Terremotati, è finita la pacchia: il Governo boccia l’esenzione delle tasse per le aree terremotate…!!!

 

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Terremotati, è finita la pacchia: il Governo boccia l’esenzione delle tasse per le aree terremotate…!!!

Che vergogna: il governo boccia l’esenzione delle tasse per i terremotati

Lo annuncia Luciano D’Alfonso, presidente della Regione Abruzzo e senatore Pd: “Solo nel cratere dell’Aquila dovremo versare 75 milioni di euro. Come faremo a rialzarci?”

Male, anzi malissimo. “Riprovazione” per la bocciatura, all’interno del decreto Terremoto approvato oggi al Senato, dell’emendamento “presentato per la sospensione del pagamento delle tasse nelle aree terremotate” viene espressa dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso.”Il governo – aggiunge il senatore Pd – ha cassato il mio emendamento, nonostante le rassicurazioni e il presunto impegno in tal senso dei parlamentari abruzzesi di maggioranza. Si tratta di una condotta irresponsabile da parte di una classe dirigente che dovrebbe coltivare soluzioni vere per un problema cosiì grave”. “Ad essere colpiti – sottolinea D’Alfonso – sono 320 soggetti tra imprese e persone fisiche residenti a L’Aquila e nel cratere sismico, per un ammontare di 75 milioni di euro. La battaglia proseguirà alla Camera”.

Sullo stesso tono Alessia Morani del Pd che su Facebook scrive: “La maggioranza Lega-M5s ha bocciato al Senato l’emendamento sulla sospensione del pagamento delle tasse per le zone terremotate. È un fatto gravissimo. Un vero disastro – continua – per le famiglie e per le imprese. Avevano promesso di farlo ma non l’hanno fatto e tutta la propaganda fatta in campagna elettorale, selfie compresi, si è infranta sulla realtà di un governo incapace e lontano dai bisogni veri delle persone. Rilevo con amarezza che tutti i parlamentari eletti nelle regioni terremotate si erano impegnati a sostenere quella proposta che veniva incontro alle legittime aspettative di cittadini ed aziende. Ed invece poi hanno votato contro quegli emendamenti”

 

 

 

 

fonte: https://www.globalist.it/politics/2018/06/28/che-vergogna-il-governo-boccia-l-esenzione-delle-tasse-per-i-terremotati-2027027.html

La Morani critica il contratto M5s-Lega ”neanche una riga per ricostruzione post terremoto”. Ma poi leggi che a L’Aquila, NESSUNA SCUOLA È STATA RICOSTRUITA, ti rendi conto che nel frattempo hanno governato loro e capisci cosa è la FECCIA della politica italiana!

Morani

 

 

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La Morani critica il contratto M5s-Lega ”neanche una riga per ricostruzione post terremoto”. Ma poi leggi che a L’Aquila, NESSUNA SCUOLA È STATA RICOSTRUITA, ti rendi conto che nel frattempo hanno governato loro e capisci cosa è la FECCIA della politica italiana!

Hanno la faccia come il curriculum…

La colpa è sempre degli altri… Hanno governato loro, non hanno fatto altro che i cazzi loro, ma ora si permettono anche di parlare. Leggete questo e rendetevi conto di quanto non siano altro che la feccia della politica…

TERREMOTO: MORANI (PD), ”NEANCHE UNA RIGA IN CONTRATTO GOVERNO M5S-LEGA”

L’AQUILA – “Segnalo che nel famoso Contratto di governo di M5S e Lega non c’è una riga dedicata alla ricostruzione post terremoto”.

Lo scrive su twitter Alessia Morani, deputata marchigiana del Partito democratico, a proposito delle trattative tra Lega e M5S per la formazione del governo.

Ma leggiamo anche

L’Aquila: nessuna scuola ricostruita dopo il terremoto

di Samanta Di Persio – I bambini nati dopo il 2007, a L’Aquila, potrebbero essere definiti la “generazione container”. Con la scossa del 6 aprile del 2009 la metà degli edifici scolastici ha avuto danni strutturali con classificazione E e sono stati sostituiti da prefabbricati: MUSP (Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio). Al di là del nome, di provvisorio, per ora, hanno ben poco.

Dopo quasi 9 anni la situazione è invariata, nessun edificio scolastico è stato ricostruito. I Musp ospitano asili nido, scuole d’infanzia, scuole primarie, scuole secondarie di primo grado, licei, istituti professionali e tecnici e convitti provinciali. In totale sono 32 e sono stati realizzati, oltre che nel capoluogo, nei comuni di Ovindoli, Rocca di Mezzo, Scoppito, Arsita, Popoli e Montereale.

Il costo per la loro realizzazione è stato pari a 32 milioni di euro, mentre il costo per la ricostruzione, finanziata da tempo, è pari ad oltre 200 milioni di euro. Cavilli burocratici, personale carente sono le cause del blocco, un blocco non solo strutturale, anche sociale. Moltissimi studenti non hanno mai visto un edificio in muratura o in cemento armato, e, per dirla tutta, alcuni di loro ne hanno anche paura, come è accaduto all’Istituto Cotugno (alcune ali dell’edificio non erano a norma antisismica, oggi gli studenti sono ancora sparpagliati in diverse sedi).

Dopo le scosse del gennaio 2017, il problema sicurezza è tornato a farsi sentire, non solo fra gli studenti, ma anche fra gli insegnati e i genitori. Dopo la nascita del comitato “Scuole Sicure”, il comune dell’Aquila, si è sentito pressato e ha iniziato, senza troppa fretta, a fare una serie di sopralluoghi per verificarne la vulnerabilità. La paura è che tutto possa tornare a un’apparente normalità, nonostante gli studi condotti in passato che indicano un’alta vulnerabilità in tutti gli edifici scolastici aquilani. Uno studio della Regione Abruzzo, del 1994, approvato con delibera di Giunta regionale, segnalava un’alta vulnerabilità in tutti gli edifici crollati o gravemente danneggiati, quindi, già da molto tempo si poteva intervenire per un adeguamento sismico.

I MUSP sono “scatoloni” anonimi, fortunatamente, alcuni insegnanti, di buona volontà, hanno cercato di renderli più belli, hanno cercato di dar loro un’anima; Eutizio Crudele, insegnante di arte, a Montereale, già dal 2013, insieme ai suoi studenti, ha usato l’arte come nutrimento per lo spirito e sulle pareti, come se si volesse abbattere il muro dell’ignoranza, i ragazzi hanno disegnato e colorato Gandhi, Peppino Impastato, Sandro Pertini, la Gioconda, Fabrizio De Andrè, Luigi Pirandello, Dante Alighieri, Beethoven, Margherita Hack e tanti altri, accanto alla loro immagine hanno scritto le loro frasi più celebri.

Anche se sono passati 9 anni, il ricordo è ancora vivo qui a L’Aquila, non si tratta solo di paura, anche la differenza che ogni bambino (e non solo) percepisce: i genitori non li portano a fare un giro nel centro della città, non li portano a giocare in piazza, a meno che non ci sia un evento particolare o la domenica che i cantieri sono fermi. Le occasioni da prendere al volo, per sensibilizzare sull’argomento, sono le elezioni oppure l’anniversario del sisma, poi nel resto degli altri giorni prevale la brutta sensazione di abitudine.

