Fabrizio Greco morto nello stabilimento FCA di Piedimonte San Germano, l’ultimo (purtroppo solo in ordine cronologico) omicidio da sfruttamento…!

 

 

Fabrizio Greco

 

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Fabrizio Greco morto nello stabilimento FCA di Piedimonte San Germano, l’ultimo (purtroppo solo in ordine cronologico) omicidio da sfruttamento…!

FCA Piedimonte San Germano, l’ultimo omicidio  da sfruttamento

Alle prime ore di martedì 1° ottobre nello stabilimento FCA di Piedimonte San Germano a Cassino è stato perpetrato l’ennesimo omicidio sul lavoro. Fabrizio Greco, addetto alla manutenzione, è stato schiacciato da una pressa a freddo che si era bloccata, lavorando cioè a un’operazione pericolosa che andava attuata rispettando le norme e le procedure di messa in sicurezza dei mezzi e delle parti, impedendo che questi colpiscano l’operaio addetto agli interventi a elevato rischio.
Non ci si può rassegnare all’omicidio  di questo giovane lavoratore. Mentre esprimiamo cordoglio alla famiglia, esprimiamo tutta la nostra rabbia nei confronti degli alibi e delle parole di circostanza che sempre si levano in queste occasioni. Questi omicidi hanno dei responsabili  e sono legati a condizioni di sfruttamento che vanno combattute e rimosse.
Lo stabilimento di Piedimonte San Germano nel tempo è stato colpito pesantemente da ristrutturazioni e tagli, e in questi giorni FCA ha chiesto altre ore di CIG.  In questi casi, prima di attivare la CIG, le aziende serrano i ritmi per saturare gli impianti e rispettare le commesse in chiusura. I tempi quindi si stringono, le macchine devono andare ad ogni costo e ci si deve sbrigare a rimettere a posto i macchinari. Quest’omicidio poteva accadere in qualsiasi stabilimento FCA e del suo indotto, dove le condizioni di sicurezza sono ancora più drammatiche.
Nel gruppo FCA c’è un solo livello contrattuale: il CCSL che al suo interno prevede ritmi di lavorazione che saturano oltre il 95% le operazioni dei lavoratori, cui si aggiunge il taglio delle pause di 10 minuti che ha portato l’aumento di 6 giorni lavorativi… senza aumento di salario.
Denunciamo la struttura e l’inefficacia della Commissione Sicurezza che in FCA vede al suo interno RLS e rappresentanti aziendali di FIM e UILM ed è convocata dal Presidente ossia un uomo scelto dall’azienda. L’USB con scioperi e iniziative da sempre denuncia le condizioni durissime dei lavoratori interni ed esterni, una condizione che nonostante il calo di ore lavorate a causa della CIG, vede l’aumento costante dei lavoratori con ridotte capacità lavorative.
Negli stabilimenti del gruppo FCA molte attività sono svolte da ditte che con appalti al ribasso acquisiscono attività centrali come: manutenzione, controllo qualità, approvvigionamento delle linee, logistica. L’USB ha denunciato la condizione dei lavoratori delle ditte in appalto sottoposti a orari estenuanti, con salari bassi, con le ferie in molti casi gestite dal padroncino di turno e dove c’è mancanza di sicurezza a partire dai DPI.
Dietro l’omicidio di un lavoratore, non c’è mai casualità, piuttosto c’è l’organizzazione del lavoro che mette al centro il profitto e c’è la mancanza di un’efficace struttura di prevenzione e controllo.  In questo caso la dinamica, e la situazione dispotica che rende i lavoratori più ricattabili, ci dice che questo è l’ennesimo omicidio da sfruttamento.
Lunedì 23 l’USB ha partecipato al tavolo ministeriale sulla sicurezza e sulla salute nei luoghi di lavoro, in quella sede abbiamo denunciato che le condizioni dei lavoratori sono peggiorate proprio a causa di leggi, come il Jobs Act, le normative inapplicate, i contratti vergognosi siglati da CGIL, CISL e UIL, l’allungamento dell’età pensionabile, e i tagli agli enti di prevenzione e controllo che hanno messo le aziende in una condizione di forza e di arbitrio nei confronti dei lavoratori.
La difesa della salute e della sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente ci vedrà sempre più impegnati a organizzare conflitto e conoscenza e difesa degli interessi dei lavoratori e del territorio.

tratto da: http://contropiano.org/news/lavoro-conflitto-news/2019/10/01/fca-piedimonte-san-germano-lultimo-omicidio-da-sfruttamento-0119193?fbclid=IwAR0qIHitvtXBevzk5FLLeBo7eoJ3Ivqk6h29H_Rv7C8cnXyTciDDIguW2uY

Solo oggi altri 4 operai morti sul lavoro. Ma non Vi preoccupate, Salvini sta lavorando sodo per imporre il crocefisso in TUTTI i luoghi pubblici…!

 

morti sul lavoro

 

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Solo oggi altri 4 operai morti sul lavoro. Ma non Vi preoccupate, Salvini sta lavorando sodo per imporre il crocefisso in TUTTI i luoghi pubblici…!

