Renzi attacca duramente i Cinquestelle per il 2,4% di deficit per 3 anni – Perchè lo sappiamo tutti che la sua forza è la coerenza… Infatti ricorderete che solo un anno fa andava dicendo che si sarebbe dovuto fare il 2,9% di deficit per 5 anni… BUFFONE

 

 

Renzi

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Renzi attacca duramente i Cinquestelle per il 2,4% di deficit per 3 anni – Perchè lo sappiamo tutti che la sua forza è la coerenza… Infatti ricorderete che solo un anno fa andava dicendo che si sarebbe dovuto fare il 2,9% di deficit per 5 anni… BUFFONE

Quando Renzi chiedeva all’Ue il 2,9% di deficit per cinque anni

Oggi l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, critica la decisione del governo M5s-Lega di arrivare al 2,4% di deficit per tre anni per finanziare le sue promesse elettorali. Ma, solo un anno fa, Renzi lanciava una proposta che qualunque esecutivo in questa legislatura avrebbe dovuto inviare all’Ue: fare il 2,9% di deficit per cinque anni per “ridurre la pressione fiscale e rimodulare la crescita”. I governi a guida Pd e quello Renzi, comunque, non hanno aumentato il deficit.

L’approvazione della nota di aggiornamento al Def da parte del Consiglio dei ministri con l’aumento del deficit al 2,4% per i prossimi tre anni non piace all’ex segretario del Pd, Matteo Renzi. E lo dice esplicitamente parlando di “conseguenze devastanti delle scelte di oggi” (superamento della Fornero, reddito di cittadinanza e avvio della flat tax) che vedremo nel 2019/2020. Eppure, poco più di un anno fa, Renzi non era affatto contrario all’idea di aumentare il deficit, tanto da proporre, in un intervento pubblicato sul Sole 24 Ore, all’Unione europea di accettare cinque anni di deficit al 2,9% per l’Italia. Una incongruenza fatta notare quest’oggi anche dall’ex deputato del MoVimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, con un post su Facebook. Va comunque riconosciuto che, nella scorsa legislatura, né il governo Renzi né il governo Gentiloni ha aumentato il deficit, rispettando invece le richieste europee.

Oggi Renzi ritiene che il problema dell’innalzamento del deficit derivi dalla decisione di puntare “su condoni e assistenzialismo”. In questo la sua proposta era in parte, ma non del tutto, diversa. Renzi partiva da un discorso riguardante l’immigrazione, spiegando che in caso di mancato cambio di atteggiamento da parte di alcuni paesi sul tema, l’Italia avrebbe dovuto cambiare atteggiamento in campo economico. Renzi chiedeva a tutte le forze politiche italiane di “remare nella stessa direzione”, avanzando insieme questa proposta e affermando: “Non accetto che l’Italia sia trattata come una studentessa indisciplinata da rimettere in riga, è un atteggiamento che fa male all’Europa che, da speranza politica, diventa guardiana antipatica”.

Renzi parla allora di un ritorno a Maastricht: “Stare dentro i parametri sembrava un’impresa quasi impossibile, al punto che quando l’Italia raggiunse quel traguardo per molti fu festa grande. Oggi Maastricht ha cambiato significato. L’avvento scriteriato del Fiscal compact nel 2012 fa del ritorno agli obiettivi di Maastricht (deficit al 3% per avere una crescita intorno al 2%) una sorta di manifesto progressista”.

