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“La violenza sessuale… da un italiano la posso sopportare. Da uno straniero no” – Ecco la becera cultura fascio-leghista che si sta radicando come un cancro nel nostro Paese complice la bestiale ignoranza degli Italiani…
CASCINA – Roccaforte leghista. Frasi choc su stranieri e stupro. Antonio Biasci, cittadino di Cascina, intervistato da un giornalista di Piazza Pulita, si è lasciato andare a una serie di pesantissime considerazioni.
Il giornalista Alessio Lasta è stato a Cascina per girare un servizio su un regolamento simile a quello di Lodi che preclude a molte famiglie straniere l’accesso alle case popolari. Intervistando alcuni cittadinitra cui Antonio Biasci…
Ecco il dialogo contestato.
Giusti (rivolto al giornalista): “Se tu avessi una sorella, te l’acchiappano e te la violentano. Cosa gli fai te?”.
Giornalista: “E che discorso è?”.
Giusti: “Niente, è un discorso che, voglio dire, danno noia anche alle donne”.
Giornalista: “Gli immigrati?”.
Giusti: “Esatto”.
Giornalista: “Le violentano solo loro?”.
Giusti: “Anche gli italiani. L’italiano lo posso sopportare. Ma che te vieni in Italia e che mi violenti anche la sorella a me non va bene”.
Giornalista: “Quindi da un italiano può sopportare la violenza”.
Giusti: “La posso sopportare”.
Giornalista: “La violenza sessuale a una donna…”.
Giusti: “A una donna. Uno straniero no. Allo straniero gli do una revolverata in testa e lo levo dai coglioni”.
A vomitare questo abominio, a pronunciare questo scempio, a latrare queste infami parole è un cittadino di Cascina, tal Antonio.
Cascina, comune di Susanna Ceccardi, una delle sindache leghiste più volgari e razziste della Storia repubblicana.
“La violenza sessuale… da un italiano la posso sopportare. Da uno straniero no”.
In questo lurido e miserabile concetto c’è tutto il maschilismo, il razzismo e il fallocentrismo che come cancro sta divorando il nostro Paese, fra un “se l’è cercata” e un “le nostre donne”.
Maschilismo, razzismo e fallocentrismo che non proliferano per caso, ma sono figli legittimi proprio di quella cultura leghista che – fra un rutto, un porto chiuso e una bambola gonfiabile brandita – stimola e titilla gli istinti più beceri delle persone.
Perché alla fine Antonio è un prodotto loro.
Antonio – nella sua libera ed aberrante espressione – È COLPA LORO.
Ma almeno io, ai miei figli e ai miei nipoti, potrò dire di aver combattuto tutta questa merda fino alla morte.
Loro invece dovranno nascondersi nei meandri più puzzolenti e vili della Storia.