua ordinanza, con la quale ha multato chi chiedeva l’elemosina e sequestrato i ferri della loro disturbante attività: cappelli e cartoni. Me la immagino, la polizia municipale a redigere il verbale per il sequestro di un barattolo di latta, vuoto.

Pasolini ci avrebbe fatto un film, io le scrivo una lettera.

Ho saputo che con la sua ordinanza è stato impedito a un gruppo di volontari, il “Gruppo colazione” – che il pericolo si evince già dal nome – di distribuire latte caldo ai clochard. Ho saputo anche che i sovversivi del latte non si limitavano a quello, ma ogni tanto distribuivano ai barboni pure dei dolcetti.

L’ordinanza, lei ha detto, resterà in vigore solo durante il Natale e serve per la “tutela della vivibilità e il decoro del centro urbano”, che favorirebbe il commercio.

Onestamente, io non so se senza poveri in giro la gente compri più volentieri.
Io non so, ad esempio, se senza poveri aumenterebbe la mia voglia di pizza, oppure se i poveri mi tolgono la fame.
Io non so se senza poveri a giro mi convincerei più facilmente a cambiare auto, comprare una borsa nuova, investire in un paio di scarpe di marca.
Io non lo so, e onestamente non mi interessa.

Però di una cosa sono sicuro: le ordinanze che colpiscono i poveri, invece della povertà, mi aggrovigliano lo stomaco e rendono la digestione difficoltosa.
Io so che le ordinanze che vietano il latte caldo la mattina, a chi è sopravvissuto a una notte d’inverno, mi tolgono la voglia di comprare, e un po’ anche quella di vivere.
Io so che chi gioca con il potere, per compiacere altri poteri, è una mancanza di decoro peggiore di qualsiasi coperta di lana tirata sopra le gambe fredde, nel cuore della notte.

Io non so, caro sindaco, se la storia di Gesù bambino, della capannuccia e della stella cometa sia del tutto vera, se sia andata proprio in quella maniera. Ogni tanto me lo chiedo. Però sono abbastanza certo che famiglie di disperati costretti ai margini ci siano sempre state, e che la colpa sia sempre stata di qualche Erode, che continuava la persecuzione degli ultimi della fila anche una volta ricacciati sotto i ponti ed esiliati dentro le capannucce.

Caro sindaco, le auguro un pranzo di Natale sovversivo, fatto di latte caldo e occhi che le consentano di inciampare nella bellezza del mondo, riconoscendo innanzitutto la distinzione fra condizione e persona.

tratto da: https://www.fanpage.it/lettera-al-sindaco-di-como-che-ha-vietato-di-distribuire-latte-caldo-ai-senza-dimora/

Il sindaco Sala verrà processato, ma nessuno ne chiede le dimissioni… Strano vero? Fosse successo alla Raggi…

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Il sindaco Sala verrà processato, ma nessuno ne chiede le dimissioni… Strano vero? Fosse successo alla Raggi…

Clamoroso a Milano: inchiesta “Expo”, il sindaco Sala verrà processato per falso

L’accusa di falso ideologico e materiale nell’inchiesta sul maxiappalto per la “piastra dei servizi” getta un’ombra pesante sull’attività del primo cittadino

La notizia era nell’aria da tempo, ma adesso è ufficiale: l’attuale sindaco di Milano andrà a processo. Nell’inchiesta sul maxiappalto per la “piastra dei servizi” di Expo, la procura generale di Milano ha infatti chiesto martedì il rinvio a giudizio per il primo cittadino Pd del capoluogo lombardo Giuseppe Sala, che all’epoca dei fatti era commissario dell’Esposizione generale.

La decisione del Tribunale meneghino riguarda in particolare l’accusa di falso ideologico e materiale, per la presunta retrodatazione della nomina di due membri delle commissioni di gara. Cade invece l’ipotesi di turbativa d’asta per l’appalto del verde – la fornitura di seimila alberi per il sito espositivo – che venne scorporato da quello principale. Posizione, quest’ultima, che la procura generale chiede di archiviare.