Non finiremo mai di ripeterlo, il terremoto se non fosse avvenuto di notte, di giorno avrebbe fatto la strage degli studenti. Non dovrà mai esserci una seconda L’Aquila, nessuno studente, nessun insegnante, nessun operatore scolastico dovrà sentirsi in pericolo, nessun genitore dovrà mai essere in ansia per l’incolumità del proprio figlio.

tratto da: http://www.beppegrillo.it/laquila-nessuna-scuola-ricostruita-dopo-il-terremoto/

Terremoto: La Morani attacca: ”neanche una riga in contratto governo M5s-lega” – Ora qualcuno con calma e senza insultarla troppo (poverina, è deficiente), gli spieghi che l’ultimo terremoto è avvenuto 4 anni fa e che nel frattempo hanno governato loro, SENZA FARE UNA BEATA MINCHIA!

 

Morani

 

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Terremoto: La Morani attacca: ”neanche una riga in contratto governo M5s-lega” – Ora qualcuno con calma e senza insultarla troppo (poverina, è deficiente), gli spieghi che l’ultimo terremoto è avvenuto 4 anni fa e che nel frattempo hanno governato loro, SENZA FARE UNA BEATA MINCHIA!

 

“Segnalo che nel famoso Contratto di governo di M5S e Lega non c’è una riga dedicata alla ricostruzione post terremoto”.

Lo scrive su twitter Alessia Morani, deputata marchigiana del Partito democratico, a proposito delle trattative tra Lega e M5S per la formazione del governo.

Noi ci volevamo fare un bell’articolo di accusa, ma niente. Dopo aver letto i commenti sul profilo della Morani, abbiamo capito che ormai la Gente questi mentecatti  li ha capiti proprio bene…

Ecco solo alcuni dei commenti al post letti sul profilo Facebbok della Morani:

Nel contratto probabilmente non c’è nulla sul terremoto e vedremo appena sarà pubblico….ma tu che blateri che cosa ha fatto il tuo partito e il tuo capo politico per i terremotati?
Te lo ridico ancora….ti conviene stare zitta perché stai continuando a dire cazzate e difendere l’indifendibile….
Ma poi che vuoi che possa dire una che consigliava ai pensionati di vendere le nude proprietà per andare avanti e campare dignitosamente….al peggio non c’è mai fine

 

Da quello che scrive sembra che fino ad oggi abbia governato un altro partito, io ricordo solo un guappo che dopo il terremoto si è fatto riprendere dalle televisioni che ascoltava la messa in quelle zone, e mi sa che è stata l’unica volta che l’hanno visto, che vi hanno visto, fatevi un giro, ma non in treno o con la scorta, vai a chiederlo a chi sta vivendo nel disagio più totale, a chi è stato abbandonato da una politica oscena, e adesso vieni qua a fare il processo alle intenzioni, la verità è che ve rode er culo, perché sapete benissimo di aver commesso errori enormi nei confronti di quella gente, cosi come nei confronti di quella gente che ha perso tutto nelle banche, mentre il tuo segretario chiamava De Benedetti…siete una classe politica senza idee e l’unica cosa che sapete fare è parlare delle buche di Roma, della colf di Fico, se lo stesso Fico va a piedi o con il cammello, e adesso sta cazzata

 

Mi creda ogni sui commento contro il m5s è deprimente perché in due parole riesce a condensare l’essenza negativa di quella che dovrebbe essere la politica.
Ma possibile che quelli del m5s non sono capaci a nulla e hanno il 33% mentre voi bravi, i cittadini vi hanno affossato?
Umiltà …. un bagno di umiltà sennò l’Italia non si risolleva più

 

Invece segnalo a Te e a quei quattro gatti che ancora sostengono il PD che il Tuo partito di miserabili ha speculato anche nei confronti di questa tragedia! Un Governo PD che regala miliardi alle banche e poi regala quattro casette in legno, non a norma, ai terremotati come vogliamo chiamarlo?…la vostra politica scellerata ha distrutto questo Paese, quindi vergognati!

 

Signora Morani, forse non ha letto in maniera adeguata tutte le pagine di tale Contratto. Infatti a pagina 12 si afferma testualmente che … <<A livello nazionale, regionale e locale è quindi determinante avviare una serie di interventi diffusi in chiave preventiva di manutenzione ordinaria e straordinaria del suolo, anche come volano di spesa virtuosa e di creazione di lavoro, a partire dalle zone terremotate, oltre che ad azioni per responsabilizzare il cittadino sui rischi connessi alla tutela del territorio. Per quanto concerne le aree terremotate ci impegniamo a chiudere la fase dell’emergenza e passare alla fase della ricostruzione con l’obiettivo di creare anche le condizioni per un rilancio economico delle zone colpite. Tra le necessità prepotentemente emerse negli ultimi mesi prioritaria è la semplificazione delle procedure, sia per le opere pubbliche che per la ricostruzione privata. Occorre. >> !!! Quindi, per cortesia, pensi alle malefatte del Suo partito, e soprattutto pensi che in quasi due anni, per quella povera gente, VOI NON AVETE FATTO UN TUBO!!! Anzi, dove sono finiti i soldi delle offerte telefoniche????????? Mi risponda pure, se ne ha il coraggio!!!

 

Voi del pd non perdete mai occasione per stare zitti , parla lei che con il suo partito ha abbandonato i terremotati dopo infinite promesse , avete preferito gli immigrati a noi italiani ma soprattutto li avete preferiti alle popolazioni colpite dal sisma , mentre vi strappavate i capelli per sistemare le “risorse” nelle varie strutture alberghiere, c’era e c’è ancora chi aspetta una sistemazione dopo il terremoto, non avete fatto un CAXXO e si permette di criticare gli altri !!!! BUFFONA LEI E IL SUO PARTITO

 

Ricordo la visita di Renzi nelle zone terremotate , quante cipolle ha tagliato per far credere agli italiani che stava piangendo ??? E quando diceva NON VI ABBANDONEREMO…. a voi pinocchio vi fa un baffo !!!! E sciacquati la bocca quando parli delle persone colpite dal sisma , anzi prendi esempio e fatti un bagno di umiltà che puzzate di falso

 

Bravo il tuo partito dormiente davanti al terremoto. Quello che ha fatto sono solo quattro capanne al costo totale di circa 6.000 euro a mq (non 1.400 euro come precedentemente quantificato) e poi date per la maggior parte a stranieri che erano in affitto (al proprietario della casa è rimasto il problema).
Bravi anche come rappresentanti del partito, in quando si sono presentati a quelle poche inaugurazioni di stabili ricostruiti con gli interventi regionali e non statali oppure da privati (vedasi le ricostruzioni nel mio paese dell’asilo nido e scuole elementari donate dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Bocelli – Rosso). Il risultato delle elezioni è stato il prodotto dell’impegno del governo PD. Per essere salvati, non cercate scuse giustificative dopo che volontariamente vi siete buttati dal ponte

 

Voi che avete fatto? Nulla . Per colpa vostra una banca che è sopravvissuta a 2 guerre mondiali non è sopravvissuta al pd , quanti risparmiatori morti suicidi come gli imprenditori, non avete abolito la legge salva Italia avete aumentato le strade di gente che nn deve essere qui e potrei continuare? Io me ne starei zitto

 

ma quale terremoto, quello del belice o quello del friuli? quellodi amatrice e limitrofi è stato gestito perfettamente da renzi in persona e lei lo dovrebbe sapere….povero pd,che fine ingloriosa

 

Brava, brava Alessia! Voi si, che i questi 2 anni avete fatto tante ma tante cose per i terremotati! Quattro casette e gente che ha passato già 2 inverni nelle roulotte con la scusa che non c’erano i fondi! E miliardi di euro alle banche!
Ma non ti vergogni di scrivere queste fesserie?

