Un nuovo sogno per il nostro mondo – Una fantastica intervista di Silvestro Montano a Fiorella Mannoia.

 

Fiorella Mannoia

 

.

.

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK Banda Bassotti

.

.

 

Un nuovo sogno per il nostro mondo – Una fantastica intervista di Silvestro Montano a Fiorella Mannoia.

 

“Sono cresciuta a pane e bandiera rossa. Negli anni della mia giovinezza la sinistra c’era ed aveva un volto amico. Era quello di gente normale, credibile, che odorava di fatica e dignità, che viveva tra noi e con noi ed era al servizio della nostra sete di giustizia e libertà. I suoi leader erano i nostri rappresentanti e li sentivamo vicini, quasi di famiglia, e non solo in campagna elettorale. Essere di sinistra significava lavorare, insieme, a sviluppare la democrazia, era includere e mettere al centro chi era sullo scalino più basso della società, era dignità e sogno di un mondo migliore, senza guerre e prevaricazioni, dove a tutte e a tutti fosse consentito vivere, a testa alta, sentendosi a casa propria.
Questa volta, per la prima volta in vita mia, non ho votato a sinistra. Come tanti, che sentivano come me, ho scelto di votare per un movimento di giovani che nei quartieri e sul territorio c’era e rivendicava trasparenza e cambiamento. L’ho fatto perché quella sinistra, quei volti amici, per quanto mi guardassi intorno, non c’erano più. Al loro posto, tante giacche e tante cravatte, gente distante e lontana, chiusa nei suoi palazzi di potere, che parlava di spread, banche e altre diavolerie. Mai capace di una parola o una proposta che facesse sognare, almeno sperare, che questo non sia l’unico mondo possibile”.

E’ un fiume in piena, Fiorella Mannoia. Sul suo volto e nelle sue parole l’ombra dell’amarezza e della delusione, ma nessuna resa. Era e resta una combattente. Una che da sempre ha scelto di parlare il linguaggio semplice delle persone comuni, di farsi interprete di chi non ha voce, siano essi il mondo delle donne o i sud del mondo e di casa nostra.

“ Non sono pentita di questa mia decisione. Credo che le classi dirigenti italiane ed europee avessero bisogno di una scossa. E così ciò che resta della sinistra. E’ stato questo il ragionamento di massa di tanti come me, gli stessi che una volta popolavano i comizi di Berlinguer e ne hanno pianto la morte. Non avevamo altra scelta, se non il non voto, il restare a casa. Abbiamo invece scommesso su un po’ di cambiamento. Il paese, la nostra gente, ne avevano disperato bisogno “.

Ora però vi ritrovate Salvini al governo e in primissimo piano…

“ Lo so, è terribile. Mette i brividi e credo che quei ragazzi che abbiamo votato debbano presto mostrare che il volto del cambiamento che hanno proposto non è questo. Altrimenti, perderanno il nostro voto. Allo stesso tempo, la responsabilità di questa scelta sciagurata va anche a chi non ha accettato neanche di dialogare con loro e ha scelto di godersi lo spettacolo sgranocchiando pop corn. Mai visto tanto cinismo. Quale spettacolo si augurano? la definitiva crisi di questo nostro povero paese? Sono degli irresponsabili “.

Intanto sull’immigrazione torna un linguaggio che puzza di tempi oscuri della storia italiana e europea…

