Perché la Gente ha votato i Cinquestelle? La risposta ce la dà Buzzi: “Mafia Capitale, HO FINANZIATO TUTTI, solo al Pd ho dato 380 mila euro”…!

 

Mafia Capitale

 

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Perché la Gente ha votato i Cinquestelle? La risposta ce la dà Buzzi: “Mafia Capitale, HO FINANZIATO TUTTI, solo al Pd ho dato 380 mila euro”…!

Se lo chiedono in tanti. Ultimamente anche all’interno del Partito Democratico…

Una risposta ce la dà proprio Buzzi: HO FINANZIATO TUTTI… Tutti, ovviamente escluso i Cinquestelle

Da Il Messaggero del 14 dicembre:

Mafia Capitale, Buzzi: «Ho finanziato tutti, solo al Pd ho dato 380 mila euro»

«Da Rutelli in poi ho contribuito a tutte le campagne elettorali, ho finanziato tutti, solo al Pd ho dato 380 mila euro».  Così Salvatore Buzzi, collegato in videoconferenza dal carcere di Tolmezzo, sentito oggi in tribunale a Roma nell’ambito del filone del processo di Mafia Capitale che vede imputato l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, accusato di corruzione e finanziamento illecito.

«Nell’intercettazione in cui mi si sente dire che con Alemanno sindaco eravamo a cavallo mi riferivo al contorno, non a lui direttamente, perché avevamo dalla nostra parte Franco Panzironi, ex direttore generale di Ama, che era corrotto, il quale mi obbligò a fare finanziamenti alla fondazione di Alemanno, sempre tramite altre cooperative, mai direttamente con la 29 giugno – ha aggiunto Buzzi – Le tangenti le davo a Panzironi ma Alemanno non era da considerarsi “comprato”, lui lo avrò incontrato 1 o 2 volte. Con l’arrivo di Alemanno in Campidoglio invece il nostro fatturato è sceso di 5 milioni».

Ad Alemanno, anche oggi presente in aula, si contesta di avere compiuto atti contrari ai suoi doveri d’ufficio, ricevendo somme di denaro dal presidente della Coop 29 giugno Salvatore Buzzi, nel periodo che va dal 2012 al 2014. In particolare, si tratterebbe, secondo l’accusa, di 75mila euro per cene elettorali, di 40mila a titolo di finanziamento alla Fondazione Nuova Italia di cui Alemanno era presidente, e di circa 10mila euro in contanti.
Ovviamente, niente di nuovo, ma valeva la pena rammentarvelo. Anzi, ecco qualche articolo di qualche anno fa. Se fate il giro sulla rete ne troverete tanti altri…

Spunta il nome della Boschi nell’inchiesta “Mafia Capitale” – “Abbiamo consegnato alla Boschi la lettera per Matteo”

“Se parlo cade governo…”. E Buzzi tira in ballo Renzi

Mafia Capitale, da Buzzi 5mila euro alla fondazione di Renzi e 15mila al Pd

LA DEPUTATA RENZIANA CHE MANDAVA SMS E “BACINI” AL BOSS DI MAFIA-CAPITALE

Pd, Calenda, Lorenzin e il loro “house organ” chiamato Repubblica, contro la Raggi. La ribellione di quelli che rimpiangono le nobili gesta politiche di Buzzi e Carminati…!!

 

Pd

 

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Pd, Calenda, Lorenzin e il loro “house organ” chiamato Repubblica, contro la Raggi. La ribellione di quelli che rimpiangono le nobili gesta politiche di Buzzi e Carminati…!!

 

Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, a parte le azioni per cui sono finiti in carcere, dovevano essere delle menti politiche di primaria grandezza, vista la credibilità di cui godevano a destra e a sinistra.

Certo che dovrebbe creare non poco imbarazzo, per chi viene da un partito che ha origine in GramsciDe GasperiBerlinguer, aver avuto di recente come maestri di scienza politica, docenti a tempo pieno con caratteristiche, diciamo, particolari. Ma, avendo tagliato quelle nobili radici, non si rendono più conto della differenza di insegnamento. Anzi proclamano pubblicamente di sentirne la mancanza.

