“Il SuperVaffa” – Il fantastico editoriale di Marco Travaglio sui risultati delle elezioni.

 

Marco Travaglio

 

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“Il SuperVaffa” – Il fantastico editoriale di Marco Travaglio sui risultati delle elezioni.

 

“Il SuperVaffa”: editoriale di Marco Travaglio

di Marco Travaglio da Il Fatto Quotidiano 5 marzo 2018

E meno male che Grillo aveva chiuso l’èra del Vaffa. Ieri gli italiani, eroicamente in fila al freddo, anche per ore, nel tentativo di votare con la legge elettorale più demenziale del mondo, hanno urlato un gigantesco, supersonico Vaffa all’Ancien Régime che per mesi aveva tentato di convincerli a restarsene a casa, tanto non sarebbe cambiato nulla e ci saremmo ritrovati il solito governo Gentiloni. Invece a votare gli elettori ci sono andati eccome, a dispetto di tutto e di tutti, come già al referendum costituzionale. Hanno ignorato la propaganda terroristica dei “mercati”, che ancora una volta volevano insegnarci come si vota e soprattutto per chi (i soliti). Hanno smascherato i doppiopesismi di chi per tre mesi è andato a cercare le pagliuzze nell’occhio dei “populisti” e intanto copriva le vergogne degli altri al punto da riabilitare un vecchio arnese come Berlusconi. E hanno affondato, si spera definitivamente, questo sistema marcio dalle fondamenta. Ma al contempo hanno preso in mano la bandiera della Costituzione, della democrazia e della sovranità popolare, da tempo ammainata da un establishment geneticamente golpista. E hanno scompaginato i giochetti che il sistema, con i suoi mandanti internazionali e i suoi media a rimorchio, credeva di aver già concluso nelle sue segrete stanze, all’insaputa degli elettori.

I numeri sono ancora scritti sull’acqua: non solo le percentuali, ancora affidate (mentre scriviamo) a proiezioni molto parziali; ma anche e soprattutto la loro traduzione in seggi. Ma la tendenza che pare emergere è chiara: il Vaffa si esprime nel boom dei 5Stelle un po’ in tutta Italia (ma soprattutto nel Centro-Sud) e nell’ascesa della Lega che sorpassa ampiamente il bollito sicuro Berlusconi (soprattutto al Nord). Ma il vero cadavere politico uscito dalle urne (funerarie) è quello di Renzi che, nel breve volgere di quattro anni scarsi, è riuscito a trascinare il centrosinistra dal suo massimo storico (il 40,8% delle Europee del 2014) a un minimo molto prossimo all’irrilevanza. Al posto suo, qualunque leader di qualsiasi paese del mondo si dimetterebbe all’istante per ritirarsi a vita privata – come peraltro s’era già impegnato a fare dopo la penultima débâcle, quella del 4 dicembre 2016 – e dissequestrare il suo partito, tenuto finora in ostaggio da una cricca di poltronisti metà incapaci e metà impresentabili.

Stavolta però il Vaffa, diversamente dal 2013, non è più un voto di protesta. È un voto costruttivo, di governo.

Chi vota Di Maio (e la sua squadra di professori e tecnici in doppiopetto, che ha regalato al Movimento un clamoroso recupero sul filo di lana) sceglie un programma certamente esagerato, rispetto ai vincoli dei bilanci pubblici e dunque delle cose possibili; ma di forte rottura rispetto ai quattro governi senza maggioranza che ci hanno ammorbato dal 2011 a oggi, facendo pagare i costi della crisi a chi non ha nulla o ha poco, per salvare i pochi che hanno molto. E lo stesso messaggio, appesantito e intorbidato dalle paure che le guerre tra poveri trasformano in xenofobia, arriva dal Vaffa che premia Salvini e la Meloni. Cioè quella destra “protettiva” e antiliberista che Bersani, inascoltato, chiamava “la mucca nel corridoio”, ma non è poi riuscito a contrastare né dentro il Pd né fuori, con la sinistra mai nata di Liberi e Uguali (troppo Uguali al passato, grazie anche alla plateale inefficacia mediatica di Piero Grasso). Nessuno pensa che i 5Stelle (o la Lega) abbiano in tasca ricette miracolose: chi li vota lo fa per dire basta a chi c’era prima e aprire la strada a qualcosa di radicalmente nuovo. La voglia di cambiare, a lungo repressa sotto il coperchio della pentola a pressione, esplode tutta insieme. E travolge il regime miope e arrogante che pensava di esorcizzare i rappresentanti delle enormi periferie sociali in rivolta, continuando a ignorarli con i loro milioni di elettori, a mostrificarli come baluba incolti e pericolosi, ad additarli come causa di tutti i mali, a escogitare ammucchiate sempre più improbabili per tenerli fuori dal governo, nella speranza che si estinguessero da soli.

Se questi dati ancora provvisori fossero confermati, potremmo già salutare alcune patacche che hanno infestato la campagna elettorale: la pompatissima rimonta di B. era un bluff (che l’ex Caimano fosse bollito non lo diceva nessuno, ma lo vedevano tutti); il ritorno del governo Gentiloni, visti i numeretti del suo partito, sarebbe possibile solo con i carri armati, o col tris di Napolitano al Quirinale; le larghe intese Pd&FI con centrini e bonini vari non arrivano al 50% dei seggi nemmeno se comprano qualche leghista e qualche fuoruscito pentastellato; l’invincibile armata di centrodestra e il suo conducator atterrato da Bruxelles a Fiuggi Antonio Tajani è ben lontana dall’obiettivo del 40%; la finta sinistra di Emma Bonino, che un tempo si faceva eleggere con il partito di Dell’Utri e faceva gruppo in Europa con Jean Marie Le Pen, era una bolla mediatica.

