Salvini accusa il Governo: “Importa migranti infetti per prorogare stato di emergenza” – Sì Salvini, quello che a marzo voleva aprire tutto. Sì Salvini, quello che elogia l’operato dell’amico Trump. Sì Salvini, il leader del partito che amministra le regioni in cui abbiamo avuto l’80% degli infetti… Sì, Salvini!

 

 

Salvini

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Salvini accusa il Governo: “Importa migranti infetti per prorogare stato di emergenza” – Sì Salvini, quello che a marzo voleva aprire tutto. Sì Salvini, quello che elogia l’operato dell’amico Trump. Sì Salvini, il leader del partito che amministra le regioni in cui abbiamo avuto l’80% degli infetti… Sì, Salvini!

Il leader della Lega, Matteo Salvini, chiama in causa i migranti sbarcati in Italia per attaccare il governo sulla gestione dell’emergenza Coronavirus: “Il governo sta importando infetti. Magari è una strategia per tenerci sotto lo stato di emergenza fino al 31 ottobre. Noi non li facciamo uscire dall’aula se questi vogliono tenere sotto ricatto gli italiani fino al 31 ottobre. Non c’è nessuna emergenza sanitaria”.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, torna all’attacco del governo. E lo fa tirando in ballo il suo storico cavallo di battagli: i migranti. Un tema da sempre caro all’ex ministro dell’Interno. Ovviamente ritiene che siano loro i colpevoli dei nuovi casi di Coronavirus registrati in Italia.

Salvini accusa: “Il governo sta importando infetti. Magari è una strategia per tenerci sotto lo stato di emergenza fino al 31 ottobre. (Qui una domanda qui dovrebbe sorgere spontanea: se le regioni amministrate dalla lega ne producono così tanti, che bisogno c’è di importarli?)

Salvini accusa: “Il governo sta importando infetti. Magari è una strategia per tenerci sotto lo stato di emergenza fino al 31 ottobre. Noi non li facciamo uscire dall’aula se questi vogliono tenere sotto ricatto gli italiani fino al 31 ottobre. Non c’è nessuna emergenza sanitaria, chiunque voglia prorogare lo stato d’emergenza è un nemico dell’Italia e degli italiani”. Salvini parla in conferenza stampa prima di andare a Lampedusa, dove è arrivato nel primo pomeriggio. Salvini, in mattinata, parla di un’azione “criminale” da parte del governo sul tema dei migranti: “Stanotte ne sono sbarcati 400. C’è un governo che sta ammazzando la Sicilia. Il governo odia la Sicilia, evidentemente. Il Pd e i 5 stelle odiano la Sicilia. È l’anno più difficile dal dopoguerra per il turismo, spalancare i porti ed essere sui Tg di tutto il mondo come il campo profughi d’Europa è una roba criminale, da criminali”.

Salvini: governo è complice dei criminali
Il leader leghista prosegue: “Temo che non sia incapacità, temo sia complicità. Questo governo è nato perché l’Italia tornasse a essere il campo profughi d’Europa: è complice dei criminali, questo è il giudizio politico. Con quelli di stanotte siamo a 1.400 arrivi in 48 ore. Ma dove siamo? E spargono gli infetti. E poi alcuni giornalisti scrivono: allarme, focolai, stato di emergenza. Ci credo, se importi non lavoratori ma infetti. Magari è una strategia per tenerci sotto lo stato di emergenza fino al 31 ottobre”.

Salvini a Lampedusa: qui situazione drammatica
Salvini parla poi con l’Adnkronos, ribadendo il concetto: “In tempo di virus gli ultimi focolai sono tutti arrivati grazie a questa gente. La politica di questo governo è doppiamente criminale”. Arrivato a Lampedusa rincara la dose: “La politica dei porti aperti del governo è assolutamente criminale. Sono quadruplicati gli sbarchi rispetto all’anno scorso”. Poi su Facebook scrive: “Qui hotspot di Lampedusa. Come potete vedere la situazione drammatica, ci sono 800 persone invece di 190, quasi tutti adulti, maschi, giovani, in forma e belli robusti. Questi non sono naufraghi, c’è un vergognoso traffico di esseri umani di cui il Governo italiano è complice in maniera criminale”. “Questa non è immigrazione, ma caos. Ho trovato quasi 800 persone, ovunque: sui tetti, a terra. Poche donne, pochi bambini e tutti gli altri belli e forti”, conclude.

