Inceneritori e cancro – È emergenza bambini, tumori aumentati anche del 90% in soli 10 anni. E allora non dimenticate quando Renzi in Tv difendeva gli inceneritori e gli interessi dei suoi amici sulla pelle della gente, aggredendo e insultando un’oncologa – NON DIMENTICATE!

 

Inceneritori

 

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Inceneritori e cancro – È emergenza bambini, tumori aumentati anche del 90% in soli 10 anni. E allora non dimenticate quando Renzi in Tv difendeva gli inceneritori e gli interessi dei suoi amici sulla pelle della gente, aggredendo e insultando un’oncologa – NON DIMENTICATE!

Ve ne avevamo già parlato qui:

Di inceneritore si muore. Succede a Vercelli (e non solo). E solo un criminale può dire che non è vero. E quel criminale ce lo siamo tenuti 3 anni come presidente del Consiglio!! Ricordatevelo quando, con la faccia di bronzo che si ritrova, Vi chiederà il Vostro voto!

 

Guardate questo video? Ve lo ricordate? L’arroganza e la falsità di quest’uomo che aggredisce in malo modo l’oncologa colpevole di aver detto in TV che gli inceneritori PROVOCANO IL CANCRO!

Ma come si permette, mettere in discussione i guadagni degli amici di Renzi per qualche bambino che crepa di cancro…?

 

Tumori infantili, in Italia è una emergenza: il governo pronto a varare una legge contro rifiuti ed inceneritori

L’inquinamento è un cancro: così l’Italia scopre l’emergenza “bambini”

Il rischio di sviluppare malattie oncologiche nelle aree più inquinate del nostro Paese è aumentato anche del 90% in soli 10 anni. Uno su 5-600 nuovi nati si ammalerà di cancro prima del compimento del quindicesimo anno d’età. Il governo annuncia nuovi decreti e proposte di legge

 

Tumori infantili, in Italia è una emergenza: il governo pronto a varare una legge contro rifiuti ed inceneritori

Colazioni fugaci, pranzi in piedi, traffico e ritmi frenetici: già all’alba dell’autunno tutto questo appare nuovamente “normale”, ma tutto questo per il nostro benessere non è a costo zero e il prezzolo stiamo pagando già da anni: i “fattori ambientali modificabili” e gli “stili di vita non corretti” stanno avendo sulla nostra salute un impatto considerevole e i dati risultano allarmanti, tanto gridare all”Emergenza cancro“. Una vera e propria ipoteca sul futuro, peraltro costosissima sui bilanci del sistema sanitario nazionale.

Nel 2016 il Ministero della Salute ha diramato una mappa delle zone più inquinate in Italia, associata all’eventuale aumento di tumori in queste aree: i dati mostrano un aumento anche del 90% di malattie tumorali nelle zone inquinate soprattutto cancro alla tiroide, tumore alla mammella e mesotelioma associati alla presenza di sostanze come la diossina, amianto, petrolio, piombo, pcb, mercurio.

L’Italia vanta anche un altro triste primato, quello dei tumori infantili: in nessuno paese in Europa è così alta l’ncidenza di malattie tumorali sui bambini che vivono nelle aree maggiormente inquinate.

Uno studio dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) su 62 Paesi a livello mondiale mostra come la più alta incidenza di cancro compare tra 0-14 anni e tra 15-19 anni in Sud Europa e comprende Italia oltre a Cipro, Malta, Portogallo e Spagna.

I tumori maggiormente in aumento sono le leucemie. Negli adolescenti tra i 15 e i 19 anni sarebbero in aumento linfomi, carcinoma e melanoma. Ci sono poi i rischi legati all’inquinamento dell’aria con aumento di casi di tumori del polmone. In aumento anche le patologie cutanee e i tumori dell’oro-faringe. Si stima infine che una non sana alimentazione, unitamente a stili di vita non sani, incidano per il 65% nell’incidenza di tumori. Mentre gli esperti sono concordi: dagli anni 70 ad oggi la probabilità di sviluppare un tumore in età pediatrica è aumentata in modo preoccupante e maggiormente in aree esposte a inquinanti ambientali.

