La Marca (Pd) non osserva la quarantena rientrando dal Canada: “Non ero obbligata, sono deputata” – È la versione 2020 di “Io sono io e voi non siete un cazzo”

 

La Marca

 

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

La Marca (Pd) non osserva la quarantena rientrando dal Canada: “Non ero obbligata, sono deputata” – È la versione 2020 di “Io sono io e voi non siete un cazzo”

La Marca (Pd) non osserva la quarantena rientrando dal Canada: “Non ero obbligata, sono deputata”

La deputata del Pd Francesca La Marca è rientrata nei giorni scorsi dal Canada, ma non ha osservato la quarantena di 14 giorni prevista per chi ritorna in Italia da Paesi extra Ue. Ma la deputata non ha violato la legge perché in quanto parlamentare è esentata dall’obbligo, come prevede un articolo del decreto legge del 9 marzo 2020.

“Non ho fatto la quarantena perché sono una deputata”. So giustifica così, in un’intervista sul ‘Corriere della Sera’, Francesca La Marca, nata a Toronto, deputata del Pd, eletta per  la seconda volta a Montecitorio nel 2018, circoscrizione Estero.

La vicenda che la vede protagonista è stata raccontata in esclusica da ‘Il Giornale’, scatenando le proteste dei lettori del quotidiano. Rientrata a Roma dal Canada, dove è stata eletta, per partecipare ai lavori della Camera, la parlamentare non ha rispettato il periodo di quarantena di 14 giorni previsto per chi torna in Italia da Paesi extra UE. La Marca ha raccontato come è andato il suo ritorno in Italia e cosa è successo all’aeroporto di Fiumicino: “È vero, – ha ammesso – non sono stata in isolamento ma c’è una ragione”.

‘Quando arrivo a Fiumicino – dichiara – il carabiniere mi dice: “Essendo deputata lei è esentata dalla quarantena” per motivi di lavoro”. Spiega poi meglio cosa ha fatto: “Primo: ho fatto subito un tampone e sono negativa. Secondo: ripeterò il tampone nelle prossime ore”. Ha spiegato inoltre di non aver avuto alcun sintomo al suo arrivo all’aeroporto, né quando – il 13 luglio – si è presentata in Parlamento.

Il carabiniere che effettuava i controlli all’aeroporto probabilmente si riferiva all’articolo 7 del decreto legge 9 marzo 2020, n. 14, uno dei primi che sono stati varati da quando è iniziata l’emergenza Covid in Italia. All’articolo 7, infatti, si legge: “La disposizione (della quarantena di 14 giorni), del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, non si applica agli operatori sanitari e a quelli dei servizi pubblici essenziali che vengono sottoposti a sorveglianza. I medesimi operatori sospendono l’attività nel caso di sintomatologia respiratoria o esito positivo per COVID-19”. Francesca La Marca, in quanto parlamentare, non deve quindi rispettare l’obbligo di quarantena.

tratto da: https://www.fanpage.it/politica/la-marca-pd-non-osserva-la-quarantena-rientrando-dal-canada-non-ero-obbligata-sono-deputata/
https://www.fanpage.it/

Il vergognoso tweet di Salvini sulla tragedia di Palermo e le risposte di Pif e del trombettista Roy Paci: “Un modo di fare politica che fa schifo” – “Lei è un turpe e miserabile sciacallo”

 

Salvini

 

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Il vergognoso tweet di Salvini sulla tragedia di Palermo e le risposte di Pif e del trombettista Roy Paci: “Un modo di fare politica che fa schifo” – “Lei è un turpe e miserabile sciacallo”

Pif contro il tweet di Salvini su Palermo: “Un modo di fare politica che fa schifo”

Anche il trombettista Roy Paci non risparmia le critiche al leader della Lega: “Lei è un turpe e miserabile sciacallo”.

Poi Salvini ci ripensa: “Bisogna salvare tutti”

Mi sembra chiaro ed evidente che questo tweet ‘elettorale’ di Matteo Salvini faccia semplicemente schifo!“. È un commento ‘a freddo’ quello che arriva da Pif come lui stesso scrive sui social: “Per un problema tecnico di Twitter non sono riuscito a pubblicare un mio impulsivo commento al tweet ‘elettorale’ di Matteo Salvini, riguardo il temporale di Palermo. Tweet pubblicato mentre le auto galleggiavano, alcuni genitori con i propri figli cercavano salvezza nuotando e mentre arrivava la notizia di una coppia morta annegata in un sottopassaggio. In due ore è caduta l’equivalente di un anno di pioggia. Non ricordo di aver mai visto una cosa simile a Palermo in tutta la mia vita. Ora che è passata una notte, posso giudicare il tweet ‘elettorale’ di Salvini in maniera meno impulsiva e serena”.