 

La moralista!!!! La mattina quando si guarda allo specchio non si fa un pochino di pena?..Non sono dei 5s e nemmeno della lega o dx , ma sentire vomitare parole inutili e OFFENSIVE sui terremotati ,da una che fino a 2 giorni fa stava al governo non preoccupandosi dei terremotati ,fa soltanto sognare ..lei mi ubriaca di piacere

 

Perché non avete finito voi la ricostruzione?
Ah, già è vero, voi siete quelli che hanno salvato le banche!

 

Mmh a si? E voi cosa avete fatto per i terremotati oltre a dimenticarvi di loro? E vi ricordate di loro solo a convenienza… Siete solo una massa di ipocriti senza un briciolo di umanità e vergogna!

 

Che problemi ,c’avete messo la nana….l’unico lavoro che ha fatto in vita sua ha amministrato una piccola coop ed è andata fallita!!FATE RIDERE !!!!!STATE SPARENDO

 

proprio lei parla??? io suo partito che cosa ha fatto per i terremotati?? dove sono finiti i soldi che sono stati ricavati dalle donazioni….? voi del pd fate schifo a tutti gli italiani onesti!!! vi dovete chiudere in un grande cesso e non dovete piu’ uscire!!!! sapete solo rubareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

 

Altra parassita di un partito che tra indagati e condannati ha fatto il proprio logo .
Cos’hai da dire hai risparmiatori truffati dal tuo partito ?
Cos’hai da dire sull’abolizione del’art’18
Cos’hanno da dire sul caso Consip ?
Cos’hai da dire sulla legge Fornero?
Cos’hai da dire sui voucher o contratti a chiamata ?
Abbassati lo stipendio , abolisci i privilegi e le pensioni d’oro e vai a casa le 2 legislature le hai fatte , il pd = Fi !!!
Approvate la legge anticorruzione e quella sul conflitto d’interessi, vediamo in quanto rimanete !!
Una cosa mi consola , come partito siete destinati all’estinzione!!

 

Ma lei Morani, non si vergogna nemmeno un po’??? Cosa avete fatto voi?? Dove sono spariti i soldi degli sms degli italiani raccolti x aiutare i terremotati??? E tutti i terremotati come li avete aiutati??? Invasori in hotel al caldo i nostri terremotati al freddo nelle roulotte di loro proprietà casette che non avete ancora finito di consegnare e quelle consegnate che sono peggio delle cucce x cani. Si vergogni.e taccia

 

Ma vergognatevi!!!
Avete la faccia come il culo, avete abbandonato i terremotati a discapito dell’aiuto a chi arrivava ieri in Italia sistemandolo in hotel e provvedendo a vitto alloggio, e ora avete pure il coraggio, prima ancora che inizi questo governo, di giudicare ciò che faranno sui terremotati??
Ma avete proprio la faccia come il culo, vergognatevi, avete abbandonato gli italiani, avete sottratto miliardi di soldi pubblici per aiutare chiunque, anche se non aveva necessità e diritto, ed ora pontificate ancora??
Ma non vi fate schifo?

 

Fate schifo, ma tranquilli sparite presto dalla faccia della terra, luridi traditori infami!

 

Tanti altri, anche più sagaci, li potete trovare sul profilo Facebook della Morani…

Ma questi ci godono a fare figure di merda…????

by Eles

Alla vigilia dell’anniversario del sisma che il 6 aprile 2009 devastò LʼAquila, un sentito messaggio di solidarietà arriva dall’Unione Europea: Restituzione Immediata delle tasse sospese ai terremotati, pena la procedura d’infrazione per “aiuti di Stato”…!

 

LʼAquila

 

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Alla vigilia dell’anniversario del sisma che il 6 aprile 2009 devastò LʼAquila, un sentito messaggio di solidarietà arriva dall’Unione Europea: Restituzione Immediata delle tasse sospese ai terremotati, pena la procedura d’infrazione per “aiuti di Stato”…!

 

LʼAquila, la Ue chiede la restituzione (immediata) delle tasse sospese dopo il sisma del 2009: “Erano aiuti di Stato”

Circa 350 le imprese coinvolte. Rivolta di sindacati e associazioni di categoria che, pur di scongiurare pagamenti milionari, sono pronti a lotte giudiziarie e proteste clamorose (come anche blocchi stradali)

Protesta unanime di tutte le istituzioni contro le 350 cartelle esattoriali giunte ad altrettanti imprenditori de L’Aquila che impongono la restituzione entro 30 giorni delle tasse sospese dopo il sisma del 6 aprile 2009 a imprese e professionisti del cratere terremotato. La sospensione, infatti, è stata bocciata dalla Commissione europea che ha aperto una procedura d’infrazione per “aiuti di Stato”.

Le prime cartelle esattoriali sono arrivate alla vigilia di Pasqua ed è subito scattata la mobilitazione contro una misura destinata a mettere in ginocchio un territorio già colpito dal sisma del 2009. Imprenditori, istituzioni, politici, associazioni di categoria e sindacati si sono detti pronti a scendere in piazza con proteste anche clamorose (si parla anche di blocchi stradali) per scongiurare pagamenti milionari.

Ad inviare le ingiunzioni di pagamento è stato il commissario nominato dalla presidenza del Consiglio, Margherita Maria Calabrò, incaricato per il recupero delle somme nei confronti di imprese, pubbliche e private, e professionisti dopo che la Commissione europea ha considerato i fondi legati alla sospensione aiuti di stato.

Imprese e partite Iva hanno presentato ricorso al Tar contro la nomina del commissario con udienza fissata, a L’Aquila, il 18 aprile. Intanto, il vicepresidente della Giunta regionale d’Abruzzo, Giovanni Lolli, ha convocato un summit con i soggetti interessati per “definire le urgenti azioni di mobilitazione istituzionale, giuridica e politica necessarie a contrastare le attività già avviate dal Commissario straordinario (incaricato del recupero degli aiuti di Stato dichiarati illegali con la decisione della Commissione europea C(2015) 5549 final del 14 agosto 2015”.

Il neo deputato del Pd Stefania Pezzopane, ha invocato l’intervento dell’attuale governo, di quello che si formerà, nonché del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. Poi ha invitato alla protesta; “L’ho fatto già una volta, beccandomi anche una denuncia – ha detto -, e sono pronta a tornare sull’autostrada con sindaci del cratere, cittadini e categorie del settore per bloccare questa assurda ingiustizia”.