“I dati raccolti nel periodo 2006-2013 in 28 dei 45 siti italiani maggiormente inquinati hanno poi sottolineato un incremento di tumori maligni del 9% nei soggetti tra 0 e 24 anni, registrando picchi del 50% per i linfomi Non-Hodgkin, del 62% per i sarcomi dei tessuti molli e del 66% per le leucemie mieloidi acute”.

Tumori, in arrivo decreto su rifiuti e inceneritori

Come spiega il deputato pentastellato Zolezzi è stato calcolato che le emissioni inquinanti in Italia pesano per 48 miliardi all’anno sui conti della sanità pubblica.

“L’Italia risulta detenere il triste record delle malattie oncologiche in età pediatrica – afferma il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – come ho sottolineato ieri al G7 Ambiente, vi è un’urgenza di intervenire ineludibile”.

“Nelle prossime settimane agiremo con interventi normativi sulla riduzione dei rifiuti e gli inceneritori”

Le altre “terre dei fuochi” d’Italia, da Brescia al Lazio alla Puglia

Proprio oggi il ministro dell’Ambiente Sergio Costa era in visita alla Sbarro Institute della Temple University di Philadelphia, istituto di ricerca sul cancro e la medicina molecolare diretto dal prof Antonio Giordano, in prima fila per gli studi sulla terra dei fuochi in Campania. “I ricercatori, molti dei quali giovani italiani, stanno ampliando il raggio di azione e stanno analizzando le altre “terre dei fuochi” di Italia, da Brescia al Lazio alla Puglia. Stanno trovando tracce delle sostanze inquinanti nei capelli e nel sangue ed è un lavoro molto importante che ci consentirà di lavorare su questo anche nella legge Terre dei Fuochi che stiamo scrivendo.

“Da ogni parte di Italia ci arrivano le richieste di aiuto dei cittadini che vivono in luoghi inquinati”.

Ci sono scelte ineludibili in campo ambientale, della mobilità, dell’energia, della gestione dei rifiuti, delle acque, della bonifiche e rimozione amianto, tutela del suolo” dichiarano in una nota i capigruppo del MoVimento 5 stelle nelle Commissione Ambiente di Camera e Senato: 

“Il Contratto di Governo parla chiaro, è necessario puntare su un modello che superi le fonti fossili e puntare sulla mobilità sostenibile urbana ed extraurbana ed è indispensabile fermare il consumo di suolo il quale va completamente eliminato, nel campo dei rifiuti è necessario puntare sull’economia circolare con riduzione rifiuti  con provvedimenti su end of waste e sulla plastica monuso che anticipano le direttive Ue, riutilizzo, raccolta differenziata domiciliare ‘porta a porta’ con tariffa puntuale, impianti di recupero materia e superare nel tempo inceneritori e discariche, iniziando a non costruirne più  poi chiudendole gradualmente sul modello pubblico della provincia di Treviso. Inoltre andrà abolito l’articolo 35 dello Sblocca Italia che favorisce l’incenerimento. Sull’energia è necessario puntare su efficienza energetica e rinnovabili”.

Già settimana prossima alla Camera verrà incardinata la legge a prima firma Vignaroli concordata tra M5s e Lega per la regolamentazione e promozione dei Mercatini dell’usato, un settore che interessa oggi 100mila persone e intercetta e permette la riduzione di 500mila tonnellate di rifiuti urbani che altrimenti andrebbero a smaltimento.

In arrivo anche la legge per limitare il consumo del suolo a prima firma Paola Nugnes che prevede la promozione della rigenerazione urbana.  Sempre tra le nuovi leggi in arrivo al Senato è in discussione la proposta di legge a prima firma Castellone per l’istituzione del referto epidemiologico della popolazione e della rete nazionale dei registri dei tumori.

Serve quindi una svolta dei decisori politici e del sistema produttivo per limitare le emissioni inquinanti nell’aria e nell’acqua. “Ci sono poi semplici regole che ognuno di noi può seguire a casa propria per fare prevenzione ambientale – dichiara Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale e docente di Prevenzione Ambientale del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano – dall’utilizzo di bottiglie d’acqua in vetro anziché in plastica ai piccoli accorgimenti per migliorare la qualità e ridurre lo spreco di acqua potabile – e per evitare i danni causati dall’eccessiva esposizione all’inquinamento indoor e ai campi elettromagnetici .