Il tweet di Salvini, prosegue Pif, “è il prodotto di un modo di fare politica che fa semplicemente schifo. Non è una questione di destra o di sinistra, fa semplicemente schifo e basta. Lo schifo non risolve i problemi del Paese. Lo schifo illude il popolo e fa avere un meraviglioso stipendio, e poi un’ottima pensione, a chi lo crea“, conclude.

In molti hanno attaccato il leader della Lega tanto da far entrare in trend topic su Twitter l’hashtag #Salvinisciacallo. Tra questi anche il trmobettista siciliano Roy Paci che scrive: “Ho sempre ritenuto superfluo commentare qualsiasi suo post ma di fronte alla morte di due miei concittadini per questa immane tragedia le dico semplicemente una cosa: lei è un turpe e miserabile sciacallo. Spero che le nostre lacrime diventino per lei gocce della tortura cinese”.

“L’importante è che salvino tutti quelli che devono essere salvati. Oggi sono zen“. Così Matteo Salvini torna sul suo tweet sul maltempo a Palermo che ha scatenato le polemiche. Aggiungendo “Tutti vanno salvati”…

Oggi sono Zen… Una ironia idiota e del tutto fuori luogo. Perchè quello che ha detto non gli è bastato. Continua a prendere per il culo noi, la gente di Palermo, le vittime della tragedia ed i loro familiari…

Se questo è un uomo…

 

Da “la pagheranno” a “li pagheremo”: il governo si arrende a Benetton

 

Ponte Morandi

 

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Da “la pagheranno” a “li pagheremo”: il governo si arrende a Benetton

Sembra arrivata all’epilogo la vicenda Autostrade dopo il consiglio dei ministri, ma quello che ne è uscito è un vero e proprio schiaffo in faccia alla città di Genova e a tutti e tutte coloro che subiscono e hanno subito la malagestione di Autostrade: i Benetton sono salvi.

Cassa Depositi e Prestiti sottoscrive un aumento di capitale riservato per arrivare al 51% di ASPI; successivamente altri investitori graditi a CDP – si parla di PosteVita, degli americani Blackstone, del fondo australiano Macquarie – comprano azioni da Atlantia, fino a portarla ad una quota tra il 10 e il 12%.

Fino al completamento dello scorporo di ASPI da Atlantia non potranno distribuire dividendi, ma dal momento della ricollocazione in Borsa della “nuova” società anche Atlantia li intascherà, come gli altri azionisti.

I mercati festeggiano, perché ancora una volta i grandi padroni del nostro paese non tireranno fuori un euro per le loro malefatte.

Al contrario: CDP – che non é “lo Stato”, ma una società del MEF che gestisce il risparmio postale delle famiglie – rileva un’infrastruttura che necessità di lavori di manutenzione per circa 7 miliardi, a detta dell’attuale AD, e che quindi non sarà, almeno all’inizio, adeguatamente remunerativa – dopo che per anni i Benetton hanno speso al massimo 300 milioni all’anno.

In breve:

1. Lo Stato costruisce un’infrastruttura coi soldi pubblici e la dà in gestione ai Benetton.

2. I Benetton per anni fanno profitti colossali reinvestendo solo una minima parte, insufficiente, in manutenzione.

3. Crolla un ponte a causa della mancata manutenzione, lo Stato lo ricostruisce coi soldi pubblici.

4. Invece di revocare immediatamente la concessione e chiedere i danni al concessionario, il Governo ricompra quote azionarie dai Benetton.

5. I Benetton non pagano un euro per i danni causati alla collettività.

6. Subentreranno altri investitori, replicando un modello di gestione che punta a soddisfare gli appetiti privati piuttosto che tutelare l’interesse generale.

In questo teatro tutti gli attori si tolgono la maschera. I 5 Stelle subiscono una sconfitta clamorosa che tenteranno di spacciare per vittoria; il PD e Italia Viva si riconfermano per quello che sono, gli amici dei potenti; il centrodestra, dopo essere stato il responsabile del contratto di concessione ai Benetton, oggi si straccia le vesti per un accordo che avrebbe sottoscritto di volata se solo ne avessero avuto la possibilità.

Il partito unico dei ricchi è l’unico partito in parlamento.

