È stata una strage. 150 migranti morti in mare, ma il Tg di Regime delle 20,30 dà la notizia dopo 18 minuti! …È questa l’informazione in Italia?

 

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È stata una strage. 150 migranti morti in mare, ma il Tg di Regime delle 20,30 dà la notizia dopo 18 minuti! …È questa l’informazione in Italia?

Strage con 150 morti in mare: il Tg2 dà la notizia dopo 18 minuti al termine della solita, abbondante dose di Salvini

L’edizione delle 20.30 del telegiornale del servizio pubblico ha evitato di dare troppo spazio a una vicenda che contrasta con la versione secondo la quale la Libia è un resort sul mare

Il naufragio più impressionante di questo 2019, un centinaio di morti, probabilmente 150: uomini, donne, bambini, come sempre. Numeri agghiaccianti, coi pescatori locali che hanno potuto fare poco se non raccogliere cadaveri. Quel che è accaduto nel Mediterraneo, davanti alla costa libica avrebbe dovuto essere vissuto dall’interno, in diretta, per capire cos’è l’inferno al quale sono condannati quelli che si lasciano alle spalle fame, guerra, regimi dittatoriali. Su natanti incerti, gestiti alla luce del sole da bande di schivisti dei quali si conoscono nome, cognome, riferimento politico in Libia; quella Libia che qualcuno, come il ministro dell’Interno italiano, aveva pensato una sorta di resort in riva al mare.

Ma alle 20 e 30, ha impressionato il valore che il Tg2 del biografo di Putin e Trump ha dato a questa tragedia. Prima di parlarne, tutto o quasi. Le decine e decine di cadaveri in mare han dovuto attendere 18 minuti di telegiornale, naturalmente non erano in uno dei titoli.

Scomodo dire che nel Mediterraneo si muore e si tenta la traversata comunque, nonostante la voce grossa e le fughe di Salvini. Lui se la prende con la ragazza al comando di una nave che uomini, donne e bambini li salva, in nome di diritti, non scritti ed eterni, in nome di diritti scritti e validi dove regna la civiltà, non la barbarie.

Naturalmente nelle prime battute del Tg, la dose quotidiana di Salvini in voce, non a dire quel che nasconde sullo scandalo di Mosca, che con arroganza ha nascosto al Parlamento e al suo presidente del Consiglio. No, lui tende a parlare sempre di altro, ieri era la volta delle tasse, da diminuire ad ogni costo – dice -probabilmente con la stessa determinazione messa nel cancellare le accise sulla benzina, mai tolte, solo a parole in campagna elettorale quando c’era da gabbare l’elettorato.

Dimenticavamo, un pezzo sul caso Siri, l’ex sottosegretario che continua a partecipare ai vertici al fianco di Salvini, quel Siri amico degli amici di Matteo Messina Denaro. Un servizio che avrà avuto il plauso del  legale di Siri.

Attenzione a Salvini più che dovuta visto che in giornata il direttore del Tg2 aveva avuto modo di partecipare, farsi vedere e farsi immortalare in foto e video, nei pressi del “corpus domini”, ad un convegno in qualche maniera legato alle questioni dell’informazione. Tema caro al leader leghista, seppure da affrontare a modo suo, alla maniera di Putin.

tratto da: https://www.globalist.it/tv/2019/07/26/strage-con-150-morti-in-mare-il-tg2-da-la-notizia-dopo-18-minuti-al-termine-della-dose-di-salvini-2044587.html

Matteo Salvini insiste che la Libia è un porto sicuro. Per la Commissione Onu è lo stupro quotidiano di donne, uomini e bambini… Coscienza tranquilla? …Si può prendere per il culo l’elettore, non Dio…!

 

Matteo Salvini

 

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Matteo Salvini insiste che la Libia è un porto sicuro. Per la Commissione Onu è lo stupro quotidiano di donne, uomini e bambini… Coscienza tranquilla? …Si può prendere per il culo l’elettore, non Dio…!