La bella gente dei quartieri bene di Roma, che è andata a manifestare contro Virginia Raggi, lo faceva solo apparentemente, ma di nascosto protestava, piangendo, per la mancanza dei loro maestri di cultura politica. Questa bella gente, soffre da troppo tempo la loro mancanza e non ha più riferimenti alternativi di pari levatura. E questo è un bel problema.

Costoro potrebbero però invitare Buzzi e pure Carminati – è bene sentire due campane e imparare da due angoli di visuale – a scrivere per loro le lezioni dal carcere, anzi potrebbero chiedere l’autorizzazione a trasmettere le loro lezioni con una webcam e ascoltarle in tempo reale.

Oggi ci sono le tecnologie per superare le barriere del carcere per un nobile scopo, facendo così una buona azione di recupero nei confronti di chi ha sbagliato ed è in via di pentimento, ma che è di grande levatura in fatto di cultura politica.

Non mischiamo però, questa bella gente che si sente importante, con chi l’ha invitata ad andare a manifestare – SENZA BANDIERE, PER PUDORE E PER PAURA – e con l’house organ incaricato di creare clamore e risonanza.

Si tratta di ruoli diversi: ad ognuno il suo.

Il Calenda e la Lorenzin, in preda alla sindrome di ‘ansia da mancanza di potere’ – malattia molto pericolosa perché porta a convulsioni – e alla depressione per disoccupazione (anche gli dei e pure i ricchi piangono), sono i capitani – i Cesare, visto che siamo a Roma – . Essi hanno il ruolo di guidare l’esercito destinato alla vittoria, in altre parole si ritengono l’aspirante tandem, a sindaco e vice sindaco, che ha ricevuto la benedizione del ‘mite’ Gentiloni, romano della ‘gens’ patrizia.

Repubblica ricopre il ruolo di house organ dei capitani Calenda e Lorenzin, ruolo pur sempre importante ma che fa venire in mente l’antica nobiltà andata in miseria – afflitta dalla sindrome incurabile della depressione da ‘mancanza di lettori’- .
È il megafono, con problemi tecnici, chiamato a mobilitare e a formare adeguatamente la plebe, gente senza cervello e obbediente, cui indicare cosa dovrà fare al momento opportuno in cabina elettorale.

Il ruolo della bella gente in piazza, che soffre della sindrome da ‘mancanza di prebende’, è quello di andare all’attacco del nemico per conquistare il fortino del potere, sotto la guida dei capitani, per ricevere il dovuto riconoscimento dopo la vittoria.

CalendaLorenzin, l’house organ Repubblica, e la bella gente soffrono tutti di una malattia distonica di cui, per definizione, chi ne soffre non ne è consapevole e perciò pensa di essere in buona salute mentale: la confusione del desiderio con la realtà.

fonte: https://www.silenziefalsita.it/2018/10/28/pd-calenda-lorenzin-e-il-loro-house-organ-repubblica-contro-raggi-forse-che-rimpiangono-le-gesta-politiche-di-buzzi-e-carminati/

Buzzi vuota il sacco sui suoi rapporti con il Pd… Perchè i Tg non ne parlano? Eppure della patata della Raggi ne hanno parlato per settimane…!!!

Buzzi

 

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Buzzi vuota il sacco sui suoi rapporti con il Pd… Perchè i Tg non ne parlano? Eppure della patata della Raggi ne hanno parlato per settimane…!!!

 

Buzzi vuota il sacco sul Pd #DoveSonoIGiornalisti?

di Alessandro Di Battista

In un Paese normale dovrebbe esserci la fila di giornalisti fuori dall’aula bunker di Rebibbia perché Salvatore Buzzi – a processo per Mafia capitale – sta vuotando il sacco. Sta spiegando per filo e per segno il sistema corruttivo legato al PD romano. E invece (salvo rarissime eccezioni) la stampa e i TG nazionali non se ne occupano. Però scrivono pagine su pagine su un mio abbraccio a Beppe. Ecco alcune parti della sua testimonianza:

1. “In comune (ai tempi del PD) era tutto in vendita”.