Fonte: http://www.today.it/salute/inquinamento-tumori-infantili.html

 

L’ex parlamentare: “Ho il tumore, con il taglio del vitalizio chi mi assisterà?” …Semplice, il Sistema Sanitario Nazionale. Come tutti i comuni mortali. È gratis, anche per chi ha tentato di distruggerlo!

 

vitalizio

 

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L’ex parlamentare: “Ho il tumore, con il taglio del vitalizio chi mi assisterà?” …Semplice, il Sistema Sanitario Nazionale. Come tutti i comuni mortali. È gratis, anche per chi ha tentato di distruggerlo!

 

Vitalizi, l’ex parlamentare Grillini: “Ho il tumore, con il taglio non posso pagarmi le cure”

Franco Grillini ha scritto: “Questi tagli sono molto dolorosi perché, com’è noto, chi ha un cancro deve affrontare moltissime spese accessorie per la sopravvivenza quotidiana, che sono a carico dell’ammalato”.

Oh poverino… se ne sta accorgendo ora, ora che non ha più il privilegio, delle tremende porcheria che hanno combinato sulla pelle della Gente al Servizio Sanitario Nazionale.

La Sanità si può tagliare, i vitalizi no. Questa era la loro politica… E poi, mal che vada, se ti ammali la cure puoi pagartele…

Ma non è più così caro ex parlamentere… Ora avrai gli stessi problemi che devono affrontare i malati di cancro Italiani (1000 nuovi casi ogni giorno)… Come ogni comune mortale.

Fatti assistere dalla Sanità Pubblica.

By Eles

 

1° maggio Festa dei Lavoratori un cazzo, se dobbiamo leggere ancora notizie così: Cottolengo di Milano, dopo 33 anni di attività scopre di avere un tumore… LICENZIATA!!

Festa dei Lavoratori

 

 

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1° maggio Festa dei Lavoratori un cazzo, se dobbiamo leggere ancora notizie così: Cottolengo di Milano, dopo 33 anni di attività scopre di avere un  tumore… LICENZIATA!!

Malata di tumore licenziata al Cottolengo di Milano

In lettera licenziamento, ‘non è ricollocabile in altre mansioni’

Si è ammalata di tumore ed è stata giudicata dall’Ats, l’Agenzia di tutela della salute, idonea al lavoro pur con alcune limitazioni nella sua attività. Per questo motivo è stata licenziata, oggi, dopo 33 anni di attività nella pulizia e nella cura ai pazienti dal Piccolo Cottolengo Don Orione di Milano, storica istituzione religiosa di assistenza agli anziani, che ha ritenuto di non poterla ricollocare nella struttura o in altre sedi. L’episodio è stato denunciato dal Sindacato generale di base (Sgb) che ha già annunciato che assisterà la donna nella causa legale per la sua reintegrazione oltre a “denunciare anche questo caso scandaloso nella manifestazione del Primo Maggio”. La lavoratrice, 53 anni, è un’ausiliaria socio-assistenziale (Asa) che per 36 ore di lavoro settimanale percepisce circa 1.100 euro netti, è sposata e ha un figlio studente. Cinque anni fa si è ammalata di una patologia oncologica.

All’ANSA ha spiegato che “pur non potendo sollevare pesi superiori ai cinque chili può tranquillamente proseguire a distribuire pasti e pulire i pazienti più autonomi o fare anche altre attività”. “Altri dipendenti nelle mie condizioni sono stati ricollocati in lavori analoghi e non vedo perché questo non debba essere fatto per me – ha aggiunto -. Dopo 33 anni di dedizione al lavoro vengo messa alla porta da un’istituzione che si dice religiosa”. Nella lettera di licenziamento, firmata dal direttore generale don Pierluigi Ondei, è scritto fra l’altro “si rileva che la Provincia (termine con cui si indica l’ente religioso di gestione, ndr) ha esperito il tentativo di ricollocarla in mansioni differenti, equivalenti o finanche inferiori a quelle attuali compatibili con il suo stato di salute, appurando tuttavia l’insussistenza di posizioni alternative disponibili, sia presso la struttura di Milano, sia presso le altri sedi della Provincia”.

fonte: http://www.ansa.it/lombardia/notizie/2018/04/30/malata-tumore-licenziata-al-cottolengo_a485ab08-89c2-42e2-9467-cc105da6a7a2.html

Per Leopoldo Di Girolamo, sindaco Pd di Terni, i 500 morti per tumore che non avrebbero dovuto morire sono solo “UN’EMERITA CAZZATA”…!!!

