Incredibile – La bufala dell’attacco chimico di Assad contro i civili? Ma lo sapete qual è la fonte? L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani… Ha sede a Londra ed è composto da una sola persona, un esule siriano vicino ai ribelli! Lo sanno tutti, fate un giro sul web. Lo sanno tutti tranne Trump ed i nostri Tg…!

Assad

 

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Incredibile – La bufala dell’attacco chimico di Assad contro i civili? Ma lo sapete qual è la fonte? L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani… Ha sede a Londra ed è composto da una sola persona, un esule siriano vicino ai ribelli! Lo sanno tutti, fate un giro sul web. Lo sanno tutti tranne Trump ed i nostri Tg…!

 

Andate un po’ a rileggere gli articoli dei giorni scorsi. Quelli che accusavano Assad di strage con armi chimiche. Quelli in cui ci si strappava i capelli per l’atrocità del dittatore Siriano. Leggeteli bene. Leggete soprattutto la fonte. È l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani. Bel nome no? Sarà sicuramente una cosa seria…

Forse… Detto osservatorio ha sede nelle Campagne londinesi, ben lontano dai luoghi in cui si sarebbero compiute le stragi… Ha un organico di tutto rispetto: una sola persona, tal Rami Abdel Rahman che – per sua stessa ammissione – è membro della “opposizione siriana” che cerca di abbattere il presidente siriano Bachar al-Assad…!!!

Vi sembra tutto assurdo?

Andate allora a fare un giro sul Web, magari cominciando da Wikipedia…

in calce Vi proponiamo anche qualche link per velocizzare la ricerca.

Dicevamo, lo sanno tutti che questo sedicente Osservatorio Siriano per i Diritti Umani è attendibile quasi quanto i programmi di governo di Matteo Renzi e da diversi anni.

Tutti tranne gli americani che quando si tratta di buttare un po’ di bombe ed assassinare un po’ di gente non si tira mai indietro e i nostri Tg sempre pronti a schierarsi a fianco degli Americani

… La guerra continua a fianco dell’alleato americano!

 

By Eles

 

Consigli per la lettura:

 

Wikipedia – Osservatorio siriano per i diritti umani
Strage col gas in Siria, Mosca rifiuta bozza Onu: ‘Fake news, basata su rapporti falsi’. Usa: ‘Noi potremmo agire da soli”
L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani è un’impostura che ha sede a Londra
La bufala dell’Osservatorio Siriano dei diritti umani
Siria, gas sui ribelli e le bufale su Assad secondo il web

 

Da Londra una lezione di civiltà: la banca fallisce? Il manager va in galera. Proprio come da noi…

banca

 

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Da Londra una lezione di civiltà: la banca fallisce? Il manager va in galera. Proprio come da noi…

 

È entrata in vigore, in Gran Bretagna, la legge che prevede il carcere per i banchieri che provocano il fallimentodelle loro società con comportamenti scorretti. Fortemente voluta dal Cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, la nuova legge vuole dimostrare che «il governo ha appreso la lezione del passato».

PER IL FALLIMENTO DELLA BANCA, MAXIMULTA A CARCERE FINO A 7 ANNI

 La legge, che riguarda i top manager di istituti di credito e banche di investimento, punisce tutte quelle condotte, come la sbagliata gestione del rischio, che anche “solo” per negligenza portano a perdite mettendo a rischio l’impresa e, soprattutto, i suoi clienti. Per i casi più gravi sono previste una pena fino a sette anni di carcere e multe senza limiti che potranno essere attinte anche dai bonus e dagli stipendi.

OSBORNE: «GIUSTO IL CARCERE PER IL TOP MANAGER COLPEVOLE»

Il conservatore Osborne ha parlato della nuova legge come dell’«ultima pietra miliare nel mio piano per garantire che il sistema delle banche britannico operi ai più alti standard possibili». «È assolutamente corretto che un senior manager che con le sue azioni provoca il fallimento della sua banca affronti il carcere», ha rivendicato il Cancelliere dello Scacchiere, che ormai tempo fa paragonò i manager che provocano il fallimento di una banca ai ladri. «È sbagliato che le persone che rubano in un negozio siano messe in galera e che ai cattivi banchieri, invece, non sia chiesto di pagare il conto», disse il Cancelliere, lanciando la campagna che poi avrebbe portato all’approvazione della legge.

Fonte: Secolo d’Italia