E noi continuiamo a chiederci: Ma questo è un uomo?

La Marca (Pd) non osserva la quarantena rientrando dal Canada: “Non ero obbligata, sono deputata” – È la versione 2020 di “Io sono io e voi non siete un cazzo”

 

La Marca

 

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

La Marca (Pd) non osserva la quarantena rientrando dal Canada: “Non ero obbligata, sono deputata” – È la versione 2020 di “Io sono io e voi non siete un cazzo”

La Marca (Pd) non osserva la quarantena rientrando dal Canada: “Non ero obbligata, sono deputata”

La deputata del Pd Francesca La Marca è rientrata nei giorni scorsi dal Canada, ma non ha osservato la quarantena di 14 giorni prevista per chi ritorna in Italia da Paesi extra Ue. Ma la deputata non ha violato la legge perché in quanto parlamentare è esentata dall’obbligo, come prevede un articolo del decreto legge del 9 marzo 2020.

“Non ho fatto la quarantena perché sono una deputata”. So giustifica così, in un’intervista sul ‘Corriere della Sera’, Francesca La Marca, nata a Toronto, deputata del Pd, eletta per  la seconda volta a Montecitorio nel 2018, circoscrizione Estero.

La vicenda che la vede protagonista è stata raccontata in esclusica da ‘Il Giornale’, scatenando le proteste dei lettori del quotidiano. Rientrata a Roma dal Canada, dove è stata eletta, per partecipare ai lavori della Camera, la parlamentare non ha rispettato il periodo di quarantena di 14 giorni previsto per chi torna in Italia da Paesi extra UE. La Marca ha raccontato come è andato il suo ritorno in Italia e cosa è successo all’aeroporto di Fiumicino: “È vero, – ha ammesso – non sono stata in isolamento ma c’è una ragione”.

‘Quando arrivo a Fiumicino – dichiara – il carabiniere mi dice: “Essendo deputata lei è esentata dalla quarantena” per motivi di lavoro”. Spiega poi meglio cosa ha fatto: “Primo: ho fatto subito un tampone e sono negativa. Secondo: ripeterò il tampone nelle prossime ore”. Ha spiegato inoltre di non aver avuto alcun sintomo al suo arrivo all’aeroporto, né quando – il 13 luglio – si è presentata in Parlamento.

Il carabiniere che effettuava i controlli all’aeroporto probabilmente si riferiva all’articolo 7 del decreto legge 9 marzo 2020, n. 14, uno dei primi che sono stati varati da quando è iniziata l’emergenza Covid in Italia. All’articolo 7, infatti, si legge: “La disposizione (della quarantena di 14 giorni), del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, non si applica agli operatori sanitari e a quelli dei servizi pubblici essenziali che vengono sottoposti a sorveglianza. I medesimi operatori sospendono l’attività nel caso di sintomatologia respiratoria o esito positivo per COVID-19”. Francesca La Marca, in quanto parlamentare, non deve quindi rispettare l’obbligo di quarantena.

tratto da: https://www.fanpage.it/politica/la-marca-pd-non-osserva-la-quarantena-rientrando-dal-canada-non-ero-obbligata-sono-deputata/
https://www.fanpage.it/

Conte proroga lo “Stato di emergenza” – L’indignazione di Salvini… Ma veramente qualcuno sta a sentire un cretino che a febbraio avrebbe voluto riaprire tutto, con tutti i morti che ne sarebbero derivati?

 

 

Salvini

 

 

.

 

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Conte proroga lo “Stato di emergenza” – L’indignazione di Salvini… Ma veramente qualcuno sta a sentire un cretino che a febbraio avrebbe voluto riaprire tutto, con tutti i morti che ne sarebbero derivati?