 

Leopoldo Di Girolamo

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Per Leopoldo Di Girolamo, sindaco Pd di Terni, i 500 morti per tumore che non avrebbero dovuto morire sono solo “UN’EMERITA CAZZATA”…!!!

 

Di Girolamo: “A Terni si muore di più per tumore? Un’emerita cazzata”

Dichiarazioni pesanti da parte del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, pronunciate questa mattina, nell’ambito dell’istituzione del Tavolo permanente di indirizzo e controllo sulla risoluzione che vede la conca ternana come area ambientale complessa.

Parole rilanciate dal Movimento 5 Stelle di Terni in un file audio pubblicato sulla piattaforma Soundcloud riportato qui (per ascoltarlo basta cliccare sul tasto play).

Nell’audio, il sindaco ha criticato chi afferma che a Terni si muore di tumori più che in Italia, sostenendo che “chi dice queste cose, dice un’emerita cazzata”, argomentando che ci sia un maggior riscontro rispetto alla media nazionale per alcune patologie a fronte di uno minore per altre.

Dichiarazioni che mettono in dubbio lo studio Sentieri (v. seguito), condotto tre anni fa dal Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità e riaccendono una polemica, quella sulla salute, che da anni infuoca il territorio ternano.

Studio Sentieri, a Terni migliaia di vittime dell’inquinamento: eccesso di morti, tumori e ricoveri

Duecentosessantacinque (265). E’ il numero delle persone morte a Terni tra il 2003 e il 2010 che, secondo la statistica, non sarebbero dovute morire. Centonovantanove (199) sono quelle che, tra il 1996 e il 2005 non avrebbero dovuto ammalarsi di tumore e che invece lo hanno contratto. Tremiladuecentonovantuno (3291) i ricoveri ospedalieri in eccesso registrati tra il 2005 e il 2010. Sono gli agghiaccianti dati che si ricavano dalla relazione della seconda parte di “Sentieri”, lo studio del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità che ha preso in esame 18 siti contaminati (tra i quali, appunto, Terni). E sono ancora più raggelanti se si considera che, per quanto riguarda il numero di morti in eccesso, non sono compresi gli anni 2004 e 2005.

Il nuovo rapporto pubblicato ieri prende in esame le aree italiane maggiormente esposte all’inquinamento ambientale e che siano dotate di un registro dei tumori (18 aree). Per ognuno viene valutata la mortalità (confronto tra il numero dei morti registrato e quello che sarebbe stato normale si fosse verificato in assenza di particolari fattori), l’incidenza oncologica (confronto tra il numero di malati di tumore registrato con quello che sarebbe stato normale si fosse registrato), ed il ricovero ospedaliero (confronto tra il numero di ricoveri ospedalieri verificato con il numero di ricoveri che sarebbe stato normale registrare).

In alcuni casi, lo studio Sentieri descrive un diretto nesso tra inquinamento ambientale e un eccesso di un determinato tipo di mortalità o patologia. E’ il caso dell’eccesso di ricoverati per le malattie respiratorie di uomini e donne di Terni: caso che viene citato come “evidenza a priori”. Anche l’eccesso di casi di mesoteliomi registrati a Terni viene messo in diretta connessione con la situazione ambientale (in particolare con l’attività industriale siderurgica). Nello studio viene poi specificato che è “più complesso commentare incrementi per patologie con eziologia multifattoriale in siti industriali con sorgenti emissive molteplici ed eterogenee”. Insomma, in molti casi è difficile stabilire nessi diretti tra un determinato tipo di emissioni ambientali e una determinata patologia. L’anomalo eccesso di mortalità, malati tumorali e ricoveri ospedalieri che si registra a Terni in medio-lunghi periodi lascia però pochi dubbi sulla situazione della Conca.