Il processo per falso sia ideologico che materiale getta un’ombra pesantissima sull’attività del primo cittadino del capoluogo lombardo. Dalle opposizioni in consiglio comunale si attendono ancora reazioni ufficiali, ma i rumors indicano come certa la richiesta di dimissioni, per questa clamorosa vicenda che investe una giunta già palesemente spaccata e nella bufera per numerose altre vicende.

fonte: http://www.ilpopulista.it/news/19-Settembre-2017/18600/clamoroso-a-milano-inchiesta-expo-il-sindaco-sala-verra-processato-per-falso.html

ARRESTI AL COMUNE DI MILANO dell’amico di Renzi SALA – Arrestati due funzionari e un dirigente per corruzione e concussione. Giornali e Tg MUTI – Pensate un po’ se fosse successo a Roma…!!

 

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ARRESTI AL COMUNE DI MILANO dell’amico di Renzi SALA – Arrestati due funzionari e un dirigente per corruzione e concussione. Giornali e Tg MUTI – Pensate un po’ se fosse successo a Roma…!!

 

Corruzione al Comune di Milano, tre arresti per tangenti.

La Guardia di finanza di Milano ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due dirigenti e un funzionario del Comune di Milano, accusati di corruzione e tangenti su alcune gare d’appalto bandite da Palazzo Marino – scrive la Procura della Repubblica in una nota – “a favore del Consorzio Milanese scarl e delle imprese sue associate”. Gli arrestati sono i dirigenti Armando Lotumolo e Virgilio Innocenti, e il funzionario di posizione organizzativa Massimiliano Ascione. Le ordinanze, disposte dal Gip Alfonsa Maria Ferraro, sono collegate all’inchiesta che già nel 2015 aveva messo in imbarazzo il Comune di Milano guidato dal sindaco Pisapia. Sia Lotumolo sia Innocenzi erano già stati coinvolti nelle indagini negli anni passati, riferite a fatti avvenuti tra il 2005 e il 2012.

C’e’ anche il bando per l’ottenimento dei certificati, che attestano le condizioni di sicurezza degli edifici scolastici milanesi, al centro dell’inchiesta, che ha portato all’arresto di 2 dirigenti e un funzionario del Comune di Milano. “Il bando ‘Interventi per l’ottenimento del certificato di idoneità statica presso gli edifici scolastici del Comune di Milano – scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare a carico dei dirigenti Stanislao Virginio Innocenti e Armando Lotumolo – e’ stato oggetto di una vera e propria pianificazione a tavolino tra gli imprenditori interessati e i dirigenti comunali”. Una pianificazione che emergerebbe da una conversazione telefonica del 23 febbraio 2012 (all’epoca il sindaco era Giuliano Pisapia) riportata dal gio Maria Alfonsa Ferraro.
“Guarda, a me interessa…sono 5 lotti, a me interessa prendere il mio, tu prendi il tuo – dice uno degli imprenditori interessati – Fenini prende il suo e gli altri poi vediamo”. “Eh vabbe’, vediamo un attimo – ribatte un altro – Vediamo, se son rose fioriranno…”

 

Virginia Raggi: Rassegnatevi! Questa maggioranza va avanti con forza nell’interesse unico dei cittadini!

Virginia Raggi

 

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Virginia Raggi: Rassegnatevi! Questa maggioranza va avanti con forza nell’interesse unico dei cittadini!

Oggi l’opposizione, piuttosto che impegnarsi sul lavoro e collaborare per il bene dei cittadini, ha deciso di chiedere la convocazione un Consiglio straordinario sul nulla: chiede una verifica della nostra “stabilità politica”. Ebbene, la Giunta capitolina è in ottimo stato, politicamente stabile e attiva nella realizzazione del programma di governo che i Romani hanno scelto a larghissima maggioranza.

L’opposizione è troppo abituata ai “giochi di palazzo” per pensare ai programmi. Ma facciamo subito chiarezza per i cittadini: questa Giunta ha cambiato 3 assessori da quando si è insediata lo scorso luglio.

Addirittura ad agosto, in merito all’uscita dell’assessore al Bilancio, c’è chi ha detto: “La Giunta Raggi è dimezzata”. Un concetto matematico azzardato visto che un assessore su nove non rappresenta certo la metà della Giunta. Ma, del resto, non possiamo certo parlare di matematica con chi evidentemente sbagliando qualche calcolo, ha lasciato i conti della Capitale d’Italia nello stato in cui li abbiamo trovati.

Ed è un’affermazione politica ancora più azzardata se si confronta il dato del cambio di assessori con quello di altre amministrazioni in tutta Italia.

Solo a titolo di esempio ricordo che: Matteo Renzi da presidente della Provincia di Firenze, lui sì, ha sostituito la metà dei suoi assessori. E da sindaco di Firenze è arrivato a 9 con ben 6 dimissioni. Avete mai letto qualcosa in merito? Ovviamente no.

