Fornero: “Se si vive di più giusto lavorare di più” – Perchè per lei stare il più possibile sui coglioni agli Italiani è diventata una vera e propria sfida!

 

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Fornero: “Se si vive di più giusto lavorare di più” – Perchè per lei stare il più possibile sui coglioni agli Italiani è diventata una vera e propria sfida!

 

Fornero: “Se si vive di più giusto lavorare di più”

Torna a parlare l’ex ministro Elsa Fornero la cui riforma è ritenuta da molti responsabile dell’attuale condizione dei pensionati, ma soprattutto di quella di chi ha dovuto ritardare l’uscita dal lavoro di anni. La Fornero, diventata famosa anche per le lacrime versate durante la presentazione della sua legge, torna su quei momenti  e prova in qualche modo ad attenuare il suo apporto scaricando le responsabilità sia su chi c’era prima di lei sia sui governi che sono venuti dopo: “Nessuna riforma nasce perfetta e io ricordo che noi fummo costretti a vararla in 20 giorni. Se c’era la necessità di cambiare qualcosa, dopo cinque o sei anni le cose potevano essere aggiustate. Noi non avevamo previsto la pensione a 67 anni semplicemente abbiamo dato attuazione ad una legge che era stata introdotta dal governo Berlusconi e dunque con i ministro Tremonti e Sacconi e che dice in modo semplice: se si vive di più, si lavora di più”.

Parole che ovviamente hanno scatenato diverse reazioni. Prima fra tutti quella di chi viene chiamato in causa (governo Berlusconi) e ricorda che l’ipotesi di riforma di Tremonti parlava di un’età pensionabile di 62 anni mentre oggi, come tutti sappiamo, siamo arrivati ad un’età di 67 anni. Si tratta di cinque lunghi anni di lavoro in più difficilmente giustificabili soltanto con il discorso, già usato in mezzo a molte critiche dal ministro Padoan, dell’allungamento dell’aspettativa di vita.

Un’altra notizia “sfuggita” ai Tg: con un abile colpo di coda il Pd mette a segno uno degli obiettivi della defunta riforma (uno degli obiettivi di cui però Renzi non parlava quando era da Barabara D’Urso): blindare i privilegi dei superburocrati parlamentari…!

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Un’altra notizia “sfuggita” ai Tg: con un abile colpo di coda il Pd mette a segno uno degli obiettivi della defunta riforma (uno degli obiettivi di cui però Renzi non parlava quando era da Barabara D’Urso): blindare i privilegi dei superburocrati parlamentari…!

 

IL PD BLINDA GLI STIPENDI DEI SUPERBUROCRATI PARLAMENTARI: ORA SARÀ DI FATTO IMPOSSIBILE TAGLIARLI. #RENZIVERGOGNA!

Con un colpo di coda di fine legislatura, il Pd mette a segno uno degli obiettivi della defunta riforma: blindare i privilegi dei superburocrati parlamentari. L’Ufficio di Presidenza ha approvato il ruolo unico dei dipendenti di Camera e Senato. Ora il trattamento giuridico ed economico dei funzionari dei due rami del Parlamento sarà regolato da un unico testo. Quindi ogni modifica futura ai loro stipendi dovrà essere decisa non più come avviene oggi solo dalla Camera o dal Senato, ma da entrambi contemporaneamente. Servirà una maggioranza bulgara e di fatto non si potrà più tagliare.

Era esattamente ciò che prevedeva la riforma incostituzionale bocciata dai cittadini. Gli stipendi degli alti funzionari, che il Pd ha già aumentato fino a 2.200 euro in più al mese, saranno in pratica intoccabili. Invece di avvicinare le istituzioni al Paese reale, Renzi rottama le promesse elettorali per alimentare il proprio sistema di potere. Calpesta la volontà popolare che ha bocciato la controriforma, smantella i diritti e nega il reddito di cittadinanza per salvaguardare sprechi e privilegi: questo è il Pd! Dobbiamo liberarcene al più presto, poi ci penserà il M5S a ristabilire la giustizia sociale in questo Paese.

Da facebook.com/riccardofraccaroM5S