Per quanto riguarda la mortalità, tra il 2003 e il 2010 (escludendo gli anni 2004 e 2005 che il rapporto Sentieri non ha potuto rilevare) a Terni sono morti 3805 uomini (147 in più del normale, 4% in eccesso) e 4029 donne (118 in più del normale, 3% in eccesso).  Tra le cause si riscontra un 3% in eccesso di morti per tumore sia nelle donne che negli uomini. In sostanza, rispetto ad una situazione normale, a Terni sono morte di cancro troppe persone. Inquietante l’eccesso di morti per tumore maligno della trachea, dei bronchi e del polmone: 9% negli uomini e 15% nelle donne.

Tra il 1996 e il 2005 a Terni si sono ammalati di tumore 3736 uomini (109 in più del normale, 3% in eccesso) e 3089 donne (90 in più del normale, 3% in eccesso). Nel dettaglio il rapporto mette in luce un eccesso di tumori al polmone del 14% negli uomini e del 18% delle donne, un eccesso di mesotelioma negli uomini del 164%, un eccesso di tumori al rene e alle vie urinarie negli uomini del 31% e nelle donne del 16%, eccesso di linfomi non-Hodgkin negli uomini del 24%.

Tra il 2005 e il 2010 sono stati ricoverati in ospedale 25.381 uomini (1437  in più del normale, il 6% in eccesso) e 28.329 donne (1854 in più del normale, il 7% in eccesso). Tra le cause si registra un eccesso di ricoveri per tumori (+4% negli uomini e +2% nelle donne), per malattie del sistema circolatorio (+4% negli uomini), per malattie cardiache (+3% negli uomini). Secondo i ricercatori dello Studio Sentieri, c’è in particolare l’eccesso delle malattie dell’apparato respiratorio (+9% negli uomini e +12% nelle donne) ad essere direttamente connesso con la situazione ambientale.

Nella parte conclusiva si legge: “Si osservano eccessi nei ricoveri per le malattie respiratorie di interesse a priori per le esposizioni ambientali presenti nell’area. Non sono state reperite pubblicazioni scientifiche di interesse specifico sull’area di studio. La presenza contemporanea di eccessi del tumore polmonare e delle malattie respiratorie in entrambi i generi, ai quali possono aver contribuito le abitudini al fumo e l’inquinamento dell’aria anche di origine industriale, ed eccessi del mesotelioma pleurico negli uomini in un polo siderurgico, richiede l’avvio di un approfondito e sistematico piano di monitoraggio ambientale e di sorveglianza epidemiologica finalizzato all’individuazione e abbattimento delle sorgenti di inquinamento atmosferico”.

In sostanza i ricercatori di Sentieri consigliano l’esatto opposto di ciò che è stato fatto fino ad oggi. Basta leggere ciò che affermava il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, soltanto 2 mesi fa (qui l’articolo). Per evitare che la Regione istituisse una Commissione sull’ambiente di Terni, Di Girolamo dichiarava: “Le questioni che riguardano le tematiche ambientali di Terni sono ampiamente conosciute, analizzate e messe in evidenze da studi approfonditi e rilevanti”.

fonte:

Di Girolamo: “A Terni si muore di più per tumore? Un’emerita cazzata”

Studio Sentieri, a Terni migliaia di vittime dell’inquinamento: eccesso di morti, tumori e ricoveri

Tagli alla Sanità: 60 malati di tumore non possono essere operati. Manca la sala operatoria! Ma la Lorenzin, poverina, è tanto preoccupata della nostra salute da imporre 10 vaccini obbligatori!!

 

Sanità

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Tagli alla Sanità: 60 malati di tumore non possono essere operati. Manca la sala operatoria! Ma la Lorenzin, poverina, è tanto preoccupata della nostra salute da imporre 10 vaccini obbligatori!!

Poverina la Lorenzin. E’ così preoccupata della salute degli Italiana da essere costretta ad imporre ben 10 vaccini obbligatori (12 se non avessero scoperto che dice solo puttanate…)

Ma c’è gente che non può essere operata di tumore perchè grazie ai suoi tagli non sono disponibili le sale operatorie.