Ed ecco quindi la proposta di Renzi:

Noi pensiamo che l’Italia debba porre il veto all’introduzione del Fiscal compact nei trattati e stabilire un percorso a lungo termine. Un accordo forte con le istituzioni europee, rinegoziato ogni cinque anni e non ogni cinque mesi. Un accordo in cui l’Italia si impegna a ridurre il rapporto debito/Pil tramite sia una crescita più forte, sia un’operazione sul patrimonio che la Cassa depositi e prestiti e il ministero dell’Economia e delle Finanze hanno già studiato, sebbene debba essere perfezionata; essa potrà essere proposta all’Unione europea solo con un accordo di legislatura e in cambio del via libera al ritorno per almeno cinque anni ai criteri di Maastricht con il deficit al 2,9%. Ciò permetterà al nostro paese di avere a disposizione una cifra di almeno 30 miliardi di euro per i prossimi cinque anni per ridurre la pressione fiscale e rimodellare le strategie di crescita. La mia proposta è semplice: questo spazio fiscale va utilizzato tutto, e soltanto per la riduzione delle tasse, per continuare l’operazione strutturale iniziata nei mille giorni. La prossima legislatura, qualunque sia il giorno in cui comincerà, dovrà mettere sul tavolo uno scambio chiaro in Europa: noi abbassiamo il debito, ma la strada maestra per farlo è la crescita. Quindi abbiamo bisogno di abbassare le tasse. Punto.

L’attacco di Di Battista
L’ex deputato del M5s, Alessandro Di Battista, rilancia su Facebook quell’intervento di Renzi, datato luglio 2017: “Renzi scrive un lungo capitolo del suo libro (riportato in prima pagina dal Sole 24 ore) dove spiega ‘la base della proposta economica del Pd per le prossime elezioni’. E cosa scrive il senatore semplice, all’epoca segretario del Pd? Decifit al 2,9% per 5 anni per avere miliardi di euro da investire in crescita. Adesso che un governo (non più il loro) decide di arrivare ad un decifit del 2,4% non per trovare denari da dare alle banche ma per dare una mano a chi vive in povertà, per alzare le pensioni minime, per abbassare le tasse alle partite IVA e per sostenere i truffati dalle banche (e dallo stesso governo Renzi) il Pd che fa? Scende in piazza per mettere in pericolo gli italiani da questi barbari, ‘ladri di futuro’ che non pensano ai conti pubblici”.

tratto da: https://www.fanpage.it/quando-renzi-chiedeva-allue-il-29-di-deficit-per-cinque-anni/

 

Roberto Saviano risponde a Matteo Salvini: “Ho avuto come nemici i Casalesi e i Narcos Messicani e credi che possa avere paura di te, BUFFONE…!”

 

Roberto Saviano

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

Roberto Saviano risponde a Matteo Salvini: “Ho avuto come nemici i Casalesi e i Narcos Messicani e credi che possa avere paura di te, BUFFONE…!”

Roberto Saviano risponde a Matteo Salvini: “Vivere sotto scorta è una tragedia. Credi abbia paura di te? Buffone”

Dalla sede romana di Fanpage.it, lo scrittore Roberto Saviano risponde all’intimidazione del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che questa mattina ha ventilato l’ipotesi di una revoca della scorta al giornalista: “Matteo Salvini è alla costante ricerca di un diversivo e attacca i migranti, i Rom e poi me perché è a capo di un partito di ladri: quasi 50 milioni di euro di rimborsi elettorali rubati. Parla di tutto e se la prende con gli ultimi perché le persone non devono sapere che il suo partito ha rubato allo Stato milioni e milioni di euro”.

Questa mattina lo scrittore napoletano Roberto Saviano si è risvegliato “sotto assedio”. Dopo settimane di battibecchi a distanza, durante un’intervista concessa ad Agorà Rai 3, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha dichiarato che provvederà a valutare la conferma della scorta a Saviano, alludendo a una possibile revoca della stessa. Già in passato, Salvini, quando ancora era formalmente un europarlamentare della Lega, “minacciò” su Twitter lo scrittore sostenendo che una volta al governo “gli toglieremo la scorta” e ora, da capo del Viminale, sembra non aver abbandonato il proposito (anche se qui spieghiamo perché il ministro dell’Interno non ha in realtà alcuna voce in capitolo rispetto a questo specifico tema). A poche ore di distanza, Roberto Saviano ha deciso di rispondere per le rime a Matteo Salvini con un video girato nella sede romana di Fanpage.it.

