“9 euro l’ora agli operai? Sono troppi!” – Lo sostiene Cesare Damiano, ex-sindacalista ed ex-ministro del lavoro, seduto alla Camera nelle file del Pd a 14.000 Euro al mese, in attesa di buonuscita e vitalizio…!

 

Cesare Damiano

 

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“9 euro l’ora agli operai? Sono troppi!” – Lo sostiene Cesare Damiano, ex-sindacalista ed ex-ministro del lavoro, seduto alla Camera nelle file del Pd a 14.000 Euro al mese, in attesa di buonuscita e vitalizio…!

«Chi parla è Cesare Damiano, ex-sindacalista ed ex-ministro del lavoro. Damiano è alla quarta legislatura il che significa che solo di assegno di fine mandato, quando smetterà di fare il deputato, si beccherà circa 160.000 euro. Per Damiano 1500 euro LORDI per un metalmeccanico sono troppi. Eccoli gli ipocriti del nuovo millennio. Ricordano Berlinguer, fanno nostalgici pugni chiusi ma sanno solo leccare il sedere a Confindustria. E sono osceni traditori, dei lavoratori, di ideali giovanili e, oltretutto della Costituzione».

Così l’ex deputato del M5S, Alessandro Di Battista, su Facebook condividendo il video di un intervento di Damiano, nel quale l’ex ministro dice di essere contrario al salario minimo orario proposto dal M5S perché “se noi moltiplichiamo 9 euro lordi all’ora per le ore mediamente lavorate da un metalmeccanico in un mese, che sono 173, significa che noi fissiamo uno standard di salario minimo di base a 1550 euro lordi”.

Di Battista ha poi aggiunto: «Coloro che osano criticare il salario minimo dovrebbero rileggersi l’art. 36 della Costituzione della Repubblica. Articolo 36. Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa».

Anche la pagina Facebook del M5S ha condiviso il video dell’intervento di Damiano, commentando: «PD e sindacati sono pronti a dare battaglia per impedirci di introdurre il SALARIO MINIMO ORARIO. Quali interessi difendano ormai è chiaro a tutti, e non sono quelli dei lavoratori italiani.
9 euro lordi sono troppi? Sono il minimo per garantire un’esistenza dignitosa, come vuole la nostra Costituzione. E alle imprese ABBASSEREMO LE TASSE.Avanti!»ù

 

NOTA:

Attualmente i deputati hanno diritto a un’indennità lorda di 11.703 euro. Al netto sono 5.346,54 euro mensili più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro. Ad essi si aggiungono 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti.

senatori invece ricevono un’indennità mensile lorda di 11.555 euro. Al netto la cifra è di 5.304,89 euro, più una diaria di 3.500 euro cui si aggiungono un rimborso per le spese di mandato pari a 4.180 euro e 1.650 euro al mese come rimborsi forfettari fra telefoni e trasporti.

Facendo un rapido calcolo e senza considerare le eventuali indennità di funzione i componenti del Senato guadagnano ogni mese 14.634,89 euro contro i 13.971,35 euro percepiti dai deputati.

PERO’ PER UN OPERAIO 9 EURO L’ORA SONO STROPPI…!