TAV e altri favori ai ricchi: Signore e Signori, questo è il liberismo…!

 

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TAV e altri favori ai ricchi: Signore e Signori, questo è il liberismo…!

La logica delle organizzatrici della manifestazione pro-TAV di Torino, e immagino di una parte dei manifestanti (un’altra parte non aveva alcuna idea della questione ma probabilmente giocare all’antifascismo militante li faceva sentire giovani), è che se non si fa quello che vogliono gli speculatori questi non investono e l’economia ne risente. Sono trent’anni che il liberismo vende questa fandonia e ancora funziona, anzi funziona sempre meglio perché le nuove generazioni neppure sospettano che possa esistere un mondo in cui gli interessi dello Stato precedano quelli delle multinazionali e in cui si faccia qualcosa (o almeno ci si provi) per accrescere la qualità della vita comune e non solo il conto in banca dei ricchi o aspiranti tali. E come mai non lo sanno? Perché direttamente o indirettamente gli intellettuali e i giornalisti ormai lavorano tutti per le grandi corporation e ne hanno dunque a cuore gli interessi (ma guai a chiamarli puttane).

Leggevo poco fa la sezione “business” del New York Times: le due principali notizie riguardano una Amazon e l’altra gli ospedali. Promettendo di spendere alcuni miliardi di dollari nella costruzione dei suoi nuovi quartier generali, Amazon ha ottenuto dalle città che se li sono contesi (una è New York) altrettanti miliardi o quasi in esenzioni fiscali, incentivi, agevolazioni di ogni tipo. Stiamo parlando di una compagnia che vale più di un bilione (cioè mille miliardi, cioè un milione di milioni) e che è diventata un gigante approfittando di scappatoie per eludere le norme fiscali a cui i suoi concorrenti erano soggetti; e adesso riceverà denaro pubblico per spazzare via altri piccoli esercizi commerciali e impoverire la classe media. Per non dire del fatto che l’unica ragione per cui costruisce quei centri è fare molti altri soldi, certo non per aiutare la gente, e nell’istante in cui non le convenissero più li chiuderebbe su due piedi, licenziando in tronco le migliaia di impiegati che adesso dice di voler assumere. Mentre le sovvenzioni pubbliche prosciugheranno le casse statali, sempre più vuote malgrado l’espansione economica per via dei tagli delle tasse ottenuti dalle lobby e garantiti da politici corrotti; con la conseguenza che non ci saranno fondi per le infrastrutture (per esempio per la metropolitana, sempre più fatiscente) e per i programmi sociali, culturali e ambientali. Ma ai liberisti non gliene frega niente: peggio, fanno finta di credere, e i giornali confermano, che arricchire ulteriormente Jeff Bezos (che ha un patrimonio personale di 150 miliardi e ogni dieci secondi guadagna quanto un suo impiegato in un anno) porti benefici a tutti.

Balle, come si sono rivelate balle (spiega il secondo articolo del NYT) le giustificazioni delle fusioni fra le multinazionali della salute. Le quali per aggirare le norme antitrust dichiarano che è l’unico modo per abbassare i costi delle prestazioni e delle assicurazioni (ormai il premio di assicurazione annuale per una famiglia è di media 19mila dollari); e i giornali d’accordo, i giornali contenti: è così che bisogna fare! e comunque: è inevitabile! Invece non è vero   e si scopre (ma solo dopo) che in regime di monopolio i prezzi aumentano ancora di più e ormai nessuno può fermarli perché i controllori sono sul libro paga dei controllati.

Questo è il liberismo, baby quello che vuole le Olimpiadi e la TAV. In Italia l’unico partito che in qualche modo lo contrasta, salvo qualche frangia di estrema destra o sinistra, è il M5S, malgrado i necessari compromessi che deve fare con la Lega (glieli hanno imposti gli italiani e in particolare gli astensionisti). Si potrebbe fare meglio, certo, ma spesso il meglio è nemico del bene.

fonte: https://www.themisemetis.com/comunicazione/tav-favori-ricchi-liberismo-baby/2172/