Capitanati da Salvini, i fascio-sovranisti stanno già montando un gigantesco circo dove Conte sarebbe uno spietato dittatore che vuole cancellare la libertà del popolo per imporre la dittatura sanitaria. Abituiamoci, perché saranno queste le argomentazioni dell’opposizione, nonostante Conte abbia detto che nulla è sicuro e soprattutto non abbia parlato di quarantena, ma solo di prorogamento dello stato di emergenza, cioè esattamente come adesso, dove non sembra che le libertà stiano venendo negate, anzi: le regole sono più che mai violate e si parla della pandemia come se avessimo scampato il pericolo.

Ma su twitter la situazione è degenerata in fretta:

Allungare lo “stato di emergenza” fino al 31 dicembre? NO grazie. Gli Italiani meritano fiducia e rispetto, donne e uomini eccezionali che hanno dimostrato buon senso e generosità che adesso vogliono vivere, lavorare, amare. (Matteo Salvini)

Seguono altri post che Vi risparmiamo… Tanto leggere queste cazzate danneggia solo il fegato…

No, a infettare Bolsonaro non è stato il karma, ma solo l’idiozia sovranista…

 

 

Bolsonaro

 

 

.

 

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

No, a infettare Bolsonaro non è stato il karma, ma solo l’idiozia sovranista…

Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro è risultato positivo al COVID-19. Negli ultimi mesi ha minimizzato il problema, denigrato coloro che si opponevano alle sue tesi antiscientifiche, ha continuato a presenziare senza mascherina a raduni stringendo mani di più sostenitori possibile, ha spinto diversi ministri del suo governo a dimettersi esasperati per il suo modo di gestire la crisi, e il 7 luglio è caduto vittima della suo stesso negazionismo scientifico. Adesso i commenti da tutto il mondo ruotano intorno alla parola karma, che è stata già scritta e pronunciata al tempo del ricovero in terapia intensiva del primo ministro britannico Boris Johnson. Non si tratta però di destino, di nemesi o di chissà quale disegno celeste: è semplicemente ottusità. Parola che, come è stato dimostrato anche durante questa pandemia, è sempre più sinonimo di sovranismo.

A fine marzo, quando già diversi Stati contavano centinaia di morti al giorno, Bolsonaro commentava gli sviluppi sul Coronavirus continuando a definirlo “un raffreddore, un’influenzetta”, dichiarazioni penosamente simili a quelle del suo omologo statunitense. All’epoca in Brasile i casi erano pochi, mentre l’Europa si trovava nel punto più critico della pandemia. Il team del sovranismo era completato dal primo ministro ungherese Viktor Orbán che assumeva su mandato del Parlamento i pieni poteri sospendendo la democrazia nel Paese, da Boris Johnson che indicava l’immunità di gregge come soluzione al virus invitando i suoi concittadini ad abituarsi a “perdere i propri cari”, e da Matteo Salvini che decideva di richiedere l’apertura o la chiusura dell’Italia con alternanza settimanale. Come previsto, l’oceano non ha fermato il virus, e oggi gli Stati Uniti e il Brasile sono i due Stati nel mondo dove ha causato più vittime

Quando in Italia i camion militari trasportavano le bare fuori da Bergamo, Bolsonaro continuava a minimizzare dichiarando che “L’Italia è un Paese pieno di vecchietti, in ogni palazzo ce ne sono almeno una coppia, per questo ci sono tanti morti”. Più che una mancanza di rispetto un attestato di futura idiozia, considerando che oggi la cronaca brasiliana è un susseguirsi di fosse comuni con cadaveri senza nome e índios lasciati morire in Amazzonia, dove il tasso di mortalità è superiore del 150% rispetto alla media brasiliana. Con l’arrivo del virus nel suo Paese, il presidente si è ancora più arroccato sulle sue tesi, mettendo in pericolo milioni di persone e scontrandosi contro i governatori dei singoli Stati brasiliani che in autonomia decidevano di imporre misure di lockdown (come previsto dalla legge e confermato dalla Corte suprema). È arrivato persino ad attaccare l’Oms accusandola di aver realizzato un piano per far fallire l’economia del Brasile.