 

 

fonte: https://contropiano.org/news/politica-news/2020/07/16/da-la-pagheranno-a-li-pagheremo-il-governo-si-arrende-a-benetton-0130068?fbclid=IwAR02IfjdXAMgDe9Ow2eyVlrgxILIGHXISXCuUMRHrqSyBAP2-rB_bP4R1WU

Unione Europea: ecco come Irlanda, Olanda e Lussemburgo sfilano ogni anno 23 miliardi dalle tasche degli Italiani!

 

Unione Europea

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Unione Europea: ecco come Irlanda, Olanda e Lussemburgo sfilano ogni anno 23 miliardi dalle tasche degli Italiani!

Due gli elementi che dovrebbero fare riflettere gli italiani. La prima è che questi tre Paesi sono quelli che si atteggiano a rigoristi nei confronti dell’Italia. La seconda è che i Governi del nostro Paese consentono che si consumi questa vergogna contro i cittadini italiani 

di Luca Pinasco

Irlanda, Olanda e Lussemburgo guadagnano ogni anno rispettivamente 106, 57 e 47 miliardi attraendo multinazionali grazie alla fiscalità vantaggiosa. Ce lo dice uno studio pubblicato da 3 docenti delle Università di Berkley e di Copenhagen.

In breve si comportano da paradisi fiscali dentro l’Unione Europea.

Emerge dallo studio un altro dato importante: l’Italia perde 23 miliardi di dollari l’anno a causa dello spostamento delle sedi fiscali di grosse società nei 3 Paesi sopra citati.

Praticamente in un anno e mezzo perdiamo una cifra equivalente al prestito MES. La cosa più buffa e che quei Paesi sono gli stessi che si atteggiano a rigoristi nei confronti dell’Italia.

Questa è l’UE che va smontata, pezzo dopo pezzo.

 

 

tratto da: https://www.inuovivespri.it/2020/07/16/ue-ecco-come-irlanda-olanda-e-lussemburgo-sfilano-ogni-anno-allitalia-23-miliardi/?fbclid=IwAR1mSK96f1MXFIjGk1Ismnjq5CYJ1YWh8mSfl8-LLhV5XhNyFOLuaFFK954

Come si censurano le notizie – Extracomunitario a folle velocità su di un suv investe e uccide una donna friulana… Notizia da prima pagina, Salvini, che stenta a nascondere l’erezione, pontifica sul web… Ma niente, l’extracomunitario è americano, un militare americano. E allora SILENZIO…!

 

militare americano

 

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Come si censurano le notizie – Extracomunitario a folle velocità su di un suv investe e uccide una donna friulana… Notizia da prima pagina, Salvini, che stenta a nascondere l’erezione, pontifica sul web… Ma niente, l’extracomunitario è americano, un militare americano. E allora SILENZIO…!

Omicidio stradale militare. Come ti nascondo la notizia…

Non diteci che siamo prevenuti e malfidati… Potremmo rispondere che siamo “post-venuti” perché di “fiducia” non ne possiamo più nutrire, dopo tante prove. Specie nei confronti dell’informaziona mainstream (quella che vorrebbe persino condurre una campagna globale contro le fake news…).

Capita così di girare in cerca di notizie e di imbattersi in una “breve” del TgRegionale del Friuli Venezia Giulia. Una breve, come si faceva un volta per i normali incidenti stradali.

Anche se da qualche anno, un potere bulimico-terroristico che non trova più “grandi problemi” da trattare come se si fosse in guerra, ha abituato tutti a trattare come un “caso da prima pagina” anche gli incidenti stradali. Soprattutto se protagonisti negativi – insomma: quelli che erano alla guida del mezzo investitore – sono, nell’ordine, extracomunitari, minorenni o comunque giovani, con alto tasso alcolemico o non negativi ai test antidroga.

Anche noi, che pure non indulgiamo in condiscendenza verso chi si mette alla guida senza avere padronanza di tutti i propri sensi, troviamo tutto ciò decisamente eccessivo. Ma almeno spereremmo in un giudizio “uguale per tutti”, come recita quella scritta beffarda in tribunale.

E invece:

Una donna di 55 anni, Silvia Portuesi, ha perso la vita questa mattina dopo essere stata investita da un’auto. L’incidente è avvenuto a Maniago.

La donna, che era sordomuta, è stata investita mentre camminava sul bordo della strada, a poca distanza dalla sua abitazione.

E’ stata centrata da una vettura condotta da uno statunitense che, dopo l’urto, è uscita di strada. Il guidatore è uscito autonomamente dall’auto. Per Silvia Portuesi non c’è stato nulla da fare, è spirata sul colpo.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i Vigili del fuoco di Maniago, i Carabinieri e la Polizia americana.

Silvia Portuesi era originaria di Vajont. Lascia una figlia.”

