L’assessore (alla Cultura!) Paganella: “O si nasce donne fertili o si nasce donne inutili”. A dimostrare che o si nasce con il cervello o si nasce assessori in una Giunta Leghista.

 

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L’assessore (alla Cultura!) Paganella: “O si nasce donne fertili o si nasce donne inutili”. A dimostrare che o si nasce con il cervello o si nasce assessori in una Giunta Leghista.

Da La Stampa:

L’assessore: “Donne inutili se non sono fertili”
Bufera su Manlio Paganella, che al Comune di Castiglione delle Stiviere (Mantova) ha la delega alla cultura. L’infelice uscita, alla vigilia della festa della donna, rimbalza ora sui social media.

«O si nasce donne fertili o si nasce donne inutili». E ancora: «O si nasce uomini o si nasce eunuchi». E alle consigliere d’opposizione che uscivano dall’aula dopo queste sue parole, ha anche dedicato un «il coraggio, se non ce l’ha, uno non se lo può dare». È bufera su Manlio Paganella, assessore alla Cultura del comune di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, che lo scorso 7 marzo, in occasione del Consiglio Comunale, a poche ore dalla Festa della Donna, ha proprio detto che «o si nasce donne fertili o si nasce donne inutili». In queste ore sui social network sta rimbalzando di bacheca in bacheca il video dell’assessore che dice la frase incriminata: a postarlo la pagina «Adesso ti Informo», il cui post, in poco tempo, ha avuto centinaia di condivisioni e decine di commenti.

Le parole di Paganella, in Consiglio Comunale, hanno fatto subito scattare la protesta delle consigliere del Pd – tre, tutte donne, Graziella Gennai, Cecilia Carattoni e Elena Cantoni – che sono uscite immediatamente dall’aula. «Abbiamo chiesto al sindaco Enrico Volpi di ritirare la delega a questo assessore, ma per ora abbiamo l’impressione che il primo cittadino stia solo prendendo tempo. Si è dissociato dalle parole di Paganella ma ha anche detto che quella dell’assessore è una reazione a noi dell’opposizione che lo abbiamo criticato per altre scelte» spiega a La Stampa Graziella Gennai, capogruppo dem in Consiglio Comunale.

Sì perché l’assessore non è nuovo a uscite quantomeno discutibili. Come quella di partecipare, lo scorso 26 gennaio – cioè alla vigilia della Giornata della Memoria sullo sterminio nazifascista – alla presentazione del libro fascista «Compagno Mitra», di Gianfranco Sella. L’evento era organizzato dall’associazione di estrema destra «Progetto Nazionale». «In quell’occasione – continua Gennai – Paganella intervenne in quanto assessore del Comune e portò persino i saluti del Sindaco (che non era presente). Il Consiglio Comunale del 7 marzo era stato convocato proprio per chiedere a Paganella il perché di quella partecipazione. E è andato come è andato, con quelle belle frasi che ora stanno facendo il giro d’Italia».

Il primo a dissociarsi dalle parole dell’assessore – 71 anni, fervente cattolico, padre di tre figli maschi, ex professore di storia e filosofia che a Castiglione delle Stiviere è considerato punto di riferimento culturale per la comunità per gli studi fatti su San Luigi Gonzaga – è stato il sindaco Enrico Volpi, che a La Stampa spiega: «Nei prossimi giorni dirò quale sarà la mia decisione, se ritirerò le deleghe a Paganella o meno. Certo è che le sue parole non sono state né opportune né, tantomeno, condivisibili. E quello che più colpisce è vedere che l’assessore non abbia ancora chiesto scusa in modo adeguato. Non ho visto, da parta sua, una presa di posizione adeguata». A dissociarsi dalle frasi di Paganella tutti i gruppi consiliari, tra cui quello della Lega che nella pagina Facebook della sua sezione cittadina ha scritto un post per spiegare la propria posizione. «Riteniamo doveroso – si legge – dissociarci dalle parole pronunciate dall’assessore Manlio Paganella nel corso del suo intervento. Pur riconoscendo il clima poco sereno, fatto di attacchi personali anche pesanti, che nelle settimane precedenti alcune forze politiche hanno creato attorno al professor Paganella, non possiamo giustificare le parole da lui pronunciate nei confronti del mondo femminile». I leghisti poi denunciano la «strumentalizzazione politica dell’episodio» che avrebbe «l’evidente intento di oscurare quanto questa amministrazione ha fatto nei due anni del suo mandato e quanto sta facendo per il rilancio della nostra città».