Ricapitoliamo: Di Battista in Tv parlò di legami tra la ‘ndrangheta e comitati favorevoli all’Alta velocità Torino-Lione. Querelato dagli imprenditori pro Tav! …Ora però la Cassazione conferma: La ‘ndragheta interessata ai cantieri del TAV in Val di Susa… E adesso?

 

Di Battista

 

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Ricapitoliamo: Di Battista in Tv parlò di legami tra la ‘ndrangheta e comitati favorevoli all’Alta velocità Torino-Lione. Querelato dagli imprenditori pro Tav! …Ora però la Cassazione conferma: La ‘ndragheta interessata ai cantieri del TAV in Val di Susa… E adesso?

 

Alessandro Di Battista querelato dagli industriali. La notizia, confermata direttamente a TPI da Confindustria Piemonte, era nell’aria.

Nel mirino dell’Unione industriale di Torino, di Ance Piemonte, di Confindustria e di altre realtà “produttive” del Nord-Ovest l’attacco portato avanti dall’esponente M5s durante l’intervista a Che tempo che fa, da Fabio Fazio.

Di Battista negli studi Rai ha parlato chiaramente di “tangenti da restituire” per la grande opera e di “infiltrazioni della criminalità organizzata”.

 

“Io non ho le prove”, disse Di Battista da Fazio, “ma ricordo quando due esponenti della ‘ndragheta furono intercettati e dissero ‘adesso ci tocca fondare un comitato Sì tav’”.

Pochi minuti dopo, rincarò la dose: “Il problema del Tav per qualcuno non è se si farà o meno. Il problema è che quel qualcuno si è già steccato qualche tangente e qualora l’opera dovesse essere bloccata sarà costretto a mettersi le mani in tasca”….

Ma le ultime notizie sembrano dar ragione all’illustre querelato…

Tav, la Cassazione: la ‘ndrangheta era interessata a lavori in Val di Susa

La ‘ndrangheta era interessata a lavori di costruzione del Tav Torino-Lione in Valle di Susa: una vicenda già emersa nel 2014 durante l’inchiesta San Michele della procura di Torino e ora certificata dalla Cassazione nella sentenza di condanna, diventata definitiva depositata in questi giorni, a carico di otto imputati. Il processo (si tratta del troncone svolto con il rito abbreviato) riguardava l’attività della ‘ndrina di San Mauro Marchesato a Torino e nel circondario.

L’obiettivo di intimidazione della era evitare che sfrattassero un’azienda, la Toro srl, “vicina agli interessi della cosca nei lavori di costruzione della Tav Torino-Lione”.

 Giovanni Toro, padre di Toro Nadia, amministratore unico e socio unico della Toro srl, era stato arrestato nel giugno 2014 per concorso esterno in 416 bis. Al momento dell’operazione, la TORO aveva già eseguito importanti lavori proprio presso il cantiere del tunnel geognostico di Chiomonte provvedendo, come scritto sulla Relazione finale dei lavori del contratto C11119, “alla bitumatura della viabilità interna di cantiere, richiesta dalle forze dell’ordine e formalizzata attraverso l’Ods n R-02”. I lavori erano stati dati in subappalto dall’appaltatore che, guarda caso, era un’ATI formata da due imprese locali di proprietà di persone già citate nell’inchiesta Minotauro, la maxi-operazione contro le infiltrazioni della ndrangheta nella provincia di Torino che ha portato poi alla condanna di 23 persone. Inoltre facevano parte dei due contratti relativi ai lavori di recinzione del cantiere, oggetto di un esposto presentato in Procura da numerosi Sindaci ed amministratori locali nel 2013.

L’ennesima conferma degli interessi opachi che hanno da sempre circondato il sistema TAV, diventato oggi la bandiera di un sistema marcio fatto di collusione tra lobbies del cemento, mafia e politica.

…Ed ora?

 

Fonti:

https://torino.repubblica.it/cronaca/2019/03/07/news/tav_la_cassazione_la_ndrangheta_era_interessata_a_lavori_in_val_di_susa-220977387/

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_ndragheta_interessata_ai_cantieri_del_tav_in_val_di_susa_la_cassazione_conferma/82_27504/?fbclid=IwAR2EfCbR2tckiUh5IYteU0hSIYiBR2_aixx7a1YEM6PCm0mCf2E1qjyggxo