Insomma: la notizia era di quelle che dovrebbero far gola al mainstream quotidiano: “cittadino extracomunitario uccide con la propria auto donna friulana scampata da bambina alla tragedia del Vajont“.

Prima reazione: “bravi però, questi del Tg Regionale, non si sono fatti depistare dal fatto che l’investitore fosse un extracomunitario” (gli Stati Uniti, notoriamente, non fanno parte dell’Unione Europea, anche se ne comandano la politica estera e militare).

Seconda reazione: “ma che cavolo ci sta a fare la polizia americana per un normale incidente stradale nella campagna friulana?”

Terza reazione: “guardiamo un po’ la foto”.

Si vede un Suv superfigo della Dodge (ora marchio del gruppo Fca, ossia Fiat-Chrysler) rovesciato sul ciglio della strada. Si vede che andava molto forte, per rovesciarsi così all’impatto con il corpo di una donna…

Lo sguardo cade sulla targa, come farebbe chiunque: pixelata dai Carabinieri, manco fosse il volto di un bambino in un’inchiesta sulla pedofilia.

Strano, no? E certo: se il suv è targato “Afi” (American Force Italy), ossia è un mezzo militare, magari usato impropriamente fuori servizio, meglio nascondere il fatto.

Sia mai detto che “l’odio per gli stranieri” – ufficialmente stigmatizzato su tutto il circuito mainstream – si dovesse dirigere verso un militare degli Stati Uniti di cui, ovviamente, non viene fornito nome, cognome, sesso, etnia, colore della pelle, convinzioni religiose e tanto meno il grado.

“Teniamo la cosa bassa”, si devono esser detti in redazione mentre il direttore girava gli occhi… In fondo siamo nella regione della strage del Cermis, dove due piloti di caccia Usa in vena di cazzeggio col loro aereo superfigo tranciarono di netto i cavi della funivia, provocando 20 morti.

Quei due non pagarono la loro stronzaggine neanche con un giorno di galera… Come quello di ieri, molto probabilmente.

fonte: https://contropiano.org/news/politica-news/2020/07/13/omicidio-stradale-militare-come-ti-nascondo-la-notizia-0130009?fbclid=IwAR0I5s59SJuSJ2FOPKpjAMz7VakaoKn3OqAKEp5BEgcU0ree6OIodwEH5M8

 

Aggressione razzista contro Beatrice Ion, nazionale di basket in carrozzina “straniera del c… torna al tuo paese”, picchiato il padre che cercava di difenderla – Questa è la cultura fascio-leghista che sta infestando l’Italia – Noi ci vergogniamo di queste porcherie, loro ne vanno fieri!

 

Aggressione razzista

 

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Aggressione razzista contro Beatrice Ion, nazionale di basket in carrozzina “straniera del c… torna al tuo paese”, picchiato il padre che cercava di difenderla – Questa è la cultura fascio-leghista che sta infestando l’Italia – Noi ci vergogniamo di queste porcherie, loro ne vanno fieri!

 

Aggressione razzista contro Beatrice Ion, nazionale di basket in carrozzina

L’atleta italiana di famiglia romena è stata presa di mira da razzisti che l’hanno definita “straniera del c… torna al tuo paese’ e poi hanno picchiato il padre che cercava di difenderla

Una vergogna, l’ennesima. In un paese nel quale razzismo e insofferenza per i disabili sono sempre più evidenti.

Vittima la cestista della Nazionale di basket in carrozzina Beatrice Ion. La 22enne atleta dell’Amicacci Giulianova e suo padre, Viorel Eduard, sono stati vittime di un’aggressione a sfondo razziale mentre si trovavano di fronte al cancello della loro casa di Roma.

Questo il racconto dell’azzurra su Facebook:  “Vivo in Italia da 16 anni, ho la cittadinanza italiana, ho fatto tutte le scuole qui e sto continuando gli studi all’università italiana, gioco nella nazionale italiana di basket in carrozzina e mi considero in tutto e per tutto italiana eppure sono stata aggredita, mio papà è stato aggredito ed è in ospedale probabilmente con uno zigomo rotto perché a detta loro siamo degli stranieri del cazzo che devono tornare al loro paese, ah tralasciando le offese che mi sono presa perché sono disabile. Non dite che il razzismo in Italia non esiste perché io l’ho vissuto oggi dopo 16 anni che vivo qui e fa male. A voi che ci avete aggrediti, vergognatevi saremo anche stranieri ma abbiamo più dignità di voi, e voi che avete guardato il tutto senza alzare un dito vi dovreste vergognare più di loro”.

