La mafie in giacca e cravatta del Nord Italia sono più spietate di quelle del Sud

 

 

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La mafie in giacca e cravatta del Nord Italia sono più spietate di quelle del Sud

di Biagio Maimone
“Esse sono insediate nei territori del settentrione ed operano all’interno della compagine politica che amministra i beni pubblici”

La mafia, o meglio le varie “mafie”, nascono nel Sud Italia, tuttavia esse sono proliferate ed operano anche nel Nord Italia. Le mafie più subdole e spietate sono insediate nei territori del settentrione, si mimetizzano all’interno della compagine politica che amministra i beni pubblici, molto ambiti dagli imprenditori ai quali permettono l’aggiudicazione di appalti di valore economico vertiginoso mediante procedure truccate, in cambio di somme ingenti.
La mafia è presente anche nelle Società pubbliche nelle quali fa vivere ed alimenta subdoli favoritismi, permette facili assunzioni, clientelismo e strepitosi avanzamenti di carriera. E ’quest’ultima la mafia “in giacca e cravatta”, espressione di persone insospettabili, ben vestite e profumate.
Spesso, tale forma di mafia, è rappresentata da politici giovani e rampanti, osannati da migliaia di persone, le cui campagne elettorali sono sorrette economicamente da personaggi mafiosi. La mafia del Nord è quella che ha rapporti con le banche e l’alta finanza, quella che decide chi deve lavorare e chi no. Certo non uccide fisicamente, ma uccide il sistema economico, la meritocrazia ed il rispetto del diritto e della giustizia. La mafia che opera nel Sud intimorisce con le armi ed è al servizio di quella radicata al Nord, che dà ordini di sotterrare nei territori del meridione veleni tossici e morte.

Fonte: Antimafiaduemila

http://www.antimafiaduemila.com/home/di-la-tua/239-parla/75636-la-mafie-in-giacca-e-cravatta-del-nord-italia-sono-piu-spietate-di-quelle-del-sud.html

A Sgarbi che sta con Feltri nell’insulto a Camilleri ed ai meridionali ricordiamo solo che i libri del Maestro resteranno nella storia della letteratura, mentre gli articoli di Feltri sono buoni, al massimo, per incartare il pesce al mercato, mentre lui presto sarà dimenticato come tutti i pagliacci della Tv spazzatura.

 

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A Sgarbi che sta con Feltri nell’insulto a Camilleri ed ai meridionali ricordiamo solo che i libri del Maestro resteranno nella storia della letteratura, mentre gli articoli di Feltri sono buoni, al massimo, per incartare il pesce al mercato, mentre lui presto sarà dimenticato come tutti i pagliacci della Tv spazzatura.

 

Come sapete, da lunedì 17 giugno Andrea Camilleri è ricoverato in rianimazione dopo un arresto cardiaco.

Vittorio Feltri intervenendo a Radio 2 aveva così commentato la notizia: “Mi dispiace se muore. Però mi consolerò pensando che Montalbano non mi romperà più i coglioni. Basta, mi ha stancato”. Concetto che ha espresso a conferma di quanto già scritto su Libero dove parlando del famoso commissario aveva aggiunto “un terrone che ci ha rotto i coglioni”. 

Paolo Borrometi e SandroRuotolo, Giornalisti con la G maiuscola, persone perbene, si sono ribellati al marciume che Feltri sparge sulla categoria: “Ogni suo scritto trasuda di razzismo, omofobia, xenofobia. Non possiamo accettare tra noi chi istiga all’odio” ed hanno minacciato di autosospendersi.

Il presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna ha replicato alla lettera in modo molto diplomatico, ma comunque prendendo – tra le righe – una posizione ben chiara. Verna ha dichiarato di CONDIVIDERE le ragioni dei due colleghi e, ha scritto, “se l’ordine dei giornalisti fosse un club MI AUTOSOSPENDEREI PURE IO. Ma non lo è, e l’istituto dell’autospensione non esiste, ci si può semmai cancellare, astenendosi dallo svolgere la professione e salvo il diritto d’opinione per poi iscriversi di nuovo quando sono cessate le ragioni di cui alla polemica”.

Verna ha poi ricordato che Feltri, “come chiunque altro potrà semmai essere sottoposto al rituale procedimento disciplinare, al termine del quale ci sarà un pronunciamento che tutti dal sottoscritto a Borrometi e Ruotolo dovranno rispettare”.

