I genitori dell’ex premier Renzi ancora indagati a Firenze: questa volta per fatture false …insomma, a questi la famiglia Misseri gli fa un baffo!

Renzi

 

 

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I genitori dell’ex premier Renzi ancora indagati a Firenze: questa volta per fatture false …insomma, a questi la famiglia Misseri gli fa un baffo!

Certo che non si fanno mancare nulla a casa Renzi… Questa volta sono fatture false!

Da Il Fatto Quotidiano:

Renzi, “i genitori dell’ex premier indagati a Firenze: fatture false”

Tiziano Renzi e la signora Bovoli, riportano La Repubblica e La Verità, hanno ricevuto dai pm Luca Turco e Christine von Borries un invito a comparire per chiarire i loro rapporti, e delle loro società, con Luigi Dagostino, imprenditore pugliese degli outlet sotto inchiesta da almeno un anno proprio per fatturazioni false, che il padre dell’ex premier ha accompagnato in giro per l’Italia per sviluppare il business lanciato in provincia di Firenze.

Le consulenze agli sviluppatori degli outlet della moda The Mall nati sotto le insegne di Gucci rischiano di costare care alla famiglia Renzi. Il padre dell’ex premier e la moglie Laura Bovoli, riferiscono indiscrezioni di stampa, sono indagati dalla procura di Firenze per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Proprio nell’ambito degli affari con alcuni esponenti del mondo renziano, come Andrea Bacci, di cui il Fatto Quotidiano si è occupato in diverse inchieste negli anni scorsi. Tanto da ricevere una querela da parte diTiziano Renzi che ha chiesto 300mila euro di danni al direttore del quotidiano Marco Travaglio, al direttore del sito Peter Gomez e a due suoi giornalisti (Pierluigi Giordano Cardone Gaia Scacciavillani) per quella che lui prefigurava come una campagna mediatica ai suoi danni, chiedendo appunto un risarcimento.

Nel mirino del padre dell’allora premier erano finiti proprio gli articoli che si sono occupati del business degli outlet e dei suoi protagonisti (oltre a Renzi senior e Bacci, l’ultimo presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi, la famiglia aretina dei Moretti e il faccendiere pugliese Luigi Dagostino che in Gucci avevano contraltare il top manager Carmine Rotondaro). Ora però Renzi senior, insieme alla signora Bovoli, dovranno obtorto collo tornare sull’argomento visto che, riferiscono Repubblica e la Verità, hanno ricevuto dai pm Luca Turco e Christine von Borries un invito a comparire per chiarire i loro rapporti, e quelli delle loro società, con Luigi Dagostino, imprenditore pugliese degli outlet con attività in Toscana. Quest’ultimo, così come Bacci e i Moretti, è sotto inchiesta da oltre un anno proprio per l’ipotesi di reato di emissione di fatture false per operazioni inesistenti.

E ora gli inquirenti, riporta La Repubblica, vogliono fare luce sui legami che intercorrono tra le società gestite da Dagostino e quelle riconducibili al padre dell’ex presidente del Consiglio, che già dovrà tornare davanti ai pubblici ministeri di Roma nell’ambito del caso Consip. Le fatture venute all’attenzione della Guardia di finanza sono due, una da 20.000 euro e una da 130.000 euro, e sarebbero state riscontrate durante le indagini su Dagostino. Secondo l’ipotesi di reato formulata dal pm le fatture sarebbero state emesse dalle aziende dei Renzi, rispettivamente la Party srl e la Eventi 6, per operazioni inesistenti.

Sempre secondo i due quotidiani, la fattura da 130.000 euro è stata emessa da Eventi 6, che si occupa di marketing ed eventi fieristici ed è distributore di quotidiani come RepubblicaLa NazioneLeggo e Metro. A pagarla la Tramor, società di diritto cipriota originariamente riconducibile alla famiglia Moretti per i quali è stata impegnata nelle attività di sviluppo dell’outlet The Mall a Leccio Reggello (Firenze). I Renzi con la loro azienda avrebbero fornito studi di fattibilità e servizi di accoglienza per l’outlet, (“Tiziano lavora nel campo del marketing da 30 anni. E in questo senso ci ha dato una mano nella pubblicità di alcune iniziative da noi organizzate, come successo tre anni fa per un evento natalizio al The Mall”, aveva per esempio dichiarato Dagostino al Fatto nel 2015) ma per gli inquirenti l’importo della fattura non sarebbe coerente con il valore delle prestazioni erogate e ora vogliono saperne di più. Secondo La Verità, i fascicoli aperti dalla procura fiorentina sarebbero due: oltre a quello sulle presunte fatture false, ci sarebbe un procedimento portato avanti  dal procuratore aggiunto Turco  relativo al fallimento della Delivery Service Italia.