Il quadro che sembra emergere è piuttosto chiaro. I 5Stelle sono oggi quello che fu la Dc nella Prima Repubblica, poi Forza Italia nei primi anni 2000 e infine il Pd nell’ultimo quinquennio: il partito-capotavola che dà le carte. Hanno, da soli, la somma dei voti del Pd e di FI. Quindi nessuna maggioranza di governo è possibile senza di loro. E questo li carica di una responsabilità forse eccessiva per le gracilissime gambe di quello che ancora appare un gigante dai piedi di argilla. Si spera che, smaltita la sbornia da festeggiamenti, si calino subito nella nuova parte che gli elettori hanno loro affidato. Cioè che evitino di crogiolarsi nel mare di voti che hanno preso. Rinuncino alla tentazione di pretendere da Mattarella l’incarico per fare un improbabile governo “con chi ci sta”, cioè al buio. E comincino a lavorare per rendere possibile un governo alla luce del sole con chi sentono più vicino alle loro sensibilità e a quelle dei loro elettori, ma soprattutto ai bisogni dell’Italia.

Ve lo ricordate il blog di Matteo Renzi? Doveva contrastare quello di Grillo! Che fine ha fatto? Affossato dallo stesso Renzi: ZERO LETTORI… Ennesima figura di m…., pietosamente nascosta dal silenzio dei media di regime.

 

Matteo Renzi

 

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Ve lo ricordate il blog di Matteo Renzi? Doveva contrastare quello di Grillo! Che fine ha fatto?  Affossato dallo stesso Renzi: ZERO LETTORI… Ennesima figura di m…., pietosamente nascosta dal silenzio dei media di regime.

 

Renzi affossa il suo blog: zero lettori

Doveva incalzare quello di Grillo. L’ultimo post è di due mesi fa
 – ilgiornale.it) – L’avvio è scoppiettante: un post ogni due settimane per incalzare Beppe Grillo sul terreno della comunicazione via web.
Otto mesi dopo, Matteo Renzi rivede i piani: il blog del rottamatore non decolla. Il segretario dei Pd valuta l’ipotesi di «rottamare» la principale arma soffiata all’artiglieria grillina. L’ultimo post sul blog è del 10 luglio. Il bilancio è impietoso: i messaggi dell’ex sindaco di Firenze non riscuotono più di 100 commenti. Nulla rispetto alle fucilate del comico genovese. Eppure, il 25 gennaio, giorno dell’esordio del blog, Renzi precisa che «non si tratta di un luogo (virtuale) per reduci». Anzi, scrive l’ex capo del governo – «il blog è il luogo dove camminare verso il futuro. Insieme, in tanti». Il cammino si è interrotto velocemente. In viaggio (virtuale) sono rimasti in pochi, a giudicare dall’insuccesso della piattaforma renziana. E sempre in tema di rottamazione renziana, ieri è stato il turno del presidente uscente della Regione Sicilia Rosario Crocetta: il governatore, dopo un incontro al Nazareno con il segretario del Pd, ha deciso di ritirare la candidatura per le regionali in Sicilia e sostenere Fabrizio Micari. «Mi prendo 18 ore per sentire i miei», ha spiegato il presidente siciliano che si dice disposto a rinunciare alla candidatura a governatore e alle primarie: «Non sono uno che sfascia tutto».
Chiusa la partita siciliana, grazie all’accordo Crocetta-Micari, il leader del Pd punta ora al rilancio della propria leadership. Da tempo, il fallimento del blog ne è la prova, l’intera strategia di comunicazione è in crisi. Il messaggio del rottamatore non sfonda. Gli interventi pubblici di Renzi sono invettive monotematiche contro D’Alema, Europa e magistrati del caso Consip. Il ritorno di Renzi al Nazareno, dopo la pausa estiva, rinfrancato anche da un sondaggio realizzato da Emg che lo vedrebbe avanti a Di Maio e Salvini sulla popolarità dei leader, è nel segno dell’operazione rilancio. Il 25 settembre, da Roma, il segretario dei dem partirà in treno per toccare tutte le province italiane. Esperimento non nuovo nel panorama politico italiano: nel 2001, Francesco Rutelli utilizzò lo stesso mezzo per la campagna elettorale che lo portò alla sconfitta contro Silvio Berlusconi. Renzi cambia strada, passando dalla piazza virtuale a quella reale. Nell’ottica della nuova strategia si inquadrerebbe anche il coinvolgimento di Walter Veltroni, che ieri ha incontrato sia Renzi che il premier Gentiloni, per la conferenza programmatica del Pd di ottobre. Sul piano politico, ius soli e alleanze sono i due dossier che il segretario dem si prepara ad affrontare per l’autunno pre-elettorale. In casa Pd si è consumato lo strappo sulle alleanza tra il presidente del Matteo Orfini e il portavoce Matteo Richetti. Per Orfini «una coalizione che vada da Angelino Alfano a Giuliano Pisapia non potrà essere riproposta a livello nazionale». Il presidente Pd ha smentito Richetti che in un’intervista alla Stampa aveva aperto all’ipotesi di «un listone unico con Alfano a Pisapia». Più delicata la partita sullo ius soli: il Pd spinge per l’approvazione del provvedimento prima di Natale. Sapendo di non avere i numeri in Parlamento ma soprattutto di minare la tenuta del governo Gentiloni.
fonte: https://infosannio.wordpress.com/2017/09/05/renzi-affossa-il-suo-blog-zero-lettori/amp/

La Guardia costiera Libica dà ragione a Zuccaro: ”Ong responsabili dell’aumento del flusso migratorio” …Ma questo i Tg mica ce lo dicono…!