Nella diatriba non poteva mancare l’alto pensiero del pagliaccio delle Tv spazzatura Vittorio Sgarbi, che difende a spada tratta il compagno di razzismo e omnofobia Feltri: “E’ stato prudente e misurato. Ha espresso solo insofferenza per Montalbano”…

A questi due minuscoli personaggi, quaquaraquà, come li definirebbe Sciascia, vogliamo solo ricordare che i libri del Maestro resteranno nella storia della letteratura, mentre gli articoli di Feltri sono buoni, al massimo, per incartare il pesce al mercato. Per quanto riguarda Sgarbi, pagliaccio della Tv spazzatura, ci conforta il fatto che presto sarà dimenticato come sono stati dimenticati il cangurotto, l’uomo gatto di Papi, Antonio Zequila detto er mutanda, Gabriele Paolini e Angela Favolosa Cubista di Maria De Filippi

 

By Eles

Al Sud Salvini vuole gli inceneritori. Al Nord porta avanti la battaglia contro gli inceneritori… Non trovate che c’è qualcosa che non quadra? Forse se crepa un meridionale è meno importante?

 

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Al Sud Salvini vuole gli inceneritori. Al Nord porta avanti la battaglia contro gli inceneritori… Non trovate che c’è qualcosa che non quadra? Forse se crepa un meridionale è meno importante?

Correva l’anno 2014, a Ferrara Matteo Salvini scendeva in piazza al fianco di chi manifestava contro l’inceneritore di Cassana, rivendicando per la Lega il primato della battaglia ambientalista sui rifiuti.

Nel 2018, come ministro, a Napoli, immagina invece di costruire un termovalorizzatore per ogni provincia della regione Campania.

Non trovate che c’è qualcosa che non quadra?

Forse se crepa un meridionale è meno importante?

Dicevamo, era il 2014. Il sig. Matteo Salvini si precipitò a Cassana, frazione del comune di Ferrara, in Emilia-Romagna per portare avanti la lotta contro gli inceneritori.  Ci tornò poi due anni dopo da leader della Lega Nord. Perché? Semplice: va all’inceneritore di Cassana, per  manifestare contro l’impianto: “Noi questa battaglia la stiamo facendo da vent’anni” dirà ai giornali locali, lasciando intendere che contro gli inceneritori lui si è schierato anche prima del Movimento Cinque stelle.

Ma lì era il nord… Oggi Matteo non è più ambientalista, è inceneritorista!

“Io sono per costruire e non per i no, perché con i no non si va da nessuna parte. Questo vale soprattutto per gli enti locali, penso a tutti quei sindaci e alla stessa Regione Campania che ha sempre detto no, no, no e con i rifiuti cosa facciamo? Li facciamo gestire alla camorra?”.

Insomma Sì agli inceneritori in Campania. Uno per ogni provincia… Oggi Matteo non è più ambientalista. Sulla pelle dei meridionali si può fare anche questo…

Quello del marzo scorso non era solo un voto, era anche un test di intelligenza e Voi, cari meridionali che avete votato Salvini, lo avete fallito miseramente…

By Eles

Vittorio Sgarbi disprezza il Sud: “è la parte improduttiva d’Italia” …ma non sempre. Almeno una volta al mese non lo disprezza così tanto. E’ quando va a ritirare lo stipendio d’oro da assessore in Sicilia!

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Vittorio Sgarbi disprezza il Sud: “è la parte improduttiva d’Italia” …ma non sempre. Almeno una volta al mese non lo disprezza così tanto. E’ quando va a ritirare lo stipendio d’oro da assessore in Sicilia!

 

Vittorio Sbargi: “Il Sud? La parte improduttiva d’Italia”. Ed è assessore in Sicilia!

E’ normale che la Sicilia debba avere come assessore regionale ai Beni culturali e alla cosiddetta “identità siciliana” un soggetto – Vittorio Sgarbi – che non perde occasione per mostrare il disprezzo verso il Mezzogiorno d’Italia e, quindi, anche verso la Sicilia? Il centrodestra siciliano è veramente pessimo!