2. “Nel 2013 abbiamo tesserato 220 persone per il PD. Pagammo 140 voti a Giuntella, che era sostenuto da Umberto Marroni e Micaela Campana (deputata PD che lo scorso 19 ottobre pronunciò 39 “non ricordo” durante il processo per Mafia capitale), e 80 a Lionello Mancini, dell’area di Goffredo Bettini”.

3. “Credevo che con le mie parole avrei fatto cadere il governo e pensavo ai soldi per il Cara di Mineo del sottosegretario Castiglione (per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio per l’inchiesta su un maxi-appalto nel centro di accoglienza per gli immigrati) e invece non è successo nulla”.

Facciamo noi informazione che è meglio!

 

Ancora una notizia che i Tg hanno dimenticato di darVi – le dichiarazioni choc di Buzzi: tangenti a tutto il Pd!

Buzzi

 

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Ancora una notizia che i Tg hanno dimenticato di darVi – le dichiarazioni choc di Buzzi: tangenti a tutto il Pd!

 

Buzzi choc: tangenti a tutto il Pd

Quinto giorno di interrogatorio nel processo di Mafia Capitale per il ras delle coop: “Coratti, Ferrari, Giansanti, Tassone, D’Ausilio: mazzette per i debiti fuori bilancio”

Mazzette, assunzioni su «segnalazione» e accordi con esponenti del Pd romano. Al suo quinto giorno di esame davanti ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma, Salvatore Buzzi è ancora un fiume in piena. Il «ras» delle cooperative, in collegamento video dal carcere di Tolmezzo, racconta dei suoi affari con il Campidoglio all’epoca dalla giunta Marino.

«Per l’approvazione del debito fuori bilancio legato al servizio di accoglienza per i minori non accompagnati ci siamo rivolti a Coratti», ha detto Buzzi, rispondendo alle domande dei suoi avvocati, Pier Gerardo Santoro e Alessandro Diddi. «Coratti – ha proseguito – ci ha chiesto 100mila euro in chiaro per far approvare la delibera del debito fuori bilancio creato nel semestre gennaio-giugno 2013. Io avevo il 26%, il restante apparteneva ad altre cooperative e tutti eravamo al corrente che dovevamo dare 50mila euro a Coratti e 50mila euro a D’Ausilio: praticamente l’1% della delibera da 11 milioni». «Un accordo corruttivo», il primo di una serie di tre stretti con Coratti, che per Buzzi sembra non prendere comunque la giusta piega. «L’accordo lo prendemmo io e Francesco Ferrara con Coratti – spiega Buzzi – ma quando arrivammo a maggio 2014 lo stesso Coratti mi disse che di queste cose non ne dovevo parlare più con lui ma con D’Ausilio». La voce del pagamento dei 100mila euro in chiaro, però, comincia evidentemente a circolare. «Mi chiama Luca Giansanti, capogruppo della lista Marino e mi dice: “e noi?” Quindi, l’8 agosto, mi chiede di passare in commissione Bilancio. In giunta non c’era problema perché il sindaco Marino è onestissimo e non ci ha mai chiesto nulla. Alfredo Ferrari del Pd, presidente commissione Bilancio, e Giansanti mi dicono se non ci dai 30mila euro non va in porto. Su questa vicenda, alla fine, non abbiamo pagato nessuno perché ci hanno arrestato».

Altri due episodi sui quali si dilunga Buzzi sono quelli relativi all’ex presidente del decimo municipio, Andrea Tassone. «Inizialmente Tassone mi chiamava e io evitavo di incontrarlo, perché ogni volta mi chiedeva di assumere qualcuno – ha raccontato Buzzi – Il 7 maggio 2014, comunque, mi presenta Paolo Solvi come un suo uomo. Mi disse che gli servivano un sacco di soldi per la campagna elettorale, e che mi avrebbe affidato un lavoro di potature in cambio di 30mila euro. Voleva i soldi in nero perché doveva pagare la campagna elettorale e concordai 26mila e 500 euro, il 10% di 264mila euro della gara». «Ho pagato una tangente a Tassone e a D’Ausilio anche per la gara per la pulizia delle spiagge di Ostia – ha poi aggiunto Buzzi – il 10% sui 122mila euro della gara».