“Mi dispiace per le vittime di Covid, ma moriremo tutti”, è la frase che Bolsonaro ha pronunciato il 3 giugno, con il Brasile in piena emergenza sanitaria. Schiavo del suo personaggio, il sovranista brasiliano non ha mai smesso di emulare Trump fino a diventarne una parodia ancora più grossolana. Come per il tycoon statunitense, la colpa dei suoi errori essere sempre degli altri, di qualche entità astratta che ha dato vita a cospirazioni contro il presidente. La sindrome dell’accerchiamento si è palesata quando Bolsonaro ha iniziato a non fidarsi nemmeno dei suoi collaboratori. Ad aprile è entrato in rotta di collisione con il suo ministro della Sanità, Luiz Henrique Mandetta, che ha rassegnato le dimissioni in aperto contrasto con le politiche del presidente. Il sostituto, Nelson Teich, si è dimesso meno di un mese dopo con le stesse motivazioni: era impossibile lavorare con un personaggio che al posto di focalizzarsi sulla sicurezza dei suoi cittadini è il primo a violare le norme di isolamento sociale e a comportarsi in modo irresponsabile. Più volte Bolsonaro è stato visto in mezzo alla folla, in piena epidemia, a scattare selfie senza mascherina. Questo ci porta a un macrotema ancora più inquietante: il pericolo non è soltanto Bolsonaro, ma tutti i Bolsonaro in giro per il mondo.

A Boris Johnson è servita la terapia intensiva per capire quanto le sue teorie fossero deleterie, con il Regno Unito che è balzato in cima alle classifiche di contagi e decessi in Europa, scavalcando nazioni come Spagna e Italia che per settimane sono state considerate i grandi malati del continente. Il problema è proprio la presunzione di chi non ha preso esempio da quello che avveniva nel mondo, coloro che avevano il vantaggio di avere più tempo a disposizione per prepararsi e che invece sono stati travolti proprio a causa di un’ignoranza di fondo mista a supponenza.

Bolsonaro non si è ammalato per il Covid a causa di una sfortunata coincidenza, ma perché da mesi non rispetta le regole elementari che ormai conosciamo a memoria. Il 4 luglio ha festeggiato la giornata dell’Indipendenza con l’ambasciatore statunitense in Brasile Todd Chapman e un gruppo di ministri, collaboratori e ospiti vari. Tutti abbracciati, stretti nella vicinanza della presunzione. Il giorno dopo Bolsonaro ha avvertito i primi sintomi – febbre alta, dolori alle ossa e ai muscoli – e subito ha fatto una radiografia ai polmoni e il tampone, risultato positivo la mattina dopo. Non si sa quando e dove abbia preso il virus, ma con i suoi bagni di folla ha messo a repentaglio la salute di centinaia di persone. Per non smentire la sua aura da uomo-tutto-d’un-pezzo, ha deciso di assumere idrossiclorochina e azitromicina, due farmaci dall’efficacia mai dimostrata per contrastare il COVID-19 e sconsigliati dall’Oms a causa delle loro controindicazioni. Lo stesso giorno Trump ha abbandonato ufficialmente l’Oms con una lettera, comunicando la sua intenzione di lasciare l’istituzione a partire dal luglio 2021.

L’augurio è che Bolsonaro possa riprendersi e accorgersi finalmente delle condizioni in cui versa il suo Paese, con oltre un milione e 600mila contagi e più di 66mila vittime; potrebbe capire che questi numeri sono al ribasso, perché nelle zone più emarginate non vengono fatti i tamponi né conteggiati i morti. Soprattutto, potrebbe rendersi conto che il COVID-19 non è “un’influenzetta”, e che se vieni contagiato non è per un complotto dell’Oms. C’è però la concreta possibilità che la sua guarigione non porti a nulla, se non a un rafforzamento del suo personaggio da telenovela: l’eroe che ha sconfitto il mostro e infonde coraggio alla nazione. Conoscendo il soggetto, è molto probabile.

