Il consigliere di FRATELLI D’ITALIA che posa in divisa da SS vicino alla foto di Hitler… E questa gente ha il 15% dei voti degli Italiani…

 

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Il consigliere di FRATELLI D’ITALIA che posa in divisa da SS vicino alla foto di Hitler… E questa gente ha il 15% dei voti degli Italiani…

Da Fanpage:

Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia che posa in divisa da SS vicino alla foto di Hitler

Una bandiera nazista e la foto di Adolf Hitler alle spalle: in primo piano Gabri Vaccarin, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Nimis (Friuli Venezia Giulia), nella divisa delle SS naziste. Questa è la foto che gira in rete da diverse settimane. Al momento, il coordinatore regionale di FdI e deputato, Walter Rizzetto, non ha rilasciato commenti.

Gabrio Vaccarin è un consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Nimis, un paese in provincia di Udine. Da diverse settimane ormai in rete gira una foto che lo ritrae in divisa da SS. Alle sue spalle, una bandiera nazista e una foto di Adolf Hitler. Secondo alcuni siti, ci sarebbero diverse altre foto dove il consigliere comunale di FdI, fedelissimo al segretario provinciale Gianni Candotto, poserebbe in divisa nazista. Nimis è un paese poco distante dal Comune di Tricesimo, in cui risiede il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, il deputato Walter Rizzetto.

In queste settimane Rizzetto è ampiamente presente nell’attenzione mediatica, considerando il suo ruolo di capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Lavoro, che si sta ora concentrando sugli emendamenti al decreto Rilancio. Dal deputato, tuttavia, nemmeno una dichiarazione in merito al consigliere comunale della sua Regione. Il sito “Il Trasparente” scrive: “Sono settimane che per i cellulari gira una fotografia del consigliere Vaccarin in divisa da S.S. con tanto di bandiera nazista e foto di Adolf Hitler alle sue spalle. A rovinare lo squallido scenario una borsa del supermercato Panorama ai bordi del tavolo. Oltre a questa immagine ve ne sono altre, sempre in posa con divise naziste e sguardo fiero”.

Giusto per rinfrescarvi la memoria, ricordiamo cosa ha fatto l’idolo di Gabri Vaccarin

Ebrei 6 milioni
Civili sovietici circa 7 milioni (inclusi 1,3 milioni di civili ebrei sovietici, anche inclusi nei 6 milioni di Ebrei)
Prigionieri di guerra sovietici circa 3 milioni (inclusi circa 50.000 soldati ebrei)
Civili polacchi, non-ebrei circa 1,8 milioni (inclusi tra i 50.000 e i 100.000 membri delle elites polacche)
Civili serbi (in Croazia, Bosnia, ed Erzegovina) 312.000
Persone disabili che vivevano in istituti fino a 250.000
Rom (Zingari) fino a 250.000
Testimoni di Geova circa 1.900
Criminali recidivi e individui definiti asociali almeno 70.000
Oppositori politici tedeschi e membri della Resistenza nei paesi dell’Asse numero indeterminato
Omosessuali centinaia, forse migliaia (inclusi i quasi 70.000 criminali recidivi e gli asociali elencati precedentemente)

Senza dimenticare che il predetto idolo ha voluto una guerra  che ha provocato tra 60 milioni ed i 70 milioni di morti.

L’olocausto che nessuno ricorda – 15 dicembre 1943 – Quando Himmler ordinò lo sterminio degli zingari

 

 

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L’olocausto che nessuno ricorda – 15 dicembre 1943 – Quando Himmler ordinò lo sterminio degli zingari

Porrajmos, quando Himmler ordinò lo sterminio degli zingari

Porrajmos significa ‘grande divoramento’: 500 mila rom sono stati sterminati dai nazisti. Nel 1943 Himmler ordinò che andassero nei lager. Tra il 2 il 3 agosto 1944 Hitler ordinò la loro morte

Questa è la storia di uno sterminio poco conosciuto e che tanti e per tanti anni hanno cercato di cancellare.