“E secondo te, Salvini, sono felice di vivere così da 11 anni? Ho la scorta da quando ho 26 anni. In questi anni sono stato sotto pressione, da parte dei Casalesi e dei narcos messicani. Credi abbia paura di te, Salvini? Buffone. Salvini ha come nemici le persone del Sud Italia, le ha insultate un attimo prima di andare a chiedere i voti. Ha come nemici i rom e dice ‘beh, quelli italiani ce li dobbiamo tenere’. Sono felice di essere tra i suoi nemici, sono felice di essere sommato tra gli ultimi che odia e su cui fa propaganda politica. Teatro, senza dare alcuna vera risposta. Salvini oggi è definibile ‘ministro della malavita’, espressione coniata da Gaetano Salvemini. Salvini è stato eletto in Calabria, durante un suo comizio a Rosarno tra le prime file c’erano uomini della famiglie Pesce, storica famiglia della ‘ndrangheta affiliati alla famiglia Bellocco, potentissima organizzazione di narcotrafficanti. Non ha detto niente, da codardo non ha detto niente contro la ‘Ndrangheta. Ha detto che Rosarno è conosciuta nel mondo per la baraccopoli e che quello è il suo problema, un feudo ‘ndranghetista da decenni. Questo è Matteo Salvini, che non si ricorda dei legami tra Lega Nord e ‘Ndrangheta, del riciclaggio, dei dei soldi, tramite la mediazione dell”Ndrangheta, della Lega Nord.  E quindi Salvini parla di soldi, gli italiani devono sapere come vengono spesi i soldi. Salvini non ci dice che fine hanno fatto i 50 milioni di euro della maxi-truffa che la Lega ha fatto con i rimborsi elettorali. Restituisca, la Lega di Salvini, i soldi che ha preso e poi parli del denaro che gli italiani devono sapere come viene speso”.

“Leggo sui social l’hashtag #savianoNonSiTocca, ringrazio chi mi sta dando solidarietà. Non ho alcuna intenzione di diventare un agnello sacrificale. Voglio difendere la mia vita, provare – per quello che mi è possibile – a essere felice. Non ho alcuna voglia di diventare un martire, non ho alcuna voglia di morire per dimostrare…cosa? La vita è troppo importante. Oggi bisogna dialogare, non con Salvini, bisogna dialogare con chi l’ha votato, con chi lo sostiene. Bisogna dialogare con chi, come me, in questo momento, si rende conto che la situazione è grave, finale. Vi prego: davvero volete continuare a dare voce, a sostenere, una figura che non fa null’altro che minacciare, propagandare bugie, amare odio e disprezzo? Togliamo a Salvini, al ministro della Malavita, la possibilità di armare odio. Chi non lo fa ora, chi non prende parte ora, sarà colpevole per sempre”.

fonte: https://www.fanpage.it/roberto-saviano-risponde-a-matteo-salvini-vivere-sotto-scorta-e-una-tragedia-credi-possa-avere-paura-di-te-buffone/

 

 

 

 

“Lega e M5S non hanno mai detto che avrebbero governato insieme, hanno fregato gli italiani” – È l’accusa di Matteo Renzi, quello che prima di fare le scarpe a Letta, aveva spiegato agli elettori di sinistra che avrebbe governato con Verdini, Alfano e Berlusconi…

 

Matteo Renzi

 

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

“Lega e M5S non hanno mai detto che avrebbero governato insieme, hanno fregato gli italiani” – È l’accusa di Matteo Renzi, quello che prima di fare le scarpe a Letta, aveva spiegato agli elettori di sinistra che avrebbe governato con Verdini, Alfano e Berlusconi…

Renzi: “Lega e M5S non hanno mai detto che avrebbero governato insieme, hanno fregato gli italiani”