 

 

Conte proroga lo “Stato di emergenza” – L’indignazione di Salvini… Ma veramente qualcuno sta a sentire un cretino che a febbraio avrebbe voluto riaprire tutto, con tutti i morti che ne sarebbero derivati?

 

 

Salvini

 

 

.

 

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Conte proroga lo “Stato di emergenza” – L’indignazione di Salvini… Ma veramente qualcuno sta a sentire un cretino che a febbraio avrebbe voluto riaprire tutto, con tutti i morti che ne sarebbero derivati?

Capitanati da Salvini, i fascio-sovranisti stanno già montando un gigantesco circo dove Conte sarebbe uno spietato dittatore che vuole cancellare la libertà del popolo per imporre la dittatura sanitaria. Abituiamoci, perché saranno queste le argomentazioni dell’opposizione, nonostante Conte abbia detto che nulla è sicuro e soprattutto non abbia parlato di quarantena, ma solo di prorogamento dello stato di emergenza, cioè esattamente come adesso, dove non sembra che le libertà stiano venendo negate, anzi: le regole sono più che mai violate e si parla della pandemia come se avessimo scampato il pericolo.

Ma su twitter la situazione è degenerata in fretta:

Allungare lo “stato di emergenza” fino al 31 dicembre? NO grazie. Gli Italiani meritano fiducia e rispetto, donne e uomini eccezionali che hanno dimostrato buon senso e generosità che adesso vogliono vivere, lavorare, amare. (Matteo Salvini)

Seguono altri post che Vi risparmiamo… Tanto leggere queste cazzate danneggia solo il fegato…

No, a infettare Bolsonaro non è stato il karma, ma solo l’idiozia sovranista…

 

 

Bolsonaro

 

 

.

 

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

No, a infettare Bolsonaro non è stato il karma, ma solo l’idiozia sovranista…

Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro è risultato positivo al COVID-19. Negli ultimi mesi ha minimizzato il problema, denigrato coloro che si opponevano alle sue tesi antiscientifiche, ha continuato a presenziare senza mascherina a raduni stringendo mani di più sostenitori possibile, ha spinto diversi ministri del suo governo a dimettersi esasperati per il suo modo di gestire la crisi, e il 7 luglio è caduto vittima della suo stesso negazionismo scientifico. Adesso i commenti da tutto il mondo ruotano intorno alla parola karma, che è stata già scritta e pronunciata al tempo del ricovero in terapia intensiva del primo ministro britannico Boris Johnson. Non si tratta però di destino, di nemesi o di chissà quale disegno celeste: è semplicemente ottusità. Parola che, come è stato dimostrato anche durante questa pandemia, è sempre più sinonimo di sovranismo.

A fine marzo, quando già diversi Stati contavano centinaia di morti al giorno, Bolsonaro commentava gli sviluppi sul Coronavirus continuando a definirlo “un raffreddore, un’influenzetta”, dichiarazioni penosamente simili a quelle del suo omologo statunitense. All’epoca in Brasile i casi erano pochi, mentre l’Europa si trovava nel punto più critico della pandemia. Il team del sovranismo era completato dal primo ministro ungherese Viktor Orbán che assumeva su mandato del Parlamento i pieni poteri sospendendo la democrazia nel Paese, da Boris Johnson che indicava l’immunità di gregge come soluzione al virus invitando i suoi concittadini ad abituarsi a “perdere i propri cari”, e da Matteo Salvini che decideva di richiedere l’apertura o la chiusura dell’Italia con alternanza settimanale. Come previsto, l’oceano non ha fermato il virus, e oggi gli Stati Uniti e il Brasile sono i due Stati nel mondo dove ha causato più vittime

Quando in Italia i camion militari trasportavano le bare fuori da Bergamo, Bolsonaro continuava a minimizzare dichiarando che “L’Italia è un Paese pieno di vecchietti, in ogni palazzo ce ne sono almeno una coppia, per questo ci sono tanti morti”. Più che una mancanza di rispetto un attestato di futura idiozia, considerando che oggi la cronaca brasiliana è un susseguirsi di fosse comuni con cadaveri senza nome e índios lasciati morire in Amazzonia, dove il tasso di mortalità è superiore del 150% rispetto alla media brasiliana. Con l’arrivo del virus nel suo Paese, il presidente si è ancora più arroccato sulle sue tesi, mettendo in pericolo milioni di persone e scontrandosi contro i governatori dei singoli Stati brasiliani che in autonomia decidevano di imporre misure di lockdown (come previsto dalla legge e confermato dalla Corte suprema). È arrivato persino ad attaccare l’Oms accusandola di aver realizzato un piano per far fallire l’economia del Brasile.