 

Per il ministero dell’Interno la Libia è un porto sicuro, un paese perfettamente in grado di operare e gestire il soccorso in mare dei migranti.

l ministero dell’Interno ha provveduto ad aggiornare la già molto controversa direttiva “per il coordinamento unificato dell’attività di sorveglianza delle frontiere marittime e il contrasto all’immigrazione illegale”, mettendo nero su bianco che il governo italiano considera la Libia un porto sicuro, un paese pienamente legittimato a operare nella search and rescue dei migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo e raggiungere l’Europa.

Di tutt’altro avviso la Commissione Onu.

Violenze sessuali orribili e di routine. Violenze cui sono sottoposti praticamente tutti i migranti in transito per la Libia: uomini, donne, bambini e bambine. Violenze che spesso vengono filmate e girate via Skype ai parenti delle vittime per spingerli a pagare ingenti somme di denaro come riscatto.

Lo afferma un report presentato lunedì dalla Commissione Onu per le Donne rifugiate che ha intervistato centinaia di sopravvissute all’inferno libico.

La violenza sessuale più crudele e brutale, oltre alla tortura, è consumata come una prassi consolidata tanto nelle carceri clandestine quanto nei centri di detenzione ufficiali del Governo libico. Ma gli stupri sono perpetrati di routine anche durante gli arresti casuali e nell’ambito del lavori forzati, che possiamo anche chiamare ‘schiavitù’, ai quali sono costrette le donne e gli uomini migranti” ha spiegato Sarah Chynoweth, portavoce dalla Commissione che cha subito sottolineato come sia “assolutamente insostenibile che i rifugiati che riescono a fuggire attraverso il Mediterraneo vengano intercettati, riconsegnati alla Libia e costretti ancora a subire queste violenze”. La Commissione cita esplicitamente l’accordo firmato dal nostro Paese nel 2017, quando, con il sostegno dell’Unione Europea, ha finanziato con decine di milioni di euro la Guardia Costiera libica che opera in un clima di assoluta impunità, fornendogli anche i mezzi per catturare i migranti e riportarli nei centri di tortura.

Nel complesso, l’Ue ha speso 338 milioni di euro, dal 2014 ad oggi, in questa politica sulle migrazioni che si è rivelata non soltanto fallimentare ma anche delinquenziale.

Sono storie orribili e racconti da farti venire il voltastomaco, quelli che – a fatica – gli psicologi e gli operatori specializzati riescono a cavar fuori dai sopravvissuti. Storie di stupri di una violenza inaudita, di torture indicibili, di mutilazioni genitali di massa, di fratelli costretti a violentare le sorelle o la stessa madre. Alcuni rifugiati hanno raccontato di fosse comuni riempite di cadaveri con i genitali tagliati e lasciati fuori a marcire. Storie quasi impossibili da raccontare. Per vergogna, incredulità, e anche per paura. “Ci minacciano di fare delle cose orribili ai nostri fratelli e alle nostre sorelle rimasti laggiù, se raccontiamo in Europa quello che accade in Libia” ha detto un ragazzino ai soccorritori dell’Aquarius.

Orrori che vengono filmati e mostrati ai parenti rimasti in patria per estorcere denaro. Quando alle famiglie è stato rubato tutto quello che si poteva rubare, i carcerieri permettono ai migranti ancora vivi di continuare il viaggio. I centri di detenzione libici non servono a impedire o a limitare le migrazioni. Aggiungono solo dolore al dolore con l’unico risultato quello di far sbarcare in Europa persone pesantemente traumatizzate e che, nel caso dell’Italia, come sottolinea il report della Commissione Onu, ricevono pure un sostegno psicologico del tutto inadeguato o addirittura assente.

By Eles

 

fonti:

https://www.fanpage.it/per-matteo-salvini-ma-non-per-lonu-ora-la-libia-e-un-porto-sicuro/

https://www.repubblica.it/cronaca/2019/03/29/news/salvini_libia_porto_sicuro_aggiornata_direttiva-222772993/

https://raiawadunia.com/libia-lo-stupro-quotidiano-di-donne-uomini-e-bambini-migranti-con-i-nostri-soldi/