 

 

tratto da: http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/abruzzo/l-aquila-la-ue-chiede-la-restituzione-immediata-delle-tasse-sospese-dopo-il-sisma-del-2009-erano-aiuti-di-stato-_3132106-201802a.shtml

Fate Presto? In Italia? Ecco la storia di Lucia: “Io, terremotata dell’Irpinia e i miei 37 Natali da sfollata passati dentro un container”

terremotata

 

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Fate Presto? In Italia? Ecco la storia di Lucia: “Io, terremotata dell’Irpinia e i miei 37 Natali da sfollata passati dentro un container”

“Io, terremotata dell’Irpinia e i miei 37 Natali da sfollata passati dentro un container”
L’87enne di Cava de’ Tirreni: “La casa? Aspettano che muoia”

Sul fuoco ribolle un brodino di verdure, la televisione trasmette il solito gioco a premi e la signora Lucia Senatore, 87 anni, invalida al 50 per cento, aspetta l’ora di cena accanto alla stufa a gas.

Per il trentasettesimo anno consecutivo della sua vita, si prepara a passare il Natale nel container numero 59 del campo sfollati in frazione Pregiato a Cava de’ Tirreni. «Il mio container lo curo al massimo», dice guardando i cavi elettrici che penzolano dal soffitto. «Mi vergogno delle cose che non funzionano. Ho fatto mettere una nuova finestra, ma restano gli spifferi e piove dentro. Il mio sogno era avere una casa vera, non credo si realizzerà».

Lo sconquasso 

È ancora una terremotata dell’Irpinia, l’ultima sfollata. Vive sempre nello stesso posto che le diedero per ripararsi dallo sconquasso che il 23 novembre 1980 provocò 2914 morti e lasciò senza casa 280 mila persone. Le avevano promesso che almeno quest’anno ce l’avrebbero fatta a sistemarla in un alloggio normale, una casa con i muri spessi e qualche vicino con cui parlare. Ma mantenere le promesse non è mai stato il nostro forte.

«Della scossa ricordo tutto. La notte in strada, al gelo, passata a stringere mio figlio. Quando fummo trasferiti in questa campo con altre 137 famiglie, ci misero subito in guardia: “Sono casette temporanee di lamiera, durano poco“. Dovevano servire solo per fronteggiare l’emergenza. Avevano un’abilità massima di 5 anni». Tutti i tetti erano di Eternit. Lo sono ancora. L’amianto non è mai è stato smantellato.

La signora Lucia Senatore ha fatto l’operaia alla Manifattura Tabacchi, poi la bidella per più di metà della sua vita. Da questo container andava a scuola e tornava indietro, da qui va a prendere la pensione da 830 euro al mese quando se la sente di uscire. Sempre qui viene a trovarla suo figlio e arriva il medico della mutua. L’indirizzo è scritto anche sulla carta d’identità: «Via Luigi Ferrara, prefabbricato 59». Ma come è possibile che sia successo?

«Quando vado a chiedere in Comune, mi rispondono che il problema è che sono single, abito da sola». E cosa c’entra? «Per me ci vorrebbe un alloggio di piccola metratura, ma loro non li hanno. Però ho scoperto che hanno assegnato una casa di 45 metri quadrati a una amica di un impiegato dell’ufficio tecnico, l’hanno data a dei finti separati, ad altri che occupavano i container abusivamente. A me sono sempre piaciute le cose oneste e educate, per questo sono qui».

La collina

Le abitazioni nuove dei terremotati sono state costruite sulla collina, cento metri più su, davanti al centro anziani. Ma dei 365 alloggi previsti dal piano della ricostruzione, ne sono stati completati 210. I finanziamenti della Regione Campania sono arrivati lentamente e a singhiozzo. Le imprese hanno denunciato il Comune di Cava de’ Tirreni per inadempienza. Il Comune ha fatto causa alla Regione per i ritardi e alle imprese stesse perché gli infissi dei nuovi appartamenti non tengono la pioggia. Intanto, un’indagine dei carabinieri ha scoperto che più di venti assegnazioni erano state fatte sulla base di «dichiarazioni mendaci»: alloggi dati a persone che non ne avevano diritto. Non erano neppure terremotati.

Fra le case nuove e i vecchi container, c’è un campo da calcio da cui ogni tanto arrivano le urla di un allenatore. I prefabbricati di via Luigi Ferrara sono spettrali. La porta del numero 10 è chiusa con due giri di cordino, piante rampicanti occupano il 42, qualcuno ha usato il numero 16 come bagno, il 40 è completamente distrutto come se fosse stato preso a mazzate. Il penultimo container è abitato da una famiglia povera con tre figli, fra topi e rifiuti. Il container della signora Senatore si riconosce. È verdino. Curato. Con una pianta accanto all’ingresso e un piccolo cane alla catena sul retro.

«Mi hanno detto che la mia prima domanda per le case della ricostruzione era sbagliata, aveva un vizio di forma. La seconda andava bene, ma nel frattempo non ero più in cima alla graduatoria. Poi, tre anni fa, mi hanno offerto un’altra abitazione provvisoria. “Una casa parcheggio“, la chiamano loro. Ma era senza camera da letto. Dopo tutto questo tempo di attesa, mi sono sentita presa in giro e ho capito che stanno solo aspettando che io muoia».

La dolcezza 

La vita al campo container di Pregiato ha riservato qualche dolcezza che la signora Senatore non avrebbe mai immaginato. «Un giorno di tanti anni fa, andando a ballare al centro anziani, ho conosciuto Giovanni, un signore bravissimo. Io gli volevo troppo bene. È morto nel 2014 e mi manca tutti i giorni». Ecco la foto del signor Giovanni. «Era troppo gentile. A giugno mi portava al mare, teneva le mozzarelle in un sacchetto con il ghiaccio e la sdraio pieghevole nel bagaglio della sua auto. Andavamo a mangiare al ristorante “La Selva“ e molto spesso veniva a cena qui. Con lui ho passato i natali più felici nel container. Mi diceva: “Vedrai che presto andrai via e faremo una grande festa“».

Durante la trentasettesima commemorazione del terremoto dell’Irpinia, il vicesindaco di Cava de’ Tirreni Nunzio Senatore, parlando con un giornalista di Anteprima24, era stato categorico: «Entro l’anno tutti avranno una degna sistemazione e si porrà fine a questa brutta pagina della nostra città che dura da oltre trent’anni e che ha visto campi destinati al post terremoto diventare anche un ghetto». Nel ghetto c’è ancora vita. Ancora rabbia e degrado. E c’è lei, Lucia Senatore.

L’assessore  

«Mi dispiace molto per questa situazione», dice Antonino Attanasio assessore al Patrimonio e capo della polizia municipale di Cava de’ Tirreni. «Mi rendo conto che il quadro possa apparire sconfortante, ma noi ce la stiamo mettendo tutta per ripristinare la legalità. Ci sono state delle lungaggini pazzesche. C’è stata gente che ha cercato di approfittare della situazione. Da tre anni stiamo lavorando con la procura per mettere tutto in regola, entro marzo le ultime case saranno assegnate ai legittimi proprietari. Anche il nuovo appartamento della signora Senatore sarà pronto, negli ultimi tempi è stata un po’ irragionevole, non ha voluto accettare una casa parcheggio. Ma nel 2018…».