“Mi dispiace per le vittime di Covid, ma moriremo tutti”, è la frase che Bolsonaro ha pronunciato il 3 giugno, con il Brasile in piena emergenza sanitaria. Schiavo del suo personaggio, il sovranista brasiliano non ha mai smesso di emulare Trump fino a diventarne una parodia ancora più grossolana. Come per il tycoon statunitense, la colpa dei suoi errori essere sempre degli altri, di qualche entità astratta che ha dato vita a cospirazioni contro il presidente. La sindrome dell’accerchiamento si è palesata quando Bolsonaro ha iniziato a non fidarsi nemmeno dei suoi collaboratori. Ad aprile è entrato in rotta di collisione con il suo ministro della Sanità, Luiz Henrique Mandetta, che ha rassegnato le dimissioni in aperto contrasto con le politiche del presidente. Il sostituto, Nelson Teich, si è dimesso meno di un mese dopo con le stesse motivazioni: era impossibile lavorare con un personaggio che al posto di focalizzarsi sulla sicurezza dei suoi cittadini è il primo a violare le norme di isolamento sociale e a comportarsi in modo irresponsabile. Più volte Bolsonaro è stato visto in mezzo alla folla, in piena epidemia, a scattare selfie senza mascherina. Questo ci porta a un macrotema ancora più inquietante: il pericolo non è soltanto Bolsonaro, ma tutti i Bolsonaro in giro per il mondo.

A Boris Johnson è servita la terapia intensiva per capire quanto le sue teorie fossero deleterie, con il Regno Unito che è balzato in cima alle classifiche di contagi e decessi in Europa, scavalcando nazioni come Spagna e Italia che per settimane sono state considerate i grandi malati del continente. Il problema è proprio la presunzione di chi non ha preso esempio da quello che avveniva nel mondo, coloro che avevano il vantaggio di avere più tempo a disposizione per prepararsi e che invece sono stati travolti proprio a causa di un’ignoranza di fondo mista a supponenza.

Bolsonaro non si è ammalato per il Covid a causa di una sfortunata coincidenza, ma perché da mesi non rispetta le regole elementari che ormai conosciamo a memoria. Il 4 luglio ha festeggiato la giornata dell’Indipendenza con l’ambasciatore statunitense in Brasile Todd Chapman e un gruppo di ministri, collaboratori e ospiti vari. Tutti abbracciati, stretti nella vicinanza della presunzione. Il giorno dopo Bolsonaro ha avvertito i primi sintomi – febbre alta, dolori alle ossa e ai muscoli – e subito ha fatto una radiografia ai polmoni e il tampone, risultato positivo la mattina dopo. Non si sa quando e dove abbia preso il virus, ma con i suoi bagni di folla ha messo a repentaglio la salute di centinaia di persone. Per non smentire la sua aura da uomo-tutto-d’un-pezzo, ha deciso di assumere idrossiclorochina e azitromicina, due farmaci dall’efficacia mai dimostrata per contrastare il COVID-19 e sconsigliati dall’Oms a causa delle loro controindicazioni. Lo stesso giorno Trump ha abbandonato ufficialmente l’Oms con una lettera, comunicando la sua intenzione di lasciare l’istituzione a partire dal luglio 2021.

L’augurio è che Bolsonaro possa riprendersi e accorgersi finalmente delle condizioni in cui versa il suo Paese, con oltre un milione e 600mila contagi e più di 66mila vittime; potrebbe capire che questi numeri sono al ribasso, perché nelle zone più emarginate non vengono fatti i tamponi né conteggiati i morti. Soprattutto, potrebbe rendersi conto che il COVID-19 non è “un’influenzetta”, e che se vieni contagiato non è per un complotto dell’Oms. C’è però la concreta possibilità che la sua guarigione non porti a nulla, se non a un rafforzamento del suo personaggio da telenovela: l’eroe che ha sconfitto il mostro e infonde coraggio alla nazione. Conoscendo il soggetto, è molto probabile.

Ciò che resta è l’ennesima débâcle del sovranismo, la prova che la demagogia può portare consensi ma non competenza. I principali leader dell’estrema destra hanno intortato i loro elettori seguendo i binari del pressapochismo per raggiungere una popolarità immediata, destinata ad affievolirsi quando sono necessarie le azioni, le competenze e tutti quegli strumenti fuori dall’orbita dei complotti e della gara a chi odia di più. Bolsonaro attecchisce su un popolo affamato, ma poi non lo sfama; Salvini o Trump riescono a incanalare la rabbia, ma poi se ne nutrono ingigantendola all’inverosimile, senza offrire alcuna soluzione per eliminarla, sempre che abbiano davvero intenzione di intervenire sul loro unico serbatoio elettorale. Hanno fallito perché invece dei loro nemici immaginari, ne hanno dovuto fronteggiare uno reale, il Coronavirus: non più una minaccia inventata a tavolino, ma un problema fin troppo concreto. E ne sono usciti sconfitti, sacrificando al loro ego migliaia di vite di loro concittadini.

