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Un governo coerente come quello del Pd a chi può dare la “delega per le politiche giovanili”? Al Ministro Poletti, ovviamente, quello che insultò i giovani italiani all’estero!
ROMA – PARLAMENTO – “Per la serie la persona sbagliata nel posto sbagliato… ecco che da oggi la delega alle Politiche Giovanili spetta al ministro Poletti, ministro del Lavoro, e ministro della teorica Occupazione giovanile, in realtà il ministro della Disoccupazione giovanile, visto che è intorno al 40%, e della delocalizzazione dei giovani, visto quanti di loro sono costretti a emigrare. Ma siamo su scherzi a parte?”. Lo afferma il sen. Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato e Responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord.
“La delega alle Politiche giovanili all’uomo che liquidò i giovani che vanno all’estero in cerca di fortuna con il generoso epitaffio ‘questo Paese non soffrirà a non averli tra i piedi’. Chissà come saranno contenti i giovani di avere un ministro che ha così ben dimostrato di comprendere i loro problemi”.
Dello stesso parere Angelo Ciocca, europarlamentare della Lega Nord: “Leggiamo che il Consiglio dei ministri ha condiviso la decisione del presidente Paolo Gentiloni di conferire al ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti le funzioni, attualmente proprie, in materia di politiche giovanili. Le politiche giovanili a quel Poletti che disse che e’ meglio non averli tra i piedi quei 100mila giovani che sono andati via dall’Italia per cercare lavoro all’estero? Spero che la notizia sia uno scherzo”.
Anche per Elvira Savino, deputata di Forza Italia, la nomina di Poletti è una scempiaggine:”Affidare la delega alle politiche giovanili al ministro Poletti, dopo quello che disse sui giovani che vanno a cercare lavoro all’estero, e’ una decisione insensata. Una beffa per tutti quei giovani che si sentirono giustamente offesi dalle sue parole e un incentivo ulteriore a lasciare il Paese”.
E il pensiero di cotanto ministro, che non ha uno straccio di laurea, che non ha mai lavorato un solo giorno in vita sua come dipendente è presto riassunto in queste “perle”: “Se 100mila giovani se ne sono andati non è che qui sono rimasti 60 milioni di ‘pistola’. Ci sono persone andate via e che è bene che stiano dove sono perché questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi”.
E poi: “Prendere 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21. Così un giovane dimostra che in tre anni ha bruciato tutto e voleva arrivare”. Lui che una laurea non l’ha mai conseguita riuscì a far arrabbiare tutti coloro che invece cercano di ottenerla, e pure bontà loro con voti alti.
E quindi: “Nulla impedisce agli studenti italiani di lavorare durante le vacanze scolastiche gratuitamente”. È di questo genio la proposta di “progetti di alternanza scuola-lavoro” per stage lavorativi “anche d’estate, se è una scelta volontaria. Bisogna incominciare a far capire ai giovani cosa sia il lavoro e cosa sia un’impresa”, disse ad aprile 2015. E quando bordate di attacchi gli sono arrivate da più parti, il ministro del Lavoro cambiò verso: “Non ho mai pensato di mandare a lavorare gratis nessuno”, rispose alla cantante Fiorella Mannoia che lo aveva duramente attaccato. Ah, no?
Se questo è il ministro del Lavoro per i giovani italiani…
via Il Nazionalista