Oggi sono morti 4 operai: l’emergenza vera d’Italia che il governo neppure considera

Se questo è lavoro: morti schiacciati, morti d’infarto, morti per cadute. Oggi quattro, quattro padri di famiglia, hanno perso la vita. Per loro neppure una prece dal governo della paura

Quattro morti in un giorno. Abbiamo messo solo le notizie flash. Quattro: Cuneo, Genova, Catanzaro, Pavia. Perché le morti sul lavoro non hanno geografia, non hanno età. E una strage quotidiana. Quando il governo parla di emergenze e dimentica questa, la più grave, dimostra solo la pochezza di un esecutivo, caricato a pallettoni su propaganda e false urgenze. Parlerete voi di Palazzo Chigi con le vedove , i figli di questi operai? O non avranno neppure un piccolo aiuto? Neanche un necrologio di Stato?
Segue la feroce cronaca.
Cuneo: E’ morto travolto dal crollo di un mucchio di terra mentre controllava uno scavo appena eseguito nel centro di Busca, e non a causa di una caduta, Aldo Taricco. L’uomo, originario di Tarantasca, è stato subito soccorso, ma per lui non c’è stato nulla da fare. Sull’esatta dinamica dell’incidente sono in corso gli accertamenti dello Spresal e delle forze dell’ordine. L’incidente sul lavoro è avvenuto in un cantiere del centrale corso Romita.
Genova: Il dipendente di una azienda florovivaistica è morto stamani nel giardino di Villa Banfi, a Genova Pegli, schiacciato da un mezzo agricolo. L’uomo, operaio manutentore del verde, è morto sul colpo. Sul posto Vigili del fuoco, 118, carabinieri e ispettorato del lavoro. La vittima è un genovese di 46 anni, Matteo Marré Brunenghi. Lavorava per la ditta Vivai Carbone, una piccola azienda che da anni si occupa della potatura del verde in subappalto per Aster, l’azienda comunale di manutenzioni. L’incidente è avvenuto questa mattina: il 46enne è rimasto schiacciato da un trattore che si è ribaltato. Il magistrato di turno, il sostituto procuratore Chiara Maria Paolucci, è stata informata dell’ accaduto e nelle prossime ore aprirà un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti e darà l’incarico per eseguire l’autopsia.
Catanzaro: Un operaio di 50 anni, O.D., è morto in un incidente su lavoro a Borgia, un centro a pochi chilometri da Catanzaro. L’operaio, secondo quanto si  è appreso,  è caduto, per cause in corso d’accertamento, da un’impalcatura sulla quale stava lavorando per la realizzazione di un muro. O.D. è deceduto sul colpo anche perché un pezzo di ferro, nella caduta, gli si è conficcato nello sterno. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente ed accertare eventuali responsabilità.
Pavia: Un operaio di 54 anni è morto la scorsa notte, stroncato da un infarto, in un’azienda di Parona, un comune della Lomellina a pochi chilometri da Vigevano nel Pavese. L’uomo, che abitava a Cilavegna (Pavia), stava svolgendo un turno notturno nella ditta (specializzata nella realizzazione di lamine di metallo) quando si è improvvisamente accasciato. I suoi colleghi hanno cercato subito di rianimarlo, utilizzando anche il defibrillatore. Sul posto è arrivato, nel giro di pochi minuti, il 118. Il lavoratore è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Vigevano, ma ogni tentativo di salvarlo purtroppo è risultato vano. Al momento non si sa se, quando è stato colto da malore, l’operaio stesse svolgendo mansioni particolari. Sul fatto è stata aperta un’inchiesta.

 

tratto da: https://www.globalist.it/news/2018/07/25/oggi-sono-morti-4-operai-l-emergenza-vera-d-italia-che-il-governo-neppure-considera-2028490.html

La strage di cui non si può parlare: 151 morti sul lavoro in soli tre mesi!

morti sul lavoro

 

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La strage di cui non si può parlare: 151 morti sul lavoro in soli tre mesi!

 

I numeri della più grande strage che tutti ignorano: 151 morti sul lavoro in tre mesi

Lo riferisce l’Osservatorio indipendente di Bologna. Con i due morti di Bergamo il numero è ancora aumentato

Questa mattina, con i due morti nel bergamasco, è salito a 151 il bilancio dei morti sul lavoro in questi primi tre mesi del 2018, come si apprende dall’Osservatorio indipendente di Bologna. Nello stesso periodo, l’anno scorso, sono morte ‘solo’ 113 persone, su un totale di 632 in tutto l’anno.

Il Veneto, con i suoi 20 morti, è la Regione in testa in questa triste gara, seguono Lombardia, Piemonte, Campania e Toscana. A Milano ci sono stati 8 decessi in tre mesi, 7 morti a Treviso e Verona. Due vigili del fuoco sono morti a Catania, altri due a Livorno lo scorso 28 marzo con l’esplosione della cisterna del porto.

È il settore edile quello più colpito: la maggior parte sono morti a causa di cadute dall’alto, come ad esempio da impalcature o tetti; il 10% delle vittime sono stranieri, il 25% ha superato i 60 anni.

tratto da: http://www.globalist.it/news/articolo/2018/04/01/i-numeri-della-piu-grande-strage-che-tutti-ignorano-151-morti-sul-lavoro-in-tre-mesi-2021988.html