Lucia Senatore sa cosa pensano di lei. Da 37 anni è parcheggiata in questa baracca. Adesso è l’ora di cena, si alza con l’aiuto di un bastone: «Mi sono passati davanti tutti, questo è il grande rimpianto della mia vita. Dovevo essere più arrabbiata. Ma non voglio morire qui». Fuori è buio. Una nuvola nasconde le stelle. Il cane abbaia agli sconosciuti. Buon Natale dal container 59.

 

tratto da: http://www.lastampa.it/2017/12/23/italia/cronache/io-terremotata-dellirpinia-e-i-miei-natali-da-sfollata-passati-dentro-un-container-K3rpwyn9Je1vEsHbOZn2jI/pagina.html

All’Italia la missione in Afghanistan costa all’Italia 1,3 milioni di Euro al giorno (da 16 anni). Con quei soldi, altro che container, i terremotati potrebbero vivere tutti in ville con piscina!

 

Afghanistan

 

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All’Italia la missione in Afghanistan costa all’Italia 1,3 milioni di Euro al giorno (da 16 anni). Con quei soldi, altro che container, i terremotati potrebbero vivere tutti in ville con piscina!

Leggiamo da Il Fatto Quotidiano:

Terremoto Centro Italia, sindaci contro il governo: “Le casette non arriveranno neanche per Natale”

Leggiamo ancora di Terremotati ancora meno fortunati che sono nei container da 20 anni…

E poi ci ricordiamo che ogni giorno spendiamo 1,3 milioni di Euro per la missione in Afghanistan e un po’, se permettete, ci incazziamo.

Perchè poi questa spesa abnorme ce la nascondono. Alzi la mano chi ne era a conoscenza…

Informatevi un po’…

Kabul, da 16 anni il nulla con i miliardi intorno

All’Italia (seconda solo agli Stati Uniti) la missione costa 1,3 milioni di euro al giorno. Dal 7 ottobre 2001 pochi risultati. E i talebani controllano metà Paese

Sette miliardi e mezzo in sedici anni, cioè quasi mezzo miliardo l’anno, un milione e trecentomila euro al giorno. Questo – a fronte di 260 milioni per la cooperazione civile – è il costo della partecipazione dell’Italia alla campagna militare afgana, la più lunga della nostra storia, secondo il rapporto “Afghanistan, sedici anni dopo” pubblicato dall’Osservatorio Milex sulle spese militari italiane, che traccia un bilancio di questa guerra, iniziata il 7 ottobre 2001.

In realtà l’onere finanziario complessivo della missione italiana è assi più pesante considerando i suoi costi indiretti, difficilmente quantificabili: l’acquisto ad hoc di armi, munizioni, mezzi da combattimento ed equipaggiamenti, il loro continuo aggiornamento a seconda delle esigenze operative e il ripristino delle scorte, l’addestramento specifico del personale e, non da ultimo, i costi sanitari delle cure per le centinaia di reduci feriti e mutilati.

In sedici anni la guerra in Afghanistan è costata complessivamente 900 miliardi di dollari: 28mila dollari per ogni cittadino afgano (che mediamente ha un reddito di 600 dollari l’anno).

In termini umani è costata la vita di 3.500 soldati occidentali (53 italiani) e di 140mila afgani tra combattenti (oltre 100mila, un terzo governativi e due terzi talebani) e civili (35mila, in aumento negli ultimi anni, quelle registrate dall’Onu: dato molto sottostimato che non tiene conto delle tante vittime civili non riportate). Senza considerare i civili afgani morti a causa dell’emergenza umanitaria provocata dal conflitto: 360mila secondo i ricercatori americani della Brown University.

Chi sostiene la necessità di portare avanti questa guerra si appella alla difesa dei progressi ottenuti. Quali? A parte un lieve calo del tasso di analfabetismo (dal 68% del 2001 al 62% di oggi) e un modestissimo miglioramento della condizione femminile (limitato alle aree urbane e imputabile al lavoro di organizzazioni internazionali e Ong, non certo alla Nato), l’Afganistan ha ancora oggi il tasso più elevato al mondo di mortalità infantile (113 decessi su mille nati), tra le più basse aspettative di vita del pianeta (51 anni, terzultimo prima di Ciad e Guinea Bissau) ed è ancora uno dei Paesi più poveri del mondo (207° su 230 per ricchezza procapite).

Politicamente, il regime integralista islamico afgano (fondato sulla sharìa e guidato da ex signori della guerra della minoranza tagica) è tra i più inefficienti e corrotti al mondo e ben lontano dall’essere uno Stato di diritto democratico: censura, repressione del dissenso e tortura sono la norma. Per non parlare del problema del narcotraffico (si veda articolo accanto).

La cartina al tornasole dei progressi portati dalla presenza occidentale è il crescente numero di afgani che cerca rifugio all’estero: tra i richiedenti asilo in Europa negli ultimi anni, gli afgani sono i più numerosi dopo i siriani.

Anche dal punto di vista militare i risultati sono deludenti. Dopo sedici anni di guerra, i talebani controllano o contendono il controllo di quasi metà Paese. Una situazione imbarazzante che ha spinto il presidente americano Donald Trump a riprendere i raid aerei e rispedire truppe combattenti al fronte, e la Nato a spostare i consiglieri militari dalle retrovie alla prima linea per gestire meglio le operazioni e intervenire in caso di bisogno.

Sul fronte occidentale sotto comando italiano dove, per fronteggiare l’avanzata talebana, dall’inizio dell’anno i nostri soldati (un migliaio di uomini, il secondo contingente dopo quello Usa: alpini della brigata Taurinense e forze speciali del 4° reggimento alpini paracadutisti) sono tornati in prima linea a pianificare e coordinare le offensive dei soldati afgani.

Gli esperti militari dubitano del successo di questa strategia: perché mai poche migliaia di truppe che combattono a fianco dell’inaffidabile esercito locale dovrebbero riuscire laddove gli anni passati hanno fallito 150mila soldati occidentali armati fino ai denti? Secondo esperti e diplomatici, l’unica via d’uscita è il dialogo con i talebani e la loro inclusione in un governo federale e multietnico, il ritiro delle truppe Usa e Nato e la riconversione della cessata spesa militare in ricostruzione e cooperazione.

È opportuno ricordare che i talebani, fortemente sostenuti dalla maggioranza pashtun degli afgani, non rappresentano una minaccia per l’Occidente poiché la loro agenda è la liberazione nazionale, non la jihad internazionale: combattono i jihadisti stranieri dell’IsisKhorasan infiltratisi in Afghanistan e non hanno mai organizzato attentati in Occidente (né hanno avuto alcun ruolo negli attacchi dell’11 settembre, che avevano apertamente condannato).

L’alternativa è il prolungamento indefinito di una guerra sanguinosa che nessuno ha la forza di vincere e che sprofonderà l’Afghanistan in una situazione di caos e instabilità crescenti, facendone un rifugio ideale per formazioni terroristiche transnazionali come Isis-Khorasan.