L’ex segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, attacca l’alleanza M5S-Lega: “I Cinque Stelle non hanno mai detto che avrebbero fatto l’accordo con la Lega, altrimenti ‘col cavolo’ che prendevano il 32%. Lo hanno detto dopo aver ‘fregato’ gli italiani”.

continua su: https://www.fanpage.it/renzi-lega-e-m5s-non-hanno-mai-detto-che-avrebbero-governato-insieme-hanno-fregato-gli-italiani/p1/
http://www.fanpage.it/

Matteo Renzi attacca l’alleanza di governo costituita da Lega e Movimento 5 Stelle. “E alla fine, dopo 80 giorni, ci siamo. Nel tempo necessario a fare un celebre giro del mondo letterario, l’alleanza tra Lega e Beppe Grillo ha più modestamente scritto un contratto e partorito il governo delle larghe intese populiste.  Giuseppe Conte è il Presidente del Consiglio incaricato: gli ho fatto un grande in bocca al lupo attraverso questo post su Facebook. Opposizione dura e rigorosa, ma civile. E rispettosa delle istituzioni, sempre. Adesso loro diventano il potere, loro diventano l’establishment, loro diventano la casta. Non hanno più alibi, non hanno più scuse, non hanno più nessuno cui dare la colpa. È finito il tempo delle urla: tocca governare. Ne saranno capaci? Auguri e in bocca al lupo a tutti noi”, scrive Renzi nella sua consueta enews settimanale.

“Sarebbe estremamente facile per noi giocare sulle incoerenze che caratterizzano la nuova maggioranza. Ci hanno spesso rinfacciato le mie contraddizioni, a cominciare dal non aver abbandonato la politica dopo il referendum. Tutte cose alle quali ho risposto nel merito ma che i nostri avversari liquidavano con ‘Noi siamo coerenti, voi no’. Da oggi non se lo possono più permettere. Perché devono governare l’Italia, non strillare su Facebook. E se cercate l’incoerenza, da oggi, la troverete davvero. Cito solo, come esempio, i tre principali portavoce del pensiero grillino: Alessandro Di Battista aveva garantito che in caso di accordo con la Lega lui avrebbe lasciato il Movimento Cinque Stelle: non risulta sia accaduto. E dire che Di Battista sosteneva in questo video di essere in grado di distruggere (come sempre pacato e misurato, l’ex deputato) Salvini in Cinque Minuti. Quando vedo poi messaggi come quello che la famiglia Di Battista ha rivolto ieri al Presidente della Repubblica mi domando come si possa anche solo aver pensato a un accordo tra PD e Cinque Stelle: noi siamo ontologicamente diversi da chi minaccia persino il Capo dello Stato, da chi evoca la ghigliottina”, prosegue Matteo Renzi.

“Luigi di Maio aveva pubblicato nel 2014 questo meraviglioso post che trascrivo: ‘La staffetta Letta-Renzi è irrilevante. Il discorso non è che un Presidente del consiglio debba essere eletto. Nel nostro ordinamento non esiste il voto per il Candidato Premier. Il vero tradimento degli elettori sta nel fatto che i partiti di Monti, Bersani, Alfano in campagna elettorale non hanno mai detto di essere disposti a fare un governo insieme. Lo hanno detto solo dopo le elezioni, dopo aver “fregato” il voto agli italiani. Altrimenti col cavolo che prendevano il 29%’. L’onestà intellettuale porterà sicuramente il Ministro del Lavoro in pectore a riconoscere che è esattamente la stessa identica situazione che si è verificata adesso. I Cinque Stelle non hanno mai detto che avrebbero fatto l’accordo con la Lega, altrimenti ‘col cavolo’ che prendevano il 32%. Lo hanno detto dopo aver ‘fregato’ gli italiani. I virgolettati, ovviamente, non sono miei”.