 

Ong

 

 

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La Guardia costiera Libica dà ragione a Zuccaro: ”Ong responsabili dell’aumento del flusso migratorio” …Ma questo i Tg mica ce lo dicono…!

 

La Guardia costiera libica dà ragione a Zuccaro: ”Ong responsabili dell’aumento del flusso migratorio”

Le organizzazioni non governative fanno credere ai migranti in Libia che verranno comunque soccorsi e questo li spinge a imbarcarsi aggravando la crisi. E le navi delle ong hanno più volte violato le acque territoriali libiche senza avvertire le autorità competenti. Sono le accuse alle ong formulate dal capo della Guardia Costiera libica per la regione centrale, Rida Aysa, che nel corso di un’intervista esclusiva ad Aki-Adnkronos International parla di “centinaia di migliaia di migranti clandestini” pronti a imbarcarsi per l’Europa, anche se “non esistono cifre precise. La maggior parte di questi migranti proviene dai Paesi dell’Africa orientale e occidentale, come Eritrea e Somalia”.

Scrive Aki-Adnkronos International:

Aysa esprime “irritazione” nei confronti di queste ong affermando che “le organizzazioni presenti nel Mar Mediterraneo con la missione di salvare i migranti hanno dato loro ad intendere che saranno inevitabilmente soccorsi e questo ha aggravato la crisi, aumentando il numero di migranti”. Il funzionario libico spiega quindi che “abbiamo comunicato tutto questo sia all’Ue sia ai comandanti dell’Operazione Sophia, che hanno manifestato irritazione verso queste organizzazioni, ma finora non hanno preso alcuna misura al riguardo”.

Il militare aggiunge che “la Guardia Costiera libica ha fermato alcuni gommoni all’interno delle acque territoriali libiche, per poi imbattersi in alcune organizzazioni umanitarie che si sono lamentate del fatto che quei gommoni appartenevano a loro, benché non l’avessero comunicato alla Guardia Costiera, violando così le acque territoriali libiche”.

Aysa ricorda l’episodio di un “gommone tedesco fermato a nord di al-Zawiyah (30 chilometri a ovest di Tripoli, ndr) che poi si è rivelato di proprietà di un’organizzazione umanitaria chiamata ‘Sea Watch'”, oppure del caso di “una nave allontanata con alcuni colpi di avvertimento per aver violato le acque territoriali libiche. Dopo essere saliti a bordo e averla ispezionata – prosegue Aysa – è emerso che apparteneva a ‘Medici senza Frontiere'”.

Quanto alle accuse rivolte alla Guardia Costiera libica di aver attaccato le navi delle ong, Aysa risponde che “tali imbarcazioni entrano in acque territoriali libiche senza avvisare la Guardia Costiera, che è l’organo preposto ad autorizzare questo e di conseguenza è logico rispondere per proteggere le nostre acque e le nostre coste”.

“Quando le navi delle organizzazioni si fermano a 12 miglia dalla costa libica, in una zona visibile dalla costa, le loro luci notturne segnalano ai trafficanti che possono iniziare a imbarcare i migranti e questa è una delle cause delle ondate migratorie cui si assiste periodicamente”, conclude Aysa.

 

fonte: http://www.beppegrillo.it/2017/05/la_guardia_costiera_libica_da_ragione_a_zuccaro_ong_responsabili_dellaumento_del_flusso_migratorio.html

Renzi attacca i Cinquestelle perchè sono contro i vaccini? Qualcuno ricordi a questo ebete che dal Pd è partita la proposta di legge per istituire la “Giornata in ricordo delle persone decedute o rese disabili per i vaccini”…!

 

vaccini

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Renzi attacca i Cinquestelle perchè sono contro i vaccini? Qualcuno ricordi a questo ebete che dal Pd è partita la proposta di legge per istituire la “Giornata in ricordo delle persone decedute o rese disabili per i vaccini”…!

 

I vaccini tornano nel grande dibattito politico.

Il New York Times ha pubblicato un editoriale in cui sostiene come il Movimento 5 stelle abbia alimentato la diffusione dell’antivaccinismo.

Beppe Grillo ha bollato la cosa come una «fake news»

Ma ecco Matteo Renzi che come al solito cavalca cazzate e bufale facendo, come si dice al Nord, “il gallo sopra la monnezza”: «Una figuraccia internazionale, allucinante. E cosa fa Beppe Grillo stamattina? Attacca il New York Times… Ma come si fa? Basta! Per una volta, Grillo, torna umano: lascia stare i clic e gli algoritmi. Rimangiati le parole che hai detto contro i vaccini e contro le mammografie».

Quello che però Renzi non ha notato è che non solo i 5 stelle si sono occupati, a modo loro, di vaccini. Un parlamentare Pd, Giovanni Burtone, ha per esempio depositato una legge nel 2013 per istituire una “Giornata in ricordo delle persone decedute o rese disabili a causa di vaccinazioni”.

Una iniziativa che, malgrado il tempo passato, sta diventando a suo modo virale.

Burtone, laureato in Medicina, cardiologo, medico legale, come si legge dalla scheda di presentazione sul sito della Camera (insomma, non un fesso qualsiasi), ha depositato la proposta di legge il 21 maggio 2013. Nella proposta è indicata la data della Giornata, cioè il 29 ottobre, e soprattutto le motivazioni che hanno spinto il deputato dem a proporre l’istituzione della stessa Giornata.

