Lori Lightfoot sindaca di Chicago: donna, nera e gay… In Italia sarebbero solo tre insulti…!

 

Lori Lightfoot

 

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Lori Lightfoot sindaca di Chicago: donna, nera e gay… In Italia sarebbero solo tre insulti…!

Chicago fa la storia ed elegge il suo primo sindaco donna, afroamericana e lesbica.

Lori Lightfoot  sarà alla guida della terza città più popolosa d’America. La 56enne si è presentata alle elezioni come il volto nuovo, colei in grado di sfidare la corruzione della città e dare una scossa alla politica locale, che ha ignorato per anni la classe lavoratrice.

Donna, nera e gay… A Chicago la eleggono sindaca, in Italia donna, nera e gay sarebbero solo e solamente tre insulti…

Con la sua vittoria, Lightfoot diventa uno dei pochi sindaci apertamente gay d’America, insieme a Pete Buttigieg, primo cittadino di South Bend ora candidato alla Casa Bianca. Ma Lightfoot ha relativizzato questo aspetto, così come l’essere donna afroamericana.

Nelle battute finali della campagna elettorale ha più volte ribadito che una sua eventuale vittoria avrebbe messo in evidenza la volontà della popolazione di dare una scossa e rivoluzionare la scena politica di Chicago.
“Ritengo che sia più per la volontà degli elettori di spezzare la corruzione politica”, ha detto. “Se dovessi vincere questo rifletterebbe il desiderio di spezzare con il passato”. E la vittoria Lori Lightfoot l’ha conquistata.

…Ma in Italia, oggi più che mai, donna, nera e gay non sono altro che tre insulti…!

Voi pensate ad un leghista, ad un fascista o ad uno di quelli che tengono tanto alla famiglia tradizionale di fronte a Lori…

 

By Eles

14 marzo di due anni fa – Cinque colpi di pistola per uccidere l’attivista Marielle Franco. Ma se l’è cercata: era nera, lesbica, femminista e paladina dei diritti civili…!

 

Marielle Franco

 

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14 marzo di due anni fa – Cinque colpi di pistola per uccidere l’attivista Marielle Franco. Ma se l’è cercata: era nera, lesbica, femminista e paladina dei diritti civili…!

 

Consigliera del Partido Socialismo e Libertade, Marielle è stata uccisa mercoledì mattina. Su twitter accusata di coinvolgimento la Polizia Federale brasiliana.

Mercoledì mattina Rio de Janeiro si è paralizzata, quando lungo il traffico della rua Joaquim Palhares l’auto con a bordo Marielle Franco, notissima militante per i diritti umani in Brasile, consigliera del Partido Socialismo e Libertade eletta con 46mila voti e volto nuovo della politica brasiliana, viene attaccata da tre, forse quattro sicari che sparano cinque colpi contro l’auto, uccidendo Marielle e l’autista, Anderson Pedro Gomes. Non ci sono dubbi: si tratta di un’esecuzione.

Il Brasile si ferma, perché Marielle era nota e molto amata: meticcia, lesbica, madre a soli 19 anni, laureata in pubblica amministrazione e specializzata nelle Upp, le Unità di pacificazione create ai tempi di Lula e la Rousseff all’interno delle favelas di Rio. Le favelas che lei conosceva bene e di cui denunciava le condizioni inumane e gli abusi della polizia. L’ultima accusa pochi giorni prima della morte, quando aveva rivelato che la polizia era entrata nella favela di Acari, a nord di Rio, e aveva freddato cinque ragazzi. “Dobbiamo raccontare al mondo cosa sta accadendo ad Acari” aveva scritto su Facebook la consigliera, “dobbiamo gridare e far sapere a tutti l’azione brutale e selvaggia della polizia”.

Parole pesanti, cui ne erano seguite altre: “la polizia sta terrorizzando e stuprando i residenti delle favela. Hanno ucciso e gettato due uomini in un burrone, la situazione sta peggiorando” aveva scritto Marielle prima di morire.

Marielle si batteva da anni per i diritti dei residenti delle favelas e combatteva per impedire che il controverso decreto che prevede l’affidamento della pubblica sicurezza all’esercito diventasse legge. La sua morte è simile a quella di Patricia Acioly, del 2011, “uccisa sempre dalla polizia militare” scrive su twitter Luiz Eduardo Soares, specialista in sicurezza pubblica.

In Brasile, si respira aria di guerra. L’attentato a Marielle arriva subito dopo quello a Sérgio de Almeida Nascimiento, ambientalista dell’Amazzonia brasiliana, che da anni si batteva per i diritti delle popolazioni indigene, che era diventato famoso per aver denunciato una perdita di rifiuti tossici da una diga della miniera gestita dalla Hydro Alunorte, la multinazionale norvegese più grande produttrice di alluminio al mondo. Secondo i commentatori, anche nell’esecuzione di Nascimiento è implicata la Polizia federale.

fonte: http://www.globalist.it/world/articolo/2018/03/15/cinque-revolverate-hanno-ucciso-marielle-franco-nera-lesbica-e-paladina-dei-diritti-civili-2021080.html

15enne esclusa da una gara canora perché nera. Missisipi, anni ’60? NO, Verona 2017! …Siamo o no un popolo di merda?

nera

 

 

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15enne esclusa da una gara canora perché nera. Missisipi, anni ’60? NO, Verona 2017! …Siamo o no un popolo di merda?

 

Verona, 15enne esclusa da gara canora perché nera: “Non sei unʼitaliana vera”
La ragazza, nata e cresciuta nella città veneta ma con genitori africani, ha denunciato il comportamento dellʼorganizzatore. E gli utenti di Facebook si sono scatenati…

Una ragazza di 15 anni di Verona, Dora, ha denunciato con un post su Facebook di essere stata esclusa da un concorso canoro perché “non italiana vera“. La ragazza è di origine africana ma è nata in Italia e ha la cittadinanza italiana. Dopo che il caso è diventato di dominio pubblico l’organizzatore del concorso è stato preso di mira dagli utenti del social e ha chiesto scusa alla ragazza.

Tutto è avvenuto attraverso il social. La ragazza ha infatti contatto tramite la pagina Facebook del concorso, “Canta Verona Festival“, l’organizzatore, per chiedere informazioni su come iscriversi. Per tutta risposta, avendo visto la foto e il nome della ragazza, l’uomo le ha detto che il concorso non era per stranieri. E quando Dora gli ha fatto notare che lei era nata e cresciuta a Verona e aveva la cittadinanza italiana, lui si è inalberato, scrivendo a caratteri tutti maiuscoli “ITALIANI SI NASCE, NON SI DIVENTA. E SI NASCE DA GENITORI ITALIANI”.

La ragazza ha preso atto della risposta ma non ha lasciato cadere la cosa. Ha segnalato a una pagina che si occupa di casi di discriminazione, “Bigottophobia”, e da lì il post è diventato virale. Inutile dire che la reazione degli utenti Facebook nei confronti dell’organizzatore è stata veemente. Insulti, critiche e anche minacce. Fino a spingerlo a tornare sui suoi passi: scuse alla ragazza e anche l’offerta di farla partecipare al concorso, anche ricompensata. Offerta che Dora ha rifiutato.

tratto da:http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/veneto/verona-15enne-esclusa-da-gara-canora-perche-nera-non-sei-un-italiana-vera-_3089331-201702a.shtml

RICAPITOLIAMO: SIAMO O NON SIAMO UN POPOLO DI MERDA?