Una prospettiva pericolosa ma utile da un punto di vista geostrategico, poiché uno stato di guerra permanente giustificherebbe un’altrettanto permanente presenza militare occidentale che, seppur minima, basterebbe a scoraggiare interferenze da parte di potenze regionali avverse (Russia, Cina, Iran, Pakistan) desiderose di estendere la loro influenza strategica, stroncare il narcotraffico afgano che le colpisce e, non ultimo, mettere le mani sulle ricchezze minerarie afgane (in particolare le ‘terre rare’ indispensabili per l’industria hi-tech) valutate tra i mille e i tremila miliardi di dollari.

da: https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/kabul-da-16-anni-il-nulla-con-i-miliardi-intorno/

Ecco a Voi Paola De Micheli, la fedelissima di Renzi, nominata Commissario straordinario per il terremoto: Cari terremotati, pagate le tasse. Non avete soldi? ALLORA FATE UN MUTUO!

 

De Micheli

 

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Ecco a Voi Paola De Micheli, la fedelissima di Renzi, nominata Commissario straordinario per il terremoto: Cari terremotati, pagate le tasse. Non avete soldi? ALLORA FATE UN MUTUO!

 

Sisma, De Micheli ai sindaci: “Per pagare le tasse sospese potete fargli fare un mutuo”

Una lettera inviata dal Commissario per la ricostruzione del Centro Italia, Paola De Micheli per dire ai sindaci del cratere che il 16 dicembre i terremotati del Centro Italia dovranno ricominciare a pagare le tasse, comprese quelle non versate grazie alle “sospensiva” accordata dal Governo ai cittadini del “cratere”.

Nonostante l’economia ancora in ginocchio, gli oltre 30mila sfollati e l’inverno alle porte lo Stato torna a batter cassa: il 16 dicembre riprenderà la riscossione dei tributi per i titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo e per gli esercenti attività agricole. Così si legge nella lettera che è un durissimo colpo per chi nelle aree del cratere ha cercato con tenacia di ritornare ad una normalità e invece ha trovato solo rabbia ed ostacoli.

Una rabbia che viene anche dalla constatazione che per pagare i tributi i terremotati dovranno indebitarsi. E per i prestiti è il Governo a consigliare una lista di banche aderenti ad una convenzione stipulata tra lo Stato, tramite la Cassa depositi e prestiti, e l’associazione delle banche italiane Abi. I crediti saranno infatti garantiti dallo Stato e concessi a tassi agevolati da Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena e da alcune banche locali (Bcc del Velino, Bcc di Basciano, Bcc di Spello e Bettona, la banca dei Sibillini) aderenti alla convenzione “Plafond Moratoria Sisma Centro Italia”.

“In particolare – si legge – i soggetti titolari di reddito di impresa e di reddito di lavoro autonomo e gli esercenti attività agricole possono chiedere alle banche un finanziamento agevolato per il pagamento dei tributi 2017 e 2018.”

Secondo la convenzione il 30 novembre 2017 e il 30 novembre 2018 sarà la Cassa depositi e prestiti ad erogare i fondi alle banche contraenti che a loro volta, procederanno all’erogazione dei finanziamenti sui conti correnti intestati ai singoli beneficiari.

Di seguito la lettera che il commissario straordinario ha inviato ai sindaci dei territori terremotati di Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria.

 

 

tratto da: https://picchionews.it/attualita/sisma-de-micheli-ai-cittadini-per-pagare-le-tasse-sospese-potete-fare-un-mutuo

La grande presa per i fondelli di Renzi ai terremotati dell’Abruzzo: ricostruita solo una sola scuola su 108…!!!

Renzi

 

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La grande presa per i fondelli di Renzi ai terremotati dell’Abruzzo: ricostruita solo una sola scuola su 108…!!!

Ricostruzione al palo a un anno dagli eventi sismici del 26 e 30 ottobre 2016 nel Centro Italia. Alla vigilia del secondo inverno, il ritardo è gravissimo e riguarda tanto le scuole quanto la consegna delle soluzioni abitative d’emergenza. Solo una scuola realizzata sulle 108 da ricostruire previste da due piani straordinari approvati dal Commissario straordinario alla ricostruzione, e un’altra è in costruzione. Le promesse dell’allora premier, Matteo Renzi, erano solo chiacchiere…

Il report impietoso della Cgil

Mentre su 3.570 casette richieste complessivamente nelle quattro regioni colpite, quelle consegnate sono 995. È questo il quadro che emerge dal report dell’Osservatorio per la ricostruzione di qualità promosso da Fillea-Cgil e Legambiente per monitorare la ricostruzione delle aree del Centro Italia. Numeri che, anche in considerazione degli stanziamenti disposti, portano a interrogarsi sulle cause dei ritardi. Il compito di coordinare la realizzazione delle casette è della Protezione Civile, il compito di coordinare la realizzazione delle scuole è della Struttura del Commissario straordinario. Il documento dell’Osservatorio individua responsabilità lungo tutta la complessa catena di comando, non sempre chiara. Sottolinea, inoltre, che l’esigenza del ”fare presto” non deve essere disgiunta dalla qualità del costruito, e manifesta forte preoccupazione all’idea che per la riapertura di alcune scuole ci si possa accontentare del miglioramento sismico e non dell’adeguamento nonostante gli ingenti investimenti.

Senza case e scuole non si ricostruiscono le comunità, né ripartono le attività economiche -?commenta la presidente di Legambiente Rossella Muroni – Per chi è lontano diventa sempre più difficile scegliere di tornare, chi nonostante tutto ha deciso di rimanere è costretto ad affrontare troppi disagi e a convivere con un continuo senso di precarietà”. «Molto è stato fatto ma molto, moltissimo ancora è da fare. La ricostruzione non è partita e la fase dell’emergenza si prolunga in modo, a volte, ingiustificato – aggiunge il segretario generale di Fillea Cgil Alessandro Genovesi – La ricostruzione non sia il terreno per la campagna elettorale, ma banco di prova per la parte migliore delle classi dirigenti».

I ritardi sulle scuole distrutte

Sono 105 quelle da ripristinare con finanziamenti pubblici previste dalle Ordinanze commissariali: 18 in base al primo programma straordinario (gennaio 2017) e 87 in base al secondo (luglio 2017). Tre sono invece le scuole finanziate dai donatori. Delle prime, è in fase di costruzione solo la scuola primaria ”Romolo Capranica” ad Amatrice. Delle seconde, è stata realizzata la scuola dell’infanzia ”Benedetto Costa” di Sarnano, grazie ai finanziamenti della Regione Friuli Venezia Giulia. L’ordinanza che stabilisce i 21 edifici scolastici da ricostruire entro l’inizio dell’anno scolastico in corso (18 da realizzare con finanziamenti pubblici e 3 con risorse di donatori) quantifica in 110.000.000 euro l’importo complessivo a carico dello Stato. Le scuole sono due in Abruzzo, due nel Lazio, 13 nelle Marche e quattro in Umbria. Ma delle 18 scuole messe a gara, sono iniziati solo i lavori della scuola primaria ”Romolo Capranica” ad Amatrice, all’inizio di ottobre.