In realtà si tratta di un remake perché, come spiega lo stesso Burtone, la proposta era stata già presentata nella precedente legislatura da lui stesso e dai colleghi Codurelli e Duilio.

Scrive Burtone nella proposta di legge a proposito di quelle che lui definisce nel testo come “vittime delle vaccinazioni obbligatorie:

“Non dimentichiamo che queste vittime sono state o sono nella maggior parte dei casi bambini, «usati legittimamente» per preservare la salute della collettività. Sono vittime le cui famiglie sono state tenute all’oscuro del rischio reale in cui i loro cari sarebbero incorsi. Sono cittadini ai quali il diritto ad avere una vita normale è stato negato per tutelare il bene supremo della salute”.

Per il deputato dem, la colpa “è da ricercare in chi ha compiuto una valutazione degli interessi collettivi al limite di quelle che sono state denominate le «scelte tragiche del diritto»”. “Essi – aggiunge Burtone – sono stati le vittime preventivabili in astratto di tali scelte, perché statisticamente rilevato. La stessa Corte costituzionale ha considerato i danneggiati dalla somministrazione di vaccini ‘come coloro che vanno in guerra e sacrificano la loro vita per il bene della popolazione”.

 

fonti varie dal web

Berlusconi: “I grillini non hanno mai fatto nulla di buono” …bene, detto da un pagliaccio, noto puttaniere condannato per frode fiscale e falso in bilancio, credo possa considerarsi un complimento!

 

Berlusconi

 

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Berlusconi: “I grillini non hanno mai fatto nulla di buono” …bene, detto da un pagliaccio, noto puttaniere condannato per frode fiscale e falso in bilancio, credo possa considerarsi un complimento!

 

Berlusconi attacca i 5 stelle: “I grillini non hanno mai fatto nulla di buono”
“C’è ignoranza nella classe politica su certi temi. Oltre il 70% dei parlamentari di Grillo non ha mai fatto una dichiarazione dei redditi in vita sua. Non hanno mai fatto nulla di buono per sé o per gli altri”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, al Salone del Mobile di Milano che ha anche respinto la proposta del Movimento 5 Stelle di introdurre un reddito di cittadinanza “che indurrebbe tutti a non lavorare”. “Poi – ha aggiunto – non si può fare perché costa 90 miliardi di euro”.

E si, lo ha detto Silvio Berlusconi. Quello che di cose buone ne ha fatte tante…

… ve ne vogliamo ricordare solo qualcuna:

  • LEGGI AD PERSONAM (circa una trentina)
  • QUELLA VOLTA CHE DISSE AI TERREMOTATI DELL’AQUILA DI “PRENDERLA COME UNA VACANZA”
  • I “RISTORANTI SEMPRE PIENI” DETTA NEL BEL MEZZO DELLA PEGGIORE CRISI ECONOMICA DELLA STORIA
  • LE MAGLIETTE DELL’ITALIA CON SCRITTO BUNGA-BUNGA CHE HO VISTO LA PRIMA VOLTA CHE SONO ANDATO AD AMSTERDAM
  • AVER PORTATO IN POLITICA NICOLE MINETTI
  • LA BARZELLETTA SU ROSY BINDI CON BESTEMMIA FINALE
  • AVERCI SPINTO A METTERE I BANNER “BERLUSCONI NON È IL MIO PRESIDENTE” SUI BLOG NEL 2007
  • AVER DATO RILEVANZA POLITICA A DUE SOGGETTI COME SCILIPOTI E RAZZI
  • AVER FATTO MINISTRO CALDEROLI
  • L’EDITTO BULGARO
  • IL CONFLITTO D’INTERESSI
  • AVER CONVINTO BEN 314 PARLAMENTARI ITALIANI CHE RUBY ERA EFFETTIVAMENTE LA NIPOTE DI HOSNI MUBARAK
  • LE POLEMICHE CONTRO LA MAGISTRATURA
  • AVER PREPARATO IL CAMPO AL RENZISMO
  • MARIANO APICELLA
  • LA LEGGE FINI-GIOVANARDI
  • AVER RESO “ARCORE” SINONIMO DI “SODOMA”
  • PAGARE I FAGIOLINI 80 EURO AL CHILO
  • LA BOSSI-FINI
  • AVER UCCISO OGNI FORMA DI VITA NEL CENTRODESTRA
  • ESSERSI FATTO DERIDERE PERSINO DA GEORGE BUSH
  • IL VULCANO FINTO COSTRUITO NEL GIARDINO DI VILLA CERTOSA CHE LA SERA DI FERRAGOSTO 2006, DURANTE UNA FESTA CON CONCERTO PRIVATO DI GIGI D’ALESSIO, CAUSA L’INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCOCHIAMATI DAI VICINI SPAVENTATI
  • LA RIFORMA MORATTI E LA RIFORMA GELMINI
  • LA FRASE “IN TUTTI NOI C’È UNA PARTE GAY. LA MIA È LESBICA”
  • LA FRASE “MUSSOLINI NON HA MAI AMMAZZATO NESSUNO, MANDAVA LA GENTE IN VACANZA AL CONFINO”
  • LA FRASE “OBAMA MI PIACE PERCHÉ È GIOVANE, È BELLO ED È ANCHE ABBRONZATO”
  • QUELLA VOLTA CHE SI È PARAGONATO A BATMAN
  • QUELLA VOLTA CHE HA DETTO DI AVER GIOCATO NEL MILAN
  • AVER PORTATO A UN LIVELLO DI PERFEZIONE MAI VISTO L’ARTE DI FARE PROMESSE IRREALIZZABILI IN CAMPAGNA ELETTORALE
  • IL LIVELLO DI SCHIFO RAGGIUNTO DA IL GIORNALE SOTTO LA SUA PROPRIETÀ
  • AVER FATTO SEMBRARE FINI UNA PERSONA PERBENE, MODERATA E DI SANI PRINCIPI
  • AVER CREATO EMILIO FEDE
  • AVER RESO VESPA UNO DEI GIORNALISTI PIÙ IMPORTANTI D’ITALIA E UN AUTORE DI BESTSELLER
  • AVER DIFFUSO IN TUTTI GLI STRATI SOCIALI LA SUA OSSESSIONE PER I COMUNISTI
  • AVER ISPIRATO “L’ESERCITO DI SILVIO”
  • AVER FATTO PERDERE ALL’ITALIA LA SUA GIÀ SCARSA CREDIBILITA INTERNAZIONALE
  • AVER CREATO LA SANTANCHÈ
  • LA FIGURA DI MERDA CHE HA FATTO CON LA REGINA ELISABETTA CHE L’HA RIPRESO PERCHÉ FACEVA CASINO AL G20
  • AVER FATTO SÌ CHE AD ANNI DI DISTANZA ALL’ESTERO CI DICANO ANCORA “AHAHAH ITALY BERLUSCONI”
  • AVER RESO ACCETTABILI GOVERNI FORMATI CON L’AIUTO DI PARTITI POST-FASCISTI, PROTO-FASCISTI O PROPRIO FASCISTI
  • LE SUE STRATEGIE PATETICHE PER CERCARE DI RITORNARE IN AUGE, TIPO QUANDO È DIVENTATO VEGETARIANO
  • IL CANE DUDÙ
  • IL SUO SESSISMO ONNIPRESENTE, ANCHE IN PUNTO DI MORTE, ANCHE QUANDO SI È RISVEGLIATO ALL’OSPEDALE DOPO UN’OPERAZIONE A CUORE APERTO E LA PRIMA COSA CHE HA FATTO È STATA PROVARCI CON L’INFERMIERA
  • STUDIO APERTO
  • LE 10 DOMANDE DI REPUBBLICA CHE ATTENDONO ANCORA UNA RISPOSTA
  • AVER FATTO ENTRARE IN POLITICA IVA ZANICCHI
  • L’AVER SPINTO A TUTTA FORZA LA COMPRAVENDITA DI PARLAMENTARI E SENATORI