Ciò che resta è l’ennesima débâcle del sovranismo, la prova che la demagogia può portare consensi ma non competenza. I principali leader dell’estrema destra hanno intortato i loro elettori seguendo i binari del pressapochismo per raggiungere una popolarità immediata, destinata ad affievolirsi quando sono necessarie le azioni, le competenze e tutti quegli strumenti fuori dall’orbita dei complotti e della gara a chi odia di più. Bolsonaro attecchisce su un popolo affamato, ma poi non lo sfama; Salvini o Trump riescono a incanalare la rabbia, ma poi se ne nutrono ingigantendola all’inverosimile, senza offrire alcuna soluzione per eliminarla, sempre che abbiano davvero intenzione di intervenire sul loro unico serbatoio elettorale. Hanno fallito perché invece dei loro nemici immaginari, ne hanno dovuto fronteggiare uno reale, il Coronavirus: non più una minaccia inventata a tavolino, ma un problema fin troppo concreto. E ne sono usciti sconfitti, sacrificando al loro ego migliaia di vite di loro concittadini.

 

 

fonte: https://thevision.com/coronavirus/bolsonaro-positivo-coronavirus/

I tedeschi, dopo essersi impossessati di 14 aeroporti turistici grazie alla troika, ora scaricano sul governo Greco le perdite causate dal lockdown e dal virus. Tutto grazie al contratto capestro imposto ai greci dalla troika stessa…

 

troika

 

 

.

 

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

I tedeschi, dopo essersi impossessati di 14 aeroporti turistici grazie alla troika, ora scaricano sul governo Greco le perdite causate dal lockdown e dal virus. Tutto grazie al contratto capestro imposto ai greci dalla troika stessa…

La tedesca Fraport si fa ripianare le perdite dal governo greco
I tedeschi di Fraport, dopo essersi aggiudicati la gestione di 14 aeroporti turistici greci per almeno 40 anni, ora avranno anche la possibilità di scaricare sul governo di Atene le perdite del primo semestre 2020 causate dal lockdown e dal coronavirus. Tutto grazie al contratto di concessione imposto al governo greco dai creditori esteri e dalla troika. 
Richiesta di risarcimento allo Stato greco per le perdite causate dal coronavirus
E’ il primo di luglio, il traffico aereo internazionale negli aeroporti greci non ha fatto nemmeno in tempo a ripartire che la tedesca FRAPORT, gestore di 14 aeroporti regionali, ha presentato al governo greco il conto per i mancati profitti. Secondo quanto riportato dal quotidiano Kathimerini, infatti, FRAPORT avrebbe calcolato per la prima metà del 2020 una perdita di 175 milioni di dollari e ora chiede che questa perdita venga coperta dallo Stato greco. (1) Tale richiesta di risarcimento si basa sul contratto di concessione, in base al quale FRAPORT nel 2017 ha preso in locazione 14 aeroporti regionali per 40 anni. La misura di privatizzazione faceva parte delle condizioni imposte dalla Troika alla Grecia prima di concedere i prestiti. Quando  all’epoca furono resi noti i dettagli del contratto ci furono forti critiche da parte degli oppositori della privatizzazione i quali sostenevano che, indipendentemente dal prezzo di acquisto, a FRAPORT venivano dati tutti i vantaggi, mentre alla parte greca finivano tutti gli svantaggi e i rischi. La richiesta appena presentata, infatti, viene legittimata proprio da quelle norme e conferma quanto quella critica fosse fondata. Sulla base dell’accordo, infatti, il locatario può rivendicare delle perdite finanziarie se si verificano eventi di forza maggiore – e il crollo del traffico aereo a seguito delle restrizioni causate dal coronavirus deve essere considerato come tale.
Nel periodo dal 1° gennaio al 31 maggio 2020, infatti, il traffico passeggeri complessivo in Grecia è diminuito dell’84%, mentre per i voli internazionali del 99,9%. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, si è passati dai circa 1,5 milioni di passeggeri ai soli 10.000 (- 99,3%) dell’aprile 2020 e al – 98,4% di maggio.
 