“ Vorrei essere molto chiara su questo punto. Questo linguaggio è realtà da lungo tempo. La sua violenza, la sua arroganza, è scritta in quello che accade da anni in questo paese. Sulla pelle dei migranti è ingrassata l’edilizia e l’agricoltura. E lo ha fatto giocando sui loro scarsi diritti e la loro condizione di presunta illegalità. Tante nostre campagne e tanti nostri cantieri sono divenuti le nuove Alabama dello schiavismo, dove poter sfruttare, maltrattare e persino abusare di migliaia di ragazzi e ragazze stranieri. I nostri marciapiedi sono stati popolati da migliaia e migliaia di nuove schiave del sesso stuprate quotidianamente nell’indifferenza generale.
E’ successo sotto gli occhi di tutti. E sotto quelli di governi che battevano sia bandiera di centrodestra che di centrosinistra. Ha fatto comodo a tutti, dal sud al nord della Lega e di Salvini. Chi raccoglie la loro frutta? Chi ha costruito le loro case?
Poi c’è stato l’inizio dell’ondata, grazie a una guerra raccontata umanitaria, ma come al solito predatoria. L’avventura libica, voluta dai francesi ma anche dl nostro governo di allora di cui la Lega e Salvini erano parte. L’esodo di massa ha quella data e quella di altri conflitti in Africa di cui stati e interessi europei portano la responsabilità. Gli sbarchi si sono moltiplicati e la risposta a questa emergenza è stata insieme incapace e criminale. La presunta accoglienza, che tale non è stata manco per niente, ha beneficiato una cricca di personaggi senza scrupolo. Solo loro, non chi sperava di trovare finalmente il paradiso.
Gli immigrati e i profughi sono divenuti ancor di più business. Non si è saputo neanche distribuirli equamente sul territorio, visto che tanti comuni del nord, amministrati dalla Lega, hanno fatto le barricate per non riceverne neanche un numero esiguo. Sono state così affollate le periferie delle città del centrosud ed è scoppiata la sensazione dell’invasione, la paura. E’ stato buon gioco per Salvini cavalcare quest’onda e trasformarla in voti anche a costo di far crescere ulteriormente una sottocultura greve e pericolosissima del disprezzo dell’altro e del diverso da noi.
Nessuno, dico nessuno, ha fatto argine a questo delirio crescente. Nessuno ha spiegato alla nostra gente cosa stesse accadendo e quali ne fossero ragioni e responsabilità.
Abbiamo puntato il dito contro le organizzazioni umanitarie accusandole di essere responsabili degli arrivi. Abbiamo taciuto sulle compagnie multinazionali, comprese le nostre, e sui governi che trattano l’Africa come terra da saccheggiare. Abbiamo reso invivibile la nostra società per tanti italiani e per quelli che ci chiedevano aiuto e che non volevano altro che poter vivere in pace nei loro paesi.
Ma è folle chi pensava di poter affrontare questo fenomeno a colpi di trattati e soldi alle bande libiche per trattenere i migranti nei loro lager o pensa, oggi, di farlo con blocchi di porti e chiusure di frontiere”.

Cosa vuoi dire?

“ I poveri del mondo, soprattutto quelli della sua parte più massacrata, ci presentano il conto. Non si può seminare guerre ovunque, sbriciolare paesi, depredarne altri, condannare alla miseria un intero continente, l’Africa, e non pensare che prima o poi i ragazzi e le ragazze, di questi luoghi della non speranza, non tentino la sorte cercando di arrivare da noi. In Siria, in Afghanistan, in tanti paesi africani è non vita. E’ aspettare in silenzio la morte. Prima o poi doveva accadere che la gente fuggisse dagli inferni cui li abbiamo costretti . E statene certi, se e non ci saranno risposte serie, grande e nuova politica, pace e giustizia, se non renderemo loro le case e i loro paesi, l’onda dei disperati crescerà e travolgerà ogni barriera”.

Parli di nuova politica…Cosa vuoi dire esattamente?

“ Chi dice che destra e sinistra non significano niente, afferma una grande sciocchezza. Il nostro è un mondo di giorno in giorno sempre più assurdo, ingiusto e spietato. Poche famiglie e consigli di amministrazione detengono il potere per intero e la gran parte delle ricchezze. C’è una capacità produttiva enorme, ma ancora oggi milioni di esseri umani, soprattutto bambini, muoiono per fame. Progettiamo viaggi nello spazio e taxi volanti e a tanta parte dell’umanità manca la luce elettrica o i servizi igienici.
In un mondo in cui le differenze si accentuano fino a divenire vere bestemmie, serve come il pane chi rappresenti la necessità e la giustezza di un’altra prospettiva. Dobbiamo costruire un nuovo soggetto, chiamatelo come vi pare, sinistra o altro, che non si rassegni alle regole crudeli dell’esistente, ma le critichi e ne imponga di nuove; che si contrapponga all’egoismo dei pochi, allo strapotere della finanza e delle sue burocrazie, e renda possibile a tutte e a tutti un pezzo di umana felicità.
Il nostro mondo ha bisogno di un nuovo sogno, di nuove speranze e di nuove bandiere. E siamo tutti noi chiamati a questa impresa, a dover ragionare e batterci da cittadini del mondo, affrontando in spirito di pace e di giustizia i problemi che sono comuni ad ogni angolo della terra, qualsiasi colore differenzi la pelle, in ogni preghiera, sotto ogni cielo. Questa deve tornare ad essere casa nostra, non la loro.
Mai come oggi possiamo farcela. Dobbiamo solo volerlo.

 

 

fonte: https://raiawadunia.com/fiorella-mannoia-un-nuovo-sogno-per-il-nostro-mondo/