Il resto delle gare non viene assegnato, nonostante l’ordinanza 35 del 31 luglio abbia modificato le prime due ordinanze 14 e 18, con l’obiettivo di facilitare la messa a gara. Eppure, sono 900 le aziende che inizialmente hanno espresso interesse alla realizzazione dei 18 edifici scolastici, ma soltanto la realizzazione di uno di essi sia stata aggiudicata. Il 4 agosto 2017 Invitalia pubblica un secondo ”avviso esplorativo” per la costruzione delle 18 scuole, seguito da un nuovo elenco di esecutori interessati e si giunge così a 1.119 aziende. Ma ancora nessuna gara è stata aggiudicata. L’ordinanza 33 dell’11 luglio 2017 approva il secondo programma straordinario per la riapertura delle scuole in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria in cui si prevede la ricostruzione di altre 87 scuole, con uno stanziamento complessivo di 231.038.692 euro. A differenza delle 18 scuole inserite nel primo programma straordinario, i Committenti delle ulteriori 87 scuole sono i Comuni e le Province. Ad oggi, su tali opere Invitalia non ha pubblicato alcun bando.

Casette fantasma: solo 995 quelle consegnate

Ssono state richieste complessivamente 3.570 casette (205 in Abruzzo, 775 nel Lazio, 1.824 nella Marche e 766 in Umbria) da 43 comuni sui 140 danneggiati dal sisma. Al 17 ottobre 2017 ne sono state consegnate 995, pari al 27,87% del totale richiesto. Il resto delle gare non viene assegnato, nonostante l’ordinanza 35 del 31 luglio abbia modificato le prime due ordinanze 14 e 18, con l’obiettivo di facilitare la messa a gara. Eppure, sono 900 le aziende che inizialmente hanno espresso interesse alla realizzazione dei 18 edifici scolastici, ma soltanto la realizzazione di uno di essi sia stata aggiudicata. Il 4 agosto 2017 Invitalia pubblica un secondo ”avviso esplorativo” per la costruzione delle 18 scuole, seguito da un nuovo elenco di esecutori interessati e si giunge così a 1.119 aziende. Ma ancora nessuna gara è stata aggiudicata. L’ordinanza 33 dell’11 luglio 2017 approva il secondo programma straordinario per la riapertura delle scuole in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria in cui si prevede la ricostruzione di altre 87 scuole, con uno stanziamento complessivo di 231.038.692 euro. A differenza delle 18 scuole inserite nel primo programma straordinario, i Committenti delle ulteriori 87 scuole sono i Comuni e le Province. Ad oggi, su tali opere Invitalia non ha pubblicato alcun bando. Capitolo Soluzioni Abitative di Emergenza (Sae): sono state richieste complessivamente 3.570 casette (205 in Abruzzo, 775 nel Lazio, 1.824 nella Marche e 766 in Umbria) da 43 comuni sui 140 danneggiati dal sisma.

Al 17 ottobre 2017 ne sono state consegnate 995, pari al 27,87% del totale richiesto. Il resto delle gare non viene assegnato, nonostante l’ordinanza 35 del 31 luglio abbia modificato le prime due ordinanze 14 e 18, con l’obiettivo di facilitare la messa a gara. Eppure, sono 900 le aziende che inizialmente hanno espresso interesse alla realizzazione dei 18 edifici scolastici, ma soltanto la realizzazione di uno di essi sia stata aggiudicata. Il 4 agosto 2017 Invitalia pubblica un secondo ”avviso esplorativo” per la costruzione delle 18 scuole, seguito da un nuovo elenco di esecutori interessati e si giunge così a 1.119 aziende. Ma ancora nessuna gara è stata aggiudicata. L’ordinanza 33 dell’11 luglio 2017 approva il secondo programma straordinario per la riapertura delle scuole in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria in cui si prevede la ricostruzione di altre 87 scuole, con uno stanziamento complessivo di 231.038.692 euro. A differenza delle 18 scuole inserite nel primo programma straordinario, i Committenti delle ulteriori 87 scuole sono i Comuni e le Province. Ad oggi, su tali opere Invitalia non ha pubblicato alcun bando. Capitolo Soluzioni Abitative di Emergenza (Sae): sono state richieste complessivamente 3.570 casette (205 in Abruzzo, 775 nel Lazio, 1.824 nella Marche e 766 in Umbria) da 43 comuni sui 140 danneggiati dal sisma. Al 17 ottobre 2017 ne sono state consegnate 995, pari al 27,87% del totale richiesto.

Il dramma dei lavoratori

Poi c’è la questione relativa alla situazione dei lavoratori, adibiti sia all’allestimento delle aree per le Sae sia al loro montaggio, che sembra sfuggire ai controlli, come dimostra, per esempio, l’inchiesta giudiziaria della procura di Napoli di ottobre sulle aziende fittizie che occupavano lavoratori in nero in Umbria. Non va quindi sottovalutata la necessità di prevenire l’illegalità nei cantieri, visto che le verifiche effettuate sul campo dagli operatori del sindacato hanno registrato, in tutte e quattro le Regioni interessate, la presenza di lavoratori completamente sconosciuti alle Casse edili o denunciati con un monte ore di lavoro di molto inferiore a quello effettivamente svolto. Parliamo quindi di lavoro nero e grigio nei cantieri finanziati dai fondi pubblici. “Senza l’adozione di strumenti legislativi appropriati, tali fenomeni sono destinati a diventare strutturali – rileva il rapporto – Lo strumento del Documento Unico di Regolarità Contributiva per congruità deve essere adottato da tutti i soggetti attuatori, quelli che affidano i lavori”. Lo strumento consiste nell’adozione di criteri attraverso cui la Cassa edile può calcolare, in base alla natura dell’opera e al suo importo, la manodopera che obbligatoriamente deve essere impiegata e quindi il monte ore che deveessere denunciato presso l’Ente.

fonte: http://www.secoloditalia.it/2017/10/i-bluff-di-renzi-sul-terremoto-in-abruzzo-ricostruita-una-sola-scuola-su-108/

Franco Bechis spiega come lo Stato truffa i cittadini: con i soldi degli SMS ricostruita una scuola non danneggiata dal terremoto e già finanziata dallo Stato! Insomma ricapitoliamo: i soldi per il loro vitalizi ci sono, per le scuole no e si devono fottere quelli dei terremotati!

 

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Franco Bechis spiega come lo Stato truffa i cittadini: con i soldi degli SMS ricostruita una scuola non danneggiata dal terremoto e già finanziata dallo Stato! Insomma ricapitoliamo: i soldi per il loro vitalizi ci sono, per le scuole no e si devono fottere quelli dei terremotati!