Uno che ha capito tutto sin dall’inizio – Il Maestro Battiato: “Grillo pericoloso? Ma dopo tutto quello che hanno fatto questi qui adesso il problema è Grillo? Niente può essere peggio di quello che abbiamo visto in questi ultimi vent’anni”…!

Battiato

 

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Uno che ha capito tutto sin dall’inizio – Il Maestro Battiato: “Grillo pericoloso? Ma dopo tutto quello che hanno fatto questi qui adesso il problema è Grillo? Niente può essere peggio di quello che abbiamo visto in questi ultimi vent’anni”…!

 

 

Il Maestro Franco Battiato aveva capito tutto sin dall’inizio – ecco cosa dice in questa fantastica intervista risalente al 2012… ATTUALISSIMO…!

 

Intervista a Franco Battiato: Crocetta, il voto per Bersani e una certezza: “Preferisco questi giovani di Grillo che una classe politica di indagati”

“Grillo pericoloso? Ma dopo tutto quello che hanno fatto questi qui (la classe politica, n.d.a.) adesso il problema è Grillo? Niente può essere peggio di quello che abbiamo visto in questi ultimi vent’anni. Preferisco questi giovani di Grillo ad una classe politica dove si contano circa 150 indagati…come mai voi giornalisti non pensate a questo? Ci sarà la rivoluzione? E allora ci sarà, va bene così”.

La posizione del neo assessore al Turismo e Spettacolo della Regione SiciliaFranco Battiato è molto chiara: ci vogliono facce nuove, il tempo per lavorare bene e soprattutto bisogna lasciarsi definitivamente alle spalle tanti anni di mal governo. Nel panorama odierno i grillini e gli studenti contestatori sono un ottimo punto di partenza per una “rivoluzione”, quantomeno culturale.

Solitamente i suoi lavori mettono in campo una riflessione profonda sul presente, sull’attualità, sulla condizione dell’essere umano in un dato tempo e luogo. Di recente ha pubblicato il suo ultimo disco, Apriti Sesamo, anche qui si può riscontrare una riflessione sul nostro tempo?

Ogni album ha una sua storia, non si può dire quali strane sorti capitino ad una cosa su cui stai lavorando. Mi sembra che comunque questo sia venuto bene. E’ vero che ogni disco rispecchia l’andamento della propria epoca, ma questo non vuol dire che io mi lasci trascinare: ci sono argomenti che potevano essere detti duemila anni fa, alcune cose si
ripropongono ciclicamente.

Adesso tra i suoi impegni c’è anche quello con la giunta siciliana guidata da Crocetta, che l’ha voluta come Assessore al Turismo e Spettacolo. In un’intervista ha dichiarato di volersi occupare principalmente di spettacolo, e non di turismo –
che non è il suo campo di competenza. E’ vero che la qualifica di assessore non le piace e che preferisce farsi chiamare Assessore alle Meccaniche Celesti?

