Storia di malafede, razzismo e squallido populismo di alcuni nostri politici: Stefano ucciso dai Carabinieri? Era solo un drogato – Desirée in cerca di droga viene uccisa dal negro? Poverina, siamo tutti Desirée, sarai sempre nei nostri cuori…

 

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Storia di malafede, razzismo e squallido populismo di alcuni nostri politici: Stefano ucciso dai Carabinieri? Era solo un drogato – Desirée in cerca di droga viene uccisa dal negro? Poverina, siamo tutti Desirée, sarai sempre nei nostri cuori…

 

Parliamo di due ragazzi sfortunati.

Due ragazzi che non dovevano morire. E soprattutto non dovevano morire in quel modo.

Cosa li accomuna oltre una morte violenta per mano di ignobili aguzzini? Purtroppo una triste storia di droga. Certa per Desirée, non del tutto per Stefano.

E cosa invece fa divergere le storie di questi ragazzi? La malafede, il razzismo e lo squallido populismo di alcuni nostri politici…

Quante ne abbiamo sentite su Stefano Cucchi? Era solo un drogato …ma era stato ammazzato da Carabinieri, peraltro “ariani”

Per Desirée invece… Povera figlia, siamo tutti Desirée, sarai sempre nei nostri cuori …ma era stata ammazzata da un negro.

Stefano solo un drogato, Desirée una martire, un’eroina, un esempio….

Facciamo qualche nome?

Ignazio La Russa, all’epoca del massacro di Stefano, ministro della Difesa, che appena venne fuori il ‘caso Cucchi’ si affrettò a difendere l’Arma dei Carabinieri. Carlo Giovanardi, secondo il quale Stefano era solo un povero spacciatore che sarebbe morto non per le violenze ma di inedia e di sciopero della fame. Il sindacalista della polizia e leghista Gianni Tonelli, che parlò di ‘vita dissoluta per le quali si pagano le conseguenze’.

E poi l’attuale ministro dell’Interno. Sì, Matteo Salvini, quello che: “Ilaria Cucchi? Mi fa schifo…!”

Signore e Signori, sì, esistono morti di serie A e morti di serie B. E a deciderlo sono gli sciacalli che ci governano…

By Eles

Caso Cucchi, non è finita: Ora aspettiamo le scuse di Salvini, La Russa, Giovanardi…!

 

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Caso Cucchi, non è finita: Ora aspettiamo le scuse di Salvini, La Russa, Giovanardi…!

 

Da Il Fatto Quotidiano:

Caso Cucchi, la sorella Ilaria: “Ora le scuse di Salvini, La Russa, Giovanardi”
La sorella Ilaria – “Le aspetto da tutti quelli che hanno insultato negando la verità che sosteniamo da sempre”

“La Russa, Giovanardi, l’attuale ministro dell’Interno, il sindacalista della Lega Tonelli”. Non è un elenco del telefono, ma quello delle persone che dovrebbero mettersi in fila per chiedere scusa. Nel giorno in cui il processo per la morte di suo fratello è a una decisiva svolta – dopo “appena nove anni” – Ilaria Cucchi passa la giornata tra telefono, microfoni e telecamere. Era da molto che aspettava questo momento e, anche se sa che la strada per arrivare alla verità non si è per niente conclusa, può portare a casa, da mamma Rita e papà Giovanni, un risultato importante.

Ilaria Cucchi, chi dovrebbe chiedere scusa?
Tutti quelli che in questi anni hanno insultato Stefano, me e la mia famiglia, che hanno voluto negare quella verità che sosteniamo fin dal principio e che oggi è entrata in aula dopo nove anni di battaglie.

Facciamo i nomi?
Ignazio La Russa, all’epoca ministro della Difesa, che appena venne fuori il ‘caso Cucchi’ si affrettò a difendere l’Arma dei carabinieri. Carlo Giovanardi, secondo il quale mio fratello era solo un povero spacciatore che sarebbe morto non per le violenze ma di inedia e di sciopero della fame. Il sindacalista della polizia e leghista Gianni Tonelli, che parlò di ‘vita dissoluta per le quali si pagano le conseguenze’. E poi l’attuale ministro dell’Interno.

Matteo Salvini.
Non lo nomino neanche.

Non si è scusato per aver detto che un suo post faceva “schifo”, ma ha invitato lei e la sua famiglia al Viminale.
Adesso ha detto che mi riceverà: non mi interessa proprio.

E l’attuale ministra della Difesa, Elisabetta Trenta? Anche lei dovrebbe scusarsi?
No, e di che? Ha annunciato che vuole incontrarmi: sarò lieta di farlo. Io, i miei genitori e il mio avvocato la vogliamo ringraziare.

Dagli atti viene fuori un’annotazione di servizio prodotta dal carabiniere Francesco Tedesco e poi sparita. All’epoca quale fu l’atteggiamento dei vertici dell’Arma?
Il comandante provinciale, Vittorio Tomasone (oggi generale di corpo d’armata, ndr) telefonò a casa di mia madre per farle le condoglianze e per dirle che avevano fatto le loro verifiche interne, dalle quali sarebbe emerso che i carabinieri non avevano alcuna responsabilità nella morte di suo figlio. Mentre oggi sappiamo di una riunione collegiale con le persone interessate e sappiamo che fu quantomeno modificata una annotazione di servizio.