 

 

fonte: https://thevision.com/coronavirus/bolsonaro-positivo-coronavirus/

I tedeschi, dopo essersi impossessati di 14 aeroporti turistici grazie alla troika, ora scaricano sul governo Greco le perdite causate dal lockdown e dal virus. Tutto grazie al contratto capestro imposto ai greci dalla troika stessa…

 

troika

 

 

.

 

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

I tedeschi, dopo essersi impossessati di 14 aeroporti turistici grazie alla troika, ora scaricano sul governo Greco le perdite causate dal lockdown e dal virus. Tutto grazie al contratto capestro imposto ai greci dalla troika stessa…

La tedesca Fraport si fa ripianare le perdite dal governo greco
I tedeschi di Fraport, dopo essersi aggiudicati la gestione di 14 aeroporti turistici greci per almeno 40 anni, ora avranno anche la possibilità di scaricare sul governo di Atene le perdite del primo semestre 2020 causate dal lockdown e dal coronavirus. Tutto grazie al contratto di concessione imposto al governo greco dai creditori esteri e dalla troika. 
Richiesta di risarcimento allo Stato greco per le perdite causate dal coronavirus
E’ il primo di luglio, il traffico aereo internazionale negli aeroporti greci non ha fatto nemmeno in tempo a ripartire che la tedesca FRAPORT, gestore di 14 aeroporti regionali, ha presentato al governo greco il conto per i mancati profitti. Secondo quanto riportato dal quotidiano Kathimerini, infatti, FRAPORT avrebbe calcolato per la prima metà del 2020 una perdita di 175 milioni di dollari e ora chiede che questa perdita venga coperta dallo Stato greco. (1) Tale richiesta di risarcimento si basa sul contratto di concessione, in base al quale FRAPORT nel 2017 ha preso in locazione 14 aeroporti regionali per 40 anni. La misura di privatizzazione faceva parte delle condizioni imposte dalla Troika alla Grecia prima di concedere i prestiti. Quando  all’epoca furono resi noti i dettagli del contratto ci furono forti critiche da parte degli oppositori della privatizzazione i quali sostenevano che, indipendentemente dal prezzo di acquisto, a FRAPORT venivano dati tutti i vantaggi, mentre alla parte greca finivano tutti gli svantaggi e i rischi. La richiesta appena presentata, infatti, viene legittimata proprio da quelle norme e conferma quanto quella critica fosse fondata. Sulla base dell’accordo, infatti, il locatario può rivendicare delle perdite finanziarie se si verificano eventi di forza maggiore – e il crollo del traffico aereo a seguito delle restrizioni causate dal coronavirus deve essere considerato come tale.
Nel periodo dal 1° gennaio al 31 maggio 2020, infatti, il traffico passeggeri complessivo in Grecia è diminuito dell’84%, mentre per i voli internazionali del 99,9%. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, si è passati dai circa 1,5 milioni di passeggeri ai soli 10.000 (- 99,3%) dell’aprile 2020 e al – 98,4% di maggio.
 