Ma queste merdacce se ne possono pure andare a fare in culo e crepare per i cazzi loro. Mica portano soldi agli amici della Glaxxo…!

60 malati di tumore non possono essere operati. Manca sala operatoria

Ragusa – Non funzionavano 8 ascensori su 10, l’impianto di condizionamento, al massimo del regime di funzionamento, erogava la metà dei parametri richiesti dalla normativa. Ed ancora. La “camera bianca” si rivelata non a norma. E’ quell’ambiente dove si preparano giornalmente le terapie antitumorali personalizzate destinate ai malati oncologici.

Emergerebbero le prime pesanti indiscrezioni dal lavoro intenso che i periti della Procura stanno compiendo nell’accidentato campo del nuovo Ospedale ragusano, oggetto di una indagine che ha portato al rinvio della sua inaugurazione. Gli incaricati della Magistratura avrebbero riscontrato nella “camera bianca” la non osservanza dei criteri di sicurezza previsti dalla normativa vigente.

La manipolazione dei farmaci, infatti, la cui peculiarità è quella di garantire la qualità del prodotto finito e la sicurezza operativa in tutti i momenti dell’attività di preparazione, deve seguire criteri di massimo scrupolo, in ambiente chiuso, protetto, circoscritto. Ed ancora, sotto la lente d’ingrandimento dei periti alcuni servizi resi nel nuovo ospedale da ditte senza alcuna copertura di contratto di appalto.

In questi giorni il primo piano di Piazza Igea sembra un inferno di cristallo. Impossibile schivare la grana che ha colpito la triade aziendale. Gli incontri per riorganizzare i servizi vengono disertati dai tre Direttori, Maurizio Aricò, Pino Drago e Elvira Amata. Come avvenuto ieri, quando è emerso che i nosocomi di Vittoria e Modica non possono più assorbire interventi di emergenza provenienti da Ragusa.

La chiusura del blocco operatorio a Ragusa ha acuito tale emergenza. La situazione è tutt’altro che semplice. Circa 60 malati di tumore attendono di essere operati, tra interventi di urologia e di chirurgia generale. Ma non c’è dove operarli. D’altra parte, si sa che in questo delicato campo, una ritardata diagnosi o una ritardata terapia, possono provocare danni inquantificabili.

E intanto oggi saranno a Ragusa i tre ispettori nominati da Gucciardi per fugare le responsabilità della Regione. Chi sono ? Un avvocato , un ingenere dello Spresal (servizio prevenzione e sicurezza nei posti di lavoro) ed un amministrativo. Altre indagini. Ormai ogni oltre ragionevolezza.

Gabriele Giannone
fonte: http://www.ragusanews.com/2017/07/05/sanita/malati-tumore-possono-essere-operati-manca-sala-operatoria/80063

Il Generale del Corpo Forestale Sergio Costa accusa: Abbiamo scoperto Terra dei fuochi. Ecco perchè ora lo Stato ci vuole fare fuori !!

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Intervista esclusiva al generale Costa: «Folle sciogliere il Corpo forestale». Sit in a Roma

di Gianluca Abate

Sergio Costa, generale, comandante regionale del Corpo forestale dello Stato. Ci sarà oggi a Roma per manifestare contro lo smantellamento della «sua» polizia?
«Purtroppo no».

Perché?
«Questa mattina abbiamo una riunione per decidere quali terreni della Terra dei fuochi vincolare e quali liberare. Non posso andare in piazza, ho l’obbligo etico di dare una risposta al Governo. Quello, per intenderci, che vuole cancellarmi».

Altrimenti che faceva, protestava pure lei?
«Certo. È una manifestazione nazionale che unisce tutti, un sit in cui parteciperanno i sindacati del Corpo forestale, Greenpeace, Wwf, Legambiente, Lipu, Libera».

Converrà che un generale che manifesta non è roba che si vede tutti i giorni.
«Vero, ma ben venga la protesta se è l’unico modo per denunciare l’ipotesi di disgregazione del corpo con l’assorbimento degli uomini — eventuale e non scontato — in altre forze dell’ordine».

Lo sa che l’Italia è il Paese con più forze di polizia? Lo dicono tutti, però poi appena se ne tocca qualcuna scattano le mobilitazioni.
«Ha ragione, è un dato di fatto. Però mi consenta due considerazioni».