Partiamo dal fatto che questa definizione non è mia, me l’hanno attribuita, ma io non l’ho mai detta – anche se mi ha divertito leggerla. La mia è una posizione limitata, mi auguro di resistere qualche anno, ma non ho intenzione di fare il politico e quindi la
qualifica di assessore non mi può star bene. Faccio un altro mestiere e all’interno di questa operazione ho un ruolo che ho svolto altre volte senza bisogno d’essere chiamato assessore, come quando mi sono occupato dell’Estate Catanese o i nove anni a Fano con la manifestazione Il Violino e la selce. Mi chiamano assessore e va bene, ma il mio non è un impegno politico.

Quindi non ha intenzione di entrare in politica?

Assolutamente no, non è il mio campo.

Alcuni giornali hanno scritto polemicamente che lei non si potrà dedicare al lavoro in Regione perché da gennaio partirà per un lungo tour di supporto al suo ultimo disco. Cosa risponde?

Secondo me si sbagliano: non è che io debba stare in un luogo fisso per fare l’assessore, non è quello il mio compito, piuttosto organizzare una tessitura che permetta di realizzare delle idee. Ho anche dei collaboratori che ho già scelto e con cui lavorerò a stretto contatto. Per ideare e realizzare una nuova sfida siciliana nel campo dello spettacolo posso stare ovunque, del resto al telefono posso raggiungere chiunque a Berlino come a Parigi.

Quali sono le politiche culturali che pensa di mettere in atto in una terra ricca di tradizioni, storia e contaminazioni, ma che forse è stata mortificata negli ultimi anni?

Ho accettato l’impegno in giunta proprio per questo motivo, perché per me spettacolo significa interessarsi di letteratura, poesia, di fisica quantistica, dei nuovi orizzonti che la scienza ci sta mostrando in un momento particolarmente felice della sua storia. Non posso dire adesso cosa farò perché devo sapere quali saranno le risorse per quest’anno, non perché servano molti soldi per lavorare bene, ma per stilare un progetto adeguato alla risorse che metteranno a disposizione.

Quindi l’altra nomina fatta da Crocetta, quella di Zichichi come Assessore alla Cultura, la trova d’accordo?

Credo che Crocetta stia lavorando bene, non sta chiamando politici e questo mi sembra un aspetto interessante.

Lei ha dichiarato che, anche se è presto per dare giudizi, il neogovernatore sta eliminando molti rami secchi; ma dall’altra parte Panorama pubblica un lungo articolo sul Presidente mettendo in risalto presunte amicizie pericolose con esponenti della mafia negli anni in cui si trovava a Gela. Lei ci mette la mano sul fuoco sull’integrità di Crocetta?

La mano sul fuoco non la metterei per nessuno, neanche me stesso, però un po’ di scandali sono costruiti ad hoc dai giornalisti, non ci mettono molto a tirare su un polverone. Per adesso reputo che stia lavorando bene, poi si vedrà. Credo che i giornalisti dovrebbero interessarsi di più a quelli che in questi 20 anni hanno distrutto il paese, invece di preoccuparsi di chi ancora non ha neanche iniziato a lavorare.

Lei non ama definirsi un giovanilista, però nello stesso tempo ha dichiarato che quello che stanno facendo i giovani, ovvero scendere nelle piazze e protestare, lo capisce appieno e trova anche che siano molto attenti e preparati.

E’ vero: mi piacciono quando li sento parlare.

C’è aria di rivoluzione in Italia?

Ma scusi il caso Grillo le pare una cosa da poco? E’ diventato di colpo il secondo partito in Italia perché è sostenuto da un popolo che crede in quello che dice, come molti siciliani credono in Crocetta. Ripeto, anche nel caso Grillo, smettetela di giudicare prima di vedere cosa farà o non farà e preoccupatevi di chi ha fatto danni veri in tutti questi anni.

Si riferisce indistintamente a tutta la classe politica, di destra e di sinistra?

Direi proprio di si. Adesso non voglio generalizzare, anche perché in queste primarie ho votato per qualcuno, questo significa che a qualcuno do fiducia, ma è comunque indubbio che la classe politica degli ultimi 20 anni, nel suo complesso, abbia fatto solo i propri interessi.

Ritornando a Grillo: il sentimento dell’antipolitica nel nostro paese è in continua crescita, secondo lei è un fenomeno pericoloso che può minare la democrazia?

Pericoloso? Ma dopo tutto quello che hanno fatto questi qui adesso il problema è Grillo? Dovete smetterla di leggere il presente in questo modo. Io seguo molto la BBC perché lì i giornalisti non fanno come in Italia, quando intervistano un politico lo incalzano con le domande, lo attaccano se ha fatto qualcosa di sbagliato, qui si fanno solo dichiarazioni riportate dalla stampa. David Letterman, ad esempio, non si è posto il problema di dire durante il suo show che avrebbe votato Obama, da noi non sarebbe mai successo. Ogni trasmissione in Italia deve invitare questo e quell’altro, sempre le stesse facce, per me non è giornalismo serio questo. Bisogna svegliarsi.

Quindi scontri di piazza e fenomeno dell’antipolitica, uniti insieme, non potrebbero creare un problema nell’assetto sociale del paese?

Niente può essere peggio di quello che abbiamo visto in questi ultimi vent’anni. Preferisco questi giovani di Grillo che sono animati da una profonda onestà e da una volontà chiara di fare pulizia, che affidarmi ad una classe politica dove si contano circa 150 indagati e a gente che ha fatto porcherie immonde…come mai non pensate a questo? Ci sarà la rivoluzione? E allora ci sarà, va bene così. In Italia c’è un fermento che a mio parere è solo positivo, poi si vedrà. Questa è la vecchia storia degli italiani: criticare prima ancora di aver visto i risultati.