E se Buzzi sembra ammettere senza scomporsi dazioni di denaro e tangenti, si infervora quando arriva il momento di parlare dell’ex vicesindaco Nieri (non indagato) e di altri politici Pd che, a suo dire, hanno preso le distanze da lui dopo il suo arresto. «Vergognati Nieri, vergognati – tuona Buzzi – Mi arrabbio per gli amici che ti conoscono da trent’anni e non ti difendono. Vengono qui a dire “speriamo che la giustizia trionfi”. Perché non sei andato da Pignatone a dire che hanno preso un abbaglio? Gli amici si vedono nel momento del bisogno». «Nieri – ha affermato Buzzi – ci chiese di fare il servizio di guardiania per una villa a Monte Mario che era stata destinata a Suor Paola. Era il corrispettivo per l’accordo sull’acquisto della sede della 29 Giugno a prezzo scontato, nel contesto della dismissione del patrimonio del Comune. A Nieri gli ho assunto più di venti persone». Un’ultima bordata, Buzzi la riserva a Matteo Orfini: «Ho fatto la Città dell’altra economia, Orfini ne beneficiava quando chiedeva la sala convegni. Nessuno pagava, solo Grillo. Nemmeno 200 euro per la sala».

In merito alla vicenda legata all’acquisto degli appartamenti della cooperativa San Lorenzo, Buzzi ha invece tirato in ballo la LegaCoop. «Ho comprato gli appartamenti perché me lo ha chiesto Legacoop – ha spiegato – Mi chiamò il presidente LegaCoop Lazio, Venditti, e mi disse che ne aveva parlato con Poletti. Andai a Bologna a parlare con il direttore generale di Unipol e mi mise a disposizione 4 milioni. Legacoop mi ha ordinato di comprare e io ho eseguito perché sono un soldato».

fonte: http://www.iltempo.it/roma-capitale/2017/03/17/news/buzzi-choc-tangenti-a-tutto-il-pd-1026503/

Bettini pezzo grosso del PD romano querelerà Buzzi, che ha fatto il suo nome per Mafia Capitale, per calunnia! …Giusto. Ma com’è che Lotti non ha mai pensato di querelare per calunnia Vannoni e Marroni? …Saranno per caso vere le accuse?

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Lotti

 

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Bettini  pezzo grosso del PD romano querelerà Buzzi, che ha fatto il suo nome per Mafia Capitale, per calunnia! …Giusto. Ma com’è che Lotti non ha mai pensato di querelare per calunnia Vannoni  e Marroni? …Saranno per caso vere le accuse?

 

Salvatore Buzzi, presunto boss di Mafia Capitale, interrogato al processo sulla “Terra di mezzo” ha dichiarato: “diedi 21.800 euro a Goffredo Bettini in cambio dell’organizzazione di un incontro con Gianni Letta”. Sarà vero? Non sarà vero? Non lo sappiamo. Sappiamo che Bettini, pezzo grosso del PD romano nonché euro-parlamentare ha detto che si tratta di inaccettabili falsità e che querelerà immediatamente Buzzi per calunnia.

Quel che non si capisce è il motivo per il quale il Ministro Lotti non abbia ancora querelato per lo stesso motivo – ovvero calunnia – Filippo Vannoni (Presidente di Publiacqua, renziano di ferro) e Luigi Marroni (AD di Consip). Entrambi infatti hanno detto che il Ministro Lotti era al corrente dell’inchiesta Consip e soprattutto che quest’ultimo aveva avvisato Marroni della presenza di micro-spie piazzate dai carabinieri nei suoi uffici. E le micro-spie c’erano per davvero!

O Vannoni e Marroni sono folli calunniatori che tirano in ballo in una vicenda oscura e preoccupante tutto il “crisantemo magico renziano”, oppure Lotti sapeva davvero dell’inchiesta e avvisò per davvero Marroni della presenza delle cimici.
Il dramma è che tutti e 3 continuano ad occupare il loro posto. Lotti continua a fare il ministro, Vannoni continua a fare il Presidente della società che si occupa dei servizi idrici di Firenze e Mannoni continua ad essere a capo della più grande stazione appaltante d’Italia.

Da facebook.com/dibattista.alessandro