Ma voglio proseguire.
Michele Emiliano da sindaco di Bari ha cambiato 8 assessori;
Giuliano Pisapia a Milano ne ha sostituiti 5;
De Magistris a Napoli 10 nei primi due anni per arrivare poi a 23.
Anche in questi casi non ricordo di aver letto nulla in merito.

Basterebbe un po’ di memoria ma è evidente che questa convocazione è soltanto strumentale nel tentativo, vano, di non mettere in evidenza i nostri risultati. Dovreste cimentarvi sul terreno del fare, del costruire per la città.

Rassegnatevi! Questa maggioranza va avanti con forza, prosegue nella realizzazione del proprio programma nell’interesse unico dei cittadini.

Questa maggioranza – voglio ricordarvelo – ha approvato il bilancio di previsione in anticipo rispetto a tutte le grandi città italiane. E di questo dovreste essere fieri anche voi, se aveste a cuore davvero il bene comune!

Approvare il bilancio preventivo significa far risparmiare denaro ai nostri cittadini, significa poter pianificare le scelte per la città. Significa poter fare bandi di gara per i lavori pubblici. Significa che, dopo anni, finalmente si programma la manutenzione delle strade pubbliche e si asfaltano le buche dovute ad anni di malgoverno.

Pensate davvero che tutte le voragini di Roma – e non mi riferisco soltanto a quelle sulle strade – si siano create durante questi pochi mesi di nostra gestione? No. Non è così. Noi stiamo lentamente rimettendo in piedi ciò che per anni avete distrutto.

Non fate più opposizione ma “distruzione”. Abbiamo l’impressione che speriate che le cose vadano male per poter avere qualche minima soddisfazione, quelle che ormai le vostre esperienze di governo vi negano.
Ma i cittadini vi abbandonano e non ve ne rendete neanche più conto!
Per poter gioire sperate, ad esempio, che un filobus si rompa. Sono i filobus pagati con i soldi dei cittadini che avete lasciato per anni a marcire nei depositi.

Ci siamo impegnati a rimetterli in strada e a far ripartire i lavori del corridoio Laurentino. Voi, invece, siete con quelli che li hanno lasciati lì.

Certo. La prima settimana di sperimentazione si è registrato qualche piccolo guasto proprio perché erano fermi da quattro anni. Siamo intervenuti ed abbiamo consegnato a lavoratori e studenti questi nuovi filobus per accorciare i tempi di attesa e migliorare i trasporti pubblici. Io non lascerei mai questi mezzi chiusi in un deposito. Sarebbe un affronto nei confronti dei Romani che li hanno pagati con le loro tasse. Noi li abbiamo messi in strada. E lo rifarei ancora!

È vero. A Roma ci sono tanti problemi ma, passo dopo passo, noi li stiamo risolvendo. Voi in tanti anni li avete ignorati o, in molti casi, ne siete stati la causa.

La convocazione dell’Assemblea straordinaria fa riferimento ai “recenti fatti giudiziari riportati dalla stampa”. Ho chiarito a chi di dovere con estrema tranquillità. Ovviamente, di indagini in corso si può parlare soltanto davanti ai pm ma questo l’opposizione, vista la grande esperienza in tema dovuta al coinvolgimento di qualche suo esponente, dovrebbe saperlo molto bene…

Proprio in questi giorni Salvatore Buzzi sta descrivendo ai giudici gli anni che hanno preceduto il nostro arrivo in Campidoglio. Dall’aula bunker di Rebibbia sta raccontando gli affari di “Mafia Capitale”, la compravendita di tessere di partito, gli scambi, gli accordi, i favori agli amici, le tangenti. Un racconto davvero sconfortante…

Ecco, forse sarebbe stato meglio convocare un Consiglio straordinario su questo tema.

Ma, si sa, a voi interessa più giocare con la tenuta delle Giunte…. Magari facendo un passaggio dal notaio come per Marino…

V. Raggi

 

45 filobus costati 20 milioni fermi in un deposito dal 2009, con tutti i costi connessi. Arriva la Raggi e ora sono in strada… Ma ai Tg hanno ordinato di parlare solo di polizze, firme e della temperatura della patata della Raggi!

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45 filobus costati 20 milioni fermi in un deposito dal 2009, con tutti i costi connessi. Arriva la Raggi e ora sono in strada… Ma ai Tg hanno ordinato di parlare solo di polizze, firme e della temperatura della patata della Raggi!