Questo crollo ha colpito duramente FRAPORT e i piani originali ne sono usciti sconvolti. La distribuzione di un dividendo alla casa madre tedesca, prevista per la prima volta nel 2022, probabilmente non ci sarà. Anche se ancora a metà 2019 la stampa settoriale tedesca festeggiava il successo dell’affare. (2) In considerazione del basso prezzo di acquisto, pari a 1,2 miliardi di euro (+ canone annuo di concessione) e nonostante gli investimenti per la conversione concordati nel contratto (330 milioni promessi, ma secondo FRAPORT in realtà sono stati necessari investimenti per 400 milioni), il numero dei passeggeri, aumentato piu’ di quanto previsto dal piano, ha garantito una crescita significativa del business. Nella sua relazione annuale, nel primo semestre del 2019 FRAPORT registrava un fatturato di 206,2 milioni di euro, con un incremento del 45,5% rispetto al 2018. L’utile prima delle imposte (EBITDA) era cresciuto del 13,3% passando ai 46,8 milioni di euro dello stesso periodo. Il fatto che il risultato complessivo sia stato comunque negativo per 19,2 milioni di euro è dovuto agli investimenti effettuati. Il responsabile di FRAPORT, Zinell, nel 2019 ha dichiarato che in ogni caso il prezzo pagato per l’acquisto e gli investimenti saranno recuperati “tra il 2027 e il 2033”. In altre parole: al massimo dopo 15 anni sui 40 della concessione, per almeno 25 anni l’attività aeroportuale sarà redditizia.
Queste prospettive nel frattempo si sono perse per strada. Secondo lo slogan scritto in caratteri molto piccoli e nascosto fra le righe del contratto di locazione, “privatizzare i profitti e socializzare le perdite”, ora saranno gli altri a dover pagare: se si utilizzeranno i sussidi del pacchetto per la ricostruzione dell’UE, infatti, a pagare il conto alla fine saranno o i contribuenti greci, oppure i contribuenti europei in generale.
In ogni caso, FRAPORT ha già rinviato i suoi obblighi di pagamento nei confronti dello Stato greco. In base al contratto, infatti, FRAPORT deve pagare allo Stato greco un canone annuo di concessione pari a circa 22,9 milioni di euro (oltre ad una quota legata al fatturato pari al 28,63% degli utili al lordo delle imposte). FRAPORT inizialmente ha rinviato tale pagamento con riferimento al Coronavirus, posticipo peraltro previsto dal contratto per un periodo di sei mesi, a fronte di un aumento del tasso di interesse dello 0,5%.
Il governo greco non ha ancora accettato le richieste dell’azienda. Apparentemente entrambe le parti sono in trattativa, ma si sa poco del loro svolgimento. Probabilmente si riuscirà ad evitare l’arbitrato ufficiale o i procedimenti legali. La presente richiesta di risarcimento danni da parte di FRAPORT in realtà non è neanche la prima: quando nel 2017 ha rilevato gli aeroporti, l’azienda aveva già richiesto un risarcimento di 74 milioni di euro perché lo Stato greco non avrebbe consegnato gli aeroporti nelle condizioni contrattualmente pattuite. All’epoca era stato raggiunto un compromesso per 27 milioni di euro. (3)
(1) https://www.kathimerini.gr/1085395/article/oikonomia/epixeirhseis/apozhmiwsh-logw-apwleias-tziroy-175-ekat-zhtei-h-fraport?
(2) https://www.welt.de/wirtschaft/article196456055/Fraport-Greece-Erste-Dividende-im-Jahr-2022.html
(3) https://www.imerodromos.gr/apozimiosi-27-ekatommyrion-eyro-sti-fraport-gia-kazanakia/
fonte: https://vocidallagermania.blogspot.com/2020/07/la-tedesca-fraport-si-fa-ripianare-le.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A%20blogspot%2FmlmqBS%20(Voci%20dalla%20Germania)&fbclid=IwAR3Ucf-Yafk2cuqto1Nm412rRvvZA7D4UjC0UrHNT3-FfWQ_fKys5UXFdHI

Bolsonaro positivo – Ricordate quando derideva l’Italia per Covid-19: “Muoiono perché è pieno di vecchietti” – Lo diceva solo tre mesi fa… Come vola di tempo, vero testa di cazzo?

 

Bolsonaro

 

 

.

 

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Bolsonaro positivo – Ricordate quando derideva l’Italia per Covid-19: “Muoiono perché è pieno di vecchietti” – Lo diceva solo tre mesi fa… Come vola di tempo, vero testa di cazzo?