Gira sulla rete un video di Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte, nel giro di qualche minuto, riesce ad essere, contemporaneamente, offensivo contro il Movimento 5 Stelle e antimeridionale. Che spari a zero contro i grillini, beh, ci sta: Sgarbi è pur sempre espressione del centrodestra italiano, oggi a trazione leghista. Ma che definisca il Mezzogiorno “la parte improduttiva del Paese”, questo no, non ci sta proprio: perché oggi Sgarbi è assessore ai Beni culturali di una Regione meridionale: la Sicilia.

Ora, che l’assessore regionale ai Beni culturali e alla cosiddetta “identità siciliana” vada a dire in giro – con un video che imperversa sulla rete – che i grillini hanno vinto le elezioni grazie ai voti di protesta della “parte d’Italia improduttiva che aspetta il reddito di cittadinanza”, beh, questo ci sembra troppo. Perché così facendo offende anche 5 milioni di siciliani che sono, fino a prova contraria, meridionali.

Sgarbi – una sorta di brutta (ma veramente brutta!) copia di Gabriele D’Annunzio, quasi uno ‘squadrista della parola’ – definendo il Movimento 5 Stelle un soggetto politico di “scansa fatiche”, di “gente che nella vita non ha fatto nulla”, più che dipingere i grillini, descrive, in realtà, se stesso e il suo essere un esponente della destra antidemocratica.

Ma definire i meridionali – e quindi anche i siciliani – “scansa fatiche” e “parte d’Italia improduttiva che aspetta il reddito di cittadinanza”, per un assessore del Governo regionale siciliano ci sembra veramente troppo!

Certo, dietro questo giudizio sprezzante di Sgarbi verso il Sud c’è anche la posizione assunta, subito dopo il voto, dal Corriere della Sera, che ha semplificato la vittoria del Movimento 5 Stelle nel Sud, etichettandola come la vittoria di un popolo in attesa del meridionali del reddito di cittadinanza (COME POTETE LEGGERE QUI).

Dopo il Corriere è arrivato Sgarbi. E sono due. Non solo – parlano i dati della SVIMEZ – da decenni lo Stato italian non investe nel Sud e taglia anche la spesa ordinaria. Non solo una parte dei fondi europei e dei fondi nazionali destinati al Sud finisce regolarmente al Centro Nord Italia. Non solo il divario infrastrutturale tra Centro Nord e Sud è spaventosamente aumentato.

Ma adesso siamo anche gli accattoni che aspettano il reddito di cittadinanza. Ce lo dicono il giornale della borghesia lombarda (forse inviperita dal fatto di essere diventata la periferia della Germania: “Si è sempre meridionali di qualcuno”, diceva il filosofo – meridionale – Bellavista) e l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Vittorio Sgarbi!

Noi non abbiamo scritto questo articolo per invitare il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a mettere fuori dal Governo Sgarbi. Non siamo interessati a un Governo che riteniamo inadeguato.

Abbiamo scritto questo articolo per fare riflettere i siciliani su che cosa è, oggi, il centrodestra italiano a trazione leghista: uno schieramento politico razzista e profondamente antimeridionale!

(QUI IL VIDEO DI VITTORIO SGARBI)

P.s.

I Governi nazionali di centrosinistra, con la connivenza dei Governi siciliani di centrosinistra, hanno massacrato le ‘casse’ della Regione siciliana. Ora arriva il Governo regionale di centrodestra e, con il suo assessore ai Beni culturali, ci viene a dire che siamo “la parte improduttiva del Paese”. Cari siciliani: non stanno esagerando?  

tratto da: http://www.inuovivespri.it/2018/03/07/vittorio-sbargi-il-sud-la-parte-improduttiva-ditalia-video-ed-e-assessore-in-sicilia/#_

Come il governo “Gentiloni-Renzi” sta uccidendo l’agricoltura al Sud

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Come il governo “Gentiloni-Renzi” sta uccidendo l’agricoltura al Sud

Con la forzatura dell’accordo denominato “Ceta”, il governo e il Pd vogliono dare il colpo mortale alla nostra agricoltura. Con l’accordo commerciale tra Unione Europea e Canada, infatti, 40 mila posti di lavoro nel comparto rischiano di scomparire.

“il governo di Renzi e Gentiloni sta svendendo gli ultimi lembi di sovranità alle multinazionali della finanza massonica mondiale. Per questo il Parlamento si deve opporre in tutti i modi. Il presidente Grasso rinvii e metta nel cassetto la ratifica di questo colpo di grazia per gli agricoltori, a partire dalla Sicilia di cui lo stesso Grasso si candida ad essere governatore.
Non credo voglia passare alla storia come colui che ha affossato definitivamente l’agricoltura nell’Isola”.