 

 

Da La Repubblica del 22 febbraio 2017

Roma, Raggi a Tor Pagnotta: “Quarantacinque filobus abbandonati”

La sindaca nel deposito Atac con l’assessore alla Mobilità Meleo. E sul blog di Grillo scrive: “Uno schiaffo per i cittadini romani che vogliono nuovi bus per le strade della capitale”

“Quarantacinque filobus nuovi di zecca, Pagati con i soldi dei cittadini, fermi da quasi due anni in un deposito a prender polvere. Siamo venuti qui a farveli vedere: ecco cosa ci ha lasciato in eredità chi ha governato Roma”. Lo scrive sul blog di Beppe Grillo la sindaca di Roma Virginia Raggi, in un post dal titolo “Basta sprechi a Roma”. Raggi oggi ha visitato il deposito Atac di Tor Pagnotta con l’assessore alla mobilità Linda Meleo.

“Non è una storia solo di sprechi ma anche di malaffare- aggiunge-. Perchè i filobus acquistati nel 2009 per il corridoio della mobilità Laurentina-Tor Pagnotta sono al centro di un’inchiesta per una presunta tangente da 600mila euro. Un’inchiesta finita poi in quella di Mafia Capitale. Questi 45 filobus – spiega Raggi – sono mezzi già collaudati ed immatricolati ma mai utilizzati. Uno spreco doppio: non solo perchè sono stati spesi 20 milioni di euro per acquistarli ma anche perchè si continuano a buttare altri soldi per la manutenzione di mezzi fermi. Uno schiaffo per i cittadini romani che vogliono nuovi bus per le strade della capitale per un trasporto pubblico più efficiente”.

“In Campidoglio – dice ancora – si sta cercando di voltare pagina da quella stagione di illegalità e sprechi. Si lavora affinchè questi filobus possano essere finalmente utilizzati dai cittadini. Vogliamo metterli in servizio per collegare la periferia nord di Roma con la stazione Termini. Nel frattempo abbiamo stanziato oltre 15 milioni di euro per completare finalmente i lavori dei corridoi della mobilità Laurentina-Tor Pagnotta ed Eur-Tor de Cenci”. Sulla sua pagina Facebook aggiunge: nel deposito di Tor Pagnotta dove sono abbandonati da quasi due anni 45 nuovi filobus. Li restituiremo ai cittadini”.

 

Virginia Raggi OGGI

Lo scorso mese siamo andati nel deposito Atac di Tor Pagnotta dove 45 filobus nuovi di zecca sono stati abbandonati per anni a prender polvere. Oggi noi li restituiamo ai cittadini.

Lavoriamo ogni giorno per trasformare Roma in una Capitale moderna ed efficiente, in una città sempre più in movimento. Chi ha governato prima di noi ci ha lasciato una situazione drammatica: ci sono pochi autobus, molti sono vecchi, altri sono fermi perché hanno bisogno di manutenzione. E di fronte a questo cosa si è fatto in passato? Hanno pensato bene di tenere fermi dei filobus nuovi e in grado di funzionare, costati milioni di euro e pagati con i soldi dei cittadini.

Oggi mettiamo finalmente in strada i primi 15 dei 45 filobus che abbiamo trovato inutilizzati. Questi mezzi erano diventati un vero e proprio simbolo degli sprechi e del malaffare: tanto da finire anche al centro di un’inchiesta per tangenti poi confluita in quella di Mafia Capitale.

Ora voltiamo pagina mettendo in servizio questi filobus su un itinerario che collega la periferia al centro, lungo la filovia che si sviluppa tra Porta Pia e Largo Labia. Le linee 90 e 60 Express sono utilizzate ogni giorno da migliaia di romani che ora potranno viaggiare su vetture nuove e quindi più confortevoli. Ma facciamo anche una cosa buona per la salute dei cittadini perché aumentiamo il numero di mezzi a trazione elettrica che circolano a Roma. Vogliamo un trasporto pubblico più green, con vetture eco-sostenibili.

A chi ci accusa di non fare niente per Roma rispondiamo con i fatti: potenziamo il trasporto pubblico e lo rendiamo più sostenibile per l’ambiente, senza ulteriore impiego di fondi ma rimediando agli sprechi delle precedenti amministrazioni. Oggi abbiamo restituito ai cittadini romani quello che gli è stato tolto in precedenza.