La politica, Matteo, lasciala agli adulti… Breve storia del Recovery Fund e del livello culturale del popolo fascio-leghista

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La politica, Matteo, lasciala agli adulti… Breve storia del Recovery Fund e del livello culturale del popolo fascio-leghista

A marzo, quando l’Italia, la Spagna, la Francia e pochi altri Stati (10 in totale) scrissero una lettera per richiedere l’introduzione dei Coronabond, l’unica proposta allora presente era quella del Mes, peraltro legato ai suoi vincoli originari.

La Germania era ancora su posizioni rigide, la Commissione Europea altrettanto, i Paesi del centro, del nord e dell’est Europa neanche a parlarne.

Ad aprile, poi, mentre Salvini e Meloni ruttavano “alto tradimento”, l’Eurogruppo trovava un nuovo accordo: creazione di un canale di credito ad hoc del Mes, privo di condizionalità, 100 miliardi di prestiti per il fondo Sure, 200 miliardi per il fondo Bei e una vaga proposta italo-francese di “un Fondo per la Ripresa finanziato da debito comune europeo”. Non solo, quindi, nuovi fondi fino ad allora inesistenti, ma anche un principio: “Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno”.

A maggio, la svolta. La maxi proposta della Commissione Europea e della sua presidente Ursula Von Der Layen che sì, dava ragione all’Italia: istituzione del Recovery Fund, composto da 750 miliardi di cui 172,7 destinati all’Italia e basato su 500 miliardi a fondo perduto.

Il primo muro era stato rotto. A permanere, invece, l’ostacolo del Consiglio europeo, composto dai capi di Governo dei vari Paesi membri.
Ma nel frattempo, quelli che all’inizio del percorso erano appena 10 Stati, trattati anche un po’ da sfigati, ne sono diventati 22, con la sola esclusione di Olanda, Austria, Svezia, Danimarca, Finlandia.

Nella notte, dopo 4 giorni di trattative, finalmente l’accordo storico: confermati i 750 miliardi del Recovery Fund (con un riequilibrio tra risorse a fondo perduto e in prestito) e aumento della quota destinata all’Italia: da 172,7 miliardi a 209.

Il tutto mentre il leader dell’opposizione, pubblicando un video in cui ingurgitava latticini di varie dimensioni, twittava testualmente: “Ma che ne sanno i frugali? Mozzarella e panzerotti pugliesi, olio buono, frutti di una terra stupenda che tutto il mondo ci invidia”. Un contributo al dibattito senza precedenti.

La politica, Matteo, lasciala agli adulti.

fonte: https://www.facebook.com/illivelloculturaledelpopolofascioleghista/photos/a.156939205002453/569209150442121/
La politica, Matteo, lasciala agli adulti… Breve storia del Recovery Fund e del livello culturale del popolo fascio-leghistaultima modifica: 2020-07-27T22:57:38+02:00da eles-1966
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