Così il deputato Alessandro Pagano della Lega. ”Entrando nel merito, tutti sanno ad esempio come la concorrenza spietata del grano canadese, di cui l’Italia è il principale Paese di riferimento per l’export, rappresenterà il “de profundis” per la categoria in Italia. Senza considerare la beffa della qualità che è pessima, un rischio per la stessa salute dei consumatori visto che viene preparato con sostanze vietate in Europa, salvo essere poi spesso tagliato con il grano italiano, che ha zero tossine, per aggirare i vincoli europei. In tutto ciò, che fine ha fatto la legge sull’etichettatura obbligatoria del grano usato per fare la pasta? Renzi si riempie la bocca sul Sud, ma nei fatti la sta svendendo ai suoi amici delle multinazionali straniere”.

“No al grano importato dal Canada”: Manifestanti e trattori invadono il porto, Giugno 2017.

Al porto di Bari scoppia nuovamente la guerra del grano. Centinaia di agricoltori si sono dati appuntamento questa mattina all’uscita del ‘Varco della Vittoria’ – sul lungomare Starita -, vicino al molo dove ha attraccato la nave – proveniente da Vancouver, in Canada – contenente 50mila tonnellate di grano importato ad un prezzo più basso. L’uso della materia prima estera, come spiegano dal Coldiretti Puglia, ha messo in ginocchio i coltivatori locali, riuscendo a far crollare del 48 percento i prezzi del grano pugliese, colpito da una speculazione da 145 milioni di euro. “A tanto ammontano le perdite subite dagli agricoltori del ‘granaio d’Italia’ – spiega il presidente di Coldiretti Puglia Gianni Cantele – per il crollo dei prezzi, senza alcun beneficio per i consumatori. Si dovranno incolonnare ben 1600 autoarticolati per svuotare completamente la nave da Vancouver ha impiegato oltre 40 giorni per raggiungere il porto di Bari”.

Da qui la scelta degli agricoltori di far sentire la loro voce con slogan come “Ci vogliono dieci chili di grano per una coca cola”, “No grano, no pane”, “Stop alle speculazioni”, “Il giusto pane quotidiano”, sfilando con i trattori sul lungomare bloccato per le restrizioni del Medimex, seguendo i primi camion che hanno raggiunto due stabilimenti a Melfi e a Corato.

Ora dalla Coldiretti si chiede a gran voce di accelerare l’iter di entrata in vigore della legge sull’etichettatura obbligatoria del grano usato per fare la pasta, visto che “un pacco di pasta su cinque – denuncia Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – prodotto in Italia è fatto con grano coltivato in Canada, dove viene fatto un uso intensivo del glifosate proprio nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato”.

“Le importazioni di grano dal Canada – prosegue Cantele – rischiano di essere favorite dall’approvazione dell’accordo Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement) tra Unione Europea e Canada, primo esportatore di grano duro in Italia. Un accordo che dovrà essere ratificato dal Parlamento nazionale”.

Anche su questo fronte la Coldiretti è pronta a dare battaglia: l’approvazione potrebbe portare all’azzeramento strutturale dei dazi indipendentemente dagli andamenti di mercato. A rischio potrebbe esserci anche la salute: “In Canada sono usate 99 sostanze attive – conclude Cantele – vietate nell’Ue e gran parte di queste sono molecole risalenti agli anni ’70 vietate nell’UE da circa 20 anni”.“

Nota: Questi sono i risultati degli accordi internazionali che il Governo italiano si precipita a firmare sempre nell’interesse delle grandi multinazionali e mai nell’interesse della salute dei cittadini e dei produttori nazionali. La stessa cosa era accaduta per l’olio d’oliva e per gli agrumi con impostazione libera dal Marocco  decisa dalla UE e conseguente abbattimento di prezzo e rovina di centinaia di aziende agricole dalla Puglia alla Sicilia ed alla Calabria. Una politica di desertificazione e distruzione di quel  poco di economia rimasta nelle regioni del sud Italia.

tratto da: http://www.stopeuro.org/come-il-governo-gentilrenzi-sta-uccidendo-lagricoltura-al-sud/