Scrive Franco Bechis sul suo blog:

Bechis: ‘Con gli SMS del terremoto pagata una scuola già finanziata dallo Stato’

“Con i soldi degli sms versati dagli italiani dopo le scosse di terremoto del 24 agosto 2016 sono stati finanziati 16 interventi di ricostruzione, e uno di questi riguarda la scuola media statale di Collevecchio, paese del reatino non compreso nel cratere del terremoto. La scuola è succursale dalla Sandro Pertini di Magliano Sabina- che non ha avuto danni dal sisma- e fu effettivamente dichiarata inagibile dai vigili del fuoco dopo quella scossa, sia pure con la promessa di renderla agibile (così raccontano le cronache dell’epoca) dopo poche settimane di trasferimento nella sede centrale di Magliano Sabina.

La decisione di utilizzare i fondi degli sms per ricostruirla da zero è stata presa dal comitato dei garanti istituito dalla protezione civile il 17 luglio scorso. Ma esattamente 6 giorni prima, l’11 luglio 2016, con l’ordinanza n.33 il commissario per la ricostruzione Vasco Errani aveva ricompreso quella stessa scuola media statale di Collevecchio nell’elenco delle opere di ricostruzione per cui fare partire i cantieri a totale carico delle finanze pubbliche, attingendo in parte ai fondi stanziati dai primi decreti sul terremoto, e in parte dal fondo messo a disposizione dalla legge di Bilancio per il 2017. Non solo, ma circa due settimane dopo la scelta sulla finalizzazione dei fondi degli sms- il 31 luglio 2017- lo stesso Errani firmava l’ordinanza n.35 che correggeva parzialmente l’elenco delle opere a totale carico delle finanze pubbliche, mantenendo però nella tabella quella stessa identica scuola di Collevecchio.

Un caso che non sappiamo se piccolo o grande, visto che la trasparenza sull’utilizzo delle donazioni degli italiani è ridotta al lumicino (c’è l’elenco dei 16 interventi, ma non quello delle cifre stanziate per ciascun intervento), ma comunque indicativo della confusione con cui si stanno gestendo risorse pubbliche e private per la ricostruzione. Da ambienti dell’ufficio del commissario per la ricostruzione riceviamo come spiegazione del giallo della scuola media statale di Collevecchio che le donazioni degli italiani “possano essere integrative” ai fondi pubblici già stanziati per la stessa cosa. Questo però vorrebbe dire che quando si è finanziata con le risorse messe a disposizione dal Tesoro la ricostruzione della scuola media, si immaginava di farlo solo parzialmente: magari un muro sì, uno no, un’aula a metà, mezza lavagna, quattro banchi sì, quattro no e così sono state utilizzate per completare l’opera le donazioni degli italiani. Ma è altamente improbabile sia così.

Era stato il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, a lamentare quel tipo di utilizzo delle donazioni degli italiani per il terremoto, sottolineando come ad Amatrice non sia arrivato un euro e invece sia stato finanziato il progetto di una scuola a Collevecchio, che non era uno dei comuni ricompresi dal cratere del terremoto. Pirozzi ha ragione, e si è visto rispondere sia dal governo che dalla Regione Lazio (a parte polemiche che non nascevano dalle sue parole) che quel finanziamento fuori cratere era ammesso dalla legge e che ad Amatrice la ricostruzione delle scuole era già finanziata. Entrambe le cose sono vere, solo che la ricostruzione delle scuole di Amatrice era stata finanziata con le stesse ordinanze che comprendevano la scuola di Collevecchio: quindi se valeva per una l’integrazione con i fondi privati, poteva valere anche per l’altra.

Il sindaco di Amatrice ha sollevato una questione di sostanza: gli italiani avrebbero mai versato con tanta generosità attraverso sms e bonifici (quasi 33 milioni di euro) se avessero saputo che i loro soldi sarebbero stati utilizzati a capocchia per le scelte di un comitato di saggi in cui siede fra l’altro una ex parlamentare del pci? Avrebbero avuto quella generosità avessero saputo che fra le opere finanziate ci sarebbe stata anche la sede di un comune con tanto di autorimessa? O avrebbero pensato che a quelle cose sarebbero state naturalmente finanziate dalle finanze pubbliche, visto che se una scuola o un municipio non sono state costruite né poi ristrutturate seguendo norme antisismiche qualche responsabilità pubblica ci dovrà pure essere? A queste domande che riguardano il cuore della fiducia di un paese nelle proprie istituzioni si risponde con comunicati burocratici e da legulei, senza capire quanto delicata sia la questione.”

 

fonte: http://limbeccata.it/clamoroso/con-gli-sms-del-terremoto-pagata-una-scuola-gia-finanziata-dallo-stato/

Quando lo Stato truffa i suoi stessi cittadini – Sms solidali, non un euro, un solo schifosissimo Euro, è arrivato ad Amatrice…E parliamo di 33 milioni di raccolta!

 

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Quando lo Stato truffa i suoi stessi cittadini – Sms solidali, non un euro, un solo schifosissimo Euro, è arrivato ad Amatrice…E parliamo di 33 milioni di raccolta!

Il sindaco di Amatrice Pirozzi: “Dove sono finiti i 33 milioni degli sms? Qui non è arrivato un Euro!”

Terremoto Centro Italia: i soldi degli SMS non sono mai arrivati ad Amatrice.

Lo ha rivelato il sindaco del Comune laziale durante il convegno Atreju, organizzato da Fratelli d’Italia.

Scrive Franco Bechis sul suo canale Youtube:

“Nemmeno un euro dei 33 milioni che gli italiani hanno donato attraverso sms da 2 euro l’uno o attraverso bonifici di solidarietà è finito a beneficio delle popolazioni terremotate di Amatrice, Accumoli, Arquata o Pescara del Tronto e degli altri comuni terremotati il 24 agosto 2016. Lo ha rivelato ad Atreju 2017 il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, in un accorato intervento in cui ha pure raccontato il calvario subito con i provvedimenti del governo sulla ricostruzione, fatti male e inutili “perché ispirati dai vari clientes di riferimento”. Quanto agli sms Pirozzi rivela che quei fondi sono utilizzati per tutt’altro scopo, e che inizialmente perfino destinati a fare una pista ciclabile nelle Marche in un paese non compreso nelle zone devastate dal sisma. “Io comunque ho avuto la fortuna”, ci spiega dopo Pirozzi, “di avere tanta solidarietà diretta da parte degli italiani. Però con la gestione di quelle donazioni degli sms si sta dando un messaggio profondamente sbagliato. Perché io penso che tante persone in quelle giornate e quelle settimane intendevano dare un aiuto diretto a quelle persone e a quei paesi che vedavano devastati. Il fatto di non indirizzarli là è devastante, perché poi la gente non crede più a nulla. La destinazione di quei fondi è stata decisa da una commissione di saggi che tanto saggi non sono. Io credo che dopo averli usati così bisogna chiedere scusa agli italiani…”

Intervistato dall’agenzia Vista, Pirozzi ha detto: “Ma soldi quali? Fino ad oggi sono arrivati i soldi della solidarietà degli italiani. Per il resto la gestione degli sms è stata una cosa scandalosa perché ad Amatrice, a Accumoli non è arrivato niente.

E questo genera nelle persone la convinzione che nulla è vero, genera sfiducia in tutto e la gente non crede più a niente. Per il resto io sono molto soddisfatto per quello che sta accadendo ad Amatrice, ma solo ed esclusivamente per la solidarietà degli italiani.”

Guarda il video: