Il Codacons: Interverremo in Tribunale a sostegno di qualsiasi misura che riduca i vergognosi vitalizi ai parlamentari. Si tratta infatti di un “furto” legalizzato ai danni della collettività che i cittadini non possono più tollerare!

 

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Il Codacons: Interverremo in Tribunale a sostegno di qualsiasi misura che riduca i vergognosi vitalizi ai parlamentari. Si tratta infatti di un “furto” legalizzato ai danni della collettività che i cittadini non possono più tollerare!

VITALIZI, CODACONS: MISURA SACROSANTA, LA DIFENDEREMO IN TRIBUNALE CONTRO POLITICI CONTRARI

DISUMANE LE PROTESTE DELLA CASTA. SARANNO SCONFITTI DINANZI I GIUDICI

Il Codacons pronto alle barricate legali contro la “casta” che ha già annunciato iniziative contro il taglio dei vitalizi comunicato da Roberto Fico.
“Interverremo in Tribunale a sostegno di qualsiasi misura che riduca i vergognosi vitalizi ai parlamentari – spiega il presidente Carlo Rienzi – Si tratta infatti di un “furto” legalizzato ai danni della collettività che i cittadini non possono più tollerare, e di privilegi inaccettabili pagati con le tasche degli italiani”.
“Le proteste di chi ha minacciato ricorsi sono “disumane” e verranno sconfitte dinanzi ai giudici, dove il Codacons interverrà per difendere un provvedimento non più rinviabile” – conclude Rienzi.

fonte: https://codacons.it/vitalizi-codacons-misura-sacrosanta-la-difenderemo-in-tribunale-contro-politici-contrari/

Taglio dei Vitalizi? – Di Battista: “Quando lo proposi io la Boldrini mi cacciò dalla Camera”…!

Di Battista

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Taglio dei Vitalizi? – Di Battista: “Quando lo proposi io la Boldrini mi cacciò dalla Camera”…!

 

A proposito di vitalizi degli ex deputati, l’esponente 5Stelle Alessandro Di Battista ha ricordato su Facebook l’episodio accaduto negli ultimi giorni della passata legislatura quando l’ex-Presidente della Camera Laura Boldrini lo cacciò dalla Camera.

Di Battista, condividendo il video sul social network, ha raccontato:

“L’ex-Presidente dichiarò inammissibili le proposte del Movimento 5 Stelle sul taglio dei vitalizi agli ex-deputati fatte durante la discussione del bilancio della Camera. Disse che non si potevano accettare in quanto la legge sul taglio dei vitalizi (la legge Richetti) era già passata alla Camera ed era in procinto di passare in Senato”.

“Io le dissi – ha proseguito – che nessuno ci poteva garantire la sua approvazione quindi suggerivo intanto di tagliare i vitalizi degli ex-deputati dato che era possibile farlo”.

Ma quanto detto dall’ex parlamentare non servì, in quanto la Presidente lo buttò fuori:

“Come andò a finire? Che la legge Richetti venne – come volevasi dimostrare – insabbiata al Senato e che il partito della Boldrini non è stato votato neppure dai parenti,” ha aggiunto Di Battista.

L’ex deputato 5Stelle ha poi elencato alcune “cose” che desidera dire “ora che i vitalizi hanno le ore contate”:

“1. Quando gli tocchiamo i vitalizi dicono ‘giù le mani, i nostri sono diritti acquisiti’, quando invece ci toccano le pensioni si difendono dietro il ‘ce lo chiede l’Europa’. Favolosi”

“2. Dissi in ogni modo che il PD stava facendo finta di abolirli facendo passare la legge solo alla Camera e insabbiandola al Senato. Ricordate? Dicemmo che si sarebbero potuti tagliare immediatamente con una delibera dell’ufficio di presidenza. Ricordate? Cercate di ricordalo per favore affinché l’estinzione politica del PD sia ancora più veloce”.

“3. Nessuno ritiene che tagliando questo osceno privilegio medioevale si risolveranno magicamente i problemi dell’Italia, tuttavia è un segnale, un segnale importante che può far riavvicinare i cittadini alla politica”.

Poi Di Battista si è rivolto agli ex parlamentari: “se non riuscirete a campare presto potrete chiedere il reddito di cittadinanza,” ha scritto.

E ha concluso ricordando che sono ancora molti i privilegi da abolire.

Guarda il video QUI

 

fonte: https://www.silenziefalsita.it/2018/06/28/di-battista-quando-proposi-di-tagliare-i-vitalizi-degli-ex-deputati-la-boldrini-mi-caccio-dalla-camera/

Ed ora Di Maio fa sul serio: “Domani finalmente iniziamo a togliere un privilegio insopportabile: il vitalizio degli ex parlamentari”…!

 

Di Maio

 

 

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Ed ora Di Maio fa sul serio: “Domani finalmente iniziamo a togliere un privilegio insopportabile: il vitalizio degli ex parlamentari”…!

“Domani finalmente iniziamo a togliere un privilegio insopportabile: il vitalizio degli ex parlamentari”.

Così Luigi Di Maio su Twitter condividendo lo screenshot di un tweet del presidente della Camera Roberto Fico in cui si legge: “Domani alle 8.30 ho convocato l’ufficio di Presidenza di @Montecitorio dove presenterò la delibera per il superamento dei vitalizi.”

Il vicepremier ha poi aggiunto: “Lo abbiamo detto e lo stiamo facendo. I prossimi saranno i pensionati d’oro.
L’era dei privilegi è finita”. E ha lanciato l’hashtag #togliamoiprivilegi

Nel frattempo Di Maio ha ribadito la necessità del reddito di cittadinanza per venire incontro ai milioni di poveri che vivono in Italia.

E ha riportato le dichiarazioni del Procuratore Generale della Corte dei Conti

“Finalmente il Reddito di Cittadinanza viene riconosciuto per quello che è: un diritto del cittadino. Non sono dei ‘grillini’ a dirlo. Leggete queste parole del Procuratore Generale della Corte dei Conti: ‘Il reddito di cittadinanza è un diritto importante a sostegno delle fasce maggiormente colpite dalla recente prolungata crisi occupazionale. Un diritto che il Def ha voluto scevro da inutile e deleterio assistenzialismo, ancorato invece al mondo del lavoro; dunque un arricchimento con un nuovo diritto della cittadinanza, un significativo contributo a renderne partecipi anche le fasce di popolazione maggiormente in difficoltà’.”

“È un riconoscimento importante per la proposta che il MoVimento 5 Stelle porta avanti fin dalla sua nascita e che ora sta per diventare legge dello Stato,” ha proseguito Di Maio, che ha spiegato: “Si tratta di una misura urgente, di primaria importanza anche alla luce dei dati diffusi oggi dall’Istat che parlano del record di povertà dal 2005: ci sono oltre 5 milioni di poveri assoluti in Italia”.

“Non è più possibile andare avanti così e non c’è più tempo da perdere. Il Reddito di Cittadinanza deve partire SUBITO!”, ha concluso il leader 5Stelle.

L’accusa della Senatrice del M5S Laura Bottici: “Appena si toccano i vitalizi cominciano le anomalie”…!!

 

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L’accusa della Senatrice del M5S Laura Bottici: “Appena si toccano i vitalizi cominciano le anomalie”…!!

 

“Appena si toccano i vitalizi cominciano le anomalie”.

Lo fa sapere la senatrice del M5S Laura Bottici su Facebook.

L’esponente pentastellata in un post pubblicato sul social network scrive che “la relazione informale degli uffici di Palazzo Madama sul ricalcolo dei vitalizi è stata trasmessa alla Camera senza darne avviso al collegio dei questori”.

Inoltre il collegio dei questori non ha neanche esaminato questa relazione, nonostante Bottici lo avesse richiesto “espressamente”.

Ma cè di più, prosegue la senatrice 5 Stelle.

“A me – spiega – è stato sottoposto un documento che riportava la firma dei tecnici del Senato, ebbene il documento che è stato trasmesso all’altro ramo del Parlamento non riporta nessuna firma”.

E a nome del Movimento 5 Stelle denuncia: “Riteniamo grave questo atteggiamento da parte del questore anziano, Antonio De Poli, che va contro le più elementari regole di trasparenza e che non rispetta i membri del collegio dei questori che avrebbero dovuto esaminare e discutere in merito al contenuto del documento”.

La Bottici afferma poi di ritenere “gravi” le motivazioni di tale atteggiamento, che viene condannato fermamente dai 5 Stelle, i quali ribadiscono che la battaglia per l’abolizione dei vitalizi continuerà in entrambi i rami del Parlamento “con la massima celerità possibile”, nonostante si stia cercando di ostacolare i pentastellati al fine di mantenere il privilegio.

E conclude: “Noi non ci fermeremo, non solo per un discorso di giustizia sociale, ma anche per rispetto di tutti i cittadini che faticano ad arrivare a fine mese e che hanno pensioni sotto la soglia di povertà”.

La settimana scorsa il questore anziano della Camera dei Deputati, il pentastellato Riccardo Fraccaro, aveva denunciato che “puntuale come un orologio svizzero” era scattata la “disinformazione” di Repubblica dopo l’inizio della “Operazione Taglia-Privilegi”.

L’obiettivo del quotidiano dei De Benedetti era, secondo Fraccaro, quello di screditare l’azione del M5S.

 

tratto da: https://www.silenziefalsita.it/2018/05/08/m5s-appena-si-toccano-i-vitalizi-cominciano-le-anomalie/

M5s attacca la Casellati che ha insabbiato l’istruttoria per l’abolizione dei vitalizi al Senato… È scandaloso! …Scusate, ma cosa vi aspettavate dalla pupilla di Berlusconi…?

Casellati

 

 

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M5s attacca la Casellati che ha insabbiato l’istruttoria per l’abolizione dei vitalizi al Senato… È scandaloso! …Scusate, ma cosa vi aspettavate dalla pupilla di Berlusconi…?

 

M5s chiede abolizione dei vitalizi a Casellati: “Al Senato istruttoria ferma, è scandaloso”

Danilo Toninelli, capogruppo M5s al Senato, ha inviato una lettera alla presidente di Palazzo Madama Maria Elisabetta Casellati per chiederle che fine abbia fatto l’istruttoria per abolire i vitalizi. E poi attacca: “Sembra che l’istruttoria dei questori stia concludendosi in maniera scandalosa”.

Il MoVimento 5 Stelle torna a parlare dell’abolizione dei vitalizi e, dopo aver annunciato l’istruttoria presentata alla Camera dei deputati per dare il via all’iter, si rivolge alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il capogruppo pentastellato a Palazzo Madama, Danilo Toninelli, ha inviato una lettera alla presidente del Senato per sollecitarla a dare vita all’istruttoria anche a Palazzo Madama. E poco dopo Toninelli attacca esplicitamente gli uffici di presidenza del Senato, dove l’istruttoria sarebbe ferma: “Sembra che l’istruttoria dei questori stia concludendosi in maniera scandalosa, sembra che ci siano profili di incostituzionalità sull’abolizione dei vitalizi. In Parlamento vige l’autodichia e loro stanno dicendo che è costituzionale un privilegio e incostituzionale abolirlo”.

“Le scrivo per chiederle lumi sull’istruttoria che il gruppo del M5s vorrebbe vedere il prima possibile all’esame del consiglio di presidenza”, scrive Toninelli nella lettera facendo esplicito riferimento a quello che definisce il “solerte lavoro compiuto” dai questori della Camera dei deputati. I questori di Montecitorio hanno “completato l’istruttoria per la revisione dei vitalizi, compresi i trattati di reversibilità”, ricorda Toninelli nella missiva inviata a Casellati, nella quella parla anche del “suo dichiarato impegno a favorire un percorso parallelo e coordinato tra i due rami del Parlamento” in tema di abolizione dei vitalizi.

Nella lettera inviata dal rappresentante M5s a Casellati si ribadisce che l’auspicio è quello che “si possa lavorare a partire dai criteri metodologici assunti dall’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, vista anche la proficua collaborazione avviata tra il presidente Roberto Fico e il presidente dell’Inps Tito Boeri, in modo da recuperare il tanto invocato allineamento tra le due Camere e dare una pronta risposta ai cittadini su un tema molto sentito dall’opinione pubblica”.

Negli scorsi giorni era stato Riccardo Fraccaro, questore anziano di Montecitorio, a far sapere che era stata presentata l’istruttoria sui vitalizi, considerata come “il primo passo per la loro cancellazione”. Il M5s aveva promesso di dare il via all’iter per l’abolizione dei vitalizi entro 15 giorni seguendo un percorso che avrebbe portato all’approvazione di questa misura nell’Ufficio di presidenza della Camera. In attesa di novità da Montecitorio, dove per ora non si hanno notizie certe sulle tempistiche per l’abolizione dei vitalizi, il M5s chiede quindi che si proceda sin da subito con la stessa misura anche al Senato.

Alla richiesta di Toninelli ha risposto in serata Antonio De Poli, questore anziano di Palazzo Madama: “L’impegno del Senato ad un percorso con la Camera sul tema dei vitalizi non può essere messo in discussione. Gli uffici legislativi e amministrativi dei due rami del Parlamento si sono incontrati ieri per valutare in maniera coordinata gli aspetti di diritto e di metodo. Una riunione che fa seguito a quella che come questori del Senato abbiamo avuto una settimana fa con i colleghi della Camera. Vanno valutati rapidamente ma con attenzione tutti gli aspetti che attengono al piano costituzionale, tecnico e fiscale. Per evitare di fare un lavoro che rischierebbe di essere inutile e demagogico, in contrasto con quelli che sono i reali interessi dei cittadini”.

 

fonte: https://www.fanpage.it/m5s-chiede-abolizione-dei-vitalizi-a-casellati-al-senato-istruttoria-ferma-e-scandaloso/

Tutto come previsto: mentre alla Camera si accelera per l’abolizione dei vitalizi, al Senato, dove regna la nuova “Regina della Casta”, la “fedelissima” Casellati, non se ne parla proprio!!

 

Casellati

 

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Tutto come previsto: mentre alla Camera si accelera per l’abolizione dei vitalizi, al Senato, dove regna la nuova “Regina della Casta”, la “fedelissima” Casellati, non se ne parla proprio!!

 

‘Dov’è l’istruttoria sui vitalizi?’ Toninelli scrive a Casellati

L’istruttoria sui vitalizi prosegue, anzi l’iter accelera, alla Camera ma rimane al palo al Senato.

Perciò il capogruppo del M5S Danilo Toninelli ha scritto alla presidente del Senato Elisabetta Casellati “per chiederle lumi sull’istruttoria che il gruppo del Movimento 5 Stelle vorrebbe vedere il prima possibile all’esame del Consiglio di Presidenza”.

“Il Collegio dei Questori della Camera dei deputati – si legge nella lettera di Toninelli – ha completato l’istruttoria per la revisione dei vitalizi, compresi i trattamenti di reversibilità”. E ora i 5 Stelle vorrebbero che, in relazione al “dichiarato impegno” di Casellati “in favore di un percorso parallelo e coordinato tra i due rami del Parlamento”, si faccia partire l’iter anche al Senato.

Toninelli ha proseguito chiedendo che l’operazine Taglia-Privilegi iniziata alla Camera possa iniziare anche al Senato, “vista anche la proficua collaborazione avviata tra il Presidente Roberto Fico e il Presidente dell’Inps Tito Boeri”.

Fico ha incontrato Boeri lo scorso 18 aprile. In quell’occasione il presidente della Camera aveva fatto sapere su Instagram che era stato un colloquio “cordiale e costruttivo” e che nel mentre proseguiva l’istruttoria sul tema dei vitalizi, per cui aveva dato mandato al collegio dei questori.

I due si sono incontrati nuovamente e hanno parlato per 40 minuti della questione della delibera sull’abolizione dei vitalizi.

Nel frattempo Di Maio ha detto ai suoi che intende “portare a casa” il risultato dell’abolizione del privilegio degli ex parlamentari prima che si torni al voto.

Parlando a Rete 4, il leader 5 Stelle ha dichiarato: “Noi ce la stiamo mettendo tutta per tagliare i vitalizi prima che si vada a votare. Cerchiamo di tagliarne più possibile, poi vediamo cosa diranno i calcoli”.

E in una lettera inviata ai parlamentari 5 Stelle ha scritto di prepararsi alla battaglia sui vitalizi.

 

tratto da: https://www.silenziefalsita.it/2018/05/05/dove-l-istruttoria-sui-vitalizi-toninelli-scrive-a-casellati/

Come nacquero i Vitalizi: con una riunione segreta gli “onorevoli” per il Natale del 1954 decisero di farsi un bel regalo a spese della Gente.

Vitalizi

 

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Come nacquero i Vitalizi: con una riunione segreta gli “onorevoli” per il Natale del 1954 decisero di farsi un bel regalo a spese della Gente.

È la sera del 21 dicembre 1954 e, a Montecitorio, si svolge una misteriosa seduta segreta, modello carbonari, alla quale partecipano i parlamentari di tutti gli schieramenti politici. La consegna, per tutti gli onorevoli, è quella del più assoluto riserbo, soprattutto al termine dell’incontro. Tuttavia, come sempre accade, e considerato che siamo a Natale e bisogna essere più buoni, c’è qualcuno che si fa prendere dallo scrupolo di coscienza. Due giorni dopo, il 23 dicembre mentre in Aula si discute della ratifica degli Accordi di Parigi, il presidente della Camera, Giovanni Gronchi legge una lettera pervenuta al suo ufficio il giorno prima.

“Onorevole signor Presidente, ieri sera la Camera, riunita in comitato segreto, ha discusso ed approvato il bilancio consuntivo 1952-53 ed il bilancio preventivo 1954-55. Nel bilancio preventivo è stata approvata la somma di lire 452 milioni per il fondo di previdenza per gli onorevoli deputati. Ritengo corretto che l’opinione pubblica sia ufficialmente informata delle cose che riguardano i parlamentari, specie di quelle così delicate circa le indennità ed altri compensi, e ritengo disdicevole a1 prestigio ed al buon nome del Parlamento che i1 pubblico venga a conoscere queste cose attraverso rivelazioni, indiscrezioni o articoli scandalistici come è successo in passato. In questo modo si continua su una strada che io non mi sento di approvare. Infatti, la nostra gente, e specie la povera gente, ha bisogno certamente di buone leggi ma anche di buoni esempi. A me sembra che questo buon esempio con le procedure segrete non si dia e perciò presento le mie dimissioni da deputato intendendo portare con esse, in discussione presso l’opinione pubblica, la questione che ci ha, purtroppo, divisi. Con deferenti saluti, Ing. Giuseppe Veronesi”.

Il gesto dell’onorevole Veronesi, piuttosto che suscitare, come avrebbe dovuto essere, un sussulto d’orgoglio da parte dei colleghi, provoca l’effetto contrario destando una reazione sdegnata, a cominciare dallo stesso presidente Gronchi che, conclusa la lettura della missiva, espone il suo pensiero: Non credo che io debba commentare, per quanto riguarda la Presidenza della Camera, il merito di questa lettera, della quale però non posso tacere che il suo tenore, oltre ad essere inopportuno, è, in parte inesatto e, in parte, assolutamente ingiusto. Non intendo entrare in polemica, ma mi limiterò, come il regolamento me ne fa obbligo, a porre in votazione l’accettazione delle dimissioni”.

Per la cronaca, le dimissioni dell’onorevole Giuseppe Veronesi verranno respinte dall’Assemblea, a larghissima maggioranza. Cosa prevedeva in termini tecnici l’onorevole regalo del Natale del 1954? Dal primo gennaio dell’anno successivo, i parlamentari avrebbero depositato, a un fondo pensioni, 9.000 lire al mese mentre, la Camera, avrebbe versato per ciascuno di loro 12.500 lire mensili. L’onere complessivo del nuovo fondo da far ricadere sul bilancio della Camera e, quindi, dei contribuenti, era di 98 milioni di lire l’anno. Poi c’erano i requisiti, necessari a ogni singolo deputato, per poter usufruire di questo vitalizio e cioè: il deputato una volta raggiunti i 55 anni di età e i dieci anni di mandato parlamentare, quindi due legislature, oppure 60 anni e cinque di mandato (una legislatura), avrebbe usufruito di una pensione mensile di 50.000 lire.

Questo, però, era soltanto il minimo di quello a cui i rappresentanti del popolo avrebbero potuto aspirare nella loro onorevole carriera. Per ogni anno di mandato parlamentare, il deputato o il senatore avrebbe avuto diritto ad un aumento di pensione di 5.000 lire, fino a un massimo di 150.000 lire al mese. Se, invece, un deputato avesse avuto la sfortuna di non essere rieletto e, addirittura sfortuna della sfortuna, avesse raggiunto meno di cinque anni di anzianità parlamentare, avrebbe percepito un premio di 600.000 lire, una vera e propria buonuscita, una liquidazione. Se poi l’anzianità fosse stata maggiore, allora l’onorevole avrebbe potuto farsi dare un premio ragguagliato all’anzianità raggiunta, oppure come ultimissima ipotesi attendere il limite di età e usufruire della pensione.

La notizia riesce a passare quasi inosservata fra i grandi giornali d’informazione, in fondo era anche Natale. In più, ovviamente, e come sempre accade in queste situazioni, nessun partito si assume la paternità della proposta. Il 28 dicembre, il quotidiano economico 24 Ore pubblica un durissimo editoriale nei confronti della classe politica: “Finora ci eravamo illusi, e vogliamo ancora illuderci, che quella del deputato non fosse una professione, ma che invece fosse valido il concetto di rappresentanza degli elettori, o, per meglio dire, del Paese. Lo stabilito pensionamento costituisce invece un colpo assai duro alle nostre illusioni, anche se esso non fa che rispecchiare il processo involutivo della rappresentanza parlamentare con l’instaurazione di partiti solidamente formati e rigidamente controllati dall’alto. Scriviamo queste parole con molto rammarico, inquantoché, nonostante tutto, abbiamo sempre difeso il regime parlamentare attraverso le due Camere, le quali come ben disse Cavour, comunque siano formate sono sempre migliori dell’anticamera delle dittature. Nessuno li obbliga a fare il deputato; se lo fanno sappiano mostrarsi all’altezza del simbolo che essi impersonano”.

La questione del vitalizio, non era solo un semplice problema etico ma anche, se non soprattutto, un problema economico dal momento che, nonostante i tre miliardi di lire annui con cui lo Stato concorreva al bilancio della Camera dei Deputati, per l’esercizio 1954-55, a Montecitorio era previsto un passivo di un miliardo e 232 milioni. Queste cifre venivano comunicate dall’agenzia economica Interpress: “Lo stato di previsione della Camera è salito dai 2 miliardi e 900 milioni dell’esercizio precedente ai 4 miliardi e 132 milioni di quello in corso…”Fra le cause del deficit, per colmare il quale la presidenza dell’Assemblea avrebbe fatto ricorso al Ministero del Tesoro, sempre l’agenzia Interpress, citava in primo luogo “l’istituzione della cassa di previdenza a favore dei deputati”approvata formalmente dalla Camera dei Deputati il 21 dicembre 1954 in Comitato segreto.

Dopo due anni di silenzio, il vitalizio verrà ufficialmente istituito nell’estate del 1956.

ATTENZIONE, È UN CASO UMANO – Roberto Fico vuole tagliare i vitalizi? Ricordiamo l’appello di qualche anni fa di Alessandra Mussolini: “Non toccate le nostre indennità, sarebbe istigazione al suicidio”…

 

Mussolini

 

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ATTENZIONE, È UN CASO UMANO – Roberto Fico vuole tagliare i vitalizi? Ricordiamo l’appello di qualche anni fa di Alessandra Mussolini: “Non toccate le nostre indennità, sarebbe istigazione al suicidio”…

Era il 2011 quando Alessandra Mussolini lanciava l’appello: “Non toccate le nostre indennità, sarebbe istigazione al suicidio… È come se ci mandassero nudi per strada. Poi è ovvio che uno si ammala, prende l’influenza, si aggrava, arriva la polmonite e quindi…”

Leggiamo quando riportava la stampa dell’epoca:

«Nessun vitalizio ai politici? È un’istigazione al suicidio»

Mussolini (Pdl): la soglia dei 60 anni non ha senso, ma i cittadini vogliono vederci soffrire, non si accontentano

Togliere il vitalizio ai parlamentari o almeno renderlo non immediatamente fruibile? «È come se ci mandassero nudi per strada. Poi è ovvio che uno si ammala, prende l’influenza, si aggrava, arriva la polmonite e quindi…». Alessandra Mussolini viene intervistata da Tommaso Labate sul settimanale «A». L’argomento è, naturalmente, i decreti che provano a toccare i privilegi della Casta. Domanda: «È “istigazione al suicidio” rendere i politici uguali ai cittadini?». La deputata Pdl: «Eh no, mi spiace, non è così. Facciamo le cose come si deve a questo punto. I cittadini vanno in pensione a 65 o 67 anni? Bene, allora noi della presunta “casta” andiamoci a 70. Questa soglia dei 60 non ha senso». Un’ipotesi che, ammette la nipote del Duce, getterebbe nella disperazione molti colleghi. «Per colpa di pochi, quelli che si sono arricchiti con la politica e i soldi sottobanco, paghiamo tutti». Poi aggiunge: «Per i cittadini soffriamo ancora poco. Vogliono vederci soffrire ancora di più. Se abbassassero i nostri stipendi a 1000 euro al mese, la gente ci vorrebbe veder prendere 500 euro».

Da: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/politica/2011/9-dicembre-2011/nessun-vitalizio-politici-istigazione-suicidio–1902476860262.shtml

09 dicembre 2011

7 lunghi anni, ma bisogna ammettere che non è cambiato niente, quando questa apre la bocca ti viene proprio, oggi come allora, una grande irrefrenabile voglia di mandarla a cagare…

By Eles

FA SUL SERIO! – Alla Camera Fico avvia l’istruttoria per abolire i vitalizi…!

 

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FA SUL SERIO! – Alla Camera Fico avvia l’istruttoria per abolire i vitalizi…!

Camera, Fico apre il dossier per superare i vitalizi

Il presidente della Camera ha dato mandato ai questori di Montecitorio di predisporre entro 15 giorni una proposta per il superamento del sistema dei vitalizi agli ex deputati. I vitalizi riguardano 2.600 ex parlamentari per una spesa annua di circa 207 milioni.

«Quanto fatto alla Camera da Roberto Fico e Riccardo Fraccaro per l’abolizione dei vitalizi è solo l’antipasto di quello che faremo…», annuncia in serata Luigi Di Maio nel suo comizio elettorale a Termoli. La mossa del presidente della Camera Fico — che ha chiesto ai questori di formulare entro 15 giorni una proposta per trasformare i vitalizi degli ex parlamentari eletti prima del 2012 in assegni pensionistici — è subito diventata per i grillini la carta da giocare per le prossime elezioni regionali in Molise e in Friuli Venezia Giulia.

Nel mirino 2.600 ex parlamentari

Alla Camera, dunque, è partito l’attacco frontale dei Cinque Stelle contro 2.600 ex senatori ed ex deputati di antica elezione (nel 2012 il governo Monti ha introdotto il computo contributivo per la pensione dei parlamentari) che percepiscono ancora il vitalizio basato sul calcolo retributivo. La spesa prevista per il 2018 è di 207 milioni e con il ricalcolo il risparmio potrebbe sfiorare anche alcune decine di milioni all’anno. Per il questore grillino Riccardo Fraccaro «si potrebbero risparmiare 76 milioni all’anno, cioè 350 a legislatura». Per fare in fretta, il presidente della Camera spera di poter varare la riforma con delibera dell’ufficio di presidenza della Camera (dove vige l’autodichia) senza il ricorso a una legge ordinaria: «La politica deve fare i sacrifici per prima», ha detto Fico. Ora però tocca ai tre questori — oltre a Fraccaro, Gregorio Fontana di FI ed Edmondo Cirielli di FdI — verificare quanto ampio sia il perimetro della condivisione di questa riforma. All’ufficio di presidenza nessun partito si è opposto all’avvio della trasformazione dei vitalizi ma ci sono diversità di vedute sul mezzo da usare (legge o delibera?) e sul metodo del ricalcolo dei trattamenti in corso. Si sta profilando poi anche la creazione di un fondo per far fronte agli inevitabili ricorsi di chi vedrà toccati i «diritti acquisiti».

I tentativi falliti

La strada della riforma dei vitalizi degli ex parlamentari è tracciata ma non ammette semplificazioni. Ne sa qualcosa il Pd che nella scorsa legislatura, per non farsi mettere nell’angolo dal M5S, ha provato a giocare la carta della legge Richetti: il testo fu varato dalla Camera ma poi affossato al Senato. Oggi i rapporti di forza sono decisamente cambiati e una proposta del M5S avrebbe buon gioco sia in ufficio di presidenza (delibera) sia in Aula (legge). Fico ha rivolto un appello agli altri partiti: «Occorre ragionare su una riforma dei vitalizi, partendo da un ricalcolo che riequilibri in modo sostenibile il rapporto tra quanto versato e le prestazioni erogate, così come sta avvenendo per tutti i cittadini». Ieri l’ufficio di presidenza ha autorizzato Leu a costituire un gruppo parlamentare anche se con soli 14 deputati.

fonte: http://www.corriere.it/politica/18_aprile_09/camera-fico-avvia-l-istruttoria-superare-vitalizi-f21b6144-3c12-11e8-b32d-1ffee392ceeb.shtml

Effetto M5s – Ora cominciano a farsela sotto – L’Associazione degli ex parlamentari in ansia per l’assegno: “Noi vittime dell’invidia”

 

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Effetto M5s – Ora cominciano a farsela sotto – L’Associazione degli ex parlamentari in ansia per l’assegno: “Noi vittime dell’invidia”

Ora sì che cominciano a farsela sotto…

L’Associazione dei vecchi parlamentari in ansia per l’assegno: “Noi vittime dell’invidia”

Scrive Il Giornale:

Loro le consultazioni al Quirinale le hanno già fatte. Parliamo degli ex parlamentari con vitalizio da difendere, riuniti nell’Associazione ex parlamentari, che poche settimane fa si è presentata dal capo dello Stato con una folta delegazione di canuti ex senatori ed ex deputati, molto preoccupati per gli annunci di tagli alle loro generose pensioni parlamentari, diverse migliaia di euro al mese per pochi anni (in certi casi, mesi) di «servizio» a Montecitorio e Palazzo Madama.

Conto totale: 206,9 milioni di euro solo per il 2018. L’associazione, presieduta da Antonello Falomi, ex parlamentare Ds poi rieletto con Rifondazione Comunista (4.852 euro netti al mese di vitalizio), è impegnata in una crociata «in difesa delle istituzioni democratiche rappresentative, a cominciare dal Parlamento». Tradotto: non azzardatevi a toccare il nostro assegno vitalizio, è un presidio democratico. A Sergio Mattarella gli ex parlamentari hanno espresso la viva preoccupazione per un taglio, o ricalcolo, della loro pensione, come minacciato soprattutto dal M5s, che l’ha messo nelle priorità del primo ufficio di presidenza guidato dal grillino Roberto Fico. Proprio a lui si è subito rivolto il presidente dell’Associazione ex parlamentari, a nome dei circa 1.500 ex eletti ad essa iscritti. Ricordando che mai e poi mai gli ex parlamentari potranno dare il loro assenso «a misure che definiscano come odiosi privilegi le garanzie, anche economiche, poste dalla Costituzione Italiana a tutela dei parlamentari», mentre l’auspicio è che i presidenti delle Camere «sappiano intervenire con fermezza per interrompere una campagna d’odio che delegittima la massima espressione della sovranità popolare».

Ma per comprendere al meglio il grido di dolore degli ex parlamentari minacciati nel portafoglio, occorre prender l’ultimo numero della loro rivista, Il Parlamento. Ventiquattro pagine in cui, oltre ai necrologi per gli ex parlamentari scomparsi e a quelli premiati con medaglia per aver compiuto i 90 anni, si parla quasi esclusivamente e ossessivamente dei vitalizi messi in pericolo dalla «retorica populista che rappresenta – si legge – gli ex parlamentari come una casta di privilegiati e quindi un obiettivo facile da colpire». Anche se trattasi di una microcategoria di cittadini che rappresenta lo 0,0002%», sui cui però vogliono «scaricare il problema di reperire risorse». L’analisi del vicepresidente dell’associazione, Paolo Caccia, ex deputato Dc per quattro legislature, spiega che è tutta una questione di invidia per i trattamenti economici conquistati dagli ex deputati e senatori, «una mina per la società, una deriva inquietante alimentata anche dalla crisi economica». In effetti, invidiabili lo sono veramente i vitalizi degli ex parlamentari. Calcolati con il metodo retributivo, quindi slegati dai contributi realmente versati, i vitalizi vanno dai 2mila euro agli oltre 10mila euro netti al mese per i veterani dei Palazzi. L’Associazione, comunque, è pronta alle barricate se proveranno a ricalcolare i vitalizi al ribasso, in nome della democrazia e pure delle «numerose vedove di ex parlamentari che hanno in quell’assegno l’unico mezzo di sostentamento». Eh sì, perché le vedove e in certi casi pure fratelli e figli lo ereditano.

via Il Giornale