Il capo delle Ss, Heinrich Himmler, il 15 novembre del 1943 ordina che gli zingari vengano messi “allo stesso livello degli ebrei e posti nei campi di concentramento.

La Germania nazista si connota per il suo manifesto antisemitismo, che si concluderà tragicamente con lo sterminio di oltre sei milioni di ebrei: la Shoah. Con loro furono perseguitate altre minoranze: oppositori politici, pericolosi delinquenti, omosessuali, fondamentalisti cristiani e gli zingari.

Bisogna precisare che il termine zingaro è dispregiativo e cancella il vero significato del nome rom che significa “uomo”.
Tutti conoscono la parola Shoah quasi nessuno Porrajmos, il grande divoramento: lo sterminio degli zingari. La stima è di 500.000 uccisi dai nazisti. Una popolazione pari agli abitanti di Firenze ma che non compare in nessun libro di storia, come il genocidio degli armeni all’inizio del ‘900.

«Migliaia di donne, uomini e bambini», ha detto Papa Benedetto XVI, durante l’udienza riservata alle etnie rom, nel 2011, «sono stati barbaramente uccisi nei campi di sterminio. È stato – come dite voi – il Porrajmos, il “Grande Divoramento”, un dramma ancora poco riconosciuto e di cui si misurano a fatica le proporzioni, ma che le vostre famiglie portano impresso nel cuore».

La Germania di Hitler aveva ereditato e rilanciato un’intolleranza verso gli zingari di antichissima data e diffusa tra la popolazione. Furono sottoposti a leggi speciali e durissime, motivate con la necessità di prevenire e reprimere la criminalità e la delinquenza sociale. Nel 1899 a Monaco di Baviera fu istituita la Zingeunerpolizeistelle, cioè un apposito ufficio di polizia con compiti specifici di controllo degli zingari, ribattezzato nel 1926 in “Ufficio Centrale per la lotta alla piaga gitana”.

In Italia le leggi razziali del 1938 non colpirono solo gli ebrei ma anche la comunità zingara. Su questo versante il silenzio storico è assordante. I rom internati furono circa 25.000, gli ebrei 7.000. L’internamento dei rom e sinti in Italia obbediva agli ordini emanati l’11 settembre 1940 dal capo della polizia Arturo Bocchini.

Le cifre, e l’estensione geografica della deportazione e persecuzione zingara sono impressionanti: Romania 300.000; Russia 200.000; Ungheria 100.000; Slovacchia  80.000; Serbia 60.000; Polonia 50.000; Francia 40.000; Croazia 28.500; Italia 25.000; Germania  20.000; Boemia 13.000; Austria 6.500; Lettonia  5.000; Estonia e Lituania 1.000 1.000; Belgio e Olanda 500; Lussemburgo 200.

Dal 1933, data dell’ascesa al potere del nazismo, il regime sviluppò una politica repressiva contro gli zingari in tre direzioni ascendenti: 1933–1937, si intensificarono le misure vessatorie e di controllo; 1937–1940, si svilupparono rigorosi controlli contro la delinquenza, il vagabondaggio e l’asocialità; infine, 1940–1943, si estesero le leggi razziali anche verso gli zingari.

Il 16 dicembre 1942 Himmler firmò l’ordine di internare gli zingari ad Auschwitz, insieme alle prostitute. Tutti avrebbero avuto sul petto un triangolo nero e una Z cucita sul vestito. Nel processo di Norimberga Gerrit H. Nales, un olandese internato nel campo di Natzweiller disse: «Siamo stati testimoni del loro arrivo al campo di Natzweiller in condizioni spaventose, durante una tempesta di neve. Malmenati dalle SS, battevano i denti per il freddo, vestiti com’erano soltanto di una giacca a righe di stoffa autarchica. Avevano viaggiato per parecchi giorni soffrendo il freddo e la fame».

La notte del 2 agosto 1944, un delirante comunicato di Hitler ordinò l’immediata eliminazione di tutti gli zingari.

fonte: https://www.globalist.it/culture/2017/01/27/quando-himmler-ordino-lo-sterminio-degli-zingari-211005.html