Questo crollo ha colpito duramente FRAPORT e i piani originali ne sono usciti sconvolti. La distribuzione di un dividendo alla casa madre tedesca, prevista per la prima volta nel 2022, probabilmente non ci sarà. Anche se ancora a metà 2019 la stampa settoriale tedesca festeggiava il successo dell’affare. (2) In considerazione del basso prezzo di acquisto, pari a 1,2 miliardi di euro (+ canone annuo di concessione) e nonostante gli investimenti per la conversione concordati nel contratto (330 milioni promessi, ma secondo FRAPORT in realtà sono stati necessari investimenti per 400 milioni), il numero dei passeggeri, aumentato piu’ di quanto previsto dal piano, ha garantito una crescita significativa del business. Nella sua relazione annuale, nel primo semestre del 2019 FRAPORT registrava un fatturato di 206,2 milioni di euro, con un incremento del 45,5% rispetto al 2018. L’utile prima delle imposte (EBITDA) era cresciuto del 13,3% passando ai 46,8 milioni di euro dello stesso periodo. Il fatto che il risultato complessivo sia stato comunque negativo per 19,2 milioni di euro è dovuto agli investimenti effettuati. Il responsabile di FRAPORT, Zinell, nel 2019 ha dichiarato che in ogni caso il prezzo pagato per l’acquisto e gli investimenti saranno recuperati “tra il 2027 e il 2033”. In altre parole: al massimo dopo 15 anni sui 40 della concessione, per almeno 25 anni l’attività aeroportuale sarà redditizia.
Queste prospettive nel frattempo si sono perse per strada. Secondo lo slogan scritto in caratteri molto piccoli e nascosto fra le righe del contratto di locazione, “privatizzare i profitti e socializzare le perdite”, ora saranno gli altri a dover pagare: se si utilizzeranno i sussidi del pacchetto per la ricostruzione dell’UE, infatti, a pagare il conto alla fine saranno o i contribuenti greci, oppure i contribuenti europei in generale.
In ogni caso, FRAPORT ha già rinviato i suoi obblighi di pagamento nei confronti dello Stato greco. In base al contratto, infatti, FRAPORT deve pagare allo Stato greco un canone annuo di concessione pari a circa 22,9 milioni di euro (oltre ad una quota legata al fatturato pari al 28,63% degli utili al lordo delle imposte). FRAPORT inizialmente ha rinviato tale pagamento con riferimento al Coronavirus, posticipo peraltro previsto dal contratto per un periodo di sei mesi, a fronte di un aumento del tasso di interesse dello 0,5%.
Il governo greco non ha ancora accettato le richieste dell’azienda. Apparentemente entrambe le parti sono in trattativa, ma si sa poco del loro svolgimento. Probabilmente si riuscirà ad evitare l’arbitrato ufficiale o i procedimenti legali. La presente richiesta di risarcimento danni da parte di FRAPORT in realtà non è neanche la prima: quando nel 2017 ha rilevato gli aeroporti, l’azienda aveva già richiesto un risarcimento di 74 milioni di euro perché lo Stato greco non avrebbe consegnato gli aeroporti nelle condizioni contrattualmente pattuite. All’epoca era stato raggiunto un compromesso per 27 milioni di euro. (3)
(1) https://www.kathimerini.gr/1085395/article/oikonomia/epixeirhseis/apozhmiwsh-logw-apwleias-tziroy-175-ekat-zhtei-h-fraport?
(2) https://www.welt.de/wirtschaft/article196456055/Fraport-Greece-Erste-Dividende-im-Jahr-2022.html
(3) https://www.imerodromos.gr/apozimiosi-27-ekatommyrion-eyro-sti-fraport-gia-kazanakia/
fonte: https://vocidallagermania.blogspot.com/2020/07/la-tedesca-fraport-si-fa-ripianare-le.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A%20blogspot%2FmlmqBS%20(Voci%20dalla%20Germania)&fbclid=IwAR3Ucf-Yafk2cuqto1Nm412rRvvZA7D4UjC0UrHNT3-FfWQ_fKys5UXFdHI

Bolsonaro positivo – Ricordate quando derideva l’Italia per Covid-19: “Muoiono perché è pieno di vecchietti” – Lo diceva solo tre mesi fa… Come vola di tempo, vero testa di cazzo?

 

Bolsonaro

 

 

.

 

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Bolsonaro positivo – Ricordate quando derideva l’Italia per Covid-19: “Muoiono perché è pieno di vecchietti” – Lo diceva solo tre mesi fa… Come vola di tempo, vero testa di cazzo?

Quando Bolsonaro derideva l’Italia per Covid-19: “Muoiono perché è pieno di vecchietti”

In questi mesi il negazionista al potere aveva attaccato tutti pur di negare i rischi della pandemia che sta facendo strage nel Brasile.

Ora che Covid-19 ha colpito anche lui, che negava la malattia e faceva tanto l’imbecille, c’è da immaginare cosa accadrebbe se invece di essere curato come si deve affrontasse il contagio come un povero di una favela o come gli Indios dell’Amazzonia.
E soprattutto rivengono in mente le idiozie volgare dette contro chiunque pur di affermare che si trattava di un falso allarme.

A marzo aveva: “L’Italia sembra Copacabana, dove in ogni palazzo c’è un anziano o una coppia di vecchietti. Per questo sono molto fragili e muore tanta gente. Hanno altre malattie, ma dicono che muoiano per coronavirus”.

“Non li uccide il coronavirus che arriva alla fine, quelle persone sono già debilitate”, aveva poi aggiunto nel tentativo di sottovalutare il virus.
Senza dimenticare che il fascista negazionista invece di preoccuparsi del virus attacca l’oma dicendo che era un’organizzazione che favoriva omosessualità e masturbazione tra i bambini”