Quando Bolsonaro derideva l’Italia per Covid-19: “Muoiono perché è pieno di vecchietti”

In questi mesi il negazionista al potere aveva attaccato tutti pur di negare i rischi della pandemia che sta facendo strage nel Brasile.

Ora che Covid-19 ha colpito anche lui, che negava la malattia e faceva tanto l’imbecille, c’è da immaginare cosa accadrebbe se invece di essere curato come si deve affrontasse il contagio come un povero di una favela o come gli Indios dell’Amazzonia.
E soprattutto rivengono in mente le idiozie volgare dette contro chiunque pur di affermare che si trattava di un falso allarme.

A marzo aveva: “L’Italia sembra Copacabana, dove in ogni palazzo c’è un anziano o una coppia di vecchietti. Per questo sono molto fragili e muore tanta gente. Hanno altre malattie, ma dicono che muoiano per coronavirus”.

“Non li uccide il coronavirus che arriva alla fine, quelle persone sono già debilitate”, aveva poi aggiunto nel tentativo di sottovalutare il virus.
Senza dimenticare che il fascista negazionista invece di preoccuparsi del virus attacca l’oma dicendo che era un’organizzazione che favoriva omosessualità e masturbazione tra i bambini”

L’epidemia raccontata e quella reale – Ieri il peggior giorno dell’epidemia: oltre 180.000 contagiati, cui quasi un terzo in Brasile. E se ora il Covid a noi sembra così lontano, dobbiamo ringraziare il Cielo di non aver avuto al governo gente come Bolsonaro (o Salvini)…

 

Covid

 

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

L’epidemia raccontata e quella reale – Ieri il peggior giorno dell’epidemia: oltre 180.000 contagiati, cui quasi un terzo in Brasile. E se ora il Covid a noi sembra così lontano, dobbiamo ringraziare il Cielo di non aver avuto al governo gente come Bolsonaro (o Salvini)…

L’epidemia raccontata e quella reale

Lo so, che dopo sei mesi non se ne può più.

Ieri comunque è stato il giorno peggiore da sempre dell’epidemia, con oltre 180.000 contagiati. Di cui quasi un terzo (55.000) in Brasile. Contagiati “ufficiali”, diagnosticati con test. Non so dire quanti siano quelli reali.

Quando ci ripetiamo il giusto mantra “oramai il virus ha perso potenza”, raccontiamocela giusta:

L’epidemia in Italia si è estremamente ridotta. I nuovi contagiati hanno spesso carica virale molto bassa, sono comunque poche centinaia, mentre nei giorni peggiori erano parecchie migliaia. I morti sono poche decine al giorno, mentre a fine marzo erano 800. Tra l’altro, buona parte di questa retroguardia è in una sola regione”.

Poi magari, con spirito internazionalista, uno potrebbe aggiungere:

Questo non vuol dire che il virus in sé si sia indebolito, come provano il picco di contagi nel mondo ieri, e le parecchie migliaia di morti ogni giorno. Preoccupa anche la crescita dei contagi in molte nazioni di Sud America, Africa e Asia che sembravano quasi indenni, e dove le possibilità di cura sono scarse.

Poi, guardando il passato recente, onestamente si potrebbe dire:

L’Italia l’ha pagata molto cara (quasi 35.000 morti registrati, probabilmente 45/50mila reali vedendo i dati ISTAT di marzo/aprile) ma grazie al lockdown, ai miracoli della nostra Sanità, e al comportamento responsabile della grande maggioranza dei cittadini, l’abbiamo sfangata nonostante alcuni politici regionali e una frangia di imbecilli ed irresponsabili di vario tipo abbiano fatto del loro peggio per far andar male le cose”.

Poi, per quanto mi riguarda, il distanziamento sociale è stata una bella novità, tanto è vero che in forma magari meno accentuata continuo e continuerò a praticarlo.

fonte: https://contropiano.org/news/politica-news/2020/06/21/epidemia-raccontata-quella-reale-0129317?fbclid=IwAR0lHrwSvabq-lMYBdX-EzTx_2LBgwsPpN6F0xLtocRYtzdV6FRwl0Rx0Rs