Seguendo il filo del suo discorso – ovvero diamo spazio a chi si affaccia adesso nella società e nella scena politica, tanto quelli che hanno fatto i danni già li conosciamo – allora il suo candidato alle primarie dovrebbe essere Renzi, espressione del “nuovo”…

Io ho votato per Bersani, ma per motivi che non sto qui a dire.

Ma non si dovrebbe dare spazio ad un giovane esponente del Pd per vedere cosa riesce a fare?

Anche quel signore lì era il nuovo, ma non ha fatto bene. Dall’inizio sapevo che non avrebbe fatto bene, da quando ha messo la matita tra le mani dicendo “amo il mio popolo…”, ho capito che avrebbe fatto dei danni pazzeschi.

Immagino si riferisca a Berlusconi, ma secondo lei è ormai una figura che appartiene al passato o farà la sorpresa di rimettersi in campo?

Chiamiamola sorpresa! Andiamo avanti, che è meglio…

A prescindere dalle preferenze di voto, le primarie hanno fatto bene al centro-sinistra e al paese in generale?

Mi sembra che l’operazione sia andata bene, è bello vedere la partecipazione degli elettori del Pd. Io ho sempre usato prima gli occhi e poi il cervello, voglio guardare gli altri, e quando vedo qualcuno che mi piace posso dire che, dopo 67 anni di vita, non mi sono mai sbagliato.

Però alla domanda su Renzi si è sottratto: come nel caso di Berlusconi sa già che non potrà fare niente di buono o come nel caso di Crocetta bisogna dargli tempo per vedere cosa è in grado di fare realmente?

Io non l’ho votato, ma non posso dire se farà male o bene qualora vinca le primarie…dico solo che c’è qualcosa che non mi convince.

Lei ha dichiarato che devolverà di volta in volta lo stipendio di assessore a degli enti diversi, crede che anche i politici dovrebbero fare un gesto simbolico forte come il suo?

Ognuno fa le sue scelte. Per esempio Rutelli in qualche modo ha fatto un’azione molto buona, quella di devolvere i 5 milioni che sono rientrati da Lusi e mi pare che lo farà anche con il resto dei soldi che torneranno indietro. Ad altri non gliene frega niente,
anzi sarebbero capaci di aumentarsi lo stipendio. Crocetta ha già dimezzato sia il suo compenso che quello dei parlamentari.

Quindi segnali importanti per i cittadini, anche se ovviamente non risolutivi…

Le cose si risolveranno quando cominceranno a fare pagare le tasse a quelli che hanno barche da centinaia di migliaia di euro e dichiarano un reddito di 15 mila euro all’anno. Bisogna ridistribuire il peso fiscale: per me, una persona che guadagna 1200 euro al mese, non dovrebbe pagare nemmeno una lira di tasse.

Cosa pensa delle pensioni minime che si aggirano tra i 450 e i 600 euro con cui si trovano a vivere molti pensionati?

Che questo è un paese incivile governato da ladri. Se si vuole si trova il modo di far pagare le tasse a chi evade, ma non hanno voglia di farlo perché si tratta di poteri forti che fanno come gli pare. Lei pensa che in Germania o in Inghilterra ci possa essere qualcuno che tira avanti con 450 euro di pensione? Non esiste.

Da artista e poeta, come definisce i tempi in cui viviamo?

Sono tempi stupendi e brutti, a seconda del punto di vista e della posizione da cui si osservano. Manca purtroppo in questo paese la solidarietà, non l’abbiamo mai avuta, siamo un popolo di individualisti. Direi che di stupendo oggi c’è la ricerca, che sta andando molto avanti nei campi scientifici e in quelli spirituali; di brutto ci sono le ruberie, le truffe, il mal governo, e ancora – con tutti gli scandali che sono successi – continuano a spuntare nuove cose, a centinaia.

In sintesi si potrebbe dire che la parte bella del paese è la società civile e quella meno bella è rappresentata da chi detiene il potere politico ed economico?

Incredibile: nei giardini della villa di Beppe Grillo si esercitava una cellula jihadista. Progettava un attentato a Palazzo Chigi. Il leader del M5s si è reso latitante.

Grillo

 

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Incredibile: nei giardini della villa di Beppe Grillo si esercitava una cellula jihadista. Progettava un attentato a Palazzo Chigi. Il leader del M5s si è reso latitante.

 

 

Si è appena conclusa l’operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Genova. Arrestati 4 Albanesi di fede islamica che avevano realizzato la propria base nel giardino della villa di Beppe Grillo.

Dalle intercettazioni risulta che – su istigazione del leader del M5s – stessero pianificando un attentato a Palazzo Chigi. Secondo le prime indiscrezioni degli inquirenti raccolte a caldo risulterebbe inoltre trattarsi di un gigantesco pesce d’aprile.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della vicenda che sicuramente potrete seguire più dettagliatamente dai Tg della Rai che quanto a bufale…

Comunque buon 1 aprile… Se Vi è sembrato simpatico lo scherzo, diffondete…

Grandissimo BEPPE GRILLO: “con che faccia, ma come fanno ad andare in pensione dopo 35 mesi e dire ad un ragazzo che deve andare in pensione a 70 anni con 40 anni di contributi? Ma con che faccia”?

BEPPE GRILLO

 

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GRANDISSIMO BEPPE GRILLO: “con che faccia, ma come fanno ad andare in pensione dopo 35 mesi e dire ad un ragazzo che deve andare in pensione a 70 anni con 40 anni di contributi? Ma con che faccia”?

