L’alternativa agli F-35? C’è, ma è tabù: l’Italianissima Alenia produce caccia leggeri molto più utili ed economici. Ma i nostri politici imbarazzati, inetti, servili e lecchini non darebbero mai un dispiacere ai padroni Americani!

 

F-35

 

 

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L’alternativa agli F-35? C’è, ma è tabù: l’Italianissima Alenia produce caccia leggeri molto più utili ed economici. Ma i nostri politici imbarazzati, inetti, servili e lecchini non darebbero mai un dispiacere ai padroni Americani!

 

Premesso che spendere (o meglio buttare) soldi in armi dopo che hanno tagliato scuola, sanità e sociale non è solo superfluo, ma da idioti, incoscienti e incapaci (ma i nostri politici sono questo e altro). Ciò premesso, se proprio dobbiamo spenderli (o meglio buttarli) ‘sti benedetti soldi, perchè non destinarli ad un prodotto ITALIANO (aiutando così la nostra economia) che peraltro è più utile di questi F35 che si sono dimostrati un vero e proprio bidone?

No, eh. Il padrone Americano non ce lo consente!

L’alternativa agli F-35 ci sarebbe, ma è tabù: Alenia produce un caccia leggero più utile ed economico, ma non si può dire

La scorsa settimana a Torino-Caselle, in occasione della consegna all’Aeronautica Militare del 500° Eurofighter Typhoon prodotto, Leonardo ha presentato senza clamore la sua ultima creatura, l’M-346 FA (Fighter Aircraft): un cacciabombardiere leggero dotato di armamento completo e sistemi avionici avanzatissimi.

Fonti interne di Alenia (oggi Leonardo Divisione Velivoli) spiegano al Fatto Quotidiano che quest’ultima evoluzione dell’M-346 frutto delle richieste del mercato internazionale, avrebbe ottime opportunità anche sul mercato italiano come successore ideale dell’Amx Ghibli. Un ipotesi del tutto teorica, spiegano, vista la scelta di sostituire gli Amx con gli F-35. Scelta opinabile non solo dal punto di vista economico (l’F-35 costa almeno quattro volte tanto l’M-346) ma soprattutto tecnico, poichè l’aereo americano è una macchina di tipo completamente diverso all’Amx.

L’F-35 è infatti un bombardiere pesante strategico pensato 20 anni faper guerre con potenze come Russia o Cina (che oggi tra l’altro, sarebbero perfettamente in grado di intercettarlo e abbatterlo) mentre Amx e M-346 sono aerei da attacco leggero ideali in conflitti asimmettrici come Libia e Afghanistan e per operazioni Coin e Cas, ovvero di anti guerriglia e supporto aereo alle truppe, cioè quelle solitamente condotte dalla nostra Aeronautica Militare.
La fonte di Leonardo spiega che l’ipotesi di sostituire gli Amx con gli M-346 in versione di attacco, invece che con gli F-35, è talmente fuori discussione a livello politico da non essere mai stata oggetto di studi, documenti e discussioni ufficiali, un vero e proprio tabù di cui non si può parlare pubblicamente: chi lo ha infranto ne ha pagato le conseguenze.
Il RIFERIMENTO è all’ex Direttore delle operazioni di volo Alenia, Marco Venanzetti che nel 2015 fece un accenno a proposito, in un intervista britannica di settore. Niente e nessuno deve interferire con la suprema decisione di spendere 14 miliardi per 90 F-35: non l’esistenza di alternative più sensate ed economiche, non gli svantaggi per l’industria aeronautica nazionale (denunciati nel 2013 dall’e AD Finmeccanica Alessandro Pansa), non le dure critiche di ex generali dell’Aeronautica (che in un documento riservato del 2014 giudicavano il programma F-35 SPROPORZIONATO per l’Italia), non i report ufficiali che continuano a denunciare i difetti strutturali del velivolo (clamoroso l’ultimo del Pentagono, riportato sul sito dell’Osservatorio MILEX sulle spese militari italiane), non il Parlamento che nel 2014 votò il dimezzamento di questa spesa.