“Ci sorrido sopra e non mi scandalizzo: la politica porta ai compromessi. L’importante è mantenere l’onestà intellettuale di chiamare le cose con il loro nome. Vedrete i prossimi giorni sui social. Mi immagino le istruzioni dal Sacro Blog. Attenzione, attenzione: ciò che prima chiamavamo ‘inciucio’ adesso si chiama ‘terza repubblica’. Ciò che prima chiamavamo ‘spartizione di poltrone’ adesso si chiama ‘governo del cambiamento’. Il ministro dell’interno che garantisce la maggioranza con i propri voti che prima chiamavamo ‘Alfano traditore’ adesso si chiama ‘Salvini responsabile’. Colui che prima chiamavamo ‘Premier non eletto da nessuno’ oggi si chiama ‘Servitore dello Stato incaricato dal Presidente della Repubblica’. E non parliamo proprio di Salvini che in campagna elettorale pretendeva patti dal notaio per evitare le larghe intese di Berlusconi e oggi usa i voti di Berlusconi e Meloni per portarli ai Cinque Stelle. Un abbraccio solidale a chi ha votato Forza Italia perché Berlusconi si proponeva come garante contro il populismo e vede oggi una parte degli eletti della coalizione sostenere il Governo a Cinque stelle. E un abbraccio affettuoso doppio a chi diceva che il PD non era di sinistra e che bisognava votare Beppe Grillo: grazie a questa scelta al Viminale ci va Salvini e Marine Le Pen esulta dalla Francia”.

“Tuttavia è necessario che l’opposizione, a cominciare dal PD, si attrezzi. Con calma, senza isterismi, senza rabbia. E senza soprattutto parlarsi addosso. Perché noi siamo orgogliosi di essere diversi, alternativi alle urla, alle fake news. Per questo sono rimasto molto sorpreso dal tono dell’assemblea nazionale del PD di sabato: mi era stato chiesto di rinunciare a parlare per dare un messaggio unito e coeso all’esterno. Ho evitato dunque di pronunciare il mio discorso e mi scuso con chi mi ha scritto in questi giorni criticandomi per aver rinunciato. E ciò nonostante le liturgie del PD hanno mandato in onda in streaming l’ennesimo psicodramma incomprensibile agli addetti ai lavori, figuriamoci ai cittadini. Basta con le risse senza senso, vi prego. E con divisioni sul nulla. Noi dobbiamo pensare a costruire un’opposizione degna di questo nome e prepararci a costruire l’alternativa se loro falliranno, quando loro falliranno. Al Governo, adesso, ci sono gli altri. Hanno promesso il reddito di cittadinanza per 780€ netti al mese, che diventano 1680€ in caso di presenza di figli. Hanno promesso la flat tax al 15%. Hanno promesso di bloccare la Tav, la Tap, di chiudere Ilva, di bloccare cantieri dal terzo valico agli aeroporti. Hanno promesso di bloccare l’immigrazione, di garantire la certezza della pena, di cambiare la politica dei Comuni, delle Regioni, dell’Unione Europea. Hanno detto che distruggeranno le nostre riforme, dal JobsAct alla Buona Scuola. Sugli 80€ ancora non hanno deciso ma sulla Fornero sono certi di avere le risorse. Prendiamoli sul serio, vediamo che cosa faranno. Con quali soldi. In quali tempi”.

“Noi in questi quattro anni abbiamo fatto uscire l’Italia dalla crisi e i numeri lo dimostrano: eravamo col segno meno sul Pil, sui posti di lavoro, sulla produzione industriale e adesso abbiamo tutti indicatori positivi. Ancora in queste ore arrivano buone notizie, come quella di Piombino. Adesso tocca a loro. Noi faremo l’opposizione civile perché una democrazia ha bisogno anche dell’opposizione civile. E ci prepareremo al futuro. Che arriverà prima del previsto, ne sono convinto”, conclude Renzi.

 

tratto da: https://www.fanpage.it/renzi-lega-e-m5s-non-hanno-mai-detto-che-avrebbero-governato-insieme-hanno-fregato-gli-italiani/p1/