 

…”con che faccia, ma come fanno ad andare in pensione dopo 35 mesi e dire ad un ragazzo che deve andare in pensione a 70 anni con 40 anni di contributi? Ma con che faccia”?

 

 

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Roberto D’Agostino: “Attaccate i 5stelle per non parlare della merda degli altri partiti – Grillo è un comico, ma gli altri sono criminali – L’Italia è un Paese commissariato, dove non abbiamo manco il diritto al voto”

 

5stelle

 

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Roberto D’Agostino: “Attaccate i 5stelle per non parlare della merda degli altri partiti – Grillo è un comico, ma gli altri sono criminali – L’Italia è un Paese commissariato, dove non abbiamo manco il diritto al voto”

 

 

Roberto D’Agostino: “Attaccate i 5stelle per non parlare della merda degli altri partiti – Grillo è un comico, ma gli altri sono criminali – L’Italia è un Paese commissariato, dove non abbiamo manco il diritto al voto”

Roberto D’Agostino: “Attaccate i 5stelle per non parlare della merda degli altri partiti – Grillo è un comico, ma gli altri sono criminali – L’Italia è un Paese commissariato, dove non abbiamo manco il diritto al voto”

 

Come funziona il Pd? Ce lo spiega un finanziatore: Salvatore Buzzi .

Pd

 

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Come funziona il Pd? Ce lo spiega un finanziatore: Salvatore Buzzi .

 

Come funziona il Pd lo racconta Buzzi #BonifaziFacceRide

di MoVimento 5 Stelle

Il tesoriere del Pd Bonifazi ha detto che il funzionamento del MoVimento 5 Stelle è un’incognita. In realtà è tutto trasparente: abbiamo rinunciato a 42 milioni di soldi pubblici e finanziamo le nostre iniziative con le microdonazioni di migliaia di sostenitori, ognuna pubblicamente rendicontata.

Certo per il Pd è difficile capire che si possa fare politica così. Il funzionamento del Pd invece lo conosciamo tutti. L’ha spiegato Buzzi di Mafia Capitale con nuove rivelazioni. Leggiamo insieme alcuni passi di questo articolo pubblicato proprio oggi:

“Mazzette, assunzioni su «segnalazione» e accordi con esponenti del Pd romano. Al suo quinto giorno di esame davanti ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma, Salvatore Buzzi è ancora un fiume in piena. Il «ras» delle cooperative, in collegamento video dal carcere di Tolmezzo, racconta dei suoi affari con il Campidoglio all’epoca dalla giunta Marino. «Per l’approvazione del debito fuori bilancio legato al servizio di accoglienza per i minori non accompagnati ci siamo rivolti a Coratti (uno dei più votati del PD, ndr)», ha detto Buzzi. «Coratti – ha proseguito – ci ha chiesto 100mila euro in chiaro per far approvare la delibera del debito fuori bilancio creato nel semestre gennaio-giugno 2013. Io avevo il 26%, il restante apparteneva ad altre cooperative e tutti eravamo al corrente che dovevamo dare 50mila euro a Coratti e 50mila euro a D’Ausilio: praticamente l’1% della delibera da 11 milioni». «Un accordo corruttivo», il primo di una serie di tre stretti con Coratti, che per Buzzi sembra non prendere comunque la giusta piega. «L’accordo lo prendemmo io e Francesco Ferrara con Coratti – spiega Buzzi – ma quando arrivammo a maggio 2014 lo stesso Coratti mi disse che di queste cose non ne dovevo parlare più con lui ma con D’Ausilio». La voce del pagamento dei 100mila euro in chiaro, però, comincia evidentemente a circolare. «Mi chiama Luca Giansanti, capogruppo della lista Marino e mi dice: “e noi?” Quindi, l’8 agosto, mi chiede di passare in commissione Bilancio. In giunta non c’era problema perché il sindaco Marino è onestissimo e non ci ha mai chiesto nulla. Alfredo Ferrari del Pd, presidente commissione Bilancio, e Giansanti mi dicono se non ci dai 30mila euro non va in porto. Su questa vicenda, alla fine, non abbiamo pagato nessuno perché ci hanno arrestato». Altri due episodi sui quali si dilunga Buzzi sono quelli relativi all’ex presidente del decimo municipio, Andrea Tassone. «Inizialmente Tassone mi chiamava e io evitavo di incontrarlo, perché ogni volta mi chiedeva di assumere qualcuno – ha raccontato Buzzi – Il 7 maggio 2014, comunque, mi presenta Paolo Solvi come un suo uomo. Mi disse che gli servivano un sacco di soldi per la campagna elettorale, e che mi avrebbe affidato un lavoro di potature in cambio di 30mila euro. Voleva i soldi in nero perché doveva pagare la campagna elettorale e concordai 26mila e 500 euro, il 10% di 264mila euro della gara». «Ho pagato una tangente a Tassone e a D’Ausilio anche per la gara per la pulizia delle spiagge di Ostia – ha poi aggiunto Buzzi – il 10% sui 122mila euro della gara». Un’ultima bordata, Buzzi la riserva a Matteo Orfini: «Ho fatto la Città dell’altra economia, Orfini ne beneficiava quando chiedeva la sala convegni. Nessuno pagava, solo Grillo.»”

Bonifazi, impegnato a capire come funziona il MoVimento 5 Stelle, sulle parole di Buzzi non ha nulla da dire. Né il Pd ha mai fatto sapere quanti soldi gli ha donato Buzzi. Aspettiamo con ansia. Sarà divertente. #BonifaziFacceRide!

fonte: http://www.beppegrillo.it/2017/03/come_funziona_il_pd_lo_racconta_buzzi_bonifazifacceride.html