Per non gettare al vento questa spesa di 3,6 miliardi che l’Italia ha già investito nel programma F-35, CON RICADUTE ECONOMICHE E OCCUPAZIONI decisamente inferiori alle aspettative, avrebbe senso completare l’acquisizione già avviata di 15 aerei (8 già comprati e 7 opzionati con versamenti in acconto), buoni per comporre un gruppodi volo dell’aeronautica, e comprare più avanti (a prezzi migliori) i 15 F-35B necessari a sostituire gli Harrier della Marina.
Per rimpiazzare i 68 tornado oggi in servizio, si potrà contare su altrettanti Typhoon T2 e T3 “swuing role”, ancora in consegna, oltre che sui suddetti 15 F-35A; mentre per sostituire i 42 Amx oggi in linea (più 10 di addestramento) sarebbe logico e conveniente puntare sugli M-346 FA invece di spendere altri 6,5 miliardi per altri 60 F-35.

tratto da: http://www.lonesto.it/?p=27263

L’Europa vuole imporre all’Italia, un Paese che non è in grado di costruire 4 casette in legno per i terremotati, un aumento di 17 MILIARDI per spese militari!

Europa

 

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L’Europa vuole imporre all’Italia, un Paese che non è in grado di costruire 4 casette in legno per i terremotati, un aumento di 17 MILIARDI per spese militari!

#STANGATAEUROPEA: 17 MILIARDI PER NUOVE ARMI

L’Europa vuole cucire un’altra camicia di forza per l’Italia. Dopo il Fiscal Compact arriva la spesa obbligatoria per la difesa. Il Parlamento europeo ha approvato un rapporto “sulle implicazioni costituzionali, giuridiche e istituzionali di una politica di sicurezza e di difesa comune: possibilità offerte dal trattato di Lisbona” nel quale si chiede a tutti gli Stati membri di portare la spesa per la difesa al 2% del proprio PIL. Si tratta di oltre 100 miliardi di euro all’anno. Secondo uno studio del think tank Bruegel, per l’Italia l’aumento dovrebbe essere di 17 miliardi di euro. Spendiamo già 23,4 miliardi di euro l’anno per armi, caccia e radar, 64 milioni al giorno: è già troppo per un Paese che ripudia la guerra.

Non è un caso che la Merkel sia andata in missione da Trump accompagnata dall’amministratore delegato di Siemens, l’azienda tedesca che vende principalmente armi leggere e munizioni: è proprio la Nato infatti che sta facendo pressioni da mesi per ottenere più fondi dai Paesi europei. Si vogliono garantire lucrosi affari al settore bellico. La corsa agli armamenti non garantisce la pace né in Europa né nelle zone a rischio. Diamo questi soldi ai cittadini. Finanziamo il reddito di cittadinanza.

VIDEO. L’intervento di Fabio Massimo Castaldo durante la discussione del rapporto al Parlamento europeo. Ascolta la sua denuncia.

 

di Fabio Massimo Castaldo, Efdd – Movimento 5 Stelle Europa.

“Signor Presidente, onorevoli colleghi, noi non siamo contrari a un’Europa della difesa, anzi. Ma il problema di questa relazione è che, come spesso accade, si confonde l’ordine dei fattori, in questo caso prevalgono gli esterni.

La Brexit, così come il risultato delle elezioni americane, pur evidenziando la fragilità europea nel settore, non giustificano un’accelerazione su scelte che dovrebbero essere ragionate, ponderate e condivise con i cittadini. Quando si chiede agli Stati membri di portare le spese al 2%, si parla di circa cento miliardi di euro: non sono cifre irrisorie da chiedere ai nostri popoli, specie dinanzi all’impatto sociale devastante dell’austerità. Proprio per questo sprechi e doppioni andrebbero eliminati per reinvestire i risparmi in altro o, quantomeno, per non aumentare le spese.

La relazione è nel giusto quando dice che dovrebbero essere chiariti governance, finanziamento e obiettivi di un eventuale Fondo europeo per la difesa e dovremmo conoscerle prima queste informazioni, non dopo il voto di questo testo. Per non parlare dell’effettivo controllo che avranno il Parlamento europeo e quelli nazionali.

Dovremmo avere un Libro bianco con le varie opzioni e cominciare il percorso di ampio respiro non solo con le istituzioni europee e nazionali ma anche con i cittadini e la società civile. Solo così si può costruire una volontà politica consapevole che, ad oggi, appare tutt’altro che chiara”.

fonte: http://www.movimento5stelle.it/parlamentoeuropeo/2017/03/stangataeuropea-17-m.html