 

fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/17/renzi-i-genitori-dellex-premier-indagati-a-firenze-fatture-false/4232647/amp/

Comunque Forza Italia ha bruciato tutti, perfino il Pd: è suo il primo indagato della nuova legislatura, dopo soli 3 giorni dal voto!

Forza Italia

 

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Comunque Forza Italia ha bruciato tutti, perfino il Pd: è suo il primo indagato della nuova legislatura, dopo soli 3 giorni dal voto!

Sardegna, indagato l’ex governatore Cappellacci. È il primo politico sotto inchiesta della nuova legislatura

L’indagine in cui è coinvolto l’esponente di Forza Italia ipotizza i reati di corruzione, peculato e truffa e ruota su un finanziamento pubblico da 750mila euro destinato alla Fm Fabbricazioni metalliche – sul cui fallimento stava già indagando la magistratura cagliaritana – che per gli inquirenti sarebbe stato concesso solo grazie a pressioni politiche.

Sconfitto all’uninominale dal candidato del Movimento 5 stelle, ripescato alla Camera grazie al proporzionale e finito nuovamente sotto inchiesta. L’ex governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, è indagato dalla procura di Cagliari. L’inchiesta in cui è coinvolto l’esponente di Forza Italia ipotizza i reati di corruzionepeculato e truffa ed è nata da un fascicolo per bancarotta aperto dai sostituti procuratori Emanuele Secci e Diana Lecca. In queste ore alcuni dei nove indagati, tra i quali oltre a Cappellacci c’è anche la consigliera regionale di Forza Italia, Alessandra Zedda, stanno ricevendo le notifiche di proroga di indagine chieste già a novembre dai due magistrati inquirenti.

L’ex governatore sardo è iscritto nel registro degli indagati nella sua qualità di commercialista – come anticipato da un quotidiano locale – insieme con i colleghi di studio Antonio Graziano Tilocca e Piero Sanna Randaccio. Nessun atto dalla procura sarebbe comunque ancora arrivato a Cappellacci, ha fatto sapere all’Ansa il suo difensore, l’avvocato Guido Manca Bitti.

L’indagine dei pm Secci e Lecca, entrambi del pool dei reati finanziari, ruota su un finanziamento pubblico da 750mila euro destinato alla Fm Fabbricazioni metalliche – sul cui fallimento stava già indagando la magistratura cagliaritana – che per gli inquirenti sarebbe stato concesso solo grazie a pressioni politiche. Un’operazione che – sempre secondo la tesi al vaglio degli investigatori – risalirebbe al 2013 e avrebbe anche fatto maturare una tangente da 80mila euro a Cappellacci per il proprio intervento. Secondo i magistrati, in pratica, l’azienda non aveva i requisiti per ottenere qul finanziamento da 750mila euro e lo aveva ottenuto solo grazie alla pressione di chi all’epoca governava la Regione.

L’inchiesta, inoltre, si sta concentrando sull’attività della società d’investimenti Zernike Meta Venture capital spa, molto attiva nell’isola, vincitrice di un bando Por all’epoca dell’amministrazione regionale guidata proprio da Cappellacci per la gestione di 17 milioni destinati a imprese innovative. Non è la prima volta che l’ex presidente sardo viene coinvolto in guai giudiziari. È stato condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi per il crac Sept. In appello la Corte dei conti gli ha chiesto 220mila euro per il licenziamento del capo ufficio stampa della Regione.

 

fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/07/sardegna-indagato-lex-governatore-cappellacci-e-il-primo-politico-sotto-inchiesta-della-nuova-legislatura/4209536/