Dica.
«Innanzitutto è stata l’Europa a chiedere che gli Stati membri si dotassero di una polizia ambientale sul modello del Corpo forestale. E poi guardi che le altre nazioni hanno facsimili delle nostre forze di polizia che svolgono le stesse funzioni, solo che non le chiamano polizia e quindi sembra che ne abbiano meno».

L’ipotesi del ministro Marianna Madia è quella di farvi confluire in altre forze dell’ordine, non di cancellarvi. Qual è dunque il problema?
«Siamo l’unica forza di polizia specializzata nei settori di ambiente e natura, e questo deriva dal fatto che veniamo preparati sin da giovani. Una peculiarità che perderemmo se finissimo nella polizia o nei carabinieri: lì prima ti formano come poliziotto generalista, poi ti specializzano».

E, al di là del dato temporale, qual è la differenza?
«Perdi l’elemento fondamentale della conoscenza giuridica e tecnica. Quello, per intenderci, dal quale è nato il caso Terra dei fuochi».

Dice che se indagava un’altra forza di polizia non l’avrebbe scoperta?
«No, dico che ognuno ha le sue competenze. Se io facessi un’indagine della guardia di finanza, per esempio, probabilmente combinerei un pasticcio. Così come solo la nostra specializzazione poteva consentire di scoprire il caso della Terra dei fuochi».

Addirittura?
«Forse non tutti ricordano che in quel caso fu utilizzato un metodo scientifico d’indagine unico nel mondo, incrociando i dati ortofotogrammetrici con i campi magnetici della crosta terrestre. Le alterazioni del segnale ci hanno permesso di scoprire dove erano seppelliti i rifiuti. Ora lo chiedo io a lei: chi altro lo poteva fare?».

Be’, magari…
«Aspetti, non ho finito. La nuova legge sugli ecoreati è un passo avanti siderale nella tutela dell’ambiente. Però prevede che l’organo di polizia, oltre a occuparsi delle investigazioni, debba anche emettere delle prescrizioni. Il che, ovviamente, prevede una specializzazione che solo noi abbiamo».

Una contraddizione?
«Peggio, un controsenso. Approvi la legge e dopo tagli gli unici agenti che possono farla applicare?».

Insomma, il modello di contrasto alla Terra dei fuochi è in pericolo?
«Quando smetti di ragionare anche da tecnico e inizi a pensare solo da poliziotto corri il rischio di vanificare il monitoraggio. E, dunque, si depotenziano i controlli e si abbassa il livello di presidio ambientale».

È un via libera ai reati?
«Non è solo questo. Molti dimenticano che noi, oltre a investigare, siamo chiamati anche a trovare soluzioni tecniche al disastro ambientale».

Eppure sabato scorso il Capo dello Stato ha rilanciato con forza l’allarme sulla Terra dei fuochi, definendola «emblema del degrado italiano».
«Le parole del Presidente della Repubblica meritano solo applausi. Ma è questo che non capisco. Abbiamo indagato, cercato i rifiuti, trovato le soluzioni. E ora ci smantellano?».

Non è che accusa per difendere la sua carriera?
«Sono un generale, male che mi vada farei il questore. Anzi, mi si spalancherebbero le porte per una carriera da dirigente generale che nel Corpo forestale non esiste. La verità è che qui non ci guadagno io, ma i criminali dell’ambiente».

Questa è una sua ipotesi o ha prove certe?
«Certe proprio no, ma diciamo che è più di una ipotesi. Un nostro informatore ci aveva già avvertito».

E cosa vi aveva detto?
«Ci ha raccontato che, il giorno in cui è stato annunciato lo smantellamento del Corpo forestale, personaggi vicini alle ecomafie operanti tra Napoli e Caserta hanno acquistato dolci e spumante per festeggiare la notizia. Brindare non è un reato, per carità. Ma è un segnale, no?».

 

fonte: http://zapping.altervista.org/il-generale-del-corpo-forestale-sergio-costa-accusa-abbiamo-scoperto-terra-dei-fuochi-ecco-perche-ora-lo-stato-ci-vuole-fare-fuori/