Questo non significa che i vertici sapessero, però.
No, certo. Ma sono sicura che la Procura di Roma vorrà andare avanti, per stabilire – o escludere – che qualcun altro sapesse cosa subì mio fratello in quella caserma.

Si aspettava una svolta come questa?
Ci speravo. Io e la mia famiglia sono nove anni che combattiamo, abbiamo sempre saputo la verità e finalmente ieri è entrata anche in un’aula di giustizia.

fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/ora-le-scuse-di-salvini-la-russa-giovanardi/

“Chiedere scusa per cosa? Stefano Cucchi è morto per droga”: le agghiaccianti, ignobili, meschine, vili, infami schifose parole di Giovanardi

 

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“Chiedere scusa per cosa? Stefano Cucchi è morto per droga”: le agghiaccianti, ignobili, meschine, vili, infami schifose parole di Giovanardi

“Chiedere scusa per cosa? Stefano Cucchi è morto per droga”: le agghiaccianti parole di Giovanardi

L’ex senatore insiste anche dopo le accuse del carabiniere Tedesco ai suoi colleghi per il pestaggio del giovane romano: “le perizie hanno sempre escluso la morte per percosse”

“Non devo chiedere scusa alla famiglia Cucchi, perché dovrei farlo? La prima causa di morte di Stefano Cucchi è stata la droga”. Sono le agghiaccianti parole dell’ex senatore Carlo Giovanardi, intervenuto a la Zanzara, dopo le rivelazioni del carabiniere Francesco Tedesco che ha accusato i suoi colleghi del pestaggio del giovane romano.
“Vedremo nel corso del processo – ha detto Giovanardi – se le botte dei CC sono state causa della morte. Di cosa devo chiedere scusa? Non mi vergogno di nulla, le perizie hanno sempre escluso la morte per percosse, prendetevela con loro”.
“Bisogna chiedere scusa alle guardie penitenziarie – ha aggiunto l’ex senatore – assolte dopo 6 anni di calvario. Dissi che le guardie carcerarie erano vittime come Cucchi. Tutte le perizie dicono che la prima causa di morte di Cucchi è stata la droga. Volevano intitolargli una strada, ma non è un benemerito del Paese e prima di condannare i carabinieri facciamo finire i processi, poi eventualmente paghino”.
Giovanardi per anni ha difeso i carabinieri criticando la sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, che sosteneva la tesi del pestaggio. Non è infatti la prima volta che l’ex senatore rivolge parole dure contro la famiglia Cucchi mettendo in dubbio che esista qualsiasi responsabilità a carico dei carabinieri.
Nel 2016, sempre alla Zanzara, disse: “Ilaria Cucchi dice che il decesso del fratello Stefano è stato causato dalle fratture? Davanti a 20 periti e 4 dei più grandi luminari che si sono pronunciati non credo certo agli asini che volano”.

tratto da: https://www.globalist.it/news/2018/10/12/chiedere-scusa-per-cosa-stefano-cucchi-e-morto-per-droga-le-agghiaccianti-parole-di-giovanardi-2032159.html

Alfano, Bindi, Giovanardi, Finocchiaro… protagonisti degli ultimi 20 anni della cattiva politica che ha affondato il Paese – Con il voto li abbiamo mandati a casa, ma saremo costretti a pagargli una liquidazione faraonica – 45mila euro a legislatura!

 

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Alfano, Bindi, Giovanardi, Finocchiaro… protagonisti degli ultimi 20 anni della cattiva politica che ha affondato il Paese – Con il voto li abbiamo mandati a casa, ma saremo costretti a pagargli una liquidazione faraonica – 45mila euro a legislatura!

 

Alfano, Bindi, Giovanardi, Finocchiaro: la liquidazione per chi non è stato rieletto. La quota è 45mila euro a legislatura

Il bonifico è un “assegno per il reinserimento nella vita lavorativa”

Angelino Alfano, Rosy Bindi, Anna Finocchiaro, Carlo Giovanardi e tanti altri. Arriva la liquidazione per i parlamentari non rieletti. Come riporta il quotidiano il Giornale, la quota è di 45mila euro a legislatura. Una cifra complessiva che si aggira introno ai 26 milioni di euro.

Entro trenta giorni dalla proclamazione dei nuovi inquilini di Montecitorio e Palazzo Madama, è previsto un assegno di fine mandato per chi se ne torna a casa. Più sobriamente chiamato “assegno per il reinserimento nella vita lavorativa” del parlamentare, che spesso però esce dal palazzo ormai in età da pensione.

 

tratto da: https://www.huffingtonpost.it/2018/03/28/alfano-bini-giovanardi-finocchiaro-la-liquidazione-per-chi-non-e-stato-rieletto-la-quota-e-45mila-euro-a-legislatura_a_23397178/